I trattamenti per via venosa nelle fasi avanzate: quali e quando? Alessandro Valle Torino

Documenti analoghi
Costruire il finale in cure palliative

LA SEDAZIONE NEL MALATO TERMINALE

7 Incontro: LUNEDI 23 MAGGIO ORE TAVOLA ROTONDA MMG, SIMONA CODEVILLA, BONIZELLA BIAGIOLI: QUALE LUOGO DI CURA ALLA FINE DELLA VITA?

CONGRESSO NAZIONALE SIS 118 Il sistema 118 e la rete clinica

TERAPIA DEL DOLORE IN CONTINUITA ASSISTENZIALE

La gestione del paziente con scompenso cardiaco terminale. Mauro Feola

Concetti chiave. Se entro 2 settimane il dolore persiste invariato, senza progressivo miglioramento dei sintomi, è indicata una ulteriore valutazione

CAPITOLO 1 indice. Tumore della mammella pag. 27 Tumore della cervice uterina pag. 30 Melanoma pag. 31 Linfomi pag. 31. bibliografia pag.

Supporto e cure palliative in oncologia; la centralità degli aspetti qualitativi della cura.

Valutazione su base di popolazione degli esiti della radioterapia nel carcinoma mammario. Arduino Verdecchia, Milena Sant

Nulla è così sopportabile come il dolore degli altri. F. Lotti M.Bogani Firenze, 14 novembre 2013

L esperienza del medico di medicina generale

LE CURE PALLIATIVE NEI TUMORI DELLA TESTA E DEL COLLO. Ornella Carminati

Capacità linguistiche Lingua Livello scritto Livello parlato Inglese Buona Buona

Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014

10ª Assemblea Scientifica Nazionale AIMEF

Impiego di alte dosi di sedativi per controllare sintomi di elevata gravità; provvedimento terapeutico avanzato.

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA

-Gruppo 1 -Gruppo 2 -Gruppo 3 -Gruppo 4 -Gruppo 5

CAREGIVER DAY 2015: PRENDERSI CURA ED ESSERE CURATI

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del

Unità di Psicologia Clinica Responsabile: Prof. Carlo Pruneti

IL MODELLO REGIONALE DI INTEGRAZIONE TRA RETI E PDTA C. De Chirico F. Figoli L. Trentin

Antonio Di Leonardo Via Paolo Borsellino 5 Milanese (MI) - ITALIA.

La realizzazione di un percorso di accoglienza per il paziente in sovrappeso: l esperienza dell Azienda USL 12 di Viareggio

OCCLUSIONE INTESTINALE

Le cure palliative nel percorso del malato con insufficienza cardiaca avanzata

ASL 3 Genovese Via Bertani Genova. CURRICULUM VITAE DOTT. Marina MENICUCCI MENICUCCI MARINA

Il Dolore Oncologico. Dott. Alessandro Fabrizio Sciacca

Angelo Maurizio Clerici U.O.C. Neurologia Direttore Prof. Giorgio Bono Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi Università degli Studi dell Insubria

SEG RETERIA SCIENTIFICA SIICP-Società Italiana Interdisciplinare per le Cure Primarie

GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO

RELAZIONE TRA DELIRIUM E STATO FUNZIONALE DOPO INTERVENTO PER FRATTURA DI FEMORE

VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DEL DOLORE ONCOLOGICO

PROGRAMMA PRELIMINARE

Indicatori sulla terapia di oncologia medica

CURRICULUM VITAE DEL DOTT. PAOLO BASINI

Farmaci a scuola: Gestione della crisi epilettica

TRATTAMENTO DEL DOLORE CRONICO NEL MALATO ONCOLOGICO

IL RUOLO DELL INFERMIERE

Edmonton Symptom Assessment System (ESAS)

Cure palliative in Geriatria: la sedazione terminale? Morire a casa: realtà e prospettive

MODELLO ORGANIZZATIVO DELL UNITA CURE PALLIATIVE E TERAPIA DEL DOLORE DELL A.O. SAN GERARDO DI MONZA

Qual è il momento nel quale un malato può essere definito alla fine della vita? ( Il problema del denominatore )

Il problema delle risorse ed il ruolo della regione.

