Sono molto lieto di essere qui oggi, in occasione della Cerimonia di premiazione dei progetti vincitori del Label Europeo delle lingue 2010. L occasione mi è gradita per ricordare che la Società Dante Alighieri ha vinto nel 2006 il Label europeo, questo importante attestato di qualità che viene attribuito ai progetti che hanno dato impulso all insegnamento delle lingue mediante innovazioni e pratiche didattiche efficaci. Il tema della tavola rotonda di oggi, L importanza dell aspetto motivazionale nell apprendimento delle lingue, tocca molto da vicino l operato della Società Dante Alighieri, che, avendo un pubblico molto vasto e diversificato, con più di 450 Comitati e 200.000 studenti in Italia e nel mondo, ha la possibilità di sondare da vicino quali sono le motivazioni che spingono tante persone a studiare la nostra lingua. Tra le varie motivazioni ad apprendere l italiano, di cui cito, a titolo d esempio, l amore per la nostra cultura e il desiderio di mantenere un legame con le proprie origini da parte delle generazioni discendenti da emigranti italiani, ve n è una su cui desidero soffermarmi in particolare per la sua importanza e per l attinenza con il tema di oggi. Si tratta della motivazione che spinge molte persone oggi a studiare l italiano per entrare più efficacemente nel mondo del lavoro.
Nell ambito delle molteplici attività didattiche promosse dalla Società Dante Alighieri per l'insegnamento della lingua italiana a stranieri, infatti, rientra anche il settore della Certificazione PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri) per lavoratori immigrati extracomunitari. In questo campo specifico la Dante Alighieri ha fatto molto e tanto ancora intende fare per integrare tutti quegli immigrati che giungono in Italia per motivi di lavoro e per i quali la conoscenza della lingua italiana è il fondamento basilare per una civile integrazione sociale e culturale, nonché nesso imprescindibile per una convinta adesione ai principi della nostra carta costituzionale. Molto di quel che è stato fatto fino ad oggi è stata opera di volontariato, primaria risorsa della Dante Alighieri, ma altrettanto si è compiuto grazie al supporto delle scuole, delle università e delle istituzioni locali (Regioni, Province e Comuni) e nazionali (Presidenza della Repubblica, Ministero del Lavoro e Ministero degli Affari Esteri), grazie alle quali si è potuto procedere a una più ampia e completa attuazione dei programmi didattici uniformati alla legislazione vigente. Mette conto sottolineare il fatto che la Società Dante Alighieri è stata una delle prime fra le istituzioni che hanno avviato corsi di lingua e cultura italiana per tutti quei lavoratori che sin dalla prima metà degli anni Novanta hanno trovato un rifugio sicuro nel nostro paese, operando essa prima nelle regioni dell Italia meridionale (porte d ingresso dei primi flussi provenienti dal Mediterraneo) e poi direttamente all estero, grazie all opera dei Comitati locali. La consapevolezza del rapido trasformarsi dell'assetto sociale italiano, dovuto alla crescente offerta e conseguente domanda di lavoro soprattutto tra le fasce di immigrazione recente, e la costante richiesta di un nuovo quadro normativo che ne regolamenti la posizione giuridica hanno posto l'uso e la conoscenza della lingua in posizione dominante rispetto ad altre pur fondamentali esigenze.
In questo nuovo assetto, la Società Dante Alighieri dal 2004 ad oggi è stata incaricata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di organizzare corsi di lingua italiana nei paesi di origine dei lavoratori per dare loro i primi strumenti di comunicazione. La qualità innovativa di questi corsi risiede nella formazione precedente alla partenza per l Italia: è stato offerto, infatti, ai cittadini extracomunitari partecipanti un percorso formativo molto utile allo sviluppo di specifiche competenze comunicative, fornendo loro una più ampia conoscenza della lingua e della cultura italiana, preziosa ai fini dell'inserimento nella realtà sociale e culturale del nostro paese. L altro elemento significativo del progetto consiste nella possibilità di documentare il livello raggiunto durante i corsi attraverso il certificato di competenza in lingua italiana PLIDA. Grazie a questo progetto si può tranquillamente affermare che tutti gli stranieri partecipanti hanno avuto modo di avere indicazioni linguistiche, culturali e professionali sulla realtà italiana prima di partire per il nostro paese. A costoro è stata offerta non soltanto una nuova occupazione, ma anche e forse soprattutto una diversa opportunità di porre a confronto la propria con l'altrui identità, base per una civile convivenza e fondamento per la costruzione della nuova civiltà multietnica. Il valore del progetto è stato riconosciuto, come dicevo, anche a livello europeo con l attribuzione del Label 2006 alla Società Dante Alighieri; l interesse e la novità di progetti come quello presentato per il LABEL, hanno spinto la Società Dante Alighieri a realizzare un volume che raccoglie alcuni saggi di importanti studiosi della materia oltre che le esperienze di tutte le persone coinvolte nel progetto. Il titolo del volume è: Formare nei paesi di origine per integrare in Italia ed è stato curato da Massimo Arcangeli e Alessandro Masi.
