Fondazione Istud - 25 novembre 2011 Gabriele Barbaresco, Area Studi Mediobanca

Documenti analoghi
Le medie imprese industriali del Nord Ovest Edizione 2011

Le medie imprese industriali italiane Edizione Fulvio Coltorti, Ufficio Studi Mediobanca Milano, 11 marzo 2010

L industria italiana tra declino e trasformazione un quadro di riferimento

Grande o piccola impresa: chi esce meglio dalla crisi. Fulvio Coltorti, Area Studi Mediobanca Irpet, Firenze 21 gennaio 2011

Quarto capitalismo. Fulvio Coltorti Roma, FULM 30 settembre 2010

Manifatturiero industria del futuro

Le medie imprese industriali Italia e Mezzogiorno

Le medie imprese industriali italiane del Nord Ovest

Il Quarto capitalismo: nuovo motore dello sviluppo italiano. Area Studi Mediobanca per Aspen Milano, 18 luglio 2011

Le medie imprese industriali italiane del Nord Est

Le medie imprese industriali italiane

Le medie imprese industriali italiane

FOCUS GROUP MECCANICA

La finanza delle imprese italiane e la crisi economica

Le medie imprese industriali italiane Focus sulla Lombardia

Le medie imprese italiane nel Triveneto. Sara Volpi Area Studi Mediobanca

LE IMPRESE DI FAMIGLIA NELL ECONOMIA ITALIANA Specificità delle dinamiche occupazionali nelle imprese di famiglia. Convegno 30 ottobre 2013

Il Quarto Capitalismo Passato e Futuro

Le medie imprese industriali italiane Focus sulla Lombardia. Fulvio Coltorti, Ufficio Studi Mediobanca Milano, 21 aprile 2008

Osservatorio sul risk management nelle medie imprese manifatturiere Gabriele Barbaresco Area Studi Mediobanca

La sfida dell economia globale alle economie locali

Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere. Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche

L INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI MACCHINE UTENSILI: LE ULTIME TENDENZE

POSIZIONAMENTO DI MERCATO E STRATEGIE DI FILIERA DELLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI

L internazionalizzazione delle imprese italiane

Domenico Mauriello Centro Studi Unioncamere

I caratteri strutturali del sistema Paese Italia

L'ITALIA CHE PIACE: DATI E TENDENZE DEL TURISMO INCOMING. Lamberto Mancini Direttore Generale Touring Club Italiano

IL SISTEMA PRODUTTIVO PIEMONTESE: COMPETITIVITÀ E PERFORMANCE. 04 aprile 2016

Internazionalizzazione delle imprese

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI IN LOMBARDIA

Opportunità e strategie dell ICE per le imprese - Focus Veneto

il Commercio Estero in Friuli Venezia Giulia anno 2016

Il contesto economico nel 2013

Indice. Lo scenario economico globale. Il posizionamento dell Italia. Le imprese italiane e l internazionalizzazione. Focus Emilia-Romagna e Rimini

RISULTATI DELL INDAGINE CONGIUNTURALE RELATIVA AL II TRIMESTRE 2012

PMI e capitale di rischio

Festival CittàImpresa Le medie imprese vincenti: l identikit di 140 nuove «locomotive» del made in Italy

I numeri dell industria farmaceutica in Italia. Giugno 2016

Le dimensioni delle imprese italiane, il confronto internazionale, le proiezioni future

Grandi e medie imprese toscane e gruppi d impresa

L EXPORT IN EMILIA-ROMAGNA

ABILITÀ Le abilità abilità del del Veneto Venezia, 4 luglio 2017

L industria farmaceutica in Italia: un valore che cresce con l Hi-Tech. Pierluigi Petrone

Nuovi scenari e opportunità per il Made in Italy

Gli effetti della crisi nelle filiere meccaniche dell Emilia Romagna

Il mercato italiano della produzione dell Arredo & Design

TERZA SESSIONE: INDUSTRY Introduzione di Marco Fortis Fondazione Edison e Università Cattolica

