EQUITA E DISUGUAGLIANZA IL RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO Antonio Luciani Policlinico di Modena Modena, 29 maggio 2013
PERCHE IL PRONTO SOCCORSO RISPOSTA ETICA AI BISOGNI DELL UTENZA GANGLIO CENTRALE DELLA RETE SANITA ( Interfacce molteplici) PORTA GRANDE IN UNA CASA PICCOLA o SPESSO TROPPO PIENA
PERCHE IL PRONTO SOCCORSO Il pronto soccorso è forse uno dei pochi luoghi in grado di aiutare tutte le persone: sempre aperto e pronto ad ogni evenienza con tutte le competenze attive facilmente accessibile disponibile a ciascuno che vuole essere visitato: per legge, chiunque si presenta cercando aiuto deve essere valutato. E il luogo razionale non solo per trattare patologie acute, ma anche, idealmente, per identificare bisogni di base e coordinare le risorse.
Perché i medici del PS? Prossimità con il medico del territorio Capacità diagnostica tempo dipendente Sensibilità sociale come ampliamento del bagaglio professionale Ricerca della soluzione del problema ( un problema non risolto si ripresenta)
IL PRONTO SOCCORSO HA UN RUOLO SOCIALE
L OSPEDALE CHAIN SHOP
IL PRONTO SOCCORSO CHAIN SHOP
Come esistono protocolli condivisi per le più comuni patologie, deve esserci uniformità di comportamento anche nei confronti delle problematiche che riguardano i pazienti con disabilità o problematiche sociali.
PROGETTI/PERCORSI 1) Studio Homeless 2) Violenza sulle donne 3) Integrazione assistenziale tra Ospedale e MMG 4) Disabilità grave 5) Traumi pediatrici
Studio Homeless Problematiche socio economiche e secondarie ad abuso di sostanze in Pronto Soccorso
100% PROBLEMATICHE NELLE DIVERSE ETA 80% 60% 40% 20% 0% <30 31-40 41-50 51-60 61-70 >70 ALCOL VIOLENZA DOMESTICA PSICHIATRICI TOX DISAGIO SOCIALE
PROBLEMATICA PSICHIATR; 13; 11% ALCOL: 28; 24,5% DISAGIO SOCIALE: 25; 22% VIOLENZA DOMESTICA: 21; 18.5% TOX: 27; 24%
RAPPORTO CON I SERVIZI noti ai servizi 20% non noti 80%
NAZIONALITA ITALIA 64% NORD AFRICA 19% ALTRE 9% AFRICA 8%
ETA >65 ANNI: 9.5% 41-64 ANNI: 36% 20-40 ANNI 54.5%
RICOVERO SI 28% NO 72%
A volte (spesso) ritornano.. 25% multipli accessi PS primo accesso PS 75%
BRIDGING TERRITORIO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE
RITORNATI DOPO BRIDGING: SI 22% NO 78% Follow up da da 2 a 8 mesi
DONNE CURATE IN PS PER LESIONI OPERA TERZI 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 2007 2008 2009 lavoro domestico
FASCE DI ETA 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 2007 2008 2009 >50 40-50 30-40 18-30 0-18
VIOLENZA DOMESTICA 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 % IMMIGRATI ITALIANI
Autorità Giudiziaria ( Referto) PRONTO SOCCORSO Servizi Sociali del Comune Centro contro la violenza delle donne Centro Stranieri Casa Marta e Maria Donne Migranti Donne e Giustizia
PAZIENTI PER I QUALI E E STATO EFFETTUATO BRIDGING NO 13% SI 87%
RISULTATI Follow up (da 24 a 12 mesi): la percentuale di donne che sono tornate al PS è stata del 14% vs 51% delle donne per le quali non è stato effettuato bridging negli anni precedenti
PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (1) Il contenimento e la razionalizzazione dei costi, dato che la frammentazione degli interventi al di fuori di un quadro d insieme d produce spesso effetti negativi anche sulla spesa. L aumento della qualità percepita dall assistito, assistito, aumentando l appropriatezza l e l accessibilitl accessibilità alle prestazione, ricercando una migliore comunicazione nel rapporto medico-paziente, che incentivi la compliance dell assistito nel portare a termine il proprio percorso di cura.
PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (2) Il consolidamento dell organizzazione sanitaria stessa: i percorsi rappresentano uno strumento di codificazione e trasferimento delle conoscenze. Permettono di condividere gli ambiti di responsabilità, i contenuti specialistici, le relazioni. Il governo della domanda di prestazione sanitaria, anche attraverso un processo di fidelizzazione del cittadino, che trova risposta ai suoi problemi all interno della rete organizzativa, minimizzando così il rischio di «fughe», costose per le aziende sanitarie in termini sia di risorse sotto utilizzate sia di spese per l acquisto l di prestazioni esterne.
PROGETTO DI INTEGRAZIONE ASSISTENZIALE TRA PAZIENTE, OSPEDALE E MEDICI DI MEDICINA GENERALE (3) Considerando le presenti dinamiche di gestione della malattia, che vedono sempre di più il ricovero come momento per l acuzie, l il privilegiare il territorio nella gestione del problema cronico (vedi assistenza domiciliare, NODO) e valorizzando la figura del Medico di Famiglia come direttore d orchestrad orchestra,, il suddetto modello vuole essere un punto di partenza per l apertura l dell Ospedale alle esigenze del territorio stesso, a disposizione del MMG, per un dialogo ed una collaborazione più completi. Parimenti vuole essere un riferimento per coloro che, affetti da problematiche miste socio-assistenziali, necessitano di una gestione integrata con le strutture del III settore presenti nel territorio.
Centro residenziale socio-riabilitativo Mons. E. Gerosa (71) Centro residenziale socio-riabilitativo M. del Monte (15 )
IL PAZIENTE CON DISABILITA Estrema fragilità Complessità clinica Difficoltà relazionale e comunicativa Necessità di limitare la sua permanenza in ambiente ospedaliero Aumento del bisogno di nursing tutelare
OBIETTIVI 1. Ridurre il numero di ricoveri 2. Ridurre il numero di giornate di degenza 3. Ridurre il numero di accessi in Pronto Soccorso 4. Migliorare l accoglienza l per il disabile
PERCORSO Accesso in urgenza: nelle fasce orarie 17 nelle fasce orarie 17 9 e nelle giornate di sabato e domenica, l accesso l può essere solo in urgenza. In questi casi è attivato dal MMG o dal medico del servizio di continuità assistenziale o dall infermiera della struttura residenziale, previo contatto con il medico di turno dell OBI. Accesso diretto concordato: può avvenire dal luned può avvenire dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17, è attivato sempre dal Medico di Medicina Generale della residenza previo contatto telefonico con un medico dell OBI.
Gestione del percorso: il personale del reparto prende in carico il paziente il paziente è accompagnato da un operatore della residenza
ASPETTI POSITIVI 1. Responsabile/i di processo 2. Presa in carico costante 3. L operatore della struttura residenziale può svolgere un ruolo di supporto sia al disabile rispetto al contesto insolito che si trova ad affrontare, sia al personale sanitario del reparto nell assistenza e nella relazione con il paziente ed eventualmente con i familiari.
Traumi Pediatrici Collaborazione con i neuropsichiatri infantili Percorso Io non ho paura
CONCLUSIONI I progetti finalizzati a garantire l equitl equità dei servizi, coniugano una risposta etica delle istituzioni ai bisogni delle persone come individui. Migliorano gli aspetti organizzativi delle strutture pubbliche Il Pronto Soccorso svolge il ruolo di ponte tra l utente l ed i servizi sanitari.
CONCLUSIONI Il modello è innovativo ed esportabile a tutte le realtà ospedaliere della Penisola favorendo la costruzione di un ponte tra Ospedale e Territorio.
GRAZIE PER L ATTENZIONE