Pagina 1 di 18. Procedura. Revisioni

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Pagina 1 di 18 Revisioni Revisione Data Oggetto della revisione Prima emissione 07/07/2014 Questa Procedura aggiorna, amplia ed integra i precedenti documenti (Protocolli - Istruzioni Operative) del 2009, sia del Presidio S.G.Bosco, sia dei Presidi Ospedalieri-Territorio ex ASL TO3. Per questo motivo, la presente non viene considerata una revisione di protocolli già esistenti, ma una nuova Procedura Elenco emissioni/approvazioni/: Distribuzione: copia in distribuzione controllata copia in distribuzione non controllata

Pagina 2 di 18 INDICE 1. INTRODUZIONE pag. 3 2. SCOPO pag. 4 3. CAMPO DI APPLICAZIONE pag. 4 4. DEFINIZIONI pag. 4 5. RESPONSABILITA pag. 5 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA pag. 6 6.1 Cosa fare in caso di incidente pag. 6 6.2 Valutazione iniziale del rischio post-esposizione pag. 6 6.3 Esposizione in sala Operatoria pag. 8 6.4 Negazione del Consenso Informato pag. 8 6.5 Profilassi Post-Esposizione pag. 8 6.6 Sorveglianza Sanitaria post-esposizione pag. 9 6.7 Segnalazione dei casi pag. 9 6.8 Verifica dell applicazione pag. 10 7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI pag. 10 8. REGISTRAZIONE ED ARCHIVIAZIONE pag. 10 9. ALGORITMO/FLOW-CHART pag. 11 10. ALLEGATI pag. 12 N. 1: Tabella: Raccomandazioni nazionali per la profilassi post-esposizione con antiretrovirali dopo esposizione occupazionale ad HIV pag. 13 N. 2: Modulo di Consenso Informato alla PPE pag. 14 N. 3: Scheda di segnalazione di PPE per operatore sanitario pag. 15

Pagina 3 di 18 1. INTRODUZIONE La prevenzione delle esposizioni occupazionali rappresenta la principale misura per evitare l infezione accidentale da HIV in Operatori Sanitari (OS); tuttavia, quando occorra un esposizione a rischio in seguito a contatto con sangue e/o altri liquidi biologici, è fondamentale prevedere tempi rapidi per instaurare una adeguata Profilassi per HIV. I dati raccolti dal SIROH (Studio Italiano Rischio Occupazionale HIV), nel periodo 1997-2007, evidenziano tassi di sieroconversione per HIV, HCV e HBV rispettivamente di 0.12, 0.43 e 0.55 % per esposizione percutanea, sostanzialmente sovrapponibili a quelli statunitensi ed europei. Lo studio di sorveglianza piemontese SIOP (Sorveglianza Incidenti Occupazionali Piemonte) ha registrato negli anni 1999/2010 un tasso di sieroconversione per HCV di 0.37 % conseguente a esposizione percutanea. Il rischio di contrarre un infezione per via ematica è legato alle caratteristiche del paziente fonte ed al tipo di lesione. Se non sono disponibili dati sullo stato sierologico della fonte per HIV, HCV e HBV, è indispensabile prelevare, previo consenso, un campione di sangue per l esecuzione dei relativi accertamenti. Per quanto riguarda il tipo di lesione, la presenza di alcuni fattori può comportare un aumento del rischio fino al 5%. Questi sono riassumibili in: 1) lesione profonda dell esposto; 2) sangue presente sul presidio causa della lesione; 3) presidio precedentemente utilizzato in vena o arteria del paziente fonte. Anche se non è possibile quantificare la riduzione dei tassi di infezione da HIV ottenibili con la PPE, studi in vitro, esperimenti su animali, studi caso-controllo e la consolidata esperienza nella riduzione della trasmissione verticale ne supportano l efficacia, pur in presenza di casi di fallimento della PPE. Perché sia efficace, la PPE deve essere iniziata il prima possibile, possibilmente entro 4 ore dall esposizione a rischio, mentre è sconsigliata dopo le 48 ore. Gli incidenti occupazionali che hanno coinvolto operatori in servizio presso i Presidi Ospedalieri e Territoriali della ASL TO2, negli anni 2011-2013, sono compresi tra 121 e 144, con ricorso a PPE in non oltre il 12% dei casi. Tra gli operatori infortunati non si è verificata alcuna sieroconversione. Allo scopo di ridurre il numero di trattamenti inutili e di alleviare quanto prima l ansia dell operatore legata all attesa del risultato, è opportuno prevedere procedure organizzative in grado di testare il paziente fonte dell esposizione il prima possibile, e comunque in tempi che permettano, se necessario, di iniziare la PPE entro 4 ore. La seguente Procedura ha, quindi, lo scopo di dettagliare le modalità di comportamento, individuando le specifiche responsabilità delle diverse figure professionali coinvolte, da adottare in caso di incidente occupazionale con esposizione a sangue e/o liquidi biologici potenzialmente infetti, al fine di garantire la massima efficacia degli interventi preventivi nel minor tempo possibile. La presente Procedura aggiorna e sostituisce le precedenti del 2009 in uso nei Presidi Ospedalieri e sul Territorio della ASL TO 2, allora ancora separate tra Presidi e Territorio delle ex ASL TO 3 e ex ASL TO 4.