Le medie imprese italiane ( ) Gabriele Barbaresco Area Studi Mediobanca

QUADERNO DELLA CHIMICA A MILANO 2006

L innovazione nel sistema produttivo

Politica industriale e strategie globali

Imprenditori e imprenditorialità dell industria cosmetica in Italia

10 VERITÀ SULLA COMPETITIVITÀ ITALIANA FOCUS SUL SETTORE NAUTICA

Il settore automotive nei principali paesi europei

L internazionalizzazione delle imprese della provincia di Roma

Il riposizionamento competitivo delle imprese internazionalizzate: nuove evidenze a supporto delle policy

La crisi e le prospettive della manifattura in Italia Fulvio Coltorti, Direttore emerito dell Area Studi Mediobanca

Investimenti per rafforzare la ripresa. Fabrizio Guelpa, Direzione Studi e Ricerche ACEF, Bologna, 30 ottobre 2017

L Industria Alimentare Italiana Outolook

La centralità delle filiere produttive in Italia e in Piemonte

La nuova finanza d impresa per la crescita del Piemonte Startup, medie imprese, private equity, aggregazioni per rilanciare la crescita

Le nuove frontiere della pace: l impegno per un economia giusta e solidale

L interscambio commerciale con l estero della provincia di Bergamo nel primo trimestre 2014

Annuario Istat-Ice 2015

Esportazioni 3 trimestre Var.% Imp. 2016/2015. Italia ,9% +0,5% Puglia Brindisi

Mercato mondiale dell ICT (2001-) Mercato ICT 7% 5,9% 6% 3% 2% Differenziale 4% 0.8% 4,9% 5% 6,1% 3,9% 1.8% 5,1% 4,3% PIL 2.5% -0.7% 3,2% 3,2% -2.5% 2

L indotto di Expo 2015

Aiuto alla crescita economica (ACE) e suo utilizzo

Io sono cultura L Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi

COMUNICATO STAMPA. Per informazioni

SEZIONE TESSILE ABBIGLIAMENTO MODA E ACCESSORI

Le aziende familiari nel settore vitivinicolo. Cattedra AIdAF-EY di Strategia delle aziende familiari. In memoria di Alberto Falck

Le imprese milanesi nel contesto internazionale

LE MEDIE IMPRESE VINCENTI: L IDENTIKIT DI 140 NUOVE LOCOMOTIVE DEL MADE IN ITALY

Dati cumulativi di 2065 imprese italiane

A cura del Servizio Studi Padova, marzo 2017

COMMERCIO ESTERO SINTESI SULL EXPORT DELL EMILIA-ROMAGNA. Anno 2015

Il settore dell igiene urbana in Italia: inquadramento e focus sul costo del lavoro. Rivoltella del Garda, 9-10 Luglio 2015

RAPPORTO SULL ECONOMIA DI PARMA NEL 2015

NORD EST: IL QUADRO SOCIO-ECONOMICO. Daniele Marini, Università di Padova 8 novembre 2012

I fulcri della competitività 1.Risorse umane 2. Ricerca e innovazione 3.Infrastrutture 4.Internazionalizzazione

Senza il Giappone, la produzione di autoveicoli cresce nel 1 semestre 2011 del 5%

I settori produttivi

Assinform. Anteprima del Rapporto 2008 Giancarlo Capitani. Amministratore Delegato NetConsulting. Milano, 17 marzo 2008

L industria chimica in Toscana. Giugno 2016

L ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN VENETO

IDENTIKIT DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE DEL BELLO E BEN FATTO

Modelli di impresa e performance

Commercio estero e attività internazionali delle imprese 2014

Discussione di : Integrazione economica internazionale e occupazione in Italia Rapporto CER

Bologna, 22 marzo 2016 COMPETITIVITA E SVILUPPO DELL AGROALIMENTARE ITALIANO DENIS PANTINI. Direttore Area Agroalimentare - NOMISMA spa

Le determinanti strategiche dell internazionalizzazione

MONITOR LE IMPRESE AGROINDUSTRIALI DEL NORD ITALIA

LE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST Strategie di mercato e organizzazione

Monza, 10 giugno 2014 SPAGNA. Uscita dalla crisi economica ed opportunità per le imprese italiane

Quale futuro per l industria farmaceutica in Italia

Il mercato siderurgico. Osservatorio congiunturale Bologna, 21 novembre 2013

Aiuto alla crescita economica (ACE) e suo utilizzo

L attuale andamento del mercato del legname in Italia.

