ROMANTICISMO, IDEALISMO E Volume 7 sk E SUOI AVVERSARI Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 1

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Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 1 La nuova concezione della logica La Fenomenologia ci ha portati dal punto di vista del sapere della coscienza empirica al punto di vista del Sapere assoluto. Sul piano del Sapere assoluto è rimossa ogni differenza fra certezza (che implica sempre un elemento di soggettività) e verità (che è sempre oggettività), fra sapere come forma e sapere come contenuto. Il Sapere assoluto è esattamente questa coincidenza assoluta di forma e contenuto, e la Logica inizia e si svolge interamente su questo piano. La logica di Hegel non è un puro organon, un puro strumento o metodo, ma è lo studio della struttura del Tutto: Hegel stesso parla espressamente di impalcatura del Tutto. La tesi di fondo della logica hegeliana è che pensare ed essere coincidono, e che pertanto la logica coincide con l ontologia (ossia con la metafisica). E il pensiero medesimo che, nel suo procedere, realizza se stesso e il proprio contenuto: un popolo senza metafisica è come un tempio senza altare. Le diverse categorie attraverso le quali la sua logica via via si sviluppa, possono essere riguardate come successive definizioni dell Assoluto. La logica hegeliana può essere rappresentata come un dire la medesima cosa in maniera progressivamente più ricca (un dire, però, che coincide con un farsi-sempre-più-ricco della cosa stessa che viene detta). Solo tenendo presente la concezione dell Assoluto come processo dialettico si comprende la nuovissima concezione hegeliana della logica. E un imponente dispiegamento intellettuale, perché riassume in sé tutta quanta la tematica logica e quella ontologica-metafisica e le relative figure teoretiche quali erano emerse dai presocratici a Hegel stesso (vedi schema pagg. 2-3) Le tre principali tappe della Logica sono quelle che Hegel chiama 1) Essere 2) Essenza 3) Concetto 1. Nella logica dell Essere, la dialettica procede in senso orizzontale: mediante passaggi che portano da un termine a un altro, il quale assorbe il precedente (il pensiero procede come su un piano o su una superficie) 2. nella logica dell Essenza si ha invece come uno svilupparsi dei vari termini, e come un riflettersi reciproco di un termine nell altro (il pensiero si approfondisce, cresce secondo la dimensione della profondità) 3. infine nella logica del Concetto ciascun termine prosegue nell altro e in esso continua fino a identificarsi (dialetticamente) con esso (il pensiero raggiunge la compiutezza, si attua secondo la dimensione della circolarità)

Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 2 IDEA IN SE O IDEA COME LOGOS ESSERE ESSENZA LA LOGICA E LA TOTALITA DELLE SUE CATEGORIE 1 Essere 2 Essenza 3 Concetto a) essere 1. essere b) nulla c) divenire a) esserci come tale 1 qualità 2. esserci b) finità c) infinità a) l essere per sé come tale 3. essere per sè b) uno e molti c) repulsione e attrazione a) quantità pura 1. quantità b) grandezza continua e discreta c) repulsione e attrazione a) numero 2 quantità 2. quanto b) quanto estensivo ed intensivo c) infinità quantitativa a) rapporto diretto 3. rapporto quantitativo b) rapporto inverso c) rapporto potenziale a) quanto specifico 1. quantità specifica b) misura specificante c) essere per sé nella misura a) rapporto delle misure indipendenti 3 misura 2. misura reale b) linea nodale di rapporti di misura c) lo smisurato a) l indifferenza assoluta 3. genesi dell essenza b) l indifferenza come rapporto inverso dei