Sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli: una panoramica internazionale



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Transcript:

Sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli: una panoramica internazionale Casi-studio su: Canada, Cile, Germania, Israele, Italia, Olanda, Spagna e Stati Uniti STUDI MONITORAGGIO PREZZI S ISMEA

Realizzazione a cura di Ismea Responsabile della ricerca: Ezio Castiglione Responsabile scientifico: Raffaele Borriello Il lavoro è stato curato e coordinato da: Giacomo Branca e Patrizio Piozzi Redazione: Capitolo 1: Giacomo Branca, Professore incaricato di Economia dell Ambiente, Facoltà di Economia, Università della Tuscia, Viterbo. Canada: Richard McConnel, Economista, DYMAC Risk Management Solutions Ltd., Canada Cile: William Ellis Foster, Professore del Dipartimento di Economia Agraria della Facoltà di Ingegneria Agraria e Forestale della Pontificia Università Cattolica del Cile. Germania: Christoph Behr, ZMP Zentral Markt und Preisberichtstelle GmbH, Germania. Israele: Italia: Olanda: Spagna: Amir Heiman e Yacov Tsur, professori del Dipartimento di Economia Agraria della Facoltà di Scienze Agrarie, dell Alimentazione e della Qualità dell Ambiente dell Università di Gerusalemme. Patrizio Piozzi; il paragrafo sul Sistema Camerale è stato curato da Valentina Canali (Direttore della Borsa Merci di Roma) e da Francesco Giardina (Azienda Romana Mercati); hanno collaborato ai casi studio: Giovanna Miccolis (olio), Cosimo Montanaro (frumento), Patrizia Nocella (ortofrutta), Silvia Paolini (bovini), Alba Pietromarchi (prodotti ittici). Kees de Bont and Jan Bolhuis, LEI, Istituto per la Ricerca in Economia Agraria, Olanda. Alicia Mateos Ronco e Ricardo J. Server Izquierdo, CEGEA (Centro Universitario di Ricerche e specializzazione in economia agraria e gestione aziendale), professori del Dipartimento di Economia e Scienze Sociali dell Università Politecnica di Valencia, Spagna. Stati Uniti: Bruce Babcock, Direttore del CARD (Centre for Agricultural and Rural Development) e Professore presso il Dipartimento di Economia della Iowa State University, Usa. Impaginazione e grafica: Massimo Cerasi, Donatella Quaranta e Carlo Alberto Torlai La ricerca è stata eseguita con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. 2

Indice Presentazione dell indagine 7 1. L impianto dell indagine: aspetti metodologici ed elementi interpretativi 9 1.1 La domanda di servizi informativi alle imprese e la rilevazione 9 dei prezzi agricoli 1.2 Gli obiettivi e la metodologia dell indagine 11 1.3 La struttura dei casi-studio nazionali 11 1.3.1 La descrizione del sistema di rilevazione nazionale 11 1.3.2 La scelta delle filiere oggetto d indagine 12 1.3.3 La struttura della disamina delle filiere selezionate 13 2. Canada 17 2.1 Il quadro generale del Sistema Agricolo canadese 17 2.1.1 La produzione agricola 17 2.1.2 Struttura e grado di concentrazione del mercato dei prodotti agricoli 21 2.1.3 La Rete canadese per la raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli 22 2.1.4 L utilizzo dei prezzi dei prodotti agricoli per le assicurazioni agricole 25 2.2 I prodotti esaminati 28 2.2.1 Il colza 29 2.2.2 I bovini da carne 34 2.2.3 Le patate 41 2.2.4 Il miele 46 2.3 Considerazioni conclusive 51 3. Cile 53 3.1 La raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli in Cile 53 3.1.1 La struttura generale della raccolta dei prezzi agricoli 53 3.1.2 La selezione dei prodotti agricoli da esaminare 54 3.1.3 La metodologia di raccolta dei prezzi dell Odepa 57 3.2 I prodotti selezionati 61 3.2.1 La frutta: uva da tavola e mele 61 3.2.2 Il latte e l industria casearia 70 3.2.3 I bovini da carne 76 3.2.4 Il frumento 82 3.3 Punti di forza e di debolezza del sistema di raccolta dei prezzi agricoli in Cile 86 4. Germania 95 4.1 La raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli in Germania 95 4.1.1 La struttura generale della raccolta dei prezzi agricoli 95 e le organizzazioni deputate alla rilevazione 3

