Corso di Sociolinguistica
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA Dipartimento di Studi Umanistici Corso di Laurea Magistrale in Lingue, culture e traduzione letteraria LM-37 Linguistica Generale magistrale Modulo B (6 CFU) a.a Corso di Sociolinguistica Prof.ssa Clara Ferranti Clara Ferranti
2 DUE ORIENTAMENTI FONDAMENTALI DELLA LINGUISTICA Studio della lingua in rapporto al pensiero LINGUA PENSIERO Studio della lingua in rapporto all interazione sociale LINGUA SOCIETA Clara Ferranti
3 LIVELLI VARIAZIONALI DELLA LINGUA E UNITÀ D ANALISI LIVELLO VARIAZIONALE DIACRONIA DIATOPIA DIASTRATIA DIAFASIA DIAMESIA DIMENSIONI variazione della lingua attraverso: tempo spazio - strati - gruppi - reti sociali situazioni comunicative - mezzo - canale UNITÀ D ANALISI la lingua come: sistema - codice - dialetto - varietà geografica socioletto - registro - sottocodice - testo scritto - testo orale Clara Ferranti
4 DIAFASIA E DIASTRATIA NELLA DIAMESIA PARLATO SCRITTURA diafasia diastratia diafasia diastratia l oralità l oralità la scrittura la scrittura varia varia varia varia attraverso attraverso attraverso attraverso le situazioni la società le situazioni la società Clara Ferranti
5 NOZIONI FONDAMENTALI DELLA SOCIOLINGUISTICA CONCETTI SOCIOLINGUISTICI CONCETTI SOCIALI Competenza Comunità linguistica Repertorio linguistico Codice e Varietà Registro e sottocodice Socioletto Variabile sociolinguistica Contesto Situazione comunicativa Interlocutori Strato sociale Rete sociale Gruppo sociale Prestigio e stigma Clara Ferranti
6 Competenza linguistica DEFINIZIONE SOTTOCOMPETENZE Conoscenza interiorizzata delle regole formali che governano una lingua, indipendentemente dal contesto, e che permette al parlante di codificaree decodificare le espressioni della sua lingua, ossia, di produrre e interpretare messaggi Per produrre e interpretare un messaggio l utente ha la possibilità di scegliere all interno di un repertorio presente ai vari livelli del sistema: competenza fonologica competenza morfologica competenza sintattica competenza semanticolessicale Clara Ferranti
7 Competenza comunicativa DEFINIZIONE SOTTOCOMPETENZE Conoscenza delle regole d uso nella produzione e nell interpretazione degli enunciati in determinate circostanze, che non può prescindere dall appropriata contestualizzazionedelle conoscenze formali Èuna competenza composita, costituita dall insieme delle competenze che permettono la comunicazione : competenza linguistica competenza sociolinguistica competenza pragmatica competenza non verbale competenza performativa Clara Ferranti
8 Il contesto extralinguistico L insieme delle conoscenze presuppostegrazie alle quali un evento comunicativo può avere esito felice e dalle quali dipende il livello espressivo e il prodotto linguistico di quell evento 1. contesto umano 2. contesto discorsivo 3.a contesto pragmatico-situazionale 3.b contesto della scrittura Clara Ferranti
9 1. il contesto umano Il contesto umano è. multiforme e complesso sociale, cognitivo e culturale, psicologico e comportamentale intendiamo: in senso materiale, l aggregato sociale che usa una o più lingue: comunità linguistica (contesto umano generico) i partecipanti ad un evento comunicativo specifico: interlocutori (contesto umano specifico) in senso astratto, l insieme delle cognizioni possedute dai parlanti: contesto cognitivo-culturale Clara Ferranti
10 il repertorio linguistico repertorio linguistico di una comunità L intera gamma delle varietà linguistiche e delle varietà diafasiche, diastratiche e diatopiche presenti in una comunità linguistica e condivise dai suoi parlanti repertorio linguistico individuale L insieme delle varietà linguistiche e delle varietà diafasiche, diastratiche e diatopiche di cui un individuo si avvale per comunicare Clara Ferranti