CASE HISTORIES Kardo S.r.l. 2015

Il percorso per le cure di fine vita in medicina interna: come e perchè

La sedazione terminale nelle malattie neurodegenerative?

Andrea Stimamiglio IL PROBLEMA DEL DEFICIT COGNITIVO NEL MEZZO DELLE COMORBIDITA INTERNISTICHE

Quali farmaci per il trattamento del

del dolore cronico Furio Zucco

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3

Fermare il dolore si può

La gestione della cefalea del bambino con neoplasia cerebrale in fase avanzata di malattia

Puglia: dolore oncologico, tappa a Bari per progetto Behta. Progetto Behta_Terapia del dolore_corso per medici

Politiche sanitarie e medicina di genere in Regione Lombardia

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi

U.O.S.D. Nucleo per le Cure Palliative Responsabile: Dr. Pietro Manno

SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ

VALUTAZIONE CLINICA. Gravità Lieve Moderata Grave Arresto respiratorio Imminente. Fr. respiratoria Normale Aumentata Aumentata Bradipnea/G asping

TROMBOLISI SISTEMICA IN STROKE UNIT INTERNISTICA NEL PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE PER LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE

Sicurezza in sala operatoria e gestione del contenzioso

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA

ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute

La Rete regionale dei Centri ADHD: una integrazione ospedale-territorio

Le Cure Palliative e la Terapia del Dolore in IEO

La Terapia del dolore

STRATEGIE COMPORTAMENTALI IMMEDIATE DELL INFERMIERE

L intervento è stato preceduto da un briefing formativo con l equipe per illustrare la nuova tecnologia e tecnica chirurgica.

Costruire la rete delle cure palliative

INFORMAZIONI PERSONALI Cognome. Nome. Data di Nascita Qualifica. Medico di Medicina Generale istituzionale

Presentazione. Strategie europee contro il cancro 3

Quando il dolore è ancora un problema. XVII CIPOMO Congresso Nazionale Roma, giugno 2013

MACROPROGETTAZIONE - PIANO FORMATIVO ANNO 2015 DIPARTIMENTO /U.O./UFFICIO PROPONENTE

REGIONE CALABRIA ASP _

astenia (causata dall anemia), aumentata suscettibilità alle infezioni (causata dalla leucopenia), emorragie (causate dalla piastinopenia).

Casi di IFI in pazienti sottoposti a HSCT allogenico con GVHD

IL FENTANIL CITRATO TRANSMUCOSALE NEL DOLORE EPISODICO INTENSO

Linkage tra Database Sanitari

SCHEDA DI PROPOSTA PER L ACCESSO AI SERVIZI TERRITORIALI Distretto socio-assistenziale n. 1 di Cosenza REGIONE CALABRIA ASP COSENZA

FIRENZE MARTEDÌ, 9 MARZO

PIANO FORMATIVO 2012 PROVIDER: FENIX ID 331

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

The follow up in prostate cancer. Dott.ssa Florinda Scognamiglio Oncologia Medica AORN cardarelli

7 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidence & Governance per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Integrazione ospedale-territorio

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è

GUADAGNARE SALUTE rendere facili le scelte salutari

Competenze infermieristiche in Cure Palliative

Gestione integrata del paziente obeso. Gallieno Marri

Trattamento del dolore acuto e cronico, palliazione

Formazione cure palliative. Carpi 14/12/2013. Caso clinico

Legnago (VR) Concorso Aziendale Qualità 2008

LA SEDAZIONE PALLIATIVA E TERMINALE. Dr.med. Piero Sanna FMH Medicina Interna e FMH Oncologia Medica Servizio e Unità di Cure Palliative

La fase terminale non può essere considerata semplicemente la continuazione delle precedenti fasi di malattia.

