Farmacocinetica. Biotrasformazione ed eliminazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Farmacocinetica. Biotrasformazione ed eliminazione"

Transcript

1 2

2 Le benzodiazepine Il termine benzodiazepine si riferisce alla parte della struttura chimica di questi farmaci, rappresentata da un anello benzenico (a) fuso con uno diazepinico (b). Tuttavia le benzodiazepine contengono anche un gruppo arilico (c) in posizione 5 dell anello diazepinico. (fig. 1) R a R b c R Fig. 1 Suddividere le varie benzodiazepine in ansiolitiche, ipnotiche, anticonvulsivanti, e miorilassanti è improprio in quanto tutte le benzodiazepine hanno azione clinica qualitativamente simile; le loro differenze sono solo di tipo quantitativo e riguardano soprattutto l aspetto farmacocinetico, l emivita plasmatica, la rapidità di comparsa dell azione, l intensità e la durata di azione. E in base a quest ultima caratteristica che vengono classificate in: A) Benzodiazepine a lunga durata d azione B) Benzodiazepine a intermedia durata d azione C) Benzodiazepine a breve durata d azione D) Benzodiazepine a brevissima durata d azione 3

3 Farmacocinetica Le benzodiazepine sono generalmente ben assorbite a livello gastroenterico, sono liposolubili ma scarsamente solubili in acqua. Si legano alle proteine plasmatiche ed in quanto liposolubili superano la barriera ematoencefalica. Dopo iniezione endovenosa l effetto compare in un tempo che varia dai 15 secondi fino a qualche minuto a seconda della risposta individuale al farmaco, la durata di azione invece varia a seconda della liposolubilità del composto. Le benzodiazepine più liposolubili hanno una durata di azione più breve in quanto la loro struttura chimica ne favorisce una rapida distribuzione nei tessuti periferici, in particolare nel tessuto adiposo, quindi una più rapida eliminazione. I composti meno liposolubili invece si ridistribuiscono più lentamente restando più a lungo nel sistema nervoso centrale in concentrazioni efficaci. Questo fenomeno spiega l apparente paradosso per cui, dopo somministrazione endovenosa di benzodiazepine, quella con emivita lunga abbia minor durata di azione di quella con emivita breve. Biotrasformazione ed eliminazione Le benzodiazepine vengono metabolizzate principalmente a livello epatico, attraverso processi di ossidazione e di coniugazione con acido glucuronico, dando vita a metaboliti attivi o, come nel caso della coniugazione, a metaboliti inattivi pronti per essere eliminati. L eliminazione delle benzodiazepine avviene attraverso le urine ed in minor misura attraverso le feci. Le benzodiazepine a lunga emivita tendono ad accumularsi lentamente nel caso di trattamento cronico, così come lentamente vengono eliminate una volta sospesa la terapia. Quelle invece a breve emivita, tendono ad accumularsi in minore misura e, all interruzione della terapia, vengono eliminate rapidamente. Queste caratteristiche farmacologhe comportano vantaggi e svantaggi contemporaneamente. Il fenomeno di accumulo che può verificarsi in seguito a trattamenti prolungati, porta ad un graduale aumento della concentrazione del farmaco nel sito di azione con conseguente incremento non solo degli effetti clinici, ma anche di quelli collaterali. Tuttavia questi effetti si manifestano soprattutto nella fase iniziale del trattamento e vengono in seguito compensati dalla tolleranza che si instaura nei confronti del farmaco. Inoltre le benzodiazepine hanno un alto indice terapeutico, che indica il rapporto tra dose efficace e dose letale, e difficilmente raggiungono concentrazioni tali da manifestare effetti tossici. Meccanismo di azione Il meccanismo di azione delle benzodiazepine è rimasto sconosciuto per più di un decennio dopo l introduzione in terapia del capostipite, il Librium. Un 4

4 fondamentale passo avanti nella comprensione di tale meccanismo è stato fatto negli anni , quando due gruppi di ricercatori, Costa e Haefely, offrirono evidenze biochimiche ed elettrofisiologiche che le benzodiazepine potenziavano l azione dell acido gamma amino butirrico,(gaba) il più importante neurotrasmettitore di tipo inibitorio del sistema nervoso centrale (S..C.). Il GABA è sintetizzato, contenuto e liberato dai neuroni gabaergici che sono interneuroni contenuti in tutto il S..C. Il GABA origina dall acido glutammico ad opera di una glutammico decarbossilasi ed è immagazzinato all interno di vescicole sinaptiche da cui viene liberato a seguito dell ingresso di ioni cloro all interno della terminazione nervosa in risposta al potenziale di azione. Il GABA agisce su specifici recettori suddivisi in due principali sottotipi: GABA-A e GABA-B. Queste due classi di recettori non sono due subunità della stessa proteina ma costituiscono due distinte proteine. I recettori correlati al canale del cloro e al recettore delle benzodiazepine, sono i GABA-A. L attivazione di questo recettore da parte del GABA o di farmaci Gabamimetici, determina l apertura del canale del cloro favorendo il passaggio del cloro, secondo il gradiente elettrochimico, dall esterno all interno della cellula o viceversa. In molti neuroni la concentrazione degli ioni cloro è maggiore nello spazio extacellulare per cui l apertura del canale determina un flusso di ioni verso l interno con conseguente iperpolarizzazione della membrana. Al contrario a livello delle terminazioni nervose di diversi sistemi neuronali la concentrazione intracellulare del cloro è più alta che all esterno, per cui l apertura dei canali si traduce in un flusso verso l esterno con conseguente depolarizzazione della membrana plasmatica. In questo caso, quando il potenziale di azione arriverà alla membrana depolarizzata, esso subirà una riduzione o una abolizione, il cui correlato funzionale sarà una ridotta liberazione di neurotrasmettitore. La conseguenza funzionale del GABA sui recettori localizzati sulle terminazioni nervose è inibitoria nonostante si attui attraverso una depolarizzazione. Le benzodiazepine si legano a siti specifici localizzati sulla membrana plasmatica di determinati neuroni e denominati recettori delle benzodiazepine. L interazione delle benzodiazepine con il recettore si traduce in una modificazione allosterica del sito che comporta un aumento dell affinità del GABA, in questo modo le benzodiazepine facilitano il legame del GABA con il suo recettore. L interazione del GABA con il suo recettore produce l apertura dei canali del cloro della membrana plasmatica e il passaggio degli ioni attraverso la stessa. Il recettore del GABA, quello delle benzodiazepine ed il canale del cloro costituiscono tre subunità, collegate funzionalmente, di un unico complesso sopramolecolare e cioè di una grossa proteina. 5

