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Consumi Indagini speciali News Panel Consumi Extradomestici: I 2004 N. 1 Gen-giu 2004 Introduzione Obiettivi e metodologia Il quadro generale Ismea, in collaborazione con AcNielsen, ha realizzato un indagine annuale a cadenza semestrale sui consumi alimentari extradomestici, che fa seguito alla ricerca effettuata nel corso del 2002 con identica finalità e metodologia. Ancora una volta, l obiettivo principale di questa analisi è mettere sotto la lente d ingrandimento il comportamento d acquisto delle famiglie italiane nel 2004, cercando di disegnare il profilo del consumatore e cogliere, nella loro globalità, i volumi e le dinamiche dei consumi extradomestici di prodotti alimentari. L indagine analitica su questo importante indicatore economico che i consumi rappresentano, assume una valenza peculiare dal momento che i pasti fuori casa hanno acquisito negli ultimi anni sempre maggiore importanza, soprattutto se valutati rispetto alla spesa alimentare complessiva. Le ragioni del cambiamento vanno cercate nella struttura settoriale dell occupazione, nella maggiore partecipazione delle donne alla vita lavorativa e anche nel significato culturale assunto dal pasto fuori casa. I risultati di questa ricerca, dunque, consentono di delineare un quadro delle condizioni di vita degli italiani in termini di spesa, stile di vita, abitudini di consumo. La metodologia seguita in questa indagine, è quella della rilevazione basata sul Telepanel. Ogni famiglia del campione è stata dotata di un personal computer espressamente concepito per uso domestico e, nel weekend 8-9 gennaio 2005, ogni componente del nucleo familiare ha risposto ad alcune domande sui consumi alimentari fuori casa. I questionari compilati sono stati poi spediti per via telematica alla società di rilevazione, che ha provveduto ad elaborare i dati relativi al secondo semestre del 2004. Il campione dell indagine è formato da 2.000 famiglie italiane, rappresentative di un universo di 49.719.119 individui con oltre 14 anni di età. Affinché i consumi possano essere rilevatori della qualità della vita degli italiani, il campione monitorato è stato inoltre stratificato in base a variabili socio-demografiche, territoriali e reddituali. Negli ultimi anni la società italiana ha subito sostanziali cambiamenti e i consumi alimentari extradomestici hanno assunto, sul totale dei consumi alimentari, un importanza crescente. Tale boom del fuori casa è imputabile al cambiamento del tessuto sociale e demografico della nostra società. Soprattutto nei maggiori centri urbani del nord e del centro, stanno infatti prendendo piede schemi di vita simili a quelli degli Stati Uniti e dei paesi europei più industrializzati. Tra i vari fattori di cambiamento della società, inoltre, il tempo è certamente uno dei più importanti. Uno degli effetti dell industrializzazione di una civiltà è, infatti, la necessità di risparmiare tempo, la cui scarsità ne accresce il valore. Per quanto riguarda le abitudini alimentari, il tempo libero si rende disponibile in brevi intervalli anziché in lunghe pause, ci sono allora solo piccoli ritagli di tempo per mangiare e spuntini veloci sostituiscono pasti più lunghi. Si moltiplicano quindi le occasioni di consumo, favorendo pasti più piccoli, meno elaborati o addirittura unici.veicolo di trasformazione, oltre alla suddivisione settoriale dell occupazione, è anche il ruolo della figura femminile, la cui realizzazione come individuo non avviene più solo all interno della famiglia. Non va sottovalutato, inoltre, che mangiare fuori casa è diventato un momento di socializzazione che esula dalle esigenze alimentari. Basti pensare che, nell ultimo decennio, i consumi alimentari fuori dalle pareti domestiche hanno fatto registrare un incremento del 31% a fronte di un + del consumo nel canale domestico. La spesa per i consumi alimentari extradomestici, infatti, rappresenta oggi il 30,% del totale contro il 24,% del 1998, mentre per i pasti in casa l esborso è sceso dal 75% all attuale 69%. A scattare la fotografia di questa impennata dei consumi di prodotti alimentari fuori dalle pareti domestiche è la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che, recentemente, ha condotto un indagine sull argomento.a confermare che il tradizionale modello di consumo che prevede pasti definiti e scansione regolare di colazione, pranzo e cena è ormai scardinato, sono anche i dati Nielsen relativi al primo semestre 2004 e analizzati da Ismea nell indagine che segue.