Martedì dell Ordine 15 Aprile Laboratorio di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione, U.O. Cardiologia, A.O.U. di Parma

CURE PALLIATIVE PEDIATRICHE

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni

PROGETTO MALATTIE TUMORALI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI SALUTE

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI

Transcript:

I trattamenti per via venosa nelle fasi avanzate: quali e quando? Alessandro Valle Torino 1

Trattamenti sintomatici Gestione emergenze Nutrizione parenterale Idratazione parenterale Sedazione palliativa 2

Terapia del dolore 3

Il pentalogo dell OMS By mouth By the clock By the ladder For the individual Attention to detail World Health Organization. Cancer Pain Relief. 2nd ed. Geneva: WHO, 1996. 4

Breakthrough Cancer Pain (BTcP) Nella maggior parte dei casi Comparsa del picco: 3-5 minuti Intensità da moderata a severa Durata: 30-60 minuti Morfina solfato a rapido rilascio Rapid Onset Opioids (ROOs) oppure Onset: 30 min Picco: 60 min Durata d azione: 3-4 ore Morfina endovenosa, se contesto confacente (soprattutto residenziale, accesso venoso disponibile) 5

6

7

8

9

Opioids are the only pharmacological agents with sufficient evidence in the palliation of dyspnoea Analogo discorso vale per il trattamento della dispnea di base e della «breakthrough dyspnoea» 10

Gestione delle emergenze 11

12

Nutrizione parenterale 13

14

15

16

Art. 13 Prescrizione a fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione ( ) La prescrizione deve fondarsi sulle evidenze scientifiche disponibili, sull uso ottimale delle risorse e sul rispetto dei principi di efficacia clinica, di sicurezza e di appropriatezza. ( ) Il medico tiene conto delle linee guida diagnostico terapeutiche accreditate da fonti autorevoli e indipendenti quali raccomandazioni e ne valuta l applicabilità al caso specifico. L adozione di protocolli diagnostico terapeutici o di percorsi clinico assistenziali impegna la diretta responsabilità del medico nella verifica della tollerabilità e dell efficacia sui soggetti coinvolti. ( ) Il medico non acconsente alla richiesta di una prescrizione da parte dell assistito al solo scopo di compiacerlo.

18

19

20

21

22

23

24

25

Nearing the end of life treatment needs to focus on symptomatic support including alleviating hunger and thirst while all additional nutritional support may do more harm than good. 26

27

Ricapitolando, la nutrizione parenterale può essere: Utile: il paziente, seppur in fase avanzata, è ancora in discrete condizioni generali ed ha un aspettativa di vita di almeno 1-3 mesi (Palliative Prognostic Score, Palliative Prognostic Index) 28

29

Ricapitolando, la nutrizione parenterale può essere: Utile: il paziente, seppur in fase avanzata, è ancora in discrete condizioni generali ed ha un aspettativa di vita di almeno 1-3 mesi (Palliative Prognostic Score, Palliative Prognostic Index) Futile: le alterazioni metaboliche indotte dalla malattia non consentono più l utilizzo dei nutrienti somministrati Controindicata: la debilitazione dell ammalato è tale che l impegno metabolico e soprattutto emodinamico indotto dall alimentazione artificiale può determinare uno scompenso cardiaco acuto 30

Idratazione parenterale 31

32

33

34

35

36

L idratazione parenterale può essere: (Forse) Utile: favorisce l eliminazione dei metaboliti tossici prodotti dall organismo e dei metaboliti dei farmaci; può prevenire i sintomi della disidratazione (ottundimento del sensorio, nausea, ecc.) Futile: non arreca beneficio ma neppure effetti collaterali Controindicata: la debilitazione dell ammalato è tale che l impegno emodinamico indotto dall (iper)idratazione artificiale può determinare uno scompenso cardiaco acuto 37

Sedazione palliativa 38

Pratica volta ad alleviare sintomi refrattari riducendo lo stato di coscienza in misura adeguata e proporzionata alle necessità, effettuata quando la morte è attesa entro un lasso di tempo compreso tra poche ore e pochi giorni 39

Sedazione profonda temporanea (ad es. crisi asfittica, momenti di particolare sofferenza esistenziale) 40

Sedazione palliativa profonda continua Elementi indispensabili Consenso informato (paziente «competent») Sintomo refrattario (non difficile ) Imminenza della morte (prognosi di qualche giorno) 41

Sedazione palliativa profonda continua La via sottocutanea è utilizzabile in assenza di alternative, però l ipotensione arteriosa in queste fasi rende incerto l assorbimento dei farmaci Alcuni farmaci sono somministrabili per via sottocutanea (midazolam, aloperidolo), altri no (fenotiazine) La via endovenosa garantisce il completo assorbimento dei farmaci somministrati 42

In buona sostanza appropriatezza e flessibilità 43

Grazie per l attenzione 44