4.1.2 Le politiche governative 98 4.2 I prodotti esaminati 98 4.2.1 Gli ortaggi freschi 99 4.2.2 La frutta fresca 114 4.2.3 I cerali 116 4.2.4 I suini 121 4.3 Considerazioni conclusive 126 5. Israele 129 5.1 Le strutture deputate alla raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli 129 5.1.2 Descrizione generale dei sistemi di raccolta dei dati 131 5.2 I prodotti esaminati 134 5.2.1 Gli ortaggi freschi 137 5.2.2 La frutta fresca 149 5.2.3 I fiori 158 5.2.4 I prodotti ittici 162 5.2.5 Il latte bovino 165 5.3 Considerazioni conclusive 169 6. Italia 173 6.1 La Rete di Rilevazione Ismea 173 6.1.1 Le finalità della rilevazione dei prezzi all origine 173 6.1.2 Organizzazione e struttura della rilevazione 175 6.1.3 Gli strumenti utilizzati per l attività di rilevazione dei prezzi 176 6.1.4 La gestione dei dati 180 6.1.5 L indice dei prezzi all origine 181 6.1.6 Le modalità di diffusione dei dati 183 6.2 Il Sistema Camerale 184 6.2.1 La pubblicazione del listino dei prezzi all ingrosso 184 6.2.2 Le borse merci 185 6.3 I prodotti esaminati 189 6.3.1 Il frumento duro 189 6.3.2 L olio d oliva 193 6.3.3 I bovini da carne 198 6.3.4 L ortofrutta: mele e ortaggi a frutto 205 6.3.5 I prodotti ittici 211 6.4 Considerazioni conclusive 217 7. Olanda 219 7.1 Le attività del LEI 219 7.1.1 Le statistiche sui prezzi 219 7.1.2 La raccolta dei dati 220 7.2 Le strutture responsabili della raccolta e dell elaborazione dei prezzi 221 7.2.1 La struttura e l organizzazine delle indagini 222 4

7.2.2 La gestione dei dati 224 7.2.3 Modalità di diffusione 225 7.3 I prodotti esaminati 226 7.3.1 I pomodori 227 7.3.2 I fiori 229 7.3.3 Il latte bovino 230 7.3.4 I suini 231 7.3.5 Le uova 232 7.4 Considerazioni conclusive 233 8. Spagna 241 8.1 Le strutture deputate alla raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli 241 8.1.1 I dati raccolti e diffusi dal MAPA 242 8.1.2 Statistiche dei prezzi all origine e al consumo dei prodotti 245 agro-alimentari 8.1.3 L Osservatorio dei prezzi dei prodotti agroalimentari 248 8.1.4 L impresa nazionale Mercasa 248 8.1.5 I dati sui prezzi raccolti e divulgati dal MITC: 250 la rete d informazione sui mercati 8.1.6 L indice di tendenza dei margini commerciali dei prodotti 251 agroalimentari per il consumo fresco 8.1.7 I dati sui prezzi diffusi dalle amministrazioni delle Comunità Autonome 252 8.1.8 Rilevanza della rilevazione dei prezzi per le assicurazioni agricole 253 8.2 I prodotti esaminati 254 8.2.1 Le arance 255 8.2.2 I mandarini 264 8.2.3 I pomodori 267 8.2.4 Le pesche 273 8.2.5 L olio d oliva 276 9. Stati Uniti 289 9.1 Le strutture deputate alla raccolta dei prezzi dei prodotti agricoli 289 9.1.1 Risorse utilizzate per la raccolta dei dati 293 9.1.2 Legami tra l attività di raccolta dei prezzi e le assicurazioni agricole 293 9.2 I prodotti esaminati 294 9.2.1 Il mais 295 9.2.2 Le mele 301 9.2.3 I bovini da carne 305 9.2.4 Le arance 311 9.2.5 Le patate 316 9.3 Punti di forza e di debolezza del sistema Usa di raccolta 322 e diffusione dei prezzi agricoli Riferimenti bibliografici 325 5

6

Presentazione dell indagine L a presente indagine è stata realizzata con l obiettivo di offrire una panoramica internazionale dei sistemi di rilevazione dei prezzi dei prodotti agricoli nelle prime fasi di scambio. L obiettivo di delineare un quadro conoscitivo dei servizi informativi nel mercato agricolo su scala internazionale nasce dall accresciuta sensibilità nei confronti dei sistemi di raccolta e diffusione dei dati, considerati elementi cardine per garantire la trasparenza dei mercati insieme all introduzione e diffusione di strumenti innovativi (creditizi, assicurativi, finanziari) a supporto delle imprese. Tali strumenti in particolare quelli per la gestione del rischio d impresa vanno assumendo un ruolo determinante per le imprese agro-alimentari europee che si trovano ad operare in mercati sempre più concorrenziali sia per il continuo processo di globalizzazione dei mercati che per la riduzione complessiva del sostegno garantito dalle attuali politiche agricole dell UE. In questo scenario diventa fondamentale garantire un elevato grado di rappresentatività ai sistemi di monitoraggio dei mercati agricoli e assicurare quanto più possibile la trasparenza dei prezzi dei prodotti agro-alimentari lungo l intera filiera. In particolare, si possono identificare tre aspetti che impongono una crescente attenzione all affidabilità e all oggettività delle metodologie di rilevazione nonché al grado di comunicazione e diffusione dei dati rilevati: occorre tutelare contemporaneamente l interesse dei consumatori e quello dei produttori, in un ottica di trasparenza del mercato ; lo sviluppo di nuovi strumenti a disposizione del settore agro-alimentare, siano essi finanziari, assicurativi o creditizi, rende indispensabile l individuazione del valore delle produzioni agricole nelle prime fasi di scambio; la valutazione dell opportunità di un intervento delle istituzioni nei casi in cui il reddito aziendale venga compromesso a causa di fenomeni indipendenti dalle scelte imprenditoriali, richiede un attento e puntuale monitoraggio delle dinamiche commerciali, proprio nelle fasi di scambio più prossime alla produzione. L Ismea ha dunque ritenuto opportuno realizzare un indagine per descrivere i sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli esistenti in altri paesi, analizzandone le principali peculiarità e confrontandoli con la struttura di rilevazione esistente in Italia. A tal fine è stato costituito un gruppo di lavoro coordinato da Giacomo Branca (Università della Tuscia, Viterbo) e Patrizio Piozzi (Ismea) e composto dai seguenti esperti a livello internazionale: per il Canada, Richard McConnel, Dymac Risk Management Solutions; per il Cile, William Foster, del Dipartimento di Economia Agraria della Facoltà di Ingegneria Agraria e Forestale della Pontificia Università Cattolica del Cile; per la Germania, Christoph Behr del Zentrale Markt 7

