Infermieristica basata sulle prove di efficacia

Documenti analoghi
Metodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari

Dipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma

Infermieristica basata sulle prove di efficacia

Infermieristica basata sulle prove di efficacia

Infermieristica basata sulle prove di efficacia

Nicola Bartolomeo. Cattedra di Statistica Medica - Scuola di Medicina Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Pag. 1 di 44

Dipartimento di Samità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma

Disegni di studio nella ricerca epidemiologica

Epidemiologia descrittiva

EPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Misure di frequenza in epidemiologia. Rapporti Proporzioni Tassi

Classificazione degli studi epidemiologici

malattia ESPOSTI no malattia PERSONE SENZA MALATTIA malattia NON ESPOSTI no malattia Come schematizzare il disegno di uno studio di coorte

Misure di frequenza in epidemiologia

Misure epidemiologiche di rischio. Rischio Relativo (RR)

Epidemiologia sperimentale: quali caratteristiche

IL DISEGNO DELLO STUDIO

Nozioni di demografia: piramidi dell età

GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI DI COORTE

Misure epidemiologiche di rischio!

EPI OVERVIEW

Epidemiologia. disciplina che studia la distribuzione e le cause delle malattie nell uomo

Epidemiologia. Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione.

Classificazione degli studi epidemiologici!

CORSO DI LAUREA IN OSTETRICIA EPIDEMIOLOGIA. Facoltà di Medicina e Psicologia Università La Sapienza. Docente Prof.ssa Maria Sofia Cattaruzza

Misure di frequenza di malattia

IL DISEGNO DELLO STUDIO

Epidemiologia (3) Bruno Federico

Classificazione degli studi epidemiologici

PARTE SECONDA CEM: EFFETTI BIOLOGICI E SANITARI

La relazione causa-effetto

Disegni di studio nella ricerca epidemiologica

Misure epidemiologiche di rischio!

Igiene nelle Scienze motorie

Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito

CORSO DI IGIENE. CdL SSS. Maria Serena Gallone

Scelta del disegno dello studio

Lezione VIII: test. χ 2. Statistica inferenziale per variabili qualitative. Prof. Enzo Ballone. Lezione 9a- Test del chi quadrato.

Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito. Mirko Di Martino

Epidemiologia e disegni di studio

la scelta del disegno dello studio epidemiologico

Metodologia epidemiologica e Igiene II

L epidemiologia nei secoli

24/01/2012 STUDIO CASO-CONTROLLOCONTROLLO

MISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) LA PREVALENZA. Quale è il CASO? Come viene definito?

EPIDEMIOLOGIA. Epidemiologia EPIDEMIOLOGIA

Corrado De Vito. Epidemiologia descrittiva Misure di frequenza

Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)

Misure di associazione (Misure della relazione di occorrenza)

Materiali & Metodi. Prof. Michele Antonello Cl Chirurgia Vascolare. Università di Padova Dir: prof. F. Grego

Obiettivi di uno studio trasversale o di prevalenza:

Metodologia epidemiologica Gli studi epidemiologici

Il metodo sperimentale

MEDICINA BASATA SULL EVIDENZA (EBM)

VERSO LA PROGETTAZIONE DI UNO STUDIO DI FARMACOLOGIA CLINICA Udine, febbraio 2016

Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene

Gli studi longitudinali (o di coorte) sono utilizzati: per la stima dell incidenza delle patologie per la stima della mortalità

Disegno dello studio

Metodologia epidemiologica

Indice. Prefazione all edizione italiana. Gli Autori e i Curatori dell edizione italiana PARTE PRIMA ASPETTI GENERALI

Università degli Studi di Cassino Corso di Laurea Specialistica Classe LM-67 - Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate

GLI STUDI EPIDEMIOLOGICI ANALITICI GLI STUDI CASO-CONTROLLO

Endpoint di efficacia in oncologia. Valter Torri Istituto Mario Negri

Epidemiologia analitica

16/04/2015. L epidemiologia osservazionale può essere classifica anche in base al tipo di dati che raccoglie. Studi osservazionali: studi analitici

STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE

Disegno dello studio

Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1. L analisi dei dati

LEZIONI DI EPIDEMIOLOGIA

ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA

Epidemiologia! per studiare la frequenza delle malattie occorrono tre misure fondamentali:

LIND (1753, STUDIO SULLO SCORBUTO)

Dr.ssa Margherita Andretta Dirigente Farmacista Servizio Farmaceutico Territoriale ULSS 20 Verona

EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE

Epidemiologia (5) Bruno Federico. Cattedra di Igiene - Università degli Studi di Cassino

Rischio per categorie

Gli studi epidemiologici

Corrado De Vito. Tipologie di studi epidemiologici Misure di frequenza Misure di associazione

Presentazione dell edizione italiana

Studio SENIORS Trial sull effetto di nebivololo su mortalità e ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari in pazienti anziani con insufficienza

Ricette di ricerca Come fare una ricerca bibliografica di successo ADE. Corso di laurea B a.a. 2013/2014

INTRODUZIONE SULL EPIDEMIOLOGIA

COSMARI. l impianto di TRATTAMENTO dei RIFIUTI SOLIDI URBANI del. riguardante i RESIDENTI nelle AREE CIRCOSTANTI VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA

ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA

METODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE. Indicatori sanitari. Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene

STUDIO DI COORTE. Lezione 5. Obiettivi di uno studio di coorte:

Endpoint di efficacia in oncologia. Valter Torri Istituto Mario Negri

Endpoint di efficacia in oncologia

Perché il medico deve conoscere la STATISTICA? 1. LA MEDICINA STA DIVENTANDO

Confronto fra soggetti o entro soggetti?

La valutazione del beneficio-rischio dei farmaci

Università del Piemonte Orientale. Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Corso di Statistica Medica. I modelli di studio

TUTORATO 2 Test di significatività e intervalli di confidenza

Epidemiologia Sperimentale

Lauree magistrali professioni sanitarie 1 anno Corso di Epidemiologia sperimentale

FREQUENZA DI MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE

Tutorato 1 - Statistica descrittiva

Nota dell editore Presentazione

Confrontare la frequenza di un evento tassi in due grezzi o più popolazioni differenti

Transcript:

Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it

Studi Analitici: Studi di Coorte; Studi di Caso-Controllo; Studi Trasversali. 2

Ricapitolazione. EPIDEMIOLOGIA: OBIETTIVI Descrivere stati di salute e di malattia nella popolazione Individuare determinanti di salute e di malattia Valutare l efficacia degli interventi sanitari (preventivi o curativi) Studi Descrittivi Studi Analitici Studi Sperimentali Prevalenza: frequenza dei casi esistenti Le misure di occorrenza PREVALENZA & INCIDENZA Incidenza: occorrenza di nuovi casi PREVALENZA Numero di casi sul totale della popolazione INCIDENZA Numero di nuovi casi sulla popolazione sana durante un determinato intervallo di tempo Incidenza cumulativa Tasso di incidenza (densità di incidenza)

TASSO DI INCIDENZA Numero di nuovi eventi verificatisi in un determinato periodo di tempo in una data popolazione, diviso per il tempo di osservazione accumulatosi durante l intervallo considerato Tasso di incidenza = Numero di nuovi casi di malattia verificatasi durante un dato intervallo di tempo SUM persone - anni di osservazione (Somma del tempo persona a rischio) 4

Studi Analitici: Studi di Coorte; Studi di Caso-Controllo; Studi Trasversali. 5

STUDI DI COORTE esposti non malati malati Popolazione Soggetti sani Tempo Direzione studio non esposti non malati malati VANTAGGI Calcolo diretto dei tassi di incidenza nei gruppi esposti e non esposti Valutazione attendibile dei nuovi casi di malattia e misurazione attendibile dei fattori di rischio possibilmente associati alla malattia Possibilità di valutare il ruolo di fattori di esposizione su patologie multiple nonché analizzare i fattori di esposizione rari. SVANTAGGI Lunga durata Laboriosa organizzazione Costi elevati Possibilità di perdita dei soggetti al follow-up Non utilizzabili per valutare malattie rare 6

STUDI CASO-CONTROLLO Valutare l associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando le frequenze (odds) di esposizione tra soggetti malati (casi) e soggetti non malati (controlli) VANTAGGI Breve durata; Costi limitati; Utile per valutare malattie rare; Possibilità di valutare il ruolo di fattori di rischio multipli SVANTAGGI Non consentono il calcolo della frequenza di malattia (prevalenza e incidenza); Dati relativi all esposizione non sempre attendibili; Non utilizzabili per valutare esposizioni rare 7

