CANALI DISTRIBUTIVI CANALI DISTRIBUTIVI
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- Ugo Barbieri
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1 CANALI DISTRIBUTIVI CANALI DISTRIBUTIVI VENDITA ALL'INGROSSO VENDITA AL AL DETTAGLIO CANALI INNOVATIVI ASSOCIAZIONE DI PRODUTTORI CONSORZIO DI PRODUTTORI COOPERATIVA DI PRODUTTORI IMPORTATORE/ ESPORTATORE GROSSISTA GROSSISTA SPECIALIZZATO AGENTE DI COMMERCIO VENDITA DIRETTA NEGOZIO SPECIALIZZATO DISTRIBUZIONE MODERNA RISTORAZIONE COLLETTIVA VENDITA POSTALE COMMERCIO ELETTRONICO BOX SCHEME COMMUNITY SUPPORTED AGRICULTURE STANDARD ORDERING SYSTEMS SUBSCRIPTION FARMING
2 Vendita all ingrosso Insieme di operatori che si frappongono tra produttori e consumatori finali Funzione Anello di collegamento tra azienda agricola bio e dettaglianti, aziende di trasformazione, collettività pubbliche e private ruolo di rilievo nella commercializzazione bio Comparto senza un omogeneo livello di sviluppo nei vari Paesi europei Maggior sviluppo in Europa centro-settentrionale
3 Punti di forza e di debolezza collegamento produzione/ dettaglio; aggregazione dell'offerta; funzione di stoccaggio; formazione di ampi assortimenti; copertura del mercato; penetrazione in nuovi mercati; orientamento della produzione al mercato; assistenza e consulenza; Informazioni; promozione delle vendite. prezzi al consumo elevati; minore reddito ai produttori; problemi di deperibilità e confezionamento; perdita del controllo del mercato.
4 Vendita al dettaglio insieme di operatori commerciali che vendono direttamente al consumatore finale
5 1. Vendita diretta direttamente nell'azienda agricola sul mercato rionale e nelle fiere locali aziende di maggiori dimensioni l'attività di vendita viene organizzata tramite un negozio allestito all'interno della stessa aziende di più piccole dimensioni vendita tramite reti di conoscenti, familiari oppure ai turisti di passaggio senza, comunque, organizzare un vero e proprio punto vendita all'interno dell'azienda assumono un peso crescente rispetto agli altri canali di commercializzazione iniziative sono sempre più numerose e tendono a diventare strumenti per richiamare turisti ed animare piazze e centri storici
6 Punti di forza e di debolezza controllo del prezzo; valorizzazione della qualità e tipicità del prodotto. lontananza dal centro urbano; gamma ridotta; ostacola la crescita dei consumi.
7 Aziende e Agriturismi con vendita diretta - 31 dicembre 2004 Fonte: biobank.it/it/bio-biobank.asp
8 2. NEGOZIO SPECIALIZZATO Europa Primo forma di commercializzazione dei prodotti bio imprenditori individuali Tipologie di gestione cooperative parte una catena distributiva
9 Punti di forza e di debolezza competenza del personale; rapporto commercianteconsumatore; ruolo informativo; atmosfera particolare; immagine culturale; reperibilità di marche e prodotti particolari; Specializzazione; scomodità degli acquisti; assortimenti scarsi; prezzi elevati; scarsa penetrazione del mercato; carenze nella gestione commerciale; inadeguatezza nella commercializzazione del prodotto;
10 Negozi specializzati in prodotti biologici in Italia- 31 dicembre 2004
11 Suddivisione percentuale dei fornitori dei negozi specializzati ,20% 4,20% 17% 32% 0,80% 0,70% 43,20% Grossisti specializzati Grossisti Aziende agricole Cooperative e consorzi Aziende di trasformazione Trasformatori specializzati Altro Fonte: Ismea
12 3. DISTRIBUZIONE MODERNA I primi tentativi di vendita di prodotti biologici attraverso il canale della DM si sono avuti in Danimarca e nel Regno Unito nei primissimi anni '80
13 Punti di forza e di debolezza promozione dello sviluppo del mercato; accessibilità del punto vendita; maggiore penetrazione del mercato; prezzi più bassi; normalizzazione del consumo di prodotti bio; visione autonoma e diretta dell'offerta bio; vasti assortimenti e ricca gamma; scelte d'acquisto più ponderate; diffusione di una nuova cultura di prodotto; concentrazione degli acquisti; migliore immagine dell'insegna. problema della distinguibilità; svilimento dell'immagine del prodotto; confusione tra prodotti bio e naturali; caduta della carica motivazionale; mancanza di rapporto diretto; svalorizzazione da parte del prodotto convenzionale.
