Benessere organizzativo, salute e qualità della vita negli ambienti di lavoro

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CIFAPS (Centro Interdipartimentale Formazione Aggiornamento e Promozione Professioni Sanitarie) Università degli Studi di Roma Tor Vergata Corso di Alta Formazione in Organizzazione, Leadership e Strategie di Cambiamento Benessere organizzativo, salute e qualità della vita negli ambienti di lavoro Dr. Andrea Maccari 12 dicembre 2008 1 Oggi sappiamo che tutto ciò che la fisica antica concepiva come elemento semplice è organizzazione. L atomo è organizzazione; la molecola è organizzazione; la vita è organizzazione; la società è organizzazione. Ma ignoriamo tutto del significato di questo termine (Morin, 1977) 2 1

3 L organizzazione è una forma di azione collettiva reiterata basata su processi di differenziazione e di integrazione stabili e intenzionali, caratterizzata da legami di interdipendenza. (S. Zan, 2003 * ) * M. Ferrante e S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2003. 4 2

Il termine ORGANIZZARE ha assunto molteplici direzioni di significato Stabilire una struttura formale che impieghi nel modo più efficace le risorse dell organizzazione (finanziarie, materiali, fisiche e umane) A questo significato si collegano gli studi sulle strutture organizzative Raggruppare diverse attività assegnando ciascuna ad un manager in possesso di autorità per dirigerne i membri A questo significato si collegano gli studi sul management 5 Stabilire le relazioni fra le funzioni, gli incarichi, le mansioni A questo significato si collegano gli studi sui modelli di direzione e di valutazione del personale Ripartire i compiti fra il personale delle diverse unità operative delegando l autorità necessaria al loro svolgimento A questo significato si collegano gli studi sull organizzazione del lavoro 6 3

TRE CHIAVI DI LETTURA DI UN ORGANIZZAZIONE Nelle organizzazioni sono contemporaneamente presenti tre dimensioni delle quali è necessario tenere conto COMPORTAMENTALE POLITICO RAZIONALE 7 I COMPITI DI UN ORGANIZZAZIONE Selezionare i membri e valorizzarne le potenzialità Distribuire compiti e ruoli tra i membri e coordinarli Interagire con altre organizzazioni Influenzare l ambiente ed esserne a sua volta influenzato Utilizzare al meglio tutte le risorse Distribuire valore Produrre e diffondere conoscenza all interno e all esterno Agire in modo eticamente corretto Individuare, definire e ridefinire i propri obiettivi 8 4

SIGNIFICATO DI CULTURA ORGANIZZATIVA Struttura simbolica di significati per mezzo dei quali, ed entro i quali, i membri di un organizzazione interpretano la propria esperienza, ne colgono i significati e dirigono la propria azione 9 MODELLI CULTURALI NELLE ORGANIZZAZIONI 10 5

Riferimenti bibliografici M. Ferrante e S. Zan, Il fenomeno organizzativo, Carocci, Roma, 2003. C. Perrow, Le organizzazioni complesse, Angeli, Milano, 1988. R.W. Scott, Le organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 1985. 11 LE TEORIE CLASSICHE L ORGANIZZAZIONE SCIENTIFICA DEL LAVORO Scientific management (Taylor, 1886-1915) TEORIA GENERALE DELL AMMINISTRAZIONE (direzione) (Fayol, 1920-1925) TEORIA DELL ORGANIZZAZIONE BUROCRATICA DEL LAVORO (Weber, 1904-1920) 12 6

LE TEORIE CLASSICHE 13 LE TEORIE CLASSICHE IL MOVIMENTO DELLE RELAZIONI UMANE Human Relations (Mayo, 1927-1932) LA TEORIA DEI BISOGNI UMANI (Maslow, 1954) LA TEORIA X e Y (Mc Gregor,1960) LA TEORIA DEI VALORI (Argyris,1964) 14 7

LE TEORIE CLASSICHE LA TEORIA GENERALE DEI SISTEMI (von Bertalanffy, 1958) LE ORGANIZZAZIONI COME SISTEMI SOCIALI (Parsons, 1967) 15 Riferimenti bibliografici Manuali a contenuto storico-istituzionale: G. Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo, Angeli, Milano, 2002. A. Grandori, Teorie dell organizzazione, Giuffrè, Milano, 1984. J.G. March e H.A. Simon, Teoria dell organizzazione, Comunità, Milano, 1966. Manuali a contenuto tipologico-analitico: G. Morgan, Le metafore dell organizzazione, Angeli, Milano, 1989. C. Perrow, Le organizzazioni complesse, Angeli, Milano, 1988. R.W. Scott, Le organizzazioni, Il Mulino, Bologna, 1985. 16 8

