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1725 25/02/2011 Identificativo Atto n. 118 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E RETI INSTALLAZIONE DI UN IMPIANTO MICRO - IDROELETTRICO A COCLEA SUL CANALE DI DERIVAZIONE DEL FIUME OLONA, NEL COMUNE DI LOZZA (VA). PROPONENTE: SOCIETA' GALA GREEN SRL. VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA VALUTAZIONE D'IMPATTO AMBIENTALE, AI SENSI DEL D.LGS. 152/2006.

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTI: il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152: Norme in materia ambientale, con specifico riferimento alla Parte Seconda, Titolo III; la l.r. 2 febbraio 2010, n. 5 Norme in materia di Valutazione d Impatto ambientale ; la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 Testo unico delle Leggi Regionali in materia di organizzazione e personale e successive modifiche ed integrazioni, nonché i provvedimenti organizzativi della IX Legislatura; la d.g.r. 2 novembre 1998, n. 39305 Ricognizione circa le procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n. 337/85/CEE ; la d.g.r. 27 novembre 1998, n. 39975, Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r. 39305/98 - Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati. CONSIDERATO che le sopraindicate Deliberazioni di Giunta Regionale, pur richiamando la normativa in tema di V.I.A. a suo tempo vigente, sono da ritenersi tutt ora valide quale riferimento per l espletamento delle procedure di verifica e di valutazione di impatto ambientale, in virtù dell art. 35 [Disposizioni transitorie e finali] del d.lgs. 152/2006, così come modificato dal d.lgs. 4/2008 e del sopravvenuto art. 14, comma 1 della l.r. 5/2010. VISTI inoltre: il r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775 e s.m.i. Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici ; il d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell elettricità ; il regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2 Disciplina dell uso delle acque superficiali e sotterranee, dell utilizzo delle acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell acqua in attuazione dell art. n. 52, comma 1, lettera c) della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 ; 1

la d.g.r. 29 marzo 2006, n. 2244 Approvazione del Piano di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) ; la d.g.r. 19 dicembre 2007, n 6232 Determinazioni in merito all adeguamento delle derivazioni al rilascio del deflusso minimo vitale e [ ] ; la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. ; la d.g.r. 23 gennaio 2004, n. 16065 Disposizioni per la tutela della fauna ittica, ai sensi dell art. 12, comma 2, della l.r. 12/01 ; PRESO ATTO che: a) il 01.12.2010 è stata depositata [in atti regionali prot. T1.2010.25954] presso la Struttura Valutazioni di impatto ambientale della Giunta Regionale da parte della società Gala Green Srl (Proponente) la richiesta di verifica, ai sensi degli artt. 6 e 20 del d.lgs. 152/2006, della assoggettabilità alla procedura di Valutazione d Impatto Ambientale del progetto di installazione di un impianto micro idroelettrico a coclea sul calane di derivazione del fiume Olona, nel Comune di Lozza (VA); b) la tipologia progettuale in oggetto [ derivazione di acque superficiali ed opere connesse che prevedano derivazioni superiori a 200 litri al secondo ], è prevista nell allegato B [punto 7, lett. d)] della l.r. 5/2010; c) in data 09.12.2010 è avvenuta la pubblicazione, ai sensi dell art. 20, comma 2, del d.lgs. 152/2006, dell annuncio del deposito del progetto e dello studio preliminare ambientale sul B.U.R.L. n. 49 e all albo pretorio del Comune di Lozza (VA ); d) il progetto in esame non è localizzato in area naturale protetta come definita ai sensi della l. 394/1991, ed è sottoposto a verifica dell assoggettabilità alla procedura di V.I.A. ai sensi del d.lgs. 152/2006; VISTA la documentazione depositata dal Proponente, costituita dallo studio preliminare ambientale, dalla relazione tecnica illustrativa, dalla relazione geologica e dagli elaborati progettuali [n. 4 tavole tecniche]; RILEVATO quanto segue in merito alle caratteristiche del progetto e alla sua localizzazione: ambito d intervento: l area oggetto del presente studio è ubicata a est sud-est del centro abitato di Lozza, lungo il canale diversivo del Fiume Olona che si origina in corrispondenza di una 2

