Analisi delle attivazioni e degli esiti occupazionali dei tirocini extracurricolari in Lombardia

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1 Analisi delle attivazioni e degli esiti occupazionali dei tirocini extracurricolari in Lombardia 1. Il quadro normativo e regolamentare recente Con DGR X/825 del 25 ottobre 2013 Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini Regione Lombardia ha recepito l accordo approvato in sede di Conferenza Stato Regioni il 24 gennaio 2013 sulle Linee guida nazionali in materia di tirocini. La nuova regolamentazione dell istituto intende raggiungere due obiettivi fondamentali: - rafforzare gli elementi formativi del tirocinio; - contrastare i possibili utilizzi elusivi di questo strumento Inoltre tra le novità è previsto la corresponsione al tirocinante di un'indennità di importo definito tra le parti, esplicitata nella convenzione e nel progetto formativo individuale, che non può essere inferiore a 400 mensili lorde. Infine, a corredo della citata DGR 825/2013, con DDUO n del 5 novembre 2013 (entrato in vigore il 9 dicembre 2013) sono stati approvati i nuovi Standard minimi per la stesura e la stipula di convenzione e del progetto formativo individuale per tirocini. Nell ambito della DGR 825/2013 i tirocini extra-curriculari sono stati suddivisi in: Tirocinio formativo e di orientamento: finalizzato ad agevolare le scelte professionali e l occupabilità dei giovani. I destinatari sono i soggetti che hanno conseguito un titolo di studio entro e non oltre 12 mesi, inoccupati in cerca di occupazione, disoccupati e occupati con contratto di lavoro o collaborazione a tempo ridotto. Tirocinio di inserimento/reinserimento lavorativo: rivolto a inoccupati in cerca di occupazione, a disoccupati, a lavoratori sospesi, in mobilità e a occupati con contratto di lavoro o collaborazione a tempo ridotto. Tirocini formativi e di orientamento e di inserimento/reinserimento lavorativo per persone disabili o svantaggiate: finalizzati ad agevolare l inclusione sociale di soggetti disabili o svantaggiati (come individuati dall art. 4 della legge 381 del 1991). A partire dal maggio 2014 è stato avviato il programma Garanzia Giovani. Tale Programma, che costituisce una delle principali misure per favorire l inserimento lavorativo dei giovani fra i 15 e i 29 anni, ha comportato un ulteriore sviluppo nell utilizzo da parte delle imprese dell istituto dei tirocini extra curriculari. Nello specifico con la misura dedicata da Garanzia Giovani si favorisce l attivazione di tirocini extracurricolari offrendo servizi di tutoraggio da parte degli operatori accreditati per i servizi al lavoro, riconoscendo nel contempo un parziale rimborso dell indennità che il datore di lavoro è obbligato a erogare al giovane tirocinante. Tale indennità di tirocinio extra-curriculare è riconosciuta esclusivamente per l attivazione di un tirocinio extracurriculare di durata superiore a 120 giorni continuativi presso lo stesso soggetto ospitante, proroghe comprese, e viene erogata da IGRUE (Ragioneria dello Stato). 1

2 Le condizioni di ammissibilità al rimborso per il soggetto ospitante prevedono i seguenti massimali: al raggiungimento di 120 giorni (400 ), di 150 giorni (800 ), di 180 giorni (1.200 ) a cui possono aggiungersi ulteriori 200 per ogni mese di tirocinio, fino ad un periodo massimo di 12 mesi. Le indennità sono prenotabili fino ad esaurimento delle risorse. Nelle pagine che seguono è presentata un analisi delle attivazioni e degli esiti occupazionali dei Tirocini extracurriculari in Lombardia come previsto nella DGR 825/2013 ( La Regione promuove un monitoraggio sistematico dei tirocini e degli eventuali inserimenti lavorativi post tirocinio, anche attraverso l analisi delle comunicazioni obbligatorie ). 2