11 2. il contesto discorsivo Il contesto discorsivo è l argomentodi cui si parla o si scrive Esso è fondamentale ai fini: dello stile discorsivo prescelto della corretta decodificazione degli atti linguistici della comprensione del senso la presupposta conoscenza di tale contesto permette agli interlocutori di essere ellittici e fluidi nel discorso Clara Ferranti
12 la situazione comunicativa La situazione comunicativa è l insieme delle circostanze spazio-temporali, sociali e contestuali capaci di influenzare il comportamento linguistico, orale o scritto, dei parlanti contesto pragmatico-situazionale contesto della scrittura Clara Ferranti
13 3.a il contesto pragmatico-situazionale 3.b il contesto della scrittura Il contesto pragmatico-situazionale è la situazione specifica e contingente nella quale si svolge uno scambio comunicativo e che permette al parlato di essere ellittico senza che la giusta interpretazione del messaggio venga compromessa Il contesto della scrittura è la situazione specifica e contingente nella quale un individuo, o più individui nel caso di scrittura collettiva, comunicano attraverso il mezzo scritto Clara Ferranti
14 Il principio di cooperazione Il principio di cooperazione ha validità sul piano formale: scelte stilistiche dei parlanti TEORIA DELL ADEGUAMENTO (ACCOMODAMENTO): tendenza dei parlanti ad adeguare il proprio parlato a quello dell interlocutore. Motivata da: Principio di cooperazione Principio di approvazione Effetti della tendenza: convergenza nella varietà di lingua prescelta, nella pronuncia, nel lessico, nella prosodia, ecc. divergenza volontaria, accentuando le differenze del proprio parlato per aumentare la distanza interpersonale significazionale: interpretazione del messaggio Clara Ferranti
15 codice RISTRETTO - ELABORATO status sociale / fattori socio-situazionali selezione di regole CODICE RISTRETTO ELABORATO Clara Ferranti
16 Varietà Concetto di VARIETÀ è estremamente elastico e trasversale: lingua globalmente intesa diversi sottoinsiemi (dialetti, varietà regionali di una lingua, varietà diastratiche, registri ) Definizione (cfr. Berruto 2003, 63): insieme di tratti linguistici congruenti, cooccorrenti con un insieme di tratti socio-geografici connessi ai parlanti e alle situazioni comunicative Clara Ferranti
17 Fluttuanza e indeterminatezza del concetto di varietà e della sua delimitazione è consona alla manifestazione concreta della lingua Come i diversi livelli dell analisi linguisticanon sono svincolati l uno dall altro, così i tratti marcati in diatopia, diastratia e diafasiavengono esibiti simultaneamente, sono compresenti e talvolta sovrapposti Clara Ferranti
18 La marcatezza sociolinguistica La marcatezza sociolinguistica collega un tratto una variabile linguistico extralinguistica Il tratto linguistico presenta una marcache lo mette in correlazione con la situazione comunicativa (marcatezza diafasica) la collocazione sociale (marcatezza diastratica) la provenienza geografica (marcatezza diatopica) Clara Ferranti
19 DIAFASIA DIASTRATIA DIATOPIA DIAFASIA DIASTRATIA DIATOPIA varietà situazionale varietà sociale varietà geografica registro/sottocodice socioletto dialetto fattori contestuali fattori socio-demografici fattori territoriali uso (in situazione) parlante (appartenenza) parlante (provenienza) variabili contestuali: contesto cognitivo e culturale contesto pragmaticosituazionale / contesto della scrittura carattere della situazione: formale/informale transazionale/personale contesto discorsivo: argomento/ambito tematico sfera di attività variabili socio-demografiche: le variabili sociali strato rete gruppo le variabili demografiche generazione sesso etnia provenienza variabili territoriali: territorio nazionale regione campagna città quartiere Clara Ferranti