Studi Analitici: Studi di Coorte; Studi di Caso-Controllo; Studi Trasversali. 8

STUDI TRASVERSALI Descrizione della prevalenza di un fenomeno (malattia, fattore di rischio,etc) in una popolazione Informazione su atteggiamenti della popolazione a: servizi sanitari, bisogni di salute percepiti, etc. OBIETTIVI Valutazione dell associazione tra fattori di rischio e malattie confrontando la prevalenza di malattia tra soggetti esposti e non esposti 9

STUDI TRASVERSALI METODOLOGIA Tempo Direzione studio Popolazione Esposti malati Non esposti malati Esposti non malati Campione Non esposti non malati N.B.: necessità che il campione sia rappresentativo della popolazione di riferimento 10

STUDI TRASVERSALI: ESEMPIO TCD non sharers HIV - 440 290 TCD sharers HIV + TCD non sharers HIV + 125 376 TCD sharers HIV - Prevalenza di HIV+ nei TCD non sharers = 22,1% Prevalenza di HIV+ nei TCD sharers = 43,5% (Sasse et al: Risk behaviours for HIV 1 infection in italian dug users: report from a multicenter study. J AIDS 2:486, 1989) 11

STUDI TRASVERSALI Breve durata Costi limitati VANTAGGI Se il campionamento è corretto i risultati di prevalenza sono generalizzabili all intera popolazione SVANTAGGI Non consentono il calcolo dell incidenza Non garantiscono una buona qualità delle informazioni sull esposizione e sulla malattia Non consentono di stabilire con esattezza la sequenza temporale tra esposizione e malattia 12

STUDI DI EPIDEMIOLOGIA ANALITICA MISURE DI FREQUENZA E DI ASSOCIAZIONE MISURE DI FREQUENZA PRINCIPALI MISURE DI ASSOCIAZIONE STUDI TRASVERSALI Prevalenza Odds ratio di prevalenza STUDI CASO-CONTROLLO Frequenza (ODDS) di esposizione tra i casi Frequenza (ODDS) di esposizione tra i controlli Odds ratio STUDI DI COORTE Incidenza cumulativa Tasso di incidenza Rischio relativo 13

STUDI SPERIMENTALI OBIETTIVI Paragonare l efficacia di due o più trattamenti terapeutici o preventivi (sperimentazione clinica) su gruppi di persone Valutare l efficacia di un intervento di prevenzione o di rimozione di fattori di rischio su intere popolazioni (sperimentazioni di intervento comunitario) 14

STUDI SPERIMENTALI METODOLOGIA POPOLAZIONE IN STUDIO SELEZIONE IN BASE A CRITERI DI INCLUSIONE PREDEFINITI NON PARTECIPANTI POTENZIALI PARTECIPANTI CONSENSO INFORMATO NON PARTECIPANTI PARTECIPANTI ALLO STUDIO RANDOMIZZAZIONE GRUPPO DI TRATTAMENTO GRUPPO DI CONTROLLO 15

STUDI SPERIMENTALI: ESEMPIO Fischl MA et al. The efficacy of azidothymidine (AZT) in the treatment of patients with Aids or Aids-related complex. NEJM, 1987, 317: 185. POPOLAZIONE: PAZIENTI HIV+ SELEZIONE IN BASE A CRITERI PREDEFINITI: PAZIENTI CON AIDS O AIDS-RELATED COMPLEX CONSENSO INFORMATO ESCLUSI TUTTI GLI ALTRI PAZIENTI HIV+ NON PARTECIPANTI PARTECIPANTI ALLO STUDIO: N. 282 RANDOMIZZAZIONE TRATTATI CON AZT: N. 145 TRATTATI CON PLACEBO: N. 137 Mortalità a 24 settimane nel gruppo trattato con AZT: 1/145 = 0.7% Mortalità a 24 settimane nel gruppo con placebo: 19/137 =14% 16