3 2. I tirocini attivati I tirocini extracurricolari costituiscono uno strumento per favorire l ingresso dei giovani nel mercato del lavoro al quale si è posto grande attenzione dal punto di vista sia normativo-regolamentare che di attivazione finanziamenti regionali. Pertanto, a partire dall introduzione di tali dispostivi, sono state analizzate le attivazioni dei tirocini raggruppandoli in semestri le cui date di inizio e fine sono state individuate tenendo come riferimento le date di introduzione/avvio delle norme, dei regolamenti e dei decreti indicati ai paragrafi precedenti. La tabella seguente sintetizza i periodi scelti in relazione alle date significative: Tabella 1 periodi di analisi in relazione a emanazione di norme e regolamenti Periodo Dal Al Note 1 novembre aprile 2013 Tirocini con normativa precedente ad accordo Stato-Regioni del 24 1 maggio ottobre 2013 gennaio novembre aprile 2014 Primo semestre dopo DGR del 28 ottobre 2013 di recepimento accordo 1 maggio ottobre 2014 Primo semestre a seguito avvio Garanzia Giovani 1 novembre aprile maggio novembre 2015 Periodo di attuazione di Garanzia Giovani nell'ambito delle regole definite con la DGR del 28 ottobre 2013 Nel triennio analizzato sono stati attivati complessivamente oltre 175mila tirocini extracurricolari che hanno coinvolte circa 170mila tirocinanti. Le attivazioni di tirocinio sono progressivamente cresciute nel periodo analizzato passando dalle circa 50mila del periodo 1 novembre ottobre alle oltre 68mila dell ultimo anno analizzato corrispondente al periodo 1 novembre ottobre 2015 con una crescita del 35,7% indice di un ottimo impatto degli interventi normativi e regolamentari recentemente attuati e delle opportunità rese possibili da Garanzia Giovani. Tabella 2 tirocini attivati e tirocinanti per classe di età Periodo di attivazione tirocinio Valore assoluto Distribuzione % tirocinanti per fascia di età Tirocini Tirocinanti anni anni anni Mancante Dal Al 1 novembre aprile ,1 56,6 12,0 2,3 1 maggio ottobre ,4 50,4 11,7 2,4 1 novembre aprile ,2 50,8 11,7 2,3 1 maggio ottobre ,0 46,2 9,7 2,0 1 novembre aprile ,6 45,1 10,2 2,1 1 maggio novembre ,1 39,5 7,9 1,5 1 Per semplicità espositiva quando si indica l anno 2013 si fa riferimento al periodo 1 novembre ottobre Analogamente quando si indica l anno 2013 si fa riferimento al periodo 1 novembre ottobre 2014 e quando si indica l anno 2015 si fa riferimento al periodo 1 novembre ottobre

4 Il confronto tra la Lombardia e le altre regioni 2, evidenzia che quasi un tirocinio su 4 (precisamente il 22,5%) di quelli svolti a livello nazionale viene svolto in aziende lombarde e che anche considerando un indicatore relativo che rapporta il numero di tirocini ai lavoratori dipendenti, la Lombardia rimane tra le prime regioni d Italia con 15,4 tirocini per dipendenti. Solo il Veneto, che è al primo posto con 19,4 tirocini ogni dipendenti, il Piemonte, le Marche e il Trentino Alto Adige, superano il valore della Lombardia. E interessante osservare come il mix generazionale dei tirocinanti sia variato significativamente nel corso dell ultimo triennio. Se la fascia di tirocinanti con età compresa tra i 35 e i 54 anni ha avuto un calo contenuto di 3 punti passando dal 12% del 2013 al 9% del 2015 molto più rilevante è stata la variazione di quote nelle due classi di età giovanili; in queste due fasce si evidenzia un forte incremento dei tirocinanti più giovani (15-24 anni) che crescono sensibilmente sia nella quota (dal 29% al 51% nei due semestri iniziale e finale) sia nel valore assoluto (da a ); la quota della classe di età anni nel contempo scende dal 56,6% al 39,5% benché il numero di tirocinanti comunque aumenti lievemente nel periodo considerato passando dai del semestre 1 novembre aprile 2013 ai del semestre 1 maggio novembre La tabella 3 evidenzia la distribuzione per genere e per cittadinanza dei tirocinanti che non mostra particolari evoluzioni nel triennio considerato: le tirocinanti, pur registrando un calo in termini percentuali, sono leggermente più numerose dei tirocinanti in tutti i periodi, con un differenziale massimo di 6 punti nel primo semestre analizzato e uno minimo, di 1,4 punti nell ultimo semestre. Anche le quote per cittadinanza non presentano tendenze particolari: si conferma nei diversi periodi che in 9 casi su 10 i tirocinanti sono italiani e in un caso su 10 sono stranieri, con regolare permesso di soggiorno, prevalentemente di provenienza extra UE. Periodo di attivazione tirocinio Tabella 3 tirocinanti per genere e cittadinanza Quota tirocinanti per genere e cittadinanza % % Dal Al Maschi Femmine Italiani UE28 ExtraUE 1 novembre aprile ,5 53,5 90,8 2,0 7,1 1 maggio ottobre ,6 51,4 89,8 2,4 7,8 1 novembre aprile ,5 51,5 91,3 1,8 6,9 1 maggio ottobre ,3 51,7 90,4 2,0 7,5 1 novembre aprile ,0 52,0 91,8 1,6 6,6 1 maggio novembre ,3 50,7 90,4 2,0 7,7 2 Fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2015, luglio Il rapporto riguarda i dati