suoi fattori c) passaggio nell essenza a) essenziale-inessenziale 1. parvenza b) mera parvenza c) riflessione a) identità 1 essenza 2. essenzialità b) differenza c) contraddizione a) fondamento assoluto 3. fondamento b) fondamento determinato c)condizione a) la cosa e le sue proprietà 1. esistenza b) il constare di materie della cosa c) la risoluzione della cosa a) legge del fenomeno 2 2. apparenza o fenomeno b) mondo fenomenico o mondo in sè apparenza c) risoluzione dell apparenza a) tutto e parti 3. rapporto essenziale b) forza e sua estrinsecazione c) esterno e interno a) esposizione dell assoluto 1. assoluto b) attributo assoluto c) modo dell assoluto a) accidentalità 3 realtà 2. realtà b) necessità relativa c) necessità assoluta a) sostanzialità 3. rapporto assoluto b) causalità c)azione reciproca

Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 3 a) universale 1. concetto b) particolare c) individuo 1 soggettività 2. giudizio a) giudizio d esistenza b) giudizio della riflessione c) giudizio della necessità 3. sillogismo a) sillogismo dell esistenza b) sillogismo della riflessione c) sillogismo della necessità 1. meccanismo a) l oggetto meccanico b) il processo meccanico CONCETTO c) il meccanismo assoluto a) l oggetto chimico 2 oggettività 2. chimismo b) il processo c) il meccanismo assoluto 3. teleologia a) il fine soggettivo b) il mezzo c) il fine realizzato 1. la vita a) l individuo vivente b) il processo vitale c) il genere 3 idea a) l idea del vero 2. l idea del conoscere b) l idea del bene 3. l Idea assoluta NB.: L Idea assoluta è la totalità organica di tutte queste categorie nella loro strutturale connessione dialettica,la sintesi vivente che le comprende tutte quante nel loro pieno dispiegarsi La logica dell Essere La logica dell Essere si divide in logica della 1) qualità, 2) quantità, 3) misura 1. La qualità è la determinazione concettuale più immediata che coincide con la cosa (pensando ad una cosa, la cogliamo immediatamente come un quale ) 2. nella quantità la qualità viene negata e considerata come indifferente (il quanto prescinde dal quale) 3. la misura è la sintesi che rimuove-e-conserva i due momenti precedenti, in quanto si pone come quanto qualitativo. L inizio assoluto della Logica è costituito dalla prima triade con cui inizia il movimento logico della prima categoria (la categoria della qualità) e costituisce il punto di gran lunga più discusso di tutta la logica hegeliana. Questa triade è costituita da a) essere; b) non essere; c) divenire. In questo inizio c è già tutta la logica e tutta la metafisica. Essere, non-essere e divenire, infatti, riassumono tutto ciò che è e che può essere pensato e detto. La prima triade sussume le posizioni della più antica metafisica greca; il fondo della storia del pensiero occidentale riemerge così, nella maniera più suggestiva, come l inizio del primo circolo della spirale che salirà via via secondo cerchi sempre più ampi. Ed ecco come avviene questo passaggio triadico. Se penso il puro essere (essere privo di qualunque determinazione), penso qualcosa che non è nulla (di determinato). Il vuoto pensare non è ancora un vero pensare. Il pensiero è movimento, e come tale si effettua come divenire, e il divenire suppone appunto continuo passaggio dall essere al non-essere (e viceversa). Come ha chiarito Hans-Georg Gadamer, il divenire è la verità del pensare (se immobilizzassimo il pensiero, cesseremmo di pensare), così come è la verità del reale. Essere e nulla sono, così, superati nella loro sintesi, e solo in questa hanno realtà (come già aveva sostenuto Eraclito- vedi sk 1.2.2 pag. 1)).

Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 4 Il divenire sfocia nell esserci, ossia nel 1) qualcosa (di determinato), che, come tale (nella misura in cui ogni determinazione è negazione), non è tutte le altre cose (tesi) 2) in questo modo il qualcosa richiama un qualcos altro (antitesi) 3) si ha quindi (sintesi) un divenire a un livello più alto rispetto a quello della precedente triade, un divenire determinato e differenziato. Il qualcosa rimanda, per sua stessa natura, consistente nell essere determinato, a qualcos altro, a un altro qualcosa, e questo a un altro ancora, e così via all infinito. Ma l infinito che in tal modo viene a configurarsi non è se non una fuga del finito, che progredisce in linea retta senza termine. Questo, secondo Hegel, non è affatto il vero infinito, ma solamente il falso infinito proprio dell intelletto. Il vero infinito è l infinito della ragione, il quale non è come una retta che prosegue senza termine, ma come un circolo, o meglio come un processo circolare che consiste nel giungere a sé nel proprio altro. Il vero infinito è il processo dialettico. L infinito è la negazione della negazione, l affermativo, l essere che si è ristabilito dalla limitatezza. Il finito non soltanto si altera, così come il qualcosa in generale, bensì perisce; e non è soltanto possibile che perisca, quasi potesse essere senza perire, bensì l essere in quanto essere delle cose finite consiste nell aver il germe del perire come loro essere-in-sé: l ora della loro nascita è l ora della loro morte. Il finito allora è qualcosa di non-reale ( ideale, dice Hegel, nel senso che non è realtà di per sé), e l idealismo, per lui, si fonda per intero su questa consapevolezza. Una filosofia che attribuisce realtà vera al finito non merita nemmeno il nome di filosofia, perché attribuisce realtà all irreale. La proposizione il finito è idealità costituisce l idealismo. L idealismo della filosofia non consiste se non nel riconoscere che il finito non è un veramente essente. Ogni filosofia è essenzialmente idealismo, o quantomeno ha l idealismo per suo principio, e la questione sta allora nel vedere in che misura tale principio vi è realmente attuato. La filosofia è idealismo tanto quanto la religione; neanche la religione riconosce infatti la finitezza come un vero essere, come qualcosa di ultimo, di assoluto, o di non-posto, di increato, di eterno. L opposizione tra filosofia idealistica e filosofia realistica è perciò priva di significato. Una filosofia che all esserci finito in quanto tale attribuisse un essere vero, definitivo, assoluto, non meriterebbe il nome di filosofia. La logica dell Essenza La logica dell Essenza procede a scavare in profondità per trovare le radici dell essere. E l essere stesso che si ripiega e si approfondisce riflettendo su se stesso. Bisogna ricordare che in tedesco essenza si dice Wesen, che deriva da gewesen, participio passato del verbo essere, che significa in un certo senso l essersi riflesso e ripiegato su di sé dell essere stesso, quasi condensandosi in sé. Anche in greco essenza si diceva to ti hen einai, che i latini traducevano con quod quid era esse (il ciò che era l essere), che indicava appunto l essere in quanto riflesso e condensato in sé. La logica dell Essenza studia il pensiero che vuol vedere che cosa c è sotto la superficie dell essere, e attivare al fondo di esso. E attraverso le tre categorie principali 1) della riflessione; 2) del fenomeno; 3) della realtà in atto, Hegel studia le tappe nelle quali il fondo dell essere (l essenza), progressivamente, prima a) pare; poi b) ap-pare; e infine c) si manifesta pienamente. Trovano posto in questa parte della logica le discussioni sui celeberrimi principi di identità e di non-contraddizione: Il principio di identità suona: tutto è identico a sé: A = A; e, negativamente, A non può essere al tempo stesso A e non A. Questo principio non è una vera legge del pensiero, ma semplicemente la legge dell intelletto umano.

Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 5 La vera identità deve essere intesa come identità che include le differenze. La vera identità è quella che dialetticamente si realizza togliendo e mantenendo le differenze, e che pertanto implica l identità nella differenza e la differenza nell identità. Per quanto riguarda la rilevanza della contraddizione, essa è la molla della dialettica, ed è, di conseguenza, assolutamente necessaria. Si dovrebbe dunque dire: tutte le cose sono in se stesse contraddittorie, e ciò propriamente, nel senso che questa proposizione esprime anzi, in confronto delle altre, la verità e l essenza delle cose. E uno dei pregiudizi fondamentali della vecchia logica e dell ordinaria rappresentazione, che la contraddizione non sia una determinazione altrettanto essenziale e immanente quanto l identità. Invece, quando si dovesse parlare di un ordine di precedenza e si dovessero tener ferme le due determinazioni come separate, bisognerebbe prendere la contraddizione come la più profonda e la più essenziale. Poiché