DAVID HUME. TESTO 1. Impressioni e idee

Documenti analoghi
CONOSCENZA ED ESPERIENZA

HUME E LO STUDIO DELLA NATURA UMANA

IMMANUEL KANT

LOCKE. Empirismo = teoria della ragione come un insieme di poteri limitati dall esperienza:

Cartesio. Il dualismo cartesiano

David Hume. La conoscenza

RELATIVISMO. OPINIONE Doxa. Sensi. Conoscenza. relativa. Molteplice varia nello Spazio RELATIVISMO. Impossibilità verità Universale e Immutabile

Schema prove dell esistenza di Dio in Descartes Meditazioni (1642)

APPROFONDIMENTI DI FILOSOFIA MORALE (6 crediti) (Università degli Studi di Ferrara) Docente: Dr.ssa Federica Basaglia

- aderisce alla metafisica tradizionale (tutto quello che Hume aveva criticato) - nel 1762/3, dopo aver letto Hume, si sveglia dal sonno dogmatico

Tema 3/1: Le facoltà dell'anima e la conoscenza sensibile

ANSELMO D AOSTA

JOHN LOCKE Locke è il fondatore dell empirismo inglese, proseguito poi da Berkeley e da Hume.

Hume, Kant e la Causa Prima. Hume e la causa che nega sé stessa

Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 Berlino, 27 gennaio 1814)

Introduzione a Kant il dibattito gnoseologico del XVII secolo tra empirismo e razionalismo

Un corpo molti mo(n)di CORPO & OLTRE

4^ liceo Scientifico-Tecnologico (2010/2011) IL SILLOGISMO

Introduzione. - Analizzare le parti fondamentali dell opera La logica o Arte di pensare

Esame scritto dell Opzione specifica. Filosofia + Pedagogia/Psicologia

DAVID HUME ( )

Matteo Bonato Bologna, 28/02/2015

IMMANUEL KANT. (1724 Germania-1804) INTRODUZIONE

Principio di non contraddizione e dialettica 3

IL DUBBIO METODICO IL DUBBIO IPERBOLICO. Riguarda inizialmente le conoscenze sensibili. Con l ipotesi del genio maligno si estende a tutto

La struttura dell opera: Meditazioni * metafisiche Meditationes de prima philosophia (1641)

ARGOMENTI DELLA LEZIONE

68 h 40 min km. Da Kant a Hegel

Elementi di Logica matematica. Elementi di logica matematica

La filosofia come istanza critica. Prof. Marco Lombardi Liceo Scientifico Statale Emilio Segrè

KANT IL PROBLEMA DELLA CONOSCENZA OGGETTIVA

La sintesi a priori e la rivoluzione copernicana

IMMANUEL KANT CRITICA DELLA RAGION PURA LOGICA TRASCENDENTALE

Thomas Hobbes

La potenza del negativo Le filosofie del dubbio e gli scetticismi. 3. Hume e lo scetticismo ben temperato. Lezioni d'autore

Da E. Severino, La filosofia moderna, Rizzoli, pag

Thomas Hobbes

Immanuel Kant ( ) La filosofia del Criticismo tra Empirismo e Razionalismo

Filosofia l origine. A cura di Pietro Gavagnin Pubblicato con Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 License.

Tommaso d Aquino > NOTE INTRODUTTIVE <

Hume e Smith Filosofia e cittadinanza

LE COMPETENZE ESSENZIALI DI FILOSOFIA

Lezioni XII-XIII. Il passaggio potenza-atto e la nozione di movimento in Aristotele

La logica considera la forma che deve avere qualsiasi tipo di discorso che pretenda di dimostrare qualcosa. La logica mostra quindi:

Johann Gottlieb Fichte

GIOVANNI FEDERICO HERBART

Lezione 10. Corso di comunicazione scientifica A.A Prof. Paolo Lattanzio.

DIVISIONE LAVORO SUICIDIO

GESÙ SPIEGATO A TUTTI

Certezza e Verità. Per una introduzione a Cartesio. a cura di Pietro Gavagnin

THOMAS HOBBES: il fondatore dell assolutismo

Il pensiero moderno. Prof. Daniele Pelini

Come si fa a distinguere il vero dal falso? Occorre elaborare una filosofia pratica che migliori la vita dell uomo.