5 La distribuzione dei tirocini per settore di attività nei diversi anni è rappresentata nella figura 1. I servizi sono in modo evidente il principale settore di destinazione dei tirocinanti rappresentando in totale circa l 80% del valore complessivo. Nell industria (compreso costruzioni) la quota si attesta attorno al 20%; è però interessante sottolineare che l evoluzione dell ultimo triennio rileva un primo significativo segnale d incremento nell industria che passa dai 9mila del 2013 agli oltre 13mila del 2015, evidenziando un aumento dell interesse di questo settore per i giovani tirocinanti. Nello stesso periodo crescono anche i tirocinanti nei servizi (da 40mila a 53mila). L impatto dell evoluzione normativa e regolamentare ha perciò influito sulla distribuzione delle quote che evidenziano uno spostamento di 2 punti dai servizi verso l industria (da 18% a 20,1%) a discapito dei servizi (da 81,5% a 79,3%). Tra i servizi le quote preponderanti di tirocinanti sono destinate al commercio (20% rispetto al totale complessivo e in crescita di un punto nel triennio), al settore dell ospitalità e ristorazione (circa il 7%, in crescita nel triennio). Rilevanti ma stabili come quota nel corso del triennio sono i servizi professionali e tecnici (la cui quota è pari all 11%) e i servizi di informazione e comunicazione. Figura 1 distribuzione tirocini per settore nell ultimo triennio 5

6 Per quanto riguarda l analisi territoriale, la distribuzione dei tirocini tra le province ricalca la grandezza di queste ultime: nel 2015, ad esempio, nella provincia di Milano sono stati attivati oltre 35mila tirocini, seguono le province di Bergamo e Brescia rispettivamente con circa 5mila e tirocini avviati; la classifica è chiusa da Sondrio, provincia nella quale il numero di tirocini avviati si limita a 392. E più interessante verificare se nelle diverse province tale strumento di accompagnamento all inserimento lavorativo ha avuto più o meno successo utilizzando un indicatore in termini relativi, che consenta di depurare i valori analizzati dall ampiezza della provincia. Per svolgere questa analisi si è scelto l indicatore del numero di tirocini per provincia rapportati ai lavoratori dipendenti. La tabella 4 evidenzia il ranking provinciale di questo indicatore. Milano è comunque in testa a questa graduatoria con 32,4 tirocini ogni 1000 lavoratori dipendenti. Il distacco dalle province del resto della Lombardia è notevole: nelle province di Mantova, Bergamo e Lecco, che sono quelle più vicine a Milano nella graduatoria, tale indicatore è più che dimezzato attestandosi su valori compresi tra il 14,1 e il 15,7. Più staccate sono le altre province con Sondrio che chiude la graduatoria con 6,8 tirocini ogni 1000 dipendenti. Tabella 4 Ranking province lombarde per intensità di utilizzo dei tirocini Provincia Tirocini attivati nel 2015 Rapporto tra tirocini attivati e lavoratori dipendenti (x1000) MILANO ,4 MANTOVA ,7 BERGAMO ,5 LECCO ,1 LODI ,0 COMO ,6 BRESCIA ,5 VARESE ,9 MONZA E BRIANZA ,8 CREMONA ,8 PAVIA ,4 SONDRIO 392 6,8 6

