QUADERNI DISCUSSIONE ESTRATTO SCRITTI DI STATISTICA ECONOMICA



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ISTITUTO DI STATISTICA E MATEMATICA FACOLTÀ DI ECONOMIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE (GIÀ ISTITUTO UNIVERSITARIO NAVALE) NAPOLI QUADERNI DI DISCUSSIONE 21 SCRITTI DI STATISTICA ECONOMICA 9 a cura di Claudio Quintano IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA EDI PER LA COSTRUZIONE DI INFORMAZIONE STATISTICA RELATIVA AI RISULTATI ECONOMICI DELLE IMPRESE CLAUDIO QUINTANO ANTONIO ANGELO ROMANO ESTRATTO ISTITUTO DI STATISTICA E MATEMATICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE (GIÀ ISTITUTO UNIVERSITARIO NAVALE) 2002

445 IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA EDI PER LA COSTRUZIONE DI INFORMAZIONE STATISTICA RELATIVA AI RISULTATI ECONOMICI DELLE IMPRESE (*) Claudio Quintano Antonio Angelo Romano (**) 1. INTRODUZIONE Il presente lavoro prende le mosse da alcune considerazioni emerse nel corso di passate sperimentazioni, condotte nell ambito del medesimo gruppo di ricerca, ed inerenti al miglioramento della qualità dei dati statistici nella fase di raccolta, la prima del processo di produzione dell informazione. Pur senza voler entrare nei dettagli del cammino di ricerca dell unità operativa dell Istituto di Statistica e Matematica dell Università degli Studi di Napoli Parthenope, è forse opportuno un tratteggio, per grandi linee, al solo scopo di evidenziarne la logica interna e l attuale punto di sbocco. I problemi legati alla rilevazione dei dati di interesse statistico-economico presso le imprese sono intimamente connessi all errore non campionario che, (*) Lavoro svolto nell ambito della ricerca M.U.R.S.T. 40%, anno 1999, dal titolo Qualità delle statistiche economiche e nuove strategie di formazione dei dati, coordinatore nazionale prof. Carlo Filippucci, Professore Ordinario di Statistica economica, Università degli Studi di Bologna; responsabile locale prof. Claudio Quintano della ricerca Una sperimentazione sull apporto delle tecnologie informatiche per l integrazione delle fonti statistico economiche, per il generale miglioramento della qualità dei dati e per la disseminazione dell informazione di interesse delle imprese. La stampa degli estratti del presente lavoro è finanziata con gli stessi fondi. Il lavoro è frutto dell impegno congiunto degli Autori. Tuttavia i parr. 1., 2., 3. e 4. sono da attribuire al prof. Claudio Quintano, i restanti paragrafi al dott. Antonio Angelo Romano. (**) Claudio Quintano è Professore Ordinario di Statistica economica; Antonio Angelo Romano è Ricercatore di Statistica economica; presso l istituto di Statistica e Matematica, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Napoli Parthenope. Quintano C. (a cura di) (2002), Scritti di Statistica economica 9, Quaderni di discussione, Istituto di Statistica e Matematica, Università degli Studi

446 C. Quintano e A. A. Romano per taluni aspetti, può essere notevolmente ridotto ricorrendo alle metodologie messe a disposizione dall Information Technology. Si escluderanno dall analisi gli errori imputabili alla progettazione dell indagine statistica come quelli campionari (mancata copertura, non rappresentatività del campione, ecc.), quelli dovuti all inadeguatezza delle variabili rilevate e, infine, quelli dovuti alle mancate risposte (parziali o totali) imputabili alla chiara volontà di non collaborazione da parte degli intervistati. La prima tappa del cammino, già percorso, ha riguardato la sostituzione del questionario cartaceo con un questionario programmato informaticamente che assicura l effettuazione di controlli di congruità di primo livello tra le voci immesse dall intervistato, informando quest ultimo sulla presenza di eventuali errori. n è da trascurare, inoltre, sia la possibilità di fornire aiuti on line sul significato statistico delle variabili richieste, sia l eliminazione della fase di digitazione dei dati dal supporto cartaceo a quello magnetico. L effetto atteso (e verificato) è quello del miglioramento della qualità delle informazioni raccolte rispetto al questionario cartaceo. Se, poi, il questionario elettronico è utilizzato insieme alle tecniche di trasferimento di dati in rete, si attende anche un miglioramento della tempestività nella disponibilità dei dati stessi. Le tecniche sperimentate sono state quelle del questionario autoamministrato (Quintano, Castellano e Romano, 2000) del questionario su sito Web (Barbieri e Romano, 1999). I risultati sono stati senz altro incoraggianti (Quintano e Romano, 2000; Quintano, Romano, Carlucci e Marsigliesi, 2000) ed appare ormai chiara la tendenza ad utilizzare tutte le tecnologie telematiche disponibili con la finalità di ottenere informazioni di migliore qualità. Restano però, nonostante tutto, alcuni problemi irrisolti che dipendono essenzialmente dall esistenza stessa di un questionario la cui compilazione richiede tempo ed attenzione da parte del rispondente che, peraltro, non ha l immediata disponibilità delle informazioni richieste. Il problema ricade nell ambito più vasto del cosiddetto fastidio statistico che determina la caduta delle collaborazioni alle indagini ed i fenomeni di inaffidabilità delle risposte fornite. Sebbene ogni forma di Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 447 questionario elettronico incrementi, in misura variabile, la qualità dei dati raccolti, rimane pur sempre invariato l onere per il rispondente. Le vie percorribili per superare anche questo ostacolo sono essenzialmente di due tipi: a) riduzione drastica dei tempi di compilazione attraverso il ricorso al sistema informativo contabile automatizzato dell impresa (ove sia presente); b) eliminazione completa del questionario attraverso l utilizzazione di fonti alternative per la stessa informazione statistica. Come si osserverà, entrambe le strade non sono prive di difficoltà e di problematiche non immediatamente risolvibili o addirittura insolubili se il costruttore di dati non è, in pratica, uno dei soggetti istituzionalizzati nel SISTAN. Questo lavoro si occupa essenzialmente delle possibilità offerte dal primo tipo di soluzione con alcune proposte operative la cui fattibilità tecnica è stata sperimentata sul campo con la collaborazione di una società specializzata nella progettazione di software contabile. Si è tentato, in particolare, di superare alcune limitazioni imposte dall uso dei bilanci civilistici, soprattutto dal punto di vista delle differenze tra il significato contabile e statistico delle variabili. 