EQUITA E DISUGUAGLIANZA IL RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO

Documenti analoghi
La prevenzione della violenza contro le donne: l esperienza della Valle d Aosta

Luca Iaboli Corso di formazione per i professionisti del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza della provincia di Modena 1ª giornata 19

PERCORSI SANITARI ACCESSIBILI E FRUIBILI GESTIONE DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE PER BAMBINI ED ADOLESCENTI AD ELEVATA COMPLESSITÀ 9/983/2010

CASE MANAGEMENT IN ONCOLOGIA

COSTITUZIONE DI UN COMITATO SCIENTIFICO E DI UN COMITATO TECNICO (10 U.O./ASL)

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

DIMISSIONI PROTETTE E CONTINUITA DELLE CURE NEL PAZIENTE GERIATRICO DEL TERZO MILLENNIO

1 ELENCO DELLE TIPOLOGIE DI STRUTTURE SANITARIE, SOCIOSANITARIE E SOCIALI DI CUI ALL ART. 2 LR

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara

U.O. UMEE - (UNITÀ MULTIDISCIPLINARE ETÀ EVOLUTIVA)_

Dipartimento Salute Mentale Struttura Complessa Salute Mentale Distretto 11 CARTA DEI SERVIZI

VIOLENZA CONTRO LE DONNE. IL COMUNE DI MILANO CAPOFILA NEL PROGETTO PER PREVENIRLA E CONTRASTARLA

IX Giornata mondiale della BPCO

Cure Intermedie tra ospedale e assistenza primaria: dove spostare il baricentro BOLOGNA 20 FEBBRAIO 2018

La Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

Nuove sfide, nuovi scenari e nuovi modelli per un Sanità che cambia: come creare valore

Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.

I PDTA in Medicina Fisica e Riabilitativa, una strategia per contemperare appropriatezza, efficacia ed efficienza della prestazione

Progetto Libere di parlare

1 Conferenza Nazionale sulle CURE PRIMARIE Bologna Febbraio Un modello di Assistenza Specialistica Ambulatoriale Complessa:

Dipartimenti di Salute Mentale del Veneto: utenza, attività e personale indicatori per la valutazione Area Sanità e Sociale

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE (COT):

Il paziente fragile tra ospedale e territorio: un'esperienza

Razionale. Casa della Salute. Sostenibilità SSR Appropriatezza organizzativa Equità d accesso alle cure. Potenziamento assistenza territoriale

IL NUOVO OSPEDALE UNICO DELL AZIENDA SANITARIA LOCALE VCO. 2 dicembre 2016

SOSTENIBILITA E VERA INNOVAZIONE: QUALI SISTEMI DI GOVERNANCE?

AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL)

Gestione del diabete in ospedale Questionario per Pronto soccorso e DEA. Elisa Forte SC Diabetologia ed endocrinologia ASL Latina

LIUC - Castellanza 30 novembre 2016

Unità Operativa di. Pediatria e Patologia Neonatale. Ospedale di Bussolengo. Carta dei Servizi rev. 1 del 2 gennaio 2009

Comunicato Stampa COMUNICATO STAMPA AZIENDA USL TOSCANA CENTRO SAN MARCELLO, DISPONIBILI 20 POSTI LETTO DI CURE INTERMEDIE

Sonia Ribera Segreteria FP Medici Cgil

SALUTEINCOMUNE. Detenuti, tossicodipendenti, migranti: l accesso all assistenza sanitaria. Sanità Penitenziaria: principi, normativa, attuazione

La Parabola: uno strumento per facilitare la continuità dell'assistenza nella fase di dimissione.

LA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI PER LA PREVENZIONE, DIAGNOSI E CURA DEI DCA NELLA REGIONE ABRUZZO

Strumenti condivisi per l assesment diagnostico. Impegno di spesa : euro

La presa in carico della persona con demenza in Toscana

Antonio Correra. Società Italiana di Pediatria

Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana.