Pagina 4 di 18 2. SCOPO 1. Identificare con precisione il grado di rischio conseguente all esposizione accidentale e l opportunità di sottoporre gli infortunati a profilassi post-esposizione per HIV 2. Individuare le situazioni in cui sia necessario testare il paziente fonte 3. Garantire, quando necessario, l accesso alla PPE nel più breve tempo possibile e secondo gli schemi più efficaci. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE Esposizione accidentale non protetta, durante l orario di servizio, a sangue e/o liquidi biologici potenzialmente infetti da parte di OS in servizio presso la ASL TO2 e del personale comunque operante all interno dell Azienda (addetti dell impresa di pulizie, frequentatori, studenti). 4. DEFINIZIONI ARV: farmaci Antiretrovirali Esposizione a rischio ematico: lesione percutanea o contatto di mucose o cute non integra con sangue, tessuti, altri liquidi biologici potenzialmente infetti. Oltre a sangue e liquidi visibilmente contaminati da sangue, sono considerati potenzialmente contagiosi sperma, secrezioni vaginali, liquor, liquidi da sierose e liquido amniotico. NON contagiosi feci, urine, sputo, saliva, lacrime, sudore, vomito, a meno che non visibilmente contaminati da sangue HBV: Virus dell Epatite B HCV: Virus dell Epatite C HIV: Virus dell Immunodeficienza Umana Acquisita MC: Medico Competente OAS/BdV: Presidio Ospedaliero Amedeo di Savoia/Birago di Vische OMV: Presidio Ospedaliero Maria Vittoria Operatore Sanitario (OS): personale (..) la cui attività include contatti con pazienti, o sangue, o altri liquidi organici provenienti da pazienti in strutture sanitarie o, comunque, durante l espletamento di manovre assistenziali ( corsia, laboratorio, territorio, ambulatori, domicilio,...) Paziente fonte: paziente a cui sono riconducibili i liquidi biologici causa dell esposizione PPE: Profilassi Post Esposizione con farmaci antiretrovirali attivi su HIV. Va proseguita per 4 settimane con un regime di combinazione comprendente almeno 3 farmaci. Va iniziata prima possibile e, comunque, possibilmente entro 4 ore e mai dopo 48 ore dall esposizione SGB: Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco

Pagina 5 di 18 5. RESPONSABILITA L adozione delle misure operative e precauzionali descritte nel presente documento deve avvenire in maniera sistematica da parte di tutto il personale sanitario (medici, infermieri, tecnici di Laboratorio), nel rispetto delle specifiche competenze ed in relazione alle attività descritte nel documento. DESCRIZIONE ATTIVITÀ Valutazione iniziale dell incidente, verifica della situazione sierologia del paziente fonte, eventuale richiesta di consulenza infettivologica per valutazione opportunità PPE, segnalazione INAIL Raccolta del Consenso Informato da paziente fonte per test ematico (HIV, HCV, HBV) Eventuale prelievo di campione di sangue su paziente fonte Invio del campione in Laboratorio per esecuzione test in urgenza: - OMV-OAS/BDV: Lunedì-Venerdì h. 8-16 previa telefonata al Laboratorio, settore Sierologia; dopo questo orario attivazione del servizio di pronta disponibilità del Laboratorio (Dirigente laureato/tecnico) - SGB: Lunedì-Venerdì h. 8-16 previa telefonata al Laboratorio, settore Sierologia; dopo questo orario invio del campione al Laboratorio (aperto h 24). Esecuzione del test in urgenza (tempi di risposta di circa 1 ora dal ricevimento del campione) Valutazione opportunità PPE ed eventuale inizio Fornitura del farmaco per la profilassi successiva alle prima dose Follow-up clinico-sierologico dell esposto OPERATORE Medico o Chirurgo PS OMV-SGB Medico Accettazione OAS-BdV Medico, Preposto o Infermiere del Reparto di accadimento Medico, Preposto o Infermiere del Reparto di accadimento Ore 8-16: Medico, Preposto o Infermiere del Reparto di accadimento Turni notturni/festivi: Medico o Chirurgo PS OMV-SGB Medico Accettazione OAS-BdV OMV-OAS/BDV: Tecnico Laboratorio/Virologia SGB: Tecnico di turno Medico o Chirurgo PS OMV-SGB Medico Accettazione OAS-BdV Infettivologo Ambulatori Centralizzati di Malattie Infettive Medico Competente

Pagina 6 di 18 6. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA 6.1 Cosa fare in caso di incidente Ogni volta si verifichi contatto accidentale con sangue o liquidi organici o altro materiale biologico, l infortunato deve: - in caso di puntura o ferita - facilitare il sanguinamento - lavare con acqua e sapone la sede della lesione per alcuni minuti - disinfettare con antisettico - in caso di contaminazione mucose (cavo orale e congiuntiva) - lavare per alcuni minuti con acqua corrente o soluzione fisiologica Inoltre deve sempre: - informare il proprio diretto superiore (medico, coordinatore infermieristico) - se l incidente è avvenuto: nel Presidio Maria Vittoria, recarsi in Pronto Soccorso nel Presidio S. Giovanni Bosco, recarsi in Pronto Soccorso nel Presidio Amedeo di Savoia/Birago di Vische o sul Territorio (Distretti Circ. 4 e 5, Casa Circondariale Lo Russo-Cutugno), recarsi al Servizio di Accettazione AdS/BdV sul Territorio (Distretti Circ. 6 e 7), recarsi in Pronto Soccorso SGB - prevedere di recarsi, entro 48 ore, alla SoSD Medico Competente, presso le diverse sedi di riferimento (OMV, OAS/BdV, SGB) per gli accertamenti e l inizio del protocollo di sorveglianza. 6.2 Valutazione iniziale del rischio post-esposizione L operatore esposto deve presentarsi quanto prima al Medico o al Chirurgo di Pronto Soccorso (Presidi SGB o OMV, Circoscrizioni 6 e 7) o al Medico di Guardia dell Accettazione (Presidio OAS/BdV, Casa Circondariale Lo Russo-Cutugno, Distretti Circ. 4 e 5). In base alle modalità dell esposizione (tipo di lesione e di materiale biologico implicato; caratteristiche del paziente fonte ; vedi Tabella 1 in Allegato 1), il Medico valuterà se esista un possibile rischio per l operatore. In ogni caso dovrà: 6.2.1 Eseguire segnalazione all INAIL mediante compilazione dell apposito modulo in 3 copie 6.2.2 Inviare l infortunato al Medico Competente ed alla Direzione Sanitaria con copia del verbale di Pronto Soccorso o Accettazione per il successivo follow-up clinico-sierologico (protocollo di sorveglianza) 6.2.3 Inoltre, nel caso in cui l esposizione rappresenti un possibile rischio per l operatore, dovrà valutare la situazione sierologica del paziente fonte, in particolare se presente in cartella clinica l esito del test per HIV eseguito al momento del ricovero od in un periodo immediatamente precedente (non oltre 30 giorni). Nel caso risulti assente, dovrà predisporre un prelievo di sangue per eseguire il test. L esecuzione del prelievo è subordinata all acquisizione di specifico Consenso Informato del paziente fonte e sarà a carico del reparto di accadimento. Il consenso informato deve specificare che l esito del test deve essere comunicato anche ai medici Competenti ed al Medico di Pronto Soccorso/Accettazione per gli opportuni provvedimenti sul lavoratore esposto.