1.1. LE INDAGINI DI RIFERIMENTO È sufficientemente nota la caratteristica strutturale della realtà produttiva italiana che è caratterizzata dalla presenza massiccia di piccole imprese che, però, in termini di occupazione, detengono certamente una quota più che rilevante se si pensa che circa il 40% degli occupati è concentrato in imprese con meno di 6 addetti (Monducci, 2000). Naturalmente, la numerosità dell universo delle piccole imprese impone oneri organizzativi ed economici non secondari a cui si aggiungono i problemi della stabilità nella esistenza in vita dell impresa anche ad intervalli di tempo Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

448 C. Quintano e A. A. Romano brevissimi. Se si vogliono stime affidabili degli aggregati economici anche solo al livello di disaggregazione settoriale, occorre fare i conti con numerosità campionarie rilevanti. Allo stato attuale l ISTAT gestisce indagini a cadenza annuale sulla totalità delle imprese con almeno 100 addetti ed indagini campionarie per imprese più piccole sulle quali si addensano i maggiori problemi. In questo lavoro si fa riferimento a due rilevazioni: l Indagine sulla Stima Provvisoria del Valore Aggiunto e la Rilevazione sulle Piccole e Medie Imprese e sull Esercizio di Arti e Professioni (PMI) senza, peraltro, rinunciare alla generalità in merito ai concetti di più ampio respiro esposti. Rimanendo nell ambito delle indagini a cadenza annuale, alle due rilevazioni citate occorrerebbe aggiungere quella sul Sistema dei Conti delle Imprese che, però, all interno di un processo di ristrutturazione generale delle indagini, sta per essere abbandonata dall ISTAT. Quindi, a parte per i codici assegnati alla diverse variabili economiche, non sarà presa qui in considerazione. In ogni caso, l attuale sistema risulta essere molto oneroso per le imprese in termini di carico statistico tanto da indurre l ISTAT ad allargare il campo di osservazione delle indagini campionarie riducendo il numero delle indagini totali con l effetto finale di ridurre il numero totale dei questionari inviati ai rispondenti (Monducci, 2000). 1.2. I PROBLEMI NELL UTILIZZAZIONE DEI BILANCI CIVILISTICI Sarà utile per il prosieguo, avere un quadro della popolazione delle imprese interessate dalle rilevazioni, suddivisa per classi di addetti e per modello fiscale (Tab. 1.2.1.). Approssimativamente, su un totale di 3,5 milioni di imprese, ben 3 milioni appartengono alla classe 1-9 addetti, 100.000 alla classe 10-19, 60.000 a quella 20-49 ed 8.000 imprese con oltre 100 addetti. Quindi, le indagini campionarie riguardano circa il 99,8 % della popolazione che, peraltro, si Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 449 caratterizza per avere la più variegata distribuzione in merito agli obblighi fiscali: la maggior parte (70,7%) delle imprese della classe 1-5 addetti appartiene all ambito del Lavoro autonomo ed è costituita da persone fisiche con contabilità semplificata. Solo il 14,3% delle imprese di questa classe ha optato o ha obblighi di contabilità ordinaria. Tab. 1.2.1. Distribuzione percentuale delle imprese italiane per classi di addetti e per tipologia di obbligo fiscale. Anno 1996. Modello fiscale Classi di addetti 1-5 6-9 10-19 20-49 50-99 100-249 250-499 500 Totale Unico Pers. Fis. Lavoro Auton. Contab. Semplif. 70,7 16,8 8,6 2,5 0,7 0,2 0,0 0,0 64,9 Unico Pers. Fis. Contab. Ordinaria 3,1 10,3 7,6 3,8 1,2 0,3 0,2 0,1 3,6 Unico Soc. di Pers. Lavoro Auton. Contab. Semplif. 15,0 24,6 13,2 3,3 0,8 0,4 0,1 0,1 15,2 Unico Soc. di Pers. Contab. Ordinaria 2,5 19,8 25,3 16,6 4,9 1,9 0,7 0,2 4,1 Unico Soc. di Capit. Contab. Ordinaria 8,7 28,5 45,3 73,8 92,7 97,1 99,1 99,6 12,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Monducci (2000). Questa realtà fa da sfondo al tentativo, in atto già da qualche anno da parte dell ISTAT, di utilizzare i bilanci civilistici (integrati da altri archivi amministrativi) quale fonte per la costruzione dell informazione statistica. Senza dubbio, una tale strategia risolverebbe drasticamente il problema del fastidio statistico con un contestuale miglioramento della qualità dei dati acquisiti. I bilanci camerali, secondo le intenzioni dovrebbero costituire basi di dati utili, non solo alla costruzione delle stime preliminari previste dal regolamento SBS, ma anche per l integrazione delle imprese non rispondenti alle rilevazioni SCI e PMI. In questo quadro, l insieme delle imprese rispondenti alle due rilevazioni dovrebbe essere utilizzato come donatore di informazioni extra-bilancio per le imprese di cui si dispone di dati amministrativi. (Dabbicco, 2001). Naturalmente, l utilizzazione dei bilanci camerali pone, a sua volta, alcuni ulteriori problemi di non immediata soluzione, che qui si ricorderanno senza entrare in dettagli per i quali si rimanda al lavoro citato, e che riguardano: Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