traversa posta poco a valle del ponte di via Alessandro Volta; i fattori che ne hanno delineato la localizzazione sono: un salto idraulico che è determinato dalla somma dei salti esistenti dislocati tra la sezione di ingresso alla derivazione e il ponte di via XXV Aprile e la presenza di una viabilità adeguata; l intervento insiste su aree gravate da vincoli di natura paesaggistica di cui al d.lgs. 42/2004 art. 142, lett. c); si colloca all interno della fascia dell alta pianura definita dal Piano territoriale paesistico regionale (PTPR) come zona definita paesaggi delle valli fluviali escavate, dove gli indirizzi di tutela sono incentrati sulla salvaguardia della valle fluviale nel suo complesso dalle sorgenti alpine fino allo sbocco del Po; non insiste in aree SIC e ZPS di cui alla Rete Natura 2000; in rapporto al vigente PRG, l opera in progetto ricade all interno dell alveo del canale di derivazione del Fiume Olona, pertanto in ambito del demanio idrico; esternamente sono presenti in sponda destra un area omogenea di tipo D1 [produttiva, artigianale e commerciale] e un area omogenea E1 agricola in sponda sinistra; l area in esame ricade in Fascia A e in Fascia B del Fiume Olona nel Piano Stralcio dell Assetto Idrogeologico del Fiume Po [PAI]; stato di fatto: il canale diversivo oggetto di intervento viene alimentato grazie a una traversa disposta sul Fiume Olona, nel quale restituisce poi le portate derivate circa un chilometro più a valle; l imbocco della derivazione si trova in destra idrografica: il primo tratto è caratterizzato da un fondo composto da sedimenti limo argillosi e sponde in terra vegetale; la sponda sinistra risulta ben inerbita, mentre in sponda destra prevale la componente arborea e arbustiva, le cui fronde raggiungono il livello dell acqua; il tratto di canale così costituito si estende per 40 metri circa, ove è situato il primo di una serie di quattro salti idraulici; il primo salto è costituito da una piccola briglia, in corrispondenza della quale le sponde in terra vengono sostituite da muri di sostegno in cemento armato; pochi metri più a valle c è un salto di fondo di modeste dimensioni; qui il canale curva gradualmente verso destra, sempre contenuto tra i due muri di sostegno; successivamente prosegue con sezione regolare per altri 80 metri circa fino alla briglia successiva, situata a fine curva; poco più a valle della briglia è situato il quarto e ultimo salto, a valle del quale è previsto il posizionamento dell impianto; 3

opere di progetto: l impianto verrà ubicato sul lato destro del canale di derivazione, appena a valle dell ultimo dei quattro salti idraulici presenti nel canale tra la sezione d ingresso e il ponte di via XXV Aprile; in particolare, è prevista la realizzazione delle seguenti opere: pulizia dell area di intervento della vegetazione infestante presente in sponda destra del canale; pulizia lungo la sponda destra di materiale depositato per ricavare lo spazio necessario alla disposizione del condotto scatolare; costruzione dell opera di presa e di una paratoia ad abbattimento per il controllo delle piene, realizzate in corrispondenza del secondo salto idraulico; realizzazione del condotto scatolare che convoglia la portata dall opera di presa all ingresso dell impianto; realizzazione di uno scivolo con vasca dissipatrice in cls per l installazione della coclea e della paratoia di testa e dello sgrigliatore per la regolazione della portata; costruzione fabbricato centrale atto al contenimento della testa della coclea e degli apparati elettrici; costruzione di una passerella metallica che collega l impianto al ponte di via XXV Aprile, situato poco a valle; realizzazione della rampa di rimonta per pesci sulla traversa del Fiume Olona; in condizione di funzionamento ordinario l intera portata fluente lungo il canale diversivo viene convogliata, attraverso l opera di presa, nel condotto scatolare verso l impianto; la portata fluisce attraverso l impianto azionando la coclea e viene rilasciata nella vasca di dissipazione e da qui fluisce verso valle fino alla restituzione che avviene a circa 800 metri dall impianto; non è prevista alcuna modifica alla traversa sul Fiume Olona che convoglia parte delle portate fluenti da monte verso il canale diversivo; 4