Locke e lo spirito borghese

Es. quadrilatero: specie di poligono, genere di quadrato. La specie ha più caratteristiche, il genere è riferito a più elementi.

Quale Russell? APPROFONDIMENTO DI FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO. a cura del prof. Flaviano Scorticati

A cura di Alessandra Durando, Martina Ferrari, Serena Marsella, Ylenia Venturi. Liceo Classico G. Chiabrera 3^ F

LICEO GINNASIO JACOPO STELLINI

DIETRO LE QUINTE DELLA MATEMATICA

Due esempi di inferenze per assurdo. Numeri ineffabili e diadi effabili. La diagonale ed il lato di un quadrato non sono commensurabili

D Aria Antonia Dispensa ad uso degli studenti

DAVID HUME. La filosofia di Hume

PROGRAMMAZIONE FINALE DI FILOSOFIA ANNO SCOLASTICO Classe: 4A Scientifico Docente: Scordo Annunziata Maria

Kripke. su i nomi e il riferimento. Lezioni lauree triennali

Implicazione, implicatura, presupposizione

DAVID HUME. Ricordiamoci allora di questo principio al momento della critica di Hume. Adesso procediamo con ordine

LA PROSPETTIVA DEL SÉ

LICEO SCIENTIFICO STATALE GUIDO CASTELNUOVO PROGRAMMA DI FILOSOFIA CLASSE IV I ANNO SCOLASTICO

Un po di logica. Christian Ferrari. Laboratorio di matematica

Logica filosofica. Terza Parte Il ragionamento

Aristotele 384 ac 322 ac. Parte 3

FILOSOFIA DALLE INDICAZIONI NAZIONALI: LICEO DELLE SCIENZE UMANE, LICEO DELLE SCIENZE - UMANE OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE, LICEO LINGUISTICO LINEE

(lezione dell'08/04/2015, ore 8:00-9:00, classe III D) Francesco Spina

Classe III C Liceo Scientifico A.S. 2012/2013. Indicazioni per il lavoro estivo

Religione Linguaggio Conoscenza

PARMENIDE-ZENONE LA SCUOLA ELEATICA

Tommaso d Aquino > NOTE INTRODUTTIVE <

MARIA GRAZIA BERGAMO Dall'Umanesimo all'idealismo, Porro Esposito, Editori Laterza

Appunti di informatica. Lezione 7 anno accademico Mario Verdicchio

la formazione delle classi e della categorie

Entrambi gli atteggiamenti forniscono una percezione del mondo distorta che può essere mitigata solo da un pensiero razionale il pensiero critico.

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE INDIVIDUALE a. s / 2014

Indice. NUMERI REALI Mauro Saita Versione provvisoria. Ottobre 2017.

Dal volume di Simone Ragazzoni, 2008,Genova, Il Nuovo Melangolo Editore, una presentazione di Fabio Gabetta HARRY POTTER E LA FILOSOFIA

Hegel. Il sistema hegeliano in sintesi

Nicola Cusano. Il Dio nascosto

BENEDETTO SPINOZA a cura di Pietro Gavagnin con il contributo degli alunni di 4AOL as

Durkheim, Emile (Epinal Parigi 1917)

Descartes Meditazioni Metafisiche. Schema

CORSO DI TEOLOGIA, SACRA SCRITTURA

Esame scritto dell Opzione specifica. Filosofia + Pedagogia/Psicologia

vere, semplicemente. Questi atteggiamenti verso la vita o modi di vederla costituiscono un tutto unico, oltre a influenzarsi a vicenda.