5 Caratteristiche del recettore benzodiazepinico el 1977, studi fatti usando [ 3 H] diazepam portarono all identificazione del recettore centrale delle benzodiazepine (CBR) nel cervello di topo (1) e, simili recettori, furono poi identificati nel cervello umano utilizzando [ 3 H] flunitrazepam (2). Ulteriori caratterizzazioni farmacologiche basate sulla affinità per la triazolopiridazina, CL 218,872, portarono alla descrizione di due distinti recettori centrali (3). Il CBR1 ha un affinità per il CL218,872 che è 5-10 volte più alta del CBR2; entrambi i recettori hanno localizzazione neurale, sono legati allostericamente con il recettore dell acido γ ammino butirrico (GABA) che regola il canale del cloro e modulano l affinità dello stesso recettore (4). Attraverso clonazioni molecolari è stato dimostrato che il recettore del GABA appartiene a una famiglia di ligandi racchiusi nel canale del cloro di cui fanno parte i recettori nicotino acetilcolinici, i recettori del glutammato, e i recettori della glicina stricnino sensibili (5). Le diverse subunità che compongono il recettore del GABA sono responsabili della eterogeneità del CBR (6). Si riteneva che gli effetti clinicamente rilevanti, ansiolitico e anticonvulsivante, delle benzodiazepine fossero mediati esclusivamente da recettori localizzati nel sistema nervoso centrale. Inaspettatamente tessuti periferici di ratto usati come controllo negativo di esperimenti di binding mostrarono un alta affinità per il legame del [ 3 H]diazepam. Questi siti periferici erano farmacologicamente distinti dai recettori centrali (1,3) e furono chiamati recettori delle benzodiazepine di tipo periferico (PBR). Fin dalle prime descrizioni, l accumulo di prove dalla farmacologia, dalla biochimica, dalla biologia molecolare, indicava che il PBR era solo lontanamente collegabile al CBR. Infatti il PBR in molte specie ha solo bassa affinità per le benzodiazepine e l uso di tessuti periferici di ratto, dove invece è stata riscontrata un alta affinità, fu casuale. Studi successivi dimostrarono la presenza del PBR anche nel sistema nervoso centrale (7). Ligandi del PBR Diversi composti sintetici, inclusi chinoline, imidazoline, benzodiazepine, interagiscono reversibilmente con il PBR, alcuni di questi composti sono riportati in fig.2. Tutte e tre classi di ligandi sono inibitori competitivi reversibili, l uno del legame dell altro. Le benzodiazepine hanno bassa affinità per il PBR (ordine del micromolare) nella maggior parte delle specie ad eccezione dei roditori. 1,4 Benzodiazepine come il flunitrazepam, diazepam, Ro5-4864, e clonazepam, furono utilizzate per caratterizzare il PBR nel ratto che ha un ordine di affinità paragonabile a quella del CBR (1,7). 6

6 7 CS 11a F 2 Flunitrazepam CS AH 086 Alpidem 2 F PK PK Ro Fig.2

7 L affinità delle benzodiazepine per il PBR di ratto è aumentata dall alchilazione dell azoto in posizione 1 degli 1,4 benzodiazepin 2-oni e, al contrario dell interazione con il CBR, che discriminava tra gli enantiomeri in C3, l interazione con il PBR non ha preferenze stereochimiche (8). L ordine caratteristico della forza di legame delle benzodiazepine per il recettore periferico del ratto è, Ro > diazepam > flunitrazepam >>> clonazepam, le costanti di dissociazione stimate vanno da 6 nm per il Ro a più di 10 µm per il clonazepam. el ratto Il CBR è stereoselettivo ed ha l ordine di legame inverso, con il clonazepam che mostra la maggiore affinità. Inoltre mentre il GABA aumenta l affinità del CBR per le benzodiazepine, l interazione con il PBR non è GABA dipendente. Il PBR nella maggior parte delle specie di non roditori, presenta verso le benzodiazepine un affinità da moderata a molto bassa, per esempio il Ro ed il diazepam hanno un affinità nell ordine del micromolare per i recettori periferici bovini (9), ed una simile si ritrova anche nei tessuti umani (10). AH 086 ed il flunitrazepam, benzodiazepine alchilate e fotoreattive che si legano al PBR del ratto, marcano diverse proteine con peso molecolare tra kda. [ 3 H]AH 086 un isocianato simile al R , diminuisce l affinità delle benzodiazepine e modifica una proteina 30 kda nel ratto ma non nelle ghiandole pineali di bovino (11). Il flunitrazepam marca delle proteine identificate nei mitocondri di ratto come una porina mitocondriale e un carrier dell adenin nucleotide. Le isochinoline sono risultate utili in ulteriori caratterizzazioni del PBR. Diversamente dalle benzodiazepine che mostravano notevoli differenze nelle varie specie, il PK 11195, un isochinolina, ha un alta affinità per il recettore periferico di tutte le specie ed è diagnostico per il PBR (12). Mentre alcuni ligandi che interagiscono con il PBR reagiscono anche con il CBR, diverse chinoline come il PK11195, il PK ed il PK 14067/8 sono specifiche per il PBR. Il legame delle chinoline è stereospecifico infatti il PK14067 l enantiomero levogiro della coppia di stereoisomeri, ha un affinità molto maggiore dell enantiomero destrogiro, PK (13). Dopo fotolisi il PK14105 un p-fluoronitro fenile simile al PK 11195, inattiva irreversibilmente il PBR e in particolare si lega ad una proteina di kda denominata la proteina di legame dell isochinolina (IBP) (14). La IBP è un componente recettoriale presente in tutte le specie e non legato alla affinità per le benzodiazepine (9). 11a, un isocianato racemico simile al PK11195, inibisce competitivamente il PBR ma la proteina alchilata non è stata ancora identificata (15). Termodinamicamente il PK11195 è stato classificato come un antagonista o un agonista parziale mentre il Ro come agonista basandosi rispettivamente sull entropia e sull entalpia prodotta dall interazione ligando-recettore. Il significato funzionale della classificazione termodinamica è ambiguo poiché il PK11195 ed il Ro hanno simili effetti in diversi paradigmi fisiologici (13). ei roditori il legame delle isochinoline e delle benzodiazepine al PBR può subire influenze diverse, indicando che questi siti 8

