QUESTIONARIO di valutazione dell'evento formativo XVIII Convegno del Gruppo di Studio della Dialisi Peritoneale D1 I principali ostacoli per un corretto confronto tra sopravvivenza in emodialisi e dialisi peritoneale sono: Relatore: Nordio Maurizio a. La selezione dei pazienti b. Le differenze tra le due tecniche c. a + b d. Nessuna delle precedenti D2 Negli Stati Uniti, nel 2011 c è stata una tendenza ad inizio della dialisi, rispetto al 2000: Relatore: Cancarini Giovanni a. Più precoce b. Più tardivo c. Dati molto dispersi senza tendenza d. Uguale D3 La valutazione dell idoneità cognitiva all autogestione valuta Relatore: Neri Loris a. capacità di astrazione, velocità di calcolo e di scrittura b. linguaggio, comprensione, memoria, compliance c. livello culturale ed attività lavorativa d. depressione, psicosi, fobie e nevrosi D4 La causa principale di non eleggibilità alla dialisi peritoneale nel paziente con barriere all'autogestione del trattamento è: Relatore: Alberghini Elena a. l'età avanzata con condizioni di fragilità b. l'assenza di un sostegno economico per il care giver familiare c. la mancanza di autonomia o del supporto assistenziale d. tutte le risposte presenti D5 Dopo il posizionamento del catetere per dialisi peritoneale: Relatore: Santarelli Stefano a. Osservare un break-in di un mese b. Osservare un break-in di due settimane c. Osservare un break-in di una settimana d. Non è necessario il break-in se il posizionamento è avvenuto mediante chiusura della breccia peritoneale con borsa di tabacco
D6 La Urgent-start peritoneal dialysis : Relatore: Santarelli Stefano a. E la dialisi peritoneale effettuata nei pazienti acuti b. Prevede l inizio della dialisi entro 24-48 ore dal posizionamento del catetere peritoneale c. Da risultati molto superiori rispetto all inizio, in un paziente late, con la dialisi extracorporea d. E la dialisi peritoneale iniziata e continuata in ambiente ospedaliero D7 La dialisi peritoneale incrementale: Relatore: Sandrini Massimo a. inizia a dose ridotta ai livelli abituali di funzione renale residua b. non è una dialisi precoce; c. in CAPD 1-2 scambi/die ; in APD fino a 4 sedute/settimana d. Tutte le risposte presenti D8 I target di depurazione (wclcr e wkt/v totali) in dialisi peritoneale incrementale sono: Relatore: Sandrini Massimo a. Inferiori rispetto alla dialisi a dose piena b. Superiori rispetto alla dialisi a dose piena c. Gli stessi della dialisi peritoneale a dose piena d. In dialisi peritoneale incrementale non si valutano i target depurativi D9 Il case manager è: Relatore: Corciulo Roberto a. il medico che si fa carico del percorso individuale di cura della persona malata b. l infermiere che sviluppa specifiche competenze assistenziali nella cura della persona malata c. rappresenta l equipe che si prende cura della persona malata D10 I risultati della fase sperimentale del progetto Smart Health 2.0 ha evidenziato che: Relatore: Corciulo Roberto a. l incremento ponderale predialitico >3,1% è frequente nel paziente in HHD b. che la PAM >11-20% rispetto alla PAM abituale è più frequente nei pazienti in HHD c. che il malfunzionamento del catetere peritoneale è condizione frequente d. che la difficoltà di accesso vascolare è condizione frequente nei pazienti in HHD e. sono vere tutte le affermazioni f. sono vere solo le affermazioni: a, b, d
D11 La Videodialisi consente: Relatore: Viglino Giusto a. Un controllo adeguato delle procedure dialitiche b. Il controllo della compliance alla terapia farmacologica, alla assunzione idrica e alla dieta; c. Un sostegno psicologico del paziente ed un follow-up di condizioni cliniche critiche; d. Tutte le risposte presenti D12 Con quali modalità è possibile collegarsi ad internet con il nuovo sistema di Videodialisi Relatore: Viglino Giusto a. Con una linea fissa HDSL o ADSL b. In modalità mobile c. Con tutte e due le modalità precedenti D13 La terapia della peritonite sclerosante con clomifene: Relatore: Garosi Guido a. ha una base solamente empirica b. ha un fondamento statistico significativo c. è validata in doppio cieco D14 La terapia della peritonite sclerosante con mtor-inibitori Relatore: Garosi Guido a. non ha un fondamento razionale b. si basa su meccanismi di azione definiti c. è validata in doppio cieco D15 L escrezione urinaria di sodio nei pazienti in dialisi peritoneale è circa: Relatore: La Milia Vincenzo a. 100 mmol/l b. 140 mmol/l c. 50 mmol/l d. 10 mmol/l