Transcript:

Quarto Capitalismo e Grande Industria Fondazione Istud - 25 novembre 2011 Gabriele Barbaresco, Area Studi Mediobanca

I parametri dimensionali Fatturato > 15mln < = 330mln > 330mln < = 3mld Dipendenti Da 50 a 499 Medie imprese (junior) Oltre 499 Imprese medio-grandi (senior) 2

La prima sistematizzazione accademica: Andrea Colli (2002) 3

Il Quarto Capitalismo: sulle ceneri della grande industria e con le radici nei distretti 1 Le prime grandi imprese (fine 800) 2 Il capitalismo di Stato (1933) 3 I distretti (1960/1970) 4 Le medie imprese e altro (anni 1990) 4

Un mutamento epocale nel modo di concepire la produzione: dal fordismo al TPS Henry Ford, simbolo della produzione di massa e dell organizzazione scientifica del lavoro; introdusse la catena di montaggio nel 1913 l operaio medio... desidera un lavoro nel quale non debba erogare molta energia fisica, ma soprattutto... nel quale non debba pensare Henry Ford, 1922 Taiichi Ohno, nato in Manchuria, oggi Cina; entrò in Toyota nel 1932 e inventò la produzione snella (Toyota Production System) una squadra vincente combina un buon lavoro di gruppo con le capacità e il talento dei singoli Taiichi Ohno, 1978 5

Fine anni 70, la grande impresa non assorbe più risorse umane (downsizing) Indice del numero di dipendenti delle grandi imprese 1980-2008 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 6

e riduce il proprio contributo alla ricchezza PIL e valore aggiunto, base 1974=100; differenze percentuali scala di dx 1.700 1.500 1.300 1.100 900 700 500 300 100 1974 1980 1990 1998 PIL VA GI Pubblica VA GI Privata Minore crescita della GI in p.p. p (scala dx) 0-5 -10-15 -20-25 -30-35 -40 Fonte: Becattini G., Coltorti F. [2004], Aree di grande impresa ed aree distrettuali nello sviluppo post-bellico dell Italia: un esplorazione preliminare, in Rivista Italiana degli Economisti, n. 1 7

La genesi del Terzo e Quarto Capitalismo La grande impresa entra in crisi, in Italia, a metà degli anni 70 Tramonta il modello fordista e con esso la chimera dei rendimenti di scala crescenti ad libitum; la domanda del consumatore si segmenta: da pochi bene indifferenziati a molti beni personalizzati Si affaccia un homo novus : l imprenditore distrettuale, ricco di inventiva, ma povero di capitali La deverticalizzazione della grande impresa e l avvento del modello distrettuale segnano il passaggio dell economie di scala interne a quelle esterne ; si compete per sistemi di imprese legate dalla appartenenza territoriale e da rapporti di fornitura La proiezione delle imprese del Quarto Capitalismo è internazionale, ma forte resta il radicamento al territorio che fornisce e rigenera le risorse professionali e rinsalda il contesto delle relazioni sociali Si afferma un nuovo modello di impresa, leggera (anche finanziariamente), meccanizzata, flessibile, basata sui rapporti di filiera e su produzioni di nicchia nella quale le imprese sono quasi monopoliste, innovando continuamente in mercati che sono tuttavia aperti a potenziali concorrenti italiani ed esteri ; la dimensione aziendale è determinata dalle nicchie e le opzioni di crescita sono legate alla volontà imprenditoriale di presidiare più nicche Il focus è sull innovazione di prodotto, non di processo 8

Il vuoto lasciato dalla GI viene colmato dai distretti Quote percentuali degli addetti manifatturieri e del valore aggiunto dell industria in s.s. 60 50 40 30 20 10 0 1951 1961 1971 1981 1991 1996 Province di GI Province distrettuali 80 60 40 20 0 1951 1961 1971 1981 1991 1996 Province di GI Province distrettuali Fonte: Becattini G., Coltorti F. [2004], Aree di grande impresa ed aree distrettuali nello sviluppo post-bellico dell Italia: un esplorazione preliminare, in Rivista Italiana degli Economisti, n. 1 9

