Il mal di schiena nell ambito della popolazione degli operatori sanitari, indagine sugli strumenti di prevenzione ritenuti efficaci. Giorgio Bellan
Obiettivi della ricerca: Indagare lo stato dell arte sulle conoscenze relative a LBP con particolare riferimento alla popolazione degli operatori infermieristici e attenzione ai meccanismi di prevenzione efficaci e alle prospettive di intervento
LBP viene definito come dolore localizzato in regione dorso-lombare, tra l angolo inferiore della scapola e le natiche, senza una specifica causa sottostante. I sintomi, la patologia ed i segni radiologici sono scarsamente correlati. In circa l 85% dei pazienti, il dolore potrebbe non essere attribuibile ad una patologia o ad un danno neurologico.
Il mal di schiena e un problema che colpisce tutte le etàe tutte le classi sociali. Nei paesi industrializzati, la prevalenza nel corso della vita e stimata intorno al 60-70%, aumentando dall infanzia all adolescenza e con picchi tra i 35 ed i 55 anni di età(nel periodo di un anno la prevalenza e attorno al 15-45%). E importante fare una distinzione tra la presenza dei sintomi, la richiesta di cure e le perdita di giorni lavorativi. Questi 3 aspetti hanno tassi di prevalenza differenti, e sono influenzati da un delicato equilibrio di fattori biologici, psicologici e sociali.
Il problema del rischio è scarsamente compreso ed insufficientemente documentato. Il più potente indicatore di rischio per un nuovo episodio di mal di schiena èl avere avuto un attacco in precedenza. Oltre a questo, i fattori di rischio più frequentemente riportati sono lo sforzo fisico pesante, la torsione del tronco, piegarsi spesso, sollevar pesi frequentemente, trascinare e spingere, i lavori ripetitivi, le posture statiche e le vibrazioni. Importanti sono inoltre gli indicatori di rischio di tipo psicosociale quali la depressione, le convinzioni personali, l insoddisfazione per il proprio lavoro e lo stress lavorativo.
Movimentazione di carichi Stress Obesità Fattori psicosociali Fattori legati all organizzazione del lavoro Sedentarietà
1) Esercizi/attività fisica 2) Informazioni/istruzioni 3) Fasce/supporti per la schiena 4) Plantari/scarpe ortopediche 5) Ergonomia fisica 6) Ergonomia organizzativa 7) Interventi multi-dimensionali 8) Modifica del posto di lavoro
EuropeanGuidelinesforPrevention in Low Back Pain,European Commission, 2004 Livello A: conclusioni generalmente coerenti ricavate attraverso diversi studi clinici randomizzati e controllati. Livello B: conclusioni generalmente coerenti ricavate attraverso un analisi sistematica di molteplici studi scientifici, ma più deboli dei precedenti. Livello C: un solo studio randomizzato controllato (o uno studio scientifico più debole), o risultati poco consistenti tratti da un analisi sistematica di studi scientifici più deboli. Livello D: nessuno studio randomizzato controllato né studi scientifici più deboli.
L esercizio fisico èraccomandato per prevenire il mal di schiena. Inoltre, può essere utile per evitare che il mal di schiena si cronicizzi (evidenza di livello A) e per prevenire, quindi il ripetersi di assenze lavorative dovute al mal di schiena.
Non sono raccomandati per la prevenzione del mal di schiena gli interventi tradizionali di informazione/formazione sui biomeccanismi, sulle tecniche per sollevare, sulle posture ottimali, ecc (evidenza di livello A). Tuttavia, questi messaggi potrebbero essere integrati all interno di un intervento più ampio.
Non ci sono prove sufficientemente coerenti sul fatto che interventi ergonomici di tipo tecnico, da soli, riescano a diminuire la prevalenza o la gravità del mal di schiena (livello C). C èqualche prova sul fatto che un programma di questo tipo sia efficace in presenza di interventi di tipo organizzativo con il coinvolgimento dei lavoratori (livello B).
Patologia probabilmente sottostimata, ma con grande peso sociale Determinanti multipli e complessi Età media degli operatori elevata e crescente Contrazione della spesa sanitaria Necessitàdi valutare la fattibilitàdi interventi integrati con la promozione dell a.f. con criteri costo efficacia