8 und Preisberichtstelle GmbH (ZMP); per Israele, Amir Heiman, e Yacov Tsur del Dipartimento di Economia Agraria della Facoltà di Scienze Agrarie, dell Alimentazione e della Qualità dell Ambiente dell Università di Gerusalemme; per l Olanda, Kees de Bont e Jan Bolhuis, del Landbouw-Economisch Instituut (LEI); per la Spagna, Alicia Mateos Ronco e Ricardo J. Server Izquierdo, CEGEA (Centro Universitario di Ricerche e specializzazione in economia agraria e gestione aziendale), del Dipartimento di Economia e Scienze Sociali dell Università Politecnica di Valencia; per gli Stati Uniti d America, Bruce Babcock, del Dipartimento di Economia della Iowa State University e Direttore del CARD (Centre for Agricultural and Rural Development). Per ciascun paese oggetto d indagine, è stato ricostruito il quadro nazionale dei sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli arricchito da specifiche informazioni sulla struttura della raccolta, elaborazione e diffusione dei dati per alcune filiere rappresentative dell agricoltura nazionale. In particolare, ogni capitolo consiste di una prima parte a carattere prevalentemente descrittivo, in cui sono presentate le caratteristiche generali dei sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli e di una seconda parte, di stampo più analitico, in cui si illustrano le peculiarità della raccolta dei dati e della classificazione merceologica adottata per alcuni casi-studio esemplificativi del panorama produttivo nazionale.

1. L impianto dell indagine: aspetti metodologici ed elementi interpretativi 1.1 La domanda di servizi informativi alle imprese e la rilevazione dei prezzi agricoli N egli ultimi anni è andato crescendo l interesse degli imprenditori e dell operatore pubblico verso i servizi alle imprese agricole, in risposta alla maggiore competitività del sistema di produzione-distribuzione-consumo e alla crescente complementarietà tra beni e servizi necessaria per accedere a mercati sempre più globalizzati. I servizi alle imprese agricole sono diventati così elementi di rilevanza strategica per conseguire un vantaggio competitivo in modo comparabile al ruolo svolto dal cambiamento tecnologico. In particolare, i servizi di informazione sui mercati oltre a quelli finanziari e assicurativi si configurano sempre più come strumenti privilegiati di gestione delle possibili strategie di mercato e delle diverse tipologie di rischio connesse ai rapidi e molteplici cambiamenti che l impresa si trova ad affrontare. In questo quadro, emerge l esigenza di rendere quanto più possibile trasparenti i processi evolutivi che i prezzi dei prodotti agro-alimentari subiscono lungo la filiera nelle varie fasi di commercializzazione e di assicurare una maggiore informazione non solo al produttore, ma anche agli altri operatori lungo la filiera, fino al consumatore finale, anch egli sempre più esigente in materia di informazioni di mercato. La disponibilità di dati aggiornati e dettagliati riduce l asimmetria informativa tra i produttori agricoli e gli altri operatori commerciali nelle fasi a valle della filiera (creando così le condizioni per una maggiore concorrenzialità), migliora le condizioni in cui si svolgono le transazioni commerciali e garantisce che i prezzi a cui avvengono le transazioni riflettano le reali condizioni di mercato senza distorsioni. In particolare, i produttori chiedono di avere prontamente disponibili sia i dati sulle quotazioni di mercato del prodotto (prezzi minimi e massimi, media delle quotazioni rilevate, numero di quotazioni rilevate e variazione mensile e tendenziale) che sulla loro variabilità, al fine di poter calcolare gli effetti sui ricavi e sulla dinamica dei redditi. I dati sui prezzi e sugli altri fattori propri delle transazioni commerciali costituiscono anche la base per elaborazioni di mercato, per la quantificazione dei margini commerciali, per la stima dei redditi agricoli e per analisi previsionali sull andamento dei prezzi. Infatti, la possibilità di confrontare i diversi prezzi che si registrano ai diversi livelli di mercato fornisce informazioni preziose sui margini percepiti dalle figure commerciali che operano nelle varie filiere e sulle eventuali rendite di posizione o situazioni di scarsa concorrenza (monopoli, oligopoli, monopsoni, oligopsoni). Dal momento che spesso gli acquirenti di prodotti agricoli (operatori a valle della filiera) sono in numero di gran lunga inferiore ai venditori (produttori), 9