di fronte a essa l identità non è che la determinazione del semplice immediato, del morto essere; la contraddizione invece è la radice di ogni movimento e vitalità; qualcosa si muove, ha un istinto e un attività, solo in quanto ha in se stesso una contraddizione. In questa parte della Logica si trova anche la celebre difesa della prova ontologica (a priori) dell esistenza di Dio, presentata per la prima volta da Anselmo (vedi sk 3.7.1 pag. 1), e criticata da Kant (vedi sk 6.7.6 pag. 4) Secondo Hegel, dato il suo punto di vista che è quello della coincidenza di pensiero e realtà, pensare Dio senza pensarlo esistente è strutturalmente impossibile. La prova adeguata dell esistenza di Dio, per Hegel, è un nuovo tipo di prova che fonde le istanze delle prove tradizionali in modo originale: Nell ordinaria maniera di sillogizzare sembra che fondamento dell Assoluto sia l essere del finito; perché c è un finito, c è l Assoluto. La verità invece è che perché il finito è l opposizione contraddicentesi di se stessa, perché esso (il finito) non è, per questo l Assoluto è. Ogni effetto è a sua volta causa, all infinito. Ma questo infinito cessa di essere mera progressione rettilinea, ripiegandosi su di sé circolarmente. Si ha, così, l azione reciproca, in cui causa ed effetto, attivo e passivo si identificano (i termini che agiscono anche patiscono e viceversa). In tal modo, si passa dalla sfera della necessità a quella della autonomia, dato che l azione reciproca implica non eterocausazione, ma autocausazione, e quindi libertà. E così si passa dall Essenza al Concetto. La logica del Concetto Con la sezione dedicata alla logica del Concetto si passa a quella che Hegel ha chiamato logica soggettiva, di contro alle prime due sezioni della logica oggettiva. Soggettivo è qui inteso in senso altamente positivo, nel senso, cioè, di logica che introduce nella superiore sfera del Soggetto. Come la verità dell essere è l essenza, così la verità dell essenza è la ragione. Nella logica del Concetto non solo si scopre che la realtà è il Soggetto, ma si scopre anche il perché. Tutto viene visto come un auto dispiegarsi dialettico del Soggetto, che è tutta-la-realtà. Ma cosa significa esattamente, per Hegel, Concetto (Begriff)? Hegel per Concetto intende l intero risultato del movimento logico fin qui raggiunto. Il Concetto sarebbe l Io penso che si autocrea, e autocreandosi crea tutte le determinazioni logiche. Il Concetto è quello che forma e crea : negazione di ogni determinazione e di ogni finitudine e loro superamento (è quindi assoluta negatività che si risolve in assoluta positività). Il Concetto è il nome più ricco e adeguato (fino a questo momento) per esprimere l Assoluto. Quindi anche il giudizio e il sillogismo (strettamente legati al concetto) dovranno acquistare un senso completamente nuovo. L è della copula nel giudizio hegeliano esprime identità dinamica di soggetto e predicato, e il termine più importante diventa il predicato (e non più il soggetto) della proposizione, perché il predicato esprime l universale, mentre il soggetto esprime l individuale.

Hegel e l assolutizzazione dell Idealismo pag. 6 Il sillogismo rappresenta l unità dei tre momenti: l universalità, la particolarità e l individualità; il sillogismo è l universale che tramite il particolare (la specie) si individualizza, e viceversa, ossia l individuo che tramite il particolare (la specie) si universalizza. Per esempio l animale (= universale) tramite la specie uomo (=particolare) si individualizza (per esempio in Carlo, in Luigi ); e viceversa, ogni singolo uomo (=individuo) attraverso la specie uomo (=particolare) tende all universale espresso dall animale. Hegel può quindi sostenere la tesi che ogni cosa è un sillogismo: il particolare è il termine medio che lega gli estremi dell universale e del singolare. Questa forma di legare sillogisticamente è una forma universale di tutte le cose. Ma Hegel non si ferma qui. Egli concepisce il suo stesso sistema come un gigantesco sillogismo in cui i tre momenti dell Idea logica, della Natura e dello Spirito sono i tre termini del sillogismo medesimo. Grandiosi sillogismi sono per Hegel i dogmi centrali del cristianesimo (l idea dell universale che mediamente si lega all individuale). Il nuovo significato che in questo contesto assume il termine Idea è il Concetto che si auto realizzato pienamente e quindi la totalità dei momenti di questa realizzazione, vista come processo e risultato dialettico. Contrastanti valutazioni e opposti giudizi sulla logica di Hegel Per Hans-Georg Gadamer la Logica è l opera più importante di Hegel, e, proprio per ciò che è contenuto in essa, giudica Hegel l ultimo dei grandi pensatori della grecità: i veri libri di Hegel sono soltanto la Fenomenologia dello Spirito e, appunto, la Scienza della Logica; perfino il celebre libro cui il XIX secolo si è anzitutto rivolto, la Filosofia del Diritto, è in realtà un libro di testo per l insegnamento universitario e non l effettiva elaborazione di una parte del sistema.