PROGRAMMA PREVENTIVO

FILOSOFIA TEORETICA LO SCONTRO DELLE IMMAGINI (4/4)

LA RAGIONE UMANA. -tale capacità si basa sull esistenza del linguaggio, senza il quale non si potrebbe avere previsione;

Transcript:

DAVID HUME TESTO 1. Impressioni e idee Già nel 1729 Hume intuisce una «nuova scena di pensiero» (a new scene of thought), un nuovo modo di concepire la «scienza della natura umana», cioè la sua visione filosofica che trova compimento nel Trattato sulla natura umana, il suo capolavoro. A esso lavora in Inghilterra fino al 1734 e poi dal 1734 al 1736 a La Flèche, centro di studi cartesiani, in Francia. Nel 1739 sono pubblicati a Londra i primi due volumi e il terzo nel 1740, nell indifferenza generale. In questo testo Hume vuole mettere in luce che: la conoscenza si risolve nella percezione; le percezioni si dividono in impressioni e idee; alle idee semplici corrispondono sempre impressioni semplici. Tutte le percezioni della mente umana si possono dividere in due classi, che chiamerò impressioni e idee. La differenza tra esse consiste nel grado diverso di forza e vivacità con cui colpiscono la nostra mente e penetrano nel pensiero ovvero nella coscienza. Le percezioni che si presentano con maggiore forza e violenza possiamo chiamarle impressioni: e sotto questa denominazione io comprendo tutte le sensazioni, passioni ed emozioni, quando fanno la loro prima apparizione nella nostra anima. Per idee, invece, intendo le immagini illanguidite delle impressioni, sia nel pensare che nel ragionare: ad esempio le percezioni suscitate dal presente discorso, eccettuate quelle dipendenti dalla vista o dal tatto e il piacere o il dolore immediato ch esso può causare. [ ] Ma c è un altra divisione delle nostre percezioni da non trascurare, la quale comprende tanto le impressioni quanto le idee: quella delle percezioni in semplici e complesse. Le percezioni semplici, impressioni o idee, sono quelle che non permettono nessuna distinzione o separazione; le percezioni complesse, al contrario, possono essere distinte in parti. Benché un particolare colore, sapore e odore siano qualità unite insieme in questa mela, è facile vedere che non sono le stesse, sì che, quanto meno, possiamo distinguerle l una dall altra. [ ] In seguito a un esame più accurato m accorgo di essermi lasciato trasportare troppo oltre la prima apparenza, sì che debbo ora valermi della distinzione delle percezioni in semplici e complesse per limitare la precedente affermazione che tutte le nostre idee e impressioni sono somiglianti. Osservo, infatti, che molte idee complesse non ebbero mai impressioni corrispondenti, e che molte delle nostre impressioni complesse non vengono mai riprodotte esattamente dalle idee. Io posso immaginare una città chiamata Nuova Gerusalemme che abbia il selciato d oro e le mura di rubini, benché non ne abbia mai visto una simile. Ho visto invece Parigi. Ma sono in grado di farmi di questa città un idea tanto esatta da rappresentarmi perfettamente tutte le strade e le case nelle loro giuste e reali proporzioni? Mi accorgo quindi, che pur essendovi in generale una grande somiglianza fra le impressioni complesse e le loro idee, tuttavia non è una norma universalmente vera che queste siano l esatta copia di quelle. Passiamo ora a esaminare come stanno le cose per le percezioni semplici. Dopo un esame il più accurato possibile, oso affermare che su questo punto la regola non soffre eccezioni: ogni idea semplice ha

