Università degli Studi di Milano Corso di Laurea in Chimica Industriale. Laboratorio di Processi e Impianti Industriali Chimici I

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Milano, marzo 2014 Università degli Studi di Milano Corso di Laurea in Chimica Industriale Laboratorio di Processi e Impianti Industriali Chimici I Determinazione della ENSIONE DI VAPOE di un liquido a differenti temperature Dott. C. PIOLA Dr.ssa I. ossetti Dr. G. Chiarello Dr. F. Galli A.A. 2013-2014

PAE EOICA MISUA DELLA ENSIONE DI VAPOE DI UN LIQUIDO PUO E DEEMINAZIONE DEL CALOE DI VAPOIZZAZIONE Consideriamo un sistema formato da un liquido puro A che è a contatto con il suo ore ad una determinata temperatura e pressione totale. Se assumiamo che nella fase gassosa non vi sia presente nessun altro gas al di fuori del ore del liquido, allora la pressione totale coinciderà con la tensione di ore del liquido puro A. Dato che sono presenti contemporaneamente sia la fase liquida che quella ore, la velocità di orizzazione del liquido sarà uguale alla velocità di condensazione del ore ovvero il sistema è in condizioni di equilibrio a e a P costanti; pertanto i potenziali chimici del liquido A nella fase liquida e in quella ore dovranno essere uguali liq μ A (,P) = g μ A (,P) (1) Se la temperatura viene variata di ua quantità inifinitesima d, anche la pressione varierà di conseguenza di dp, in modo da mantenere l equilibrio tra le due fasi, per cui: che può essere riscritta nella seguente forma enendo presente l eq. (1), la (2) diverrà μa liq (+d, P+dP) = μa g (+d, P+dP) μa liq (,P) + dμa liq = μa g (,P) + dμa g (2) dμa liq = d μa g (3) Essendo dμa = VA dp SA d, dove VA e SA sono, rispettivamente, il volume molare e l entropia molare di A e sostituendo nell eq. (3) avremo : V A (l) dp S A (l) d = V A (g) dp S A (g) d Ovvero dp d ΔS (4) V Dato che il sistema è in condizioni di equilibrio a P e costanti, dovrà essere che il ΔG=0, per cui ΔS H per cui l eq. (4) diventa dp d (5) V 2

nota come equazione di Clapeyron. In tale equazione ΔH = Vm,g Vm,l. Dato che siamo lontani dalle condizioni critiche, Vm,g >>Vm,l ; inoltre se approssimiamo il comportamento del gas a quello ideale avremo : ΔVm, = Vm,g = / P Sostituendo nell eq. (5) ricaviamo la seguente equazione nota come equazione di Clausius Clapeyron dlnp 1 (6) 2 d Se vogliamo ricavare un equazione analitica che ci permetta di studiare come varia la tensione di ore di un liquido al variare di, dobbiamo allora integrare l eq. (6). Otterremo i seguenti due risultati, a seconda se consideriamo il calore di orizzazione indipendente o dipendente da ΔH = indipendente da ln P A - 1 B A - ove B ΔH = dipendente da ( ovvero = a + b + c 2 ) B ln P A - C ln D ove: B C b D c Nel primo caso la dipendenza del lnp da 1/ è lineare e i parametri C e ΔH possono essere ricavati mediante il metodo dei minimi quadrati lineari. Nel secondo caso otterremo una curva e poichè la dipendenza di ln P da non è lineare nella variabile, allora dovremo utilizzare il metodo dei minimi quadrati non lineari per ricavare il calore di orizzazione (ad esempio lo strumento ISOLUOE di EXCEL). 3