450 C. Quintano e A. A. Romano a) la copertura in quanto non tutte le unità appartenenti alla popolazione di riferimento sono obbligate, di norma, alla redazione del bilancio ed al suo deposito presso le Camere di Commercio; b) l adeguatezza per le differenti definizioni delle variabili in gioco, le diverse aggregazioni delle stesse e l assenza totale di qualche informazione (si pensi, per esempio, ai dati relativi all occupazione); c) la standardizzazione dei bilanci per il fatto che le norme non impongono, né possono imporre, schemi rigidamente predefiniti nella redazione dei bilanci stessi; d) la tempestività nella disponibilità dei bilanci imputabile, principalmente, ai disallineamenti temporali tra le esigenze conoscitive statistiche e quelle amministrative e fiscali. Per un avanzamento sul fronte dei problemi sopra citati, si è pensato, quindi, all utilizzazione di ulteriori fonti di informazione. 1.3. UTILIZZAZIONE INTEGRATA DI ALTRE FONTI L esigenza della riduzione dei costi unitari dell informazione statistica, il miglioramento della qualità della stessa e la riduzione del response burden per le imprese, ha portato l ISTAT a rivedere, tra l altro, il sistema delle fonti quale insieme di tipologie di giacimenti informativi utili per la costruzione dei prodotti statistici. (Monducci, 2000). L accessibilità agli archivi amministrativi è stata, peraltro, facilitata proprio dalla diffusione generalizzata delle tecnologie informatiche e di rete che ne hanno reso più agevole la fruibilità. Quindi, oltre ai bilanci civilistici di cui si è già detto, sono entrati a far parte delle fonti di informazione gli archivi dell Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e del Ministero delle Finanze. L accesso ai dati da parte dell ISTAT è attualmente regolato da apposite convenzioni stipulate con gli Enti suddetti nell ultimo biennio. In particolare, i dati INPS sono particolarmente utili per le informazioni strutturali e congiunturali sulla occupazione e sulle retribuzioni sebbene Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 451 permangano problemi relativi alle diverse unità di riferimento di questa fonte rispetto a quelle statistiche oltre, naturalmente, al fatto che non tutte le imprese hanno l obbligo di compilazione dei modelli DM 10. Per quanto riguarda i dati fiscali delle imprese, occorre osservare che da qualche anno il Ministero delle Finanze ha avviato una politica di utilizzazione massiccia delle reti geografiche per la trasmissione delle dichiarazioni e per la compilazione assistita dei modelli. Questa politica ha permesso di ottenere un deciso miglioramento della qualità dei dati oltre ad una più rapida disponibilità delle informazioni. Inoltre, la caratteristica più interessanti dei dati di origine fiscali è la quasi totale copertura della popolazione delle imprese, a prescindere dalla classe di addetti, dal fatturato, dalla forma giuridica, ecc. Anche l utilizzazione di dati di origine fiscale, però, presenta problemi in parte analoghi a quella dei bilanci o dei modelli INPS, prima fra tutte la mancata coincidenza tra definizioni e concetti fiscali con quelli statistici, per non parlare della varietà degli adempimenti fiscali riassunti nella Tab. 1.2.1. che lascia presagire un lavoro notevole per il raccordo tra i due ambiti conoscitivi. 2. L APPORTO DELLA TECNOLOGIA EDI NELLE INDAGINI Come si è visto, l utilizzazione integrata di registri amministrativi, è certamente una strada da percorrere con decisione per la migliore qualità dei dati raccolti, per l effetto positivo sul carico statistico delle imprese, per la tempestività della fase di rilevazione e, infine, per la riduzione dei costi delle Indagini. A parte i problemi di non facile soluzione cui si è accennato, il ricorso agli archivi non statistici difficilmente potrà portare alla eliminazione delle Indagini dirette con le imprese. Le finalità (ed i tempi di aggiornamento) dei registri amministrativi non sono, molto spesso, conciliabili con le esigenze statistiche (basti pensare, per esempio, alle rilevazioni di carattere congiunturale). Nel caso particolare del campo di interesse di questo lavoro, nonostante la generale ristrutturazione dei sistemi delle fonti, delle stime e dei Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

452 C. Quintano e A. A. Romano prodotti posta in essere dall ISTAT in questi ultimi anni, non pare che una Rilevazione, per esempio, come quella sulle Piccole e Medie Imprese possa essere abbandonata nel breve termine. Per questo motivo, si è deciso di utilizzare tale Rilevazione come campo di prova per la sperimentazione di raccolta dati attraverso una tecnologia a mezza strada tra il questionario assistito e l Electronic Data Interchange (EDI). In questa tecnica mista, vi è la presenza di un questionario virtuale (informatizzato) che viene ancora proposto al compilatore rispondente (impresa o studio di consulenza) su video, nel suo aspetto classico, ma già totalmente riempito con dati ricavati dal sistema informativo creato dai pacchetti di gestione contabile informatizzata (in questo si può parlare di tecnologia EDI). Il rispondente può ancora modificare o completare i dati proposti, sotto il controllo di una apposita procedura di validazione (in questo si può parlare di questionario assistito). Quando il questionario sarà stato accettato dal compilatore e controllato dalla procedura, potrà essere compattato e spedito in tempo reale all ISTAT attraverso la rete geografica, con le opportune garanzie di sicurezza. Questa procedura, se non elimina completamente il carico costituito dalla collaborazione all Indagine da parte dei rispondenti, certamente la riduce al minimo indispensabile. Nel seguito, si proporrà uno schema generale per la costruzione dei dati statistici partendo da quelli contabili e quindi si farà una breve rassegna sulla struttura dell offerta di pacchetti per la gestione contabile delle imprese. 2.1. LA COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO VIRTUALE Le variabili richieste dal questionario PMI, scelto come ambito applicativo di esempio, sono in parte ottenibili direttamente dal sistema contabile ed in parte ottenibili mediante, aggregazione o disaggregazione di voci dello stesso sistema. Nel seguito si parlerà in generale di in ciascuno dei suddetti casi. Il primo passo da compiere è quello di definire uno schema generale di dei dati contabili in modo da ottenere il desiderato vettore delle Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 453 variabili statistiche richieste dal questionario. Inoltre, si intuisce facilmente che tenere legato lo schema ad una particolare indagine rende il sistema troppo rigido ed economicamente improduttivo dal punto di vista delle società di software, per cui è desiderabile orientarsi verso una maggiore flessibilità offerta dalla interazione logica di due moduli le cui funzioni verranno ora descritte facendo riferimento alla Fig. 2.1.1. Fig.2.1.1. Schema di principio delle variazioni da apportare al software di gestione contabile delle imprese per il reperimento delle informazioni statistiche. Si può pensare al sistema contabile automatizzato come ad un insieme di regole che trasformano un vettore vi di input (fatture, transazioni ecc.) in un vettore di variabili contabili Vc che, in output, occorrono per finalità fiscali, amministrative, di analisi, ecc. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

