I SISTEMI GESTIONALI PER LA PMI I RISULTATI DI UNA RICERCA

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Transcript:

I SISTEMI GESTIONALI PER LA PMI I RISULTATI DI UNA RICERCA Di Riccardo Peggi e Valeria Tonella In collaborazione con

Tavola dei contenuti Premessa... 4 1. Alcune indicazioni del mercato... 5 2. I risultati di una ricerca... 7 2.1. Informazioni generali sui sistemi informativi...9 2.1.1. Le soluzioni gestionali... 10 2.1.2. Le aree coperte dal gestionale... 12 2.2. Obiettivi perseguiti con Internet...14 2.2.1. I servizi offerti via web... 14 2.2.2. Progetti ebusiness... 17 2.3. I fornitori di ICT...19 2.4. Gli investimenti in ICT...21 2.5. I freni all investimento...22 Glossario... 23 Indice delle figure Figura 1 Suddivisione del campione in base alla propensione dell azienda all investimento rispetto all innovazione tecnologica... 8 Figura 2 Presenza di sito Web, Intranet, Extranet... 9 Figura 3 - Il sistema informativo... 10 Figura 4 - La presenza del gestionale... 10 Figura 5 - Tipologia di soluzioni SW... 11 Figura 6 - La personalizzazione del software... 12 Pagina 2 di 24

Figura 7 - Le aree coperte dal gestionale... 13 Figura 8 - I servizi offerti tramite sito... 14 Figura 9 - L attività ecommerce... 15 Figura 10 - Gli obiettivi perseguiti dalle PMI tramite sito... 16 Figura 11 - L impatto di Internet sulle aree aziendali... 17 Figura 12 - Progetti ebusiness implementati... 17 Figura 13 - Il ruolo del fornitore di ICT... 19 Figura 14 - Il fornitore di soluzioni ebusiness... 20 Figura 15 - I problemi riscontrati con i fornitori di ICT... 20 Figura 16 - La previsione degli investimenti IT... 21 Figura 17 - I freni all investimento dichiarati dai clienti... 22 Pagina 3 di 24

Premessa Il mercato dell ICT ha spesso vissuto momenti altalenanti e, a livello mondiale, si assiste ad un progressivo allargamento del divario esistente tra Europa e USA. Alla fine del 2003 infatti, l ICT costituiva il 6,9% dell economia europea rispetto al 9,6% degli USA rispetto una media mondiale del 7%. A livello europeo, si registrano importanti differenze, in quanto, per esempio il Regno Unito presenta valori molto prossimi agli Stati Uniti: il 9,4% del PIL, mentre in Italia il settore dell ICT rappresenta il 5,9% del PIL. Per quanto riguarda la crescita nell ultimo anno solare, a livello mondiale si è assistito ad un aumento del 3,2% degli investimenti nel settore ICT nel suo complesso. A trainare sono ancora una volta gli Stati Uniti (il cui livello di adozione ICT è già superiore a quello italiano), che hanno registrato un +3,5%, mentre per l Italia i dati sono negativi: infatti, la crescita è stata pressoché nulla (0,1%). È necessario però fare dei distinguo valutando i singoli comparti dell ICT. Il comparto IT ha subito una frenata del 3,2% così suddivisa: -5,6% in hardware, -3,1% dell assistenza tecnica e 2,2% per i software e servizi. Il comparto TLC, invece, ha avuto una crescita dell 1,8% grazie al +5,1% dei servizi che ha più che compensato il -8,4% degli apparati. Nel primo trimestre 2004 si intravedono alcuni segnali positivi, in quanto il mercato ha già fatto registrare un +1,5%, ma sembra che questo non sia ancora sufficiente per avere una effettiva inversione di tendenza di tutto il settore ICT. Nel contesto italiano, per quanto riguarda il comparto IT, è necessaria una distinzione dei potenziali acquirenti di applicativi software sulla base della dimensione dell azienda: infatti, accanto al segmento ormai saturo della grande azienda, esiste una parte del mercato, costituita dalle PMI, più attiva negli investimenti sia in sistemi gestionali, sia in applicazioni per specifiche aree aziendali che possono trarre il maggior beneficio dalle Pagina 4 di 24

