Dislessia alla scuola dell infanzia?



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Dislessia alla scuola dell infanzia? Osservazione, prevenzione ed intervento precoce Logopediste: Emanuela Di Campli Marzari Paola Di Stefano Cristina Luraschi Mariani Ristampa giugno 2011

SOMMARIO pag. 1. Cosa è la dislessia 3 2. Fattori di rischio alla scuola dell infanzia 4 3. Prime tappe d approccio all apprendimento del 5 linguaggio scritto in età prescolastica 4. Cosa osservare alla scuola dell infanzia 7 5. Proposte di attività fonologiche per il terzo livello 9 6. In conclusione 11 Bibliografia 12

1. Cosa è la dislessia La dislessia è una difficoltà specifica, su base neurologica e sovente ereditaria, che investe le pratiche di lettura e scrittura ed i pre-requisiti ad esse sottostanti. Interessa una percentuale della popolazione scolastica valutabile tra il 3,5% ed il 5% e si manifesta in assenza di patologie organiche, come pure di deficit cognitivo; non è imputabile neppure ad un ambiente socio-culturale od affettivo sfavorevole. È riconosciuta ufficialmente a livello medico-scientifico e deve essere differenziata da ogni altro generico disturbo di apprendimento. 3

2. Fattori di rischio alla scuola dell infanzia Secondo recenti ricerche già dalla scuola dell infanzia ci sono dati predittivi che evidenziano bambini con difficoltà fonologiche, problemi di linguaggio e altri aspetti significativi che possono far fare ipotesi di evoluzione in dislessia ( La dislessia raccontata agli insegnanti Ed. Libriliberi 2002, Meloni, Valente etc.). Nella fascia d età della scuola dell infanzia non è ancora possibile porre una diagnosi di dislessia, ma una corretta e mirata osservazione dei bambini del terzo livello permette di cominciare a riconoscere alcuni segnali significativi che, insieme alla familiarità ed all eventuale presenza di un disturbo specifico di linguaggio, rappresentano un indice di rischio evolutivo nella direzione di un Disturbo Specifico di Apprendimento e, in particolare, di una dislessia. Tali segnali sono soprattutto legati alla sensibilità fonologica e metafonologica, che è la capacità di riconoscere i suoni all interno delle parole e di operare attivamente con essi. Sarà poi il monitoraggio puntuale del percorso successivo di apprendimento della letto-scrittura a portare le informazioni decisive e necessarie a confermare o smentire l ipotesi di dislessia fatta in fase precoce. Si va quindi evidenziando l importanza di un osservazione mirata e di un intervento di stimolazione fonologica precoce strutturata, per aiutare il bambino ad acquisire le competenze necessarie all entrata nel codice scritto. 4

3. Prime tappe significative d approccio all apprendimento del linguaggio scritto in età prescolastica Si considerano comunemente due tipi di apprendimento del linguaggio scritto: uno spontaneo, acquisito grazie alla maturazione cognitiva, alle interazioni sociali ed alle esperienze effettuate, ed uno convenzionale, prettamente scolastico. Per quanto riguarda l apprendimento spontaneo è essenziale la qualità e quantità di occasioni che il bambino ha avuto di entrare in contatto con la lingua scritta, affinché possa giungere ad una progressiva scoperta delle sue regole. Un bambino cresciuto in un ambiente in cui si fa scarso uso della lettura e della scrittura non sviluppa le conoscenze di base necessarie a trarre vantaggio dall insegnamento vero e proprio del codice. Al contrario, un ambiente adeguato fornisce al bambino le risposte alle sue ipotesi, aiutandolo a scoprire in modo naturale le regole del linguaggio scritto. Altra conquista fondamentale per l entrata nel codice è la consapevolezza fonologica, che avviene per tappe successive (v. Tabella a pag. 6) e che è la capacità di analizzare separatamente i suoni all interno della parola. Anche questa competenza si sviluppa grazie all esposizione a stimoli adeguati; è ormai accertato che l abilità fonologica rappresenta, fra le componenti linguistiche, la più pertinente all acquisizione della letto-scrittura. 5

