Emergenze allergologiche. Coordinatore: Prof. Carlo Caffarelli

Documenti analoghi
ANAFILASSI reazione allergica grave, a rapida insorgenza, che può causare la morte.

La mastocitosi, patologia rara ma emergente. Marina Mauro Allergologia, Ospedale Sant Anna Como ASST Lariana

Anafilassi. 10 Congresso Nazionale MI PUO CAPITARE! medico - infermieristico L URGENZA IN PEDIATRIA

Chi sono gli imenotteri?

Classificazione basata sull eziologia

LO SHOCK ANAFILATTICO

ANAFILASSI. Cuppari C, Messina A, Manti S, Salpietro A, Pizzino MR, Vicchio P, Moschella E, Loddo I, Sturiale M

Raccomandazioni sulla diagnosi e trattamento dell anafilassi in pediatria F. Baldi 1, C. Caffarelli 2,GP. Garani 3, L. Grandori 4

ANAFILASSI DA ESERCIZIO FISICO. Master II Livello in Emergenze Pediatriche. Università degli Studi di Roma La Sapienza

CAPITOLO K_2 SECONDO MODULO

Comportamento pratico davanti ad una puntura d insetto

ALLEGATOA alla Dgr n del 03 novembre 2014 pag. 1/5

LA VACCINAZIONE IN AMBIENTE PROTETTO

Ipereosinofilie e Mastocitosi: problematiche cliniche

ANAFILASSI QUANDO E VERA EMERGENZA?

Attenzione! NON è sufficiente prescrivere un autoiniettore di Adrenalina!!!

APE apis mellifera honey bee. CALABRONE dolichovespula sp. - hornet. VESPA polistes sp. wasp. GIALLONE vespula sp. yellow jacket

Situazioni critiche. Patrizia Bonadonna

CONSIDERAZIONI GENERALI

Il corretto percorso per la Diagnostica delle Allergie Alimentari: il punto di vista del pediatra di famiglia. Introduzione

Allegato III. Emendamenti ai paragrafi pertinenti del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e del Foglio Illustrativo

Approccio al paziente con angioedema in Pronto Soccorso. Dicembre 2010

Cosa causa una reazione allergica?

Master Universitario di secondo livello in: Malattie allergiche severe (alimenti, farmaci, imenotteri, lattice, anafilassi e asma grave)

Il caso di Giordano Viaggio tra formule speciali ed idrolizzati. Dott. Danilo Rossetti

IPERSENSIBILITÀ AI FARMACI Protocollo N.: Data del protocollo:

IX INCONTRO DEL CLUB DELL OMOTOSSICOLOGIA Sorrento febbraio 2004 RINITE ALLERGICA STAGIONALE

ORGANO UFFICIALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA PREVENTIVA E SOCIALE

Il Bambino con dispnea

Allergia al veleno di insetti

ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute

LA GESTIONE E LA PRESA IN CARICO DELLE REAZIONI ALLERGICHE ALESSIA ZARDINI INFERMIERA U.O. ONCOLOGIA OSPEDALE S. CUORE DON CALABRIA NEGRAR

ALLERGIE. Dott Marco Binotti. AOU Maggiore della Carità di Novara SCDO Terapia Intensiva Neonatale

FARMACI DA TENERE IN AMBULATORIO per affrontare un emergenza. Dott Valdo Flori Pediatra di Famiglia Firenze

L ALLERGIA AL VELENO DEGLI IMENOTTERI. Consigli utili

TRATTAMENTO DELLO SHOCK ANAFILATTICO DA VELENO DI IMENOTTERI

TEST IN VIVO I TEST CUTANEI

Mastocitosi manifestazioni di malattia

MONITORAGGIO E PREVENZIONE DELL ANAFILASSI : PROCEDURA OPERATIVA ADOTTATA DALLA AZIENDA SANITARIA DI PIACENZA

Il ruolo dell allergologo nelle reazioni avverse ad alimenti

Gestione del bambino con reazioni da puntura di imenotteri

Domande relative alla specializzazione in: Pediatria

Allergie Una scuola contro lo shock

La FPIES Food Protein-Induced Enterocolitis Syndrome

VALUTAZIONE CLINICA. Gravità Lieve Moderata Grave Arresto respiratorio Imminente. Fr. respiratoria Normale Aumentata Aumentata Bradipnea/G asping