Chi fur li maggiori tui? MI e luoghi distrettuali NEC + Lombardia 80% Piemonte e Liguria 10% Lazio e Sud 10% 10

Medie imprese italiane: dialettali e poliglotte "Vere" Medie imprese 3.921 Le controllanti estere (18% delle MI potenziali) hanno sede in Proprietà straniera ca 1.100 Grandi gruppi italiani ca 1.200 Controllano 1.834 società estere (30% del totale), di cui 355 manifatturiere (20% delle estere) con sede in America 18% Altri UE 16% Eurozona 53% Resto del mondo 2% Svizzera 7% Africa e Asia 4% Altri UE 4% Est UE 20% America Cina 15% Eurozona 32% 13% Africa e Asia (ex Cina) 7% Est europeo non UE 5% Svizzera 3% Oceania 1% 11

Lean production ergo Lean finance Valori in % del totale attivo tangibile; 2008 55,9 36,66 45,3 44,1 63,4 54,7-32,5-26,4-26,0-20,7-46,8-48,0-45,1-25,6-28,9 Medie imprese Multinazionali europee Maggiori multinazionali italiane CNT DF a m/l DF a breve Attivi circolanti Attivi immobilizzati 12

non solo in Italia Valori in % del totale attivo tangibile; 2006 71,4 63,7 48,2 28,6 36,3 51,8-21,1-17,1-61,8-34,6-22,6-42,8-22,8-17,5-59,7 Germania Italia Spagna CNT DF a m/l DF a breve Attivi circolanti Attivi immobilizzati 13

Che cosa NON è il quarto capitalismo Uno stato transitorio nella crescita dimensionale: quando le imprese si specializzano organizzandosi per fasi la dimensione non è rilevante e dipende dal tipo di produzione e dallo specifico mercato (nicchia) Un insiemei di imprese dbli deboli perché controllate t da famiglie: il controllo familiare assicura una presa diretta sul management e la pronta adozione delle scelte strategiche più appropriate in un ottica di lungo periodo. Il controllo familiare favorisce inoltre il radicamento sul territorio. Le imprese inefficienti perché guidate da eredi inadeguati vengono eliminate dai competitorche operano sullo stesso mercato Un insieme di imprese deboli perché troppo piccole: l organizzazione a sistema consente di frazionare i fabbisogni finanziari tra i diversi partecipanti alla filiera. Gli investimenti vengono prevalentemente autofinanziati. Il ricorso alla borsa è raro e avviene solo in presenza di operazioni che producono una discontinuità nel livello dimensionale che tuttavia resta intermedio Un fenomeno irrilevante per il benessere del Paese 14

La nicchia determina la dimensione Ultraflex, 65 dipendenti: d leader mondiale nei componenti per nautica con 200 mila pezzi/anno Grafica Veneta, 180 dipendenti: 100 milioni di libri/anno Tesmec, 350 dipendenti: linee elettriche e macchine per scavo in oltre 100 paesi Albini Group, 1.370 dipendenti: made in Italy, 5.000 nuove varianti di tessuto in ogni stagione Elica, 2.800 dipendenti: 17 milioni/anno di cappe e motori 15

Il Quarto capitalismo: opera in nicchia, ma non è un fenomeno di nicchia Manifattura VA delle società di capitale 2007 GI estere 13,0 Medio-grandi 10,3 4 capitalismo con l indotto 40-50% Gruppi maggiori 84 8,4 Medie imprese 18,3 Piccole imprese 50,0 0 Stime su dati Mediobanca e Unioncamere 16

Forse i problemi sono (anche) altrove: Grande industria, Grande assente? (1999-2007) mln, prezzi al produttore, valori % Beni manifatturieri prodotti in prevalenza da Prezzi correnti Quantità Grandi imprese 31,3-11,8 Distretti e Quarto Capitalismo 68,7 111,8 Totale manifattura 100,0 100,0 17

