GESTIRE LA CONTINUITA'

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Lucia Pavignano Castellamonte, ottobre 2010 GESTIRE LA CONTINUITA'

La popolazione Fotografia della nostra realtà

Popolazione italiana (1) - In Italia negli ultimi 100 anni la frazione delle persone di età > 65 aa è triplicata (da 6,1% a 18,2%) Nell'arco di 50 aa arriverà a rappresentare il 32 % della popolazione totale - Gli ultra ottantenni sono passati dallo 0,6% del 1901 al 4,1% del 1999 Secondo le previsioni nel 2050 saranno l'11,9% della popolazione totale

Popolazione italiana (2) FASCE D'ETA' UOMINI DONNE TOTALE 65 anni 4.311.057 7,4% della popolaz totale 6.244.878 10,8% della popolaz totale 10.555.935 18,2% della popolaz totale 80 anni 770.241 1,3% della popolaz totale 1.618.713 2,8% della popolaz totale 2.388.954 4,1% della popolaz totale 95 anni 100 anni 14.665 54.595 1.700 6.460 69.260 0,1% della popolaz totale 8.160 0,01% della popolaz totale

Popolazione italiana (3) Al 1/1/2008 59.619.290 abitanti (da 0 anni in poi) 28.949.747 maschi 30.669. 543 femmine di cui 11.945.986 abitanti (da 65 anni in poi) 4.999.806 maschi 6.946.177 femmine (Fonte: http://demo.istat.it)

Piemonte 1950-1980: rapido aumento della popolazione (flussi migratori legati allo sviluppo industriale) decenni successivi: rallentamento flussi e incremento processo di invecchiamento fine anni '90: riduzione dell'entità del processo di invecchiamento (grazie a nuovi flussi migratori dall'estero)

Età della popolazione piemontese (italiani/stranieri)

Indice di vecchiaia Determinato dal rapporto tra la popolazione con 65 anni o più e la popolazione con età inferiore a 15 (0-14 aa) In Italia è passato dal 38,9% del 1961 al 127,1% del 2001

Popolazione residente in Piemonte al 31 dicembre 2004 (1) 4.300.000 persone (48,5% uomini e 51,5% donne) il 18,5% degli uomini e il 25% delle donne ha più di 65 anni Il Piemonte è tra le regioni italiane con il più alto tasso di invecchiamento L'indice di vecchiaia tra il 1980 e il 1999 è stato in crescita continua

Densità abitativa Popolazione anziana Popolazione straniera

Popolazione residente in Piemonte al 31 dicembre 2004 (2) Le proiezioni demografiche prevedono per il 2015 che il 23,96% della popolazione avrà un età > 65 anni Questo dato farà aumentare l'i.v. da 173,10 del 2000 a 214,8 del 2015

Popolazione anziana residente in Piemonte, anno 2002 PIEMONTE 1991 1995 2001 Popolazione totale 4.299.912 4.288.866 4.289.731 Young old (65-74 anni) 403.448 (9,38%) 477.250 (11,13%) 496.757 (11,58%) Old old (75-84 anni) 275.371 (6,40%) 247.284 (5,76%) 278.463 (6,49%) Oldest old ( 85 anni) 74.394 (1,73%) 92.639 (2,16) 113.458 (2,64%) Popolazione anziana nella regione Piemonte (ISTAT, 2002)

Popolazione anziana e indice di vecchiaia in Piemonte e nel resto d Italia - Anno 1999 65 anni % sul totale della popolazione I.V. Piemonte 860.965 20,0 168,9 Nord-ovest 2.830.371 18,7 151,8 Nord 4.881.221 19,0 153,6 Italia 10.198.321 17,7 122,2

Speranza di vita il Piemonte (numero di anni di vita mediamente attesi) - 76,6 anni per gli uomini - 82,7 anni per le donne La maggior aspettativa di vita per le donne è dovuta a una mortalità inferiore rispetto agli uomini per motivi di tipo: - biologico = maggior resistenza x riproduzione della specie - ambientale = minor esposizione a fattori estrinseci - stili di vita = fumo, dieta, lavori

Indice di dipendenza Rapporto esistente tra popolazione giovane (0-14) e anziana ( 65) da un lato, e popolazione attiva (15-64) dall altro, ogni 100 individui

Indice di dipendenza negli anziani % 2001 rapporto tra popolazione di 65 anni e oltre e quella potenzialmente attiva (15-64 anni)

Modifiche dei nuclei familiari (1) Unitamente all'aumento della vita media si sta verificando anche una contrazione del numero di componenti per nucleo familiare. Nel 1931 il numero medio di componenti di una famiglia era 4,2