! " # 15/04/2007 severino aimi 1

DEFINIRE LE PRINCIPALI PATOLOGIE MEDICHE RICONOSCERE I SEGNI CHE DIFFERENZIAMO LE VARIE PATOLOGIE MEDICHE

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

DIARREA ACUTA: PERDITA DI ACQUA CON LE FECI, SUPERIORE A 10 ml/kg/die E DI DURATA INFERIORE A 2 SETTIMANE

COGNOME... NOME... PARTE I Riservata al Medico curante/richiedente

PROTOCOLLO OPERATIVO 04 VACCINAZIONE IN AMBIENTE PROTETTO DI BAMBINI A RISCHIO DI REAZIONI AVVERSE PROTOCOLLO OPERATIVO 04

IL BAMBINO E ADOLESCENTE CON MALATTIA CRONICA A SCUOLA

UNA PUNTURA PARTICOLARE

SORVEGLIANZA ATTIVA DEGLI EVENTI AVVERSI DOPO VACCINAZIONE ANTI-HPV SCHEDA CLINICA INDIVIDUALE

L asma bronchiale In Pediatria

RINITE ALLERGICA: punti chiave

Basso numero di pazienti affetti da MICI in carico a

ANESTETICI LOCALI IN ODONTOIATRIA

La storia di Carlo Alberto. Francesco Paravati

T - est P - rovocazione O - rale ALIMENTARE

Osservazione Breve Intensiva

A.I.E.O.P. Gruppo Immunodeficienze primitive SCHEDA DI REGISTRAZIONE

V = vascolari * I = infiammatorie **** T = traumi * A = anomalie congenite ** M = malattie metaboliche *** I = idiopatiche ** N = neoplastiche * D =

D.ssa Eleonora Pirrelli MMG Bari Pneumologica 2013

pagina: 70 alfabetico Capitolo 4: Orticarie ricerca contenuti stampa ultimo schermo visto indietro prossimo

Educare la scuola a prevenire e e le allergie: risultati di un progetto sperimentale. Alberto De Stefano

Nuovo documento jm

IL PATCH TEST ANCHE NELLE ALLERGIE INALATORIE Prevalence of positive atopy patch test in an unselected pediatric population

PREVENZIONE E GESTIONE DELLE REAZIONI ALLERGICHE DA ALIMENTI. MODULO MEDICINA dott.ssa Rosanna Petrucci

ANAFILASSI PARTE I: GESTIONE DELL EVENTO ACUTO

SHOCK ANAFILATTICO. P. Lorenzi FISIOPATOLOGIA E SINTOMATOLOGIA

Progetto M.E.A.P. (Monitoraggio degli Eventi Avversi in Pediatria) RAPPORTO BIMESTRALE (gennaio-febbraio)

Gruppo di studio di pneumoallergologia pediatrica marchigiano. Test di provocazione orale con alimento Documento condiviso

Aspetti organizzativi, attrezzature, monitoraggio e indicatori

CARTELLA ANAMNESTICA

La cefalea. Padova 14 febbraio Paola Mattiazzo

Allergie, ipersensibilità, reazioni avverse ai cibi, intolleranze

Percorso clinico assistenziale. Allergia al lattice. Dr. M. MORDACCI

La prevenzione delle reazioni avverse da mezzo di contrasto. A cura dell'azienda USL della Valle d'aosta

QUESTIONARIO PER L INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI A RISCHIO DI REAZIONE AL LATICE (Sbarrare la voce che interessa)

LINEE GUIDA. Procedure integrate per la gestione dell emergenza anafilassi a scuola

LE CAUSE DI PERDITA DI COSCIENZA

Il veleno è una sostanza che introdotta nell organismo, in quantità sufficiente, provoca danni temporanei o permanenti

CITTÀ DI ANGUILLARA SABAZIA

Dr. Calogero Crapanzano Direttore Unità Operativa Complessa di Patologia Clinica

La gestione clinica di un eventuale caso in Italia. Nicola Petrosillo INMI

CLASSI DI PRIORITÀ. Visita Gastroenterologica

Profilassi vaccinale come scelta consapevole e gestione degli eventi avversi

Allergia da alimenti. Cause. Manifestazioni cliniche

Corso di Laurea in Medicina e Chirugia Corso Integrato di Pediatria Generale e Specialistica Anno Accademico Le vaccinazioni

19 Ottobre 2007 numero 30

ASPETTI EPIDEMIOLOGICI E DIAGNOSTICI DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI

L influenza delle risposte di sensibilizzazione dell intestino agli alimenti.

