Consumo di lattecrudo non pastorizzato: quali pericoli per il consumatore?
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1 Consumo di lattecrudo non pastorizzato: quali pericoli per il consumatore? Gaia Scavia Istituto Superioredi Sanità Dip. Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare gaia.scavia@iss.it Considerazioni su rischi e benefici di Aspetti Emergenti di Sicurezza Alimentare e Nutrizione. Roma, 11 dicembre2012
2 Fonte: (su dati
3 Vendita di lattecrudo in Italia 1426 distributori di latte crudo, dislocati in 91 province 1382 (fonte: Min. Sal 2011) Vendita di latte crudo in Italia: / ton. ~0,1% della produzione totale nazionale Fonte:
4 Vendita lattecrudo per consumo diretto La legge 169/1989 la limitava alla somministrazione diretta dal produttore al consumatore, in azienda Reg. CE 853/2004 stabilisce che gli Stati Membri possono decidere se proibire o regolamentare la vendita L Italia non adotta provvedimenti particolari Tra il 2004 e il 2006 compaiono e si diffondono i distributori automatici
5 Motivi del successo della vendita latte crudo VANTAGGI della FILIERA CORTA AMBIENTALI! Trasporto: Km 0 Diminuzione traffico x trasporto Diminuzione contenitori da smaltire
6 Motivi del successo della vendita latte crudo VANTAGGI della FILIERA CORTA ECONOMICI!!! 0,39 1,60
7 How science is destroying Nature s Nearly Perfect Food and why raw milk, animal protein and animal fat in your diet can save your life
8 Destruction of Built-In Safety Systems by Pasteurization Component Breast Milk Raw Milk Pasteurized Milk UHT Milk Infant Formula B-lymphocytes Macrophages Neutrophils Lymphocytes IgA/IgG Antibodies B12 Binding Protein Bifidus Factor Medium-Chain Fatty Acids Fibronectin Gamma-Interferon Lactoferrin Lactoperoxidase Lysozyme Mucin A/Oligosaccharides Hormones & Growth Factors reduced reduced reduced reduced reduced reduced reduced Inactivated reduced reduced reduced Inactivated Fonte: Scientific American, December The Lancet, 17 NOV 1984;2(8412):
9 Fivefold Protective System in Raw Milk 1. Destroys pathogens in the milk. 2. Stimulates the Immune system. 3. Builds healthy gut wall. 4. Prevents absorption of pathogens and toxins in the gut. 5. Ensures assimilation of all the nutrients. Fonte: ml 9
10 Fonte:
11 Vendita di lattecrudo negli USA: stato legale
12
13 Il lattecrudo Per latte crudo si intende il latte prodotto tal quale dalla mammella, non sottoposto ad alcun trattamento termico
14 Il latte: thewhitepoison (1910)
15 La pastorizzazionedel latte First milk pasteurization plant 1909 John Ross Robertson finances the installation of Toronto's first milk pasteurization plant in the College Street hospital, 30 years before it becomes mandatory.
16 La pastorizzazioneelecentrali del latte La disponibilità su scala industriale del trattamento di pastorizzazione, obbligatorio dal 1930, favorì la nascita delle centrali del latte Personale della Centrale del Latte di Milano
17 Il latte qualcheanno dopo
18 Focolai epidemici associati al consumo di latte crudo USA : in media 29 focolai epidemici / anno (Chin, 1982) Nel 1938: il latte era la fonte del 25% dei focolai epidemici da patogeni tramissibili per via alimentare : in media 2,4 focolai epidemici / anno : in media 5,2 focolai epidemici / anno (CDC, 2008d) Scozia : 21 focolai di salmonellosi Inghilterra egalles : 233 focolai (Salmonella, Campylobacter) : in media 2 focolai epidemici / anno Fonte: Oliver et al. (Food Path Dis. 2009); Djuretic et al. (CDR Rev.