8 possono essere sovrapponibili ma non sono identici. Il dietilpirocarbonato (DEPC),che modifica selettivamente residui di istidina, inibisce il 70% dei siti del [ 3 H]PK11195 mentre non ha effetto sul numero o sull affinità dei siti del Ro o sui rimanenti siti del PK11195 che risultano refrattari al DEPC indicando una eterogeneità del PBR a livello del dominio di legame dell isochinolina. L eterogeneità nella sensibilità dell istidina alla modificazione chimica può essere una manifestazione di differenti conformazioni recettoriale. Tuttavia il PBR dei non roditori sembra essere insensibile al dietilpirocarbonato come quello della trota e quello bovino (12). L interazione delle benzodiazepine è più facilmente influenzata da agenti chimici ed enzimi. La fosfolipasi A2 inibisce competitivamente il legame delle benzodiazepine e il suo effetto può essere mimato dalla mellitina, uno stimolatore l isozima endogeno. I detergenti, i lipidi e gli acidi grassi, gli anioni e molti inibitori dei canali ionici (16),distruggono preferibilmente il legame con le benzodiazepine, ulteriore dimostrazione che i recettori delle benzodiazepine e delle isochinoline hanno differenti interazioni per i ligandi. Alpidem un imidazopiridina, ha un alta affinità,nel ratto e nell uomo, sia per i recettori periferici che per i recettori centrali. Un altra imidazopiridina, lo zolpidem, mostra una differenza di affinità tra il PBR dove è nell ordine del micromolare, ed il CBR dove invece è nell ordine del nanomolare. Alpidem sembra essere simile alle benzodiazepine in quanto l affinità di legame è specie dipendente ed il composto si lega anche al CBR. La selettività recettoriale di imidazopiridine strutturalmente simili, può essere utile in futuro per dimostrare una relazione strutturale o funzionale tra recettore periferico e recettore centrale. Diversi composti endogeni strutturalmente diversi interagiscono con il PBR. I più noti sono gli acidi porfirino dicarbossilici, il DIAZEPAM BIDIG IIBITR (DBI) e diversi prodotti del suo processo, e la fosfolipasi A2. Di questi, le porfirine hanno la più alta affinità, in particolare la protoporfirina IX che si lega ai recettori in concentrazione nanomolare (17). Per inibire il legame del [3H] Ro con il PBR, sono necessarie concentrazioni micromolari di DBI, un peptide di 9 kda che inibisce il legame del diazepam con il CBR, e di triacontatertapeptide (TT), un prodotto del processo del DBI (18). La densità di distribuzione del mra del DBI, è approssimativamente parallela alla distribuzione del PBR in diversi tessuti. Le concentrazioni delle porfirine e del DBI, compatibilmente con le loro rispettive affinità per il recettore periferico, hanno parte attiva nella analisi funzionale del PBR. Una proteina presente nello stomaco del ratto, purificata in base alla sua capacità di inibire il legame del [3H]Ro , ha caratteristiche fisiche e attività strutturale identica ad una autentica fosfolipasi A2. Il significato fisiologico di questi ligandi endogeni è sconosciuto. 9

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci.

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. FARMACODINAMICA La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. La farmacodinamica si propone di: * identificare i siti d azione dei farmaci * delineare le interazioni

Dettagli

FARMACI SEDATIVO-IPNOTICI

FARMACI SEDATIVO-IPNOTICI FARMACI SEDATIVO-IPNOTICI Farmaci che inducono una graduale (dose-dipendente) sedazione del sistema nervoso centrale Vengono principalmente utilizzati per il trattamento dell ansia e dell insonnia SEDATIVO-IPNOTICI

Dettagli

Ansiolitici. Farmaci impiegati per il controllo diurno degli stati ansiosi, moderati o gravi

Ansiolitici. Farmaci impiegati per il controllo diurno degli stati ansiosi, moderati o gravi Ansiolitici Farmaci impiegati per il controllo diurno degli stati ansiosi, moderati o gravi Le benzodiazepine sono i più usati Anche i barbiturici rientrano in questa classe ma presentano effetti secondari

Dettagli

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. identificare i siti d azione dei farmaci

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. identificare i siti d azione dei farmaci FARMACODINAMICA La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. La farmacodinamica si propone di: identificare i siti d azione dei farmaci delineare le interazioni

Dettagli

FARMACODINAMICA. E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione.

FARMACODINAMICA. E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. FARMACODINAMICA E CIO CHE IL FARMACO FA ALL ORGANISMO Si occupa degli effetti dei farmaci e dei loro meccanismi d azione. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci

Dettagli

FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA

FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA Farmacodinamica La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e fisiologici e il meccanismo d azione dei farmaci ² identificare i siti d azione dei farmaci ² delineare

Dettagli

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico a livello individuale: valutazione del livello di di esposizione in in funzione dei valori di di riferimento e dei valori limite biologici health based

Dettagli

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Farmacocinetica

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Farmacocinetica Fondamenti di Chimica Farmaceutica Farmacocinetica Farmacocinetica Il farmaco somministrato arriva al sito di azione (farmacocinetica) quindi interagisce con il bersaglio e determina l azione farmacologica

Dettagli

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA 1 Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA 1 ASSORBIMENTO DEI FARMACI cioè il processo per mezzo del quale un farmaco passa dal sito di somministrazione al plasma

Dettagli

Interazioni farmaco-organismo

Interazioni farmaco-organismo Interazioni farmaco-organismo Farmacodinamica Si occupa dello studio degli effetti biochimici e fisiologici/patologici dei farmaci e dei loro meccanismi d azione Generalmente gli effetti sono conseguenza

Dettagli

Farmacocinetica. Lo studio di questi quattro processi viene definito come FARMACOCINETICA del farmaco

Farmacocinetica. Lo studio di questi quattro processi viene definito come FARMACOCINETICA del farmaco Farmacocinetica Affinché un farmaco possa raggiungere il sito d azione ad una concentrazione sufficiente per esercitare il proprio effetto terapeutico specifico deve generalmente essere: assorbito dal

Dettagli

La maggior parte dei farmaci però produce i suoi effetti in seguito all interazione con specifici componenti tessutali macromolecolari

La maggior parte dei farmaci però produce i suoi effetti in seguito all interazione con specifici componenti tessutali macromolecolari FARMACODINAMICA È quella branca della Farmacologia che studia i meccanismi con cui i farmaci sono in grado di modificare le funzioni dell organismo. È la scienza che contribuisce a costruire e solidificare

Dettagli

ENZIMI. Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche.

