LE STORIE DELLA CAMERA BLU Il nome del progetto nasce dalla modalità video utilizzata per le riprese, svolte a conclusione del laboratorio. La Camera Blu è infatti una struttura smontabile, costituita da pannelli in legno (2mx1,20m) e da tessuto ignifugo blu che li ricopre. Insieme ad una moquettes blu, questa pennellatura permette di trasformare una qualsiasi stanza in un vero e proprio set televisivo, dentro il quale i bambini, interpreti della storia, agiscono durante le riprese. La tecnica audiovisiva utilizzata per le riprese in camera blu è quella del croma key ; tale tecnica permette di ignorare tutto ciò che in una immagine è blu e di sostituirlo con un altra immagine, reale o virtuale. Solitamente vengono utilizzati fondali e plastici realizzati dai partecipanti al laboratorio. Tutto questo, grazie all utilizzo di mixer digitali, viene vissuto in diretta, in modo tale che i bambini si possano rendere conto immediatamente dell effetto. Le immagini vengono poi montate in un video seguendo la sceneggiatura elaborata. La camera blu permette quindi di creare luoghi meravigliosi e imprese impossibili, come volare nel cielo con un tappeto, far sparire parti del corpo e animare pupazzi senza che l animatore, vestito di blu, venga percepito nel video. A conclusione del progetto, l arrivo in camera blu, costituisce quindi l occasione nella quale sperimentare le tecniche digitali audiovisive, e confrontarsi con i linguaggi del teatro di figura e dell animazione del pupazzo/burattino. Ma soprattutto è il momento in cui la storia viene percepita dai bambini-attori in modo diverso. La storia scritta, prima letta, ascoltata e poi costruita, acquista una nuova struttura narrativa con il punto di vista degli operatori che guidano l esecuzione del set, mediato a sua volta dalla strumentazione digitale che ne condiziona lo svolgimento. METODOLOGIA DEL PROGETTO Nel corso degli anni il progetto si è trasformato in una sorta di cantiere per la didattica e la formazione, aperto al confronto con altre tematiche, oltre a quelle interculturali, ed alle esigenze che le scuole del territorio hanno mostrato. la camera blu è oggi uno strumento, oltre che un opportunità, per attivare percorsi artistici molto complessi a fianco e dentro la didattica, con una particolare
attenzione alla struttura narrativa del racconto. Il nome del progetto non ha più un riferimento specifico alla tecnica usata nel video, ma indica la funzione di contenitore, dentro il quale convogliare tutti i percorsi Cred rivolti agli alunni della scuola dell infanzia, della primaria e secondaria di primo grado. Ogni laboratorio si sviluppa su almeno quattro piani durante tutto il percorso: Quello artistico manipolativo; Quello espressivo corporeo (sia nella drammatizzazione che durante le riprese) Quello dell animazione con l intervento di personaggi fantastici, come per esempio pupazzi; Quello tecnologico con l utilizzo di apparecchiature e programmi sempre più sofisticati audiovisivi e digitali, nonché l inserimento del materiale didattico prodotto (slides powerpoint, video di documentazione, ecc) nelle nuovissime lavagne multimediali, che permettono di rendere fruibile a tutte le scuole della rete i prodotti realizzati. Il progetto si propone anche di creare dei momenti di lavoro e di riflessione, per gli insegnati e per i bambini, intorno all universo complesso del teatro di figura. Questa forma teatrale, prestata spesso alla televisione, chiama in causa il tema della narrazione e del racconto orale e quello più propriamente riferito alla tecnica di costruzione e animazione dell oggetto, la figura appunto. In questo senso divengono protagonisti del racconto, al pari dei bambini, i pupazzi, le ombre, i burattini. Questo tipo di laboratorio che si sviluppa su piani contemporanei diversi ma inscindibili, è il risultato di una metodologia condivisa di un equipe che segue ogni laboratorio nel suo svolgersi. Gli operatori, ognuno con le sue specifiche competenze, collaborano insieme in un interscambio continuo. In questo, crediamo, sta la forza e la lungimiranza del progetto Le storie della Camera Blu. ALCUNE RIFLESSIONI Da tutto ciò ci sentiamo di dire che questa metodologia, con l analisi della storia e l utilizzo contemporaneo di codici diversi da quelli linguistici e più immediati (come musica, espressione corporea, manipolazione), fa sì che i bambini da fruitori/uditori si trasformino in creatori/attori di nuovi punti di vista. Tale pratica dona ai partecipanti del laboratorio, strumenti inconsueti di lettura della realtà, predisponendoli ad una flessibilità del pensiero che potremmo chiamare già di per sé, interculturale, poiché
prepara al dono, all ascolto e allo scambio, prerogative per accogliere la diversità. MATERIALI PRODOTTI Il laboratorio si conclude con la realizzazione di un video classificabile secondo tre tipologie di prodotto (Storie Blu, Fiabe in scatola e Racconti animati ) o con la produzione di documentazione multimediale del percorso didattico.