RANDOMIZED CONTROL TRIALS (RCTs) MISURE DI EFFETTO morti vivi AZT 1 144 placebo 19 118 145 137 Mortalità a 24 settimane nel gruppo AZT: 1/145 = 0.7% Mortalità a 24 settimane nel gruppo placebo: 19/137 =14% Rischio relativo (RR) = [a/(a+b)]/[c/(c+d)] = 0.05 RR = 1 la mortalità è eguale in entrambi i gruppi RR < 1 la mortalità è più bassa nel gruppo di trattamento RR > 1 la mortalità è più alta nel gruppo di trattamento 17

RANDOMIZED CONTROL TRIALS (RCTs) MISURE DI EFFETTO Rischio relativo (RR) = [a/(a+b)]/[c/(c+d)] = 0.05 RR = 1 la mortalità è eguale in entrambi i gruppi RR < 1 la mortalità è più bassa nel gruppo di trattamento RR > 1 la mortalità è più alta nel gruppo di trattamento RR>1 NUMERATORE + GRANDE DEL DENOMINATORE- NEL CASO DELLE INCIDENZE DI MALATTIA SIGNIFICA CHE CHI è ESPOSTO AD UNA ESPOSIZIONE RISCHIA DI + DI AMMALARSI RR>1 NUMERATORE + GRANDE DEL DENOMINATORE- NEL CASO DELLA MORTALITà ASSOCIATA ALL UTILIZZO DI UN FARMACO SIGNIFICA CHE CHE CHI è TRATTATO MUORE DI Più RISPETTO A CHI NON è TRATTATO 18

RANDOMIZED CONTROL TRIALS (RCTs) MISURE DI EFFETTO morti vivi AZT 1 144 placebo 19 118 145 137 Odds Ratio (OR) = a x d / c x b = 1 x 118 / 19 x 144 = 0.043 OR = 1 la mortalità è eguale in entrambi i gruppi OR < 1 la mortalità è più bassa nel gruppo di trattamento OR > 1 la mortalità è più alta nel gruppo di trattamento IC 95% OR = 0.001-0.257 19

STUDI SPERIMENTALI VANTAGGI sono gli studi più corretti da un punto di vista metodologico costituiscono gli unici modelli di studio in grado di stabilire l efficacia degli interventi se ben condotti non sono suscettibili a bias di selezione, di misclassificazione e di confondimento SVANTAGGI problemi etici, in particolare per le valutazioni di trattamenti già entrati nella pratica clinica lunga durata costi elevati difficoltà organizzative 20

RANDOMIZED CONTROL TRIALS (RCTs) MISURE DI EFFETTO SI DECIDE DI SPERIMENTARE L EFFICACIA DI AZT (FARMACO) SU PAZIENTI AFFETTI DA AIDS CON Età MAGGIORE DI 65 ANNI SENZA COMPLICANZE, FIRMANO IL CONSENSO INFORMATO 400 PERSONE CHE VENGONO RANDOMIZZATI E COSì 200 SARANNO SOTTOPOSTI AO TRATTRAMENTOE 200 NON SARANNO TRATTATI. DOPO AVER SEGUITO TUTTI I PAZIENTI PER 30 SETTIMANE SI HA LA SEGUENTE SITUAZIONE: LA MORTALITà TOTALE è DI 12,5% LA MORTALITà DEI TRATTATI è 5% MENTRE DEI NON TRATTATI è 20%. COSTRUIRE LA TABELLA 2x2 E LA MISURA DI EFFICACIA. MORTALITà TOTALE= NUMERO MORTI / TOTALE POPOLAZIONE MORTALITà TOTALE= (NUMERO MORTI/ 400)=0,125 NUMERO TOTALE MORTI= 0,125x400= 50 MORTALITà TRATTATI = NUMERO MORTI / TOTALE TRATTATI MORTALITà TRATTATI = (NUMERO MORTI/ 200)=0,05 NUMERO TOTALE MORTI= 0,05x200= 10 MORTALITà NON TRATTATI = NUMERO MORTI / TOTALE NON TRATTATI MORTALITà NON TRATTATI = (NUMERO MORTI/ 200)=0,2 NUMERO TOTALE MORTI= 0,2x200= 40 morti vivi AZT 10 190 40 placebo 160 200 200 RR = (10/200) / (40/200) = 0,25 RR=25% 21