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Transcript:

Investire in conoscenza offre sempre il rendimento migliore (Benjamin Franklin) 1

L ultimo trimestre del 2015 Cosa aspettarsi dall inizio del 2016 Copyright 2015 EDUWEB SRL Internet: www.aumentidicapitale.it Copyright 2015 per l edizione italiana: EDUWEB SRL 43044 Collecchio (PR) Internet: www.aumentidicapitale.it e-mail: info@giovanniborsi.it Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati. Gli eventuali errori o imprecisioni presenti nell opera non comportano responsabilità dell Editore e dell Autore, che hanno posto comunque la massima cura nell elaborazione dei testi e dei grafici. La presente pubblicazione ha esclusivamente finalità didattiche. Non deve pertanto essere intesa in alcun modo come consiglio operativo di investimento né come sollecitazione alla raccolta di pubblico risparmio. I risultati presentati reali o simulati non costituiscono alcuna garanzia relativamente a ipotetiche performance future. L attività speculativa comporta notevoli rischi economici e chiunque la svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l Autore e l Editore non si assumono alcuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore. 2

Sommario IPO e ADC dell ultimo trimestre 2015 Pag. 4 Cosa è il BAIL IN Pag. 11 Gli Attentati di Parigi ed il VIX Pag. 13 Il rally di fine anno: ci sarà o no? Pag. 14 3

IPO ed ADC DELL ULTIMO TRIMESTRE 2015 L ultimo trimestre del 2015 è stato ricco di molte operazioni straordinarie, alcune tra l altro molto attese del mercato, che pertanto sono state oggetto di molta attenzione anche da parte dei media, interessando molti investitori e molti addetti ai lavori. IPO FERRARI (20 ottobre 2015) Sicuramente è stata tra le IPO più attese e chiacchierate dell anno, forza la più attesa in assoluto, dato il suo brand molto forte riconosciuto a livello mondiale. Eppure alla fine si è rivelata una delusione! Probabilmente, l aspettativa era tale che tutti erano già long su Fiat anche molto prima del collocamento di Ferrari e, come il debutto in Borsa a Wall Street di Ferrari ha trovato le prime difficoltà già al primo giorno, c è stata la corsa ai realizzi. Il giorno del debutto in Borsa di Ferrari ero a Milano al Tol Expo allo stand di Directa Sim con Davide Biocchi e ne abbiamo ampiamente parlato. Chi ci ha seguito in diretta ed anche i miei Abbonati che mi seguono da tempo in queste operazioni, hanno visto che sia io che Davide eravamo long sull azione Fiat, ma ci è bastato seguire l apertura di Ferrari per capire che era meglio mettersi alla finestra, chiudendo ogni operazione long, visto che solo un +10% in apertura, mangiato fin troppo frettolosamente dopo pochi minuti, ci ha fatto interpretare l operazione come un segnale di certo non rialzista. Purtroppo non ho avuto il coraggio di andare addirittura short poco sopra ai 14 di Fiat, cosa che ho fatto solo vendendo opzioni call strike 14, perché ora Fiat avrà una resistenza fortissima proprio in area 14-14.50, come si vede bene dal seguente grafico, dovuta a tutti quelli che hanno comprato e che, non sapendo vendere in perdita, sono ora incastrati nell operazione e ti assicuro che sono tanti, visti i volumi di Fiat del mese di ottobre. Per me Fiat ora è da monitorare solo in attesa dello split delle azioni Ferrari, perché a quel punto penso che Fiat senza Ferrari sia di nuovo da comprare. Ferrari invece presenta multipli troppo elevati ed è trattato giustamente come un titolo del lusso, ma purtroppo, in questa fase di mercato, anche i titoli del lusso stanno soffrendo il rallentamento della Cina. 4

