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CORSO di Laurea Magistrale Professioni sanitarie D.M.270 I ANNO II semestre - A.A. 2015/2016 METODOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Docente: Stefano Tugnoli LEZIONE 6 25/5/16

LA COMUNICAZIONE NEL CONTESTO CLINICO

IL PRIMO DOVERE Ingmar Bergman Il posto delle fragole 1957 http://www.youtube.com/watch?v=zwkliuvv0ew

Perdono,...ma per quali colpe? Essenzialmente per la presunzione e l'indiscrezione perpetuamente connesse con la pretesa terapeutica. La presunzione, l arroganza di credersi capace di risolvere le difficoltà, correggere le distorsioni, colmare le lacune del paziente; la superbia di sapere le cause del suo dolore, della sua angoscia... La vanità di ritenersi indispensabile, grande e generoso, e di poter utilizzare l altro per questa gratificazione narcisistica. L indiscrezione che porta il medico a ispezionare il corpo del malato nella sua inconsueta nudità, nei suoi recessi, nei suoi escreti, a indagare e frugare nelle sue viscere con ogni genere di manipolazione e con l'ausilio di apparecchiature sempre più perfezionate... (G. Carloni, 1982)

LA COMUNICAZIONE DEVE TENERE CONTO DELLA PRATICA OPERATIVA, DELLO STATO EMOTIVO DEL PAZIENTE, DELLA SPECIFICITA DELLA RELAZIONE

1 LA PRATICA OPERATIVA

PRASSI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SANITARIA - rapporto immediato (non-mediato) e prolungato con il pz - intervento su aree intime della persona - identificazione e problemi di autostima - il fare quotidiano à azioni parlanti, veicolo di significati - non solo esecutivo ma assunzione di responsabilità - responsabilità verso la persona intera (Ferruta, 2001)

fare l operatore sanitaro rapporto a significato terapeutico con il paziente lavoro delle cose o lavoro delle chiacchiere? PRATICHE CONCRETE PAROLE (Ferruta, 2000)

solo le cose contano? le parole curano? CALORIE CALORE fare l operatore sanitario: tra le cose e i significati aiutare a mettere in parole (Ferruta, 2000)

PAROLE CNV PRATICHE CONCRETE EMOZIONI SIGNIFICATI creazione/condivisione di significati (Tugnoli, 2013) INCONTRO CON IL PAZIENTE

ogni malattia è anche il veicolo di una richiesta di amore e di attenzione (M.Balint, 1957) il farmaco di gran lunga più usato in Medicina Generale è il medico stesso,...l infermiere,...l operatore sanitario in genere (M.Balint, 1957) prescrizione di se stesso

2 LO STATO EMOTIVO DEL PAZIENTE NEL SUO RAPPORTO CON LA MALATTIA

REAZIONI ALLA MALATTIA CRISI STATI EMOTIVI -minaccia e paura -frustrazione e ferita narcisistica -ansia e depressione dipendenza DIFESE q Conseguenza della malattia q Fattori che condizionano la prognosi (Farnè, Sebellico, 1990)

STATI EMOTIVI CONSEGUENZA DELLA MALATTIA -Natura della malattia MINACCIA -Fattori di personalità -Contesto sociale e fisico DIFESE vita integrità somatica, dolore immagine di sé, progetti di vita equilibrio emotivo ruoli e impegni sociali

ANSIA DEPRESSIONE 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 fase iniziale fase avanzata/cronicità

tutti i disturbi biologici hanno elementi psicologici e tutti i disturbi psicologici hanno elementi biologici (Lachman, 1972)

3 LE SPECIFICITA DELLA RELAZIONE

CARATTERISTICHE DELLA RELAZIONE q Asimmetria e Complementarietà q Contrattualità implicita q Centralità dell obiettivo q Limitatezza (di tempi, luoghi, contenuti) q Intimità - Corpo oggettivizzato q Ritualizzazione (Bongiorno, 1996)

MODELLI DI RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE 1) Natura della malattia 2) Atteggiamento del Medico 3) Comportamento del Malato (Bertolini, Rupolo, 1996; Farnè, Sebellico, 1990 )

RAPPORTO BASATO SULLA NATURA DELLA MALATTIA [Hollender, 1958] Attività-Passività madre-lattante Guida-Collaborazione genitore-bambino/adolescente Partecipazione reciproca adulto-adulto (Bertolini, Rupolo, [Tugnoli, 1996) 2016]

RAPPORTO BASATO SULL ATTEGGIAMENTO DEL MEDICO [Schneider, 1969] REIFICAZIONE Relazione Scientifica Relazione di Servizio PERSONALIZZAZIONE DELLA TERAPIA Relazione Interpersonale Soggettiva PERSONALIZZAZIONE (Bertolini, Rupolo, 1996)

RAPPORTO BASATO SUL COMPORTAMENTO DEL Pz. - Paziente Buono / Facile - Paziente Partecipe - Paziente Cattivo / Difficile (Farnè, Sebellico, 1990)

v voglio sapere quanto basta per collaborare attivamente alla cura; ho bisogno e ho fiducia nel tuo intervento v sono un bravo bambino v ti prego! rassicurami! v dimostrami il tuo amore v non ho bisogno di te v non voglio sapere niente v non voglio collaborare v il tuo intervento mi danneggia (Farnè, Sebellico, 1990; Tugnoli, 2009)

La stanza del figlio (Nanni Moretti) (Tugnoli, 2014)

IL Pz. DIFFICILE e REAZIONI DELL OPERATORE Pz. ipocondriaco Pz. cronico Pz. che non migliora Pz. ipercritico Pz. oppositivo Pz. che regredisce troppo Pz. psichiatrico Pz. anziano Pz. in follow-up neoplastico Pz. terminale (Bongiorno, 1996)

IL PAZIENTE DIFFICILE IL MEDICO DIFFICILE IL FAMILIARE DIFFICILE INFERMIERI E ALTRI OPERATORI DIFFICILI RELAZIONI DIFFICILI Burn-Out