10 essi detengono un vantaggio intrinseco nella contrattazione dei prezzi e sono generalmente in possesso di una maggiore conoscenza delle condizioni di mercato. A tal riguardo, risulta appropriato avanzare delle considerazioni sull opportunità di garantire l istituzionalità all attività di raccolta ed elaborazione dei dati sui prezzi in agricoltura. Infatti, nel momento in cui la diffusione quotidiana di informazioni aggiornate sulle condizioni di mercato dei principali prodotti agricoli, sul livello dei prezzi e sul loro andamento nelle diverse fasi della filiera ristabilisce le reali condizioni di concorrenzialità e aumenta il grado di competitività dei mercati, l attività dei sistemi di rilevazione dei prezzi si configura come un servizio pubblico a beneficio di produttori e consumatori. Tale connotazione si rafforza, inoltre, quando i prezzi rilevati rappresentano la base per la stipula delle polizze agevolate nel settore agricolo, per il calcolo degli indennizzi in caso di danno o calamità naturale e sono utilizzati nell analisi finanziaria in relazione alla concessione dei crediti alle aziende agricole. Tuttavia, in molti paesi, come peraltro testimoniato dalla presente indagine, l accesso ai dati viene garantito solo dietro corresponsione di denaro e la diffusione delle informazioni viene considerato un servizio privato a pagamento. Le finalità dell attività di raccolta, elaborazione e diffusione dei prezzi, richiamate poc anzi, rappresentano, per le strutture deputate, un ulteriore stimolo ad ottimizzare il grado di trasparenza, robustezza e riservatezza dell informazione disponibile, l affidabilità e l oggettività delle metodologie di rilevazione nonché il livello di comunicazione e diffusione dei dati sui prezzi. In particolare, i sistemi di rilevazione devono essere organizzati in modo che sia possibile elaborare in breve tempo e in maniera sistematica una notevole mole di dati, gestire in maniera efficiente banche dati di ampie dimensioni, garantire una facilità di accesso alle stesse, e aggiornare tempestivamente le procedure di rilevazione seguendo i cambiamenti che si registrano sui mercati, in modo da assicurare che i prezzi rilevati siano effettivamente rappresentativi delle reali condizioni di offerta e domanda. Eventuali carenze in questi aspetti possono costituire altrettanti punti di debolezza del sistema di rilevazione che ne riducono potenzialmente l efficacia complessiva. Tale pressione si traduce in una spinta per le strutture impegnate nella rilevazione affinché aumentino l efficienza (in relazione alle risorse investite) e l efficacia (in relazione agli obiettivi conseguiti) delle procedure di raccolta, elaborazione e divulgazione delle informazioni organizzate e dei risultati delle analisi svolte. L entità e la professionalità delle risorse umane attive nella rilevazione, le sinergie tra strutture centrali e periferiche di rilevazione, il numero di prodotti per i quali si effettua la raccolta dei dati e la tipologia di informazioni registrate, il numero dei punti di rilevazione e la loro distribuzione (geografica o in relazione alle strutture di produzione e commercializzazione o in funzione del potere di mercato degli operatori), insieme alla facilità e rapidità con cui i produttori accedono alle informazioni e al grado di innovazione tecnologica adottato nei sistemi di diffusione dei dati: tutti questi fattori costituiscono degli importanti indicatori di efficienza delle strutture di rilevazione.

