Az. Osp. - Univ. Pag. 1 di 5 OTTIMIZZAZIONE DEL PERCORSO IN PRONTO SOCCORSO REVISIONI DELLA PROCEDURA,.J. REV. N 00 DATA 27/09/2011 SINTESI DELLE MODIFICHE RISPETTO ALLA VERSIONE PRECEDENTE DELLA - REV. 00 DEL 27/09/2011 Effettuata revisione: il documento è confermato nei contenuti rispetto alla precedente versione. I FASI NOME FUNZIONE DATA FIRMA REDATTA _.... Dirigente medico U.O. Dott. M. Maggiorelh,. j J.TT J n C Medicina d Urgenza e di P.S. Dott. E. Otsitto Direttore DAI DEA VERIFICATA Dott. M. araldi Direttore U.O. Direzione Medica di Presidio t'alilin ^luo APPROVATA Dott. F. Gemmi Direttore Sanitario 34/12/?o</; EMESSA Dott. S. Giuliani Direttore S.D. Qualità e Accreditamento
Pag. 2 di 5 La presente procedura è stata elaborata a cura di: Dott. Fabrizio Maggiorelli, dirigente medico U.O. Medicina d'urgenza e di Pronto Soccorso Revisionata a cura di: Dott. Eugenio Orsitto, direttore DAI Emergenza Accettazione Prof. Giulio Guido, direttore U.O. Ortopedia e Traumatologia 2 Univ. Dott. Massimo Santini, direttore U.O. Medicina d'urgenza e di Pronto Soccorso Dott.ssa Arena Virga, coord. infermieristica U.O. Medicina d'urgenza e di Pronto Soccorso Dott. Giuliano Rondini, RID DAI Malattie muscolo scheletriche e cutanee C.I. Rita Mariotti, coord. infermieristica U.O. Ortopedia e Traumatologia DEA La Sez. Dip. Qualità e Accreditamento, in ottemperanza alla P.A. 01: Gestione documentazione qualità, ha provveduto ad effettuare: la verifica di conformità (requisiti attesi, codifica, congruità con la documentazione aziendale esistente); la convalida e l emissione (responsabilità, approvazione, definizione lista di distribuzione); la distribuzione e la conservazione.
Pag. 3 di 5 I N D I C E 1. PREMESSA pag. 4 2. OBIETTIVI pag. 4 3. CAMPO DI APPLICAZIONE pag. 4 4. DESTINATARI E RESPONSABILITÀ pag. 4 5. ABBREVIAZIONI UTILIZZATE pag. 4 6. MODALITÀ OPERATIVE pag. 5 7. MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ pag. 5
Pag. 4 di 5 1. PREMESSA La frattura di femore è una lesione grave che si verifica soprattutto nelle persone anziane, in particolare se fragili e con preesistenti problemi medici. Interessa, perlopiù, la parte prossimale del femore ed è una patologia dagli alti costi sociali ed economici, che comporta la gestione di un complesso percorso di cura. Trattandosi quasi sempre di anziani fragili, diventa imperativo realizzare un percorso diagnosticoterapeutico il più lineare ed efficiente possibile, il quale permetta di ridurre al minimo gli spostamenti e la manipolazione del paziente. 2. OBIETTIVI Ottimizzare il percorso diagnostico-terapeutico dell'utente in Pronto Soccorso con sospetta frattura di femore, con particolare riguardo alla razionalizzazione del percorso di valutazione. 3. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura viene applicata dal personale sanitario ogni qualvolta in Pronto Soccorso si presenta un paziente con sospetta frattura del femore. 4. DESTINATARI E RESPONSABILITÀ Medici, infermieri e OSS delle U.O. Medicina d'urgenza e Pronto Soccorso, U.O. Radiodiagnostica PS, U.O. Traumatologia d'urgenza. 5. ABBREVIAZIONI UTILIZZATE CP FA GFTT IPS MPS MR OSS P.A. PE PS PV PZ RDPS TR TSL TU Codice di Priorità First Aid Gruppo Formazione Toscano Triage Inefermiere di Prontosoccorso Medico di Pronto Soccorso Medico Ragiologo Operatore Socio Sanitario Procedura Aziendale Prelievi Ematici Pronto Soccorso Parametri Vitali Paziente Radiodiagnostica Pronto Soccorso Triage Tavola Spinale Lunga Traumatologia d'urgenza
Pag. 5 di 5 6. MODALITÀ OPERATIVE L'utente con sospetta frattura di femore che giunge in Pronto Soccorso viene accettato e valutato in sede di TR e gli viene attribuito il codice di priorità sulla base delle linee guida elaborate dal Gruppo Formazione Toscano Triage. Se il pz viene condotto in PS dal 118 su TSL, questo presidio verrà mantenuto, per facilitare la movimentazione del pz, per tutto il periodo di valutazione diagnostica e comunque non oltre le due ore, per ridurre al minimo il rischio di lesioni da pressione. Nel rispetto dei tempi di attesa previsti per il CP assegnato, il pz viene inviato in una delle aree visita (moduli A, B, C, D), dove viene preso in carico dal MPS e dall IPS che vi operano. Il MPS, valutata la normalità e stabilità dei parametri vitali, richiede le radiografie di anca, bacino, del torace, ed eventualmente di altri distretti ossei meritevoli di indagini di radiodiagnostica.. Dispone inoltre l esecuzione di un ECG, di prelievi ematici (profilo CHIRURGICO 1) e richiede la consulenza ortopedica. Il paziente, previa accordo con il personale sanitario dell U.O. Radiodiagnostica Pronto Soccorso, viene condotto, munito di ECG e di richiesta di consulenza ortopedica, in RDPS dall IPS insieme con l OSS e lo affidano ai propri omologhi di questa U.O. Completate le indagini radiologiche, nell'evidenza di frattura di femore e/o bacino, il medico radiologo dispone l'invio del pz alla U.O. Traumatologia d'urgenza, dove viene condotto dal personale infermieristico e/o OSS della RDPS, sempre su TSL, e che lo consegna ai propri omologhi. Il medico di TU effettua l'accettazione di visita specialistica sul First Aid e la valutazione del PZ. Nell evidenza della necessità di ospedalizzazione del pz, il medico della TU si attiva per reperire un posto letto nei reparti di Ortopedia. e, qualora esista la disponibilità, chiude la prestazione sul First Aid, con la richiesta di ricovero. In caso di indisponibilità di posti letto nei reparti di Ortopedia, il medico della TU contatterà il MPS che ha valutato il pz, il quale avrà cura di reperire un posto di degenza in uno dei reparti del DEA, dove il pz verrà ricoverato in attesa di essere trasferito in Ortopedia Note: Il paziente dovrà essere adeguatamente spogliato in PS prima di essere condotto in RDPS. Le TSL dovranno essere custodite in apposito spazio all'interno della TU, da dove verranno poi prelevate unicamente dal personale OSS del PS. La richiesta di emazie concentrate verrà effettuata soltanto in caso che il paziente necessiti di immediato trattamento chirurgico. 7. MODALITÀ DI AGGIORNAMENTO E SUA PERIODICITÀ L aggiornamento della presente procedura è consequenziale al mutamento delle norme nazionali, regionali o etico-professionali o in occasione di mutamenti di indirizzo proposti da norme, regolamenti ed indicazioni tecniche degli organismi scientifici nazionali ed internazionali o in occasione di mutamenti delle strategie, delle politiche complessive e delle esigenze organizzative aziendali. Si precisa che, ad ogni modo, la revisione va effettuata almeno ogni 3 anni.