20 REGISTRI ALTI aulico solenne + formalizzato colto letterario formale medio REGISTRI MEDI informale colloquiale popolare familiare formalizzato intimo volgare REGISTRI BASSI scurrile Clara Ferranti
21 REGISTRI FORMALI-INFORMALI modi diversi per esprimere lo stesso concetto nelle varie situazioni comunicative ESEMPIO 1 Non mi diletto molto della compagnia di Giorgio (letterario-ironico) Giorgio è un tipo noioso (formale-medio) Che seccatura che è Giorgio (colloquiale) Giorgio rompe sempre (popolare) Che rompiballe che è Giorgio (familiare) Giorgio m ha proprio rotto (volgare-familiare) Giorgio m ha rotto le scatole/palle (volgare) Giorgio m ha rotto i coglioni (scurrile) Clara Ferranti
22 REGISTRI FORMALI-INFORMALI modi diversi per esprimere lo stesso concetto nelle varie situazioni comunicative ESEMPIO 2 Mi permetto di chiederle se non potesse spegnere la radio Le dispiacerebbe spegnere la radio per cortesia? Non spegnerebbe mica la radio? Che ne diresti di spegnere la radio? Spegni la radio? Vuoi spegnere la radio, o no? Spegni la radio! Spegni sto coso! Clara Ferranti
23 LINGUAGGIO SPECIALISTICO E LINGUA COMUNE terminologia tecnico-specialistica sottocodici convalidare, obliterare, dilazionare (s. burocratico) timbrare, bucare, rimandare (lingua comune) mialgia, emicrania, rinite, escoriazione, sindrome ipertensiva (s. medico-specialistico) dolore muscolare, mal di testa, raffreddore, sbucciatura o ferita, attacco di pressione alta (lingua comune) latinismi: de iure, de facto, ratio legis, more uxorio, ex ante (s. giuridico) di diritto, di fatto, spirito della legge, come sposati, come prima Clara Ferranti
24 MARCATEZZA DIAFASICA VARIETÀ SITUAZIONALE tratti marcati diafasicamente VARIABILI CONTESTUALI elementi distintivi dei registri formali o informali (carattere della situazione) lessico specialistico dei sottocodici (argomento) Clara Ferranti
25 Rete di prim ordine Cella personale (zona centrale) dell individuo, con i parenti stretti e gli amici intimi Zona confidenziale: parenti e amici con importanza affettiva Zona utilitaristica: amici strumentali con importanza utilitaristica Zona nominale: conoscenti con poca importanza affettiva e strumentale Zona allargata: soggetti con conoscenza parziale e importanza quasi nulla Clara Ferranti
26 Tipologie di gruppo CLASSE GENERAZIONALE bambini giovani adulti anziani SESSO uomini donne ETNIA immigrati stranieri in Italia cinesi di Roma italiani immigrati in Argentina PROVENIENZA GEOGRAFICA meridionali stanziati nell Italia del Nord ALTRI FATTORI DI CONDIVISIONE studenti dell Università di MC scienza bande giovanili di New York cerchia di amici tossicodipendenti chat lines Clara Ferranti
27 Italiano popolare variabile sociale: strato COS È: varietà semplificata e non codificata di italiano CHI: ceti subalterni (proletariato e classe contadina), studenti dialettofoni, parlanti incolti e socioeconomicamente inferiori che: - padroneggiano male lo standard -prima lingua è il dialetto USO: registri scritti e parlati delle persone non colte CARATTERISTICHE: - sgrammaticato e scorretto - elementi regionali -elementi comuni e costanti indipendenti dalla provenienza VALORE SOCIALE:- non prestigioso - svantaggio culturale e socio-economico VALORE PER LA SL: - strumento funzionale -sforzo di possedere uno strumento linguistico -non va giudicato sul metro della grammatica italiana normativa Clara Ferranti
28 Lingua dei giovani variabile sociale: gruppo/età COS È: si configura come gergo (gergo studentesco) e rappresenta un contrassegno identificativo CHI: giovani e studenti in genere USO: per la comunicazione intragruppo CARATTERISTICHE: - forte espressività disinibita - incomprensibilità per i non utenti CHAT LINES: forte volgarità e oscenità TRATTI LINGUISTICI RICORRENTI: LESSICO: - termini espressivi e metaforici - disfemismi - neologismi anche occasionali - volgarismi ESEMPI: salare, togo, mega, mitico, sballo, prof, fico, gnocca, schizzato, cuccare, slumare, fuso beccare, sfigato, emo, truzzo, va a cagare Clara Ferranti