Modelli e paradigmi di studio del benessere organizzativo Jaffe* sottolinea il carattere interdisciplinare del tema al quale si interessano discipline diverse quali la medicina, la psicologia, la sociologia, il management, l antropologia, le scienze politiche. Nonostante questa varietà di aspetti e di approcci è possibile individuare quattro prospettive principali: 1. il paradigma dello stress da lavoro e del burnout 2. la prospettiva dello sviluppo organizzativo o della riprogettazione organizzativa più interessata a capire come creare luoghi di lavoro efficaci, piuttosto che in salute o che legame ci sia tra comportamento dell individuo ed efficacia organizzativa 3. il paradigma delle politiche aziendali 4. lo studio psicodinamico dei manager, dai quali dipenderebbe la buona o cattiva salute organizzativa * Jaffe, D.T., The healty company. Research paradigms for personal and organizational health, Washinghton Press, 1995. 17 Modelli e paradigmi di studio del benessere organizzativo Karasek e Theorell* Nel loro modello sono prese in considerazione tre variabili: 1. le richieste che vengono avanzate sul lavoro, come avere un carico di lavoro eccessivo, fonti di stress psicologico e di ansia associata al sentimento di insicurezza del lavoro 2. la libertà decisionale o controllo percepito caratterizzata da due componenti: l autorità della decisione, ossia l autonomia del lavoratore di decidere liberamente in merito alle questioni relative al proprio lavoro e la discrezione delle abilità, cioè il grado di discrezione che possiede il cliente interno nell utilizzo delle proprie capacità 3. il supporto sociale, ossia relazioni positive con i colleghi e con i responsabili * Karasek, R., Theorell, T., Healthy work: stress, productivity, and the reconstruction of working life, New York, Basic Books, 1990. 18 9

PERSONE AL LAVORO I mutamenti sociali in atto nel nostro Paese richiedono, in modo non più derogabile, un amministrazione moderna in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei cittadini e delle imprese, a partire dal miglioramento dei servizi e quindi delle prestazioni fornite. 19 PERSONE AL LAVORO Molte strade sono state tentate in questi ultimi anni per raggiungere questo obiettivo, ma spesso si sono trascurati i principali protagonisti di questo cambiamento: gli uomini e le donne che lavorano nelle amministrazioni. 20 10

PERSONE AL LAVORO I processi di cambiamento avvenuti sul piano economico e sociale hanno modificato in modo evidente lo scenario di riferimento in cui operano le pubbliche amministrazioni, facendo nascere nuovi bisogni sia a livello di sistema sia per le singole categorie di cittadini. 21 PERSONE AL LAVORO Questi mutamenti portano ad un ripensamento profondo all interno delle amministrazioni, non più esclusivamente nel segno del miglioramento gestionale, della semplificazione dei processi e della qualità dei servizi, 22 11

PERSONE AL LAVORO ma soprattutto nella capacità di governare un sistema complesso di risorse territoriali e di relazioni su più livelli e di negoziare, con i diversi attori sociali, le condizioni che permettono di assicurare un armonico sviluppo e la tutela degli interessi generali. 23 PERSONE AL LAVORO I processi di cambiamento avvenuti sul piano economico e sociale hanno modificato in modo evidente lo scenario di riferimento in cui operano le pubbliche amministrazioni In particolare due aspetti di contesto hanno caratterizzato gli ultimi venti anni, condizionando le politiche pubbliche: la crisi del Welfare State e lo sviluppo dei processi di globalizzazione. 24 12

PERSONE AL LAVORO La qualità della vita lavorativa, l attenzione a favorire le condizioni per un ambiente stimolante, capace di rispondere alle esigenze dei lavoratori, di offrire adeguati spazi di autonomia e riconoscimento, sono dunque fattori fondamentali per assicurare motivazione al lavoro e creare un senso di appartenenza 25 La capacità di un organizzazione di sopravvivere e svilupparsi: favorendo la convivenza al suo interno mantenendo e promuovendo un adeguato grado di benessere fisico e psicologico in chi vi lavora 26 13

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Allestisce un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente COMFORT E FUNZIONALITA DELL AMBIENTE DI LAVORO 27 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Adotta tutte le azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali CULTURA DELLA SICUREZZA 28 14

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Pone obiettivi espliciti e chiari ed è coerente tra enunciati e prassi operative COMUNICAZIONI NON AMBIGUE COERENZA TRA DICHIARATO E AGITO 29 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Assicura scorrevolezza operativa, rapidità di decisione, supporta l azione verso gli obiettivi NON SI CREANO FALSI PROBLEMI SENSAZIONE DI PROCEDERE VERSO GLI OBIETTIVI 30 15

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Mette a disposizione le informazioni pertinenti al lavoro COMUNICAZIONE INTERNA CULTURA DELLA CONDIVISIONE DEL SAPERE 31 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Pianifica compiti e attività in modo da non produrre livelli eccessivi di stress TOLLERABILITA DI COMPITI E ATTIVITA 32 16