Pagina 7 di 18 Presidi OMV OAS/BDV e Distretti 4 e 5: se l esposizione avviene durante l orario di normale attività del Laboratorio (Lunedì-Venerdì, ore 8-16), il prelievo verrà inviato prima possibile, previo allerta del Laboratorio affinché esegua l esame in urgenza (esito disponibile circa 1 ora dall arrivo del prelievo in Laboratorio). La richiesta del test avviene attraverso Galileo nella pagina specifica per le urgenze del Laboratorio di Microbiologia e Virologia (OAS URGENZE VIRO & MICRO). Qualora l esposizione avvenisse al di fuori dell orario di Servizio del Laboratorio, sarà compito del Medico di Pronto Soccorso/Accettazione attivare il servizio di Pronta Disponibilità del Laboratorio attraverso la chiamata del Dirigente di turno che attiva il Tecnico Reperibile del Laboratorio per l esecuzione in urgenza del test che deve essere sempre richiesto per via informatica attraverso Galileo nella pagina specifica per le urgenze del Laboratorio di Microbiologia e Virologia (OAS URGENZE VIRO & MICRO). Anche in questo caso, l esito dell esame verrà comunicato entro circa 1 ora dall arrivo del campione in Laboratorio. Presidio SGB e Distretti 6 e 7: se l esposizione avviene durante l orario di apertura del settore sierologia (Lunedì-Venerdì, ore 8-16), il prelievo verrà tempestivamente inviato, previa telefonata di avviso al settore Sierologia del Laboratorio affinché esegua l esame con urgenza (esito disponibile circa 1 ora dall arrivo del prelievo in Laboratorio). Se l esposizione avviene al di fuori di questo orario, invio del campione al Laboratorio per l esecuzione del test da parte del tecnico presente. Le attività di esecuzione e validazione saranno conformi alle procedure in uso presso il laboratorio analisi SGB. In entrambi i casi, la richiesta del test avviene attraverso Galileo nella pagina specifica per le urgenze del Laboratorio SGB (INFORTUNIO BIOLOGICO). In caso di risultato positivo del test sul paziente fonte, l infortunato esposto dovrà iniziare subito la PPE. La prima dose può essere fornita direttamente in PS o, in alternativa, dall Infettivologo di Guardia del Presidio Amedeo di Savoia, in particolare se non ancora trascorse le 4 ore dall incidente, al quale l esposto può essere immediatamente inviato. Nel caso in cui non sia identificabile il paziente fonte (per esempio puntura accidentale con ago smaltito non in contenitore rigido, o con ago/tagliente sporgente da contenitore rigido), l infortunato dovrà essere inviato all Infettivologo di Guardia presso il presidio Amedeo di Savoia affinché valuti l opportunità o meno di iniziare la PPE. 6.2.4 Per quanto riguarda il rischio di infezione da HBV e HCV, appare opportuno valutare lo stato sierologico del paziente fonte anche nei confronti di questi virus. Se i dati non sono presenti in cartella clinica, un campione di sangue per la ricerca dei marcatori virali di infezione, sempre previo consenso informato, può essere raccolto insieme a quello per la ricerca di anticorpi anti-hiv, sottolineando, comunque, che questi esami non devono essere eseguiti in urgenza. Il campione, infatti, può essere processato secondo l attività di routine del Laboratorio durante il normale orario di Servizio, in quanto, in assenza di una PPE specifica, non è necessario disporre dell esito dei test in tempi rapidi. Solo nell eventualità che l esposto non sia immune o vaccinato per HBV, HBsAg può essere richiesto in urgenza, per poter somministrare quanto prima le Immunoglobuline specifiche per HBV e per iniziare il prima possibile il ciclo vaccinale (Ministero della Salute: linee guida sull utilizzo dei farmaci antiretrovirali 2011 Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012/2014).