ENZIMI. Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche. ENZIMI ENZIMI Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche. Catalizzatore = sostanza in grado di accelerare lo svolgimento di una reazione chimica e quindi di aumentarne la sua velocità,

Dettagli

Il neurone. I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi.

Il neurone. I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi. Il neurone I neuroni trasmettono l informazione ad altri neuroni o alle cellule effettrici (cellule muscolari) attraverso le sinapsi. Trasmissione sinaptica Ingresso: segnali sinaptici Integrazione: segnali

Dettagli

Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia

Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia Università degli Studi di Camerino Laurea Specialistica in Farmacia Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute Facoltà di Farmacia SINTESI DI TETRAIDRODIBENZOSSAZECINE COME POTENZIALI LIGANDI

Dettagli

Anestetici Generali. L anestesia può essere suddivisa in 4 fasi: Stadio 1 (analgesia) Stadio 2 (delirio) Stadio 3 (anestesia chirurgica)

Anestetici Generali. L anestesia può essere suddivisa in 4 fasi: Stadio 1 (analgesia) Stadio 2 (delirio) Stadio 3 (anestesia chirurgica) Anestetici Generali armaci depressivi che causano la parziale o totale perdita della sensibilità dolorifica accompagnata anche da perdita di coscienza. Lo stato di insensibilità è definito con il termine

Dettagli

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Recettori come bersagli dei farmaci

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Recettori come bersagli dei farmaci Fondamenti di Chimica Farmaceutica Recettori come bersagli dei farmaci Recettori come bersaglio dei farmaci I farmaci che agiscono sui recettori: a somiglianza dei farmaci che agiscono sugli enzimi vanno

Dettagli

CLASSIFICAZIONE O.T.I.L.Is. Lig

CLASSIFICAZIONE O.T.I.L.Is. Lig GLI ENZIMI CHE COSA SONO? Sono delle proteine altamente specializzate con attività catalitica, accelerano le reazioni chimiche rimanendo inalterati al termine della reazione stessa. CLASSIFICAZIONE O.T.I.L.Is.

Dettagli

Terapia del dolore in oncologia

Terapia del dolore in oncologia Terapia del dolore in oncologia Classi farmacologiche e interazioni con farmaci di uso comune Dr. Gianluigi Lunardi UC Oncologia Medica Ospedale Sacro Cuore Don Calabria Negrar Interazioni tra farmaci

Dettagli

Affinità ed efficacia

Affinità ed efficacia Affinità ed efficacia Effetto massimo (percentuale) EC50 Parametri delle curve doseeffetto POTENZA: Sensibilità di un organo o di un tessuto al farmaco EFFICACIA: Effetto massimo raggiungibile con quel

Dettagli

Deprimenti non selettivi del SNC: sedativo-ipnotici

Deprimenti non selettivi del SNC: sedativo-ipnotici Deprimenti non selettivi del SC: sedativo-ipnotici Depressori non specifici ad azione generalizzata Sedativo Composto in grado di esercitare una blanda azione depressiva Riduce l ansietà e l eccitazione

Dettagli

SINAPSI. avviene senza l intervento. di mediatori chimici.

SINAPSI. avviene senza l intervento. di mediatori chimici. SINAPSI Specializzazioni strutturali tipiche che consentono la trasmissione unidirezionale di impulsi elettrici da un neurone ad altri neuroni od a cellule effettrici periferiche. Sinapsi elettriche :

Dettagli

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE COMUNICAZIONE INTERCELLULARE TRASFERIMENTO DIRETTO DI SEGNALI CHIMICI E ELETTRICI ATTRAVERSO GIUNZIONI COMUNICANTI COMUNICAZIONE CHIMICA LOCALE (SOSTANZE PARACRINE E AUTOCRINE) COMUNICAZIONE A LUNGA DISTANZA

Dettagli

ELIMINAZIONE DEI FARMACI. L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione.

ELIMINAZIONE DEI FARMACI. L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione. ELIMINAZIONE DEI FARMACI L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione. Possono essere escreti: il farmaco immodificato i suoi metaboliti Le principali vie di escrezione

Dettagli

I RECETTORI PER NEUROTRASMETTITORI E ORMONI: CARATTERISTICHE GENERALI. 1.Localizzazione: recettori di membrana e recettori intracellulari

I RECETTORI PER NEUROTRASMETTITORI E ORMONI: CARATTERISTICHE GENERALI. 1.Localizzazione: recettori di membrana e recettori intracellulari I RECETTORI PER NEUROTRASMETTITORI E ORMONI: CARATTERISTICHE GENERALI Classificazione per: 1.Localizzazione: recettori di membrana e recettori intracellulari 2.Struttura 3.Modalità di funzionamento 4.Agonista

Dettagli

ANESTETICI LOCALI, CANALI IONICI E BLOCCO DELLA CONDUZIONE NERVOSA

ANESTETICI LOCALI, CANALI IONICI E BLOCCO DELLA CONDUZIONE NERVOSA ANESTETICI LOCALI, CANALI IONICI E BLOCCO DELLA CONDUZIONE NERVOSA ANESTETICI LOCALI IL DOLORE: UN ESPERIENZA INTOLLERABILE EVOLUZIONE DEGLI ANESTETICI LOCALI 1884 1905 Novocaina 1948 Xylocaina 1957 1976

Dettagli

FUNZIONI delle PROTEINE

FUNZIONI delle PROTEINE FUNZIONI delle PROTEINE Ha le dimensioni del reciproco di una concentrazione (M -1 ) Ha le dimensioni di una concentrazione (M) La frazione dei siti occupati rispetto ai siti totali è definita come θ FRAZIONE

Dettagli

Neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori appartengono a due grandi categorie:

Neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori appartengono a due grandi categorie: Neurotrasmettitori e recettori sinaptici Neurotrasmettitori I neurotrasmettitori appartengono a due grandi categorie: Neurotrasmettitori classici: molecole a basso peso molecolare: Acetilcolina Monoamine

Dettagli

INDICAZIONI TERAPEUTICHE DELLE BDZ. terapia dell epilessia in casi selezionati e nello stato epilettico