nuove tecnologie (tra cui il Datawarehouse e la Business Intelligence, legate entrambe alla possibilità di effettuare l analisi dei dati aziendali). Negli ultimi tempi, ingenti parti di budget sono state assorbite dal CRM, soprattutto per call center e contact center. L aspetto maggiormente sfruttato dalle PMI è quello di relazione con il cliente, con lo scopo di aumentare la redditività del cliente stesso e conseguentemente quella complessiva dell'azienda. La PMI seppur tendenzialmente più prudente, è molto attenta alle leve per mantenere e accrescere la propria posizione competitiva. L integrazione sui mercati esteri e la conseguente necessità di scambio di dati e informazioni con partner nazionali e internazionali stanno facendo maturare il ruolo che l'it viene ad assumere nell'azienda e la tecnologia comincia ad essere percepita come fattore critico di successo per il cambiamento organizzativo. Il dossier presenta il mercato della piccola e media impresa italiana, attraverso i risultati di una ricerca condotta su circa 1.000 PMI. In particolare, vengono esplorati gli aspetti di adozione di sistemi gestionali, evidenziandone le aree aziendali coinvolte, l impatto di Internet sull integrazione tra l azienda e i propri partner, nonché la presenza di altri applicativi ebusiness. 1. Alcune indicazioni del mercato Prima di analizzare il mercato della PMI, si ritiene rilevante una breve sintesi dei principali fatti di mercato, visto dal lato dell offerta, per evidenziare le tendenze in atto nelle principali aree applicative. Vengono pertanto analizzati: Supply chain management; Sales Force Automation; CRM; ERP; Pagina 5 di 24

Datawarehouse e Business Intelligence; Corporate portal; elearning. Secondo i principali fornitori di soluzioni per la supply chain, molte aziende nel 2004 implementeranno software per il Supply Chain Management, in quanto avranno percepito gli effettivi benefici derivanti da una migliore gestione di tutta la supply chain. A livello mondiale questo mercato raggiungerà i 12,5 miliardi di dollari alla fine del 2004 1, con un tasso di crescita medio annuo del 28%. Il mercato più importante sarà sempre l America settentrionale, mentre quello con i maggiori tassi di crescita è rappresentato dall Europa. Anche per il mercato italiano le previsioni sono ottimistiche, in quanto quest'area applicativa non ha ancora ricevuto sufficiente attenzione dopo l adeguamento dei sistemi informativi all Euro. L area aziendale maggiormente coinvolta sarà la produzione, in quanto l impresa italiana sente l'esigenza di aumentare la propria competitività legata ai processi interni. Per quanto riguarda la Sales Force Automation, tra le medie aziende italiane il livello di diffusione di applicazioni dedicate a quest area non supera il 5%, ma con buone previsioni di crescita nel breve periodo. Il principale ostacolo alla diffusione di soluzioni legate alla sales force automation è ricollegabile alla mancanza di infrastrutture idonee a supportare gli scambi di dati in tempo reale necessari per ottenere un effettivo beneficio dall'investimento. Ma a partire dal 2003, sia con l UMTS che con l introduzione dei primi hot spot pubblici per la connettività wireless, questi problemi sembrano prossimi alla soluzione. Il CRM ha registrato un -25% 2 a livello mondiale e le previsioni sono di un ritorno, per il 2005, ai valori di fatturato del 2001. La forza trainante di questa crescita è la PMI, che negli USA crescerà il triplo della grande impresa, mentre in Europa il doppio. 1 2 Fonte: Datamonitor. Fonte: Datamonitor. Pagina 6 di 24