Pagina 8 di 18 6.3 Esposizione in Sala Operatoria L esecuzione del test di screening per HBV, HCV e HIV non è indicata tout court in tutti i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, ma dovrebbe essere limitata solo ai casi in cui questi esami virologici possano avere rilevanza clinica. In caso di esposizione non protetta in Sala Operatoria a materiale biologico di un paziente sottoposto ad intervento chirurgico, dovrà, come negli altri casi, essere valutato lo stato sierologico del paziente fonte per HBV, HCV e, soprattutto, HIV. Se gli esiti sono disponibili nella documentazione clinica, ci si comporterà come al punto precedente (6.2). Nel caso gli esami non siano stati eseguiti, se il tempo necessario a: - raccogliere il consenso informato dal paziente fonte dopo la fine dell intervento - eseguire il prelievo e l esame in urgenza supera verosimilmente le 4 ore ritenute il limite massimo per l inizio di una PPE, questa andrà iniziata, in attesa dei risultati virologici ottenuti su campioni raccolti successivamente. Se negativi, la PPE sarà tempestivamente sospesa. In caso di interventi la cui durata sia stimata 90, per ovviare al rischio di iniziare inutilmente la PPE in attesa dell esito dell esame sierologico, si consiglia di acquisire precedentemente da parte del paziente il Consenso Informato per il test HIV, che andrebbe eseguito solo in presenza di incidente occupazionale con indicazione alla PPE. In questo caso, avendo già il Consenso Informato, è sufficiente effettuare il prelievo in Sala Operatoria ed inoltrarlo in Laboratorio dopo la compilazione della richiesta in urgenza sul Programma Galileo, con un risparmio di tempo tale da disporre con ogni probabilità del referto entro le 4 ore dall incidente. 6.4 Negazione del Consenso Informato 6.4.1 Nel caso in cui il paziente fonte rifiuti di sottoporsi al test per la ricerca degli anticorpi anti-hiv, deve essere considerato come fonte non nota. In ogni caso dovrà essere effettuata un accurata indagine anamnestico-clinica al fine di fornire all infettivologo tutte le informazioni utili per la valutazione dell offerta della profilassi post esposizione. 6.4.2 Qualora il paziente fonte non sia temporaneamente in grado di firmare il Consenso per il test anti-hiv (per es., intervento chirurgico in urgenza), se l esposizione è ritenuta potenzialmente a rischio, è opportuno iniziare la PPE in attesa dell esito degli esami sierologici successivamente eseguiti: se negativi, la PPE andrà sospesa. In caso di permanente incapacità di firmare il Consenso informato e di impossibilità di ottenerlo in tempi brevi dal tutore, dopo accurata valutazione caso per caso, il test può essere effettuato, prevalendo la tutela dell'interesse dell operatore esposto. Il paziente fonte/tutore verrà informato il più presto possibile sulle ragioni dell'esame e sul risultato. 6.5 Profilassi Post Esposizione 6.5.1 La PPE deve essere: - esclusa se il paziente fonte è anti-hiv negativo - consigliata in caso di paziente fonte HIV-positivo, come desumibile dagli esami presenti in cartella clinica o dall esito del test eseguito in urgenza - considerata in caso di paziente fonte non noto, ma in presenza di tipologia, gravità della lesione, modalità e sede dell incidente (prevalenza di infezione da HIV nei pazienti afferenti a quel Reparto/Servizio) tali da farla ritenerle indicata dall Infettivologo di Guardia dell Accettazione Presidio