I principali risultati dell indagine Ismea Il 2004 nel complesso Secondo l indagine Ismea-Nielsen relativa al semestre luglio-dicembre 2004, il 75% degli italiani di età superiore ai 14 anni ha consumato almeno un pasto fuori casa nel periodo di riferimento, era il 68% nel primo semestre. Si consideri che nel 2004, e rispetto al 2003, nel complesso i consumi domestici sono diminuiti del in volume e dell 1% in valore. Che il consumo extradomestico sia un mercato in grandissima espansione, lo dimostra anche la spesa che, nel periodo in esame, si è attestata sui 16.669 milioni di euro. La spesa complessiva per i pasti fuori casa è tuttavia apparsa in flessione (-7%) rispetto al primo semestre, flessione quasi totalmente ascrivibile ai pasti funzionali (-2), quelli cioè consumati fuori dalle mura domestiche per motivi di lavoro o di studio. In calo anche l esborso totale per le colazioni fuori casa (-5,5%), mentre è aumentata la spesa per i pranzi conviviali (+16%). Sostanzialmente stabile, invece, la spesa per gli spuntini e per la cena fuori casa. In crescita, in tutte le occasioni di consumo considerate, è risultato invece il numero di consumatori. Il 45% del totale ha affermato di avere consumato almeno una colazione fuori nel secondo semestre 2004, era il 38% nel primo semestre. Il 39% ha consumato almeno un pranzo funzionale (34% nel periodo gennaio-giugno) e il 41% quello conviviale (33%). Il 28% dei rispondenti si è recato fuori per uno spuntino /merenda /aperitivo /dopocena, mentre il pasto principale, quello che gli italiani preferiscono tra tutte le occasioni di consumo extradomestico rimane la cena: ben il 57% si è recato al ristorante o in pizzeria per cenare fuori e lo ha fatto di preferenza nel secondo semestre dell anno, poiché tale percentuale si fermava al 49% tra gennaio e giugno. Figura 1 I consumatori di pasti fuori casa nel 2004 75% 68% 57% 38% 45% 39% 49% 34% 24% 28% Pasti fuori casa Colazione Pranzo Merenda/Spuntino Cena Primo semestre Secondo semestre Tabella 1 Evoluzione dei consumi alimentari extra domestici fra il I e il I del 2004 Occasioni di consumo Individui consumatori Importo medio del pasto Totale spesa (mln ) Colazione 18.695.635 2,05 1.450 I 22.478.683 2,27 1.375 Pranzo 16.739.559 11,71 7.390 I 19.365.957 13,46 5.774 Spuntino 11.772.410 4,91 1.130 I 14.089.240 5,03 1.122 Cena

24.360.031 19,09 4.960 I 28.548.121 19,14 4.972 Fonte: Ismea I risultati dell indagine nel dettaglio La colazione Nel secondo semestre 2004 sono 22 milioni 478mila (45% dell universo) gli individui che dichiarano di aver consumato almeno una volta la prima colazione al di fuori delle mura domestiche, a fronte dei 18,7 milioni del primo semestre dello stesso anno (+20%). Di questi, il 15% ha fatto colazione fuori almeno una volta la settimana, il 3% tutti i giorni. La spesa media è stata di 2,35 euro, in crescita del 10,7% rispetto al gennaio-giugno 2004, quando lo scontrino medio superava di poco quota 2 euro (2,05 per l esattezza). Dalla disaggregazione dei dati per area geografica emerge che il primato della colazione mediamente più costosa va alle regioni centrali (2,44 euro), seguite dal Nord-Ovest (2,35 euro). Le regioni nordorientali registrano un valore medio pari a 2,32 euro, a fronte di soli 2 euro spesi nel Meridione per una colazione al bar. La spesa complessiva, tuttavia, nonostante l incremento del numero di consumatori e della spesa media, è diminuita rispetto al primo semestre dell anno. Questo comporta che siano diminuite le occasioni di consumo. Cioè un maggior numero di individui ha scelto di consumare la colazione al bar, ma, forse proprio a causa dell impennata dello scontrino medio, lo ha fatto meno spesso rispetto alla prima metà dell anno. Il tipico consumatore di colazioni extradomestiche è un uomo del Nord-Ovest oppure del Sud, tra i 25 e i 44 anni, con licenza di scuola media inferiore e lavoratore dipendente. Tabella 2 Profilo del consumatore di colazioni fuori casa Area geografica I Livello istruzione I Nord Ovest 27% 28% No titolo/licenza elem 17% 17% Nord Est+Emilia 19% 19% Licenza media inferiore 40% 4 Centro+Sardegna 25% 25% Diploma media sup. 34% 3 Sud+Sicilia 29% 28% Laurea 9% 9% Classi di età Condizione professionale 14/17 anni 5% 4% Lavoratore autonomo 14% 15% 18/24 anni 10% 11% Lavoratore dipendente 23% 2 25/34 anni 2 21% Operaio 19% 18% 35/44 anni 2 2 Casalinga 9% 10% 45/54 anni 17% 16% Pensionato 16% 16% 55/64 anni 11% 1 In cerca di lavoro 6% 6% 65 e oltre 13% 15% Altro 13% 13% Fonte: Ismea Figura 2 Quanto si spende per la colazione 6% 2 11% 57% Meno di 1 Da 1 a 2 Da 2.01 a 3 Da 3.01 a 5 Da 5.01 a 10 Oltre 10

