Immunodeficienze primarie B

Documenti analoghi
Attivazione linfociti B Interazione linfociti T-B Centro germinativo Maturazione affinità Cambio di classe

Maturazione dei linfociti B

Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC

RISPOSTA IMMUNITARIA UMORALE. Attivazione dei linfociti B e produzione degli anticorpi. dott.ssa Maria Luana Poeta

Riarrangiamento genico

Sviluppo dei linfociti B

Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI

Riarrangiamento genico. dei recettori per l antigene nei linfociti B e T

Molecole che riconoscono gli antigeni nei Linfociti

Immunologia e Immunologia Diagnostica ATTIVAZIONE CELLULE B E IMMUNITÀ UMORALE

formato da: Immunoglobulina CD79α (Igα) CD79β (Igβ)

Immunità cellulo-mediata

Maturazione dei linfociti B

Sistema genetico delle immunoglobuline e generazione della diversità degli anticorpi

RICONOSCIMENTO DELL ANTIGENE: IMMUNOGLUBULINE TCR COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITA PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DELL ANTIGENE

La risposta umorale è mediata da anticorpi secreti dalle plasmacellule

INDICE GENERALE SEZIONE I - IMMUNOLOGIA 1 CAPITOLO 1 - CARATTERISTICHE GENERALI DEL SISTEMA IMMUNITARIO 3 La selezione clonale dei linfociti spiega

Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi

Le immunoglobuline: struttura e funzioni

Struttura degli anticorpi

Immunologia e Immunologia Diagnostica COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITÀ E PRESENTAZIONE DELL ANTIGENE

Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC

Immunologia e Immunopatologia ATTIVAZIONE DEI LINFOCITI T

Ariel

Immunologia e Immunologia Diagnostica ANTICORPI: STRUTTURA E FUNZIONE

Ipersensibilità immunitaria

B Cell Receptor: Attivazione del linfocita B maturo. Mauro Sbroggiò

COME FUNZIONA IL SISTEMA IMMUNITARIO

TCR e maturazione linfociti T

Il sistema immunitario ha sviluppato un sistema altamente specializzato per la cattura degli antigeni e per la loro presentazione ai linfociti.

AIEOP ASSOCIAZIONE ITALIANA DI EMATOLOGIA ED ONCOLOGIA PEDIATRICA COMITATO STRATEGICO E DI STUDIO IMMUNODEFICIENZE

EMATOPOIESI. Cellula staminale Progenitore. linfoide. Progenitore. mieloide. Cellula staminale pluripotente. Timo. Cellula NK. Linfocita B Linfocita T

Complesso Maggiore di Istocompatibilita (MHC)

Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC

IMMUNITA RIMOZIONE DELL AGENTE INFETTIVO. Riconoscimento da parte di effettori preformati non

Schema delle citochine

TCR e maturazione linfociti T

Anticorpi (Abs) o Immunoglobuline (Igs)

Immunità mediata da cellule T

Lessico di base Antigene: ogni macromolecola estranea all organismo che viene riconosciuta specificamente dal sistema immunitario e che innesca una

Immunologia: Testi consigliati

LINFOCITI B e IMMUNITA UMORALE. I linfociti B riconoscono gli antigeni nella loro conformazione naturale (Ag solubili )

Sviluppo dei linfociti B

Immunologia e Immunopatologia. LINFOCITI T HELPER: Citochine dell Immunità Specifica

I linfociti T responsabili della risposta immunitaria acquisita cellulo mediata anno un recettore specifico molecole differenti

I linfociti B derivano da cellule progenitrici midollari. In seguito alla secrezione di numerose citochine prodotte dalle cellule dello stroma

Immunodeficienze. Congenite o primarie. Acquisite o secondarie

LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

Riconoscimento dell antigene

Immunità mediata da cellule T

Recettori di superficie

MALATTIE ALLERGICHE

La diagnostica della determinazione del grado di Ipermutazione somatica nei disordini linfoproliferativi