ETÀ Anni circa 3,6 / 4,5 5 / 5,6 5,6 / 6 6 TAPPE DI SCOPERTA DELLE REGOLE DEL LINGUAGGIO SCRITTO Presillabica: corrisponde alla fase in cui il bambino distingue il disegno dalla scrittura. Egli è condizionato dal significato, in modo tale che per scrivere ad esempio la parola treno, userà più lettere che per la parola coccinella. Sillabica: il bambino comincia a stabilire una corrispondenza tra parti della scrittura e parti dell emissione sonora, ma utilizza la sillaba come unità per scomporre le parole e non ancora il fonema.insieme alle lettere dell alfabeto si possono trovare pseudo-lettere e compare l idea che ci voglia una quantità minima di lettere (di solito tre) per scrivere una parola. Sillabico-alfabetica: si osservano produzioni di passaggio da un sistema sillabico ad un sistema alfabetico. Il bambino cerca di rappresentare parole diverse con segni diversi, ma non scrive ancora parole uguali nello stesso modo.coincide solitamente con la conoscenza della scrittura del proprio nome, che mette in crisi le ipotesi sillabiche usate fino a questo momento. Alfabetica: il bambino scopre che ad ogni suono corrisponde sempre la stessa lettera e può quindi operare l analisi fonologica. È questo il passo decisivo della scoperta del codice ed il bambino è pronto per inoltrarsi nell apprendimento della letto-scrittura. Questa tappa spesso coincide proprio con l inizio della scuola elementare. TAPPE DELLA SCOPERTA FONOLOGICA Il bambino è consapevole che le frasi si possono dividere in parole; dimostra interesse per i suoni del proprio nome, di canzoncine e filastrocche. Riconosce le rime e comincia a produrne lui stesso. Divide le parole in sillabe e incomincia a riconoscere i primi fonemi, anche se l unità operativa sul piano sonoro è prevalentemente la sillaba. Identifica e pronuncia la prima sillaba o suono della parola ed a volte anche l ultimo; riesce a trovare tra più parole quelle che iniziano con la stessa sillaba o suono; sa contare le sillabe o i fonemi che compongono parole semplici; sa operare la fusione di due fonemi. Il bambino sa ormai operare con tutti i suoni che compongono le parole ed è in grado di giocare con essi, mediante sostituzioni, eliminazioni, inversioni. 6

4. Cosa osservare alla scuola dell infanzia Per molto tempo, in vista dell apprendimento del linguaggio scritto, si è data massima importanza alle abilità preparatorie legate alla motricità ed alla percezione visiva, come il riconoscimento di forme, di dimensioni e le abilità di tipo spaziale. Pur essendo abilità importanti da osservare e stimolare nell ambito della SI, in realtà esse, come si è visto nel paragrafo precedente, non sono sufficienti, se il bambino non è consapevole di aspetti ben più profondi ed importanti, che si riferiscono alle regole base della lingua scritta. Dal momento che le abilità fonologiche dopo i cinque anni sono le più predittive per individuare un eventuale rischio di dislessia, l osservazione si concentrerà principalmente sulla base delle seguenti attività: riconoscere e trovare rime riconoscere la prima e l ultima lettera di una parola trovare o riconoscere parole che iniziano con lo stessa sillaba/suono dividere parole in sillabe ricostruire parole partendo dall ascolto delle sillabe o dei fonemi isolati Bambini che mostrano difficoltà specifiche in questo campo, possono presentare, in misura diversa, altre particolarità spesso associate alla dislessia: difficoltà di recezione uditiva: da non confondere col disturbo d udito, rappresenta un ostacolo fin dall apprendimento del linguaggio e quindi il bambino può avere difficoltà a capire e a ripetere parole lunghe o complesse, pur non avendo alcun problema a ripetere i suoni isolati. Egli fa poco affidamento sul linguaggio e quindi ha una scarsa attitudine all ascolto, che si confonde facilmente con mancanza d interesse. 7

difficoltà di memoria uditiva: il bambino, per es., non ritiene la consegna della maestra, se subito dopo subentra un secondo stimolo di distrazione o non esegue consegne date contemporaneamente. Non può inoltre imparare a memoria filastrocche o canzoncine anche semplici. difficoltà d attenzione: il bambino fatica a selezionare gli stimoli e ciò comporta una tendenza all ipereccitabilità ed all affaticamento rapido. difficoltà nel riconoscimento visivo e nella riproduzione di forme difficoltà ad imparare i giorni della settimana, i nomi delle dita, le filastrocche impaccio motorio globale e/o fine con difficoltà di coordinazione difficoltà a mantenere e riprodurre sequenze ritmiche difficoltà ad orientarsi nel tempo e/o nello spazio immaturità di lateralizzazione: la mano destra e sinistra vengono utilizzate indifferentemente ed in modo impreciso difficoltà ad automatizzare procedure: si osserva un evidente rallentamento in ogni tipo d esecuzione oppure, al contrario, una confusa precipitazione per terminare il compito, che conduce a risultati pasticciati ed insoddisfacenti. Per esempio, la sequenza di gesti necessari per lavare i denti o le mani, indossare il grembiule o apparecchiare il tavolo, non diventa mai automatica ed il bambino sembra ogni volta perso nel doverli eseguire. 8