1.2 Gli obiettivi e la metodologia dell indagine Nell ambito dello scenario descritto, si è ritenuto interessante realizzare un indagine conoscitiva sui sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli operanti in altri paesi, al fine di poter effettuare un analisi comparativa con la rete di rilevazione esistente in Italia. La ricerca è stata svolta commissionando una serie di studi sui sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli in alcuni paesi del mondo: Canada, Cile, Germania, Israele, Olanda, Spagna, Stati Uniti. La scelta dei sette paesi, a cui si è ovviamente aggiunta l Italia, che costituiscono l oggetto dei casi-studio contenuti nei capitoli che seguono, è stata operata in modo da consentire il confronto tra realtà piuttosto differenziate sotto diversi punti di vista: dalla struttura dei settori agricoli nazionali e delle produzioni realizzate, al livello di organizzazione dei mercati e al grado di apertura internazionale degli stessi, dal grado di evoluzione dei sistemi di raccolta e diffusione dei prezzi agricoli, all entità delle risorse investite nella rilevazione stessa, nonché agli orientamenti prevalenti nel campo delle politiche agricole nazionali. Nei capitoli che seguono si riportano, dunque, i casi-studio nazionali che mostrano una realtà molto variegata di sistemi di rilevazione, più o meno efficienti nell ottimizzazione delle risorse e diversamente efficaci nel conseguimento degli obiettivi stabiliti. I capitoli dei casi-studio sono strutturati in maniera tra loro simile in modo da facilitare tale confronto; ognuno di essi consiste di due parti distinte ma logicamente collegate: la prima, di carattere prevalentemente descrittivo, in cui vengono presentate le caratteristiche generali dei sistemi di rilevazione dei prezzi agricoli a livello nazionale o sub-nazionale; la seconda, di stampo più analitico, in cui si offre un esame approfondito della struttura della raccolta, elaborazione e diffusione dei prezzi per alcune filiere rappresentative dell agricoltura e zootecnia nazionale ed esemplificative dei sistemi di rilevazione stessi. Nel paragrafo seguente si descrive la struttura comune ai casi-studio nazionali, mentre nei capitoli 2-9 si riportano i singoli casi-studio: Canada, Cile, Germania, Israele, Italia, Olanda, Spagna, Stati Uniti. 1.3 La struttura dei casi-studio nazionali 1.3.1 La descrizione del sistema di rilevazione nazionale La prima parte di ciascun caso-studio nazionale consiste dunque in una descrizione del sistema di censimento dei prezzi agricoli e zootecnici in ogni paese, e ha essenzialmente l obiettivo di fornire una panoramica: a) dei programmi di rilevazione realizzati e delle attività svolte nell ambito di questi programmi; b) dei settori i cui prezzi sono oggetto di rilevazione e della relativa copertura geografica del sistema di rilevazione stesso; c) delle strutture coinvolte e delle risorse impegnate nella rilevazione; d) degli 11

aspetti legati alla gestione ed elaborazione dei dati e alla diffusione dei risultati. L obiettivo della parte descrittiva è quello di offrire al lettore un inquadramento del sistema di rilevazione dei prezzi alla produzione nell ambito del settore agricolo del paese in questione, esaminando il ruolo svolto dalle varie strutture deputate alla rilevazione e divulgazione (anche con riferimenti di tipo storico e normativo), evidenziando le problematiche relative all attività di raccolta e il livello oggettivo di affidabilità dei dati rilevati, oltre al grado di utilizzazione, da parte degli operatori, delle informazioni elaborate. A tal riguardo, un attenzione particolare viene posta sugli aspetti della rilevazione dei prezzi che interessano il mercato delle assicurazioni per il settore agricolo e, più in generale, i servizi informativi per le imprese. 1.3.2 La scelta delle filiere oggetto d indagine La seconda parte di ciascun caso-studio nazionale è invece rappresentata da un analisi approfondita del sistema di rilevazione per alcuni prodotti selezionati come casi esemplificativi e rappresentativi dell intera rete nazionale. La scelta dei prodotti oggetto dell indagine è ricaduta sulle produzioni che oltre ad essere rappresentative dell agricoltura di ciascun paese (in termini strutturali ed economici 1 ), hanno anche una rilevanza significativa per quanto concerne la rilevazione dei prezzi: in altre parole, si è fatto in modo che le filiere scelte nell ambito dell analisi (4-5 per ciascun paese) offrano una panoramica quanto più ampia possibile dei diversi sistemi e programmi di rilevazione esistenti a livello nazionale e locale. Più precisamente, le filiere oggetto di indagine sono state scelte in base ai seguenti criteri: a) grado di organizzazione della filiera - si è distinto tra filiere ben organizzate e con un alto livello di concentrazione ad uno o più livelli di mercato e filiere scarsamente coordinate, con un elevata frammentazione delle fasi di distribuzione, un alto numero di operatori sul mercato e un basso grado di concentrazione. In alcuni casi è stato necessario distinguere tra filiera del prodotto per il consumo fresco e filiera del prodotto per l industria di trasformazione. Altro fattore che si è tenuto in considerazione è l importanza strategica delle produzioni sul piano internazionale e degli scambi sui mercati mondiali. Infine, sono stati presi in considerazione anche prodotti la cui organizzazione del mercato è gestita in maniera centralizzata da strutture nazionali sotto il controllo del governo (prezzi minimi garantiti e quote fisiche di produzione); b) distribuzione geografica della produzione - sono stati presi in esame settori caratterizzati da un elevata dispersione geografica della produzione su tutto (o quasi) il territorio nazionale e altri la cui produzione è invece concentrata in alcune aree specifiche, con riflessi sull organizzazione dei mercati (le filiere sono differenziate su scala sub-nazionale e assumono le caratteristiche di veri e propri mercati locali); c) caratteristiche strutturali della filiera - si è avuto cura di scegliere sia filiere lunghe, caratterizzate da numerosi operatori e intermediari di mercato, in cui il prodotto è soggetto a numerosi passaggi con relativo aumento dei margini di mer- 12