IPO POSTE (27 ottobre 2015) E stata un altra delusione, anche se in questo caso me la immaginavo e sono uscito subito il primo giorno con un piccolo gain, poco importa se ora i rialzi dei mercati hanno permesso al titolo di superare i 7. Mi immaginavo che non sarebbe stato un grande affare, data la dimensione della società: capitalizza 10 miliardi di euro ed è incapace di produrre utili come i suoi competitors, perché di fatto i servizi postali incidono di un solo 15%, mentre il resto è dato dalla componente bancaria ed assicurativa, su cui il Gruppo ha ancora tanto da imparare. Quello che ci rimane da questa IPO è che, nonostante la liquidità esagerata in mano agli Istituzionali, questi restano freddini ad ogni nuovo collocamento, tanto da aver disertato Gambero Rosso che, dopo tre rinvii, alla fine si è quotato con un -12% nel primo giorno di quotazione (la classica eccezione che conferma la regola ), ed aver preteso un prezzo basso dalla IPO IBL, facendo sì che i vertici della Banca si siano ritirati ed abbiano preferito aspettare tempi migliori per vedere valorizzata la propria azienda. Per evitare bidoni come il Gambero Rosso, è sempre bene aspettare l ultimo istante utile per sottoscrivere; nel caso di Gambero Rosso, visti i rinvii dovuti alle difficoltà incontrate dalla IPO, nonostante i comunicati stampa incoraggianti, non si sarebbe dovuto fare nulla, in quanto la debole richiesta da parte degli Istituzionali era già di per sé un campanello d allarme. 5

Nei mesi di ottobre e novembre abbiamo poi assistito a varie operazioni sul capitale vociferate (Fincantieri), annunciate (Saipem e Rcs) e mandate in esecuzione (Bonifiche Ferraresi e Fiera Milano) e tutte con gli stessi effetti disastrosi sulle quotazioni dei titoli. Fincantieri si trova in una situazione finanziaria critica: non si sa nulla se farà o meno un Aumento di Capitale, ma di sicuro più il tempo passa e peggiore sarà la situazione quando poi la Società sarà chiamata a farlo, perché non vedo all orizzonte altre possibilità per la società e, nelle condizioni in cui si trova il titolo, penso che potrà solo scendere ulteriormente. Il grafico conferma questa mia idea: personalmente ho shortato il titolo sul -20% di ottobre a 0.60 per poi chiudermi sperando in un rimbalzo, facendo un errore enorme, perché è passato quasi un mese prima di vedere un rimbalzo da oltre il 5%! Adesso ha creato una base di supporto a 0.40, ma non azzarderei operazioni rialziste, proprio perché mi aspetto da un momento all altro il ricorso ad un Aumento di Capitale, che potrebbe portare il titolo a nuovi minimi ben al di sotto dei 0.40. Del resto, i report delle case d affari hanno rivisto il target price a livelli compresi tra 0,42 e 0,45 (dai precedenti 0,70 ) e sappiamo come sono sempre abbondanti nei loro target price. 6

Saipem ha annunciato un operazione da 3,5 miliardi di euro, che non potrà che far scendere il titolo per via dei circa 2 miliardi di euro chiesti al mercato (1,5 miliardi è la quota sottoscritta da Eni e Cassa Depositi e Prestiti), ma la forchetta di prezzo compresa tra 7.40 e 8.80 stabilita da CDP per rilevare la quota del 12,5% da Eni avrebbe dovuto mantenere il titolo all interno di questa fascia, per cui, in attesa dell ADC che è stato deliberato il 2 dicembre, ho creato ottime strategie in opzioni e ho comprato dei certificates rigorosamente di tipo Reverse, cioè al ribasso. Ti cito un certificato Reverse Bonus Cap (l unico esistente di questo tipo) su cui io e i miei Abbonati siamo già in posizione da circa un mese, al prezzo di circa 101; il codice ISIN è DE000HV4AVQ9, oppure codice alfa UI736K, che ha una barriera posta a 10.80 che mi lascia estremamente tranquillo (oltre il 30% dal prezzo attuale di Saipem) e che può rendere un 10% da qui all esecuzione dell aumento di capitale (tre mesi circa). Cassa Depositi e Prestiti ha poi comprato il 12,5% da Eni al prezzo di 8,3956, mentre dall Assemblea degli Azionisti del 2 dicembre è emerso un debito di Saipem totalmente finanziato da Eni pari a 6,9 miliardi di euro, che verrà rimborsato integralmente con l incasso dell ADC e con l erogazione di linee di credito da un pool di Banche. Probabilmente, pur asserendo che l operazione andrà fatta entro il 31 marzo, dalla Conference Call è emerso che l ADC avrà esecuzione in febbraio. Saipem è un titolo che mi piace molto a livello di dati fondamentali, so che molti sono long da tempo così come molte case d affari, ma purtroppo gli analisti fanno i conti coi dati di bilancio e non con le dinamiche tipiche degli Aumenti di Capitale, quindi mi sento assolutamente di consigliare di starne fuori ed attendere l aumento di capitale: 8 possono sembrare ai più un ottimo prezzo di acquisto, ma sarà facile vederlo ad un prezzo di circa 6 (prezzo azione + diritto, considerate le rettifiche dovute all aumento di capitale), quindi la posizione al rialzo la cercherò, ma non di sicuro prima che parta l ADC. 7