D16 p- Cresolo ed Indoxil solfato: Relatore: Gesualdo Loreto a. Sono tossine uremiche che circolano prevalentemente in forma libera nel sangue b. Sono tossine uremiche che si accumulano in circolo nei pazienti con malattia renale cronica e si associano ad infiammazione, stress ossidativo e progressione del danno renale c. Sono aumentate nei pazienti con malattia renale cronica a causa della restrizione dell intake proteico con l alimentazione d. Sono tossine uremiche che si accumulano col progredire della malattia renale cronica, ma che sono efficacemente rimosse dalla dialisi peritoneale e dall emodialisi D17 Il catetere peritoneale migliore è: Relatore: Dell'Aquila Roberto a. Il catetere di Di Paolo b. Il catetere presternale c. Il catetere corto d. Tutti, l importante è il posizionamento e la cura D18 La tecnica di inserzione a cielo aperto è indicata: Relatore: Dell'Aquila Roberto a. In presenza di aderenze b. Nei pazienti giovani c. Sempre d. In caso di insufficienza cardiaca D19 Quale delle seguenti affermazioni relative all intervallo tra inserimento del catetere peritoneale ed il suo primo utilizzo è corretta? Relatore: Gallieni Maurizio a. La dialisi peritoneale è controindicata nelle prime due settimane successive all inserimento del catetere b. È indispensabile che la sezione esterna del catetere peritoneale resti marsupializzata almeno 4 settimane per consentire una corretta guarigione della ferita chirurgica c. Il catetere per dialisi peritoneale può essere utilizzato anche nelle prime 24 ore, se necessario d. La dialisi peritoneale è controindicata nei primi sette giorni successivi all inserimento del catetere D20 Per peritonite recidivante si intende: Relatore: Pozzi Marco a. una peritonite che si manifesta entro 4 settimane dal completamento della terapia antibiotica per un precedente episodio e sostenuta dallo stesso microrganismo b. la peritonite che si manifesta dopo 4 settimane dal completamento della terapia antibiotica per un precedente episodio e sostenuta dallo stesso microrganismo c. la peritonite che si manifesta entro 4 settimane dal completamento della terapia antibiotica per un precedente episodio e sostenuta da un microrganismo differente. d. Peritonite associata a infezione di exit-site da stesso microorganismo
D21 Secondo le Linee Guida ISPD/2010 quale dovrebbe essere l incidenza massima di peritonite: Relatore: Vizzardi Valerio a. 1 episodio/18 mesi-paziente b. 1 episodio/41 mesi-paziente c. 1 episodio/52 mesi-paziente d. 1 episodio/99 mesi-paziente D22 Il delta del sodio (riduzione della concentrazione di sodio) nel dialisato a 1 ora, durante un 3.86%-PET, indica un buon funzionamento della membrana peritoneale quando: Relatore: La Milia Vincenzo a. E maggiore di 5 mmol/l b. E minore di 5 mmol/l c. E minore di 1 mmol/l d. E uguale a zero D23 Un rapporto dialisato/plasma (D/P) della creatinina alla 4a ora del PET uguale a 0.85 è compatibile con un peritoneo Relatore: Virga Giovambattista a. poco permeabile ai soluti b. molto permeabile ai soluti c. mediamente permeabile ai soluti d. per nulla permeabile ai soluti. D24 Eseguendo un PET con soluzione al 2.27% ed uno con soluzione al 3.86% nello stesso paziente la permeabilità peritoneale ai soluti risulterà Relatore: Virga Giovambattista a. nettamente superiore con il 2.27% b. nettamente superiore con il 3.86% c. non differente tra le due soluzioni d. leggermente superiore con il 2.27%. D25 L uso dell icodestrina nel paziente diabetico non si associa a: Relatore: Russo Roberto a. riduzione della glicemia a digiuno b. riduzione dell emoglobina glicata c. riduzione dei trigliceridi d. riduzione dell uricemia
D26 Potenziali vantaggi della dialisi peritoneale nel paziente diabetico: Relatore: Russo Roberto a. maggiore persistenza della funzione renale residua b. mancata eparinizzazione sistemica c. migliore stabilità emodinamica d. tutte le risposte presenti D27 Metodiche utilizzate nella valutazione dello stato nutrizionale sono Relatore: Cupisti Adamasco a. Impedenziometria vettoriale b. Antropometria c. Test di valutazione funzionale d. Tutte le risposte presenti D28 L apporto proteico raccomandato in Dialisi Peritoneale, in assenza di peritonite, è di Relatore: Cupisti Adamasco a. 1.2-1.3 g/kg/d b. 1.6-1.7 g/kg/d c. 0.6-0.7 g/kg/d d. 0.9-1.0 g/kg/d D29 Quale è il più frequente pattern di osteodistrofia renale nei pazienti in dialisi peritoneale: Relatore: Rocca Anna Rachele a. Malattia adinamica dell osso b. Osteite fibrosa c. Osteomalacia d. Nessuna delle precedenti D30 La ricerca di base in dialisi peritoneale potrebbe: Relatore: Zaza Gianluigi a. Migliorare la comprensione delle fisiopatologia delle complicanze legate alla metodica. b. Aiutarci a comprendere meglio la macchina biologica deregolata dall infiammazione e stress ossidativo locale e sistemico. c. Favorire l identificazione di elementi chiave della fisiologia delle cellule mesoteliali. d. Tutte le risposte presenti.