Ciclo incontri CIRMiB-LaRis 2017 IL DISAGIO MENTALE DEGLI IMMIGRATI 10 Marzo 2017 UniversitàCattolica del Sacro Cuore

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1 Ciclo incontri CIRMiB-LaRis 2017 IL DISAGIO MENTALE DEGLI IMMIGRATI 10 Marzo 2017 UniversitàCattolica del Sacro Cuore Issa El Hamad, Infettivologo, ASST Spedali Civili di Brescia, Responsabile Progetto START Susanna Capone, Tropicalista, Progetto START Stefania Vagni, Infermiera Professionale, Progetto START Debora Pelleri, Assistente Sanitaria, Progetto START

2 BACKGROUND: Dal 1990 l Ambulatorio Migranti di Viale Piale si occupa della salute dei migranti. In seguito alle modifiche delle caratteristiche migratorie degliultimi anni, l equipe sanitaria ha dedicato spazi di cura specifici ai richiedenti asilo e titolari di protezione intrenazionale. (RTPI) Visite ambulatoriali > Richidenti asilo da : Al fine di migliorare la presa in carico psico-socio-sanitaria dei RTPI, il team dell Ambulatorio Migranti dell ASST Spedali Civili di Brescia, unito a i partner di Milanoi, ha concorso al Bando FAMI , ottenendo il finanziamento del Progetto START per il periodo

3 CAPOFILA: ASST Spedali Civili di Brescia PARTNERSHIP: ASST Niguarda -Milano ASST Santi Paolo e Carlo -Milano Fondazione ISMU -Milano Cooperativa Crinali -Milano Cooperativa Tempo Libero - Brescia

4 ANALISI DEL TERRITORIO: Forte concentrazione di flussi di richiedenti asilo in Lombardia (2016 Lombardia: tot , 13% dei richiedenti asilo in Italia, Milano, Bergamo e Brescia maggiori numeri assoluti di accoglienza) Lunga permanenza dei richiedenti e titolari di protezione (in media 18 mesi); Riforma del Sistema sanitario Regionale (l.r. N 23/2015 della Lombardia); Disomogeneitàdell offerta e della presa in carico socio-sanitaria/ tempi di risposta molto lunghi.

5 OPPORTUNITA e SFIDE PROGETTUALI -Minore rischio di trasmissioneintracomunitaria o intercomunitaria di patologie potenzialmente diffusibili -Riduzione delle possibili situazioni di tensioni sociali - Contenimento dei costi della pubblica amministrazione -Diminuzione della visibilitàe della percezione del fenomeno migratorio come minaccia/pericolo per la collettività - Maggiori possibilità d intraprendere azioni di carattere preventivo nei soggetti a rischio - Aumento delle possibilità d integrazione graduale nel tessuto sociale - Maggiore sicurezza sanitaria delle condizioni di vita nei luoghi di accoglienza - Miglioramento dell assistenza socio-psico-sanitaria da parte delle strutture dedicate

6 OBIETTIVO GENERALE: Attuare interventi innovativi per la realizzazione di una piùrapida ed efficace azione di individuazione, emersione e presa in carico socio-psico-sanitariaintegrata dei richiedenti e titolari di protezione internazionale (RTPI) in condizioni di vulnerabilità.

7 METODOLOGIA: ISTITUZIONE DI UN NETWORK: stretta collaborazione tra i servizi pubblici e le strutture del privato sociale già esistenti sul territorio bresciano e milanese MODELLO SPERIMENTALE: unitàmobile con team multidisciplinare che attui interventi mirati nei luoghi di accoglienza dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (Brescia) vs implementazione d unità ambulatoriale permanente (Milano)

8 Minore/Anziano VULNERABILITA dell articolo 8, comma 1 del decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 140 Minore straniero non accompagnato Disabile Donna in stato di gravidanza Genitore single con figlio/i minore a seguito Vittima di tratta degli esseri umani Persona affetta da gravi malattie o da disturbi mentali Persona che ha subito torture, stupri o altre gravi forme di violenza psicologica, fisica o sessuale Analfabeta

9 INTERVENTO SANITARIO (I): A. allestimento di 1 UNITA' MOBILE per visite psico-sociosanitarie presso centri d'accoglienza. B. creazione diequipe MULTISCIPLINAREcomposta da: 1 medico, 2 psicologi/psicoterapeuti, 1 infermiere, 1 assistente sanitaria, 1 assistente sociale. C. CALENDARIO D'INTERVENTOper visite con particolare interesse all'esclusione delle patologie trasmissibili (tubercolosi, scabbia...) ed all'individuazione dell'eventuale vulnerabilità psico-socio-sanitaria.