caratteristiche dell impianto tipologia impianto corpo idrico bacino imbrifero interessato bacino imbrifero sotteso quota pelo libero all opera di presa quota pelo libero all ingresso impianto quota pelo libero all uscita impianto salto geodetico periodo di derivazione portata media di concessione richiesta potenza nominale dell impianto produzione energetica media annua acqua fluente canale diversivo del Fiume Olona Fiume Olona 911 kmq 276,59 m s.l.m. 276,53 m s.l.m. 272,81 m s.l.m. 3,72 m annuale 2.440 l/sec 89 KW 581 MWh/anno DMV in alveo in base alla normativa vigente [P.T.U.A. Regione Lombardia] esso è calcolato come il 10% della portata naturale del corso d acqua; alla luce di ciò, nel caso in esame, il DMV è pari a 400 l/s, essendo la portata media annuale del Fiume Olona pari a 3.920 l/s; la portata media richiesta per la concessione di derivazione sul Fiume Olona è pari a 2.440 l/s; pertanto, essendo la portata media annuale del Fiume Olona pari a 3.920 l/s, il flusso d acqua rimanente in alveo del suddetto Fiume è pari a 1.480 l/s, garantendo il DMV previsto dalla succitata normativa; per quanto riguarda le ulteriori caratteristiche e dimensioni del progetto, le proposte per l inserimento paesaggistico e le misure adottate per la mitigazione degli effetti sull ambiente, si rimanda alla documentazione depositata agli atti istruttoria; DATO ATTO che durante l iter istruttorio relativo alla verifica di assoggettabilità alla v.i.a. non è pervenuta alcuna osservazione da parte del pubblico; CONSIDERATO che in merito al progetto e ai suoi effetti sull ambiente - valutato il complesso delle informazioni prodotte - dall istruttoria condotta è emerso quanto segue: riguardo alla componente ambiente idrico in fase di cantiere le azioni fondamentali che possono eventualmente interferire con l assetto della rete idrografica e la qualità delle acque sono quelle relative alla costruzione delle opere in alveo [opera di presa, paratoia, condotto scatolare e impianto a coclea]; ciò potenzialmente potrebbe portare ad un eccessiva torbidità delle acque nel tratto a valle della derivazione, con 5