14 IL PROBLEMA DELLA COLLOCAZIONE DEI PRODOTTI BIOLOGICI nel corner riservato ai prodotti biologici nel reparto dei prodotti naturali nella rispettiva area merceologica
15 Nel corner riservato al bio VANTAGGI differenziazione del prodotto visibilità e reperibilità ostacolo a confronti diretti prezzo nella logica di comparto spesa bio ampia atmosfera del negozio specializzato. SVANTAGGI isolamento dagli altri prodotti consumo fuori dal quotidiano.
16 Nel reparto dei prodotti naturali VANTAGGI SVANTAGGI ampia offerta buona visibilità. appiattimento dell'immagine bio confusione tra prodotti bio e naturali.
17 Nella rispettiva area merceologica VANTAGGI SVANTAGGI possibilità di confronti all'interno del comparto promozione della concorrenza. difficoltà di differenziazione difficoltà di individuazione prezzo incongruo.
18 Ripartizione della GDO per dimensione del punto vendita ,60% 14,30% 45,70% Supermercati medio-piccoli e discount Supermercati medio-grandi Superette 21,40% Ipermercati Fonte: Ismea
19 23,10% 30,80% Supermercati medio grandi 23,10% 23,10% Supermercati medio piccoli e discount Ipermercati Superette Approvvigionamento da grossisti specializzati Approvvigionamento da cooperative e consorzi ,10% 22,20% 44,40% 22,20% Supermercati medio grandi Supermercati medio piccoli e discount Ipermercati Superette Fonte: Ismea
20 26,20% 14,30% 16,70% 42,90% Supermercati medio grandi Supermercati medio piccoli e discount Ipermercati Superette Collocazione dei prodotti biologici a fianco di quelli convenzionali Collocazione dei prodotti biologici in una specifica area ,30% 7,10% 50,00% 28,60% Supermercati medio grandi Supermercati medio piccoli e discount Iperm erc ati Superette
21 4. LA RISTORAZIONE COLLETTIVA VANTAGGI valorizzazione del prodotto bio; collocazione di grandi volumi; continuità delle vendite; diffusione di una nuova cultura dell'alimentazione. SVANTAGGI difficoltà di approvvigionamento; forte concorrenza; prezzo elevato; problemi organizzativi.
