AURELIO MIRONE IL PROCEDIMENTO DELIBERATIVO NELLE SOCIETÀ DI PERSONE G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO
CAPITOLO PRIMO IL PROBLEMA 1. Introduzione: lo stato della questione. Cenni di diritto comparato. L'ipotesi di lavoro 1 2- Segue. Il legame con altri profili problematici della disciplina delle società di persone: a) l'invalidità delle decisioni; b) l'ambito legale di applicazione del principio di maggioranza 7 3- Segue. Ulteriori indicazioni relative al metodo e all'ambito d'indagine: le decisioni a maggioranza e le decisioni unanimi; la tipologia delle fonti d'introduzione della regola di maggioranza; l'eterogeneità dei settori deliberativi. Alcune precisazioni terminologiche: metodo collegiale, referendum e "raccolta interna" della maggioranza 14 4. Collegialità e personalità giuridica: l'ininfluenza del dibattito relativo alla personalità giuridica delle società di persone; l'astratta compatibilita fra mancanza di personalità e strutture collegiali 18 5- La regola di maggioranza ed i princìpi dell'autonomia privata. La tesi di Galgano 24 6. Principio di maggioranza e metodo collegiale, a) L'insufficienza di analisi concettuali di tipo strutturale: ad) la collegialità nella teoria dell'atto; ab) il nesso fra procedimento e deliberazione 31 7- Segue, b) II metodo collegiale come correttivo del principio di maggioranza: la necessità di ancorare le analisi di tipo funzionale alla caratterizzazione normativo-tipologica delle società di persone 40 8. Il vuoto normativo ed i suoi possibili significati: lacuna in senso formale o tecnica di disciplina? Il metodo collegiale nelle società personali dei sistemi previgenti 45 9. Segue. Una rilettura dell'art. 1105, comma 3, c.c. Il silenzio del legislatore nelle società di persone come lacuna in senso proprio. Il dato normativo dell'art. 2287 c.c. La definizione dei compiti dell'interprete di fronte al complesso dei dati emergenti dall'analisi storica 52
CAPITOLO SECONDO LA PARTECIPAZIONE DEL SINGOLO ALLE DECISIONI COMUNI NEL SISTEMA 1. Le ragioni di un'analisi sistematica 59 2. L'ipotesi di lavoro. Il procedimento deliberativo come strumento di tutela giuridica dell'interesse partecipati vo. La funzione partecipati va fra interesse al voto ed interesse al confronto (la funzione rappresentativa e la funzione compositoria). Il criterio generale della congruità del procedimento alla fattispecie tipologica 63 3. La derogabilità del metodo assembleare nelle cooperative. Le assemblee separate: la pari ordinazione dei due modelli a mandato libero ed imperativo. I limiti all'autonomia privata. Il voto per corrispondenza 69 4. Le associazioni: interesse partecipativo e finalità del gruppo. L'ammissibilità del referendum e delle assemblee separate nelle associazioni riconosciute e non 77 5. La comunione: la rado del metodo assembleare come regime legale; il valore della derogabilità della disciplina collegiale e dei relativi limiti 83 6. Il metodo assembleare nelle società a responsabilità limitata: la irriducibilità della ratio dell'inderogabilità alla sfera d'interesse dei soli soci 90 7. Segue. L'assemblea nella s.r.l. unipersonale. Gli interessi rilevanti. La compatibilita fra l'inderogabilità del metodo assembleare e l'idoneità del referendum come forma di confronto non contestuale nei gruppi chiusi 94 8. Le società per azioni. L'eterogeneità funzionale del metodo assembleare. La funzione ponderatoria e la funzione organizzativa 99 9. Segue. Le nuove forme di voto per corrispondenza. Le ragioni dell'inderogabilità del metodo assembleare "classico" nelle s.p.a. di diritto comune. La coerenza della disciplina legale con la fattispecie tipologica 109 10. Segue. La irrilevanza sistematica dei fenomeni di "svuotamento" del metodo assembleare 116 11. Sintesi degli elementi di conferma dell'ipotesi di lavoro iniziale. La tutela dell'interesse al confronto come "costante comune" della disciplina del procedimento deliberativo nel sistema. Significato, limiti e prospettive applicative della ricostruzione 119 12. Segue. I termini della relazione fra le società di persone ed il resto del sistema normativo 128
XI CAPITOLO TERZO TIPOLOGIA E NORMATIVITÀ NELLE SOCIETÀ DI PERSONE 1. Il metodo tipologico nell'interpretazione e nell'integrazione analogica 133 2. Normatività e tipologia nelle società di persone 137 3. Le caratteristiche tipologiche influenti per la definizione del sistema deliberativo, a) La responsabilità illimitata e l'esigenza di coerenza interna della disciplina 141 4. b) L'interesse partecipativo 143 5. e) Uintuitus personae. I luoghi di emersione normativa della rilevanza tipologica dell'intuitus: la morte del socio ed il trasferimento inter vivos della quota sociale 148 6. Segue. L'esclusione del socio 152 7. Segue. Il recesso del socio 157 8. Segue. L'amministrazione della società 160 CAPITOLO QUARTO LA DISCIPLINA DEL PROCEDIMENTO DELIBERATIVO NELLE SOCIETÀ DI PERSONE 1. Introduzione. L'inapplicabilità analogica alle società di persone delle discipline collegiali della comunione e della s.r.l. 163 Sezione Prima IL METODO DELLA RACCOLTA "INTERNA" DELLA MAGGIO- RANZA 2. I criteri per un controllo sostanziale di meritevolezza sul metodo della raccolta "interna" della maggioranza. Il Bestimmtheitsgrundsatz nella dottrina e nella giurisprudenza tedesche. Critica all'uso di approcci di tipo formale 172 3. La validità della clausola contrattuale di raccolta "interna" a maggioranza per le decisioni di carattere amministrativo; l'inammissibilità del metodo stesso come regime legale: a) la decisione sul veto; b) l'amministrazione congiuntiva a maggioranza 179 4. L'inammissibilità del metodo della raccolta "interna" nelle decisioni ed. organizzative. L'invalidità di una eventuale clausola contrattuale 190
XII INDICE-SOMMARIO Sezione Seconda LA DISCIPLINA LEGALE: IL REFERENDUM 5. La compatibilita tipologica del metodo collegiale e del referendum come strumenti di garanzia dell'interesse partecipativo adeguati alle caratteristiche delle società personali. I regimi convenzionali. L'integrazione delle eventuali lacune contrattuali 197 6. La disciplina legale. Il referendum ed il metodo collegiale come regimi facoltativi: l'analisi funzionale; la posizione d'interesse delle parti nel silenzio del contratto 206 7. Segue. La inutilizzabilità della "normativa" di correttezza per imporre alla maggioranza il metodo collegiale 211 8. Segue. Le alterazioni del modello tipologico 217 9. Le conferme normative della legittimità dell'utilizzo del referendum nel silenzio del contratto, a) II procedimento di esclusione volontaria 223 10. Segue, b) La mancanza di una disciplina normativa dell'invalidità delle decisioni 229 Sezione Terza DECISIONI UNANIMI E DECISIONI TACITE 11. Le decisioni unanimi 238 12. Le decisioni tacite. La proroga tacita: il significato sistematico 242 INDICI Indice delle fonti normative 253 Indice delle opere citate 259 Indice della giurisprudenza 287 Indice dei documenti 291