Un altra iniziativa che ha visto il coinvolgimento diretto della Sede Centrale romana e che ha dato la possibilità di osservare ancora più da vicino il legame importantissimo tra conoscenza della lingua e inserimento professionale è stata quella legata al Progetto KNE (Knowledge Network Estero). Il progetto, finanziato dal Ministero dell Interno, dal Fondo Europeo per l Integrazione e dalla Camera di Commercio di Roma è stato volto a garantire e migliorare i processi d integrazione e inclusione sociale dei cittadini extracomunitari di recente ingresso in Italia. Nell ambito del progetto sono stati organizzati percorsi di formazione di lingua italiana, di orientamento civico e di addestramento professionale per cittadini stranieri regolarmente residenti sul territorio della Provincia di Roma. I corsi di lingua italiana, tutti a carattere intensivo e della durata di 80 ore, sono stati organizzati dal 22 febbraio al 19 marzo 2010 in Palazzo Firenze, presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri, parallelamente ai corsi di orientamento civico curati dall Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. In base alla conoscenza della lingua italiana, sono stati organizzati 13 gruppi per 335 studenti complessivi, il cui livello di competenza linguistica di partenza variava dal livello base (A1-A2) al livello avanzato (C1). Un carattere comune a tutti i corsisti è stato l alto livello di motivazione per l apprendimento della lingua italiana mantenuto durante tutto il corso. È interessante rilevare che, sebbene la motivazione sia stata costante durante tutto il periodo del corso, le ragioni che la sostenevano sono andate modificandosi durante il processo di apprendimento. Se inizialmente i corsisti partecipavano al corso principalmente con la speranza di trovare un lavoro, nel corso del tempo, si sono maggiormente interessati alla lingua e alla cultura italiana. Ritengo che il cambiamento che si è prodotto nell atteggiamento dei partecipanti al corso nei confronti dell apprendimento della lingua da un lato e nei confronti dell interazione con il modello culturale italiano dall altro sia il risultato più significativo del progetto. Il corso di lingua italiana ha rappresentato, a detta
dei corsisti, il cui grado di soddisfazione è stato rilevato attraverso un questionario di valutazione distribuito alla fine del corso, un occasione molto importante di accostamento alla lingua e alla cultura italiana, rappresentando, per molti di loro, il primo contatto con un contesto istituzionale e formale di apprendimento. I risultati del questionario citato mettono, inoltre, in evidenza l importanza attribuita dai partecipanti all apprendimento della lingua italiana per un pieno inserimento professionale e sociale nella realtà italiana. Il percorso didattico fin qui descritto si è concluso con un esame di conoscenza della lingua italiana nel mese di maggio, attraverso la certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA. Si è trattato di una verifica importante per i corsisti, che hanno potuto mettere alla prova il proprio livello raggiunto nella conoscenza della lingua; in questo processo, naturalmente, il corso offerto rappresenta solo un tassello del mosaico, che si integra con le esperienze pregresse e che, mi auguro, si arricchirà di esperienze future. In merito all importanza della certificazione delle competenze linguistiche nel più ampio e complesso processo di integrazione, desidero concludere il mio resoconto attraverso le parole di uno dei 15 docenti, grazie alla dedizione professionale e soprattutto umana dei quali è stato possibile realizzare questo progetto: ho notato una grande volontà e ambizione da parte dei corsisti nel ricercare una conferma della loro conoscenza della lingua italiana attraverso un esame. Quello che per loro era forse un obiettivo secondario, ovvero l approfondimento e l affinamento della lingua, era diventato invece un riscatto. Nella loro condizione di immigrati, in cerca di un occupazione e di un riconoscimento sociale, la lingua mi sembrava uno dei modi attraverso i quali volevano dimostrare ciò che loro stessi avevano realizzato per integrarsi nel paese ospitante.