29 Lingua delle donne variabile sociale: gruppo/sesso COS È: varietà di genere che si differenzia da quella degli uomini dal punto di vista pragmatico DIFFERENZE SOSTANZIALI: - modelli di interazione - stili comunicativi connessi al ruolo sociale specifico CARATTERISTICHE: rispetto alla lingua degli uomini maggior uso di: - diminutivi - forme attenuative e di cortesia - aggettivi valutativi minor uso di: - termini tabuizzati - imprecazioni, parolacce - disfemismi il ricorso all imprecazione è diastraticamente marcato a livello di ceto sociale Clara Ferranti
30 MARCATEZZA DIASTRATICA VARIETÀ SOCIALE tratti marcati diastraticamente VARIABILI SOCIALI E DEMOGRAFICHE italiano popolare caratteristiche fono-morfo-lessicali e modi di dire del parlato delle classi borghese, operaia, artigianale, ecc., o dei parlanti colti e incolti gerghi dei gruppi sociali (gergo della malavita, gergo studentesco, gergo militare) Clara Ferranti
31 Espressione dialettale del maceratese <pijja li sicchi> [»pi ali»sicci] Espressione normativa dello standard <prendi (piglia) i secchi> Tratti fonologici di [»pi a] e [»sicci] fricativa palatale [ ] versus laterale [ ] occlusiva palatale [c] versus velare palatalizzata [kj] anteriore alta [i] versus anteriore medioalta [e] Tratti morfologici articolo determinativo m. pl. <li> versus <i> Tratti lessicali <pijja> [»pi a] versus <prendi> <sicchi> [»sicci] versus <secchi> Clara Ferranti
32 Italiano regionale toscano spiccata marcatezza fonologica Fricativizzazione delle affricate fricative [S-Z] versus affricate [tés-déz]: <pace> [»pa tése] > [»pa Se] <adagio> [a»da dézo] > [a»da Zo] Aspirazione della velare (gorgia toscana) fricativa glottidale [h] versus occlusiva velare [k] in posizione intervocalica: <amico> [a»mi ko] > [a»mi ho] Clara Ferranti
33 Semantica diatopicamente marcata Lo standard <marinare la scuola> diventa: <tagliare> nel settentrione <bigiare> in Lombardia <far forca> in Toscana <salare> al centro <fare seghino> ad Ancona Clara Ferranti
34 Fraseologia diatopicamente marcata <mio papà> nel settentrione <amico a Giovanni> nel meridione <il mi babbo> nel toscano <noi si va> nel toscano <a discore n è fadiga> in anconetano <ogni scarrafone è bello a mamma sua> in napoletano Clara Ferranti
35 MARCATEZZA DIATOPICA VARIETÀ GEOGRAFICA tratti marcati diatopicamente TERRITORIO caratteristiche fonologiche, morfologiche, grammaticali, lessicali e fraseologiche dei vari dialetti e varietà regionali (es. dialetti italiani o italiani regionali) Clara Ferranti
36 GERGO E LINGUAGGIO SETTORIALE GERGO varietà diastratica legato al parlante LINGUAGGIO SETTORIALE varietà diafasica legato al contesto d uso Clara Ferranti
37 MARCATEZZA DIASTRATICA E DIAFASICA DEI GERGHI E DEI LINGUAGGI SETTORIALI GERGHI LINGUAGGI SETTORIALI gruppi di parlanti contesto d uso Clara Ferranti
38 Marcatezza diastratica di gerghi e linguaggi settoriali vengono ambedue usati da gruppi sociali legati a: professione LINGUAGGI SETTORIALI variabili socio-demografiche GERGHI - lingua della medicina - il furbesco (storico) - lingua dell informatica - lingua dei giovani - lingua della moda - lingua dei militari - lingua del giornalismo - lingua della malavita - lingua della politica - lingua dei nomadi - lingua dell ingegneria - lingua degli immigrati - lingua della linguistica - lingua delle sette - lingua della giustizia - lingua dei tossicodipendenti - lingua della burocrazia - lingua degli zingari Clara Ferranti