Luoghi di consumo della colazione Il luogo più frequentato per la prima colazione è senza dubbio il bar, dove nel secondo semestre 2004 si è svolto l 83% delle occasioni di consumo, in particolare per gli uomini di età compresa tra 25 e 34 anni e residenti al Centro (l 81% nel primo semestre). In lieve crescita rispetto al gennaio-giugno 2004 anche il ricorso alla pasticceria (10% a fronte di 8%), mentre la pizzeria ha confermato la performance del primo semestre 2004. Coloro che si recano in pizzeria per la prima colazione sono prevalentemente ragazzi di età compresa tra 18 e 24 anni e residenti nel Meridione. A ricorrere al tradizionale negozio di generi alimentari o al fast food è, in linea con quanto avvenuto nel primo semestre, il dei consumatori, prevalentemente maschi tra 14 e 17 anni di età e, anche questi, residenti al Sud. Stabile al 3% l utilizzo della mensa frequentata prevalentemente da individui tra i 18 e i 24 anni di età, residenti al Nord e spesso occupati come operai. Figura 3 Dove si consuma la colazione 81% 83% 10% 8% 5% 5% 5% 3% 3% 3% 3% 3% 1% I Bar/Snack bar Pasticceria Pizzeria Ristorante Self Service Tavola calda Mensa azien./scolast. Negozio alimentari Fast food Trattoria/osteria Altro I prodotti consumati a colazione Va senza dubbio al cornetto e al caffè il primato di accoppiata vincente per le colazioni degli italiani fuori casa. Il 73% degli intervistati dichiara, infatti, di aver consumato cornetti/brioche, a fronte di un 47% che dice, invece, di aver consumato caffè. Seguono il cappuccino e il latte macchiato (41%) e, a distanza, succhi, spremute e frullati (11%). Sempre ridotto il consumo di tè, tisane e orzo (il dato del secondo semestre, appare persino più contenuto rispetto alla prima metà dell anno). Tra gli alimenti, da annoverare anche il consumo di tramezzini, panini, toast e sandwich (10,5%) e prodotti da pasticceria (7,1%). Paste e tramezzini sono apprezzati soprattutto dalle fasce di età più giovane (14-24 anni), mentre gli adolescenti dimostrano di gradire anche le merendine e la pizza al taglio. Figura 4 Cosa si consuma a colazione

7 73% 47% 4 41% 41% 11% 10 % 9% 10 % 8% 8% 7% 7% 5% 5% 5% 5% 5% 5% 3% 3% 3% 3% 3% 3% 3% Brioche\cornetti Cappuccino Succhi, spremute Tramezzini, panini Pizza a taglio, rosticceria Pasticceria Gelati Bibite fresche I Latte/cioccolata Acqua minerale Yogurt Merendine Tisane/the Frutta/macedonia Il pranzo funzionale Sono 19 milioni 366mila gli individui che dichiarano di aver consumato almeno una volta un pranzo funzionale fuori casa, ossia legato ad impegni quotidiani di lavoro o di studio, nel corso del secondo semestre 2004. Si tratta del 39% dell universo di riferimento. Rispetto al gennaio-giugno 2004 si registra una crescita del 15,7%. Il 14% degli individui intervistati ha dichiarato di avere consumato un pranzo funzionale fuori casa almeno una volta la settimana nel periodo di riferimento. Di questi, il 5% lo ha fatto regolarmente nei giorni lavorativi (ossia cinque volte la settimana). In termini di spesa, il pranzo funzionale è costato mediamente 13,46 euro, a fronte di 11,71 euro del primo semestre 2004 (+15%). Anche in questo caso, la diminuzione della spesa complessiva fa presagire una contrazione delle occasioni di consumo. Dalla disaggregazione dei dati per area geografica emerge uno scontrino medio più elevato nelle regioni meridionali (18,2 euro), seguite dalle regioni nordorientali (12,41 euro), dal Nord-Ovest (11,93 euro) e, per finire, dal Centro (11,22 euro). Il consumatore tipo del pranzo funzionale extradomestico è di sesso maschile, abita nel Nord-Ovest, ha un età compresa tra i 25 e i 44 anni, un diploma di scuola media superiore ed è prevalentemente un lavoratore dipendente. Tabella 3 Profilo del consumatore del pranzo funzionale fuori casa Area geografica I Livello istruzione I Nord Ovest 3 34% No titolo/licenza elem 16% 16% Nord Est+Emilia 20% 21% Licenza media inferiore 36% 36% Centro+Sardegna 2 20% Diploma media sup. 37% 37% Sud+Sicilia 26% 25% Laurea 1 1 Classi di età Condizione professionale 14/17 anni 4% 4% Lavoratore autonomo 15% 15% 18/24 anni 10% 10% Lavoratore dipendente 27% 27% 25/34 anni 2 21% Operaio 17% 17% 35/44 anni 21% 21% Casalinga 7% 7% 45/54 anni 17% 17% Pensionato 15% 15% 55/64 anni 1 1 In cerca di lavoro 6% 6% 65 e oltre 13% 15% Altro 13% 13% Fonte: Ismea Figura 5 Quanto si spende per il pranzo funzionale

