FORMULARIO DELL AZIONE



Documenti analoghi
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

FORMULARIO DELL AZIONE

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

IN CONTRO NUOVI SPAZI DI COMUNICAZIONE. PERCORSI DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE E DI CITTADINANZA ATTIVA

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 BENVENUTO CITTADINO

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Sviluppo di comunità

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 LUC

AZIONI DI PROMOZIONE, FORMAZIONE E SOSTEGNO PER L AFFIDAMENTO e LA SOLIDARIETA FAMILIARE

SCHEDA DI PROGETTO. Regione..

Il ruolo di e-care. 8 Maggio 2013 Caterina Lena

1) Titolo del progetto: 2) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): 3) Obiettivi del progetto:

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014

PRESENTAZIONE PROGETTO

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

Linee guida per le Scuole 2.0

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

ANIMAZIONE DI STRADA

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 AFFIDO FAMILIARE

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 SOS DETTO - FATTO

COMUNE DI MEOLO (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO/ACCOMPAGNAMENTO

Educando nella Provincia di Varese 2012

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

Piano di Zona

Conciliare i tempi di vita e di lavoro dei dipendenti con minori a carico.

CENTRO COMUNALE DI CITTADINANZA

Comunità della Paganella

Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

FORMULARIO DELL AZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Le attività della Fondazione si suddividono in due macro aree di intervento:

SERVIZIO VOLONTARIO EUROPEO

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

DGR. n del

Protocollo d Intesa. tra

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Scheda Progetto L.R. 46/95 Annualità 2008

ELABORAZIONE QUESTIONARIO DI GRADIMENTO FORMAZIONE DIRIGENTI E DOCENTI

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

Provincia di Pordenone

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY

Piano di Zona La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione

Comune di San Martino Buon Albergo

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

Progetto. Inserimento lavorativo per disabili psichici (borse lavoro) Comune di Foggia - Ufficio Città Sane. Città di Foggia

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

Le nuove geografie del lavoro di comunità. Università degli Studi di Bergamo Dipartimento scienze umane e sociali 21 ottobre 2013

Educando nelle Province di Cremona e Mantova

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

COMUNE DI MASSAFRA. C.A.S.A. Custodia e Assistenza Sociale per Anziani

FORMULARIO DELL AZIONE. Trasporto disabili 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE. 1.a SPECIFICARE LA TIPOLOGIA D INTERVENTO

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Transcript:

FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 2. TITOLO DELL AZIONE 4 Attiva- mente anziani 1.a Classificazione dell Azione programmata (D.M. Lavoro e Politiche Sociali 26/06/2013 SPECIFICARE LA AREE DI INTERVENTO TIPOLOGIA D INTERVENTO MACRO LIVELLO Servizi per la prima infanzia e servizi territoriali comunitari OBIETTIVI DI SERVIZIO A CUI VA RICONDOTTA LA TIPOLOGIA D INTERVENTO CENTRI DIURNI E ALTRI SERVIZI TERRITORIALI COMUNITARI RESPONSABILITA' FAMILIARI DISABILITA' E NON AUTOSUFF. Specificare il Macro livello di riferimento, la tipologia di intervento, collegando quest ultima con gli obiettivi di servizio e l Area di Intervento. POVERTA' ED ESCLUSIONE SOCIALE X 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento, specificando quelle rivolte ai destinatari da quelle di sistema (coordinamento, monitoraggio e valutazione ) L esigenza di attivare gli interventi previsti nella proposta progettuale nasce dalla riscontrata carenza sul territorio di adeguati spazi ricreativi e di ritrovo destinati alle persone anziane. Nel Piano di Zona 2010/2012 sono stati previsti interventi in prevalenza legati all'assistenza domiciliare, a favore di anziani non autosufficienti. Da una attenta analisi territoriale è emersa l'esigenza di rivolgere l'attenzione all'anziano in quanto risorsa sociale e soggetto attivo e ancora protagonista della comunità. Studi condotti hanno evidenziato come la gran parte degli aiuti di cui necessitano gli anziani, pervengono perlopiù dall ambito familiare, la risposta degli enti pubblici è ancora insufficiente, per cui l'idea di attivare un progetto di tal mira a colmare questo vuoto, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori sociali, inclusi gli anziani. Tra gli obiettivi della proposta, il più importante è quello connesso allo sviluppo di programmi finalizzati alla rivalutazione del ruolo dell anziano, spesso in condizione di isolamento e discriminazione, per migliorare la qualità della sua vita nel rispetto delle pari opportunità e dei diritti di cittadinanza, agendo nei confronti del contesto sociale del quartiere di riferimento affinché venga considerato vero e proprio patrimonio esperienziale e culturale. La proposta progettuale, tra gli obiettivi principali, mira a lavorare sulla prevenzione primaria e secondaria del disagio dell'anziano e del rischio di marginalità sociale e di solitudine, inoltre si tenderà a promuovere l'empowerment sociale dell'anziano, ossia il protagonismo del soggetto e la valorizzazione delle sue risorse interne ed esterne, sviluppando un più efficace lavoro di rete nei contesti di appartenenza.