L area con la maggior crescita nei prossimi anni sarà quella dell'erp. Le previsioni europee indicano che sarà la priorità per la maggior parte degli IT manager, soprattutto per quelli delle grandi aziende, mentre in Italia, le stesse indicazioni sono state fornite relativamente alla media impresa 3. L importanza dell informazione e la necessità di una sua gestione strutturata sono le principali motivazioni per la larga diffusione assunta negli ultimi tempi dal Datawarehouse e dal Business Intelligence. Queste soluzioni sono soprattutto prerogativa delle grandi e medie aziende, nelle quali sono adottate da circa un'azienda su sei. Anche il Corporate Portal consente la condivisione delle informazioni e può supportare contemporaneamente tecnologia e processi, abilitando l organizzazione allo scambio di informazioni fuori e dentro il firewall. Come è noto, in Italia, la formazione a livello di PMI è considerata un costo e non un investimento. Le tecnologie di rete mettono a disposizione, attraverso l elearning, una modalità di erogazione/fruizione della formazione che permette di contenere i costi con un efficacia elevata. Ad oggi, però, si tratta di una modalità formativa poco diffusa tra le piccole e medie imprese (solo il 2% ne fa uso), mentre la situazione è leggermente migliore (7%) presso la media azienda con un numero di addetti compreso tra 200 e 500. 2. I risultati di una ricerca La ricerca ha come scopo l analisi del comportamento delle PMI 4 relativamente alle soluzioni gestionali e di ebusiness presenti in azienda, approfondendo, in particolare, i temi relativi alle aree coperte, i benefici raggiunti e i fattori che rallentano gli investimenti. Si è inoltre cercato di comprendere, in un ottica di relazione tra domanda e offerta, quali sono le aspettative della PMI nei confronti dei propri fornitori, sia per l ebusiness sia per le soluzioni gestionali, mettendole poi a confronto con le convinzioni dei fornitori stessi. 3 4 Fonte: Forrester Research Il campione è composto da circa 1.000 PMI stratificate per settore e dimensione secondo dati del censimento delle imprese condotto dall Istat. Pagina 7 di 24

Alcune considerazioni sul campione analizzato sono rilevanti per la successiva analisi. In primo luogo la propensione all investimento in innovazione tecnologica, distinguendo tra innovatori (aziende che affermano di essere orientate alla sperimentazione e all utilizzo di nuove tecnologie), prudenti (aziende che fanno proprie le innovazioni tecnologiche in ambito IT solo quando si sono dimostrate adatte alla soluzione di specifici problemi dell azienda) e follower (aziende che adottano una tecnologia IT solo quando questa è diventata di uso comune). Come evidenziato nella Figura 1, il campione è composto dal 21% di aziende che si sono dichiarate innovatrici, dal 31% di prudenti e dal 48% di follower. Come si vedrà in seguito, a diverse attitudini nei confronti della tecnologia corrispondono comportamenti differenti per quanto riguarda gli investimenti. Figura 1 Suddivisione del campione in base alla propensione dell azienda all investimento rispetto all innovazione tecnologica Innovatori 21% Prudente 31% Follower 48% Fonte MATE Il secondo elemento rilevante, a cui corrisponde un maggiore o minore livello di investimenti nell area ICT, è la presenza di un sito Web, di una rete Intranet o di una Extranet. Pagina 8 di 24

Figura 2 Presenza di sito Web, Intranet, Extranet Extranet Intranet Sito web 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Fonte: MATE Il 61% delle aziende del campione ha un proprio sito Web, il 31% dispone di una Intranet mentre solo il 7% adotta una rete Extranet. 2.1. Informazioni generali sui sistemi informativi Il sistema informativo principale utilizzato risulta essere costituito essenzialmente da PC in Rete per il 46% delle PMI, mentre il 40% utilizza uno o più server dedicati su cui girano programmi particolari quali i gestionali. Pagina 9 di 24

Figura 3 - Il sistema informativo Server dedicati 40,0% Unico Mini e/o Mainframe 5,7% PC non in rete 8,3% PC in rete 46,0% Fonte: MATE 2.1.1. Le soluzioni gestionali Nel corso dell analisi si è valutato se vi fosse un sistema gestionale in uso presso le PMI e le aree coperte da questo. Figura 4 - La presenza del gestionale No 7,2% Sì 92,8% Fonte: MATE Pagina 10 di 24

Il 92,8% delle imprese ha affermato di avere un software gestionale. Di queste il 40,7% ha soluzioni a pacchetto e un ulteriore 32,2% adotta soluzioni a pacchetto, ma sulle quali sono state effettuate delle personalizzazioni. Le soluzioni pacchettizzate rispondono principalmente alle esigenze delle imprese follower, in cui si registra una percentuale di penetrazione pari al 45% (5 punti superiore alla media), quindi in perfetto accordo con la loro propensione alla tecnologia. Di fatto le imprese follower introducono nuove soluzioni IT in azienda solo dopo che sono divenute di uso comune. Figura 5 - Tipologia di soluzioni SW Pacchetto Pacchetto personalizzato Sviluppo custom Pacchetto + moduli ad hoc 0% 10% 20% 30% 40% Fonte: MATE Da notare che solo nel 13,55% delle aziende esistono soluzioni sviluppate internamente. Questa percentuale sale al 28% per quanto riguarda le aziende innovatrici, le quali essendo più propense ad investire nelle nuove tecnologie, sono mediamente al loro interno più attrezzate. Pagina 11 di 24