STORIE BLU Con storie blu si intendono i percorsi che utilizzano, per la realizzazione del video, la tecnica del croma key all interno del set della camera blu e in cui i bambini sono i protagonisti della storia. Per Camera Blu si intende una struttura smontabile, costituita da pannelli in legno (2mx1,20m) e da tessuto ignifugo blu che li ricopre. Insieme ad una moquettes blu, questa pennellatura permette di trasformare una qualsiasi stanza in un vero e proprio set televisivo, dentro il quale i bambini, interpreti della storia, agiscono durante le riprese. Tale tecnica permette di ignorare tutto ciò che in una immagine è blu e di sostituirlo con un altra immagine, reale o virtuale. Solitamente vengono utilizzati fondali e plastici realizzati dai partecipanti al laboratorio. La camera blu permette quindi di creare luoghi meravigliosi e imprese impossibili, come volare nel cielo con un tappeto, far sparire parti del corpo e animare pupazzi senza che l animatore, vestito di blu, venga percepito nel video. A conclusione del progetto, l arrivo in camera blu costituisce quindi l occasione in cui sperimentare le tecniche digitali audiovisive e confrontarsi con i linguaggi del teatro di figura e dell animazione del pupazzo-burattino. Ma soprattutto è il momento in cui la storia viene percepita dai bambini-attori in modo diverso. La storia scritta, ascoltata dalla voce degli operatori e poi costruita durante il laboratorio, acquista una nuova struttura narrativa con il loro punto di vista. Specificità del percorso: bambini/attori e utilizzo della tecnica del croma key per le riprese nel set camera blu.
FIABE IN SCATOLA Il laboratorio delle fiabe in scatola prende spunto dal gioco simbolico dei bambini per la realizzazione di un video dove la fiaba è raccontata dentro un contenitore/stanza che si trasforma in uno scrigno delle meraviglie. La storia viene inizialmente presentata ai bambini attraverso un evento che eccezionalmente trasforma una stanza della scuola in un luogo di incanto, al quale si accede attraverso un vero e proprio cammino (spazio/temporale) e attraverso la materia stessa di cui è fatta la storia (foglie, terra, acqua etc.) amplificando così lo spazio narrativo. Con questi materiali e oggetti il bambino viene invitato a giocare e poi a ricostruire visivamente il racconto negli incontri successivi. Il video finale raccoglie il percorso narrativo eseguito dai bambini in questa stanza allestita per l occasione. Attraverso il gioco del facciamo finta che i bambini giocano alla storia, muovendo oggetti e interpretando personaggi. Specificità del percorso: evento come input iniziale, bambini narratori della storia attraverso un gioco di finzione; utilizzo di un set scenografico come contenitore della storia.