cato, sia filiere corte in cui invece il prodotto raggiunge con pochi passaggi i consumatori finali. Inoltre, i settori sono stati scelti in modo da essere differenziati in base al diverso rapporto numerico tra produttori e operatori delle fasi a valle della filiera (immagazzinamento e trasporto, trasformazione e confezionamento, distribuzione e vendita) con conseguenze sui rapporti di potere tra gli operatori stessi ed effetti sui margini di mercato; d) aspetti merceologici del prodotto - i prodotti oggetto d indagine sono stati selezionati in base al grado di omogeneità e standardizzazione del prodotto, alle caratteristiche qualitative e altri requisiti richiesti dal consumatore, alla struttura del calendario dell offerta, alle caratteristiche di conservabilità e trasportabilità delle merci; e) meccanismi di formazione dei prezzi - si è avuto cura di scegliere prodotti il cui prezzo si forma essenzialmente sui mercati all ingrosso (sia attraverso le aste che tramite contrattazione libera) e altri le cui quotazioni sono fissate in una fase della filiera (dalle associazioni dei produttori o dall industria di trasformazione o, ancora, dagli operatori delle grandi catene della distribuzione organizzata). Inoltre, si è tenuto conto anche di eventuali differenziazioni su scala geografica (nel caso di transazioni che avvengono in una parte del paese ma che influenzano, in qualche modo, quelle che avvengono su tutti gli altri mercati nazionali) e dei loro riflessi sui meccanismi di formazione dei prezzi. 1.3.3 La struttura dell indagine per ciascuna filiera Per ciascuna delle filiere selezionate vengono descritti tutti gli aspetti che possono influenzare i prezzi alla produzione: le strutture di mercato e gli aspetti organizzativi della filiera; gli operatori coinvolti e i ruoli svolti; i meccanismi di formazione del prezzo a vari livelli della filiera con un enfasi particolare sulle prime fasi delle transazioni (prezzi alla produzione o franco azienda agricola); le modalità di rilevazione dei prezzi stessi (evidenziando le motivazioni alla base della scelta di registrare uno specifico prezzo, in una determinata fase del mercato e con appropriate modalità che garantiscano l oggettività della rilevazione). Nella descrizione della struttura di mercato ci si sofferma innanzitutto sulle caratteristiche principali del prodotto: distribuzione geografica della produzione, elementi strutturali della domanda e dell offerta, destinazione d uso del prodotto, consumatori intermedi e finali, problematiche legate al mercato internazionale (importazioni ed esportazioni), struttura del calendario dell offerta e della commercializzazione, aspetti legati alla conservazione e trasformazione agroalimentare, grado di integrazione verticale e/o orizzontale della filiera. Successivamente si prendono in esame altri aspetti che hanno effetti sui livelli dei prezzi, quali la classificazione merceologica (standard tecnici e commerciali, qualità delle produzioni agricole, classificazione ai fini delle transazioni elettroniche) e la struttura stessa dei mercati (struttura della filiera e dei canali di mercato, 13

ricostruzione del percorso del prodotto lungo le varie fasi della filiera, identificazione del numero di passaggi delle figure coinvolte, importanza delle fasi dell ingrosso e del dettaglio nella commercializzazione dei prodotti, grado di competitività, rapporti con il mercato mondiale e peso delle transazioni internazionali, peso dell industria agroalimentare). La conoscenza del quadro strutturale della filiera è propedeutico alla comprensione dei meccanismi di formazione del prezzo che sono descritti successivamente. Infatti, per ciascuna filiera si descrivono i luoghi in cui avvengono le transazioni commerciali e le modalità con cui esse si svolgono; le tipologie di prezzo che si formano ai vari livelli della filiera e che sono oggetto di rilevazione (ad esempio prezzi all ingrosso, prezzo d asta, prezzo fob, prezzo franco azienda agricola o franco magazzino di raccolta o centro di raccolta del bestiame, prezzi futures); i contratti eventualmente in essere tra produttori e operatori lungo le fasi a valle della filiera intermediari, trasportatori, grossisti, grande distribuzione e piccolo dettaglio, industria di trasformazione e l eventuale ruolo dei mercati a termine rispetto ai mercati a pronti. L indagine per filiera prosegue quindi descrivendo le strutture (pubbliche o private) responsabili della rilevazione dei prezzi alla produzione (raccolta, elaborazione e diffusione dei risultati), la loro collocazione geografica e rispetto ai mercati (locali, centrali, periferiche), le risorse impegnate, i punti di rilevazione (azienda agricola, centri di raccolta e smistamento, mercati fisici all ingrosso, aste e altre strutture di vendita all ingrosso, punti vendita della grande distribuzione, esercizi del piccolo dettaglio, negozi specializzati, mercati rionali, mercati a pronti e mercati a termine), il tipo di prezzo rilevato (alla produzione, all ingrosso o al dettaglio); numero di varietà per cui si rileva il prezzo; aspetti legati alla qualità e agli standard di prodotto; altri dati eventualmente rilevati oltre al prezzo, la scelta dei punti di rilevazione (geografica, in base al peso degli scambi commerciali o sulla base di altri elementi legati alle dinamiche di domanda e offerta), e gli organi deputati alla supervisione del processo di formazione dei prezzi nonché il loro ruolo. Infine, l indagine si focalizza sugli aspetti più propriamente tecnici della struttura e dell organizzazione della rilevazione dei prezzi alla produzione (strumenti di comunicazione utilizzati, software impiegati, metodologia adottata, modalità di campionamento statistico, organizzazione e frequenza della rilevazione), della gestione dei dati (immagazzinamento e creazione dei database, ponderazione, verifica e validazione delle informazioni), dell analisi e diffusione degli stessi (elaborazioni statistiche effettuate, stesura dei rapporti analitici e di mercato, diffusione dei dati e dei rapporti di mercato, accessibilità da parte degli operatori, uso delle reti di comunicazione). Nel Box 1.1 si riporta uno schema sintetico della struttura della disamina dei prodotti selezionati come casi-studio nazionali. 1 Ad esempio il paniere dei prodotti oggetto di monitoraggio è stato scelto sulla base della rappresentatività in termini di superfici investite e di produzioni realizzate. 14