Modifiche dei nuclei familiari (2) Censimenti 1961-2001, composizioni percentuali 1961 1971 1981 1991 2001 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 10,6 12,9 17,9 20,6 24,9 2 19,6 22,0 23,6 24,7 27,1 3 22,4 22,4 22,1 22,2 21,6 4 20,4 21,2 21,5 21,2 19,0 5 12,6 11,8 9,5 7,9 5,8 6 e più 14,4 9,7 5,4 3,4 1,7 Totale (migliaia) 13.747 15.981 18.632 19.909 21.811 ------------------------------------------------------------------------------------------------ Numero medio di componenti 3,6 3,3 3,0 2,8 2,6 Censimenti 1961-2001, composizioni percentuali

Famiglie monocomponenti % 2001

Ex ASL 9 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 INDICE DIPENDENZA MD1 38,78 38,59 39,3 40,19 40,75 41,28 42,05 42,75 43,3 44,88 46,08 46,79 48,35 49,52 MD2 40,75 39,96 41,28 41,6 41,61 42,03 42,31 43,14 43,31 44,36 45,09 45,92 47,38 47,47 FD1 49,45 51,21 51,89 52,75 53,59 54,45 54,96 55,92 56,82 57,42 58,89 59,5 61 62,19 FD2 52,69 51 54,46 54,57 55,65 55,91 56,65 57,46 58,3 58,47 58,7 59,29 60,34 60,67 INDICE VECCHIAIA MD1 124,6 128,2 3 132,8 132,5 139,9 144,3 147,3 148,3 9 152,5 3 156,2 158,7 161,2 164,5 164,3 MD2 107,3 109.6 3 118,9 119 124,7 127,7 128,4 130,8 9 131,4 8 133,5 135 137,2 139,6 139,8 FD1 198,3 207,3 4. 214,3 214,5 222,5 226 228,3 231,7 7 235,9 4 235,9 237 240,5 239,9 241,2 FD2 184 183,3 4 198,7 199,5 204,8 208,6 211,2 208,5 2 209,8 7. 213,3 213,6 214,1 213,8 215,6 Indicatori demografici, periodo 1992-2005 (Note lettura: MD1- MD2, maschi distretto 1-2; FD1-2: femmine distretto 1-2)

C'è da dire che... Il guadagno di anni di vita è, almeno in parte, libero da disabilità con conseguente incremento del periodo di autonomia (e non solo un mero prolungamento della vita)

Salute come obiettivo di comunità In Piemonte chi si occupa di salute? L'ospedale è il centro del mondo o non è piuttosto un'entità extra-territoriale? L'A.S.L. è l'unico soggetto che provvede ai bisogni di salute dei cittadini?

ITALIA 1978 L. 833 istituzione del S.S.N.: nascita dei Distretti come strutture tecnico-funzionali per l'erogazione di servizi di I livello e di pronto intervento 1992 L. 502 regionalizzazione e aziendalizzazione delle USL: Distretti come articolazione organizzativa dell'asl e come centro di governo (non solo erogatore di servizi) in grado di dare risposte al bisogno socio-sanitario P.S.N. 1994-96: 96: Distretti come luogo di integrazione tra servizi e supporto ai MMG 2000 L. 328 legge quadro sull'assistenza: Distretti come punto unico di accoglienza e di riferimento per il cittadino

PIEMONTE DGR n. 41 del 2002 - riordino regionale del modello di cure domiciliari delle ASL e dei Comuni DGR n. 51 del 2003 - recepimento dell Accordo Regione-Territorio per l applicazione dei livelli Essenziali di Assistenza sull area socio-sanitaria, con la definizione di indirizzi e linee guida per la realizzazione di un modello integrato socio-sanitario DGR n. 72 del 2004 - percorsi di continuità assistenziale per anziani ultra sessantacinquenni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari e assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente DGR n. 17 del 2005 DGR n. 17 del 2005 - costituzione di un nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio-sanitaria a favore delle persone anziane

P.S.S.R. 2007-2010 2010 Cap. 4 Al Distretto sono assegnate due funzioni diverse: Progettuale, con funzione di rilevazione dei bisogni e di governo della domanda Governo della produzione, per garantire le prestazioni ed i servizi su base integrata

Atto Aziendale Asl TO 4 Pubblicato il 20 aprile 2010 - Articolo 25 I Distretti... Governano la domanda di servizi attraverso la valutazione sistematica dei bisogni della popolazione di riferimento Programmano le attività territoriali Definiscono i servizi necessari per rispondere ai bisogni della popolazione Assicurano direttamente attraverso le articolazioni operative le attività del territorio e i percorsi di continuità assistenziale attraverso gli altri livelli assistenziali Assicurano equità di accesso, tempestività, appropriatezza e continuità delle cure per la popolazione di riferimento Garantiscono la comunicazione nei confronti dei cittadini anche attraverso la creazione di sportelli unici socio-sanitari Valutano l efficacia degli interventi attraverso la verifica delle attività svolte e dei risultati raggiunti