7 3. Gli esiti occupazionali dei tirocinanti E interessante osservare quanto i tirocini extracurricolari siano stati uno strumento di effettivo inserimento lavorativo a seguito delle innovazioni delineate nei paragrafi precedenti. L analisi è stata condotta con riferimento agli stessi periodi individuati nella tabella 1 e riguarda gli esiti occupazionali a 6 mesi dei tirocini conclusi nei semestri sopra indicati. Tra il primo semestre analizzato (dal 1 novembre 2012 al 30 aprile 2013) e l ultimo semestre (dal 1 novembre 2014 al 30 aprile 2015) il numero dei tirocini conclusi è cresciuto del 38,5% passando da circa 24mila a oltre 33mila. Si tratta di un incremento considerevole, segno evidente che l impatto del nuovo assetto normativo e regolamentare ha reso questo strumento più appetibile dalle aziende. La maggiore strutturazione e chiarezza di questo strumento ha avuto positivi effetti anche sulla quota di tirocinanti che a 6 mesi dal termine del tirocinio è occupata; tale quota è passata dal 44,1% del primo semestre analizzato al 50,9% del semestre più recente, registrando un incremento di circa 3 punti ogni anno. Tabella 5 Condizione occupazionale dopo 6 mesi dalla conclusione del tirocinio(*) Periodo fine tirocinio Condizione occupazionale dopo 6 mesi dalla conclusione del tirocinio Valori assoluti % Dal Al Occupati Non occupati Totale Occupati Non occupati 1 novembre aprile ,1 55,9 1 maggio ottobre ,4 58,6 1 novembre aprile ,1 52,9 1 maggio ottobre ,0 54,0 1 novembre aprile ,9 49,1 (*) nella quota di occupati sono compresi anche i soggetti che dopo 6 mesi svolgono un altro tirocinio Nell ultimo anno analizzato, pertanto, dei circa tirocini conclusi oltre 31mila hanno avuto un esito occupazionale 3. Questo conferma come il Tirocinio sia diventato uno strumento di politica attiva che permette ai giovani di inserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di apprendimento in azienda. Le imprese, peraltro, oltre ad avere un periodo di tempo per preparare nuove forze di lavoro sono incentivate a trattenere i giovani tirocinanti grazie ai finanziamenti specifici di Dote Unica Lavoro e del programma Garanzia Giovani. La tabella seguente evidenzia la tipologia di contratti di lavoro degli ex-tirocinanti. Tabella 6 Tipologia e condizione occupazionale dopo 6 mesi dalla conclusione del tirocinio Periodo fine tirocinio Distribuzione % occupati per tipo di contratto Dal Al Tempo Indeterminato Apprendistato Tempo Determinato CoCo Somministrazione Tirocinio 1 novembre aprile ,7 23,4 19,8 7,7 5,1 22,4 1 maggio ottobre ,2 24,9 20,7 8,1 4,7 21,4 1 novembre aprile ,8 27,8 21,4 7,4 4,9 20,8 1 maggio ottobre ,4 30,0 20,5 7,0 4,9 18,2 1 novembre aprile ,2 24,6 21,6 4,0 5,5 17,0 3 Come esito occupazionale si considera anche un eventuale ulteriore tirocinio 7

8 All inizio del periodo analizzato il contratto preferito dalla imprese per gli ex-tirocinanti era l apprendistato (23-25%) seguito dal contratto a tempo indeterminato con quote di poco superiori al 20%. Meno utilizzati risultano i contratti di collaborazione, che si attestano sia nel 2013 sia nel 2014 sul 7-8% e di somministrazione che nello stesso periodo oscillano attorno al 5%. Rilevante è anche la quota di lavoratori che rinnovano l esperienza di tirocinio che all inizio del periodo analizzato si attestava sul 22%. L effetto jobs-act risulta particolarmente evidente analizzando l ultimo e il penultimo semestre riportato nella tabella. Anzitutto la quota di contratti stabili (tempo indeterminato e apprendistato) per la prima volta supera il 50%, incrementando di circa 7 punti la quota rilevabile a inizio periodo. Inoltre è particolarmente evidente il cambiamento della preferenza delle imprese per il contratto a tempo indeterminato (che passa negli ultimi due semestri dal 19% al 27%) rispetto al contratto di apprendistato che raggiunge il picco del 30% nel semestre maggio 2014-ottobre 2014 per scendere repentinamente al 24,6% a seguito dell introduzione delle regole del jobs-act con il contratto a tutele crescenti e degli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato. Stabile attorno al 20% rimane il contratto a tempo determinato e attorno al 5% il contratto di somministrazione. Effetti rilevanti si registrano invece nell ultimo periodo per i contratti di collaborazione coordinata che scendono dal 7% al 4% e, per la quota di soggetti che rimangono tirocinanti che cala progressivamente dal 22% al 17%. Periodo fine tirocinio Tabella 7 Distribuzione ex-tirocinanti occupati rispetto all azienda di lavoro Lavora nella stessa azienda o in altra azienda Valori assoluti % Dal Al Stessa azienda Altra azienda Stessa azienda Altra azienda 1 novembre aprile ,7 47,3 1 maggio ottobre ,9 49,1 1 novembre aprile ,5 46,5 1 maggio ottobre ,0 47,0 1 novembre aprile ,3 45,7 Analizzando la propensione delle aziende a mantenere il tirocinante nella propria azienda, passando dal tirocinio ad un contratto di lavoro, si rileva come questa casistica riguardi poco più del 50% dei soggetti con una quota che passa dal 52,7% del primo semestre analizzato al 54,3% dl semestre più recente, elemento che evidenzia una maggior propensione delle imprese a mantenere in azienda le risorse umane sulle quali si è investito. 8