Di sicuro mi aspetto moltissimo da questa operazione, penso che sarà all altezza dei risultati che ci ha dato Banca Monte dei Paschi di Siena lo scorso maggio e stiamo parlando di un +170%, ottenuto tramite l utilizzo combinato e congiunto di tutti gli strumenti a disposizione (azioni, diritti, opzioni e certificates). Come si vede dal grafico, è bastata l ultima trimestrale di RCS e la nuova necessità per l azienda di far ricorso ad un Aumento di Capitale (ricordo che l ultimo risale solo a luglio 2013) per fra inabissare il titolo. L editoria si trova in una situazione drammatica e non ne vedo una via d uscita, per cui anche il prossimo ADC servirà solo per mandare avanti l azienda per qualche altro anno. 8

Nel caso di Bonifiche Ferraresi, vediamo come la partenza dell ADC porti a comprimere le quotazioni anche in presenza di un titolo patrimonialmente solido anche se incapace di produrre profitti interessanti per l Azionista. E il classico caso in cui si può si può cavalcare sia lo short (con Directa non c erano problemi nel trovare il prestito titoli), sia il long qualora negli ultimi giorni le vendite sul diritto portino l azione a quotare a prezzi stracciati. 9

Diverso potrebbe essere il caso di Fiera Milano, società che brucia velocemente cassa (oltre 40 milioni negli ultimi tre anni), con un patrimonio ridottosi a meno di 20 mln di euro e una capitalizzazione che, nonostante la discesa costante, è ancora di oltre 167 mln di euro. I minimi storici potranno essere ampiamente forati verso il basso, andando anche vicini al prezzo stabilito nell ADC, che è partito il 30 novembre (2.245 ). L ADC è abbastanza pesante (70 mln di euro), però tale da portare il patrimonio netto della società a 90 mln di euro circa e la capitalizzazione rimanere quella attuale (che significherebbe perdere un buon 30% dagli attuali prezzi), ma non so se a quei prezzi sarà un ottimo affare; lo potrebbe essere se Fiera Milano dimostrasse una inversione di trend e la capacità di tornare all utile. Per maggiori informazioni in merito agli Aumenti di Capitale, chiedete alla info@aumentidicapitale.it o alla info@giovanniborsi.it. 10

COSA E IL BAIL-IN Il Bail-in è il decreto del Governo che ha salvato in extremis 4 Banche: Banca Marche, Carichieti, Carife e PopEtruria. Si tratta di un meccanismo di salvataggio di un Paese, del sistema bancario o di una Banca dall interno. Ciò significa che, anziché coinvolgere i singoli Stati o i Fondi europei, prevarrà l idea di coinvolgere gli Investitori Privati nei salvataggi, per non far ricadere l intero costo dei default bancari sulle spalle dei contribuenti. Domenica 22 novembre il Governo italiano ha aperto il primo caso di Bail-in in Europa. A pagare il conto, in linea con le nuove norme UE, sono stati gli Azionisti ed i possessori di Obbligazioni Subordinate, che hanno visto azzerato il proprio investimento. La soluzione ha previsto la creazione di una Bad Bank per le sofferenze (svalutate di oltre l 80%) e di 4 Banche di fatto nuove (avranno il vecchio nome preceduto da Nuova ), che sono di fatto già operative da lunedì 23 novembre. L operazione è costata alle altre Banche circa 3,6 miliardi di euro, ma sarebbe stato sicuramente peggio il quadruplo fallimento degli Istituti (12 i miliardi di euro di depositi da garantire), soprattutto perché avrebbe scatenato un terremoto sul fronte della fiducia nei riguardi del sistema, scatenando una corsa agli sportelli. Lo Stato non mette un euro nell operazione, se non che gli sgravi fiscali per le Banche porteranno allo Stato ad avere meno introiti per circa 1 miliardo di euro. Dal primo gennaio 2016, qualora una Banca finisca in dissesto (ce ne sono altre in condizioni disastrate, come la Banca Popolare di Vicenza e la Veneto Banca), i primi ad intervenire saranno gli Azionisti, poi toccherà a chi detiene Obbligazioni Subordinate della Banca stessa, e solo in ultima battuta ai Correntisti (solo a quelli con più di 100.000 euro sul conto). Nel primo trimestre 2016 assisteremo al salvataggio di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza: entrambe confidano nella quotazione in Borsa (IPO) e in un Aumento di Capitale a pagamento, che possa riportare i ratio patrimoniale a livelli accettabili. In entrambi i casi, gli Azionisti sono inferociti e difficilmente metteranno mano al portafoglio, sentendosi truffati dal comportamento tenuto dalle due Banche negli anni passati, anni in cui le azioni venivano fatte comprare a prezzi stellari e con finanziamenti generosamente concessi dagli Istituti stessi, senza dar modo a chi volesse venderle di riuscire nell intento, per poi arrivare a marzo di quest anno a svalutare le azioni da 62,50 a 48 per quanto riguarda la Pop. Vicenza e da 39.50 a 30.50 per quanto riguarda la Veneto Banca. Da quella data, sono saltate fuori vicende poco chiare: Risparmiatori che riferiscono di essere stati praticamente costretti ad acquistare le azioni, pur di ottenere un mutuo o un affidamento, altri a cui non è stato spiegato l investimento e la sua difficile liquidabilità. 11