INDICAZIONI TERAPEUTICHE DELLE BDZ. terapia dell epilessia in casi selezionati e nello stato epilettico INDICAZIONI TERAPEUTICHE DELLE BDZ terapia dell insonnia terapia dei disturbi di ansia terapia dell epilessia in casi selezionati e nello stato epilettico premedicazione in anestesia sedazione per l esecuzione

Dettagli

Regolazione enzimatica Isoenzimi

Regolazione enzimatica Isoenzimi Regolazione enzimatica Isoenzimi Gli enzimi regolatori nel metabolismo gruppi di enzimi lavorano insieme per produrre una via metabolica in cui il prodotto del primo enzima diventa il substrato del secondo

Dettagli

Proprietà di permeabilità della membrana

Proprietà di permeabilità della membrana Proprietà di permeabilità della membrana Il Trasporto attraverso le membrane La fase lipidica delle membrane le rende impermeabili alla maggior parte degli ioni e delle sostanze polari. Questi composti

Dettagli

BIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte I

BIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte I BIOSEGNALAZIONE La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte I La coordinazione delle attività metaboliche nei diversi tessuti e organi dei mammiferi avviene mediante il sistema

Dettagli

Università di Pisa. Tema della ricerca: Epilessia, Trattamento farmacologico

Università di Pisa. Tema della ricerca: Epilessia, Trattamento farmacologico Università di Pisa CDL IN CHIMICA E TECNOLOGIE FARMACEUTICHE BASI BIOCHIMICHE DELL AZIONE DEI FARMACI Tema della ricerca: Epilessia, Trattamento farmacologico Candidato Baldini Camilla Cos è l Epilessia?

Dettagli

Differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali

Differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali Sinapsi centrali ed Integrazione sinaptica Differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali Le sinapsi neuromuscolari utilizzano come neurotrasmettitore solo Ach. Le sinapsi centrali utilizzano

Dettagli

POTENZIALE DI MEMBRANA A RIPOSO. Le informazioni all'interno del sistema nervoso vengono scambiate mediante SEGNALI ELETTRICI

POTENZIALE DI MEMBRANA A RIPOSO. Le informazioni all'interno del sistema nervoso vengono scambiate mediante SEGNALI ELETTRICI POTENZIALE DI MEMBRANA A RIPOSO Le informazioni all'interno del sistema nervoso vengono scambiate mediante SEGNALI ELETTRICI La membrana plasmatica delle cellule è POLARIZZATA (esiste una differenza nella

Dettagli

BIOCHIMICA DEL SISTEMA NERVOSO

BIOCHIMICA DEL SISTEMA NERVOSO BIOCHIMICA DEL SISTEMA NERVOSO 2,5-3.0% in peso Per unità di peso, rispetto ad altri tessuti: a) Maggior fabbisogno energetico e maggior consumo di ossigeno b) Maggior richiesta di glucosio c) Elevato

Dettagli

Laurea Specialistica in Neuropsicobiologia. 1. Quale delle seguenti condizioni non influisce sull assorbimento gastrointestinale dei farmaci?

Laurea Specialistica in Neuropsicobiologia. 1. Quale delle seguenti condizioni non influisce sull assorbimento gastrointestinale dei farmaci? Laurea Specialistica in Neuropsicobiologia 1. Quale delle seguenti condizioni non influisce sull assorbimento gastrointestinale dei farmaci? a. grado di ionizzazione b. la legge d azione di massa c. l

Dettagli

Relazione dose-effetto

Relazione dose-effetto Farmacodinamica Dopo essere stato assorbito, entrato in circolo e distribuito nei vari tessuti, il farmaco raggiunge il sito attivo dove svolge la sua azione. Definiamo: Effetto farmacodinamico quando

Dettagli

La sinapsi: zona di contatto tra due neuroni responsabile della trasmissione del segnale elettrico.

La sinapsi: zona di contatto tra due neuroni responsabile della trasmissione del segnale elettrico. La sinapsi: zona di contatto tra due neuroni responsabile della trasmissione del segnale elettrico. N1 N2 Punto di discontinuità Elettriche Chimiche: Eccitatorie Inibitorie La sinapsi I neuroni comunicano

Dettagli

16. Sedativi ed ansiolitici: benzodiazepine, barbiturici

16. Sedativi ed ansiolitici: benzodiazepine, barbiturici 71 16. Sedativi ed ansiolitici: benzodiazepine, barbiturici - Benzodiazepine: - Classificazione chimica ed in base al profilo clinico; classificazione farmacocinetica. - Proprietà farmacologiche, meccanismo

Dettagli

11/10/16. Il concetto di MOSAICO FLUIDO. Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi

11/10/16. Il concetto di MOSAICO FLUIDO. Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi Il concetto di MOSAICO FLUIDO Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi 1 DIFFUSIONE SEMPLICE 2 Pressione osmotica Il problema della pressione osmotica 3 Diverse soluzioni al problema della pressione osmotica

Dettagli

TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO

TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO TARGETS DEI FARMACI ATTUALMENTE IN USO NEURONI Il corpo umano contiene circa 100 miliardi di neuroni. Sono cellule specializzate nel trasmettere e ricevere informazioni. Possono variare forma e dimensione

Dettagli

Principali differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali

Principali differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali Sinapsi centrali ed Integrazione sinaptica Principali differenze tra sinapsi neuromuscolare e sinapsi centrali Le sinapsi neuromuscolari utilizzano come neurotrasmettitore Ach Le sinapsi centrali utilizzano

Dettagli

Modalità di trasporto di membrana (DIFFUSIONE FACILITATA)

Modalità di trasporto di membrana (DIFFUSIONE FACILITATA) Modalità di trasporto di membrana (DIFFUSIONE FACILITATA) Classi di proteine di trasporto presenti nella membrana plasmatica (o CARRIER) Porta girevole Porta aperta I canali ionici Sezione trasversale

Dettagli

Principi di Biochimica

Principi di Biochimica Principi di Biochimica Augusto Innocenti Biologo Nutrizionista Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia Materia: Atomi e Molecole La materie è costituita

Dettagli

ANTIARITMICI. CLASSE I B Lidocaina,Tocainide,Mexiletina

ANTIARITMICI. CLASSE I B Lidocaina,Tocainide,Mexiletina ANTIARITMICI CLASSE I B Lidocaina,Tocainide,Mexiletina Università degli studi di Cagliari Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Neuroscienze B. B. Brodie Sezione Farmacologia Clinica Prof.ssa

Dettagli

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE

TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica

Dettagli

Meccanismo d azione dei NT nelle sinapsi dirette. 1.La giunzione neuromuscolare 2.Sinapsi eccitatorie 3.Sinapsi inibitorie