19 I pericoli associati al lattecrudo Campylobacter enteritis associated with consumption of unpasteurised milk. Br Med J. May 5;1(6172): Milk-borne campylobacter infection. Br Med J (Clin Res Ed). Apr 25;282(6273): Prevalence and survival of Campylobacter jejuni in unpasteurized milk. Appl Environ Microbiol. Nov;44(5): Campylobacter enteritis: a large outbreak traced to commercial raw milk. West J Med. Nov;137(5): Campylobacter infection associated with certified raw milk. Am J Epidemiol. Apr;117(4): Human 1984 Unpasteurized milk. The hazards of a health fetish. JAMA. Oct 19;252(15):
20 Focolai epidemici associati al consumo di lattee latticini negli USA ( ) Fonte: Langer et al. (EID,
21 Focolai epidemici associati al consumo di latte crudo negli USA ( ) 39 (54%) Campylobacter spp., 16 (22%) Salmonella spp., 9 (13%) Shiga toxin producing E. coli, 3 (4%) Brucella spp., 3 (4%) Listeria spp., 2 (3%) Shigella spp. 1 (1,5%) Campylobacter + STEC Fonte: Langer et al. (EID,
22 Focolai epidemici da consumo di lattecrudo Cam pylobac te r N. c as i Patog e no England, 1994 Ungheria, 1998 USA, 2001 USA, 2002 Paesi Bassi, 2005 USA, 2007 USA, 2007 Paesi Bassi, 2007 USA, C.jejuni C.jejuni C.jejuni C.jejuni C.jejuni C.jejuni C.jejuni C.jejuni Camppylobacter ? E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O157 E.coli O ? S. Typihmurium S. Typihmurium S. Enterica 4 5? TBE C.Burnetii Cryptosporidium E. c oli O157 e altri VTEC Inghilterra, 1996 USA, 1997 Inghilterra, 1997 Inghilterra, 1996 Inghilterra, 1998 Austria, 2001 Slovacchia, 2004 USA, 2005/ 2006 USA, 2006 Austria (Italia), 2003 Salm one lla USA, 2002 USA, 2007 USA, 1985 altro Czech Republic, 2011 USA, 2012 USA, 2002
23 Infezioni da VTEC - Fattori di rischio Shiga toxin-producing Escherichia coli infection in Germany: different risk factors for different age groups Werber D, et al. Am J Epidemiol 2007;165: Bambini < 3 anni Fattore di rischio associato significativamente Odds Ratio (95% CI) Contatto con ruminanti 9.3 ( ) Consumo latte crudo 6.9 (1.0, 47.9) Giocare in sand-box 2.6 (1.2, 5.3)
24 SEU in Italia - indagine caso-cotrollo Analisi univariata Fattore di rischio Casi (n = 60) Controlli (n = 157) Odds Ratio (95% CI) Consumo latte crudo 9 (16,7%) 10 (6,3%) 6.9 ( ) Bagno in piscina privata 9 (14,8%) 9 (5,6%) 3.3 ( ) Contatti con persone con diarrea 30 (52,5%) 42 (27,5%) 2.9 (1, 5 5.8) 30 (50%) 47 (29,7%) 2.4 ( ) Viaggi 2009, 48: Istituto Superiore di Sanità - Dip. Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Community Reference Laboratory for E.coli
25 Lattevaccino crudo: requisiti igienico-sanitari Reg. 853/2004 Tenore in germi a 30 C (per ml) inferiore o uguale a Titolo di cellule somatiche (per ml) inferiore o uguale a (media geometrica calcolata con almeno un prelievo al mese, su un periodo di tre mesi) Staphylococcus aureus (per ml) n = 5 m = 500 M = 2000 c = 2 Aflatossina M1 < 50ppt Assenza di germi patogeni e loro tossine in 25 gr. di prodotto
26 Quali batteri può veicolareil lattecrudo? Patogeni per i bovini Brucella spp Mycobacterium spp Ben conosciuti dagli allevatori (Piani di controllo, Stato di indennità) Occasionalmente patogeni per i bovini Salmonella spp Listeria monocytogenes Il trattamento di Su questi patogeni la Coxiella Burnetii pastorizzazione consapevolezza è molto NON patogeni per i bovini inferiore! (riscaldamento del latte a E.coli O157 e altri VTEC per 15 ) è in grado di Campylobacter72 C jejuni inattivare tutti questi batteri!!