un impressione semplice che le somiglia, e ogni impressione semplice ha un idea che le corrisponde. L idea che del rosso ci facciamo al buio, e l impressione che colpisce i nostri occhi quando risplende il sole, differiscono soltanto in grado, non in natura. Che lo stesso si debba dire di ogni nostra impressione e idea semplice, non è possibile dimostrarlo con l enunciazione di tutti i casi particolari. Ognuno potrà convincersene esaminando quanti casi voglia. Se qualcuno volesse negare in generale questa somiglianza, non saprei come convincerlo altrimenti che pregandolo d indicarmi un impressione semplice che non abbia un idea corrispondente, o un idea semplice che non abbia una corrispondente impressione. D. Hume, Opere filosofiche, a cura di E Lecaldano, trad. di M. Dal Pra, Laterza, Roma-Bari 1987 GUIDA all ANALISI 1-7 Il testo si apre con la distinzione tra le percezioni, che costituiscono l intero contenuto della conoscenza umana. Esse si dividono in due classi: le impressioni, cioè le percezioni in atto, dotate di forza e vivacità nella loro immediatezza, e le idee, ossia le immagini sbiadite che si presentano alla mente quando le impressioni a loro corrispondenti non sono più attuali. Sulla base di tale dottrina, che assimila il contenuto della conoscenza con la percezione, Hume perviene a una forma di empirismo radicale che porta alle estreme conseguenze le tesi dei suoi predecessori Locke e Berkeley. 25-30 Ciò significa che la validità di un idea si fonda sulla verifica della possibilità di riferirla a una impressione corrispondente. La mente però non è solo ricettiva, ma è anche attiva, cioè può combinare le percezioni semplici in complesse. La validità di un idea consiste comunque nell essere riconducibile a un impressione corrispondente. LABORATORIO 1. Dal testo al contesto In questo brano l autore riprende dei termini già ampiamente utilizzati da altri filosofi: il termine idea ha una lunga tradizione che risale a Platone. Esponi quale significato ha il termine idea in autori cronologicamente più vicini a Hume, come Cartesio, Locke e Berkeley. Riguardo agli ultimi due filosofi, metti in luce le differenze fra le loro concezioni delle idee complesse e quella invece da proposta da Hume. 2. La struttura del testo Il testo si struttura in due parti, la seconda delle quali può essere suddivisa in altre parti: Individua le diverse sequenze con dei titoli che sintetizzino sia le due sequenze maggiori, sia le tre sequenze minori. 3 L interpretazione del testo Qual è la differenza fra impressioni e idee? Le idee complesse sono la copia delle impressioni complesse?

TESTO 2 La critica della causalità Nel 1740 Hume pubblica anonima una recensione del Trattato, colto dall indifferenza del pubblico, con il titolo An abstract of a treatise of human nature (Estratto del Trattato sulla natura umana) su cui riflette appunto sull insuccesso dell opera. Egli si convince che il motivo consista non nei ragionamenti in quanto tali, ma nella forma letteraria poco agile. L Estratto, invece, viene scritto da Hume sotto la forma del saggio, più brillante e accattivante per il pubblico dell epoca, che invece non apprezza più le trattazioni troppo pesanti ed erudite, eredità della tradizione filosofica precedente. In questo testo l autore si propone di: sottolineare che le questioni di fatto si basano sul principio di causalità; chiarire che la causalità non ha carattere né necessario né universale; spiegare che la causalità si fonda sull abitudine Ecco una palla di biliardo che sta ferma su un tavolo e un altra palla che si muove verso di essa con rapidità: le due palle si urtano e quella delle due che prima era ferma, ora acquista un movimento. Questo è un esempio della relazione di causa ed effetto tanto perfetto quanto ogni altro di quelli che noi possiamo conoscere sia per mezzo della sensazione che 5 della riflessione. Perciò esaminiamolo. È evidente che le due palle si sono toccate l una fra l urto e il movimento della seconda palla. Perciò la contiguità nel tempo e nello spazio è una circostanza richiesta perché operi una causa qualunque. È del pari evidente che il movimento che è causa precede il movimento che è effetto. Pertanto la priorità nel tempo è un altra circostanza che si richiede per ogni causa. Ma questo non è tutto. Facciamo la prova con altre palle qualsiasi della stessa specie in circostanze uguali e troveremo sempre che l impulso dell una produce il movimento nell altra. Ecco quindi una terza circostanza, quella cioè della congiunzione costante fra la causa e l effetto. Qualunque oggetto simile alla causa produce sempre qualche oggetto simile all effetto. [ ] Questo è il caso che si verifica quando sia la causa che l effetto sono presenti ai sensi. Vediamo ora su che cosa si fonda la nostra inferenza quando noi concludiamo dalla presenza di uno di essi che l altro è esistito o esisterà. Supponiamo che io veda una palla che si muove in linea retta verso un altra; immediatamente concludo che esse si urteranno e che la seconda si metterà in movimento. Questa è l inferenza dalla causa all effetto; e di questa natura sono tutti i ragionamenti che facciamo nella condotta della vita; su ciò si fonda tutta la nostra credenza nella storia e di qui deriva tutta la filosofia, con la sola eccezione della geometria e dell aritmetica. [ ] Non esiste nella causa nulla che la ragione veda e che ci faccia inferire l effetto. Tale inferenza, se fosse possibile, equivarrebbe a una dimostrazione, in quanto sarebbe fondata soltanto sulla comparazione delle idee. Ma nessuna inferenza dalla causa all effetto equivale a una dimostrazione. Di ciò ecco una prova evidente. La mente può sempre concepire che un qualsiasi effetto tenga dietro a una qualunque causa e che un evento qualunque segua a un altro; ora tutto ciò che noi concepiamo è possibile, quanto meno in senso metafisico; ma dovunque interviene una dimostrazione, il contrario è impossibile e implica contraddizione. Perciò non vi è dimostrazione per una qualsiasi congiunzione di causa ed effetto. [ ] Sarebbe stato quindi necessario per Adamo (salvo il caso di un ispirazione divina) aver avuto