3% 15% 18% 23% 39% Da 1 a 3 Da 4 a 6 Da 7 a 15 Da 16 a 30 Da 31 a 50 Oltre 51 I luoghi di consumo del pranzo funzionale I luoghi più frequentati per il consumo del pranzo funzionale risultano il ristorante e la pizzeria, entrambe con il 24% delle preferenze accordate. Questo sovverte quanto avvenuto nella prima rilevazione, quella riguardante il primo semestre dello scorso anno, durante la quale la preferenza maggiore veniva accordata al bar con il 26%, sceso al 2 nella seconda metà dell anno. In particolare, la pizzeria è preferita dalla fasce di età più giovani: i ragazzi fino a 17 anni (per i quali con pranzo funzionale si intende una pausa durante lo studio) la scelgono nel 34% dei casi, nel 28% dei casi quelli dai 18 ai 24 anni. Il ristorante italiano, invece, è preferito in media dal 40% degli over 55. Raccoglie appena il 3% delle preferenze il ristorante etnico, che è apprezzato maggiormente dalle giovani donne tra i 18 e i 24 anni laureate e abitanti nel Nord-Est. I padri di queste giovani donne (uomini tra i 55 e i 64 anni del Nord-Est) è più facile incontrarli invece in trattoria. Figura 6 Dove si consuma il pranzo funzionale 26% 23% 24% 24% 2 2 18% 17% 14% 13% 13% I 13% 1 11% 11% 10% 4% 5% 4% 3% 1% 1% 1% 0% Ristorante italiano Pizzeria Bar\Snack bar Trattoria\osteria Self Service Mensa azien./scolast. Tavola calda Fast food Negozio alimentari Ristorante etnico Pasticceria Enoteca\Wine bar Altro I cibi consumati nel pranzo Secondo le elaborazioni Ismea dei dati Nielsen, sia nel primo che nel secondo semestre 2004, quasi il 60% dei consumatori ha scelto un primo piatto di pasta (il 66% rappresentato da uomini e il 48% da donne)

nel pranzo funzionale rappresentato da uomini e il 48% da donne). Il 39% del campione ha optato, invece, per la pizza (nel primo semestre la percentuale era del 37%) e il 29% per le carni rosse, preferite soprattutto dagli uomini (oltre un terzo del campione). A seguire le verdure crude e le insalate miste (27%) e panini e tramezzini (25%). Nel caso delle verdure, il 28,7% del campione è costituito da donne. Infine, al pesce sono state accordate il 24% delle preferenze nel secondo semestre 2004, contro un 21% della rilevazione precedente. In questo caso, sono gli uomini a prediligerlo (25,5%) in misura maggiore rispetto alle donne (21,7%). Figura 7 I cibi consumati nel pranzo funzionale 58% 58% 39% 37% 29% 27% 27% 26% 25% 23% 23% 21% 24% 21% 19 % 19 % 16 % 16 % 16 % 17% 15% 16 % 14 % 13 % 10 % 8% 6% 3% 4% 3% Primi piatti di pasta Pizza Carni rosse Verdure\Insalate Focaccia\panino Affettati Pesce Carni bianche Formaggi Verdura cotta I Primi piatti di riso Dolce Hamburger\Wurstel Altri primi piatti Uova Le bevande consumate nel pranzo funzionale Va senza dubbio all acqua minerale il primato di bevanda più apprezzata nei pranzi funzionali fuori casa (49% nel secondo semestre; 45% nel primo). Seguono il vino, con il 21% delle preferenze accordate, e le bibite analcoliche (17%). La birra è scelta solo dal 14% del campione, mentre il caffè è in assoluto la bevanda preferita a conclusione del pranzo (39%), a scapito di amari o liquori indicati solo dal 7% degli intervistati. Come per gli alimenti, anche per le bevande le differenze più significative nel comportamento di consumo si registrano in base all età e al sesso. Sono soprattutto le donne (53%) di età compresa tra i 25 e i 34 anni a preferire l acqua minerale durante i pasti. Mentre gli uomini (28,5% contro il 10% di donne) soprattutto dopo i 55 anni, amano pasteggiare con il vino, mentre scelgono la birra tra i 35 e i 44 anni. Il caffè è richiesto in maniera più consistente dagli uomini (4 contro il 34% delle donne). Le bibite analcoliche sono appannaggio degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Figura 8 Le bevande consumate nel pranzo funzionale

