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Il trattamento del dolore nelle cure palliative domiciliari Esperienza del nucleo di cure palliative territoriali Amo Baldo Garda Negrar 10 aprile 2019 Dr. Gaetano Benati

Passaggio dalle terapie attive alle cure di supporto e palliative costituisce il tempo più difficile e amaro in tutta la storia di un malato oncologico. Tempo difficile Tempo breve Tempo prezioso I malati in questo tempo della loro malattia, non ci affidano la loro salute ma la loro vita, anzi, ci affidano la loro vita nel tempo più fragile dopo quello della nascita e della prima infanzia. RELAZIONE AMMALATO FAMIGLIA MEDICO N.C.P. Laddove la medicina produce successi, il problema della relazione con l ammalato è poco rilevante. Si accresce e diventa fondamentale laddove la tecnica entra in difficoltà. La relazione inizia con l ascolto STORIA CLINICA PERCORSI CHIRURGICI PERCORSI CHEMIOTERAPICI ACCERTAMENTI STRUMENTALI EVIDENZE CLINICHE ATTUALI Sgomento Speranza Illusione Disillusione Paura Disperazione Fatica

QUADRI CLINICI COMPLESSI IN PAZIENTI PROVATI DA CHIRURGIA, CHEMIOTERAPIA, RADIOTERAPIA. Ittero FRATTURE OSSE Ostruzione gastroduodenale Insufficienza epatica Occlusione intestinale Colangiti Malnutrizione Ascesso epatico ANEMIA- Cachessia Ascite. Versamento pleurico Versamento pericardico Polmoniti ab ingestiis Singhiozzo Dolore Sofferenza Dispnea Ipertensione endocranica GLI SPAZI OPERATIVI PER LA MEDICINA PALLIATIVA SONO MOLTEPLICI, DIATESI EMORRAGICA Sindromi paraneoplastiche Endocrino, Neurologico, Cutaneo, Ematologico, Coagulativo, Collagenopatico NON ANGUSTI, POSSONO GARANTIRE UN CONTROLLO OTTIMALE DEI SINTOMI.

IL DOLORE, PER QUANTO POSSIBILE, VA TRATTATO NEL CONTESTO PATOLOGICO CHE LO GENERA.

Trattamento del dolore nelle cure palliative domiciliari Obbiettivi irrinunciabili Contenimento del dolore a livelli sempre < 4 Adeguato riposo notturno libero da dolore Riduzione del dolore nella posizione eretta Prevenzione e controllo degli effetti collaterali Il piano terapeutico non può essere disgiunto dal piano assistenziale. Prescrizione di farmaci = Somministrazione di farmaci. Verifica quotidiana dei risultati Una buona assistenza garantisce il successo di una buona terapia Assistenza e sorveglianza del NCP Controllo quotidiano degli effetti collaterali Mantiene l adesione alla terapia Favorisce il corretto uso del farmaco Innesca complicità terapeutica Infonde fiducia Aiuta malato e famiglia a conoscere il dolore

Sede, irradiazione I fattori che aggravano o alleviano. L intensità Il sonno. L associazione con altri sintomi. Le caratteristiche temporali Meccanismo patogenetico compressivo e/o infiltrativo? Ascoltare azione pro-infiammatoria? Credere sensibilizzante sui nocicettori? dinamica movimento- dolore? secondario a trattamenti? La tipologia ( nocicettivo?, neuropatico?) Anamnesi farmacologica. Quale terapia in atto? Appropriata? Efficacie? Dal colloquio con il malato Riflettere Comunicare Agire Quale l attesa di vita? Attuata facilmente Interpretare dal paziente? la narrazione della storia dolorosa Dall esame clinico e dalla riflessione sulla documentazione. non è facile e non è immediato. È fondamentale conoscere bene il paziente ed il suo lessico: Sono spesso necessari più colloqui. Trattamento antalgico

N.C.P. AMO BALDO GARDA 2017 TOTALE PAZIENTI 142 PAZ. CON DOLORE NON CONTROLLATO AL PRIMO ACCESSO 38 TRATTATI CON DOSAGGIO ELEVATO DI OPPIACEI 5 2018 TOTALE PAZIENTI 146 PAZ. CON DOLORE NON CONTROLLATO AL PRIMO ACCESSO 35 TRATTATI CON DOSAGGIO ELVATO DI OPPIACEI 6 >120 MG OSSICODONE >100 MCG FENTANYL > 80 MG MORFINA E.V.

Condizioni che frequentemente ricorrono nei pazienti con dolore oncologico non controllato nella esperienza del N.C.P.dell A.M.O Pazienti con terapie non appropriate, spesso confuse, conseguenza inevitabile di proposte terapeutiche sovrapposte, indicate da medici diversi, in difetto di una di una relazione costante con l ammalato, che visitano in consulenza, in assenza di coordinamento. PAZIENTE AMBULATORIALE PAZIENTE OSPEDALIZZATO

Terapia senza diagnosi Dolore Diagnosi patogenetica Conoscenza del processo patologico Semeiotica Nocicettivo? Somatico?Viscerale?Neuropatico?Misto? Sensibilizzazione? Conoscenza del lessico del paziente Terapia

erapia senza diagnosi Nel paziente oncologico bisogna somministrare qualsiasi farmaco in maniera proporzionalmente crescente La somministrazione deve essere titolata. La scala analgesica a gradini, è un algoritmo rigido, che indirizza una progressione in base alla potenza dei farmaci che non sempre ci aiuta a fare la terapia corretta per i nostri pazienti