REGIONE.LAZIO.REGISTRO UFFICIALE.U

RETE DELLE CRONICITÀ IN ETÀ PEDIATRICA DELLA REGIONE LIGURIA

La gestione del paziente complesso nel territorio:

Ospedale Sandro Pertini

La continuità assistenziale

Legge di evoluzione del Sistema Socio Sanitario Lombardo

PDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).

Analisi degli accessi al Pronto Soccorso: le diseguaglianze in prima linea

AREA ANZIANI - costi di gestione. sociale

Integrazione Ospedale-Territorio:

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma

Accoglienza Medica Avanzata

RIABILITAZIONE CURA PREVENZIONE CSM

Il percorso dell assistito con patologia acuta tra territorio e ospedale

Lo sviluppo delle RETI ASSISTENZIALI Uno Strumento Per La Riqualificazione Sostenibile Dei Servizi Sanitari Regionali

Presentazione Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) di Gardone Riviera

I Centri di Assistenza Primaria (CAP) nella Regione Piemonte. e i percorsi per patologia: Il modello di Castellamonte

Centro Salute Mentale

CARTA DEI SERVIZI DELLA MEDICINA GENERALE

Telefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 06/11/1959 Nazionalità

Assistenza e diritto alla cura delle persone non autosufficienti

SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Paolo Maria Rodelli. Firenze, Auditorium di S. Apollonia, 21 giugno 2013

IL RUOLO ATTUALE DELL OBI

dall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale

UFFICIO di MEDIAZIONE LINGUISTICO INTERCULTURALE

ADI : assistenza domiciliare integrata

San Vito al Tagliamento 24 Febbraio 2015

PROGETTO NAZIONALE Le buone pratiche di cura nei disturbi del comportamento alimentare

Dott.ssa Patrizia Giuntini Responsabile U.O.S

L INTEGRAZIONE CON LA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI E LA CONTINUITA DI CURA OSPEDALE TERRITORIO

L infermiere esperto in terapia intensiva coronarica Utic centro spoke. Paola Sanvito

Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan

L'infermiere Bed Manager

1.8 Indicare se il bambino/a o ragazzo/a ha al momento dell ingresso un disagio diagnosticato e/o certificato (risposta multipla):

Un mondo: l Ospedalel

Coordinatore Sanitario Aziendale. Direttore Dipartimento Salute Mentale Dr. Antonio LORA

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico

Lo sviluppo delle Cure Intermedie in Regione Emilia-Romagna

ATTUAZIONE DELLA RIFORMA SANITARIA. Modalità di percorso di presa in carico dei pazienti cronici

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie

Modello Assistenziale Territoriale in Campania: Strutture Polifunzionali della Salute

CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA

PERCHÉ FARE IL P.A.I. INTEGRATO?

CRITERI E REQUISITI DI ACCREDITAMENTO DELLE UNITÀ SPINALI

Rete tra i servizi ospedalieri e territoriali sanitari, tra equipe, tra sanità e sociale

Rimodulazione Reti Assistenziali e Strutture Complesse E standard di personale. Francesco Enrichens

Alfonso Maurizio Urso (CNR-ICAR) Fascicolo Sanitario Elettronico e salute sostenibile. Roma - 25 maggio 2017

«Una sfida che ho accettato con grande entusiasmo essendo peraltro un grande appassionato di montagna», sono state le prime parole di Bernante che ha

AMBULATORIO E DAY SERVICE MALATTIE INFETTIVE

Il ruolo dell Infermiere. Cristina Rossi Azienda USL Toscana Centro

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

Chiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale

XXXI SEMINARIO DEI LAGHI Ottobre 2010 PERCORSI PREFERENZIALI PER PERSONE ANZIANE FRAGILI TRA TERRITORIO E OSPEDALE: UN ESPERIENZA GENOVESE

Impegni 2014 Integrazione Ospedale-territorio dimissione protetta Accoglienza e Comunicazione in Pronto Soccorso Formazione con il volontariato

