Mani che vedono. esplorazione: campo privilegiato di conoscenza
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- Sofia Catalano
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1 Mani che vedono esplorazione: campo privilegiato di conoscenza
2 Acuità visiva (o visus): capacità di distinguere diverse forme o punti vicini da una data distanza Campo visivo: ampiezza della scena visibile quando lo sguardo è fisso su un punto dello spazio
3 Cecità e ipovisione È considerato NON VEDENTE colui che per danni organici non è in grado di percepire alcuna forma o fonte di luce. Si può distinguere: - una cecità reale: l individuo non dispone di nessuna percezione visiva derivante da stimoli luminosi proveniente dall ambiente esterno; - una cecità funzionale: l individuo pur percependo alcuni stimoli visivi non è in grado di organizzarli ed usufruirne operativamente. È considerato IPOVEDENTE colui che per diversi motivi vede poco e male.
4 Educare alla curiosità adulto come ponte verso la realtà intesa come oggetto concettuale prevenzione pedagogica più che medica: progettare significa integrare! saper fare per saper essere
5 Area psicomotoria Maternage interrotto Il bambino non vedente ha bisogno di essere toccato: non manipolato medicalmente, ma toccato affettivamente! ha bisogno di tempi più lunghi per imparare a vedersi come separato: il corpo necessita di tempi più lunghi è caratterizzato da stabilità motoria: non riceve stimoli spontanei dall esterno e non è quindi indotto al movimento spontaneo e intenzionale ha una realtà carente: non sa che c è una realtà non le va incontro per conoscerla
6 Capacità di esplorazione/conoscenza Necessità di esplorare per conoscere: dal concreto all astratto Se gli oggetti arrivano sempre per mano dell adulto, il bambino non ne capirà la provenienza: -comprendere la permanenza dell oggetto -contestualizzare l oggetto - costruire un immagine mentale dell oggetto
7 Processo di conoscenza del reale Disponibilità al contatto: -il bambino deve sperimentare che vale la pena abbandonare la propriocettività rassicurante ma sterile -la disponibilità al contatto è promossa dall adulto(il bambino è sempre percettivo) Contatto intenzionale e prensione -presuppone la differenzazione tra io e non io -è promosso dalla presenza di stimoli acustici che attivano lo spostamento e il coordinamento acustico-tattile (il bambino è attivo, può decidere se ) Ricerca dell oggetto - Presuppone la nozione di permanenza dell oggetto (si acquisisce con la ripetizione di esperienze acustico-tattili) - Richiede gradualità: oggetto a contatto spazio prossimo spazio remoto.
8 Relazione funzionale con l ggetto: -uso significativo: superare la fase orale prolungata -consente di stabilire relazioni temporali, spaziali, di causa-effetto -implica la percezione della risposta dell oggetto (il bambino giocando comunica con persone, oggetti, spazi) Conoscenza percettivo formale -discriminare le qualità significative degli oggetti -comporta l esplorazione aptica (esplorazione intenzionale e sistematica) il bambino impara a conoscere gli elementi della realtà Capacità immaginativa e di generalizzazione - Si fonda su numerose e variate occasioni di confronto percettivo tra gli oggetti - È favorita dall uso del linguaggio ascoltato e prodotto - Si consolida grazie a materiale ludico-didattico (il bambino utilizza le sue conoscenze per dominare l ambiente)
9 Esplorare: funzione operativa e comunicativa Come si esplora un oggetto? - Metodo complementare - Metodo simmetrico - Esplorazione parallela Fasi dell esplorazione aptica: -analisi strutturale -sintesi costruttiva -approccio sincretico
10 Le qualità del mondo fisico Qltà costitutive: texture, consistenza, temperatura Qltà strutturali: forma, dimensione, posizione Qltà funzionali: azione del soggetto-risposta dell oggetto
11 Operazioni logiche necessarie alla conoscenza Identificazione delle caratteristiche di un oggetto Associazione/relazione Classificazione Seriazione Numerazione N.B. VERIFICARE SEMPRE GLI APPRENDIMENTI!!
12 Comunicazione verbale/gestuale Attenzione al verbalismo(parole vuote)e allo sviluppo di ciechismi : dondolii continui e compressione del bulbo oculare in cerca di fosfemi Spesso si incontrano problemi semantici più che grammaticali -conseguente difficoltà relazionale: se io parlo di una cosa e tu ne hai un immagine mentale diversa, non riusciamo a capirci
13 Il nostro linguaggio Descrittivo: lo aiuta a farsi una prima idea Anticipatorio: la vista può anticipare degli eventi che stanno per accadere, perciò, in alcune occasioni è necessario raccontare anticipando ciò che può succedere Comunicativo: il non vedente non può cogliere la nostra comunicazione gestuale, perciò dobbiamo modulare bene il paraverbale: tono, modulazione, velocità Evocativo: fare riferimenti con esperienze già avute per rafforzare o semplificare un nuovo apprendimento
14 Alcuni ausili tiflodidattici
15 Dattilobraille Per scrivere: dattilobraille Perkins
16 Tavoletta con cavette Per scrivere: tavoletta con cavette
17 Computer con barra braille Computer con barra braille
18 Libro tattile Per leggere: libro tattile
19 Libro tattile Per leggere: libro tattile: braille+nero
20 Libri al termoform Per leggere: libri con immagini al termoform
21 Dattiloritmica a 4 punti Matematica: dattiloritmica a 4 punti
22 Libro braille Leggere
23 cubaritmo Matematica: cubaritmo
24 Piano di gomma Per disegnare: piano di gomma
25 Anche i bambini ciechi giocano L importante è saper adattare i giochi: -Regole -Spazi -Materiali -Tempi
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