OCCORRE PIÙ TEMPO ED È PIÙ IMPEGNATIVO RIFLETTERE SULLA GENESI DEL DOLORE, SOPRATTUTTO SE COMPLESSO, CHE AGGIUNGERE NUOVI FARMACI OBBEDENDO AD UNO SCHEMA

I piani di studio delle facoltà di medicina sembrano intenzionalmente ideati per mantenere i medici nell ignoranza del dolore, nessuna facoltà prevede un piano di studi sul dolore (J. Bonica 1989). Ciò che non viene seminato nel percorso formativo germoglia con difficoltà nella pratica professionale

Previsione della evoluzione della malattia e dei sintomi

Storia naturale della malattia? Quale possibile/probabile evoluzione clinico-sintomatologica della malattia per quel malato? Ipotizzare le probabili tappe della malattia costituisce il cardine per interpretare correttamente segni e sintomi per prevenirli, quando possibile per trattarli adeguatamente per predisporre presidi per coinvolgere per tempo altri professionisti per aiutare il paziente nelle possibili scelte per informare la famiglia di ciò che potrebbe succedere per sostenere la comunicazione

METASTASI OSSEE DOLORE SEVERO IMPOTENZA FUNZIONALE FRATTURE PATOLOGICHE CROLLO VERTEBRALE COMPRESSIONE MIDOLLARE Il dolore osseo è presente nel nel 70% pazienti con malattia in fase avanzata Rachide Bacino Femore prossimale Omero prossimale Identificazione delle situazioni a rischio di frattura è importante e strategico SPESSO LE INFORMAZIONI STRUMENTALI SULLO STATO DI AVANZAMENTO, NELL APPARATO SCHELETRICO DELLA MALATTIA SONO DATATE, NON DISPONIBILI Sorveglianza clinica stretta RISCHIO DI FRATTURA IN UN OSSO METASTATICO Lesione di dimensioni maggiori di 25 mm Interessante più del 50% della circonferenza o del diametro dell osso Dolore ingravescente, Pregresso trattamento radioterapico. Presidi adeguati Informazione educazione del paziente e dei famigliari. Gli infermieri e i fisioterapisti aiutano ad individuare i presidi necessari e ad usarli correttamente adeguandone l uso all evoluzione del problema

Dolore nel paziente con metastasi ossee Processi infiammatori Angiogenesi, Distorsione dell architettura ossea Ipertensione endostiale, Trazione dei meccanocettori, Compressione delle strutture nocicettive periferiche FANS effetto antalgico antiedemigeno antiangiogenetico NOCICETTIVO SOMATICO CORTICOSTEROIDI antinfiammatori antiedemigena La stimolazione continuativa genera sensibilizzazione periferica sensibilizzazione centrale TRICICLICI VALPROATO, GABAPENTIN DEI BTcP OPPIACEI ad azione prolungata per il dolore di base e CONSULENZA ad PRONTA azione rapida e breve per il breakthrough pain COMUNICAZIONE ADEGUATA FONTE DI APPRENSIONE RASSICURAZIONI A MALATO E FAMIGLIA. CAUSA DI ACCESSI ADEGUAMENTO IMPROPRI AL PS DELLA TERAPIA DI BASE CAUSA DI INUTILI E DANNOSI SOVRACCARICHI TERAPEUTICI PRINCIPI ATTIVI EFFICACI FORMULAZIONI ADEGUATE

Dolore nelle neoplasie pancreatiche Sintomo cardine Interessa circa il 85% dei pazienti. Dolore nocicettivo viscerale epigastrico [sindrome retroperitoneale Valutazione mediana algologica rostrale] e quadrante superiore destro per distensione l intervento della precoce capsula epatica spalla dx per infiltrazione diaframmatica possono influire profondamente quadrante superiore sinistro per splenomegalia sulla storia dolorosa di questi malati addominale diffuso per estensione peritoneale Il ganglio celiaco è la struttura nervosa coinvolta nella trasmissione del dolore Trattamenti algologici di neurolisi sul plesso o sul ganglio celiaco sono efficaci per il controllo del dolore e con beneficio duraturo, consentono un ricorso agli oppiacei tardivo e meno consistente. Il successo è in relazione alla precocità dell intervento.

Stare con l ammalato Conoscere e controllare la malattia, ipotizzarne l evoluzione. Individuare il Pain Generator Utilizzare i principi attivi che meglio si conoscono. Ascoltare e coinvolgere la famiglia nel processo di cura Gestire ed ottimizzare l apparato assistenziale

MEDICINA DEL DOLORE MEDICINA DEI SINTOMI DOLORE CAPACITÀ DI TRATTARE SINTOMI REFRATTARI SOFFERENZA RELAZIONE PRESENZA EMPATIA CAPACITA DI ACCOMPAGNAMENTO Sofferenza e dolore non sono sinonimi

Anche quando facciamo tutto bene, quando siamo fortunati quando le nostre capacità vengono espresse al meglio diamo sempre e solo una risposta parziale. Grazie per l attenzione