49% 45% 35% 39% 21% 17% 15% 14% 13% 17% 7% 7% 5% 5% 0% Acqua minerale Caffe' Vino Birra Bibite analcoliche I Amaro\liquore Succhi\spremute Altro bevuto Il pranzo conviviale Sono 20 milioni 506mila le persone che dichiarano di aver consumato almeno una volta un pranzo conviviale, quindi non legato ad occasioni di lavoro o di studio, al di fuori delle mura domestiche nel corso del secondo semestre 2004, a fronte di 16 milioni 700mila del gennaio-giugno 2004 (il 2 in più). A differenza del pranzo funzionale, quello non legato a motivi di lavoro o di studio ha una frequenza minore, infatti appena il 3% degli intervistati lo ha consumato regolarmente almeno una volta la settimana, molto più spesso (nel 24% dei casi) questa occasione si presenta raramente, ovvero meno di una volta ogni due mesi. In termini di spesa, il pranzo conviviale è costato mediamente 22,08 euro, contro 19,46 euro del semestre precedente (+13,4%). In questo caso anche la spesa complessiva è risultata in crescita, segno che sono aumentate anche le occasioni di consumo. Dalla ripartizione dei dati per area geografica emerge uno scontrino medio più elevato al Centro e al Sud (rispettivamente 24,58 e 22,58 euro), contrariamente a quanto emerso dalla prima rilevazione che indicava, invece, il Nord-Ovest come area dallo scontrino medio più elevato (21,36 euro). Il consumatore tipo del pranzo conviviale è un uomo residente nel Nord-Est, tra i 25 e i 44 anni di età, oppure over 65, con una licenza di scuola media inferiore, lavoratore dipendente o pensionato. Tabella 4 Profilo del consumatore del pranzo conviviale fuori casa Area geografica I Livello istruzione I Nord Ovest 31 31 No titolo/licenza elem 17 20 Nord Est+Emilia 25 24 Licenza media inferiore 37 38 Centro+Sardegna 20 21 Diploma media sup. 34 32 Sud+Sicilia 24 24 Laurea 11 10 Classi di età Condizione professionale 14/17 anni 4 4 Lavoratore autonomo 14 13 18/24 anni 8 9 Lavoratore dipendente 25 23 25/34 anni 19 19 Operaio 15 16 35/44 anni 20 20 Casalinga 12 12 45/54 anni 16 16 Pensionato 19 20 55/64 anni 15 14 In cerca di lavoro 5 6 65 e oltre 18 18 Altro 10 10 Fonte: Ismea Figura 9 Quanto si spende per il pranzo conviviale

5% 8% 36% 47% Da 1 a 3 Da 4 a 6 Da 7 a 15 Da 16 a 30 Da 31 a 50 Oltre 51 I luoghi di consumo del pranzo conviviale Come per il primo semestre 2004, anche nel secondo il luogo preferito dai consumatori per il pranzo conviviale è il ristorante, scelto dal 55% del campione. Segue la pizzeria, con il 39% delle preferenze e la trattoria, con il 25%. Fast food e ristorante etnico si aggiudicano il 5% delle preferenze, così come la tavola calda e il bar. Enoteche e wine bar sono indicati solo dall 1% dei consumatori. Figura 10 Dove si consuma il pranzo conviviale 55% 51% 39% 38% 25% 26% 6% 6% 5% 5% 4% 5% 5% 5% 5% 4% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% I Ristorante italiano Pizzeria Trattoria\osteria Fast food Ristorante etnico Tavola calda Bar\Snack bar Self Service Altro Mensa azien./scolast. Negozio alimentari Pasticceria Enoteca\Wine bar I cibi consumati nel pranzo conviviale Anche per le occasioni conviviali, così come per quelle qui definite funzionali, la scelta del primo piatto ricade più frequentemente sulla pasta (67% dei consumatori, a fronte del 63% della prima rilevazione). Al secondo posto viene la pizza e, in linea con quanto avvenuto anche nel primo semestre, al terzo posto le carni rosse, seguite dal pesce. Il dolce sale al 30%, segno che durante il periodo estivo-autunnale si è più propensi a concedersi delle debolezze. Rispetto agli uomini, che amano la pasta, le carni rosse, e i dolci, le donne, sempre più attente alla linea, preferiscono le carni bianche, le verdure o la pizza. Rispetto alle fasce di età, la pasta è in assoluto l alimento prescelto dagli over 55, le carni rosse dai 45-54enni. Evidentemente dopo questa età, motivi di salute o di