Meccanismo d azione dei NT nelle sinapsi dirette. 1.La giunzione neuromuscolare 2.Sinapsi eccitatorie 3.Sinapsi inibitorie Meccanismo d azione dei NT nelle sinapsi dirette 1.La giunzione neuromuscolare 2.Sinapsi eccitatorie 3.Sinapsi inibitorie 1) La giunzione neuromuscolare La prima sinapsi ad essere studiata nel dettaglio

Dettagli

GLUTAMMATO E ACIDO γ-aminobutirrico (GABA)

GLUTAMMATO E ACIDO γ-aminobutirrico (GABA) GLUTAMMATO E ACIDO γ-aminobutirrico (GABA) GLUTAMMATO E ACIDO γ-aminobutirrico GLUTAMMATO E GLI AMINOACIDI ECCITATORI Ossalacetato Glioxilato Glicina Modulatore allosterico positivo dei recettori NMDA

Dettagli

TEORIA DELLO STATO DI TRANSIZIONE (Henry Eyring anni 30)

TEORIA DELLO STATO DI TRANSIZIONE (Henry Eyring anni 30) TEORIA DELLO STATO DI TRANSIZIONE (Henry Eyring anni 30) A + B-C A-B + C (A B C) Complesso attivato Stato di transizione Coordinata di reazione H A H B + H C H A + H B H C A+ K B X k' P + Q [ P] d dt =

Dettagli

TRASPORTO TRANSMEMBRANA Trasporto passivo: diffusione semplice e canali per ioni

TRASPORTO TRANSMEMBRANA Trasporto passivo: diffusione semplice e canali per ioni TRASPORTO TRANSMEMBRANA Trasporto passivo: diffusione semplice e canali per ioni Diffusione semplice: molecole lipofile attraversano la membrana spontaneamente Diffusione facilitata: i canali per ioni

Dettagli

Principi di farmacodinamica Filippo Caraci

Principi di farmacodinamica Filippo Caraci Università degli Studi di Catania Modulo di Psicofarmacologia Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Principi di farmacodinamica Filippo Caraci Farmacodinamica Farmacodinamica e la descrizione delle

Dettagli

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre cellule (contatto cellula-cellula) o con strutture extracellulari

Dettagli

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE INTERAZIONI FARMACOLOGICHE Università degli studi di Cagliari Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Neuroscienze B. B. Brodie Sezione Farmacologia Clinica Prof.ssa Maria Del Zompo INTERAZIONI

Dettagli

SISTEMA NERVOSO. Sistema nervoso periferico. Sistema nervoso centrale. simpatico parasimpatico Sezione afferente.

SISTEMA NERVOSO. Sistema nervoso periferico. Sistema nervoso centrale. simpatico parasimpatico  Sezione afferente. SISTEMA NERVOSO Sistema nervoso periferico Sistema nervoso centrale Sezione efferente Sezione afferente Sistema autonomo Sistema somatico simpatico parasimpatico INNERVAZIONE SIMPATICA E PARASIMPATICA

Dettagli

Emicrania. Una delle forme più comuni di cefalea che si manifesta in modo localizzato da un solo lato della testa e, raramente compare bilateralmente.

Emicrania. Una delle forme più comuni di cefalea che si manifesta in modo localizzato da un solo lato della testa e, raramente compare bilateralmente. Emicrania Una delle forme più comuni di cefalea che si manifesta in modo localizzato da un solo lato della testa e, raramente compare bilateralmente. L attacco emicranico si manifesta come dolore pulsante

Dettagli

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELL OBESITÀ Rischi e benefici Corso di Basi Biochimiche dell Azione dei Farmaci Università di Pisa Dipartimento di Farmacia Corso di Laurea in CTF (DM 270) Pisa, 13/03/14 Federica

Dettagli

Gli Antagonisti degli oppiodi. Dr. S. Di Santo

Gli Antagonisti degli oppiodi. Dr. S. Di Santo Gli Antagonisti degli oppiodi Dr. S. Di Santo Definizione - Un farmaco è detto antagonista quando, legandosi ad un recettore non lo attiva ma lo "blocca". - L'antagonista tende ad impedire all agonista

Dettagli

Sistema Endocrino 1. Principi generali. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona

Sistema Endocrino 1. Principi generali. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Sistema Endocrino 1. Principi generali Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Obiettivi Principi generali di fisiologia endocrina Meccanismi

Dettagli

Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-30 settembre 2007 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti

Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-30 settembre 2007 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-3 settembre 27 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti Il lavoro scientifico svolto nel corso del quadrimestre di assegnazione della borsa di

Dettagli

Anatomia e Fisiologia della giunzione neuromuscolare

Anatomia e Fisiologia della giunzione neuromuscolare Anatomia e Fisiologia della giunzione neuromuscolare La giunzione neuromuscolare La placca neuromuscolare è il contatto tra il terminale della fibra nervosa e la fibra muscolare. Normalmente per ogni fibra

Dettagli

DISTRIBUZIONE DEFINIZIONE:

DISTRIBUZIONE DEFINIZIONE: DISTRIBUZIONE DEFINIZIONE: E il processo che implica il passaggio del farmaco dal compartimento plasmatico a quelli extraplasmatici (interstiziale e intracellulare) I Farmaci sono in genere molecole di

Dettagli

Il Glutammato ed i suoi recettori

Il Glutammato ed i suoi recettori Il Glutammato ed i suoi recettori Ionotropi NMDA (N- me%l- D- aspartato) : controlla canali ionici Na + /K + /Ca ++ AMPA (alfa- Amino- 3- Idrossi- 5- Me%l- 4- isoxazolone propionato) : controlla canali

Dettagli

Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Fisiologia e Biofisica A.A

Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Fisiologia e Biofisica A.A Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Fisiologia e Biofisica A.A. 2015-2016 Sistema nervoso: organizzazione, SNC, sistema periferico afferente ed efferente Riflessi nervosi: si attuano

Dettagli

Lezioni su NT, recettori, sistemi di modulazione del SNC. Farmacologia generale e molecolare

Lezioni su NT, recettori, sistemi di modulazione del SNC. Farmacologia generale e molecolare Lezioni su NT, recettori, sistemi di modulazione del SNC Farmacologia generale e molecolare a cura di F. Clementi e G. Fumagalli Capitoli 4 5 6 Capitoli 18 19 20-21 -22 solo per il SNC SISTEMA NERVOSO