5. Proposte di attività fonologiche per il terzo livello Non in tutti i bambini l abilità fonologica insorge spontaneamente e quindi è possibile che in alcuni si riscontri scarsa abilità, per il fatto che non hanno avuto sufficienti esperienze. Fornire adeguati stimoli mediante attività ludico-didattiche specifiche, permette di preparare tutti gli allievi dell ultimo anno al successivo apprendimento dello scritto e di mettere in evidenza i bambini che, in condizioni di pari opportunità, non sono in grado di sviluppare le abilità richieste. Per orientare concretamente sul tipo di attività possibili, rimandiamo al testo Alletterando (vedi bibliografia), dal quale abbiamo preso spunto per gli esempi che proponiamo di seguito. Riconoscimento e produzione di rime Indovina indovinello, cosa prendo nel cestello? (Cercare oggetti che fanno la rima: cappello, martello, pennarello etc.) Facciamo spesa da Marina e compriamo (insalatina, farina, margarina etc.) Segmentazione di parole in sillabe Spostarsi nell ambiente e sillabare i nomi dei bambini, accompagnando la sillabazione con il battito delle mani, il salto, il battito forte dei piedi o altro. Il treno del mio nome : partendo dal nome dei bambini, far corrispondere ad ogni sillaba un vagone del treno o un blocco logico. La lunghezza dei treni verrà poi messa a confronto. Ricostruzione della parola partendo da sillabe e fonemi isolati Le parole rotte : indovinare parole partendo dall ascolto dei suoni isolati. 9

Riconoscimento della sillaba e/o del fonema iniziale e finale È arrivato un bastimento carico di : ogni bambino deve proporre oggetti che cominciano o finiscono con la lettera scelta Domino di immagini : le immagini devono essere collegate in base alla sillaba finale del disegno che precede, che deve rappresentare anche la sillaba iniziale del disegno che segue (treno nodo dono) Eliminazione, sostituzione, aggiunta di sillabe Quale sillaba sono? : ogni bambino rappresenta il suono di una sillaba e dà la mano ad altri compagni per comporre semplici parole, che vengono poi scomposte per ricomporne altre. I bambini che, a differenza degli altri, non rispondono in alcun modo a tale stimolazione, evidenziandosi al contrario per specifiche difficoltà e per la presenza dei concomitanti disturbi associati, possono essere segnalati al capo equipe e/o al logopedista per una valutazione approfondita ed eventualmente beneficiare di un trattamento adeguato. L obiettivo principale della terapia logopedica, svolta naturalmente in collaborazione con la docente e la famiglia, è di aiutare il bambino a terminare e consolidare l acquisizione del linguaggio orale e di condurlo ad una sufficiente sensibilità fonologica. 10

6. In conclusione La stimolazione fonologica è lo strumento più efficace per prevenire le difficoltà di apprendimento della letto-scrittura. Sul piano operativo, il docente di scuola dell infanzia ha l opportunità di osservare e cogliere tempestivamente i segnali della difficoltà specifica del bambino e d informare, nel momento del passaggio alla scuola elementare, le persone che se ne occuperanno. È ormai chiaro che l apprendimento della lettura non è il risultato di un processo di maturazione psicofisica; perciò è inutile e dannoso attendere a lungo che un bambino superi da solo le difficoltà. L individuazione e l intervento precoce sono gli strumenti più efficaci per combattere l insuccesso in lettura. Interventi tempestivi producono rapidi miglioramenti ed evitano al bambino le penose conseguenze, sul piano affettivo, dell insuccesso scolastico. ( I problemi della lettura Claudio Merini, Bollati Boringhieri ) 11

BIBLIOGRAFIA Marilena Meloni/ A.I.D. «Dislessia: lavoro fonologico tra scuola dell'infanzia e scuola primaria» Edizione libriliberi 2009 Alberto Martini, «Le difficoltà d apprendimento della lingua scritta», Edizioni del Cerro, 1995 Giacomo Stella, «Storie di dislessia» Edizione libriliberi, 2002 Adriana De Filippis Cippone, «Nuovo manuale di logopedia», Edizioni Erickson, 1998 Associazione italiana dislessia, «Dislessia e scuola.cosa osservare, cosa fare, cosa evitare?», Bologna Associazione italiana dislessia, «La dislessia raccontata agli insegnanti», Edizione libriliberi, 2002 Giuseppe Sartori, «La lettura. Processi normali e dislessia», Edizione Rizzoli, 1999 Andrea Biancardi, «Quando un bambino non sa leggere», Edizione Rizzoli, 1999 F. Celli, C. Alberti, M. R. Laganà, «Avviamento alla lettura. Percorsi fonetici e globali.» Edizione Erikson,1996 C. Merini, «I problemi della lettura.» Edizione Bollati Boringhieri, 1991 C. Tuttle, P. Paquette, «W so scrivere. Come far giocare il bambino con l alfabeto.» e «W so leggere. Come far giocare il bambino con le parole.» Edizione Red, 2001 L. Poli, «Alletterando, 40 schede-gioco di metalinguaggio per la gestione e manipolazione delle parole.» Edizione Nicola Milano, 1994 P. Tressoldi, C. Vio, D. Nicotra, G. Calgaro, «Validità predittiva delle difficoltà in lettura e scrittura in un test di consapevolezza fonetica.» Età evolutiva, 4, 15-26, 1993 Le insegnanti della Scuola Materna statale E. Cassi di Saltrio, «Storie di carta.» http://www.bdp.it/vaee0001/mats01.html www.dislessia.it Nota: i testi in grassetto sono consigliati ai docenti di SI 12

Impaginazione: Laser - Fondazione Diamante - Lugano