Valore aggiunto: medie imprese e gruppi maggiori Indice 1995=100; dati Mediobanca a prezzi correnti nel 2010: medie imprese 144, gruppi maggiori 84 160,0 2007-2010 Medie imprese: - 7,0% 150,0 Medio-grandi: - 11,3% Gruppi maggiori: - 18,1% 140,0 130,00 120,0 110,0 100,0 90,0 80,0 70,0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Gruppi maggiori italiani Medie imprese 18

Motore di sviluppo: saldi export import Manifattura - mln 55.803 61.700 65.747 63.280 60.337 63.354 62.895 68.708 77.951 79.822 62.681 64.527 70.785-20.067-23.236-20.937-21.152-23.997-25.809-24.932-29 29.012-30.994-24.108-20.061-31.335 335-34.973 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011e Distretti e 4 capitalismo Grandi imprese Elaborazioni su dati Istat (esclusi coke e derivati raffinazione) 19

Dove bisognerebbe essere grandi non lo siamo Net sales 2009 ( mld) 3.000 80 2.500 68,5 70 60 2.000 46,1 50 1.500 34 36,4 35,9 33,2 40 1.000 18,6 15,5 30 20 500 10 0 Germany France UK Italy Spain Scandinavia Benelux Switzerland 0 Industrials Telecommunications Utilities Net sales as % of GDP 20

e se togliamo Stato, ex Stato ed estero resta poco Fatturato 2010, mld 98,5 90,1(*) 71,9 27,1 18,7 11,3 7,8 7,7 6,6 5,8 4,8 4,8 4,8 4,6 4,3 3,9 2,6 2,4 EN Exor Enel Telecom Italiaa Finmeccanica a Tenaris+Ternium Riva STM Ferrero Barillaa Fincantierii Danielii Luxottica Italcementi Pirellii Cofide Prysmian Parmalat I A controllo statale * Compresa Chrysler 21

Le dubbie ricadute sul benessere delle MSEs... Variazioni % dei dipendenti, 2000-2009 50 40 30 20 10 0-10 -20-30 -40 24,7-29,2 2 43,6 1,8 0,4 7,8 14,2 34,0 21,1 11,5 22,1-2,8-8,3-10,7-12,3-25,1-32,3 2,2 0,1-16,7 11,6 12,1-1,9 19-13,0 Benelux Francia Germania Italia Svizzera UK Europa Nord America Var % totale t Var % home country Var % estero 22

mettono d accordo pubblico e privato Variazioni % dei dipendenti, 2000-2009 60 50 48,88 40 30 20 10 0 13,2 56 5,6 16,9-10 -20-5,9 Società pubbliche -12,3 Società private Var % totale t Var % home country Var % estero 23

ma sono il dazio da pagare se si compete sui costi MNEs manifatturiere, 2009; in rapporto all area russo-asiatica Costo del lavoro (volte) Valore aggiunto (volte) Francia 2,7 1,7 Germania 30 3,0 16 1,6 Italia 2,8 1,3 UK 2,8 2,7 USA 3,3 2,2 Svizzera 3,0 2,6 24

Le stranezze di casa nostra: le medie imprese crescono nonostante il fisco. 45,5 32,9 27,9 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Medie imprese Grandi imprese italiane Multinazionali europee 25

che mostra uno strano accanimento MI per le quali è disponibile il dettaglio fiscale; 2008 Tax rate medio = 38,8% di cui: Ires = 27,0% Irap = 11,8% 342 374 420 404 304 65,2 194 19,5 31,8 5,3 8,5 12,6 26,4 27,0 25,5 29,0 31,4 26,6 1 2 3 4 5 6 Irap (%) Ires (%) N. imprese 26

MI italiane meno solide, ma con un fisco più leggero Modello di scoring R&S-Unioncamere, dati 2006 BB BB+ 19,0 2,5 66,9 59 5,9 27,1 60 6,0 Germania Italia Spagna Inv. Grade Intermedie Fragili BB+ Ipotizzando che il risparmio fiscale derivante dalla tassazione delle MI italiane come le GI (circa 7mld tra 1999 e 2006) fosse stato trasferito nei mezzi propri, le MI italiane avrebbero guadagnato un notch, da BB a BB+ 78,5 78,5 BBB 49,5 44,6 BBB BB+ 70,8 66,9 19,0 27,3 27,1 2,5 1,9 6,0 Germania Italia Spagna Inv. Grade Intermedie Fragili 27