Scendendo meglio in dettaglio, gli obiettivi che si intendono perseguire possono essere sintetizzati come segue: - Offrire agli anziani l opportunità di trascorrere parte del loro tempo libero in spazi di aggregazione, seguendo le attività programmate; - Far partecipare l'anziano alla vita di comunità in modo attivo; - Aiutare ad individuare e sviluppare le risorse e le competenze dei beneficiari; - Rafforzare e migliorare le relazioni familiari e inter-generazionali - Incrementare il senso di autostima; - Incrementare il rispetto e la conoscenza dell ambiente e del territorio. L'attività progettuale sarà realizzata nei Comuni appartenenti alla AOD N.1. e sarà di tipo itinerante, nel senso che gli operatori potranno recarsi nei Comuni della suddetta AOD, appoggiandosi ai Centri aggregativi anziani eventualmentegià esistenti qualora essi ne richiedessero l'intervento e inoltre per motivi di carattere logistico. In merito è bene specificare che i Centri di aggregazione esistenti nel territorio distrettuale anche se allocati nelle Sedi di proprietà comunali sono solitamente gestiti da associazioni del privato sociale.i costi di pulizia e sorveglianza verranno concordati e divisi con la ditta aggiudicataria del servizio. Tra le azioni previste saranno privilegiate quelle di tipo attivo, partecipativo e dinamico, che non vedano l'anziano come soggetto passivo, bisognoso di cure mediche e di assistenza bensì come risorsa per la comunità. I vari interventi, e nello specifico.: Punto di ascolto e confronto, attività motoria e ginnastica dolce, telefono bianco e bacheca lavoro si svolgeranno contemporaneamente nel corso di tutte e tre le annualità e gli utenti ruoteranno nei vari contesti periodicamente Nello specifico si agirà su: Attività motoria, ginnastica dolce e attività connesse al corpo e al movimento, integrati da altre attività ludiche e da appuntamenti ed iniziative di grande richiamo, poste a corredo dell'azione. Nello specifico, l attività motoria si pone come strumento di prevenzione psicogeriatrica, poiché è in grado di ostacolare le degenerazioni che si accompagnano all invecchiamento celebrare e la regressione neuromuscolare. Gli operatori che nello specifico cureranno questa azione sono soggetti in possesso di diploma in scienze motorie che fungeranno da veri e propri animatori del sociale ma che nello stesso tempo avranno la specificità delle competenze in merito alle azioni di ginnastica dolce per un'utenza anziana. Il Telefono bianco si propone di essere un reale punto di incontro tra gli anziani e il territorio e si ritiene sia in grado di contribuire ad affievolire, in maniera sostanziale, l isolamento degli stessi anziani. Un servizio, quindi, che si augura di mettere in contatto l universo anziani con i cittadini sensibili ed in grado di contribuire ad una reale integrazione degli stessi, dando uno sguardo particolare verso quelli in condizioni di disagio e rischio di isolamento e marginalità sociale. Esso si pone come strumento innovativo che favorisca la messa in rete degli attori coinvolti nel progetto (anziani-