Box 1.1 - La struttura dell indagine per ciascuna filiera presa in esame Struttura del mercato e caratteristiche del prodotto Classificazione merceologica e struttura dei mercati Meccanismi di formazione del prezzo Strutture responsabili della rilevazione dei prezzi alla produzione Aspetti tecnici della struttura e dell organizzazione della rilevazione dei prezzi alla produzione distribuzione geografica della produzione; elementi strutturali della domanda e dell offerta; destinazione d uso del prodotto, consumatori intermedi e finali; problematiche legate al mercato internazionale; struttura del calendario dell offerta e della commercializzazione; aspetti legati alla conservazione e trasformazione agroalimentare; grado di integrazione verticale e/o orizzontale della filiera. standard tecnici e commerciali, standard di qualità; classificazione ai fini delle transazioni elettroniche; struttura della filiera e dei canali di mercato, ricostruzione del percorso del prodotto lungo le varie fasi della filiera; identificazione del numero di passaggi delle figure coinvolte; importanza delle fasi dell ingrosso e del dettaglio nella commercializzazione dei prodotti; grado di competitività; rapporti con il mercato mondiale e peso delle transazioni internazionali; peso dell industria agroalimentare. luoghi e modalità di svolgimento delle transazioni commerciali; tipologie di prezzo oggetto di rilevazione ai vari livelli della filiera; contratti tra produttori e operatori delle fasi a valle della filiera; mercati a termine. tipologia di strutture; collocazione geografica e rispetto ai mercati (locali, centrali, periferiche); risorse impegnate; punti di rilevazione; prezzi (e altri dati) rilevati; scelta dei punti di rilevazione; organi deputati alla supervisione del processo di formazione dei prezzi e il loro ruolo. strumenti di comunicazione e software utilizzati; metodologia adottata nella raccolta: modalità di campionamento statistico, organizzazione e frequenza della rilevazione; immagazzinamento e gestione dei dati; analisi ed elaborazioni; accesso e diffusione di dati ed elaborazioni. 15

2. Canada 2.1. Il quadro generale del Sistema Agricolo Canadese 2.1.1 La produzione agricola I l Canada, una federazione di province di vaste dimensioni, con una densità di popolazione piuttosto bassa, è un paese con una naturale vocazione all esportazione e con una propensione verso i mercati statunitensi. La densità di popolazione e la produzione agricola (diversità di colture e quantità di prodotti realizzati) variano da un luogo all altro del paese e questo fatto incide sul livello di consumo interno o/e di esportazione della produzione agricola nazionale. Il clima del Canada è altamente instabile ed eterogeneo, per questo i rischi Fig. 2.1 - Distribuzione % della superficie agricola e del numero di aziende agricole nelle province canadesi (2001) 0,4% 3,8% 8,2% 31,2% 21,7% 38,9% 20,5% 11,3% 8,9% 8,1% 24,2% 5,1% 13,0% 0,7% 0,1% 0,3% 0,6% 0,6% 1,2% 1,6% % di superfici coltivabili canadesi % di fattorie canadesi 17

