Inaugurazione dei corsi di formazione per l anno 2019 della Scuola superiore della magistratura Scandicci, 5 aprile 2019

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Inaugurazione dei corsi di formazione per l anno 2019 della Scuola superiore della magistratura Scandicci, 5 aprile 2019 = Indirizzo di saluto = Signor presidente della Repubblica, ministro della Giustizia, presidente Lattanzi, presidente Silvestri, componenti del comitato direttivo della Scuola, autorità, partecipanti ai corsi, signore e signori. 1. Sono particolarmente lieto di partecipare all inaugurazione dei corsi annuali della Scuola superiore della magistratura e desidero congratularmi e ringraziare il presidente Silvestri e il comitato direttivo della Scuola per l ottimo livello didattico e organizzativo che ne caratterizza l attività. In pochi anni, la Scuola si è imposta come centro d eccellenza nella formazione iniziale e permanente dei magistrati. 2. Rivolgo un sentito ringraziamento al Capo dello Stato per la sua presenza alla cerimonia di inaugurazione. Ella, signor presidente, ha in più occasioni e apertamente evidenziato la centralità della cultura e della formazione per gli appartenenti all ordine giudiziario incoraggiando e sostenendo da un lato l impegno teso a offrire alla magistratura un percorso formativo completo e moderno, e dall altro il dialogo continuo e la collaborazione tra la Scuola, il Consiglio superiore della magistratura e il ministero della Giustizia. 3. La formazione professionale occupa infatti un ruolo di rilievo tra le condizioni di legittimazione della giurisdizione e costituisce per ciascun magistrato la migliore garanzia per la sua effettiva indipendenza e autonomia. La formazione del resto, 1

anche nelle plurime deliberazioni degli organismi del Consiglio d Europa, non è concepita come mera facoltà individuale del magistrato, ma piuttosto come l espressione di un dovere deontologico di preparazione, aggiornamento e crescita professionale. E non potrebbe essere altrimenti di fronte a un ordinamento giuridico in costante e veloce evoluzione alla luce delle innovazioni legislative interne e dell intreccio sempre più marcato con la normativa europea e internazionale. 4. L attuale complessità dei sistemi giuridici, l intreccio tra fonti del diritto non ordinate secondo i tradizionali criteri di raccordo, la necessità di tenere conto del dialogo, ormai continuo, tra le Corti nazionali e sovranazionali inevitabilmente accentuano il ruolo della giurisprudenza, conferendo alla fisiologica attività di interpretazione e applicazione delle norme una più decisa funzione di costruzione del diritto vivente. Alla magistratura, in altri termini, è assegnato il compito lato sensu di inventore del diritto, per usare le parole del maestro Paolo Grossi, un compito delicato e di grande responsabilità. Ciò impone una ancora più rigorosa preparazione tecnica e specialistica e un particolare abito mentale basato sull interiorizzazione di valori di imparzialità, equilibrio, ragionevolezza, indipendenza e sulla forte consapevolezza del proprio ruolo e degli effetti del proprio agire. Al magistrato, in una parola, si richiede un insieme di requisiti e capacità ascrivibili alla cultura della giurisdizione per la cui acquisizione assume un peso decisivo il percorso di formazione. 5. La domanda di giustizia e le crescenti attese da parte dei cittadini devono poter trovare risposte efficaci e tempestive e ciò chiama ciascun magistrato a compiti 2

onerosi. E una sfida impegnativa, che vede il Consiglio superiore e la Scuola consapevolmente e sinergicamente impegnati nello sforzo di migliorare la qualità della giurisdizione. In questa prospettiva, a mio avviso, assume speciale rilevanza l attività di formazione dei magistrati aspiranti agli incarichi direttivi. Se è vero infatti che la buona organizzazione e gestione incrementa le performance degli uffici, l acquisizione di conoscenze e capacità dal punto di vista della managerialità giudiziaria si traduce in recupero di efficienza ed efficacia del servizio giustizia. 6. Lo svolgimento delle attività formative ha dunque portata strategica dato che non solo è presupposto dell effettiva autonomia e indipendenza dell ordine giudiziario, ma presenta anche significativi riflessi organizzativi sull offerta di giustizia. Con questa consapevolezza, tra Scuola e Consiglio superiore si è ormai consolidato un convinto rapporto di cooperazione e coordinamento. Nella nuova consiliatura è ripreso il costante confronto nell ambito del tavolo tecnico istituito con la Scuola, nel corso del quale sono già stati affrontati vari temi e sono state anche discusse e approvate le modifiche al Regolamento per la formazione iniziale dei magistrati ordinari in tirocinio. 7. Il dialogo tra la Scuola e il Consiglio superiore resta dunque punto irrinunciabile, diretto tra l altro a garantire più efficacemente il pluralismo culturale nei contenuti e nei metodi della didattica, oltre che nella selezione dei docenti e dei partecipanti alle iniziative di formazione. Pluralismo culturale che è alla base della professionalità tecnico-giuridica, ma che rimarca altresì l importanza del momento organizzativo dell attività giudiziaria e la consapevolezza del ruolo e dell identità del magistrato. 3

8. A questo dialogo fecondo danno sostanza, assecondando il vigente assetto normativo, le annuali linee programmatiche elaborate dal Consiglio, che rappresentano il momento centrale della leale collaborazione tra le istituzioni. Non si tratta né di uno sterile adempimento burocratico né di un improprio atto di committenza, tutt altro: l elaborazione di linee programmatiche trova il suo fondamento logico nella necessità di formulare una didattica condivisa delle iniziative formative. La progettazione del percorso formativo nasce da una programmazione annuale ragionata, chiara, lineare e condivisa tra gli interlocutori istituzionali. Tenendo conto della rilevazione delle concrete esigenze formative dei magistrati, affidata sia all ascolto del comitato direttivo della Scuola e dei magistrati referenti distrettuali, sia alle indicazioni provenienti dagli uffici giudiziari, dalle associazioni dei magistrati, dai consigli giudiziari e dal Consiglio superiore, si allontana dalla Scuola, che è luogo di scambio culturale, il rischio di rimanere chiusa nell elaborazione di programmi auto-referenziali. 9. La giustizia è un servizio e un valore, senza giustizia e tutela dei diritti e delle libertà non c è democrazia. La magistratura dunque è la custode ultima della democrazia e in questa sua funzione è tanto più legittimata quanto più competente e integra. Competenza e integrità devono intrecciarsi strettamente nella figura del magistrato, competenza negli atti e integrità nei comportamenti. Come si legge nelle linee programmatiche, etica e deontologia dovranno essere adeguatamente curate, nell ottica di offrire a ogni magistrato tutti gli strumenti per cogliere la portata dei 4

propri comportamenti, pubblici e privati, anche quando siano irrilevanti dal punto di vista penale, civile e disciplinare. 10. Sono fermamente convinto, signor Presidente, che la condivisione di intenti tra Consiglio superiore e Scuola saprà assicurare quel livello professionale alto che giustamente si richiede alla magistratura. Come già negli anni passati così negli anni a venire, l obiettivo comune resta sempre quello di dotare l ordinamento italiano di magistrati preparati, qualificati e aggiornati al servizio della giustizia e dei cittadini. 11. Grazie a voi tutti per l attenzione. Da parte mia e del Consiglio superiore della magistratura rivolgo i più fervidi auguri per il periodo di formazione per l anno 2019 ringraziando ancora una volta gli organi direttivi e il personale della Scuola per l impegno e la passione con cui si dedicano alla formazione dei magistrati italiani. 5