anziani, anziani- operatori, anziani- strutture tese a fornire aiuto e sostegno, anzianifamiglie), attraverso l'utilizzo di un call center, coordinato da un professionista esperto nel sociale e cellulari connessi tra loro che permettano all'anziano di non sentirsi mai solo ma sempre supportato e sostenuto, sia dai suoi pari che da personale più qualificato. Nello specifico, ogni anziano utilizzerà un cellulare già in suo possesso, utilizzando una scheda sim, fornita dall'aggiudicatario del progetto, che metterà in rete gli utenti tra loro a costi ridotti e con un tariffario conveniente. Le schede sim, (circa 30 schede quanti sono gli anziani coinvolti nel progetto), con tariffe convenienti e minime per la rete- anziani saranno distribuite a ciascun soggetto e così sarà lo stesso a farne un uso intelligente, attento, corretto e responsabile, gestendo autonomamente il servizio offertogli. Inoltre la struttura avrà a disposizione n. 3 telefoni cellulari ( come strumenti jolly ) che serviranno per due specifiche circostanze: 1. si potranno utilizzare presso la struttura operativa sia dal personale che dagli anziani stessi che si trovano in loco, per urgenze particolari e per motivi specifici, connessi e utili al percorso progettuale in corso. 2. si potranno distribuire a quegli anziani che per motivi particolari e del tutto eccezionali non possiedono alcun cellulare o che non hanno la possibilità di acquistarlo. Tutti, in questo modo e in qualunque momento, potranno essere messi in contatto, attivando una rete di sostegno e di supporto sociale specifico. La Bacheca lavoro sezione annunci, in cui, a titolo di collaborazione, ogni anziano metterà a disposizione degli altri utenti, le proprie competenze professionali riproducendo in piccolo una vita di comunità attiva. La Bacheca lavoro sarà attiva in ogni Comune dove il servizio sarà espletato. Per comunità si intende infatti il luogo fisico di appartenenza Si tratta di uno strumento di socializzazione delle esperienze e delle competenze presenti ancora attive nell'anziano, che diventerà portatore delle proprie abilità, legate alla sua sfera professionale e lavorativa, mettendole a disposizione della comunità. Il Punto Ascolto e confronto spazio in cui si prevede la presenza di uno psicologo, di un assistente sociale e del personale di supporto all'anziano. L attività si prefigge di creare dei momenti da dedicare a conversazioni utili (gruppi di discussione, focus group tematici etc.) al fine di favorire l'acquisizione di conoscenza e coscienza degli aspetti positivi e negativi del processo di invecchiamento e delle tematiche ad esso connesse. Lo scopo è quello di creare momenti aggreganti e socializzanti che aiutino l anziano a rinforzare la fiducia nelle proprie capacità psicofisiche e portino ad un miglioramento delle abitudini di vita, al recupero della socialità e dei rapporti con se stessi e con gli altri. In relazione alle azioni di Coordinamento e Monitoraggio, queste faranno capo ai Servizi sociali comunali che in modo partecipato, attraverso le azioni valutative del progetto, verificheranno se il progetto sta procedendo nella direzione degli obiettivi

previsti e se sarà, sulla base dei primi risultati, necessario apportare degli aggiustamenti agli stessi obiettivi o alla metodologia di lavoro. Questo tipo di valutazione, infatti, consente di fare emergere punti di forza e punti di debolezza degli interventi e quindi permette ulteriori elaborazioni operative per agire in modo consapevole su più livelli. I processi di valutazione partecipata sono quindi un modo per rendere il proprio lavoro trasparente, un modo per leggere e interpretare ciò che si fa, sottoponendolo al giudizio esterno. Tre sono gli elementi identificati come elementi chiave dell impianto di valutazione: i risultati (che hanno diretta attinenza con gli obiettivi del progetto), i processi (connessi alle dinamiche che le azioni messe in atto producono tra gli interlocutori coinvolti e tra i diversi sistemi), l impatto (le modificazioni di carattere macro-sociale e delle trasformazioni di tipo culturale). Nell ambito di questo progetto si è scelto un impianto di valutazione ex-ante (in fase di avvio del progetto), in itinere (in fase di realizzazione del progetto) e conclusiva (al termine del progetto). La metodologia d intervento è centrata sul lavoro di rete da realizzare con gli operatori dell amministrazione comunale, in particolare con il servizio sociale professionale territoriale e con gli altri operatori del privato sociale. Questo lavoro di rete verrà svolto dal gruppo di coordinamento del progetto in cui confluiranno il coordinatore del progetto, lo psicologo, l'assistente sociale. Il gruppo di coordinamento, nel modello metodologico partecipato, curerà, inoltre, l individuazione di precisi indicatori in grado di quantificare l efficacia delle singole azioni, accogliendo proposte e suggerimenti utili degli utenti stessi per migliorare in itinere i servizi loro offerti. Sarà cura dell'aggiudicatario del progetto intensificare le modalità operative che favoriscano il raccordo con le risorse del territorio, in particolare con organizzazioni di volontariato e del privato sociale al fine di massimizzare gli obiettivi progettuali. Allo scopo di favorire il coinvolgimento della popolazione e dei destinatari sia prima che durante le azioni in progetto si realizzerà una campagna di informazione/pubblicizzazione costantemente rivolta all'aggancio dell'utenza e sempre a cura dei soggetti aggiudicatari. Il valore aggiunto del progetto sta nell elaborazione e sperimentazione di un modello con le caratteristiche di intervento tanto di ordine sociale quanto di ordine culturale. Il progetto mette insieme interventi a carattere riabilitativo ed interventi di promozione di una cultura della convivialità delle differenze sociali. Inoltre, attraverso le attività formative e di informazione cercherà di attivare un circuito virtuoso Istituzioni-Associazione-Utenti e mondo delle professioni. Numerose sono le caratteristiche che contribuiscono a dare al progetto un carattere di innovatività e sperimentalità. Tra queste vogliamo evidenziare le seguenti: - la presenza di proposte incentrate su attività nuove per questa fascia d età;