conseguenze sull ecosistema acquatico del Fiume Olona; al fine di tutelare la comunità idrica presente, le suddette opere da realizzare nel canale derivatore verranno eseguite completamente all asciutto, sfruttando la momentanea deviazione delle acque fluenti lungo il Fiume Olona; in fase di esercizio le acque fluenti attraverso la centralina micro idroelettrica consentono, nella loro discesa lungo lo scivolo in c.a., la rotazione della vite idraulica [coclea]; in questo processo, le caratteristiche fisico chimiche delle acque non vengono alterate; pertanto, alla restituzione, le portate che rientrano a valle del Fiume Olona, manterranno il loro indice di qualità posseduto a monte dell impianto; alla luce di ciò, essendo il flusso d acqua rimanente in alveo del Fiume Olona pari a 1.480 l/s su una portata media annua pari a 3.920 l/s, assicura l equilibrio del bilancio idrico e mantiene vitali le condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi interessati; inoltre, durante il funzionamento dell impianto, si ritengono nulle o comunque trascurabili le interferenze con la componente faunistica [anfibi, uccelli, mammiferi], dato il posizionamento e le ridotte volumetrie delle nuove strutture; infine, per l ittiofauna è prevista la realizzazione di una rampa per la risalita dei pesci lungo la sponda destra del Fiume Olona, in corrispondenza della traversa; l opera avrà un effetto benefico sull area di intervento, in quanto renderà possibile il passaggio della fauna ittica da valle a monte e viceversa, cosa attualmente impossibile in stato di fatto, a causa della presenza della traversa su Fiume e dei vari salti sul canale diversivo; riguardo alla componente suolo complessivamente verranno movimentati circa 405 m³ di terra, quindi una volumetria poco significativa; per di più tale volumetria non è di scavo, ma di pulizia del canale, per consentire la realizzazione del condotto scatolare; pertanto, gi impatti risultano poco significativi; i carburanti e i lubrificanti necessari per il rifornimento e la manutenzione dei mezzi d opera non verranno stoccati nell area del cantiere per prevenire eventuali sversamenti accidentali che, percolando andrebbero ad inquinare la falda; inoltre è previsto una manutenzione ordinaria dei mezzi d opera piuttosto frequente; riguardo alla componente atmosfera si verificherà in fase di cantiere un leggero momentaneo peggioramento della qualità dell aria a causa dell aumento delle polveri dovuto alla realizzazione delle opere, principalmente durante le fasi di scavo e di transito dei mezzi, nonché per lo stoccaggio degli inerti; 6

al fine di salvaguardare la qualità iniziale dell aria e preservare la salute del personale durante l attività di cantiere, si intende limitare al massimo le emissioni significative di polveri, gas, rumore ed altri potenziali agenti inquinanti, attraverso la costante verifica dell efficienza dei mezzi d opera impiegati e l adozione di strategie di mitigazione [quali la bagnatura dei percorsi e delle aree oggetto di scavo]. in fase di esercizio non si evidenziano problematiche connesse a questo aspetto, in quanto non sono previste emissioni in atmosfera da parte dell opera in funzione; gli accessi veicolari non verranno sostanzialmente incrementati rispetto all attuale situazione; riguardo alla componente rumore in fase di cantiere, le attività di costruzione implicano la produzione di emissioni sonore relative all effettuazione degli scavi, alla costruzione dei manufatti, alla movimentazione e al trasporto del materiale; il rumore sarà di tipo temporaneo, collegato alle sole fasi diurne e sarà percepito prevalentemente in aree produttive e commerciali; in fase di esercizio, l impatto è esclusivamente quello provocato dal rumore emesso dalle macchine di produzione e del ronzio dei trasformatori posti nella centrale, discosta da abitazioni; riguardo alla componente vegetazionale non sono previsti interventi rilevanti di asporto di vegetazione per l inserimento delle nuove opere, se si esclude una limitata scarifica degli arbusti in corrispondenza della sponda destra del canale artificiale per un tratto di circa 60 metri, appena a valle dell opera di presa; sotto l aspetto paesaggistico l area risulta interessata da infrastrutture [ponte, strada, fabbrica, allevamento bovino]; inoltre, il canale diversivo è caratterizzato da argini in cemento armato; premesso ciò, vista la natura dei luoghi, il posizionamento e le volumetrie delle nuove opere previste, non si ritengono significative le interferenze dal punto di vista paesaggistico; RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di poter concludere che: nel complesso, le informazioni prodotte dal Proponente e la loro esposizione consentono una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con le indicazioni di cui all art. 20 del d.lgs 152/2006; non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la 7