Figura 6 - La personalizzazione del software In house ma col supporto di terzi 16,4% Internamente 13,5% Da terzi 70,1% Fonte MATE 2.1.2. Le aree coperte dal gestionale Interessante è stato capire quali aree aziendali fossero coperte dal gestionale in uso e se esistesse la possibilità di accedervi tramite la Rete. Quest ultimo dato rappresenta il grado di apertura verso l esterno, vale a dire quanto la Rete sia utilizzata nella gestione delle relazioni con gli stakeholder. La possibilità di accedervi dall esterno è effettivamente disponibile nel 18,8% delle PMI. Pagina 12 di 24

Figura 7 - Le aree coperte dal gestionale Amministrazione Acquisti e Logistica Commerciale e Marketing Produzione Personale e Organizzazione 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Fonte: MATE (Base: PMI che hanno installato un software gestionale) L area aziendale maggiormente coperta dal software gestionale è il comparto amministrativo contabile. Il 96,4% delle PMI afferma di avere una soluzione gestionale specifica per questa area, indipendentemente dalla classe dimensionale e dal settore in cui opera. La principale motivazione è data dall obbligatorietà della tenuta dei dati contabili. Una soluzione per la gestione degli acquisti e della logistica è presente nel 73,6% dei casi ed interessa in particolare le aziende appartenenti al settore Commercio dove la percentuale arriva all 88%. Il 63,1% delle PMI e soprattutto quelle operative nel settore Commercio (82,9%) hanno implementato un gestionale per l area commerciale e marketing. Sono accessibili via Rete sopratutto la gestione delle vendite (70,0%) e quella dei servizi post vendita (65,0%). La produzione è coperta da un gestionale nel 60,4% dei casi. L accessibilità via Rete serve soprattutto per la gestione dell entrata e uscita dei materiali e prodotti finiti (80,0%) ed è principalmente diffusa nel settore Industria (72,8%). Pagina 13 di 24

Ultima area interessata dal gestionale è quella dell organizzazione del personale. In questo caso solo il 36,8% delle PMI copre quest area, che viene resa accessibile via Rete quasi esclusivamente per la rilevazione delle presenze (80,0%). Valutando le aziende che ancora non possiedono un gestionale si evince che nel 7% dei casi sono intenzionate ad installarlo nel breve periodo, e l area che sarà più interessata è quella contabile amministrativa (81,8%). 2.2. Obiettivi perseguiti con Internet Parte dell analisi è stata dedicata alla diffusione e all impatto che Internet ha sui processi di business, oltre alle funzionalità di ecommerce presenti. Il 25,4% degli intervistati afferma di consentire l accesso alle informazioni aziendali da parte di clienti, fornitori e partner in generale attraverso la Rete e per un 5,3% di conseguire questo obiettivo nel breve periodo. Le percentuali si riducono sia considerando l accesso dalla rete Intranet (15,8%) sia dalla Extranet (6,7%). 2.2.1. I servizi offerti via web Quasi l 80% delle PMI ha ormai un sito, ma le funzionalità in esso contenuti sono molto diverse sia per quanto riguarda le tipologie che il loro livello. Figura 8 - I servizi offerti tramite sito Presentazione dell'azienda Catalogo statico Catalogo dinamico Servizio Clienti Customer care Ricerca Personale Area riservata dipendenti ecommerce B2B Area riservata fornitori ecommerce B2C Area riservata partner Comunità virtuale 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Pagina 14 di 24

Fonte: MATE Tra le funzionalità tradizionali si registra la presenza quasi totale della presentazione dell azienda (90%), mentre la presenza di un catalogo statico è rilevata per il 69,6% delle PMI (si noti che sarà pubblicato a breve per un ulteriore 8,8%). Per quanto concerne il catalogo dinamico, si evince che la sua più bassa diffusione (22,6%) sia da imputare alla necessità di una tecnologia più complessa per la sua realizzazione (o comunque di un progetto più articolato), tecnologia ancora lontana da essere adottata dalla maggior parte delle PMI. Inoltre è da tenere presente la difficoltà delle piccole e medie imprese di integrare all interno del sito Web i processi aziendali. Una delle utilizzazioni possibili di un sito Web è l interscambio delle informazioni con più attori (dipendenti, clienti, fornitori o altri partner), mediante un accesso ad un area riservata. Questa funzione è possibile solo nel 12,4% dei casi per i dipendenti mentre sale al 17% per i clienti (anche se il Web viene visto come un mezzo idoneo per fornire il Servizio Clienti solo dal 13,9% delle PMI) ma scende ad un 4% per i fornitori o altri partner. I servizi correlati all ecommerce sono esposti in Figura 9. Figura 9 - L attività ecommerce Ordine online Personalizzazione offerta Tracking dell'ordine Pagamenti online Consegna beni digitalizzabili 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Fonte: MATE (Base: PMI con un sito web o che lo avranno a breve) Pagina 15 di 24