- la possibilità di adeguare le attività svolte in base ai gusti ed alle preferenze dei diretti beneficiari; - il costante confronto con il territorio cittadino - l introduzione di una attività, denominata Telefono Bianco, e Bacheca lavoro ad elevato contenuto innovativo e sperimentale. In qualità di soggetto pensante ed autonomo l utente deve essere messo in condizione di agire e di proporre; a tal proposito, le attività previste potranno essere adeguate alle esigenze delle persone a cui sono rivolte e al contesto territoriale in cui si opera. 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE Individuare la rete di collaborazione tra servizi pubblici e del privato sociale, i soggetti coinvolti, le modalità di coinvolgimento e di partecipazione; in particolare l eventuale livello di integrazione socio-sanitaria. Indicare, inoltre, le risorse necessarie in termini di strutture ed attrezzature. Uno tra gli elementi fondamentali del progetto è la collaborazione e il lavoro di rete tra pubblico e privato sociale. Pertanto gli Enti coinvolti attivamente nella realizzazione del progetto e che si occuperanno a vario titolo delle azioni sopra descritte sono: Comuni della AOD N.1 (Agrigento, Favara, Raffadali, Aragona) - - Il Privato sociale (associazioni, cooperative, consorzi, - Istituti scolastici e istituzioni educative affini. L'attività progettuale che mira alla valorizzazione dell anziano come risorsa e non come soggetto bisognoso di cure mediche, potrebbe diventare un modello da replicare per gli altri centri aggregativi eventualmente esistenti nella comunità in questione che desidererebbero unire il loro modello (tradizionale di anziano bisognoso solo ed esclusivamente di assistenza) a quello del progetto de quo. Relativamente agli utenti, per ogni Comune coinvolto il numero varierà in base alla popolazione over 65 residente e non potrà superare comunque un massimo di 30 soggetti. Il progetto prevede in qualunque caso sia beneficiari diretti, che avranno accesso al finanziamento che indiretti, per migliorare e accrescere il benessere e la qualità della vita nella comunità di appartenenza. I soggetti saranno coinvolti mediante avvisi pubblici e successivi accordi di rete e protocolli d'intesa e a vario titolo, secondo le proprie specificità di settore, parteciperanno attivamente alle diverse azioni programmatiche. Relativamente alle risorse necessarie, in termini di strutture e attrezzature, si dovranno considerare sia gli spazi fisici, come luoghi di aggregazione degli utenti coinvolti nel progetto che strumenti di facile consumo e di semplice utilità per garantire funzionalità al servizio e alle azioni sopra programmate. Rispetto alle spese ordinarie quali sorveglianza, pulizie, pur trattandosi di locali comunali, il Centro verrà gestito dalla cooperativa aggiudicataria del servizio. 5. FIGURE PROFESSIONALI Inserire le figure professionali che si intendono utilizzare all interno dell azione distinguendo quelle a carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte da quelle in convenzione Tipologia A carico delle In convenzione Totale

Assistente sociale Coordinatore del progetto ed esperto in controllo, monitoraggio e valutazione Psicologo esperto nella gestione delle attività con gli anziani amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) 1 1 1 1 Animatore 1 1 1 Ausiliario addetto alle pulizie e sorveglianza e nr. 2 3 3 ausiliari addetti all'assolvimento di commissioni generiche 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) Compilare il piano di spesa dettagliato per ogni azione che si vuole realizzare. 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE Indicare le modalità di gestione che si intendono utilizzare per l azione di riferimento Diretta Mista (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) X Indiretta/esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) gara ad evidenza pubblica..