IMMUNITA. L obiettivo finale è quello di proteggere l organismo da agenti infettivi e/o antigeni estranei

Argomento della lezione

Attivazione Linfociti T

Riconoscimento dell antigene

CORSO INTEGRATO DI IMMUNOLOGIA ED IMMUNOPATOLOGIA. Prof. Roberto Testi Indirizzo

Il linfocita T: La cellula chiave della risposta immunitaria

Presentazione dell antigene. Antigen processing Antigen presentation

FATTORI DI CRESCITA COME MESSAGGERI

Meccanismi di difesa immunitari Risposta umorale (produzione anticorpale)

IMMUNOLOGIA GENERALE

Recettori di superficie

Immunità tumorale Farmaci antitumorali. Anno accademico 2016/2017 I anno, II trimestre Laurea Magistrale LM-67

MoAb nel rigetto di trapianto: ORTHOCLONE OKT3 (Muromonab CD3)

INTRODUZIONE AL SISTEMA IMMUNITARIO

IL COMPLEMENTO Sistema di numerose proteine plasmatiche, molte con attività proteolitica, capaci di attivarsi a cascata

1 Capitolo 7. Recettori antigenici e molecole accessorie dei linfociti

Meccanismi effettori dei linfociti T citotossici

Repertorio anticorpale individuale: 10^11

neoplasia o tumore: patologia caratterizzata da proliferazione cellulare incontrollata

La nuova biologia.blu

Selezione clonale I cloni di linfociti si sviluppano prima ed in modo indipendente dall esposizione all antigene

1 Capitolo 8. Sviluppo linfocitario e riarrangiamento ed espressione dei geni dei recettori antigenici

immunità adattativa o acquisita

Sviluppo dei Linfociti B

Le difese dell organismo IL SISTEMA IMMUNITARIO

Immunità mediata da IgE e allergie

RUOLI BIOLOGICI DELLE PROTEINE

1 Attivazione delle cellule B e produzione di anticorpi

FUNZIONE DELLE Ig. La funzione principale delle Ig è quella di legarsi al suo specifico antigene

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

I PINGUINI Chiara Azzari

IL TCR. Daniela Dettori

Leucociti circolanti 5-10% 2-3% 60-70% 20-25% 0.1%

Proprietà Esotossine Endotossine

Patologie da analizzare

Linfoma di Hodgkin Carla Giordano

Indice 1 PANORAMICA SUL SISTEMA IMMUNITARIO 1 3 IMMUNITÀ ADATTATIVA 26 4 IMMUNOGENI E ANTIGENI 35 2 IMMUNITÀ INNATA 11

Downloaded from Riarrangiamento dei geni per le Immunoglobuline e sviluppo dei linfociti B

Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino. Scopriamo la biologia

Basi della diversità genetica nei microrganismi. Mutazioni. Mutazioni spontanee 07/01/2015

Immunodeficienze. Congenite o primarie. Acquisite o secondarie

immunità adattativa o acquisita

Downloaded from Trasduzione dei segnali del TCR

Linfociti Specializzati

Transcript:

Immunodeficienze primarie B Le immunodeficienze primarie B comprendono un gruppo eterogeneo di disordini accumunati dalla marcata riduzione o l assenza di immunoglobuline nel siero. Tutte le deficienze in anticorpi sono associate ad un aumentata suscettibilità alle infezioni da parte di batteri capsulati (Streptococcus pneumonie, Haemophilus influenza) che causano bronchiti e polmoniti. Il trattamento dei pazienti con difetto degli anticorpi consiste nella somministrazione di immunoglobuline. Tale somministrazione avviene Le deficienze anticorpali possono essere raggruppate in 3 grandi categorie: i) difetti nello sviluppo dei linfociti B; ii) sindromi da IperIgM; iii) immunodeficienza comune variabile.