PAE SPEIMENALE In questo esperimento misuriamo la tensione di ore di un liquido, a diversi valori della temperatura. Il significato dell esercitazione è sia di determinare tali dati e poi di elaborarli (vedi parte teorica), in modo da calcolare un importante parametro quale è il calore di aporazione (). A tale scopo usiamo l apparecchiatura schematizzata in figura e costituita dai seguenti componenti: Un tubo di vetro di forma particolare denominato isotecniscopio, contenente il liquido da esaminare ed immerso in un bagno termostatico insieme ad un termometro. Il bagno termostatico de garantire che le pareti dell isotecniscopio siano mantenute alla stessa temperatura, in modo che la temperatura della fase liquida e di quella ore sia la stessa. Una pompa rotativa utilizzata per eliminare l aria presente inizialmente nell isotecniscopio in modo da garantire che la pressione sopra il liquido sia dovuta solo ai ori del liquido stesso. Un manometro a mercurio per la misura della pressione all interno dell isotecniscopio, costituito da un tubo di vetro a forma di U, riempito di mercurio. (N.B. Il manometro riportato in figura è diverso da quello qui descritto ed utilizzato realmente in laboratorio!) ale dispositivo misura la differenza di pressione esistente tra i due rami del tubo ovvero tra la pressione incognita corrispondente alla tensione di ore del liquido e la pressione del laboratorio, in cui viene eseguita la misura (infatti un ramo del tubo è aperto). Lo zero della scala è a metà altezza, in modo da leggere delle variazioni di pressione sia positive che negative. Il manometro è graduato in cm di Hg e presenta due scale identiche e simmetriche sui due rami del tubo, in modo da poter leggere due valori di cui uno corrispondente a un aumento di pressione su un ramo e l altro alla conseguente diminuzione di pressione sull altro ramo. Una migliore stima della misura viene ottenuta sommando i due valori di pressione e dividendo il risultato per 2. Dopodiché il valore corretto della tensione di ore del liquido viene ottenuta sottraendo il risultato appena ottenuto alla pressione esterna del laboratorio letta su un barometro di orricelli. 4

POCEDUA Accendere il regolatore di temperatura del termostato e impostare una temperatura di 25 C. Inoltre far partire l agitatore. iempire l isotecniscopio con il liquido di cui si vuole misurare la tensione di ore (un po alla volta!), in modo che il bulbo sia riempito per circa metà. Aggiungere inoltre ancora del liquido in modo che il tubo ad U dell isotecniscopio sia riempito in entrambi i rami per circa 3 cm. Dopo che la temperatura del termostato si è stabilizzata, immergere completamente l isotecniscopio nel bagno termostatico, dopo averlo connesso con la linea a vuoto (pompa ad acqua + manometro). ale linea a vuoto contiene due rubinetti A e B, che permettono, rispettivamente, di collegare l isotecniscopio alla pompa ad acqua per eliminare l aria, e di immettere di nuovo dell aria, in modo da raggiungere le condizioni ottimali di equilibrio tra il liquido e il ore, secondo come descritto più avanti. Chiudere completamente il rubinetto B ed iniziare a fare il vuoto nell isotecniscopio, aprendo con delicatezza il rubinetto A. Man mano che viene eliminata l aria, il manometro segnerà una variazione di pressione corrispondente. Una volta che è stata eliminata tutta l aria, la pressione nel manometro non varierà più e la pressione presente nell isotecniscopio sarà solo determinata dal ore. uttavia, dato che la pompa a vuoto è perennemente collegata con l isotecniscopio, i ori, man a mano che si formano, vengono risucchiati, per cui il liquido continuerà ad aporare, in modo da ripristinare la sua tensione di ore, sino al punto di aporare del tutto. Per portare il liquido in condizioni di equilibrio con il suo ore è necessario agire con il rubinetto B, in modo da immettere una piccolissima quantità di aria nell isotecnisopio e far sì che l altezza del liquido presente sui due rami del tubo ad U dell isotecniscopio sia uguale. In queste condizioni il sistema sarà in equilibrio e la pressione letta sul manometro coinciderà con la tensione di ore del liquido. Annotare quindi sia la pressione letta sul manometro che la temperatura letta sul termometro immerso nel bagno termostatico. icordarsi anche di fare una stima dell errore sperimentale associato alla lettura sia della pressione che della temperatura. OSSEVAZIONE Purtroppo il rubinetto B è molto sensibile, per cui può capitare che il liquido nel tubo ad U ritorni tutto nel bulbo (ho introdotto troppa aria) oppure che apori tutto (ho immesso troppa poca aria). In tal caso basterà piegare l isotecniscopio in modo da riportare un po di liquido nel tubo ad U. Una volta letta la tensione di ore ad una data temperatura, effettuare altre misure aumentando di volta in volta di circa 5-10 gradi la temperatura del termostato, sino ad arrivare a circa 45 C e cercando di mantenere sempre il sistema in equilibrio con la procedura descritta sopra (N.B. Non bisogna superare la temperatura di 45-50 C). 5