RACCONTI ANIMATI Per racconti animati si intendono i prodotti video in cui non compaiono i bambini come interpreti della storia ma i loro manufatti e in cui la tecnica per la realizzazione video è prevalentemente quella del croma key. Per le riprese si lavora di solito su un piano luminoso, cioè un tavolo blu, dotato di adeguata illuminazione, sul quale le sagome dei personaggi vengono mosse attraverso supporti blu. Le tavole che vengono utilizzate come fondali, cioè gli ambienti della storia, possono essere realizzate sfruttando diverse tecniche artistiche; tavole disegnate, dipinte, a collage; i fondali possono essere bidimensionali o a bassorilievo. I personaggi sono generalmente delle sagome di cartone con articolazioni mobili ma si possono adoperare anche pupazzi di gommapiuma o plastilina. Sono i bambini, con la supervisione tecnica degli operatori, ad animare i loro personaggi. Il racconto animato nasce in origine come videofumetto, ovvero caratterizzato da una narrazione attraverso scritte e fumetti a nuvola. Negli anni sono state sperimentate anche altre modalità, come il racconto fuori campo con la voce dei bambini o degli operatori. Specificità del percorso: creazione di personaggi mobili animati dai bambini; utilizzo del croma key per le riprese video su piano luminoso.
SPERIMENTAZIONI Il progetto Le storie della camera blu ha sempre cercato di soddisfare le esigenze degli insegnanti accompagnandoli nella loro programmazione interdisciplinare. Alcuni prodotti sono il risultato di percorsi laboratoriali su temi complessi come il viaggio, il cibo, i colori, l acqua, i cui significati e rimandi sono numerosi. Lo svolgimento del percorso, in questi casi, non ha seguito perciò una struttura lineare, di tipo narrativo ma ci siamo mossi attorno ad un centro propulsore. Così, solo alla fine, il percorso viene strutturato e reso coeso in tutte le sue parti, attraverso la scrittura filmica. Specificità del percorso: scelta di un tema; utilizzo di tecniche audiovisive miste; video come prodotto di una sceneggiatura originale che mette in risalto i contenuti del laboratorio.
ALCUNI ESEMPI TEMATICI Videoclip a scuola La musica è un ottimo strumento di comunicazione, ottimo per parlare di temi e concetti importanti, in modo divertente e coinvolgente per i ragazzi. Si può partire da una canzone già pronta o scrivere il testo trovando un ritmo semplice e orecchiabile. Il progetto prevede un laboratorio di scrittura creativa, nel quale i ragazzi inventeranno le strofe di una canzone; un laboratorio di giochi teatrali, in cui si troverà il modo di interpretare le strofe; un laboratorio artistico, dove verranno realizzate le scenografie. Il progetto videoclip è rivolto alle classi del secondo ciclo della scuola primaria e alle scuole secondarie di primo grado, e richiede la collaborazione dell insegnante di musica, sia nella gestione delle prove canore che nella fase di registrazione audio. La sinestesia dei colori La sinestesia è la convinzione che diversi linguaggi siano legati tra loro, articolando la vicarietà dei sensi, la globalità di tutti i linguaggi, e la trasposizione di uno nell altro. Il laboratorio si basa sulle teorie della Globalità dei Linguaggi, metodo Stefania Guerra Lisi. Partendo da una storia adeguatamente scelta, la si traspone attraverso il linguaggio dei suoni, degli odori, dei colori, del tono muscolare corporeo. Il laboratorio è rivolto alle scuole dell infanzia. Alla faccia! Il volto è un insieme di espressioni, sentimenti, indizi emotivi che si mescolano e si riflettono in quelli di chi osserva. Giocare con la propria identità e con la propria immagine, anche attraverso il confronto, è un modo ironico per iniziare a conoscere sé stessi e gli altri imparando a gestire il linguaggio del corpo e a capire quanto siamo uguali, ma nello stesso tempo diversi e unici. Racconti, sperimentazioni grafiche e giochi saranno gli ingredienti che porteranno alla realizzazione del prodotto finale. Il percorso è rivolto alla scuola primaria e secondaria di primo grado.
L albero cosmico Il destino degli uomini è stato associato fin dalle origini a quello degli alberi motivo per cui l ALBERO è un simbolo per eccellenza. Gli alberi con le loro diverse specificità hanno accompagnato l uomo nelle sue conquiste tecniche. Riscoprire la sua sacralità e centralità nella storia dell uomo saranno gli obiettivi di questo laboratorio che si snoderà in un percorso narrativo, fatto di miti e storie contemporanee, e figurativo, dove i bambini troveranno spazio per esprimere il loro vissuto ed il proprio immaginario. Il laboratorio è rivolto alla scuola dell infanzia e primaria.