Immunodeficienze causate da difetti nello sviluppo dei linfociti B I difetti dello sviluppo dei linfociti B sono caratterizzati da una profonda ipogammaglobulinemia, una forte riduzione o assenza di linfociti B nel sangue periferico e infezioni batteriche ricorrenti nei primi 5 anni di vita. Il blocco delllo sviluppo dei linfociti B avviene prima della espressione delle Immunoglobuline complete di membrana. Mutazioni nella tyrosin chinasi Btk sono responsabili dell 85% delle agammaglobulinemie. Circa la metà dei restanti casi sono dovuti a mutazioni in geni che codificano per componenti del pre-bcr o del BCR.

Stadi di sviluppo dei linfociti B I principali eventi che si verificano durante la maturazione dei linfociti B sono il riarrangiamento e l espressione dei geni delle immunoglobuline. Gli stadi dello sviluppo dei linfociti possono essere identificati in base allo stato del riarrangiamento dei geni codificati le catene dei recettori dell antigene (BCR e TCR). I linfociti B si sviluppano nel midollo osseo e il primo precursore orientato verso lo sviluppo B prende il nome di pro-b.

I linfociti pro-b possono essere distinti in base all espressione di CD10 e CD19. Nella fase pro-b iniziano ad essere espressi RAG1 e RAG2 responsabili della ricombinazione dei segmenti genici D, J della catena pesante µ. Dopo la ricombinazione D-J un segmento genico V ricombina con il segmento genico DJ. L enzima terminal deossinucleotidil transferasi (TdT) che media l aggiunta di nucleotidi alle giunzioni V/D/J è altamente espresso in questo stadio.

Sviluppo dei linfociti B Lo stadio successivo al pro-b è rappresentato dalle cellule pre-b che sono caratterizzate dal completo riarrangiamento della catena pesante delle Ig che viene espressa sulla membrana cellulare e in associazione alle catene sostitutive V-preB e λ5. Tale recettore si associa alle molecole Igα e Igβ che trasducono il segnale costituisce il recettore pre-b. I linfociti pre-b vanno incontro a una elevata proliferazione. L espressione del pre-bcr oltre ad indurre la proliferazione delle cellule che hanno riarrangiato produttivamente la catena Igµ invia i segnali che mediano l esclusione allelica. Inoltre stimola il riarrangiamento della catena leggera delle Ig e inattiva l espressione delle catene sostitutive. In seguito al riarrangiamento della catena leggera, questa sostituirà le catene λ5 e V-preB sulla membrana cellulare e i linfociti esprimenti la IgM completa sono definiti linfociti B immaturi.

X-linked agammaglobulinemia (XLA) L X-linked agammaglobulinemia è stata una fra le prime immunodeficienze descritte. Nel 1952 Bruton riporta il caso di un bambino di 8 anni con ricorrenti infezioni batteriche ed assenza della frazione delle globuline nel siero. Questa osservazione fu fatta sulla base di due nuove acquisizioni scientifiche: -L applicazione della tecnica dell elettroforesi sulle proteine seriche insieme all identificazione che gli anticorpi corrispondevano alla frazione delle globuline. -L utilizzo degli antibiotici (1940) Il bambino descritto da Bruton fu trattato con somministrazione sottocutanea mensile di gammaglobuline. -L analisi di altri casi di bambini affetti da agammaglobulinemia avevano dimostrato che questa colpiva maggiormente i maschi e aveva un pattern di trasmissione X-linked.

Mutazioni della Bruton s tyrosine kinase causano XLA Nel 1970 è stato dimostrato che i pazienti affetti da X-linked agammaglobulinemia mostravano una forte riduzione nel numero di linfociti B circolanti. Nel 1993 due gruppi contemporaneamente riportarono l identificazione del gene responsabile della XLA rivelando che esso codificava per una chinasi citoplasmatica ed era localizzato sul cromosoma X. Questa chinasi fu denominata Bruton s Tyrosin kinase (BTK) Btk appartiene alla famiglia di tirosin chinasi citoplasmatiche chiamate Tec chinasi che include Tec, Itk, Rlk e Bmx. Le Tec chinasi sono espresse principalmente nelle cellule di origine ematopietica. Le cellule B e le piastrine esprimono Btk e Tec; le cellule T esprimono Itk Rlk e Tec le cellule mieloidi inclusi i mastociti esprimono Btk, Tec Itk e Rlk.