Tre le PMI che hanno affermato di avere un sito web che permette di fare attività di ecommerce, il 42% supporta la possibilità di effettuare ordini online, mentre il tracking dell ordine è consentito nel 33,6% dei casi. Un attività maggiormente utilizzata è la personalizzazione dell offerta, funzione garantita dal 48,3% delle PMI, mentre molto meno utilizzate sono la consegna di beni digitalizzabili e i pagamenti online. Figura 10 - Gli obiettivi perseguiti dalle PMI tramite sito Comunicazione / Promozione offerta Miglior servizio alla clientela Accesso a nuovi mercati Miglioramento efficienza del processo di vendita Reazione a comportamenti dei concorrenti 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Fonte: MATE (Base: PMI con un sito web o che lo avranno a breve) Tra i principali obiettivi perseguiti dalle PMI tramite il sito aziendale si registrano la comunicazione e la promozione della propria offerta (71%), il miglioramento del servizio alla clientela (34,3%), e l accesso a nuovi canali (29,4%). Se si valuta il livello di soddisfazione rispetto all uso del web nel perseguimento degli obiettivi dell azienda si riscontra che il 46,5% ne è soddisfatto, ma contestualmente una su tre afferma indifferenza dichiarandosi né soddisfatta né insoddisfatta. Questo è principalmente riconducibile alle difficoltà legate la misurazione e l attribuzione dei risultati ottenibili da azioni via Web. Un ulteriore importante aspetto da valutare è l impatto di Internet nelle varie aree aziendali, per capire in che modo influisce sulla gestione dell impresa. Pagina 16 di 24

Figura 11 - L impatto di Internet sulle aree aziendali Logistica Produzione Acquisti Amministrazione, finanza Servizio al cliente Vendite 0% 10% 20% 30% 40% 50% Fonte: MATE (Base: PMI Totale intervistate) L area aziendale maggiormente coinvolta è quella delle vendite con quasi il 50% dei casi, seguito dal servizio al cliente per il 34%. Questo sta a significare come Internet sia sempre più considerato un ulteriore mezzo con il quale dialogare con il mercato e captare nel miglior modo possibile le sue esigenze. 2.2.2. Progetti ebusiness Figura 12 - Progetti ebusiness implementati elearning SCM KM Reti wireless Corporate portal CRM DW e BI 0% 5% 10% 15% 20% Fonte: MATE Pagina 17 di 24

Tra i progetti implementati dalle PMI in area ebusiness, l area del Datawarehouse e della Business Intelligence è stata implementata nel 13,7% dei casi, risultando la più diffusa. I principali obiettivi perseguiti sono inerenti la possibilità di comprendere i dati aziendali (48,5%), migliorare il servizio al cliente (45,5%) e avere una visione d insieme dell attività aziendale (42,4%). Per contro, solo il 12,1% pensa di sfruttare queste soluzioni per una miglior segmentazione dei clienti sulla base dei dati comportamentali raccolti. Il CRM ha una penetrazione del 9,6%. Lo scopo è di migliorare il servizio offerto al cliente (nell 84,6% dei casi), così come di migliorarne la redditività (42,3%). Per quanto riguarda il Corporate Portal questo è presente nel 9,2% dei casi, raggiungendo il 25,6% solo nelle imprese di maggiori dimensioni. L obiettivo principalmente perseguito con il Corporate Portal è creare un unico punto di accesso ai documenti aziendali che sono di interesse comune. Analizzando il dato in base alla propensione verso le nuove tecnologie si evince come gli innovatori siano i maggiori utilizzatori rappresentando il 60% delle aziende che hanno implementato soluzioni di Corporate Portal 5, seguite da quelle prudenti (34%) e dai follower (26%). Le Reti Wireless sono state implementate dall 8,9% delle PMI e sono principalmente realizzate in sostituzione di cablature interne a breve raggio (76,2%) Il Knowledge Management è presente nel 6,2% delle PMI. La gestione della complessità aziendale è l obiettivo principalmente perseguito (46,0%), seguito dalla ricerca di minore dispersione delle informazioni (39,0%). Il 4,6% delle PMI ha implementato una soluzione di Supply Chain Management. L obiettivo è quello di ottenere un miglior controllo dei costi (60,%) ed un miglioramento nell efficienza dei processi (53,3%). Ponderando il dato in base alla propensione verso le nuove tecnologie della PMI, si evince che le aziende innovatrici sono più propense al miglioramento dell efficienza dei processi, mentre le prudenti e le follower sono più orientate verso il controllo dei costi. La soluzione implementata dal più basso numero di PMI è l elearning, che raggiunge una penetrazione del 4,1%. Sono due le aree interessate a progetti di elearning: la 5 Si ricordi che le aziende innovatrici rappresentano il 25% del campione. Pagina 18 di 24