Cause più frequenti di dispnea

RUOLO DEL MEDICO DI M.G. NELLA GESTIONE DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI. DOTT Pesola

C.O ALS. Cenni di Anatomia. Cenni di Anatomia 17/04/2014. Principali patologie nell emergenza extraospedaliera.

Il Razionale Diagnostico nell allergia inalante: la parola allo Specialista Allergologo


Direzione Sanità. Settore Assistenza Specialistica e Ospedaliera LORO SEDI

MALATTIE BOLLOSE A PATOGENESI AUTOIMMUNE PEMFIGO E PEMFIGOIDE

Transcript:

Emergenze allergologiche Coordinatore: Prof. Carlo Caffarelli 1

Allergia alla puntura di imenotteri Definizione Reazione di ipersensibilità IgE-mediata verso il veleno contenuto nel pungiglione degli insetti appartenenti all ordine degli Imenotteri. Anamnesi - Precedenti punture di imenottero (la sensibilizzazione è più probabile a seguito di più punture simultanee o successive verificatesi in un breve periodo di tempo) - Riconoscimento insetto pungitore (Fig. 1) - Pungiglione in sede (ape) - Numero di punture - Latenza della reazione - Tipo e gravità dei sintomi. Apidi (ape, bombo): hanno il corpo piuttosto tozzo, di colore nero, con strie bruno-rossastre, ricoperto da peluria; il bombo è di maggiori dimensioni. Vespidi: hanno il corpo più slanciato e glabro, con netto restringimento tra torace e addome, in genere con strisce gialle e nere. - Vespula spp (Giallone): presenta un addome tronco; i nidi, abitati da molti individui, sono spesso nel terreno e possono quindi essere facilmente calpestati. - Polistes spp: presenta un addome fusiforme; i nidi in genere sono piccoli, presenti in luoghi elevati quali i rami degli alberi e le grondaie. - Vespa crabro (Calabrone): ha grandi dimensioni, colore rossastro; spesso costruisce nidi giganteschi nei tronchi degli alberi e nei camini. Figura 1. 3

Allergia alla puntura di imenotteri Sintomatologia a) Reazioni locali: edema nel punto di inoculo superiore a 10 cm che dura oltre 24-48 ore e che si risolve in 2-7 giorni, prurito. b) Reazioni sistemiche - Reazione lieve: orticaria-angioedema, rash cutaneo, prurito - Reazione moderata: sintomi del grado precedente associati ad almeno uno dei seguenti: asma, rinite, dolore addominale, nausea, vomito - Reazione grave: sintomi del grado precedente associati ad almeno 1 dei seguenti: disfonia, dispnea (edema laringeo e/o asma), edema laringeo, cianosi, ipotensione e collasso, incoscienza, incontinenza, shock. Gesti immediati - Eventuale rimozione del pungiglione con un rapido raschiamento con l unghia o con una lama. Non cercare di comprimere o di spremere il punto di iniezione. - Rilevare EO, SatO 2, PA, FC, FR, stato di coscienza, peso corporeo. Esami di laboratorio e strumentali - Valutare se occorre ECG, emogasanalisi, triptasi sierica - IgE specifiche e prick test cutanei per imenotteri. Terapia Sintomi cutanei - Reazioni locali corticosteroidi per uso topico - Orticaria-angioedema antistaminici antih 1 per os (Cetirizina 5-10 mg/die) e corticosteroidi per os (Prednisone 1-2 mg/kg). Sintomi sistemici - A domicilio Antistaminici antih 1 per os Corticosteroidi per os o im B 2 agonisti (spray con distanziatore 2-5 puff, se grave fino a 10 puff o nebulizzati 1,25 mg/10 kg, 1 gtt=0,25 mg) Adrenalina autoiniettabile im (10-20 kg: 0,15-0,16 mg; > 20 kg: 0,30-0,33 mg) Se possibile laccio emostatico a monte del sito d iniezione allentato ogni 5. 4