Espressione delle tec chinasi Btk presenta nella regione NH-terminale il dominio PH (omologo della plecstrina) che rende possibile l associazione tra BTK e il fosfatidil inositolo-3, 4, 5-trifosfato (PIP3) generato dalla PI3K. I domini TH, SH2 e SH3 di interazione con altre proteine Nella regione COOH terminale il dominio chinasico.

Btk è espressa durante lo sviluppo delle cellule B dallo stadio pro-b fino allo stadio maturo. In seguito ad attivazione B t k t r a s l o c a a l l a membrana plasmatica attraverso l interazione fra il dominio TH con il PIP3.

Ruolo di BTK nella segnalazione del B-cell receptor Il BCR è associato non covalentemente all eterodimero composto da Igα e Igβ. In seguito al legame con l antigene la src chinasi lyn fosforila le sequenze ITAM di Igα e Igβ alle quali si associa la tirosin chinasi SYK. In parallelo LYN fosforila il co-recettore CD19 che recluta la PI3K che genera PIP3. BTK attraverso l interazione con PIP3 viene reclutata alla membrana dove è attivata dalla fosforilazione da parte di SYK. SYK fosforila anche la proteina adattatrice SLP65/BLNK alla quale si associano diverse molecole di segnalazione quali la PLCγ e BTK. BTK è la chinasi maggiormente responsabile della fosforilazione di PLCγ. Tale fosforilazione è essenziale per l attività lipasica della PLCγ.

Frequenze relative di cellule ai diversi stadi di sviluppo B Nei bambini normali fra il 10% e il 25% delle cellule CD19+ del midollo sono rappresentate da linfociti prob mentre il 35-60% è rappresentato da cellule pre-b. Lo studio dei precursori delle cellule B nel midollo dei pazienti a f f e t t i d a X L A h a dimostrato una forte riduzione delle cellule pre-b e delle cellule esprimenti le Ig complete associato ad un aumento delle cellule pro-b (CD19+, TdT+, CD34+). Ciò determina un aumento del rapporto delle cellule prob/ preb. In circolo i pazienti XLA presentano pochi linfociti B.

Ruolo di Btk nella segnalazione del pre-bcr

BTK è necessaria per la segnalazione inviata dal pre-bcr La segnalazione inviata dal pre-bcr è simile a quella inviata dal BCR. La chinasi Btk è attivata a valle del pre-bcr ed è necessaria per la sopravvivenza e l espansione dei linfociti B oltre lo stadio pre-b. La segnalazione da parte di questo recettore è essenziale per la proliferazione dei linfociti pre-b che hanno riarrangiato produttivamente la catena µ d e l l e immunoglobuline. La segnalazione da parte del pre-bcr sembra essere iniziata in modo ligando indipendente.

Funzioni del recettore preb Le cellule preb Cµ+SLC+ (surrogate light chain)+ nei pazienti XLA sono di piccole dimensioni suggerendo che Btk è necessaria per l e s p a n s i o n e e l a sopravvivenza delle cellule preb.

Mutazioni in Btk Delle più di 600 mutazioni descritte in Btk, più del 90% sono dovute a sostituzioni di una singola coppia di basi e inserzioni o delezioni di meno di 5 coppie di basi. In base alla età di d i a g n o s i, l a concentrazione di Ig M nel plasma e il numero di cellule B in circolo le mutazioni di Btk sono state classificate in gravi e moderate. Queste ultime permettono la produzione di una minima quantità di enzima.