Veneto Banca Ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con 770 mln di euro di perdita e con una voce decisamente allarmante: i crediti deteriorati sono cresciuti a 4.71 miliardi di euro, pari al 19% degli impieghi netti. La Banca ha finanziato la sottoscrizione di azioni proprie da parte dei clienti con ben 286 mln di euro e, proprio per questi motivi, ha visto i suoi vertici indagati dalla Procura di Roma. Il risanamento della Banca prevede, tra le altre cose, un Aumento di Capitale da 1 miliardo di euro, 430 esuberi e la chiusura di 130 filiali. Se non passa la trasformazione in Spa nell assemblea straordinaria che si terrà il 19 dicembre, la Banca rischia il commissariamento o la liquidazione; l Assemblea sarà l ultima a voto capitario e dovrà mandare avanti i primi tre passi decisivi per la sopravvivenza e il rilancio: - Trasformazione in Spa; - Delega per un aumento di capitale da un miliardo; - Quotazione in borsa (IPO). Sarà un Assemblea infuocata che vedrà una base sociale sul piede di guerra per via delle azioni sopravvalutate che non si riescono a vendere e la quotazione in Borsa renderà sì vendibili le azioni, ma potrebbe portare la quotazione a valori molto più bassi, con perdite per l azionista anche dell 80-90%. La garanzia sull ADC fornita da Banca Intesa vale solo se la Banca si trasforma in Spa, ma chi vota per la trasformazione in Spa non può far valere il diritto di recesso, per cui, se prevale il voto contrario alla Spa, per poter far valere il diritto di recesso si rischia di far fallire la Banca. Banca Popolare di Vicenza Questa situazione è molto diversa dalla precedente, anche se è anch essa finita nel mirino della BCE per mancanza dei requisiti patrimoniali minimi in termini di CET1 Ratio (pari al 10,3%). La Banca prevede il miglioramento dei suoi coefficienti patrimoniali con un Aumento di Capitale da 1,5 miliardi di euro da eseguire entro aprile 2016, già garantito da Unicredit Group con un accordo preliminare di garanzia per la sottoscrizione delle azioni. Se le due banche si trasformeranno in Spa e riusciranno a dar corso ai rispettivi Aumenti di Capitale, il rischio è di vedere gran parte dei diritti finire inoptati e vedere le due Banche di fatto comprate da Intesa (Veneto Banca) e Unicredit (Banca Popolare di Vicenza). In fin dei conti, questo potrebbe essere un modo per comprare due delle Banche meglio posizionate nell area economica più ricca del paese: fantafinanza? Lo si saprà solo tra sei mesi, ma forse questa potrebbe essere la soluzione; sempre meglio che fare una super Banca Popolare, come più volte ventilato in ambienti politici e che determinerebbe tantissime sovrapposizioni e la chiusura di centinaia di filiali. 12