Pagina 9 di 18 Amedeo di Savoia. Non è raccomandata la ricerca dell HIV su materiale ematico residuo eventualmente presente sui dispositivi causa dell esposizione accidentale - considerata anche in caso di paziente fonte risultato negativo al test, ma ritenuto ad alto rischio di infezione o nel periodo finestra sulla base di caratteristiche epidemiologiche e/o cliniche. 6.5.2 La decisione di iniziare la PPE spetta unicamente all operatore esposto, cui devono essere fornite dettagliate informazioni su efficacia, sicurezza e tossicità del trattamento. Dopo aver ricevuto le informazioni necessarie, l infortunato dovrà comunque firmare lo specifico modulo di consenso informato (Allegato 2), in cui accetta o rifiuta la PPE. Nel caso non possa essere rispettato il limite delle 4 ore, l inizio della PPE dovrà avvenire nel PS di competenza; altrimenti, preferibilmente, la somministrazione della prima dose di farmaco dovrebbe aver luogo presso il Servizio di Accettazione Presidio Amedeo di Savoia. L infortunato verrà quindi inviato presso gli Ambulatori Centralizzati di Malattie Infettive in cui, dopo la presa in carico, il Medico Infettivologo ambulatoriale consegnerà la quantità di farmaco sufficiente per le 4 settimane di profilassi e fornirà gli ulteriori aggiuntivi chiarimenti necessari. Nel caso in cui l incidente occupazionale avvenga in un periodo di chiusura degli Ambulatori (p.es. nei giorni festivi), all operatore deve essere fornito il numero di dosi di farmaco necessarie a coprire il periodo tra la prima dose ed il successivo accesso in Ambulatorio. 6.5.3 I regimi di profilassi devono prevedere l associazione di tre farmaci. In caso di paziente fonte mai trattato con antiretrovirali o non noto, il regime consigliato è il seguente: - Combivir 1 cp ogni 12 ore + Kaletra 2 cp ogni 12 ore, oppure - Truvada 1 cp ogni 24 ore + Kaletra 2 cp ogni 12 ore - In caso di paziente pre-trattato, lo schema di profilassi andrà adattato a quello di terapia più efficace nel controllo della viremia del paziente fonte. L inizio della PPE deve possibilmente avvenire tra 1-4 ore dall esposizione. La PPE non va proposta dopo 48 ore dall esposizione. La durata della PPE deve essere di 4 settimane. 6.6 Sorveglianza sanitaria post-esposizione L operatore infortunato deve presentarsi appena possibile, e in ogni caso entro 48 ore, presso la SoSD Medico Competente di riferimento con il verbale del Medico di Pronto Soccorso/Accettazione. Il protocollo di sorveglianza sull operatore infortunato prevede un prelievo basale (marcatori virali, emocromo, transaminasi), un prelievo a 45 ed a 90 giorni (marcatori virali, transaminasi) ed un prelievo finale a 6 mesi dall esposizione (come quello basale). In caso di inizio della PPE viene associato lo specifico protocollo per le 4 settimane di trattamento (un prelievo ogni 10 gg. con rilevazione di emocromo, funzionalità epatica, glicemia, creatinina, amilasi, ac. urico, CD4 e CD8 tot). 6.7 Segnalazione dei casi I centri clinici autorizzati alla dispensazione di farmaci ARV devono segnalare, attraverso specifica scheda (Allegato 3) tutti i casi di PPE al Registro Italiano delle Profilassi Post Esposizione ad HIV con Antiretrovirali, con centro di coordinamento presso il Dipartimento di Epidemiologia e Ricerca Preclinica

Pagina 10 di 18 dell'istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma (Tel 06-551704930-902-903, Fax 06-5582825 e-mail: irapep@inmi.it). Le schede devono quindi essere trasmesse al Dott. Bernardino SALASSA, responsabile degli Ambulatori Centralizzati di Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero OAS/BdV, che si incaricherà di inviarle al Centro di Coordinamento Nazionale. 6.8 Verifica dell applicazione Il Servizio del medico Competente valuta annualmente la corretta applicazione della procedura secondo gli indicatori individuati dalla sorveglianza regionale (SIOP) e nazionale (SIROH). 7. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1) Ministero della Sanità: Progetto AIDS ISS. Registro Italiano delle profilassi post-esposizione ad HIV. Istituto per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Proposta di raccomandazioni per la chemioprofilassi con antiretrovirali dopo esposizione occupazionale ad HIV, ed indicazioni di utilizzo nei casi di esposizione non occupazionale. 19 Marzo 2002 2) Commissione Nazionale per la Lotta contro l AIDS. Aggiornamento delle conoscenze sulla terapia dell infezione da HIV. Febbraio 2008 3) CDC. Occupational Exposures to HBV, HCV, and HIV and Recommendations for Postexposure Prophylaxis. U.S. Department of Health and Human Services, Atlanta GA. MMWR 2001; 50 (RR-17) 4) CDC. Updated U.S. Public Health Service Guidelines for the Management of Occupational Exposures to HIV and Recommendations for Postexposure Prophylaxis. MMWR. September 30, 2005 / 54(RR09);1-17 5) PROGETTO SIOP-SIROH. Sistema di sorveglianza degli incidenti occupazionali a potenziale rischio biologico negli operatori sanitari degli ospedali del Piemonte. Relazione Anno 2010. 8. REGISTRAZIONE ED ARCHIVIAZIONE Una copia del documento deve essere presente presso: 8.1 Tutti i Reparti e Servizi dei Presidi Ospedalieri Maria Vittoria, Amedeo di Savoia/Birago di Vische, San Giovanni Bosco, Distretti Circ. 4, 5, 6, 7 dell ASL TO2, 8.2 S.C. Prevenzione Rischio Infettivo dell ASL TO2 8.3 Direzioni Sanitarie di Presidio, di Distretto e della Casa Circondariale Lo Russo-Cutugno 8.4 SoSD Qualità ed Accreditamento dell ASL TO2 Il documento deve essere presente, applicato e reso disponibile durante le visite di controllo effettuate dalle Direzioni Sanitarie e dalla SC P.R.I.