22 Suddivisione percentuale dei fornitori dei catering biologici ,70% 16,70% 25% 36,70% Grossisti specializzati Aziende di trasformazione Cooperative e consorzi Aziende agricole
23 LE MENSE BIOLOGICHE IN ITALIA Fonte: Biobank, 2005
24 Mense scolastiche biologiche in Italia REGIONE N. MENSE % SU TOT ITALIA PIEMONTE 37 6,1 VALLE D'AOSTA 1 0,2 LIGURIA 18 3,0 LOMBARDIA ,3 TRENTINO A. A. 25 4,1 VENETO 69 11,3 FRIULI V. G ,7 EMILIA ROMAGNA ,6 TOTALE NORD ,2 TOSCANA 77 12,7 MARCHE 24 3,9 UMBRIA 7 1,2 LAZIO 19 3,1 TOTALE CENTRO ,9 ABRUZZO 11 1,8 MOLISE 1 0,2 CAMPANIA 5 0,8 PUGLIA 6 1,0 BASILICATA 9 1,5 CALABRIA 1 0,2 TOTALE SUD 33 5,4 SICILIA 4 0,7 SARDEGNA 5 0,8 TOTALE ISOLE 9 1,5 TOTALE ITALIA ,0
25 Ristoranti biologici in Italia REGIONE N. RISTORANTI % SU TOT. ITALIA PIEMONTE 17 6,8 VALLE D'AOSTA 0 0,0 LIGURIA 8 3,2 LOMBARDIA 40 15,9 TRENTINO A. A. 3 1,2 VENETO 18 7,2 FRIULI V. G. 5 2,0 EMILIA ROMAGNA 41 16,3 TOTALE NORD ,6 TOSCANA 25 10,0 MARCHE 26 10,4 UMBRIA 11 4,4 LAZIO 15 6,0 TOTALE CENTRO 77 30,7 ABRUZZO 7 2,8 MOLISE 0 0,0 CAMPANIA 8 3,2 PUGLIA 4 1,6 BASILICATA 4 1,6 CALABRIA 6 2,4 TOTALE SUD 29 11,6 SICILIA 8 3,2 SARDEGNA 5 2,0 TOTALE ISOLE 13 5,2 TOTALE ITALIA ,0
26 Suddivisione % dei fornitori dei ristoranti biologici ,50% 8,60% 0,20% 21,90% 59,80% Aziende agricole Grossisti specializzati Cooperative e consorzi Autoproduzione Trasformatori specializzati Fonte: Ismea
27 I canali innovativi
28 1. VENDITA POSTALE ASPETTI POSITIVI gestione indiretta degli acquisti consultazione accurata del catalogo prezzo fisso stabilità del mercato perfezionamento dell'offerta penetrazione di nuovi mercati margini più elevati per il produttore integrazione del reddito agricolo. ASPETTI NEGATIVI elevati costi di marketing rischi di inefficienza del servizio postale diffidenza dei consumatori.
29 2. COMMERCIO ELETTRONICO ASPETTI POSITIVI comodità tempestività utilizzo 24 ore su 24 maggiori informazioni ampiezza del mercato potenziale conoscenza dei propri consumatori. ASPETTI NEGATIVI insicurezza delle transazioni complessità della logistica mancanza di rapporto diretto.
30 3. BOX SCHEME forma distributiva di prodotto biologico fresco di stagione, organizzata direttamente dall'imprenditore agricolo nei confronti di consumatori convenzionati
31 Agricoltore si impegna a recapitare al domicilio del cliente e ad intervalli concordati (generalmente a cadenza settimanale o quindicinale) Consumatore si impegna a acquistare un determinato quantitativo di prodotti bio disponibili e coltivati in azienda; Pagando un prezzo prestabilito
32 4. COMMUNITY SUPPORTED AGRICULTURE un gruppo di individui, membri di una comunità assume la responsabilità della gestione di una azienda agricola insieme ai produttori la proprietàdell aziendadi produzione è ripartita tra tutti i membri della comunità
33 5. STANDARD ORDERING SYSTEMS molto diffuso nei Paesi anglosassoni Consumatori inoltrano i loro ordini variabili e a cadenza generalmene settimanale Nello stesso giorno di consegna dei prodotti al centro di distribuzione li ritirano pagando il corrispettivo pattuito a volte in anticipo Tre figure Coordinatore responsabile responsabile del centro di distribuzione (compenso) provvede al rifornimento di consumatori Aziende fornitrici effettuano le consegne al centro distributivo raccogliegliordinativiricevutie provvedea smistarli presso i vari fornitori collegati
34 6. SUBSCRIPTION FARMING PRODUTTORE si impegna a fornire al consumatore una quota della produzione, comprensiva di prodotti sia freschi sia trasformati presso la medesima azienda agricola, per un periodo di tempo predefinito CONSUMATORE versa anticipatamente il corrispettivo, ha diritto di esprimere delle preferenze sul tipo di prodotto che gli viene consegnato e, in certi casi, di partecipare direttamente alla programmazione dell'attività produttiva
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