Allergia alla puntura di imenotteri - In ospedale Adrenalina sol 1:1000 im (0,01 mg/kg, max 0,5 mg) Antistaminici antih 1 ev (ad es. Clorfeniramina 0,20-0,35 mg/kg) Corticosteroidi ev o im (ad es. Metilprednisolone 1 mg/kg) O 2 terapia B 2 agonisti (ad es. salbutamolo spray con distanziatore: 4-10 puff oppure nebulizzato 1,25 mg/10 kg ogni 20-4 h) Se necessario: intubazione, ventilazione assistita rianimatore Programmare inizio di una terapia iposensibilizzante specifica. Monitoraggio clinico Forme lievi: osservazione dei parametri vitali fino al miglioramento dei sintomi, per almeno 12 ore. Forme gravi: osservazione per almeno 24 ore. Monitoraggio strumentale PA, considerare la necessità di ECG ed emogasanalisi. Bibliografia - Golden DBK, et al. Outcomes of allergy to insect stings in children, with and without venom immunotherapy. N Engl J Med 2004; 351: 668-74. 5

Anafilassi Definizione Grave reazione allergica sistemica o generalizzata pericolosa per la vita con sintomi respiratori e/o ipotensione. Anamnesi - Riconoscimento del rapporto fra causa scatenante ed inizio dei sintomi. I più frequenti fattori scatenanti l anafilassi sono: gli alimenti (da soli o seguiti da uno sforzo), i farmaci, le punture d imenotteri, il lattice, l esercizio fisico, gli agenti diagnostici, le trasfusioni, i vaccini. - Precedenti contatti con la sostanza sospetta ed eventuali reazioni. - Fattori di rischio che predispongono il paziente a reazioni gravi sono l asma, e l adolescenza. Sintomatologia I sintomi possono comparire entro 30-2 ore dopo il contatto con l agente causale. La reazione anafilattica si caratterizza per i Prodromi (possono essere assenti): formicolio, prurito e senso di calore al cuoio capelluto, palmi e piante, prurito orale e faringeo, sensazione di gonfiore a labbra e lingua. Seguiti dai sintomi conclamati: Cavo orale: prurito ed edema di labbra e lingua; sapore metallico in bocca. Cute: orticaria, angioedema, arrossamento, prurito, orripilazione. Gastrointestinale: nausea, dolore addominale, vomito e diarrea. Respiratorio: Naso: prurito, congestione, rinorrea, starnuti 6

Anafilassi Laringe: prurito, senso di ostruzione, disfagia, disfonia, raucedine, tosse abbaiante, prurito CUE. Polmoni: respiro corto, dispnea, senso di soffocamento, tosse secca, wheezing. Cardiovascolare: sensazione di svenimento, sincope, aritmia, ipotensione. Altri: eritema congiuntivale, contrazioni uterine, senso di morte. 7

Anafilassi Monitoraggio clinico Esistono risposte bifasiche con scomparsa o attenuazione dei primi sintomi ed una ripresa a distanza di 1-3 ore (ma anche oltre) dalla comparsa dei primi segni clinici, quindi i pazienti dopo la reazione anafilattica vanno tenuti sotto osservazione in ambiente protetto per un periodo di 12-24 ore. Monitoraggio strumentale - SatO 2, PA, diuresi; considerare necessità di emogasanalisi, PVC, Ht, Hb, elettrolitemia, creatininemia, glicemia, RX torace. - Iniziare le indagini per identificare la causa: prick test cutanei e/o IgE specifiche. Educare il paziente, i genitori, le persone che accudiscono il bambino a riconoscere l anafilassi e ad intervenire prontamente. Preparare un kit di farmaci (Adrenalina autoiniettabile!!!) e istruire al loro uso. Bibliografia - Lieberman P, et al. The diagnosis and management of anaphylaxis: an update practice parameter J Allergy Clin Immunol 2005; 115: S483-523. 8