Agammaglobulinemie autosomiche recessive Non tutti i pazienti con profonda ipogammaglobulinemia, riduzione o assenza di linfociti B e infezioni nei primi mesi di vita sono maschi con difetti in Btk. Già negli anni 70 era stato dimostrato che circa un 10% di femmine presentavano un fenotipo XLA. Tali pazienti manifestavano precocemente la malattia, presentavano meno dell 1% dei normali valori di cellule B i n c i r c o l o e u n a p r o f o n d a agammaglobulinemia. Mutazioni nella catena µ delle Ig, di Igα, BLNK (SLP65) e λ 5 causano agammaglobulinemie. Difetti nelle fasi precoci dello sviluppo dei linfociti B sono associati a: infezioni batteriche ricorrenti nei primi 5 anni di vita profonda ipogammaglobulinemia forte riduzione o assenza di linfociti B circolantii

Agammaglobulinemie recessive autosomiche L 85% dei difetti dello sviluppo B sono dovuti a mutazioni in Btk, 5% hanno mutazioni nella catena µ, una minoranza mutazioni in λ5 Igα o BLNK. I pazienti con mutazioni della catena µ delle Ig tendono ad avere un fenotipo più grave dei pazienti con mutazioni in Btk.

Trattamento delle XLA Prima della identificazione da parte di Bruton della XLA i pazienti affetti da questa immunodeficienza morivano di infezioni croniche o acute. Fra gli anni 50-70 l introduzione della somministrazione intramuscolare di gammaglobuline che assicurava una bassa concentrazione di IgG faceva si che la maggior parte dei pazienti moriva prima dell età adulta a causa di infezioni acute, polmoniti, infezioni da enterovirus. A partire dagli anni 80 la terapia delle XLA viene effettuata mediante trasferimento delle IgG per via endovenosa o sottocutanea associata a somministrazione di antibiotici. Questo trattamento ha notevolmente aumentato l età media di sopravvivenza di questi pazienti. Dal punto di vista clinico i pazienti con agammaglobulinemia autosomica recessiva non sono distinguibili dai pazienti XLA. Anche in questo caso esiste una notevole variabilità nella gravità delle infezioni. Nei pazienti con mutazioni nella catena pesante delle immunoglobuline, Igα e BLNK presentano infezioni da Pseudomonas e Stafilococco, neutropenia suggerendo che l ipogammaglobulinemia è la causa dell aumentata suscettibilità alle infezioni. La terapia in questi pazienti è la somministrazione di immunoglobuline associata a trattamento antibiotico.

Immunodeficienze anticorpali da difetti funzionali delle cellule B Questo gruppo di immunodeficienze sono causate da difetti nella attivazione e nella produzione di anticorpi da parte dei linfociti B. Queste immunodeficienze includono: i) la sindrome da IperIgM, ii)l immunodeficienza comune variabile.

Sindrome da iperigm Sindrome da iperigm= questa sindrome include un gruppo eterogeneo di immunodeficienze primarie caratterizzate da livelli serici bassi o assenti di IgG, IgA, IgE, ma normali o elevati livelli di IgM. I pazienti affetti da questa sindrome sono suscettibili ad infezioni polmonari e opportunistiche. L iperigm è causata da difetti nella commutazione di classe delle immunoglobuline da IgM/IgD a IgG, IgA o Ig E.

Patologia molecolare delle IperIgM All inizio degli anni 60 diversi gruppi hanno descritto pazienti con infezioni ricorrenti e elevati livelli di IgM ma ridotti livelli di IgG. Tali pazienti i n i z i a l m e n t e d e f i n i t i a f f e t t i d a disgammaglobulinemia erano per la maggior parte maschi. Il termine iper-igm è stato utilizzato per la prima volta nel 1974. Attualmente essendo evidente che la caratteristica comune di questi pazienti è il difetto nella commutazione di classe è stato proposto che il difetto della commutazione di classe definisce un gruppo di pazienti che presentano infezioni batteriche ricorrenti e nel loro siero normali o elevati livelli di IgM e ridotti livelli di IgG, IgA, IgE.