9 Tabella 8 Quota di ex-tirocinanti occupati per genere e cittadinanza Periodo fine tirocinio Quota occupati per genere e cittadinanza % % Dal Al Maschi Femmine Italiani UE28 ExtraUE 1 novembre aprile ,3 43,1 45,6 23,7 32,3 1 maggio ottobre ,3 41,5 42,7 24,5 31,1 1 novembre aprile ,4 46,9 48,2 33,6 37,3 1 maggio ottobre ,1 46,9 47,3 27,6 35,0 1 novembre aprile ,2 50,6 52,0 37,2 39,7 Per quanto riguarda l analisi di genere, si rileva come nell ultimo anno, come nei precedenti periodi, le tirocinanti sono lievemente superiori ai tirocinanti: dei tirocini conclusi nell ultimo anno analizzato circa sono destinati a femmine mentre sono destinati a maschi. E importante rilevare che non emergono differenze di genere nelle quote di occupati: complessivamente nel periodo analizzato (dal 1 novembre 2012 al 30 aprile 2015) è pari al 46,2% per le donne rispetto al 46,1% per gli uomini con un andamento che in entrambi i casi riflette il progressivo incremento per quota di occupati nei diversi semestri. Più marcate risultano le differenze tra le quote di occupati per cittadinanza. Se gli italiani trovano mediamente occupazione in un caso su due dopo aver svolto un tirocinio risultano più limitate le quote di occupati per i lavoratori stranieri. E però importante osservare che a seguito della nuova regolamentazione anche le quote di occupati per gli stranieri UE28 e per gli stranieri Extra UE è cresciuta considerevolmente passando rispettivamente dal 24% al 37% e dal 32% al 40%. Analizzando le quote di occupazione per provincia si evidenziano delle differenze interessanti. Se si conferma la tendenza generale a un miglioramento dei tassi di occupazione e 6 mesi dalla conclusione del tirocinio con valori, che nell ultimo semestre analizzato superano il 50% sull intera Lombardia, si rilevano comunque situazioni differenti sul territorio. La provincia nella quale si hanno i migliori indici di occupazione è Lecco con il 53,7% complessivo nell arco dei 30 mesi considerati. A Lecco si evidenziavano già valori al di sopra del 50% (esattamente il 54,5%) già nel 2013 dato che si è mantenuto elevato ma che non è cresciuto nell ultimo periodo. In altre province viceversa vi sono stati effetti più rilevanti nei tassi di conversione all occupazione dei tirocinanti: a Como il valore è passato dal 38,7% al 54%, a Sondrio dal 44,1% al 55,1%, a Bergamo dal 42,7% al 53,8%. Ma in cima alla graduatoria nell ultimo periodo si portano le province di Milano e Lodi che a inizio periodo avevano tassi discreti (rispettivamente 46,7% e 46,1%) e che nell ultimo semestre analizzato presentano valori che superano il 55%. 9

10 Tabella 9 Quota di ex-tirocinanti occupati per provincia Province Quota occupati per nei diversi periodi analizzati (I sem.) Totale BERGAMO 42,7 45,9 53,8 46,6 BRESCIA 40,8 45,4 49,4 44,8 COMO 38,7 44,9 54,0 44,5 CREMONA 41,6 48,2 48,5 46,2 LECCO 54,5 52,8 54,2 53,7 LODI 46,1 49,9 55,5 49,9 MANTOVA 41,2 49,0 51,7 46,6 MILANO 46,7 50,6 55,3 50,3 MONZA E BRIANZA 48,3 52,2 54,3 51,3 PAVIA 40,4 44,5 46,3 43,5 SONDRIO 44,1 50,6 55,1 49,1 VARESE 45,1 48,0 54,6 48,4 LOMBARDIA 42,6 46,5 50,9 46,1 10

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