procedura di valutazione d impatto ambientale ai sensi del d.lgs 152/2006, a condizione che l esecuzione degli interventi previsti e l esercizio dell attività avvengano nel rispetto della specifica normativa di settore e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nello studio preliminare ambientale, nonché nell ottemperanza delle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto; DATO ATTO che il presente provvedimento concorre all Obiettivo Operativo 6.5.3.5 Valutazione degli Impatti Ambientali generati da Progetti e Programmi di intervento a valenza territoriale, nonché dalle infrastrutture strategiche di cui al Titolo III, capo IV, del d.lgs. 163/06 e attività connesse alla manifestazione di volontà d'intesa del vigente PRS; DECRETA 1. Di escludere dalla procedura di Valutazione d impatto ambientale, ai sensi dell'art. 20 del d.lgs. 152/2006, il progetto di installazione di un impianto micro-idroelettrico a coclea sul canale derivatore sul Fiume Olona, nel Comune di Lozza (VA), presentato dalla società Gala Green Srl, a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni, che dovranno essere espressamente recepite nei successivi provvedimenti di autorizzazione e approvazione del progetto in parola: a. dovranno essere puntualmente adottate tutte le precauzioni e pienamente attuate tutte le misure di mitigazione/monitoraggio prefigurate nel progetto e prescritte nel seguito; b. l'inserimento paesaggistico dell'intervento dovrà essere verificato in sede di relativa autorizzazione ai sensi del d.lgs. 42/2004, secondo le indicazioni di cui alla d.g.r. VIII/2121 del 15.03.2006, al fine di migliorare quanto più possibile l inserimento paesaggistico delle opere in questione mitigandone l impatto; in particolare, in sede di progettazione esecutiva dovrà essere specificato quanto segue: b.1. verificare che i materiali di costruzione e finitura utilizzati per l opera di presa e per l edificio della centrale di produzione consentono un corretto inserimento paesaggistico consono con l ambito territoriale interessato, mediante l utilizzo di materiali tradizionali [pietra, legno, terreno vegetale, elementi arbustivi autoctoni, ecc]; c. durante la fase di cantiere dovranno essere adottate tecniche idonee a garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali, atmosfera, rumore e vibrazioni, nonché tutte le cautele necessarie ad assicurare la sicurezza del cantiere, fermo restando gli accorgimenti presentati nel progetto, in particolare: 8

c.1. dovranno essere contenuti al minimo indispensabile gli spazi destinati ad aree di cantiere ed allo stoccaggio di materiale movimentato; c.2. dovrà essere evitato il contatto diretto dell acqua con i getti di calcestruzzo fresco; c.3. i lavori in alveo dovranno essere eseguiti in un periodo tale da non interferire con i cicli riproduttivi della fauna ittica, ovvero tra metà ottobre e febbraio; d. l edificio della centrale idroelettrica dovrà essere realizzato con tecniche e materiali in grado di garantire un isolamento acustico adeguato; 2. di demandare alla Provincia di Varese la verifica di compatibilità dell opera anche alla luce delle disposizioni di cui al PTUA e alla d.g.r. 16065/2004; 3. la Provincia di Varese, in qualità di Autorità competente al rilascio della concessione di derivazione d acqua è tenuta a vigilare sul rispetto delle prescrizioni di cui al precedente punto 1, e a segnalare tempestivamente alla Struttura VIA eventuali inadempimenti, ai sensi e per gli effetti dell art. 29 del d.lgs. 152/2006; 4. di trasmettere copia del presente decreto alla società Gala Green Srl (Proponente); 5. di informare contestualmente i seguenti soggetti dell avvenuta decisione finale e delle modalità di reperimento della stessa: - Comune di Lozza; - Provincia di Varese; - ARPA Lombardia; 6. di provvedere alla pubblicazione sul B.U.R.L. della sola parte dispositiva del presente decreto; 7. di provvedere altresì alla pubblicazione integrale del presente provvedimento sul sito web www.cartografia.regione.lombardia.it/silvia/; 8. di rendere noto che contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo regionale competente per territorio, entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione o di piena conoscenza, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione, ai sensi del d.p.r. n. 1199/71. Il Dirigente Ing. Filippo Dadone 9