GLI ATTENTATI DI PARIGI ED IL VIX Il Vix è un indice creato nel 1992 che misura la volatilità dell indice S&P 500 di Wall Street attraverso le opzioni; in sostanza, misura l appetito degli Investitori a comprare opzioni e, più è elevato, e più i mercati si attendono un violente movimento nei prezzi per il prossimo futuro. Gli Americani lo chiamano anche Fear Index, ossia Indice della Paura. La cosa strana è che negli ultimi 5 eventi drammatici legati agli attentati, l indice Vix è sempre salito prima del verificarsi dell evento, per poi scendere nelle giornate successive; senz altro, la salita del Vix può essere dovuta ad altri fattori macro-economici legati ai mercati azionari, ma la costanza di questo fenomeno è inquietante e non può non far riflettere. In novembre le Borse hanno reagito peggio all abbattimento dell aereo russo da parte dei Turchi, che non agli attentati di Parigi; questo dimostra come sia più impattante una notizia che arriva a mercati aperti di una come quella dell attentato di Parigi avvenuta venerdì sera dopo le 22.00. Come noi Traders sappiamo, l impatto emotivo nelle decisioni di trading è fondamentale; se quello che è successo a Parigi fosse avvenuto a mercati aperti, saremmo scesi anche del 5-6% in pochissimo tempo, cosa che invece non è avvenuta al lunedì mattina successivo, in quanto la reazione dei mercati è stata molto più razionale, essendo avvenuta ben oltre 48 ore dopo il verificarsi dell attentato. Se è vero che i terroristi si finanziano con la Borsa, la domanda che sorge spontanea è: perché coordinare un attentato alle 22.00? Sarebbe stato molto più devastante se fosse avvenuto anche una sola ora prima, quando i futures europei dovevano ancora chiudere (chiudono alle ore 22.00) o ancora peggio quando era ancora aperto il mercato di titoli e opzioni (che in Europa chiude alle 17,30). A noi non rimane che segnare il dato statistico, così da essere pronti un domani a non lasciarci troppo condizionare dagli eventi esterni non di natura economica, come possono essere appunto gli attentati, pur riconoscendo che questi sicuramente penalizzano tutti i titoli legati al turismo, come le agenzie viaggi e le compagnie aeree, e che nel breve possono favorire i petroliferi ed i titoli di telecomunicazioni e media. 13

IL RALLY DI FINE ANNO: CI SARA O NO? Leggendo il primo argomento trattato in questo ebook e la freddezza riservata ai collocamenti dell ultimo trimestre, nonché la debolezza del settore bancario italiano denotata nel mese di novembre, mi verrebbe da dire: NO non ci sarà alcun rally, i titoli sono già ben prezzati agli attuali livelli. E altrettanto vero che, vedendo la reazione pressoché nulla del mercato agli attentati di Parigi, mi verrebbe da dire che il mercato non ha paura di nulla e che, forte della liquidità pompata dalle Banche Centrali, continuerà imperterrito al rialzo almeno sino a fine anno. Alla fine, in considerazione che prima di Natale ci sarà il tanto atteso rialzo dei tassi negli Statu Uniti e non è detto che questo porti ad un ribasso negli Usa ed a uno spostamento dei capitali verso l Europa, penso che alla fine sia meglio evitare di intraprendere qualsiasi mossa, sia al rialzo che al ribasso. Del resto, a chi mi chiede un titolo da comprare, faccio veramente fatica a trovarne uno che non presenti dei rischi o che sia talmente sottovalutato da poter andare contro trend, anche in un mercato eventualmente ribassista. A dimostrazione di quanto sia incerto il mercato in questo momento, vedo che anche sul fronte Certificates ci siano pochi spunti operativi: grazie alle barriere lontane, ritengo interessanti solo alcuni temi su titoli come Banca Popolare Milano e Telecom (non comprerei i titoli a questi prezzi ma, dall altro lato, non temo neanche che possano scendere del 20 o del 30%). Lo stesso potrebbe dirsi sul settore dell oil: potrà il petrolio scendere anche sotto i 40$, ma un certificato con protezione al 70% dagli attuali prezzi potrebbe essere il modo più soft per entrare long a questi prezzi. Meglio dunque poche operazioni, mirate e ragionate, senza illudersi di facili guadagni basati sulla stagionalità e sulla statistica. E questa è proprio la filosofia su cui regge l offerta formativa che erogo attraverso EDUWEB SRL, quella di fornire servizi estremamente specializzati e di altissimo livello su opzioni, certificates ed Aumenti di Capitale. Gli Aumenti di Capitale, in particolar modo, sono a dir poco eccezionali quando si vogliono fare operazioni mirate ed a breve ci sarà Saipem, sul quale ti consiglio la massima attenzione, sia che tu sia già Azionista, sia che tu non lo sia, ma sia alla ricerca di una favolosa operazione con cui brindare l inizio del 2016! Al prossimo ebook Giovanni Borsi & lo Staff di Eduweb 14