portafoglio ne suggeriscono un consumo più parco. La scarsa propensione al consumo di pesce nelle fasce di età più giovane ha quasi sicuramente una motivazione economica, tra i 14 e i 24 anni, infatti, la preferenza va alla pizza. Figura 11 I cibi consumati nel pranzo conviviale 67% 63% 46% 44% 43% 40% 38% 38% 30% 28% 27% 27% 26% 2 18% 18% 14% 17% 15% 15% 14% 13% 8% 7% 8% 7% 5% 4% 1% 1% Primi di pasta Pizza Carni rosse Pesce Dolce Verdure\Insalate Affettati Carni bianche Primi di riso Formaggi I Verdura cotta Focaccia\panino Hamburger\Wurstel Uova Altri primi piatti Le bevande consumate nel pranzo conviviale E l acqua in pole position tra le bevande consumate in occasione dei pranzi conviviali (54% nel secondo semestre 2004; 49% nel primo). Segue il vino (46% nell ultima rilevazione e 43% nella prima) e la birra (rispettivamente 37 e 35 per cento). Le bibite analcoliche si aggiudicano il 18% delle preferenze (20% nel gennaio-giugno), a fronte del 17% di succhi di frutta e spremute (13% nel primo). Il caffè passa dall 11% del gennaio-giugno 2004, al 15% dell ultima rilevazione. Anche in questo caso come per le altre occasioni di consumo, le bevande alcoliche, vino, birra e amari, sono preferite dagli uomini. Le donne prediligono l acqua, le bevande analcoliche o i succhi di frutta. Il consumo di vino cresce col crescere dell età e ha il suo massimo negli over 65, senza apprezzabili differenze dal punto di vista geografico. Sono soprattutto i lavoratori autonomi e i pensionati ad amarlo di più, mentre gli operai scelgono più frequentemente la birra. Figura 12 Le bevande consumate nel pranzo conviviale

49% 54% 46% 43% 37% 35% 20% 18% 17% 13% 11% 15% 1% 0% Acqua minerale Vino Birra Bibite analcoliche Succhi\spremute I Caffe' Amaro\liquore Altro bevuto Lo spuntino, merenda, aperitivo, dopocena Nel secondo semestre 2004, 14 milioni 89mila individui hanno consumato, almeno una volta, lo spuntino, l aperitivo o il dopocena al di fuori delle mura domestiche. Si tratta del 28% dell universo di riferimento e del 19,6% in più rispetto alla prima rilevazione (oltre 14 milioni contro gli 11,7 milioni del primo semestre). Non è un occasione di consumo troppo frequente: più della metà degli individui ne ha approfittato raramente, cioè meno di una volta ogni due mesi. L importo medio del pasto è risultato pari a 5,03 euro, contro 4,91 euro del gennaiogiugno 2004 (+2,44%). A livello regionale, il primato è andato al centro con una spesa media di 5,72 euro, a fronte di 4,79 euro della prima rilevazione (+19,4%), seguito dalle regioni meridionali (5,18 euro contro 4,49 del primo semestre; +15,3%). In compenso, il Nordovest che nella prima rilevazione registrava lo scontrino medio più elevato (5,83 euro), nella seconda è sceso a 4,99 euro, il 14,4% in meno. Sugli stessi livelli del primo semestre è risultata invece la spesa media delle regioni nord-orientali (4,13 euro). I consumatori più assidui dello spuntino fuori casa sono gli abitanti del Nord-Ovest tra i 25 e i 34 anni, lavoratori dipendenti con licenza di scuola media inferiore. Tabella 5 Profilo del consumatore dello spuntino fuori casa Area geografica I Livello istruzione I Nord Ovest 29% 33% No titolo/licenza elem 14% 14% Nord Est+Emilia 17% 19% Licenza media inferiore 41% 40% Centro+Sardegna 25% 21% Diploma media sup. 34% 35% Sud+Sicilia 30% 27% Laurea 11% 11% Classi di età Condizione professionale 14/17 anni 7% 5% Lavoratore autonomo 13% 15% 18/24 anni 13% 13% Lavoratore dipendente 2 23% 25/34 anni 27% 28% Operaio 18% 17% 35/44 anni 21% 20% Casalinga 11% 9% 45/54 anni 13% 14% Pensionato 1 1 55/64 anni 9% 9% In cerca di lavoro 7% 7% 65 e oltre 10% 11% Altro 18% 17% Fonte: Ismea Figura 13 Quanto si spende per lo spuntino/merenda/aperitivo/dopocena