454 C. Quintano e A. A. Romano Una certa indagine statistica richiede un differente vettore di variabili vs ottenibili, in parte o in tutto, dal vettore Vc e/o da un vettore intermedio Vm a sua volta ottenibile da uno schema di caratteristico di quell indagine. Si è osservato, da una analisi abbastanza approfondita dei più diffusi pacchetti contabili in commercio, che un tale schema non presenta difficoltà di implementazione troppo onerose che, una volta superate, possono dar luogo ad una agevole replica per prevedere altri tipi di indagini da inserire in futuro per le quali occorreranno nuovi schemi di. L insieme degli schemi costituisce il primo modulo logico da assemblare nei pacchetti acquistati dagli utenti finali (studi di consulenza ed imprese). Contestualmente, è necessario prevedere che, nel tempo, le regole interne al sistema contabile possano variare così come potrebbero variare i questionari di una indagine: nel prima eventualità ci si troverebbe di fronte ad una variazione di Vm inattesa dagli schemi di, mentre nel secondo caso a variare dovrebbero essere proprio gli schemi. A questa esigenza dovrebbe far fronte il secondo modulo logico (edit) che si occupa di apportare le necessarie correzioni agli schemi di. È evidente che tale modulo dovrebbe essere necessariamente implementato all esterno del pacchetto poiché l utente finale non può essere tenuto a conoscere né le modifiche apportate alle regole né le variazioni richieste da una indagine per sue mutate esigenze conoscitive. Lo schema proposto è sufficientemente flessibile per evitare carichi di lavoro troppo onerosi per le software house che si trovassero nelle condizioni future di dover apportare modifiche secondo le usuali tecniche di aggiornamento del software. Una versione più dettagliata della Fig. 2.1.1., definita nei colloqui con le 11 software house contattate nella prima fase, è stata usata come guida per l analisi più approfondita del progetto effettuata con la società che ha scelto di collaborare nella seconda fase, più operativa. Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 455 2.2. I PACCHETTI DI GESTIONE CONTABILE E LA BASE DATI D IMPRESA La possibilità di utilizzazione delle procedure per la gestione amministrativa e fiscale delle imprese al fine di estrarre informazione statistica dal sistema contabile, è, per qualche verso, legata alla struttura logica dei pacchetti commercializzati. La flessibilità dell offerta delle procedure contabili è condizionata dalla diversificazione degli obblighi fiscali cui sono sottoposte le imprese per cui, allo scopo di contenere i prezzi, le software house hanno, in pratica, optato per due strategie: la prima è quella di offrire un prodotto unico (monomodulare) legato, però, a particolari tipologie di clienti, mentre la seconda è orientata alla scelta di una architettura composta da più moduli costruiti intorno ad un nucleo di base. I moduli sono acquistabili separatamente a seconda delle esigenze amministrative e fiscali dell impresa cliente. Tanto più l informazione statistica è ricavabile dal nucleo centrale, tanto più è economicamente percorribile la strada per la progettazione e la standardizzazione di una ulteriore procedura per la costruzione degli schemi di di cui si è già detto. Peraltro, se una parte dell informazione richiesta è ricavabile (come è capitato per questo lavoro) solo in presenza di un determinato modulo, occorre prevedere che l impresa coinvolta nell indagine ne sia in possesso. Da questo punto di vista sarebbero preferibili le forme monomodulari delle procedure contabili se non fosse per la parcellizzazione dell offerta e per le difficoltà di coinvolgere nel progetto un numero davvero elevato di piccole e piccolissime software house. Le società di software di maggiore dimensione e con la più amplia clientela hanno tutte, o quasi tutte, optato per la struttura modulare offrendo, tra l altro, architetture progettate appositamente per gli studi di consulenza contabile e fiscale individuate nel nostro ambito di ricerca come target ideale per la sperimentazione. Sebbene l offerta appaia molto variegata, quasi tutte le architetture logiche sono riconducibili in qualche modo a quella della Fig. 2.2.1. dove il nucleo centrale è costituito dal modulo di contabilità generale ordinaria, semplificata, dei professionisti e delle imprese minime (regime forfettario in base al DL. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

456 C. Quintano e A. A. Romano 662/96). In questo modulo base la struttura del piano dei conti è organizzata generalmente in livelli a seconda della complessità dell impresa. Particolare interesse rivestono le causali per la delle variabili contabili in variabili statistiche. A questo proposito, occorre sottolineare che molto spesso i moduli di contabilità sono già tanto flessibili da prevedere la possibilità di ottenere situazioni economico/patrimoniali raggruppate e riclassificate secondo criteri decisi dall utente. Fig. 2.2.1. - Schema di principio dell architettura dei pacchetti per la gestione contabile delle imprese Fonte: Team System Poiché il modulo di contabilità è sempre presente, sarebbe auspicabile poter ricavare da questo il maggior numero di informazioni possibile. Nel caso di questo lavoro, invece, per i dati relativi agli addetti ed ai costi relativi, si è Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 457 dovuto far conto almeno sulla presenza del modulo paghe che, tra l altro, si occupa anche della gestione dei modelli DM10 dell INPS. Considerato che uno studio di consulenza di una certa importanza acquisisce spesso tutti o quasi tutti i moduli disponibili ed uno sguardo, anche superficiale, alla Fig. 2.2.1., fa emergere con evidenza la ricchezza dell informazione statistica ricavabile da un data base distribuito come quello che origina dall applicazione delle procedure contabili ed amministrative, specialmente se si tiene conto, come è previsto, che questi data base vengono aggiornati con cadenza trimestrale. Ci si è convinti, dunque, che sia giustificato uno studio ancora più approfondito delle possibilità pratiche del loro sfruttamento. Rimane ancora da verificare quanto siano diffusi queste procedure e su quali mezzi tecnologici si possa far conto per un reale e tempestivo accesso ai dati di interesse. A questo scopo è stata dedicata una indagine preliminare dedicata, da un lato, agli studi di consulenza fiscale e contabile e, dall altro, alle Società produttrici del software. 