Transcript:

EQUITA E DISUGUAGLIANZA IL RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO Antonio Luciani Policlinico di Modena Modena, 29 maggio 2013

PERCHE IL PRONTO SOCCORSO RISPOSTA ETICA AI BISOGNI DELL UTENZA GANGLIO CENTRALE DELLA RETE SANITA ( Interfacce molteplici) PORTA GRANDE IN UNA CASA PICCOLA o SPESSO TROPPO PIENA

PERCHE IL PRONTO SOCCORSO Il pronto soccorso è forse uno dei pochi luoghi in grado di aiutare tutte le persone: sempre aperto e pronto ad ogni evenienza con tutte le competenze attive facilmente accessibile disponibile a ciascuno che vuole essere visitato: per legge, chiunque si presenta cercando aiuto deve essere valutato. E il luogo razionale non solo per trattare patologie acute, ma anche, idealmente, per identificare bisogni di base e coordinare le risorse.

Perché i medici del PS? Prossimità con il medico del territorio Capacità diagnostica tempo dipendente Sensibilità sociale come ampliamento del bagaglio professionale Ricerca della soluzione del problema ( un problema non risolto si ripresenta)

IL PRONTO SOCCORSO HA UN RUOLO SOCIALE

L OSPEDALE CHAIN SHOP

IL PRONTO SOCCORSO CHAIN SHOP

Come esistono protocolli condivisi per le più comuni patologie, deve esserci uniformità di comportamento anche nei confronti delle problematiche che riguardano i pazienti con disabilità o problematiche sociali.

PROGETTI/PERCORSI 1) Studio Homeless 2) Violenza sulle donne 3) Integrazione assistenziale tra Ospedale e MMG 4) Disabilità grave 5) Traumi pediatrici

Studio Homeless Problematiche socio economiche e secondarie ad abuso di sostanze in Pronto Soccorso

100% PROBLEMATICHE NELLE DIVERSE ETA 80% 60% 40% 20% 0% <30 31-40 41-50 51-60 61-70 >70 ALCOL VIOLENZA DOMESTICA PSICHIATRICI TOX DISAGIO SOCIALE

PROBLEMATICA PSICHIATR; 13; 11% ALCOL: 28; 24,5% DISAGIO SOCIALE: 25; 22% VIOLENZA DOMESTICA: 21; 18.5% TOX: 27; 24%

RAPPORTO CON I SERVIZI noti ai servizi 20% non noti 80%

NAZIONALITA ITALIA 64% NORD AFRICA 19% ALTRE 9% AFRICA 8%

ETA >65 ANNI: 9.5% 41-64 ANNI: 36% 20-40 ANNI 54.5%

RICOVERO SI 28% NO 72%

A volte (spesso) ritornano.. 25% multipli accessi PS primo accesso PS 75%

BRIDGING TERRITORIO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE

RITORNATI DOPO BRIDGING: SI 22% NO 78% Follow up da da 2 a 8 mesi

DONNE CURATE IN PS PER LESIONI OPERA TERZI 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 2007 2008 2009 lavoro domestico

FASCE DI ETA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 >50 40-50 30-40 18-30 0-18

VIOLENZA DOMESTICA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 % IMMIGRATI ITALIANI

Autorità Giudiziaria ( Referto) PRONTO SOCCORSO Servizi Sociali del Comune Centro contro la violenza delle donne Centro Stranieri Casa Marta e Maria Donne Migranti Donne e Giustizia

PAZIENTI PER I QUALI E E STATO EFFETTUATO BRIDGING NO 13% SI 87%

RISULTATI Follow up (da 24 a 12 mesi): la percentuale di donne che sono tornate al PS è stata del 14% vs 51% delle donne per le quali non è stato effettuato bridging negli anni precedenti

PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (1) Il contenimento e la razionalizzazione dei costi, dato che la frammentazione degli interventi al di fuori di un quadro d insieme d produce spesso effetti negativi anche sulla spesa. L aumento della qualità percepita dall assistito, assistito, aumentando l appropriatezza l e l accessibilitl accessibilità alle prestazione, ricercando una migliore comunicazione nel rapporto medico-paziente, che incentivi la compliance dell assistito nel portare a termine il proprio percorso di cura.

PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (2) Il consolidamento dell organizzazione sanitaria stessa: i percorsi rappresentano uno strumento di codificazione e trasferimento delle conoscenze. Permettono di condividere gli ambiti di responsabilità, i contenuti specialistici, le relazioni. Il governo della domanda di prestazione sanitaria, anche attraverso un processo di fidelizzazione del cittadino, che trova risposta ai suoi problemi all interno della rete organizzativa, minimizzando così il rischio di «fughe», costose per le aziende sanitarie in termini sia di risorse sotto utilizzate sia di spese per l acquisto l di prestazioni esterne.

PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (3) Considerando le presenti dinamiche di gestione della malattia, che vedono sempre di più il ricovero come momento per l acuzie, l il privilegiare il territorio nella gestione del problema cronico (vedi assistenza domiciliare, NODO) e valorizzando la figura del Medico di Famiglia come direttore d orchestrad orchestra,, il suddetto modello vuole essere un punto di partenza per l apertura l dell Ospedale alle esigenze del territorio stesso, a disposizione del MMG, per un dialogo ed una collaborazione più completi. Parimenti vuole essere un riferimento per coloro che, affetti da problematiche miste socio-assistenziali, necessitano di una gestione integrata con le strutture del III settore presenti nel territorio.

Centro residenziale socio-riabilitativo Mons. E. Gerosa (71) Centro residenziale socio-riabilitativo M. del Monte (15 )

IL PAZIENTE CON DISABILITA Estrema fragilità Complessità clinica Difficoltà relazionale e comunicativa Necessità di limitare la sua permanenza in ambiente ospedaliero Aumento del bisogno di nursing tutelare

OBIETTIVI 1. Ridurre il numero di ricoveri 2. Ridurre il numero di giornate di degenza 3. Ridurre il numero di accessi in Pronto Soccorso 4. Migliorare l accoglienza l per il disabile

PERCORSO Accesso in urgenza: nelle fasce orarie 17 nelle fasce orarie 17 9 e nelle giornate di sabato e domenica, l accesso l può essere solo in urgenza. In questi casi è attivato dal MMG o dal medico del servizio di continuità assistenziale o dall infermiera della struttura residenziale, previo contatto con il medico di turno dell OBI. Accesso diretto concordato: può avvenire dal luned può avvenire dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17, è attivato sempre dal Medico di Medicina Generale della residenza previo contatto telefonico con un medico dell OBI.

Gestione del percorso: il personale del reparto prende in carico il paziente il paziente è accompagnato da un operatore della residenza

ASPETTI POSITIVI 1. Responsabile/i di processo 2. Presa in carico costante 3. L operatore della struttura residenziale può svolgere un ruolo di supporto sia al disabile rispetto al contesto insolito che si trova ad affrontare, sia al personale sanitario del reparto nell assistenza e nella relazione con il paziente ed eventualmente con i familiari.

Traumi Pediatrici Collaborazione con i neuropsichiatri infantili Percorso Io non ho paura

CONCLUSIONI I progetti finalizzati a garantire l equitl equità dei servizi, coniugano una risposta etica delle istituzioni ai bisogni delle persone come individui. Migliorano gli aspetti organizzativi delle strutture pubbliche Il Pronto Soccorso svolge il ruolo di ponte tra l utente l ed i servizi sanitari.

CONCLUSIONI Il modello è innovativo ed esportabile a tutte le realtà ospedaliere della Penisola favorendo la costruzione di un ponte tra Ospedale e Territorio.

GRAZIE PER L ATTENZIONE