Allergia alle proteine del latte vaccino Definizione Reazione avversa alle proteine del latte vaccino in soggetti ipersensibili. Se non è identificabile un meccanismo immunologico si parla di intolleranza. Interessa da 2 al 6% dei bambini, con maggiore prevalenza durante il primo anno d età. Nel 50% dei casi tale allergia si risolve entro il primo anno di vita, nel 97% dei casi entro il sedicesimo. Anamnesi Necessario valutare: familiarità per atopia; alimentazione del bambino, e, in caso di allattamento esclusivo al seno, dieta materna; epoca di insorgenza dei sintomi; rapporto tra l assunzione del latte vaccino e la comparsa della sintomatologia. Sintomatologia Le manifestazioni dell allergia alle proteine del latte vaccino possono essere suddivise in immediate o IgE-mediate e ritardate o non IgE-mediate (almeno due ore o giorni dopo l assunzione dell alimento) e interessano prevalentemente cute ed apparato gastroenterico. Tali manifestazioni possono avere diversi gradi di gravità, le forme lievi, che sono la maggior parte, sono costituite da dermatite atopica, orticaria acuta, angioedema, rinite, tosse secca, vomito, diarrea, reflusso gastro-esofageo, stipsi; le forme gravi possono essere acute (edema laringeo, asma acuto con dispnea grave, anafilassi) o croniche (diarrea cronica o vomito cronico con compromissione dell accrescimento, sanguinamento intestinale con anemia sideropenica, enteropatia proteino-disperdente con ipoalbuminemia, gastroenteropatia eosinofila confermata dalla biopsia). 9

Allergia alle proteine del latte vaccino Esami di laboratorio e strumentali Prick test cutanei per il latte vaccino e le sue proteine, se negativi con anamnesi convincente, dosaggio delle IgE sieriche per il latte vaccino. In base al quadro clinico: emocromo con formula leucocitaria, elettrolitemia, azotemia, protidemia, albuminemia, ricerca di sangue e eosinofili nelle feci. Terapia La terapia dell allergia alle proteine del latte vaccino è essenzialmente dietetica e consiste nell eliminare il latte vaccino dalla dieta materna, in caso di allattamento al seno materno, o nel sostituire il latte di formula abitualmente somministrato al lattante con latti idrolisati spinti, latte di riso o latte di soia dopo i 6 mesi. Se necessario, si ricorre a latti a base aminoacidica in caso di gravi quadri intestinali o reazioni ai comuni sostituti del latte vaccino. La reintroduzione del latte vaccino va eseguita, nei casi medio-gravi, sotto controllo medico dopo almeno 6 mesi dall ultima reazione e comunque non prima dei 9-12 mesi di vita. La terapia farmacologica è volta al trattamento dei sintomi correlati con l assunzione del latte vaccino: in caso di eczema: corticosteroidi topici (ad es. mometasone, idrocortisone, betametasone) o sistemici (ad es. betametasone: 0,1-0,2 mg/dì, prednisone: 1-2 mg/dì), antistaminici anti-h 1 per os (ad es. desloratadina: 1,25-5 mg/dì, cetirizina: 0,2 mg/kg/dì) In caso di orticaria-angioedema: antistaminici anti-h 1 per os (ad es. desloratadina: 1,25-5 mg/dì, cetirizina: 0,2 mg/kg/dì) o per via parenterale (ad es. clorfenamina: 0,2-0,35 mg/kg), corticosteroidi per os o per via parenterale (ad es. prednisone: 1-2 mg/kg/die, deflazacort: 1 mg/kg/dì) in caso ostruzione bronchiale grave (vedi) in caso di shock anafilattico (vedi) in caso di grave disidratazione terapia reidratante e.v. (vedi). Bibliografia - Caffarelli C, Baldi F, Bendandi B, Calzone L, Marani M, Pasquinelli P; EWG- PAG. Cow s milk protein allergy in children: a practical guide. Ital J Pediatr 2010; 15; 36: 5. 10