3. L INDAGINE PRELIMINARE L utilizzazione della tecnologia EDI può essere effettuata sia al livello di impresa, sia al livello di studi di consulenza contabile ed amministrativa. In altre parole, le modifiche e/o le aggiunte ai software di gestione contabile aziendale possono essere sfruttate indipendentemente da chi compila materialmente il questionario. Il problema è solo di natura economica e riguarda le case produttrici dei pacchetti informatici. Occorre ricordare, infatti, che le indagini sulle piccole e medie imprese (al di sotto di cento addetti) sono di natura campionaria e quindi difficilmente una impresa sarà coinvolta nelle indagini stesse più di una volta. Di conseguenza, non troverà conveniente acquistare un aggiornamento al software per un uso così limitato, a meno che il suddetto aggiornamento non sia fornito senza spese. Come si vedrà in seguito, esiste una possibilità pratica di raggiungere questo obiettivo attraverso un accordo tra Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

458 C. Quintano e A. A. Romano l ISTAT e le software house che preveda la costruzione di un data base statistico standardizzato fondato su una ricodifica delle transazioni dei piani dei conti. Prescindendo da un tale possibile accordo, l esperienza mostra come molte piccole imprese demandino la loro gestione contabile a studi di consulenza che, spesso, forniscono tale servizio ad un numero notevole di clienti. In questi casi, è lo studio di consulenza che si occupa di compilare i questionari delle indagini. Per essi, quindi, potrebbe risultare conveniente l acquisto dei moduli aggiuntivi ad un costo che sarebbe tanto più ragionevole quanto più numeroso è l insieme di studi interessati alla compilazione. Poiché non vi sono, a nostra conoscenza, dati statistici in merito all interesse degli studi di consulenza per un servizio di assistenza alla compilazione dei questionari ISTAT, si è ritenuto opportuno effettuare una indagine preliminare ad hoc che è stata effettuata allo scopo di raccogliere informazioni: a) sull interesse per una procedura in tecnologia EDI per la compilazione dei questionari; b) sulla dotazione hardware e software degli studi stessi; c) sulla tipologia dei servizi offerti dagli studi alle imprese clienti. Le informazioni sulla dotazione hardware e software degli studi sono state usate, in seguito, come base per uno studio di fattibilità (tecnica ed economica) della procedura stessa che dovrebbe essere messa a punto dalle software house. 3.1. LE POPOLAZIONI DI RIFERIMENTO Per l indagine sugli studi di consulenza si è fatto ricorso alla lista fornita dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti. Ad ogni Ordine Circoscrizionale è stata inviata una copia del questionario e sono stati presi contatti con la Presidenza per la diffusione dello stesso agli iscritti. In questa prima fase sono state raccolte circa 75 risposte giunte per posta ordinaria. Si è stilato così un primo elenco provvisorio. In seguito, dalla lista del Consiglio Nazionale sono stati estratti tutti i nominativi che hanno dichiarato di possedere un indirizzo di posta elettronica. L interesse per questo subinsieme è giustificato dalla particolare tecnologia da sperimentare che richiede comunque un collegamento Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 459 in rete e le competenze minime per gestirlo. A questi studi (circa 750) il questionario è stato inviato per e-mail e con lo stesso mezzo sono stati rispediti i questionari. Dopo un controllo sull esistenza di eventuali doppioni nei due gruppi, sono rimasti 183 questionari trattati per e-mail che, aggiunti a quelli per posta ordinaria, formano un gruppo di 255 unità rispondenti. n è stata possibile una stima realistica degli studi di consulenza effettivamente operanti sul territorio nazionale per una serie di circostanze tra cui il fatto che l iscrizione all albo circoscrizionale di un professionista non significa necessariamente l esistenza di uno studio autonomo o l effettiva attività dell iscritto. In ogni caso, non può essere considerata lontana dal vero una percentuale tra la numerosità del campione sul totale degli studi attivi tra l 1 ed il 2%. Vale la pena di sottolineare l omogeneità tra le distribuzioni percentuali delle risposte fornite dai due gruppi a parte, naturalmente, le indicazioni sull uso dei computer e sul collegamento in rete dello studio. Per quanto riguarda le società produttrici di software contabile, sono state contattate 10 tra le aziende leader del mercato a cui è stato inviato il questionario relativo per e-mail. Con tutte le aziende in questione si è anche verificata la possibilità di una collaborazione più ampia ed approfondita per una disamina delle opportunità offerte dai pacchetti di gestione contabile e dei problemi da risolvere per una loro effettiva utilizzazione a fini statistici. Lo scopo era quello di arrivare alla definizione di un progetto di costruzione di un database statistico derivato o derivabile dalle procedure contabili commercializzate. 3.2. I RISULTATI DELL INDAGINE SUGLI STUDI DI CONSULENZA Nelle tabelle che seguono sono riportati i risultati dell indagine preliminare effettuata presso i titolari degli studi di consulenza iscritti agli Ordini Circoscrizionali dei Dottori Commercialisti. Il maggior numero di rispondenti si concentra nell Italia Meridionale ed Insulare (Tab. 3.2.1.) e ciò potrebbe essere interpretato come un segnale di maggiore sensibilità al problema o, forse, come Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