27 Requisiti igienico sanitari e criteri microbiologici (Regolamento CE 853/2004) aziende produttrici ufficialmente indenni da brucellosi e tubercolosi bovina tenore in germi a 30 C (per ml) inferiore o uguale a /ml
28 Allegato A - criteri igienici di processo ASSENZA di patogeni Listeria monocytogenes Assenza in 25 ml Salmonella spp Assenza in 25 ml Escherichia coli 0157 Assenza in 25 ml Campylobacter termotolleranti assenza in 25 ml (n=5 e c=0)
29 tività di controllo in Emilia Romagna Staf c+ L.mo noc Salm on E.coli O157 H7 Cam py Afla tox Anti bio CB T CS (0,3%) (1,3 %) (9,8 %) 0 25 (7,9 %) 2 c+ L.mo noc Salm on E.coli O157 H7 Cam py Afla tox Anti bio CB T CS (0,9%) Controlli 319 Ufficiali NC su 5 controlli (1,6%) ufficiali NC su 3 autocon Staf trolli semestr e Controlli Ufficiali NC su controlli ufficiali (8,4 (5,5 Fonte: Arrigoni et al. Large Animal Review 2009 %) %)
30 Qualità igienico sanitaria di lattecrudo da distributori in nord Italia 18% campioni (SCC) >300,000/mL 45% campioni carica batterica >50,000 CFU/mL. Ricerca di patogeni: Salmonella spp., Listeria monocytogenes, thermotolerant Campylobacter, and Verocytotoxin producing Escherichia coli O157:H7: 5% dei campioni positivi per almeno un patogeno (metodiche molecolari) 0% standard ISO Fonte: Giacometti et al. Foodborne Pathog Dis. 2012
31 L attività di controllo sul lattecrudo in Italia 2011 Tipolog ia di c ontrollo Campylobacter termotolleranti Listeria monocytogenes Salmonella spp E.coli verocitotossico Stafilococchi coagulasi positivi Aflatossina M1 Totale n. c am pioni NC (%) 2,3% 0,4% 0,0% 0,0% 0,7% 0,3% 0,7% Fonte: Ministero Salute, 2012
32 fai bollireil latte!! OrdinanzaMinisteriale del 10 Dicembre 2009
33 I consumatori eil lattecrudo Circa metà delle famiglie di produttori di latte consumano abitualmente latte crudo (Rohrbach et al., 1992; Jayarao and Henning, 2001; Jayarao et al., 2006) Consumatori di latte crudo nella popolazione generale: USA 1998: California, 1997: USA, 2004: USA, 2012: 3,2%- 1% Headrick et al. 1998) Headrick et al. 1997) 3,5% CDC, ,2% (FoodNet, 2012) In Italia: tra i consumatori abituali di latte crudo si ritrovano anche bambini di età inferiore a 5 anni e anziani oltre i 65 anni. Una larga maggioranza di consumatori (78%) consuma il latte crudo da una a tre volte a a settimana Circa la metà dei consumatori non sottopone a bollitura il latte crudo. Buona livello di consapevolezza sui pericoli connessi al consumo di latte: la maggioranza dei consumatori sa che il latte crudo e latte fresco non sono la stessa cosa il 5% ha avuto notizia di un episodio di MTA legata al consumo di latte crudo in famigliari o conoscenti Fonte: Tamba et al., 2011
34 In conclusione scelta consapevole La domanda di latte crudo è un fenomeno culturale capace di mutare la percezione rischio / beneficio Occorre distinguere l approccio alla valutazione del rischio in SP dalle responsabilità di scelta individuali La filiera corta del latte non pastorizzato è possibile, ma richiede particolare attenzione da parte di: allevatori e produttori consumatori organi di controllo educazione e comunicazione del rischio e benefici
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