tecnica e il marketing, senza che nessuna delle due prevalga sull altra. Anche in questo caso si registrano differenze tra le tre categorie di aziende: gli innovatori prediligono la formazione tecnica, i prudenti e i follower l area marketing. Da segnalare, comunque, che il 66,5% delle PMI dichiara di non essere interessato ad implementare alcuno dei progetti di ebusiness sopra evidenziati. 2.3. I fornitori di ICT Il ruolo che la PMI riconosce al proprio fornitore ICT è essenzialmente consulenziale. Figura 13 - Il ruolo del fornitore di ICT Partner strategico 17,0% Outsourcer 4,0% Esecutore 20,0% Consulente 59,0% Fonte: MATE Infatti il 59% lo vede come consulente esterno per la propria azienda. Per il 20% è invece una figura di esecutore mentre per il 17% è un partner strategico. Solo per il 4% delle PMI italiane il fornitore di ICT è un outsourcer, e questo conferma come l outsourcing non abbia una diffusione rilevante presso la PMI italiana. Pagina 19 di 24

Figura 14 - Il fornitore di soluzioni ebusiness Web agency 21,6% Altro 8,0% Fornitore del gestionale 39,0% Swhouse già fornitrici 31,4% Fonte: MATE Per quanto riguarda le soluzioni di ebusiness, il fornitore è per lo più riconducibile alla figura della software house. Nel 39% dei casi esso è già fornitore del gestionale, mentre nel 31,4% fornisce altre soluzioni software. Poco utilizzato invece il ricorso a web agency (21,6%). Figura 15 - I problemi riscontrati con i fornitori di ICT Training Risultati vs aspettative Chiarezza obiettivi Rispetto budget Rispetto tempi 1 2 3 4 5 Fonte: MATE (valutazione 1= poco rilevante; 5= molto rilevante) Pagina 20 di 24

Come si evince dalla Figura 15, non si sono registrati particolari problemi nel rapporto delle PMI italiane con i propri fornitori di soluzioni ICT. 2.4. Gli investimenti in ICT Per confermare o confutare le aspettative del mercato per gli investimenti nel settore ICT, è stato chiesto alle aziende del campione di prevedere il budget di spesa del 2004 rispetto al 2003. Figura 16 - La previsione degli investimenti IT Uguali rispetto al 2003 45,6% Maggiori 27,0% Minori 27,4% Fonte: MATE Quasi metà del campione (45,6%) dichiara di non modificare i propri livelli di spesa, lasciandoli invariati rispetto al 2003. Tra le aziende rimanenti metà dichiara di aumentare gli investimenti ICT, mentre l altra metà di diminuirli. Analizzando il dato rispetto alla propensione verso le nuove tecnologie si evince che le aziende maggiormente propense ad aumentare gli investimenti in ICT sono le imprese innovatrici mentre le prudenti sono più propense a diminuirli. Questi risultati sono in linea con i trend di mercato previsti e non sono molto incoraggianti per la ripresa del settore ICT in Italia. Pagina 21 di 24