460 C. Quintano e A. A. Romano un segnale di più forti difficoltà nella compilazione dei questionari relativi alle indagini economiche sulle imprese. Tab. 3.2.1. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti per area geografica. Anno 2001. Zona geografica dei rispondenti n. % Italia Settentrionale 84 32.9 Italia Centrale 58 22.7 Italia Meridionale ed Insulare 113 44.3 TOTALE 255 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Gli studi che hanno risposto all indagine servono, nella maggioranza dei casi (51%), le piccole imprese (Tab. 3.2.2.) a cui possono essere aggiunti i liberi professionisti (12.1%) ed una parte certamente rilevante delle medie imprese (da 11 a 99 addetti) per costituire quella clientela che viene monitorata dall ISTAT con indagini campionarie. Tab. 3.2.2. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti per tipologia dei clienti. Anno 2001. Tipologia dei clienti n. % Piccola impresa (1 10 addetti) 130 51.0 Media impresa (11 500 addetti) 69 27.1 Grande impresa (>500 addetti) 5 2.0 Liberi professionisti 31 12.1 Altra tipologia 20 7.8 TOTALE 255 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Per quanto riguarda i campi nei quali si esplica la consulenza degli studi, essi sono stati raggruppati in quattro tipologie principali: a) consulenza contabile (o contabile amministrativa); b) consulenza sulle strategie di impresa; c) consulenza sul lavoro e la previdenza; c) altro tipo di consulenza. Come era prevedibile, la consulenza contabile è di gran lunga la più comune se si pensa (Tab. 3.2.3.) che, in ordine di importanza per lo studio, essa è, nel 71.4% dei Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 461 casi, l attività principale e nel 52.9% dei casi l unica attività (o quasi) dello studio. Ai fini di questo lavoro, l attività di consulenza contabile non è interessante se non è supportata dal ricorso ai mezzi di calcolo automatico che garantiscono la costruzione di un sistema informativo su cui poter agire per la compilazione di un questionario virtuale. Tab. 3.2.3. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti per tipologia di attività di consulenza. Anno 2001. Tipologia dell attività di consulenza n. % Consulenza contabile al primo posto da sola 135 52.9 Altro tipo di consulenza al primo posto da sola 44 17.1 Consulenza sulla strategia di impresa al primo posto da sola 26 10.0 Consulenza sul lavoro al primo posto da sola 0 0.0 Consulenza contabile al primo posto con altra tipologia 182 71,4 Altro tipo di consulenza al primo posto con altra tipologia 69 27,1 Consulenza sulla strategia di impresa al primo posto con altra 62 24,3 tipologia Consulenza sul lavoro al primo posto con altra tipologia 4 1,4 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Dalla Tab. 3.2.4., si evince che oltre il 90% degli studi che forniscono consulenza contabile, lo fanno utilizzando computer e della rimanente parte, cioè quegli studi che fanno consulenza contabile ma non usano computer, il 72% pensa di passare alla informatizzazione del servizio a breve termine. Rimanendo nell ambito degli studi che effettuano consulenza contabile e che adoperano computer per tale scopo (173 unità) si è osservato che solo nell 8.6% dei casi si fa ricorso a software progettato appositamente per lo studio, mentre per il 67.1% dei casi il software utilizzato è del tipo a pacchetti fornito da terze parti. Nel 18.6% dei casi si usano sia procedure a pacchetti che procedure progettate ad hoc. Questa informazione è di notevole interesse in quanto la diffusione dei pacchetti rende più agevole la cooperazione finalizzata alla definizione dei programmi per la costruzione di un sistema informativo statistico all interno di quello contabile. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

462 C. Quintano e A. A. Romano Tab. 3.2.4. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti sulla base dell uso del computer nell attività di consulenza contabile. Anno 2001 Uso del computer nell attività di consulenza contabile n. % n. % Si 173 90.6 - - 18 9.4 - - n usa il computer ma pensa di farlo a breve termine - - 13 72.2 n usa il computer né pensa di farlo a breve termine - - 5 28.8 TOTALE 191 100.0 18 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Rimanendo nell ambito degli studi che effettuano consulenza contabile e che adoperano computer per tale scopo (173 unità) si è osservato che solo nell 8.6% dei casi si fa ricorso a software progettato appositamente per lo studio, mentre per il 67.1% dei casi il software utilizzato è del tipo a pacchetti fornito da terze parti. Nel 18.6% dei casi si usano sia procedure a pacchetti che procedure progettate ad hoc. Questa informazione è di notevole interesse in quanto la diffusione dei pacchetti rende più agevole la cooperazione finalizzata alla definizione dei programmi per la costruzione di un sistema informativo statistico all interno di quello contabile. Per quanto riguarda il sistema operativo di riferimento per le procedure automatiche di contabilità (Tab. 3.2.5.), si è osservata una netta prevalenza di Windows e di NT con una presenza ancora rilevante (11,4%) di MS DOS. Tab. 3.2.5. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti che effettuano consulenza contabile con l ausilio di computer (173 unità) sulla base del sistema operativo per il quale sono state scritte le procedure. Anno 2001. Sistema operativo n. % Windows (tutte le versioni) 138 80.0 Windows NT (tutte le versioni) 47 27.1 MS DOS 20 11.4 MAC 10 5.7 UNIX 10 5.7 Altro (AS400 ecc.) 15 8.6 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. La conoscenza della distribuzione dei sistemi operativi sotto i quali sono state scritte le procedure di contabilità, non ha tanto interesse dal punto di vista Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 463 statistico, quanto per la valutazione dei problemi tecnici ed economici legati alla scrittura del software per la compilazione dei questionari statistici. Altre informazioni utili sulle possibilità di utilizzazione pratica della tecnologia EDI riguardano il collegamento in rete, la tipologia del collegamento e la consuetudine ai trasferimenti telematici di informazione. La distribuzione delle risposte su tali temi sono riportate nella Tab. 3.2.6. per le quali è doveroso premettere almeno una precisazione: a questa sezione del questionario hanno dato risposta molti studi che in precedenza avevano dichiarato di non utilizzare computer nella loro attività di consulenza ed alcune di queste hanno anche specificato di effettuare trasferimento di dati via rete con i clienti e/o con Enti esterni allo studio. Una interpretazione di questa apparente incongruenza può essere quella che vede le attività di posta elettronica, di trasferimento dati, ecc. come attività non collegabili alla fornitura del servizio di consulenza. Il dato che pare emergere con maggiore rilevanza è quello relativo al fatto che ormai il collegamento in rete geografica è una realtà comune all 80% degli studi di consulenza che, peraltro, hanno scelto nella maggior parte dei casi (54.3%) un collegamento veloce con il fornitore dei servizi di rete. Questa realtà rende tecnicamente percorribile la strada della trasmissione dei dati di questionario tra lo studio ed il gestore delle Indagini statistiche. La tecnica è abbastanza sperimentata se è vero che una percentuale vicina al 50% degli studi già trasmette informazioni con i clienti e/o con Enti esterni quali, per esempio, il Ministero delle Finanze per quel che riguarda il modello Unico. Ovviamente, il trasferimento di dati sensibili come quelli sul risultato economico dell impresa coinvolge il problema della sicurezza dei dati stessi nel rispetto della privacy. Il campione degli studi di consulenza si è mostrato abbastanza sensibile al problema (Tab. 3.2.7.) in quanto il 92,8% di esso ritiene importante la garanzia di sicurezza durante il trasferimento. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

464 C. Quintano e A. A. Romano Tab. 3.2.6. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti secondo l accesso all uso della rete. Anno 2001. Valori Percentuali. Presenza di rete nello studio Nessuna rete 11.4 Solo rete locale (LAN) 8.6 Solo rete geografica (WAN) 21.4 Rete locale e rete geografica 58.6 Tipologia del collegamento WAN In rete commutata al provider dei servizi 22.9 Veloce col provider 54.3 In linea dedicata col provider 1.4 Diretto (router) 8.6 Uso della rete Navigazione 75.7 Posta elettronica 77.1 Trasferimento dati con i clienti 44.3 Trasferimento dati con Enti 45.7 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Tab. 3.2.7. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti secondo l opinione sulla sicurezza nel trasferimento dei dati. Anno 2001. Importanza della sicurezza n. % n è un problema molto importante 7 2.8 Importante quanto la riservatezza postale e telefonica 98 38.4 Di fondamentale importanza 139 54.5 n si ha, al riguardo una opinione precisa 11 4.3 TOTALE 255 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. La domanda era stata posta a tutti gli studi, a prescindere dall esistenza di un collegamento in rete, in maniera abbastanza articolata (Se il Suo studio di consulenza dovesse inviare dati statistici per via telematica, considerato, da un lato, che la sicurezza dei dati trasferiti può essere assicurata solo da procedure di una certa complessità e, dall altro, che le informazioni generalmente richieste dovrebbero essere pubbliche, Lei pensa che comunque che il problema della sicurezza e della riservatezza delle informazioni aziendali (specialmente quelle contabili) sia:) per evitare la scelta della risposta più scontata. nostante, però, tale sensibilità, tra gli studi che effettuano scambi di dati via rete, solo il Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 465 4.3% sa che si usano particolari protocolli per lo scopo; il 42.9% afferma di non usarli ed il 37.1% non ha alcuna informazione al riguardo. La seconda sezione del questionario dell indagine preliminare era dedicata alla raccolta di opinioni sull onere rappresentato dalle rilevazioni statistiche relative al risultato economico delle imprese che più direttamente coinvolgono o possono coinvolgere gli studi di consulenza. A questo proposito emerge (Tab. 3.2.8) che l 86% circa degli studi è stato, in diversa misura, interessato alla compilazione di questionari statistici. Tab. 3.2.8. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti in base al loro coinvolgimento in rilevazioni statistiche. Anno 2001. Frequenza del coinvolgimento n. % Lo studio è stato coinvolto molto spesso 55 21.4 Lo studio è stato coinvolto solo qualche volta 164 64.3 Lo studio non è stato mai coinvolto 36 14.3 TOTALE 255 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Se si vuole focalizzare l attenzione solo sulla percentuale di studi che si è dichiarata coinvolta molto spesso (21.4%) e che usa il computer per la gestione contabile delle imprese, si evince che il mercato potenzialmente interessato all acquisto di procedure per l aiuto alla compilazione di questionari statisticoeconomici, ascende a qualche decina di migliaia di unità solo per quanto riguarda i Dottori Commercialisti. Ovviamente, oltre all aspetto relativo alla frequenza con cui gli studi vengono chiamati a collaborare a rilevazioni statistiche, è interessante acquisire l impressione dei compilatori sull impegno richiesto, in generale, dalla compilazione stessa. La domanda faceva riferimento esplicito alle grandezze contabili richieste nei questionari e le risposte sembrano autorizzare (Tab. 3.2.9) un giudizio positivo sulla difficoltà di reperire le informazioni richieste (circostanza confermata nella domanda successiva). Il problema sembra quindi spostarsi sul tempo richiesto per tale reperimento. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