Cause molecolari delle IperIgM La sindrome da iperigm/difetto di commutazione di classe è causata da difetti nella interazione fra CD40 e CD40L o nella segnalazione di tale pathway. I pazienti con IperIgM possono avere: difetto nel ligando del CD40 (CD40L, gp39) che è una proteina omologa al Tumor necrosis factor α (TNF-α) transientemente espressa dai linfociti T attivati. Disordine X-linked (X-HIGM) difetto nel CD40, molecola di 50- kda appartenente alla famiglia dei recettori del TNF (AR-HIGM) difetti in enzimi che sono coinvolti nella generazione o nel riparo delle rotture del doppio filamento di DNA durante la commutazione di classe delle Immunoglobuline.

Commutazione di classe delle Immunoglobuline La commutazione di classe modifica l isotipo delle m o l e c o l e d i i m m u n o g l o b u l i n e. L a commutazione di classe rimpiazza la regione costante Cµ della catena pesante con uno dei diversi segmenti genici (Cγ, Cα, Cε) a valle della regione riarrangiata VDJ. Questo determina la produzione di anticorpi con stessa specificità per l antigene e diversa funzione effettrice. Questo processo richiede la presenza di specifiche citochine e l interazione fra CD40-CD40L espressi dai linfociti B e T rispettivamente.

Meccanismo molecolare delle commutazione di classe A l i v e l l o m o l e c o l a r e l a commutazione di classe è una reazione di ricombinazione delezione fra le sequenze di switch localizzate al 5 di ogni gene codificante la regione costante della catena pesante delle Ig. Questo meccanismo procede attraverso la generazione di rotture del doppio filamento di DNA nelle regioni di switch seguito dalla unione delle estremità con conseguente sostituzione della nuova regione costante della immunoglobulina a valle del segmento genico VDJ. Questo processo richiede la trascrizione delle sequenze I-S-C che avviene in presenza di specifiche citochine e l espressione della citidin d e a m i n a s i i n d o t t a dall attivazione (AID: activation induced deaminase).

La commutazione di classe richiede la trascrizione delle regioni I-S-C Il processo della commutazione di classe è iniziato dalla trascrizione delle sequenze I= intervening, S=switch e il cluster di esoni C che genera i trascritti definiti germinali o sterili. Questo libera dei filamenti singoli di D N A c h e rappresentano i substrati di AID.

Trascritti germline La trascrizione della regione S è essenziale per la commutazione di classe di un particolare isotipo. In ciascuno dei geni CH è presente un promotore inducibile dalle citochine un esone I (intervening) la regione S intronica e la regione CH. Nel corso della risposta immune l ambiente citochinico attiva la trascrizione germline in specifici geni CH mediando la commutazione di classe di specifici isotipi. Es: le cellule spleniche di topo in presenza di IL-4 e CD40 attivano la trascrizione germline di Cγ e Cε promuovendo lo switch isotipico verso le IgG1 e le IgE.

Introduzione delle rotture del doppio filamento del DNA da parte di AID I trascritti germinali si appaiano al filamento di DNA codificante lasciando l altro filamento di DNA libero. Activation induced deaminasi (AID) converte la citosina in uracile. L uracil-n-glicosilasi crea siti abasici L endonucleasi Ape genera dei tagli nel DNA. I tagli del doppio filamento di DNA sono riparati dagli stessi sistemi di riparo attivati da agenti che causano rotture del doppio filamento di DNA (es: radiazioni ionizzanti) che incudono il non homologous end joining)

AID è una deaminasi specifica per il ssdna che non è attiva sul dsdna. La trascrizione delle sequenze germline fa si che siano generati substrati ssdna per l activation induced deaminase.