2.5. I freni all investimento I principali freni agli investimenti per quanto riguarda il lato della domanda (PMI) sono riconducibili alle motivazioni presentate in Figura 17. Figura 17 - I freni all investimento dichiarati dai clienti Scarso supporto dei fornitori Mancanza skill interne Ristrutturazione interna Revisioneprocessi Tempi lunghi Difficoltà a misurare il ROI Complessità progetto Tecnologia immatura Costi elevati Resistenze culturali Non preso in considerazione Nessun valore 0% 10% 20% 30% 40% 50% Fonte: MATE (Base: PMI che non hanno implementato tutti i progetti sottoposti) La ragione principale che motiva il mancato investimento è la non percezione di un effettivo valore di qualsiasi applicazione. Quasi la metà delle aziende che non investe giustifica così la propria scelta. Un altro 25% poi non ha ancora preso in considerazione l applicativo. Da questi primi risultati si evince che è proprio la mancanza di percezione della loro utilità a frenare l adozione di nuove tecnologie. Infatti, le altre motivazioni non raggiungono nemmeno il 10% di PMI, e solo 2 (Costi elevati, Resistenza culturale) superano il 5%. Questo significa che l offerta ha grandi spazi per espandere il proprio mercato. Ma per far questo deve attrezzarsi: far percepire il valore di un applicazione richiede, infatti, capacità di analisi e conoscenza del settore in cui opera il cliente, per poter argomentare ROI credibili per l investimento proposto. Pagina 22 di 24

Glossario Business Intelligence Corporate Portal CRM Datawarehouse elearning Extranet Tutti i processi, le tecnologie e i tool grazie ai quali è possibile trasformare i dati in informazioni necessarie per creare conoscenza e quindi piani d azione. Un ambiente Web personalizzato e sicuro in cui vengono aggregati e condivisi contenuti (informazioni, servizi e applicazioni) con colleghi, clienti, partner e fornitori. In questo caso è possibile utilizzare una singola URL per accedere alle informazioni. Insieme delle funzioni dell'impresa che mirano a conquistare ed a conservare la propria clientela. Questo termine, che si è sostituito a quello del front office, raggruppa la gestione delle operazioni di marketing, aiuto alla vendita, servizio clienti, call center ed help desk. È il deposito dove vengono raccolte tutte le informazioni provenienti da varie fonti. Formazione a distanza online. Tale sistema di formazione può essere parte di una strategia interna all'azienda, rivolta all'aggiornamento professionale dei propri dipendenti; o costituire, invece, essa stessa il core-business di una nuova azienda dedita alla formazione remota. Rete che collega diversi sistemi di rete aziendali sviluppati sulla base delle tecnologie Internet, ma è protetta da accessi incontrollati ed indesiderati. Mediante una Extranet, un'azienda è collegata a un numero ristretto e selezionato di reti esterne ad accesso regolato, appartenenti a soggetti con cui ha stabilito di condividere alcune informazioni. Pagina 23 di 24

Intranet Knowledge Management Rete ad accesso regolato progettata per la gestione e lo scambio di informazioni all'interno di un'organizzazione, sviluppata sulla base delle tecnologie Internet. E finalizzata a consentire la condivisione delle risorse e delle informazioni tra tutti i collaboratori interni che dispongono di un accesso. Approccio integrato per identificare, catturare, recuperare, condividere, e valutare tutto il patrimonio informativo presente in un azienda. Questo patrimonio informativo include i database, documenti, le procedure ma anche le competenze e l esperienza presente nella testa dei singoli che vi lavorano Stakeholder Tutti quei soggetti che hanno un interesse nei confronti di un'organizzazione e che con il loro comportamento possono influenzarne l'attività. Supply Chain Wireless Catena della fornitura". Include tutta la catena o filiera della produzionedistribuzione in un'ottica di collaborazione tra tutti gli attori della catena (produttori/fornitori e intermediari) allo scopo di migliorare i modelli organizzativi, di ridurre i costi di gestione e ottimizzare le risorse. Tipo di trasmissione senza supporto filare (rame o fibra ottica). si distinguono quattro grandi categorie di utilizzo. La prima riguarda gli scambi a lunga distanza: satelliti, ponti radio, o ancora, più recentemente, le soluzioni di radio local loop (da 2 a 30 GHz). Seguono poi le reti locali senza filo basate sulla norma 802.11 (2.4 GHz). Le reti telefoniche cellulari costituiscono la terza classe. Infine, da pc a pc o da periferiche a pc, si utilizza l'infrarosso (specifiche definita dall'irda o Infrared Data Association). Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito www.sanpaoloimprese.com Documento pubblicato su licenza di MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING Copyright MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING Fonte: Osservatorio Net Economy - Commercio Elettronico Italia - MATE