Dettagli

Farmacologia del sistema serotoninergico

Farmacologia del sistema serotoninergico Farmacologia del sistema serotoninergico Trasmissione serotoninergica Effetti della serotonina (5-HT, 5-idrossitriptamina): Regolazione del tono della muscolatura liscia sistema cardiovascolare tratto

Dettagli

5. Trasporto di membrana

5. Trasporto di membrana 5. Trasporto di membrana contiene materiale protetto da copyright, ad esclusivo uso personale; 1 non è consentita diffusione ed utilizzo di tipo commerciale Le membrane biologiche hanno una permeabilità

Dettagli

Pirazolam. Nome Pirazolam (Pyrazolam) Struttura molecolare. Formula di struttura C 16 H 12. BrN 5. Numero CAS Non disponibile

Pirazolam. Nome Pirazolam (Pyrazolam) Struttura molecolare. Formula di struttura C 16 H 12. BrN 5. Numero CAS Non disponibile EW DRUGS uove Sostanze Psicoattive Pirazolam ome Pirazolam (Pyrazolam) Struttura molecolare Br Formula di struttura C 16 H 12 Br 5 umero CAS on disponibile ome IUPAC 8-bromo-1-methyl-6-pyridin-2-yl-4H-[1,2,4]triazolo[4,3-a][1,4]benzodiazepine

Dettagli

Elettricità cellulare

Elettricità cellulare a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Elettricità cellulare 30/3/2006 Sistemi biologici Essenzialmente costituiti da acqua (solvente) e da differenti soluti (molti dei

Dettagli

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi

Dettagli

Le sinapsi elettriche

Le sinapsi elettriche Caratteristica peculiare delle cellule nervose è quella di condurre e comunicare informazioni. Le zone specializzate a livello delle quali le cellule entrano in comunicazione sono definite sinapsi La trasmissione

Dettagli

Farmacodinamica III. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Farmacodinamica III. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Farmacodinamica III Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Aspetti quantitativi dell interazione Farmaco-Recettore Curva

Dettagli

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia ARTROSI ED ACIDO IALURONICO A cura di Dr Marco Collarile Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia 1. INTRODUZIONE L osteartrosi e di gran lunga l artropatia più diffusa nella popolazione

Dettagli

ANESTESIA BILANCIATA

ANESTESIA BILANCIATA ANESTESIA BILANCIATA Comprende la somministarzione di tiopentale o anestetici endovenosi per l induzione oppioide analgesico Bloccante neuromuscolare competitivo o depolarizzante Anestetico volatile Ha

Dettagli

INTRODUZIONE. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono un gruppo. eterogeneo di composti, spesso chimicamente non correlati, che tuttavia

INTRODUZIONE. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono un gruppo. eterogeneo di composti, spesso chimicamente non correlati, che tuttavia INTRODUZIONE Fans e analgesia I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono un gruppo eterogeneo di composti, spesso chimicamente non correlati, che tuttavia condividono alcune azioni terapeutiche

Dettagli

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI

Dettagli

MOLTE PROTEINE SONO LOCALIZZATE IN COMPARTIMENTI DIVERSI DA QUELLO CITOPLASMATICO. Mitocondri Cloroplasti Perossisomi

MOLTE PROTEINE SONO LOCALIZZATE IN COMPARTIMENTI DIVERSI DA QUELLO CITOPLASMATICO. Mitocondri Cloroplasti Perossisomi MOLTE PROTEINE SONO LOCALIZZATE IN COMPARTIMENTI DIVERSI DA QUELLO CITOPLASMATICO LA TRASLOCAZIONE E IL PASSAGGIO DI UNA PROTEINA ATTRAVERSO UNA MEMBRANA COTRADUZIONALE Batteri Reticolo endoplasmatico

Dettagli

Farmaco libero. Assorbimento, Distribuzione, Biotrasformazione, Escrezione. Sito d azione Legato libero. Tessuti Libero legato. Circolazione sistemica

Farmaco libero. Assorbimento, Distribuzione, Biotrasformazione, Escrezione. Sito d azione Legato libero. Tessuti Libero legato. Circolazione sistemica Farmacocinetica Assorbimento, Distribuzione, Biotrasformazione, Escrezione Circolazione i sistemica Assorbimento Sito d azione Legato libero Farmaco libero Tessuti Libero legato Escrezione Legato Metaboliti

Dettagli

giunzioni comunicanti connessone cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali precoci veloci bidirezionali

giunzioni comunicanti connessone cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali precoci veloci bidirezionali La sinapsi Sinapsi elettriche giunzioni comunicanti ioni attraversano il canale centrale detto connessone presenti tra cellule gliali, muscolo liscio e cardiaco, neuroni del SNC negli stadi embrionali

Dettagli

Tirosin chinasi senza o con funzione recettoriale

Tirosin chinasi senza o con funzione recettoriale Tirosin chinasi senza o con funzione recettoriale elica di poliprolina Il dominio chinasico di Src è mantenuto nello stato inattivo mediante due distinte interazioni intramolecolari: il legame del dominio

Dettagli

comunicazione cellulare Prof. Davide Cervia - Fisiologia Fisiologia della cellula: comunicazione cellulare

comunicazione cellulare Prof. Davide Cervia - Fisiologia Fisiologia della cellula: comunicazione cellulare comunicazione cellulare 1 2 3 4 neurotrasmettitori sono più di cento caratteristiche: sintesi immagazzinamento e rilascio diffusione e legame selettività blocco da parte di antagonisti termine dell azione

Dettagli

Comunicazione cellulare 1) Se le cellule sono in contatto diretto tra loro, esse possono comunicare attraverso l interazione tra una molecola di

Comunicazione cellulare 1) Se le cellule sono in contatto diretto tra loro, esse possono comunicare attraverso l interazione tra una molecola di Comunicazione cellulare 1) Se le cellule sono in contatto diretto tra loro, esse possono comunicare attraverso l interazione tra una molecola di superficie di una cellula e recettori presenti sulla superficie

Dettagli

Durata P. A. [ms] propriocettive muscolari A(β) Tatto, cinestesia,

Durata P. A. [ms] propriocettive muscolari A(β) Tatto, cinestesia, TIPI DI FIBRE NERVOSE NEI MAMMIFERI Durata P. A.: durata del potenziale d azione; periodo R. A.: periodo refrattario assoluto; nrd: nervi delle radici dorsali; ns: nervi simpatici Fibra Diametro Velocità