6% 1% 28% 19% 46% Da 1 a 2 Da 3 a 5 Da 6 a 10 Da 11 a 20 Da 21 a 30 I luoghi di consumo dello spuntino, merenda, aperitivo, dopocena Il bar è senza dubbio il luogo preferito per il consumo o comunque l acquisto dello snack per lo spuntino, la merenda, l aperitivo o il dopocena con il 7 delle preferenze accordate nel secondo semestre 2004, a fronte di un 66% della prima rilevazione. Seguono, seppure a notevole distanza, la pizzeria a taglio (18% contro il 21% del primo semestre) e la pasticceria (1 a fronte del 9% della prima rilevazione). Da notare il crescente interesse per l enoteca o wine bar, che guadagna qualche posizione rispetto al primo semestre 2004, passando dal 7 al 10 per cento delle preferenze. Estimatrici del wine-bar sono soprattutto le donne, anche se la differenza con gli uomini è modesta. Gli individui che scelgono questo luogo per consumare l aperitivo o il dopocena hanno in prevalenza tra i 25 e i 34 anni sono laureati e abitano nel Nord-Ovest. Tuttavia anche Nord-Est e Centro dimostrano di apprezzare questa tipologia di ristorazione, che è invece meno conosciuta al Sud. Figura 14 Dove si consuma lo spuntino/merenda/aperitivo/dopocena 7 66% 21% 18% I 1 10% 9% 7% 6% 5% 5% 5% 4% 5% 3% 4% 3% 5% 1% 3% 1% 1% Bar\Snack bar Pizzeria\pizza a taglio Pasticceria Enoteca\Wine bar Fast food Ristorante italiano Tavola calda Trattoria\osteria Self Service Negozio alimentari Ristorante etnico Mensa azien./scolast. Altro

I prodotti consumati nello spuntino, merenda, aperitivo, dopocena Va al gelato il primato di prodotto maggiormente consumato nello spuntino del secondo semestre 2004. Seguono, a ridotta distanza, il trancio di pizza e le patatine, ma anche il panino. Relativamente alle fasce di età, si può dire che rispetto al gelato ad un certo punto si torna bambini: le preferenze maggiori si hanno o tra gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni, oppure tra gli over 65. Tra le bevande, prevalgono caffè e bibite analcoliche, ma anche birra e altre bibite alcoliche non meglio specificate. Il vino è scelto da appena l 8% degli intervistati, anche se tale percentuale è apparsa in crescita rispetto al primo semestre dell anno. Il vino è appannaggio degli over 65, gli adolescenti fino a 17 anni non lo consumano mai in questa occasione, quelli tra i 18 e i 24 anni lo scelgono solo nel 7,3% dei casi, preferendogli le bevande analcoliche, la birra o altre bevande alcoliche. Figura 15 Cibi consumati durante lo spuntino 34% 29% 28% 27% 27% 24% 2 2 16% 14% 14% 13% 9% 8% 8% 7% 4% 4% 3% 3% I Gelato Pizza al trancio\focaccia Snack salati Panino\sandwich Dolci di pasticceria Brioches\cornetti Prodotti di rosticceria Snack dolci Yogurt Biscotti Figura 16 Bevande consumate durante lo spuntino 25% 26% 2 25% 19% 16% 16% 16% 15% 14% 1 11% 8% 7% 5% 11% I 1% Caffe' Bibite analcoliche Birra Succhi\spremute Altre bibite alcoliche Acqua minerale Vino Te' o altra bevanda calda Altro bevuto

La cena Sono 28 milioni 548mila gli individui che dichiarano di aver consumato almeno una volta la cena al di fuori delle mura domestiche nel corso del secondo semestre 2004, pari al 57% dell universo di riferimento. Rispetto alla prima rilevazione si registra un incremento dell 8,3%. Anche in questo caso, pur essendo aumentato il numero di consumatori, sono diminuite le occasioni. Infatti, è aumentato il numero di coloro che dichiara di avere consumato cene fuori raramente (26% contro il 21% del primo semestre). Nessuno degli intervistati ha cenato fuori regolarmente tutti i giorni, e neanche cinque volte a settimana. I più assidui sono coloro che si sono concessi 2-3 cene fuori a settimana, ma sono appena il degli individui. In termini di spesa, va alle regioni centrali il primato di scontrino medio più elevato per le cene fuori casa: 20,50 euro a pasto. Seguono le regioni nord-orientali con 19,86 euro e quelle nord-occidentali con 19,85 euro. Per il Meridione il primato è al ribasso: 16,68 euro la spesa media per una cena fuori casa. Nella prima rilevazione, invece, le cene più care risultavano quelle delle regioni nordorientali (20,97 euro), seguite dal Centro (20,31 euro) e dal Nord-ovest (20,28 euro). Il Sud, con uno stacco di quasi 5 euro si posizionava anche questa volta all ultima posizione (15,07 euro). Il profilo del consumatore tipo delle cene fuori casa è un ragazzo di età compresa tra 25 e 34 anni prevalentemente residente al Nord-Ovest o al Meridione. Generalmente ha una licenza di scuola media inferiore ed è un lavoratore dipendente. Tabella 6 Profilo del consumatore della cena fuori casa Area geografica I Livello istruzione I Nord Ovest 28% 30% No titolo/licenza elem 18% 20% Nord Est+Emilia 24% 21% Licenza media inferiore 40% 40% Centro+Sardegna 2 2 Diploma media sup. 3 31% Sud+Sicilia 26% 27% Laurea 10% 9% Classi di età Condizione professionale 14/17 anni 5% 5% Lavoratore autonomo 13% 14% 18/24 anni 11% 11% Lavoratore dipendente 21% 21% 25/34 anni 23% 2 Operaio 18% 17% 35/44 anni 20% 21% Casalinga 1 13% 45/54 anni 17% 16% Pensionato 15% 15% 55/64 anni 11% 11% In cerca di lavoro 7% 6% 65 e oltre 13% 15% Altro 13% 14% Fonte: Ismea Figura 17 Quanto si spende per la cena 6% 1% 10% 41% 41% Da 1 a 8 Da 9 a 15 Da 16 a 30 Da 31 a 50 Oltre 51