Sindrome da IperIgM causata da difetti nella interazione CD40-CD40L A l t e r a z i o n i n e l l a segnalazione del CD40 o la mancata interazione con il CD40L sono alla base della sindrome da IperIgM. Mutazioni o delezioni nel ligando del CD40 causano X- HIGM. Una forma autosomica recessiva di IperIgM (AR- HIGM) con un fenotipo simile alla X-HIGM è causata da difetti nel CD40. I pazienti affetti da X-HIGM e da difetti del CD40 non presentano centri germinativi nella milza e nei linfonodi e sono soggetti a infezioni opportunistiche (Pneumocystis Carinii, Cytomegalovirus)

Ruolo dell interazione CD40-CD40L nell attivazione dei linfociti B Il CD40 è espresso costitutivamente dai linfociti B mentre il suo ligando CD40L (omologo al TNF-α) è espresso dai linfociti T attivati. L interazione CD40-CD40L stimola la proliferazione dei linfociti B, aumenta la sintesi delle Ig e induce l espressione dell enzima activation induced deaminase (AID). La segnalazione inviata dal CD40 e dalle diverse citochine Induce la commutazione di classe verso specifici isotipi.

Caratteristiche della risposta anticorpale T dipendente Gli antigeni proteici vengono riconosciuti dai linfociti T e B specifici negli organi linfoidi secondari. Gli eventi che portano alla differenziazione dei linfociti B includono: Cattura e presentazione dell antigene da parte delle DC Attivazione dei linfociti T Migrazione dei linfociti T verso il follicolo Interazione fra linfocita T attivato e linfocita B presentante l antigene Migrazione dei linfociti B attivati nel follicolo, interazione con i linfociti T e formazione del centro germinativo. Nel centro germinativo avviene l ipermutazione somatica e la generazione di cellule B della memoria.

Ruolo del CD40 nella attivazione dei linfociti T I pazienti affetti da difetti del CD40 o CD40L mostrano una aumentata suscettibilità alle infezioni opportunistiche (Pneumocystic carinii, Criptosporidium). Tali infezioni sono rare nelle immunodeficienze strettamente umorali ma presenti in quelle T. L interazione CD40-CD40L attiva le cellule presentanti l antigene aumentando l espressione di B7 e dell IL-12.

Ruolo del CD40 nell attivazione dei macrofagi L interazione del CD40 espresso dai macrofagi con il CD40L attiva i m a c r o f a g i potenziando la loro capacità battericida.

Sindrome da IperIgM causate da difetti di enzimi coinvolti nella generazione o nel riparo delle rotture del doppio filamento di DNA durante la commutazione di classe delle Immunoglobuline. Approssimativamente 10-15% dei pazienti con difetti nella commutazione di classe delle Ig presentano mutazioni nell enzima AID. In tali pazienti la diagnosi viene effettuata nei primi 5 anni di vita. Questi pazienti presentano linfonodi giganti e la sindrome può e s s e r e s i a a u t o s o m i c a dominante che recessiva. Mutazioni nell enzima UNG sono state documentate in un ristretto numero di pazienti affetti da IperIgM clinicamente simili ai pazienti con mutazioni in AID. Anche questi pazienti mostrano centri germinativi molto sviluppati.

L interazione fra CD40 e CD40L invia segnali di sopravvivenza e proliferazione ai linfociti B Deficit di CD40 o CD40L determinano l assenza dei centri germinativi. Nei pazienti con mutazioni i AID e UNG l assenza di switch isotipico si accompagna alla presenza di centri germinativi giganti dimostrando che la segnazione inviata dal CD40 per indurre la formazione dei centri germinativi è indipendente dall attivazione di AID.