Dettagli

Farmaci del sistema nervoso autonomo

Farmaci del sistema nervoso autonomo Farmaci del sistema nervoso autonomo Il sistema nervoso autonomo controlla le funzioni corporee inconsce e involontarie e comprende i nervi e i gangli che provvedono all innervazione di Farmaci del sistema

Dettagli

Anestetici locali : Danno anestesia senza dare amnesia o perdita della coscienza

Anestetici locali : Danno anestesia senza dare amnesia o perdita della coscienza Anestetici locali : Danno anestesia senza dare amnesia o perdita della coscienza STRUTTURA E PROPRIETA DEGLI ANESTETICI: Anestetici TIPO ESTERE Anestetici- TIPO AMIDE Anestetici locali tipo ESTERE Vengono

Dettagli

Principi di farmacocinetica Filippo Caraci

Principi di farmacocinetica Filippo Caraci Università degli Studi di Catania Modulo di Psicofarmacologia Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Principi di farmacocinetica Filippo Caraci Farmacocinetica La farmacocinetica serve a predire la concentrazione

Dettagli

I RECETTORI: Caratterizzazione e isolamento

I RECETTORI: Caratterizzazione e isolamento I RECETTORI: Caratterizzazione e isolamento Andrea Ferrigno Funzione dei recettori di membrana Secrezione dell ormone nel sangue L ormone è trasportato attraverso il circolo sanguigno L ormone raggiunge

Dettagli

Summary diagram of the acquisition and storage of declarative versus procedural information.

Summary diagram of the acquisition and storage of declarative versus procedural information. LA MEMORIA Summary diagram of the acquisition and storage of declarative versus procedural information. Principali regioni encefaliche con funzione regolatrice BASI MOLECOLARI DEI PROCESSI DI MEMORIZZAZIONE

Dettagli

Gli enzimi sono i catalizzatori dei processi biologici. Possono essere proteine globulari oppure acidi nucleici (ribozimi)

Gli enzimi sono i catalizzatori dei processi biologici. Possono essere proteine globulari oppure acidi nucleici (ribozimi) ENZIMI Gli enzimi sono i catalizzatori dei processi biologici. Possono essere proteine globulari oppure acidi nucleici (ribozimi) Sono in grado di aumentare la velocità dei processi catalizzati fino a

Dettagli

sinapsi punto in cui il neurone entra in contatto con la sua cellula bersaglio in senso lato sinapsi neurone effettori elettriche chimiche

sinapsi punto in cui il neurone entra in contatto con la sua cellula bersaglio in senso lato sinapsi neurone effettori elettriche chimiche sinapsi 1 sinapsi punto in cui il neurone entra in contatto con la sua cellula bersaglio neurone in senso lato effettori cellule muscolari, gh. esocrine, gh. endocrine sinapsi elettriche chimiche 2 sinapsi

Dettagli

I MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI

I MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI I MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI I mediatori chimici della flogosi attualmente noti sono numerosissimi e la loro conoscenza dettagliata va ben oltre gli obiettivi del corso. Punteremo, pertanto, l attenzione

Dettagli

Equation Pro Equation Contact

Equation Pro Equation Contact Equation Pro Equation Contact Un passo avanti nella lotta alla peronospora della vite, alternaria e peronospora del pomodoro e peronospora della patata Marchio registrato DuPont. Una nuova famiglia chimica

Dettagli

La trasmissione dell Impulso Nervoso

La trasmissione dell Impulso Nervoso La trasmissione dell Impulso Nervoso Il Neurone Neuroni: cellule specializzate per la trasmissione degli impulsi. Dendriti prolungamenti riccamente ramificati e un lungo Assone fibroso. La parte terminale

Dettagli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici STRUTTURA TERZIARIA La struttura tridimensionale

Dettagli

** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria, l elemento postsinaptico può generare un potenziale d azione.

** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria, l elemento postsinaptico può generare un potenziale d azione. Sinapsi chimiche sia eccitatorie che inibitorie. Il legame neurotrasmettitore-recettore può infatti determinare una modificazione di permeabilità ionica che porta a: ** Depolarizzazione: sinapsi eccitatoria,

Dettagli

Il potenziale di membrana a riposo

Il potenziale di membrana a riposo Il potenziale di membrana a riposo Per poter comprendere il potenziale di membrana a riposo dobbiamo considerare: i fluidi ricchi di sali presenti su entambe le facce della membrana; la membrana stessa;

Dettagli

Le variazioni di ph nei liquidi organici devono mantenute entro limiti molto ristretti (mammiferi tra 6.8 7.8). La stabilità del ph è insidiata da

Le variazioni di ph nei liquidi organici devono mantenute entro limiti molto ristretti (mammiferi tra 6.8 7.8). La stabilità del ph è insidiata da Le variazioni di ph nei liquidi organici devono mantenute entro limiti molto ristretti (mammiferi tra 6.8 7.8). La stabilità del ph è insidiata da acidi forti (solforico, cloridrico e fosforico) prodotti

Dettagli

Una volta formatasi, l adenosina può uscire dalla cellula attraverso la membrana cellulare per diffusione facilitata, cioè utilizzando una proteina

Una volta formatasi, l adenosina può uscire dalla cellula attraverso la membrana cellulare per diffusione facilitata, cioè utilizzando una proteina ADEOSIA L adenosina è un importante modulatore nel sistema nervoso centrale, in quello periferico e in numerosi altri tessuti ed esplica i suoi effetti fisiologici interagendo con specifici recettori di

Dettagli

1 PARTE: Recettori accoppiati alle proteine G

1 PARTE: Recettori accoppiati alle proteine G 1 PARTE: Recettori accoppiati alle proteine G Circa l 80% degli ormoni, dei neurotrasmettitori e dei neuromodulatori regolano le interazioni cellulari 1. Essi sono i cosiddetti primi messaggeri, che inducono

Dettagli

matrice Sp. Interm. Il gambo (γε) cilindro C10 ruota con esso H + H+ H + H + H + H H + H H + H + H + H +

matrice Sp. Interm. Il gambo (γε) cilindro C10 ruota con esso H + H+ H + H + H + H H + H H + H + H + H + I protoni si muovono secondo gradiente attraverso un canale d ingresso creato dalla subunità a e raggiungono il cilindro c 10. Quando una subunità c lega 1 un altro è rilasciato nella matrice lasciando

Dettagli