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e stimola nuove potenzialità CONGRUENZA TRA COMPITI E COMPETENZE FORMAZIONE 33 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Assicura equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di responsabilità, di promozione del personale CRITERI CHIARI ED ESPLICITI PER CARRIERA E INCENTIVI 34 17

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Stimola il senso di utilità sociale contribuendo a dar senso alla giornata lavorativa dei singoli ESPLICITAZIONE DELLA NECESSITA DEL CONTRIBUTO DI OGNUNO 35 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Ascolta le istanze e le proposte dei dipendenti COINVOLGIMENTO PARTECIPAZIONE NEGOZIAZIONE 36 18

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... Stimola un ambiente relazionale franco, comunicativo, collaborativo QUALITA DELLA COMUNICAZIONE E DELLO STILE RELAZIONALE 37 UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... E in grado di governare l espressione della conflittualità mantenendo livelli tollerabili di convivenza QUALITA DELLA COMUNICAZIONE E DELLO STILE RELAZIONALE 38 19

UNA ORGANIZZAZIONE PUO CONSIDERARSI IN BUONA SALUTE SE... E aperta all ambiente esterno e all innovazione tecnologica e culturale FLESSIBILITA APERTURA AL CAMBIAMENTO 39 Benessere Organizzativo Il lavoro rappresenta la risorsa fondamentale per le organizzazioni che producono i servizi pubblici Molto spesso questi servizi non sono realizzati grazie a impianti o con materiali particolarmente costosi: la componente intangibile è frequentemente dominante nelle attività e il fattore lavoro diviene la variabile decisiva 40 20

Benessere Organizzativo In tutte le amministrazioni pubbliche la complessità dei problemi da affrontare è in aumento L insoddisfazione per gli strumenti tradizionali di gestione del personale è evidente e crescono le esigenze di individuare nuove politiche di sviluppo e di intervento 41 Benessere Organizzativo La dimensione gerarchica e le procedure soltanto non possono governare la convivenza organizzativa In un sistema ad alta intensità di lavoro intellettuale, le relazioni informali tra le persone rappresentano una variabile altrettanto fondamentale 42 21

Benessere Organizzativo La possibilità di valutare il benessere organizzativo di un amministrazione pubblica rappresenta un opportunità per conoscere le opinioni degli operatori sulle dimensioni che determinano la qualità della vita e delle relazioni nei luoghi di lavoro e per valorizzare le risorse umane 43 Benessere Organizzativo Una recente ricerca*, condotta utilizzando le dimensioni di analisi del BO, ha effettivamente messo in luce una serie di questioni critiche che aiutano a riflettere su quali sono le aree di maggiore debolezza ancora presenti in molte amministrazioni * F. Avallone e M. Bonaretti (a cura di), Benessere Organizzativo, Rubbettino, 2003. 44 22

Benessere Organizzativo Questi ambiti di criticità vengono segnalati dai lavoratori come questioni di effettiva sofferenza, che sembrano rappresentare fattori inabilitanti allo sviluppo della motivazione e del senso di appartenenza 45 Benessere Organizzativo La domanda di personalizzazione Sotto il profilo organizzativo, non esiste una nozione unitaria di lavoro nella pubblica amministrazione; ma esistono contributi professionali molto differenti, realizzati presso amministrazioni pubbliche molto diverse tra loro e il personale che svolge questi compiti a sua volta presenta caratteristiche socio-professionali e attese diverse verso il lavoro 46 23

Benessere Organizzativo In seguito all emanazione della Direttiva sul benessere organizzativo*, nell ambito del Programma Cantieri87, 94 Amministrazioni pubbliche, di differente tipologia e dimensione, hanno sperimentato un percorso di analisi della qualità della vita delle persone nei luoghi di lavoro. L indagine ha coinvolto 16.535 lavoratori del pubblico impiego, appartenenti a tutte le categorie professionali. I risultati aggregati di queste sperimentazioni costituiscono un patrimonio informativo tra i più ricchi e complessi in questo ambito nel panorama internazionale. * Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 Marzo 2004 sulle Misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni. 47 Benessere Organizzativo Con la Direttiva il Dipartimento della funzione Pubblica pone l attenzione sulla gestione delle risorse umane. La Direttiva individua: le motivazioni per l adozione di misure finalizzate ad accrescere il benessere organizzativo le indicazioni da seguire per accrescere il benessere organizzativo gli strumenti per l attuazione della direttiva * Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 Marzo 2004 sulle Misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni. 48 24

Riferimenti bibliografici A. Bagnasco, Società fuori squadra, Il Mulino, 2003. B. Semprini, La società di flusso, Franco Angeli, 2003. F. Cafaggi, Modelli di governo, riforma dello stato sociale e ruolo del terzo settore, Il Mulino, 2002. Z. Bauman, Una nuova condizione umana, Vita e Pensiero 2003. F. Avallone e M. Bonaretti (a cura di), Benessere Organizzativo, Rubbettino, 2003. 49 Grazie per l attenzione 50 25