Terapia delle HIGM Tutte le forme di iperigm richiedono la somministrazione di Immunoglobuline per via intravenosa o sottocutanea che riduce la frequenza e gravità delle infezioni. Il trapianto di cellule staminali può curare la X-HIGM e la forma causata da difetti del CD40. I risultati di 38 trapianti effettuati in Europa hanno dimostrato la guarigione del 58% dei trapiantati mentre il 32% non sono sopravvissuti a causa di infezioni o di GVHD. Per questo si sta cercando di valutare a lungo termine i rischi e l benefici del trapianto di cellule staminali rispetto alla terapia con le Ig

Immunodeficienza comune variabile Le common variable immunodeficiency (CVID) includono un gruppo eterogeneo di disordini. I pazienti affetti da tale malattia sono affetti da frequenti infezioni dopo i dieci anni di vita. Questi presentano valori normali o bassi di IgM e bassi livelli di IgG e IgA. Il numero di cellule B nel sangue è normale, ma in alcuni casi può essere molto basso. La maggior parte dei pazienti presentano una forte riduzione delle cellule B della memoria.tale disordine si accompagna a manifestazioni auto immuni. Le cause genetiche di tale sindrome non sono state definite. Le cause di questo disordine potrebbero essere dovute a anomalie dei linfociti B o anomalie dei linfociti T helper. Mutazioni in ICOS e CD19 sono state osservate in una minoranza di individui affetti da CVID. ICOS è necessario per la generazione dei linfociti T helper follicolari.

Immunodeficienza dell immunità innata: Difetti nel burst ossidativo sono responsabili del Chronic granulomatous disease Il trattamento con antibiotici e antifungini ha aumentato l età media di sopravvivenza di questi pazienti che risulta essere del 50% nella terza decade di vita. Il CGD è una malattia genetica rara dovuta prevalentemente a difetti dei neutrofili. Questa malattia è causata da mutazioni in uno dei geni che codificano le componenti dell ossidasi fagocitica. Può avere una trasmissione legato al cromosoma X o autosomica recessiva. I pazienti affetti da questa malattia non sono in grado di produrre specie reattive dell ossigeno in risposta a infezioni batteriche o fungine. La maggior parte delle infezioni in questi pazienti sono causate da S. aureus Burkholderia cepacia complex, Aspergillus. Le infezioni interessano la pelle, polmoni, l intestino.

I neutrofili attivati producono ROS attraverso l attivazione della NADPH ossidasi La mieloperossidasi utilizza H 2 0 2 +Cl - per generare acidi ipoalogenati (acido ipocloroso)

Testi per il modulo di Immunopatologia del Corso di Patologia Molecolare e Immunopatologia Immunologia cellulare e molecolare A. K. Abbas, A, H. Lichtman, S. Pilai ottava edizione Elsevier Ipersensibilità immediata Immunologia dei trapianti Immunodeficienze congenite Malattie mediate da anticorpi Risposte anticorpali agli antigeni T dipendenti Complemento Review: IgE and mast cells in allergic disease. Galli SJ, Tsai M. Nat. Med.2012 18:693-704. The development of allergic inflammation. Galli SJ, Tsai M, Piliponsky AM. 2008. 454: 445-54. Asthma and allergic inflammation. Locksley RM. Cell. 2010 140:777-83. Antibody mediated organ allograft rejection R. B.Colvin and R. N. Smith. Nat Rev. immunol 2005; 5:807-817 Loupy A, Lefaucheur C. Antibody-Mediated Rejection of Solid-Organ Allografts. N Engl J Med. 2018 Sep 20;379(12):1150-1160. doi: 10.1056/ NEJMra1802677. Antibody-mediated rejection across solid organ transplants: manifestations, mechanisms, and therapies. Valenzuela NM, Reed EF. J Clin Invest. 2017; 127:2492-2504 Molecular defects in human severe combined immunodeficiency and approaches to immune reconstitution. Buckley R.H. Annu. Rev. Immunol 2004. 22: 625-655 T cell allorecognition and transplant rejection a summary and update. Heeger PS. Am. J. Transplant 2003.3:525-33 Primary B cell immunodeficiency: comparison and contrasts. Conley M.E.et al. Ann. Rev. immunol. 2009. 27:199-277.