466 C. Quintano e A. A. Romano Tab. 3.2.9. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Rispondenti secondo l opinione sull onere della collaborazione a rilevazioni statistico economiche sulle imprese. Anno 2001. Opinione sulla collaborazione n. % La collaborazione richiede tempo ed è difficoltosa 33 12.9 La collaborazione richiede tempo ma non è difficoltosa 124 48.6 La collaborazione non è né lunga né difficoltosa 69 27.1 n risponde 29 11.4 TOTALE 255 100.0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Con la domanda successiva si chiedeva di scegliere una o più affermazioni tra quelle proposte, che rappresentassero in qualche modo l opinione che il rispondente si era fatta in merito alle rilevazioni statistiche sulle imprese. La domanda è stata rivolta a tutti gli studi, indipendentemente dall essere stati o meno coinvolti nelle rilevazioni stesse: nel secondo caso, ovviamente, l opinione del rispondente costituisce un eco delle opinioni correnti dei colleghi. Questa scelta è giustificata dal tentativo (riuscito, visto il basso numero di non risposte) di allargare quanto più possibile la base dei rispondenti per le ultime tre domande, considerate cruciali per gli scopi del lavoro. Come si può vedere, l opinione più diffusa è che occorrerebbe una razionalizzazione di tutte le indagini in quanto capita spesso che esse facciano riferimento alle stesse informazioni (Tab. 3.2.10). Sono praticamente equivalenti, quanto a percentuale, l insieme di studi di consulenza che ritengono le Indagini stesse un carico notevole per le imprese (34,5%) se confrontato con quello che, invece, le considera un carico notevole (31.4 %). n sembra, peraltro, che tale carico risulti dalla poca chiarezza delle richieste dei questionari (14,2%) né dalla difficoltà nel reperimento dei dati (4.3%). Quest ultima informazione conferma l opinione espressa nella domanda precedente per cui se ne può concludere che, in qualche modo, è il fattore tempo quello determinante a rendere onerosa la collaborazione delle imprese alle rilevazioni statistiche. Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione 467 Tab. 3.2.10. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Opinioni in merito alle rilevazioni statistico economiche sulle imprese. Anno 2001. Opinione sulle rilevazioni n. % Le indagini costituiscono un carico notevole per le imprese 88 34,5 Le indagini costituiscono un carico accettabile per le 80 31.4 imprese Le indagini dovrebbero essere razionalizzate in quanto 120 47.1 richiedono spesso le stesse informazioni E difficile capire bene il significato delle informazioni 36 14.1 richieste Richiedono informazioni che è difficile reperire 11 4.3 Nessuna risposta 7 2.7 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. La proposta di un questionario in tecnologia EDI potrebbe quindi rappresentare una soluzione per restringere drasticamente i tempi per il reperimento delle informazioni richieste dai questionari, lasciando al rispondente solo il compito di supervisione finale, di completamento e di controllo prima della spedizione. Infatti, il 74% degli studi rispondenti ritiene (Tab. 3.2.11.) che la possibilità di integrare nei pacchetti di contabilità normalmente usati, delle procedure per l estrazione delle informazioni richieste dalle indagini sia una cosa interessante (55,7%) o addirittura molto interessante (18,6%). Vi è da osservare che la percentuale di studi senza opinione precisa è praticamente identica a quella registrata nella nella Tab. 3.2.9. Tab. 3.2.11. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Opinioni in merito alla integrazione di procedure per la compilazione di questionari nei pacchetti di contabilità usati per la gestione delle imprese clienti. Anno 2001. Opinione sull integrazione di procedure proposta n. % Molto interessante 48 18,8 Interessante 142 55,7 n è di alcun interesse 36 14,2 n so 29 11,3 TOTALE 255 100,0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. Quintano C. e Romano A. A.. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),

468 C. Quintano e A. A. Romano Per avere una conferma delle risposte fornite alla domanda precedente, è stato richiesto, infine, se l integrazione proposta potesse avere una ricaduta sulla collaborazione alle Indagini (Tab. 3.2.12.). Tab. 3.2.12. Indagine preliminare sugli studi di consulenza. Opinioni in merito alla integrazione di procedure per la compilazione di questionari nei pacchetti di contabilità usati per la gestione delle imprese clienti. Effetti sulla collaborazione alle indagini. Anno 2001. Opinione dell effetto sulla collaborazione n. % Faciliterebbe la collaborazione 168 65,7 Complicherebbe la collaborazione 18 7,1 Né faciliterebbe né complicherebbe 58 22,9 n so 11 4,3 TOTALE 255 100,0 Fonte: Elaborazione degli Autori sui dati dell indagine preliminare. In questo caso si contrappone una larga maggioranza (65,7%), la quale pensa che l innovazione agevolerebbe la collaborazione, ad una percentuale non trascurabile di studi che invece pensano che tale innovazione sarebbe ininfluente Solo il 7.1% pensa a complicazioni aggiuntive, mentre diminuisce, rispetto alle domande precedenti, la percentuale degli indecisi. Sul versante delle società produttrici di software per la gestione contabile delle imprese, il questionario è stato somministrato o per intervista diretta o per e-mail seguita da contatti telefonici. In realtà l obiettivo non era tanto e solo quello della conoscenza delle opinioni delle software house in merito ai temi della tecnologia EDI, quando quello di provare ad avere indicazioni sulla pratica realizzabilità del progetto. Si è già detto che sono state intervistate 11 tra le Società leader sul mercato del software per la gestione contabile delle imprese ma occorre precisare che, nella fase iniziale, erano state coinvolte circa 250 società del settore. Buona parte di esse hanno dichiarato la loro disponibilità di principio a collaborare ma nel seguito si sono incontrate notevoli difficoltà nell approfondire alcuni temi e, soprattutto, si è dimostrato impossibile gestire telefonicamente i contatti. Si è preferito, quindi, limitare la raccolta di Quintano C. e Romano A. A. (2002), Il ruolo della tecnologia EDI per la costruzione, in Quintano C. (a cura di),