10 INTERVENTO SANITARIO (II): C. Creazione di scheda nosologica cartacea/informatizzata, SISTEMA DI RACCOLTA ED ANALISI DATI. D. Creazione di MODULISTICA ad hoc (adattata alle esigenze sanitarie dei richiedenti asilo) E. Creazione e distribuzione di MATERIALE INFORMATIVO/EDUCATIVOmultilingue destinato ai beneficiari del progetto ed agli operatori del campo.

11 OBIETTIVI INTERVENTO SANITARIO: Costruire e consolidare una rete socio-psico-sanitaria territoriale. Costruire un sistema unico e condiviso di affidamento e di presa in carico. Incrementare la diagnosi e il trattamento delle malattie infettive e sessualmente trasmissibili. Promuovere il ricorso dei migranti ai regolari controlli per la salute. Ridurre i tempi di risposta e di presa in carico sanitari

12 INTERVENTO PSICO-SOCIALE Percorsi brevi di sostegno psicologico nella fase preparatoria alla Commissione e/o in quella successiva di attesa dell esito (approvazione/diniego); Monitoraggio e raccolta delle criticitàlegate all accesso ai servizi psico-socio-sanitari. Supporto sociale per l integrazione ed autonomia dei soggetti in carico ai Servizi nel territorio; Collegamento con la rete d accoglienza SPRAR per definizione del dossier/caso da presentare alla apposita Commissione ministeriale per l istanza di riconoscimento di status;

13 INTERVENTO FORMATIVO: Realizzazione di percorsi di formazione volti a : 1) diffondere conoscenze rispetto al fenomeno migratorio e bisogni di salute e fragilita dei migranti 2) conoscere e gestire lo stress degli operatori 8 Target formazione: operatori ASST operatori psico-sociali che operano nelle strutture di accoglienza medici di medicina generale mediatori linguistico-culturali che prestano servizio nelle diverse strutture socio-sanitarie

14 CARATTERISTICHE FORMAZIONE: FENOMENO MIGRATORIO 5 moduli/giornate formative, 4 edizioni sul territorio milanese e bresciano I corsi avranno una parte teorico-frontale e una attiva-interattiva che utilizzerà tecniche e strumenti misti. Target del corso:120 operatori e mediatori linguistico-culturali. GESTIONE DELLO STRESS 3 edizioni di 9 ore ciascuna per un totale di 60 operatori sul territorio milanese e bresciano. Relatori :1 sociologo/antropologo, 1 psicologo, 1 operatore teatrale. Obiettivi: a) rilevazione del problema/bisogno; b) elaborazione del problema/bisogno attraverso la drammaturgia (riflessione e lavoro del corpo); c) attivazione di risorse di coping.

15 GOVERNANCE: Segue l'intero corso del progetto e si divide in 2 fasi: PRIMA FASE: esplorazione della realtàesistente e delle procedure in atto, rilevazione dei servizi socio-sanitari dedicati sul territorio e costruzione di una rete di azioni e servizi (istituzionali, pubblici, privati) per la costruzione di un percorso condiviso di presa in carico dei RTPI; SECONDA FASE: saràdedicata a testare il modello costruito in forma partecipata e condivisa tramite l'istituzione di 1 Tavole Tecnico Territoriale (1 per Brescia ed 1 per Milano) ed un Tavolo Tecnico sovra-territoriale tra i referti delle attivitàsu Brescia e Milano.Tale tavolo fungeràanche da coordinamento delle azioni e delle fasi progettate e volta allo scambio e all aggiornamento sullo stato d avanzamento delle attivitàrealizzate a livello locale. Membri del Tavolo: 1 rappresentante sanitario, 1 sociale e 1 terzo settore del territorio ; 2 rappresentanti sanitari, 2 ambito psico-sociale, sociale, 2 scientifico- formativo. 4 incontri semestrali.

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