Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1



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Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1

Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante le lezioni in classe. In nessun caso sono sostitutivi del libro di testo che rimane uno strumento indispensabile allo studio. A. Pisani A. Pisani, appunti di Matematica

Introduzione. Indice La definizione di continuità. Le operazioni con le funzioni continue. Teoremi sulle f. c. in intervalli chiusi e limitati (Bolzano-Weierstrass). Teorema dell esistenza degli zeri. La discontinuità e gli asintoti. Un esercizio con risoluzione. A. Pisani, appunti di Matematica 3

Introduzione Dopo il concetto di limite, quello di continuità è, probabilmente, il secondo in ordine di importanza nell analisi matematica. Un primo approccio intuitivo alla continuità può essere il seguente: una funzione y=f() che assuma in =p un valore f(p), si dirà continua se, nei pressi di =p, assumerà valori prossimi a f(p). In altre parole: se cambio di poco il valore della rispetto a p, allora cambia di poco il valore di f() rispetto a f(p). Storicamente, quando ha iniziato a svilupparsi l analisi matematica, la maggioranza delle funzioni era di tipo continuo. Solo in una fase di approfondimento, verso la fine de XVIII secolo, si iniziarono a considerare funzioni non continue. A. Pisani, appunti di Matematica 4

Introduzione Il lavoro di J.B.J. Fourier (1758-1839) sulla teoria del calore rese necessario chiarire più approfonditamente i concetti di funzione e di continuità. Per quanto possa essere facile intuire il significato del termine continuità nel linguaggio comune, non è ovvio quale debba essere la sua definizione rigorosa. Una definizione rigorosa di continuità, espressa solo in termini di numeri reali, fu formulata per la prima volta dal matematico francese Augustin Louis Cauchy (1789-1857). La sua definizione, che è quella adottata ancora oggi, si esprime nel modo più semplice utilizzando il concetto di limite. A. Pisani, appunti di Matematica 5

La definizione y = f () Una funzione si dice CONTINUA nel punto se valgono tre condizioni: = 1) la funzione deve essere calcolabile per cioè, il valore deve appartenere al dominio della funzione; ) la funzione deve essere convergente in cioè deve esistere finito il limite della funzione per che tende a lim # f ( ) = l "! 3) il valore del limite deve essere proprio lo stesso valore che la funzione assume in ) cioè: l = f ( A. Pisani, appunti di Matematica 6

Un altra definizione Una definizione equivalente alla precedente è questa: Sia un punto appartenente al dominio della funzione, cioè:! D f ed inoltre sia un punto di accumulazione per il dominio. Allora, la funzione è continua nel punto se vale la seguente proprietà: lim f ( ) = f ( # )"! In altre parole la funzione è convergente in ed il valore del limite a cui tende è proprio il valore che la funzione f assume in A. Pisani, appunti di Matematica 7 ( )

Interpretazione grafica A. Pisani, appunti di Matematica 8

Alcune conseguenze I La funzione costante è continua. Infatti, sia y = f () una funzione costante, ovvero, tale che y = f ( ) = k "!, ad esempio y = 3 allora si può vedere che valgono le tre condizioni per la continuità per qualsiasi valore di. Infatti il dominio è tutto l insieme dei numeri reali ed inoltre: lim f ( ) = lim 3 = f ( )!! = A. Pisani, appunti di Matematica 9 3

Alcune conseguenze II La funzione identità è continua. Sia una funzione identità, tale che = f ( ) allora si può vedere che valgono le tre condizioni per la continuità per qualsiasi valore di. Infatti il dominio è tutto l insieme dei numeri reali ed inoltre: y = y = lim f ( ) = lim = = f ( )!! f () Per ogni valore di A. Pisani, appunti di Matematica 1

Operazioni con funzioni continue 1) La somma e la differenza di funzioni continue sono ancora funzioni continue: in alre parole, se y = f () e y = g() sono funzioni continue, allora anche le funzioni somma s() e differenza d() sono continue: s ( ) = f ( ) + g( ) d ( ) = f ( )! g( ) ) La stessa conclusione vale se moltiplico una funzione continua, diciamo y = f () per una costante k : quello che ottengo, cioè la funzione è continua. y = k! f () A. Pisani, appunti di Matematica 11