Aspetti demografici in ASL TO 4 Indicatori demografici ASL 6 Cirié ASL 7 Chivasso ASL 9 Ivrea Totale o Media Abitanti Comuni Comuni montani Kmq Densità ab. x Kmq Pop. ultra 65 anni Pop. min. 15 anni Indice di vecchiaia Indice di dipendenza 180.035 44 16 1.082 164 18,58% 13,56% 136,96 47,37 195.884 31 0 613 315 19,24% 13,29% 144,8 48,21 188.933 108 32 1.622 116 23,08% 12,11% 190,49 54,31 564.852 183 48 3.317 198 20,30% 12,99% 157,42 49,96

A.S.L. TO 4 maggio 2009 177 Comuni + fraz. Rivodora di Baldissero T.se 6 Distretti Sanitari 1: Ciriè, 2: Chivasso, 3: Settimo Torinese, 4. San Mauro, 5 (ex D1): Ivrea, 6 (ex D2): Cuorgné Circa 516.000 residenti 100 strutture per anziani di cui 12 RSA a gestione diretta

La salute è un obiettivo di tutta la comunità PAT: Piano di Attività Territoriale Redatto da Direttore di Distretto et al. PEPS: Profili e piani di salute Redatti da Direzione di Distretto e Comuni Piani di zona: redatto da Enti gestori

Programma Attività Territoriali Base programmatica per organizzare e articolare l assistenza sanitaria primaria e l integrazione sociosanitaria nel distretto Evidenzia i centri di offerta e di responsabilità Mette in relazione l analisi dei bisogni con la mappa dell offerta Seleziona le priorità di salute Identifica le risorse necessarie per conseguire i risultati di salute e di miglioramento del sistema di offerta

Programma Attività Territoriali (2) L elaborazione del programma delle attività territoriali del distretto è costruita in collaborazione con gli altri soggetti istituzionali e sociali interessati. Interlocutori privilegiati sono: Enti Locali Altri soggetti pubblici che operano per la promozione della salute Soggetti privati che erogano servizi sul territorio Terzo settore Organizzazioni degli utenti

PEPS I Profili e Piani di Salute sono lo strumento con cui la comunità locale, a livello distrettuale, definisce il proprio profilo di salute, individua gli obiettivi di salute e produce linee di indirizzo volte ad orientare le politiche del territorio

Piani di zona Con il Piano di zona le comunità locali hanno la possibilità di leggere, valutare, programmare e guidare il proprio sviluppo; va visto e realizzato come piano regolatore del funzionamento dei servizi alle persone. In particolare, il Piano di zona è lo strumento promosso dai diversi soggetti istituzionali e comunitari

E se la persona si ammala? In tal caso esiste una rete da attivare ad hoc, sia in entrata che in uscita dall ospedale.

DOMICILIO Distretto 5 - ASL TO 4 Distretto 5 Ivrea Via Aldisio OSPEDALE OSPEDALE DIMISSIONI DIMISSIONI DIFFICILI DIFFICILI Lungassistenza Assegni di cura Ricovero definitivo in struttura U.V.A. Sportello Unico Socio Sanitario Centrale operativa di Continuità Assistenziale (C.O.C.A.) UVG SID ADI ADI UOCP Lungoassistenza ADP Dimissioni Protette nelle RSA dell'asl (Residenzialità temporanea)

Bibliografia e sitografia F. Fabris, Geriatria. Casa Editrice Scientifica Internazionale; Roma, 2003 www.regione.piemonte.it/sanita/ep/salute2000 http://www.aslto4.piemonte.it/ Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2010. Regione Piemonte. Pagg 85, 86, 88 Atlante sanitario della Regione Piemonte. Giugno 2006. Cap. 2, R. Gnavi Pag.32 www.regione.piemonte.it/sanita/ep/atlante/index.htm Tesi di Laurea specialistica di F. Cirio Il ruolo della Dimissione Protetta Ospedaliera per la continuità assistenziale nell'anziano non autosufficiente il contributo del nursing infermieristico. Risultati empirici dello studio condotto presso l'asl 4 di Torino - UCSC Roma aa 2005/2006 G. Costa, R. Gnavi LA SALUTE IN PIEMONTE Misure e problemi per la salute e la sanità, Marzo 2006 Cap. 4 pag 105, 106 ww.regione.piemonte.it/sanita/ep/salute2006/index.htm