39 Marcatezza diafasica di gerghi e linguaggi settoriali vengono ambedue usati in situazioni specifichedella vita sociale e professionale, normalmente quando la situazione comunicativa esige o sollecita l uso di un lessico speciale LINGUAGGI SETTORIALI nell esercizio della propria professione e nella comunicazione scritta e orale tra gli addetti ai lavori GERGHI nella comunicazione intragruppo per rendersi incomprensibili agli estranei e per sottolineare l appartenenza e sviluppare il senso di coesione interna Clara Ferranti
40 GERGO Contrassegno identificativo di appartenenza al gruppo: favorisce: comunicazione coesione distinzione Scopi criptici per non farsi capire (gergo della malavita) Scopi espressivi, ludici, unitivi rafforza: coesione senso di appartenenza intimità comunicativa (gergo giovanile) Volutamente enigmatico ed ermetico caratterizzato da un senso di astrusità lessico e costrutti sono intenzionalmente oscuri, allusivi, enfatici e coloriti lessico speciale è espressivo, iconoclasta, trasgressivo, enfatico Clara Ferranti
41 LINGUAGGIO SETTORIALE Funzionale a un tipo di comunicazione in cui l argomento esige una competenza lessicale e testuale specialistica Scopi professionali permette una comunicazione efficace, rapida, precisa e univoca è utile, economico ed ottimale nella vita sociale e professionale Intrinsecamente enigmatico astrusità della terminologia legata alle esigenze comunicative (efficace e precisa) lessico speciale e formule morfosintattiche e testuali sono tecnico-specialistici Clara Ferranti
42 VARIABILE SOCIOLINGUISTICA «ogni insieme di modi alternativi di dire la stessa cosa, di realizzazioni diverse di un unità [ ] in cui le realizzazioni diverse abbiano pertinenza sociale, rechino significato sociale, correlino con variabili sociali» (Berruto 2003, pp ) Clara Ferranti
43 VARIABILI SOCIOLINGUISTICHE 1 vibrante in posizione intervocalica nell italiano dei giovani di Roma, in correlazione ai registri ± formali e alla classe sociale/grado di istruzione (cfr. Berruto, p. 134): realizzazione standard geminata <birra> [»birra] realizzazione non standard scempia <bira> [»bi ra] variabile geografica: Roma variabile sociodemografica: classe generazionale (i giovani) variabili sociali: strato sociale, grado di istruzione variabili contestuali: registri ± formali Clara Ferranti
44 VARIABILI SOCIOLINGUISTICHE 2 fricativa interdentale sorda iniziale di parola nell inglese di New York City, in correlazione allo stile contestuale e alla classe sociale (cfr. Berruto, p. 135): realizzazione standard interdentale <think> [TINk] realizzazioni non standard alveolare o alveolare+interdentale <t/th-ink> [tink][ttink] variabile geografica: New York City variabile sociale: strato sociale (classi socio-economiche basse/alte) variabili contestuali: stile del contesto pragmatico e della scrittura (parlato spontaneo, parlato accurato, lettura di testi, lettura di parole) Clara Ferranti
45 SCHEDA SINTETICA SU SIGNIFICATO-SENSO SENSO DEFINIZIONI significato: contenuto del segno nel sistema linguistico; esprime il significato oggettivo e condiviso; è il significato linguistico, o significato-codice: è denotativo, referenziale, cognitivo, grammaticale senso: contenuto del segno nel contesto comunicativo e sociale; esprime l insieme dei valori aggiunti di tipo sociolinguistico, affettivo, evocativo, emotivo, espressivo e stilistico determinato dal contesto e dalle intenzioni comunicative dei parlanti; è il significato testuale, osignificato-nel-contesto: è connotativo, sociale, contestuale, stilistico Clara Ferranti
46 DENOMINAZIONI significato referenziale/descrittivo/denotativo = significato linguistico, significato-codice(significato): valore dell espressione nella linguache prescinde da altri valori e funzioni assunti nell uso e che possiede quello di identificazione del referenteo di descrizione della realtà significato contestuale/sociale/connotativo = significato testuale, significato-nel-contesto(senso): valori sociali e pragmatici di un espressione nell usointerazionale, che si aggiungono al significato denotativoe che non possono prescindere dal contesto sociale, dal contesto comunicativo, dalle intenzioni comunicativee da un certo grado, variabile, di consapevolezza metalinguistica e metacomunicativa Clara Ferranti