Operazioni con funzioni continue 3) Il prodotto di funzioni continue e ancora una funzione continue: in alre parole, se y = f () e y = g() sono funzioni continue, allora anche la funzioni prodotto ps() è continua: p ( ) = f ( )! g( ) 4) Il rapporto tra funzioni continue è ancora una funzione continua, se la funzione al denominatore non si annulla. In altre parole: se le funzioni y = f () e y = g() sono continue, allora anche la funzione rapporto r() f ( ) è continua in tutti i punti nei quali r ( ) = g( ) sono continue f() e g(), A. Pisani, tranne appunti di nei Matematica punti ove g() si annulla. 1

Operazioni con le funzioni continue In sostanza le operazioni con le funzioni continue sono regolate dagli stessi teoremi che valgono per le operazioni con i limiti. Quindi le funzioni intere razionali (=i polinomi) sono continue su tutto R. Le funzioni fratte (le frazioni) sono continue ovunque sia diverso da zero il denominatore. Le funzioni irrazionali (radici) sono continue ovunque sia non negativo il radicando, se l indice di radice è pari. A. Pisani, appunti di Matematica 13

Teoremi sulle funzioni continue y = (Bolzano-Weierstrass) f () Sia una funzione continua su tutto un intervallo chiuso e limitato: [ a, b] = { #" : a!! b} allora valgono le seguenti proprietà: 1) l insieme dei valori assunti dalla y, cioè il codominio f([a,b]) f ([ a, b] ) = { y!" : y = f ( ),![ a, b] } è limitato, ovvero la funzione non può divergere; ) il codominio ha massimo e minimo assoluti, ovvero esistono due numeri m e M tali che: = ma{ f ([ a b] )} m = min f [ a, b] M, { ( )} 3) la funzione f() assume, almeno una volta, tutti i valori compresi tra il massimo ed il minimo: [ ] ) $ y = : m # y # M,"! a, b : y f ( A. Pisani, appunti di Matematica 14

Teoremi sulle funzioni continue A. Pisani, appunti di Matematica 15

Un interpretazione intuitiva Il teorema appena visto sulle proprietà delle funzioni continue in intervalli chiusi e limitati ha una semplice interpretazione intuitiva. E possibile, infatti, norate che, se una funzione è continua in tutto un intervallo, inclusi gli estremi, allora si può disegnare il grafico dell intera funzione, in tale intervallo, senza staccare la matita dal foglio. (Provare per credere!) A. Pisani, appunti di Matematica 16

Teorema dell esistenza degli zeri Un altra importante conseguenza delle prprietà delle funzioni continue in intervalli chiusi e limitati è il teorema dell esistenza degli zeri. Sia y = f () una funzione continua nell intervallo chiuso e limitato [ a, b] = { #" : a!! b} se la funzione assume segni diversi negli estremi a e b dell ntervallo, ad esempio f ( a) < e f ( b) >, allora esiste almeno un valore della compreso tra a e b nel quale la funzione si annulla, in simboli: ", a!! b : f ( ) = A. Pisani, appunti di Matematica 17

Teorema dell esistenza degli zeri A. Pisani, appunti di Matematica 18

dimostrazione Le ipotesi del teorema dell esistenza degli zeri sono le stesse di quelle del teorema di Bolzano-Weierstrass. In conseguenza di ciò valgono le tesi di detto teorema. In particolare dato che la funzione assume valori opposti negli estermi a e b, allora il massimo assoluto M non potrà che essere positivo ed il minimo assoluto della funzione m non potrà che essere negativo. Inoltre la funzione assume almeno una volta tutti i valori compresi tra il massimo ed il minimo, ma dato che M> e m<, allora la funzione assume almeno una volta il valore zero. In conclusione, deve esistere almeno un valore della, compreso tra a e b, in corrispondenza del quale il valore della f() è zero. (vedi la figura precedente) A. Pisani, appunti di Matematica 19

Le discontinuità Nei casi in cui, per un determinato valore della, diciamo, vengano a mancare una o più delle condizioni necessarie affinché una funzione sia continua, si dice che tale funzione è discontinua in, oppure si dice che è un punto di discontinuità, o punto singolare, per la funzione. In generale, si distinguono tre tipi di discontinuità: 1) discontinuità a divergenza, ) discontinuità a salto, 3) discontinuità eliminabile. A. Pisani, appunti di Matematica