Pagina 11 di 18 9. Algoritmo esposizione accidentale a sangue/liquidi biologici per valutazione PPE

Pagina 12 di 18 ALLEGATI N. 1 Tabella: Raccomandazioni nazionali per la profilassi post-esposizione con antireretrovirali dopo esposizione occupazionale ad HIV pag. 13 N. 2 Modulo di Consenso Informato alla PPE pag. 14 N. 3 Scheda di segnalazione di PPE per operatore sanitario pag. 15

Pagina 13 di 18 ALLEGATO 1 Tabella 1: RACCOMANDAZIONI NAZIONALI PER LA PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE CON ANTIRE- RETROVIRALI DOPO ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE AD HIV PPE: Caratteristiche incidente Raccomandata Considerata Sconsigliata - Stato virologico per HIV Negativo Paziente Fonte Infezione da HIV ACCERTATA non noto o riferita sieronegatività - Non identificabile o non (valutazione epidemiologica, in base ai fattori di rischio, della possibilità disponibile che sia in fase finestra) Modalità esposizione - Ferita o puntura con ago o altro tagliente - Contaminazione congiuntivale - Contaminazione di cute lesa o altre mucosa - Ferita da morso Contaminazione di cute integra

Pagina 14 di 18 ALLEGATO 2 MODULO PER IL CONSENSO INFORMATO PPE Gentile signore/a, Lei ha segnalato una esposizione che comporta un rischio potenziale di infezione da HIV. Per tale motivo le è stata offerta la possibilità di assumere dei farmaci come mezzo di prevenzione della trasmissione della infezione (profilassi). Alla luce delle attuali conoscenze lei è stato informato: 1) circa l'entità del rischio di infezione da HIV, in generale e riferito al suo caso specifico 2) che alcuni studi hanno evidenziato la potenziale efficacia dell' assunzione di farmaci diretti contro HIV nel ridurre tale rischio 3) che i risultati di tali studi non possono comunque essere considerati definitivi e che, sulla base delle attuali limitate conoscenze, l'efficacia di tali farmaci nel prevenire l'infezione non può considerarsi assoluta 4) che esistono pochi dati sulla tossicità di tali farmaci in soggetti senza infezione da HIV, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine ritenuti peraltro improbabili 5) delle possibili controindicazioni di tali farmaci 6) delle modalità di somministrazione dei farmaci e dei controlli previsti 7) che il ricorso ripetuto alla profilassi potrebbe comportare lo sviluppo di resistenze 8) delle conoscenze sull uso di tali farmaci in caso di gravidanza in atto 9) delle possibili interazioni con altre sostanze chimiche, farmacologiche o non 10) che il medico che la segue ha l'obbligo di mantenere la più stretta confidenzialità sul suo caso Lei può accettare tutti o solo alcuni dei farmaci che le sono proposti e interrompere in qualsiasi momento la profilassi, anche se e' consigliato discuterne con il medico specialista che la segue. Per i soli casi di esposizione occupazionale: in tutti i casi le visite, le consulenze e i controlli necessari le sono assicurati senza alcuna spesa. Accettare o meno la profilassi non lede i suoi diritti medico legali. La possibile efficacia della profilassi dipende in parte anche da un pronto inizio. Per tale motivo le viene richiesto di sottoscrivere ora il presente modulo sia in caso decida di assumere i farmaci che di non farlo. Il sottoscritto..., sulla base di quanto discusso con il dottor... in servizio presso..., e di quanto riportato nel presente modulo, dichiara di (accettare o rifiutare) l'offerta di una profilassi dell'infezione da HIV. Data...... Firma dell Operatore Sanitario Firma e timbro del medico

Pagina 15 di 18 ALLEGATO 3

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