naturali cui è esposta la produzione agricola sono molto elevati. Nel 2001 si contavano 167 milioni di acri 1 di superficie coltivabile sull intero territorio canadese, l 81% dei quali ubicati nelle zone occidentali, o Grande Prairie, nelle province dell Alberta (31,2%), Saskatchewan (38,9%) e Manitoba (11,3%). Le aree appartenenti alle province British Columbia (3,8%), Ontario (8,1%) e Quebec (5,1%) comprendono il 17% della superfice coltivabile del paese, le province atlantiche, invece, (Nova Scotia, New Brunswick, Prince Edward Island e Newfoundland) partecipano con il restante 2%. La Figura 2.1 indica la distribuzione delle superfici coltivabili e del numero di aziende agricole per provincia (% rispetto ai relativi totali dell intero paese); in particolare, si evidenzia che la provincia dell Ontario ha un numero relativamente alto di agricoltori (24,2 %) rispetto alla superficie coltivabile (8,1 %) e che le dimensioni delle aziende agricole variano notevolmente da un punto all altro del paese. La tabella 2.1 riporta il numero e le dimensioni delle aziende agricole sul territorio canadese (il numero di operatori agricoli supera il numero di aziende per via dell esistenza di società di persone e di accordi di proprietà comune). Tabella 2.1 - Numero e dimensione delle aziende agricole per provincia (2001) Superfici Aziende Dimensioni medie Operatori Occupazione coltivabili agricole delle aziende agricoli agricola (migliaia di acri) (numero) agricole (in acri) (numero) (numero occupati) Canada 166.802 246.923 676 346.195 293.000 Newfoundland 100 643 156 780 600 Prince Edward Island 646 1.845 350 2.455 3.700 Nova Scotia 1.006 3.923 256 5.080 6.500 New Brunswick 959 3.034 316 3.895 5.700 Quebec 8.444 32.139 263 47.395 58.000 Ontario 13.507 59.728 226 85.015 75.400 Manitoba 18.784 21.071 891 28.795 25.500 Saskatchewan 64.904 50.598 1.283 66.275 44.000 Alberta 52.059 53.652 970 76.195 49.900 British Columbia 6.393 20.290 315 30.320 23.500 Fonte: Statistic Canada. 18 Di 167 milioni di acri di superficie coltivabile, 90 milioni sono coltivati, 12 milioni sono tenuti a maggese (non seminati ma lavorati al fine di controllare la crescita delle erbe infestanti con la tecnica della falsa semina), 12 milioni destinati a pascoli coltivati (terreno seminato a pascolo) e la restante parte utilizzata a pascolo naturale, bosco, terreni marginali e piccole proprietà a conduzione familiare. Le dimensioni medie delle aziende agricole e degli allevamenti, in questi ultimi anni, sono in aumento e ciò indica una continua tendenza alla fusione ed

unificazione delle aziende agricole e ad una riduzione del numero degli operatori agricoli in attività. Le aziende sono classificate in unità di dimensioni piccolo-medie e di grandi dimensioni. Il grafico 2.1 evidenzia come le attività su larga scala (che hanno ricavi superiori a 100.000 dollari 2 ) rappresentino la maggioranza (80%) della produzione agricola. Grafico 2.1 - Distribuzione delle 247.000 aziende agricole canadesi per entrate lorde (2001) Piccole e medie 45% Ricavi da $ 10.000 a $ 99.000 45% delle aziende 12% delle entrate lorde A tempo libero 22% Ricavi < $10.000 22% delle aziende 1% delle entrate lorde Grandi 33% Ricavi per $ 100.000 e oltre 33% delle aziende 88% delle entrate lorde Fonte: Statistics Canada. Il Canada produce una varietà di prodotti agricoli e zootecnici diversi, con notevoli differenziazioni da una parte all altra del paese. Il grafico 2.2 mostra, tuttavia che, nel 2004, le carni rosse, i cereali ed i semi oleosi rappresentavano oltre la metà delle entrate dei mercati agricoli. L importanza dei vari settori colturali e zootecnici differisce in base alle zone del paese ed il grafico 2.3 fornisce un indicazione di tale variabilità. Le carni rosse, i cereali e i semi oleosi rappresentano oltre l 80% delle entrate di mercato nella regione della Prairie, in cui è ubicata gran parte della superficie coltivabile del paese. Il sistema agro-alimentare canadese ha prodotto l 8,2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel 2002. L importanza di questo per l economia delle singole province varia significativamente a seconda delle zone del paese. Nel grafico 2.4 emerge come l importanza del settore agricolo nelle province Prince Edward Island, Saskatchewan e Manitoba superi quella registrata mediamente nell intero paese canadese. Le province dell Ontario e del Quebec contano il maggior numero di occupati nel settore agricolo e agro-alimentare, in funzione della densità demografica. 19

Grafico 2.2 - Ricavi dei mercati agricoli per prodotto (2004, totale 31.700 miliardi di dollari canadesi) Frutta e Vegetali 6,8% Carni Rosse 29,7% Pollame e Uova 7,6% Lattiero caseari 14,5% Granaglie e Semi oleosi 24,1% Altri prodotti agricoli 17,2% Fonte: Statistic Canada. Grafico 2.3 - Ricavi dei mercati agricoli regionali per quota di prodotto (2004) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 Frutta e ortaggi Pollame ed uova Lattiero-caseari Altri prodotti Cereali e semi oleosi Carni rosse 0 20 British Columbia Prairies Ontario Quebec Stati atlantici Fonte: Statistic Canada.