I luoghi di consumo della cena Se per il pranzo, funzionale o conviviale, era il ristorante il luogo d incontro preferito dagli italiani, per la cena le preferenze vanno alla pizzeria. Il 74% degli individui intervistati ha espresso, infatti, la propria preferenza in tal senso, contro un 7 della prima rilevazione. Il ristorante si aggiudica, a una certa distanza, la seconda posizione (44% contro il 38% del primo semestre). La trattoria-osteria è al terzo posto con il 25% delle preferenze, sostanzialmente in linea con il semestre precedente. Al quarto posto è il ristornate etnico (9%) mentre, con percentuali irrilevanti, seguono il fast food, lo snack bar e la tavola calda. Figura 18 Dove si consuma la cena 7 74% 44% 38% 24% 25% I 9% 8% 5% 4% 4% 3% 3% 5% 1% 3% 3% 1% 3% 1% 1% 0% Pizzeria Ristorante italiano Trattoria\osteria Ristorante etnico Fast food Bar\Snack bar Tavola calda Self Service Pasticceria Enoteca\Wine bar Negozio alimentari Altro I cibi consumati a cena Dal momento che la pizzeria è il luogo più gettonato per la cena extradomestica, ne segue che la pizza è in assoluto il piatto preferito dagli italiani che cenano fuori casa. Questa, infatti, non solo raccoglie il 76% delle preferenze, ma appare anche in ascesa rispetto alla prima rilevazione (71%). A prediligere la pizza sono le donne (80%) tra i 14 e i 24 anni. Seguono i primi piatti a base di pasta (46%) scelti soprattutto dagli uomini (47,5%) e, con il 36% delle preferenze, il pesce anche questo preferito più dagli uomini (37,5%) che dalle donne (33,8%). Le carni rosse sono segnalate da un terzo dei consumatori, in netta prevalenza uomini, mentre i dolci sono preferiti dal 30% del campione (rappresentato in prevalenza da donne). Figura 19 Cibi consumati a cena

74% 76% 46% 43% I 36% 34% 33% 30% 29% 26% 2 20% 20% 18% 16% 14% 14% 13% 1 11%10% 1 8% 7% 7% 6% 5% 5% Pizza Primi piatti di pasta Pesce Carni rosse Dolce Verdure\Insalate Affettati Carni bianche Verdura cotta Formaggi Primi piatti di riso Focaccia\panino Altri primi piatti Hamburger\Wurstel Uova Le bevande consumate a cena L acqua minerale è la bevanda più consumata nelle cene fuori casa: questa bevanda raccoglie infatti il 48% delle risposte fornite dall universo di riferimento e guadagna 3 punti percentuali rispetto alla prima rilevazione. Il vino, indicato da circa un terzo dei consumatori, risulta il più gradito agli uomini (40% contro 23,7% delle donne) e il suo consumo cresce con l aumentare dell età. Anche la birra raccoglie maggiori consensi tra i maschi (38%) ed è più consumata tra i giovani dall età compresa tra 25 e 34 anni. Come è logico, le donne preferiscono più degli uomini le bibite analcoliche (cola, aranciata, ecc.), specie le giovanissime tra i 14 e 17 anni. Il pasto viene infine concluso dal caffè (38% del campione, contro il 36% del primo semestre) ed è richiesto più dagli uomini (42,3%) che dalle donne (34,6%), specie nella fascia d età compresa tra 45 e 65 anni. Figura 20 Bevande consumate a cena 45% 48% 38% 36% 3 30% 30% 28% I 19% 17% 14% 13% 0% 1% Acqua minerale Caffe' Vino Birra Bibite analcoliche Amaro\liquore Succhi\spremute Altro bevuto

(1) Per la metodologia della rilevazione dei dati Ismea-AcNielsen si rimanda alla nota metodologica (2) Prezzi medi derivati dal rapporto spesa/quantità Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità operativa Osservatori e Panel Responsabile Unità: Franca Ciccarelli (+39) 06.85568.413 Redazione e analisi: Letizia Fini (+39) 06-85568.542 Daria Cacioni (+39) 06 85568.529