esperienza dell effetto che ha tenuto dietro all urto delle due palle. Egli avrebbe dovuto vedere, in più casi, che quando una palla ne urta un altra, la seconda si mette sempre in movimento. [ ] Ne segue, allora, che tutti i ragionamenti che riguardano la causa e l effetto sono fondati sull esperienza e che tutti i ragionamenti che derivano dall esperienza sono fondati sulla supposizione che il corso della natura continuerà a essere uniformemente lo stesso. Noi concludiamo che cause simili, in circostanze simili, produrranno sempre effetti simili. [ ] Ma io dico di più e affermo che Adamo non sarebbe riuscito a provare con argomenti probabili qualsiasi che il futuro deve essere conforme al passato. Tutti gli argomenti probabili sono fondati sulla supposizione che vi sia conformità fra il futuro e il passato e perciò non possono provare tale supposizione. Questa conformità è una questione di fatto e, se deve essere provata, non ammetterà altra prova che non sia quella tratta dall esperienza. Ma la nostra esperienza del passato non può provare nulla per il futuro, se non in base alla supposizione che ci sia una somiglianza fra passato e futuro. [ ] Noi siamo determinati soltanto dall abitudine a supporre che il futuro sia conforme al passato. Quando vedo una palla di biliardo che si muove verso un altra, la mia mente è immediatamente spinta dall abitudine verso il consueto effetto e anticipa la mia vista concependo la seconda palla in movimento. Non c è nulla in questi oggetti, astrattamente considerati, e indipendentemente dall esperienza, che mi porti a formulare una simile conclusione, e anche dopo che io abbia avuto esperienza di molti effetti di questo genere che si siano ripetuti, non c è argomento che mi determini a supporre che l effetto sarà conforme all esperienza passata. D. Hume, Estratto del Trattato sulla natura umana, a cura di M. Dal Pra, Laterza, Roma-Bari, 1983 GUIDA all ANALISI 7-13 Il rapporto causa-effetto fonda tutti i ragionamenti sulle realtà di fatto, cioè le conoscenze che hanno per oggetto l esistenza di una cosa. Ma secondo l analisi di Hume fra causa ed effetto non esiste alcun legame necessario e universale, ma semplicemente una connessione di fatto. Tuttavia, ciò non significa respingere il principio di causa in sé, ma stabilire l impossibilità di una dimostrazione razionale dei nessi di causa ed effetto. 35-38 Non è dunque dimostrabile il carattere necessario del rapporto causale, che si fonda sull esperienza: questa testimonia che si verificano costantemente connessioni tra i fenomeni, ma non può far previsioni. In questo caso occorre il principio dell uniformità della natura: in tal modo la relazione causale provata dall esperienza passata, si presume che si possa ripresentare in futuro, basandosi sulla regolarità dei fenomeni empirici. LABORATORIO 1. Dal testo al contesto Il rapporto causa-effetto risulta fondamentale nell opera di diversi filosofi e anche per la scienza moderna. Esponi qualche esempio in proposito e spiega perché la critica di Hume appare particolarmente devastante, in particolare proprio per il sapere scientifico. 2. La struttura del testo

Quali elementi del rapporto causa-effetto vengono evidenziati nella prima parte del brano? Quale soluzione offre Hume al problema nella seconda parte del brano? Attribuisci un titolo a entrambe le sequenze. 3. L interpretazione del testo Da quale esempio parte Hume per la sua analisi? Perché Hume critica il rapporto causa-effetto? Qual è il ruolo della credenza? La ragione può fondare il rapporto causa-effetto?