Discontinuità a divergenza y = f () Se la funzione diverge in, ovvero vale: lim " f ( ) =! allora si dice che la funzione ha una discontinuità del primo tipo, cioè a divergenza, nel punto Dal punto di vista grafico, al tendere di al valore, il valore di y è sempre più grande con segno positivo o negativo. Il grafico della funzione non interseca mai la retta verticale di equazione = Per questa ragione tale retta prende il nome di asintoto verticale A. Pisani, appunti di Matematica 1

Consideriamo la funzione Un esempio y = ( ) tale funzione ha il denominatore che si annulla in, mentre il numeratore è costante e non nullo. Quindi possiamo vedere che: 1 lim # " f =! = 1! Per questa ragione possiamo concludere che la funzione ha una discontinutà a divergenza in = Inoltre la retta = è asintoto verticale per la funzione A. Pisani, appunti di Matematica

Interpretazione grafica = y 1 =! A. Pisani, appunti di Matematica 3

Discontinuità a salto y = f () Se la funzione ha sia limite destro che limite sinistro nel punto, ma i due limiti hanno valore diverso, allora la funzione presenta una discontinuità di secondo tipo, o discontinuità a salto: lim " + f ( ) # lim "! f ( ) La differenza tra i valori dei due limiti si chiama salto s della funzione: s = & $ lim f ( ) ' lim + ' % ( ( f ( ) A. Pisani, appunti di Matematica 4 #! "

Un esempio Consideriamo la funzione segno: y = f ( ) = = $ 1! #! "% 1 se se > < In questo caso, abbiamo una discontinuità a salto in =, infatti lim+! = + 1 lim! " =! 1 L ampiezza del salto vale: s = + 1! (! 1) = A. Pisani, appunti di Matematica 5

Grafico s & $ = lim ' lim + ' ( % ( #! " = A. Pisani, appunti di Matematica 6

Discontinuità eliminabile Consideriamo una funzione y = f () che sia convergente in, ma non sia definita in, cioè non appartiene al dominio della funzione. In simboli: # lim $ f ( ) = "! ma!/ f ( ) ovvero f Oppure, in generale: " f ( )! f ( ) l lim #! D In questo caso, si dice che la funzione presenta una discontinuità del terzo tipo, o discontinuità eliminabile, in A. Pisani, appunti di Matematica 7

Esempio grafico A. Pisani, appunti di Matematica 8

Un animazione Java vai A. Pisani, appunti di Matematica 9

Gli asintoti Abbiamo già visto cosa sono gli asintoti verticali. In generale l asintoto è una retta. Se P è un punto che sta sul grafico di una funzione e d è la distanza del punto P dalla retta, allora la retta è un asintoto per la funzione se la distanza d tende a zero quando il punto P si allontana all infinito rispetto all origine del sistema di coordinate. Ci sono tre tipo di asintoti: 1) Verticali, descritti da equazioni del tipo ) Orizzontali, descritti da equazioni del tipo 3) Obliqui, descritti da equazioni del tipo = y = k y = m! + A. Pisani, appunti di Matematica 3 q

Asintoti verticali Gli asintoti verticali sono in generale associati a discontinuità del primo tipo: a divergenza. In altre parole, se la funzione y = f () ha una divergenza nel punto allora la retta di equazione è asintoto = verticale per la funzione. In simboli: lim =! se: allora: è asintoto v. " f ( ) Vedi l esempio già discusso della funzione = 1 =! A. Pisani, appunti di Matematica 31 y

Asintoti orizzontali In generale questi asintoti si trovano quando si esamina il comportamento di una funzione con dominio illimitato (superiormente e/o inferiormente) negli estremi del suo dominio. In sintesi, se vale: lim "! f ( ) = k Allora la retta orizzontale di equazione: è asintoto orizzontale per la funzione. y = k N.B.: E possibile che una funzione abbia più di un asintoto orizzontale nel caso in cui il limite per che tende a più infinito e quello per che tende A. Pisani, a appunti meno di Matematica infinito siano diversi. 3

Un esempio Consideriamo la funzione y " + 1 =! 1 Si tratta di una funzione razionale, fratta di secondo grado. Il numeratore è di primo grado, così come il denominatore. Il dominio è formato da tutti i numeri reali tranne l 1 che annulla il denominatore. Il coefficiente della di grado più alto è al numeratore e 1 al denominatore. Quindi avremo che + 1 lim = # "! 1 y = Quindi la retta meno infinito). è asintoto orizzontale (sia a più che a A. Pisani, appunti di Matematica 33