47 SOTTODISTINZIONE DEL SIGNIFICATO DENOTATIVO Vi sono due tipi di significato denotativo che individuano classi diverse di parole: significato lessicale = parole piene: parti del discorso lessicaliche esprimono entità o concetti(nomi, aggettivi, verbi e avverbi) significato grammaticale = parole vuote: parti del discorso funzionali che segnalano relazioni grammaticali, cioè rapporti interni al sistema linguistico (pronomi, preposizioni, articoli e congiunzioni) Clara Ferranti
48 SOTTODISTINZIONE DEL SIGNIFICATO CONNOTATIVO Vi sono tre tipi di significato connotativo che individuano l interiorità, l intenzionalità, lo stilee la provenienza geografica e sociale: significato affettivo/evocativo/emotivo, riferito alle sensazioni, emozioni e suggestioni che una parola può suscitare significato pragmatico/performativo, riferito al contesto pragmatico-situazionale e alle intenzioni del locutore significato espressivo/stilistico/sociale, riferito al carattere stilisticamente marcato di una parola che abbia una specifica connotazione stilistica, ad es. poetica o letteraria, e/o sociolinguistica, propriamente diastratica e diafasica in riferimento ai registri scritti e orali ± formalizzati Clara Ferranti
49 SIGNIFICATO TESTUALE(SENSO SENSO) Il senso è un significato composito perché presuppone un insieme di significati compresenti: geografico, in rapporto al codice prescelto; sociolinguistico, in rapporto al registro/sottocodice e status sociale; pragmatico, in rapporto alla situazione e agli interlocutori; emotivo, in rapporto allo stato d animo del locutore; performativo, in rapporto all intenzione del locutore; metacognitivo, in rapporto alla consapevolezza metalinguistica del parlante Clara Ferranti
50 FUNZIONE IDENTITARIA FUNZIONE UNITIVA marcare all interno di una identità le affinità e le convergenze FUNZIONE SEPARATIVA separare ciò che è esterno ad una identità marcando le differenze Clara Ferranti
51 FUNZIONE SOCIALE USO DELLA LINGUA NELLA SOCIETÀ veicolo delle relazioni veicolo di trasmissione sociali della cultura e del sapere funzione ufficiale funzione educazionale funzione culturale funzione religiosa funzione tecnica funzione commerciale funzione internazionale Clara Ferranti
52 Il BILINGUISMO BILINGUISMO codici socio-funzionalmente non differenziati DIGLOSSIA codici socio-funzionalmente differenziati BILINGUISMOè la padronanza simmetrica o asimmetrica e l uso variabile di due sistemi linguistici strutturalmente differenziati, senza specializzazione funzionale e quindi con sovrapposizione dei domini d impiego. DIGLOSSIA, termine coniato e teorizzato da Charles Ferguson, è la padronanza e l uso di due codici linguistici con specializzazione funzionale in distribuzione complementare e quindi con spartizione dei domini d impiego. Normalmente uno dei due codici, il più prestigioso, è strutturalmente più complesso, altamente codificato ed è il denominatore comune nell alternanza con un numero indeterminato di codici, ognuno dei quali è in distribuzione complementare con questo. La DIGLOSSIA Clara Ferranti
53 CONDIZIONI DIGLOSSIA per Ferguson 1. un numero di varietà basse (dialettali): apprese nella socializzazione primaria usate nella conversazione ordinaria 2. una varietà alta (standard, prestigiosa) che sia: sovrapposta ai dialetti appresa a scuola usata per tutti gli scopi scritti e parlati formali mai usata da nessuno nella conversazione ordinaria altamente codificata e standardizzata strutturalmente differenziata dalle varietà basse veicolo di tradizione letteraria 3. stabilità della coesistenza tra varietà alta e varietà basse Clara Ferranti