Il grafico y = A. Pisani, appunti di Matematica 34

Asintoti obliqui Gli asintoti obliqui sono rette non parallele ad alcuno degli assi. La loro equazione è quindi esprimibile nella forma: y = m! + q Per determinare l asintoto è quindi necessario calcolare i valori del coefficiente angolare m e dell intercetta q. Si può dimostrare che, applicando la definizione di asintoto, abbiamo: f ( ) m lim "! = q = lim[ f ( ) " m! ] $# Se entrambi questi limiti esistono e sono numeri reali, allora la funzione ammette la retta A. Pisani, y=m+q appunti di Matematica come asintoto obliquo. 35

q = Consideriamo la funzione: Un esempio! 4 = + 1 La funzione ha come asintoto A. Pisani, obliquo appunti di Matematica la retta: y =! 136 y Si tratta di una funzione razionale fratta, di secondo grado. Il dominio della funzione è formato da tutti i numeri reali escluso il numero -1 che annulla il denominatore. Cerchiamo gli asintoti obliqui: lim f ( )! 4 m = lim = lim = 1 # " #" + '! 4 $!! 4 ( )! m( = lim%! " = lim *) & + 1 *) # + 1 [ f ] =! 1 * )

Il grafico y =! 4 + 1 y =!1 A. Pisani, appunti di Matematica 37

Considerate la funzione: Un esercizio + 1! 1 e individuatene le eventuali discontinuità e gli asintoti. y = A. Pisani, appunti di Matematica 38

Risoluzione La funzione data: y = + 1! 1 Classificazione e grado È una funzione analitica (=espressa da una formula), algebrica (= è composta da operazioni algebriche), fratta (=contiene la al denominatore), razionale (=non ha la sotto radice) ed inoltre è di terzo grado (= per determinarne il grado devo riscriverla in forma intera razionale, quindi moltiplico per il denominatore e così a destra ho un termine y per alla seconda che è di terzo grado.). A. Pisani, appunti di Matematica 39

Dominio Per poter individuare le discontinuità ho bisogno di conoscere il dominio della funzione, cioè l insieme dei valori che può assumere la affinché la y sia calcolabile. Nel caso della funzione in esame, essendo questa razionale e fratta, la condizione affinchè la y sia calcolabile è che il denominatore non sia nullo. Quindi trovo i valori che annullano il denominatore e li escludo.! 1 = (! 1)( + 1) = Quindi il dominio è: A. Pisani, appunti di Matematica = "! { 1,! 1 } 4!1 = +1 = =1 =! 1 D f

Discontinuità e asintoti Nei punti 1 1 = =! 1 Il denominatore della funzione si annulla, ma il numeratore non è zero, infatti vale sia per =1 che per =-1. Questo significa che: lim + " 1 # 1 1 =! lim + 1 " # " 1 1 =! 1 =1 =! 1 Quindi nei punti e la funzione ha una discontinuità di primo tipo, cioè una divergenza in entrambi i valori di. =1 Inoltre, la funzione ha due asintoti verticali: A. Pisani, appunti di Matematica 41 =!1

Discontinuità e asintoti (continua) La funzione è continua in tutti gli altri punti del dominio e quindi non presenta altre discontinuità. Vediamo ora se presenta asintoti orizzontali o obliqui. Dato che la funzione è razionale ed il grado del numeratore è due così come il grado del denominatore (ed il dominio è illimitato), allora è possibile concludere che: lim # " +! 1 1 = 1 Quindi la retta orizzontale di equazione è asintoto orizzontale per la funzione. y =1 A. Pisani, appunti di Matematica 4

A. Pisani, appunti di Matematica 43 Discontinuità e asintoti (continua) Concludiamo notando che non ci sono asintoti obliqui. Infatti: 1 lim ) ( lim 3 =! + = = #" " # f m [ ] 1 1 1 lim 1 1 lim ) ( lim =! + = " # $ % & ' (!! + = (! = *) *) ) * m f q Ritroviamo quindi l equazione dell asintoto orizzontale.

Il grafico y = + 1! 1 y =1 =!1 = 1 A. Pisani, appunti di Matematica 44