54 TIPOLOGIE DI REPERTORIO BILINGUISMO DIGLOSSIA DILALIA BIDIALETTISMO (cfr. schema «Tipologie di repertorio a confronto») Berruto propone una tipologizzazione quadripartita del repertorio linguistico plurilingue (cfr. pp ). Vengono presi in considerazione due codici A e B coesistenti in una comunità, di cui si presuppone che: A sia la varietà alta (più prestigiosa) e B sia la varietà bassa (meno prestigiosa); A e B possono essere sia varietà della stessa lingua sia lingue diverse; lo status funzionale a livello sociale (fattore 4) è il fattore discriminante tra il bilinguismo e le altre tre tipologie, costituendo una dicotomia preliminare : nel bilinguismo A e B assolvono a tutte le funzioni sociali, trattandosi di una condizione di coesistenza tra varietà linguistiche pienamente sviluppate e autonome sul piano sia strutturale sia funzionale, che determina la sovrapposizione in tutti i domini; nelle altre tre tipologie, a prescindere dall autonomia strutturale, le funzioni sociali sono distribuite tra A e B, che sono in rapporto di subordinazione Clara Ferranti
55 FENOMENI DEL PLURILINGUISMO CONTATTO LINGUISTICO DIMENSIONE MACRO-SL TIPOLOGIE DI REPERTORIO BILINGUISMO-DIGLOSSIA DILALIA-BIDIALETTISMO DIMENSIONE MICRO-SL AZIONE TRA LINGUE INTERFERENZA LINGUISTICA Clara Ferranti
56 INTERFERENZA CHE COS È? L interferenza linguistica ha luogo quando forme e strutture linguistiche di una lingua, a motivo della competenza bilingue, vengono inserite nel discorso che si attua in un altra lingua e che sono incongruenti con la grammatica e la struttura della lingua in uso Clara Ferranti
57 INTERFERENZA COME SI DEFINISCE? Azione di una lingua sull altra che scaturisce dalla praticamultilingue e che comporta un trasferimento di forme e strutture linguistiche da una lingua all altra Clara Ferranti
58 LA METAFORA DELLA SABBIA Nel discorsol interferenza è come la sabbia trasportatada un torrente; nella lingua essa è come un sedimento sabbioso depositato sul fondo di un lago. Le due fasi di interferenza vanno tenute distinte. [ ] Questa distinzione teorica è necessaria se vogliamo capire che cosa significhi il contatto linguistico per l individuo che ne fa esperienza, poiché quello che il linguista storico vede essere effetto dell interferenza da un altra lingua [ ] potrebbe non essere tale per l utente della lingua (Weinreich 1974, pp ) Clara Ferranti
59 DUE TIPI DI INTERFERENZA L interferenza nel discorso regola sincronica che scaturisce dalla pratica multilingue e che comporta la trasposizione estemporanea di elementi alloglotti L interferenza nella lingua risultato storico di un interferenza passata non più percepita dall utente come tale, o come deviazione dalla norma, ma come parte integrante del sistema il cui uso non dipende più dal bilinguismo Clara Ferranti
60 PRECISAZIONI METALINGUISTICHE INTERFERENZA NEL DISCORSO regola sincronica INTERFERENZA NELLA LINGUA risultato storico azione osservata in sincronia prestito estemporaneo deviazione dalla norma azione valutata in diacronia residualità presente in sincronia norma linguistica integrata DINAMICA INTERLINGUISTICA PRODOTTO LINGUISTICO VALUTAZIONE DINAMICA INTERLINGUISTICA PRODOTTO LINGUISTICO VALUTAZIONE Clara Ferranti
61 TERMINI DEL PLURILINGUISMO CAMPI SEMANTICI (cfr. Ferranti C., Rapporto funzionale di causa-effetto: un modello d analisi unitario del plurilinguismo, Milano, SBF Narcissus, 2012, pp e schema 2, p. 17) CAMPO SEMANTICO DEFINIZIONE ATTRIBUTO CONDIZIONE situazione stabilità DINAMICA articolazione movimento PROCESSO procedimento evoluzione PRODOTTO risultato consistenza Clara Ferranti
Corso di Sociolinguistica
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