Il Premio: un iter articolato Le Principali società Italiane Parametri dimensionali Imprese del Quarto Capitalismo Imprese del Quarto Capitalismo Parametri di crescita e redditività Classifica imprese c.d. dinamiche Classifica imprese c.d. dinamiche Ulteriori parametri triennali Imprese candidate al Premio Mediobanca Imprese candidate al Premio Mediobanca Istruttoria e Comitato Tecnico Due imprese vincitrici it i i 28

I criteri algoritmici, utili ma Dal 1999 per le imprese c.d. junior e dal 2007 per le senior, l US Mediobanca pubblica la classifica delle imprese dinamiche. Si tratta di società industriali o di servizi a contenuto industriale, che hanno centrato obiettivi di crescita: incremento dlf del fatturato t pari ad almeno il 20% nell ultimo lti anno e sul 2007 solo per l ed. 2011 (anche per effetto di acquisizioni) redditività: incidenza dell utile sul fatturato pari ad almeno il 4% straordinari) (al netto di proventi Sono criteri molto stringenti, ma la candidatura al Premio richiede di più: redditività minima (4% U/F) in ognuno degli ultimi tre anni e crescita complessiva del fatturato pari al 40% nell ultimo triennio; per l ed. 2011 si è sospeso il vincolo di crescita minima del fatturato del 20% nell ultimo esercizio coincidente con l anno di crisi 2009 29

non basta essere bravi sulla carta Un team di analisti stende un profilo dell impresa candidata, attraverso la raccolta e l elaborazione di informazioni pubbliche (nel mese di gennaio) La società viene visitata e si tiene un colloquio con i vertici aziendali per la raccolta di informazioni i i riservate, anche attraverso un questionario i preventivamente t inviatoi Il dossier finale viene condiviso con l azienda, che lo approva formalmente Tutti i dossier approvati sono trasmessi al Comitato, composto dai soli membri esterni del CT R&S, accademici di fama e certamente indipendenti da Mediobanca Il Comitato con giudizio inappellabile dichiara due vincitori, uno ciascuno per le categorie junior e senior (ogni anno entro la prima decade di aprile) Il premio è consegnato presso Mediobanca durante un convegno in cui le due aziende premiate testimoniano la propria storia di successo (in maggio) 30

Gli happy few: imprese dinamiche e candidate al Premio Edizione 2006/07 Edizione 2007/08 Edizione 2008/09 Edizione 2009/10 Edizione 2010/11* Edizione 2011/12* Totale censito 1.485 1.527 1.523 1.524 1.489 1.490 Dinamiche Junior Senior 46 (3,1%) 21 (1,4%) 25 (1,7%) 64 (4,2%) 31 (2,0%) 33 (2,2%) 35 (2,3%) 16 (1,1%) 1%) 19 (1,2%) 27 (1,8%) 8 (0,5%) 19 (1,3%) 8 (0,5%) 2 (0,1%) 6 (0,4%) 24 (1,6%) 29 (0,6%) 15 (1,0%) Premio Junior Senior 17 (1,1%) 6 (0,4%) 11 (0,7%) 27 (1,8%) 11 (0,7%) 16 (1,1%) 17 (1,1%) 10 (0,7%) 7 (0,4%) 10 (0,7%) 3 (0,2%) 7 (0,5%) 18 (1,2%) 7 (0,5%) 11 (0,7%)? * Paramteri di selezione parzialmente rivisti 31

Candidati e vincitori: mestieri e luoghi Nord Ovest Nord Est Centro NEC Sud e Isole Totali Beni per la persona e la casa 3 8 (1 premio) - 2 14 Geox Tv (2009) Meccanico elettronico 6 12 (5 premi) 2 2 22 Metallurgico 4 2 - Nice Tv 1 (2007) 7 Energetico 2 Carel Pd (2008) - 1 - (1 premio) Landi Re (2008) ASM Bs (2007) Faber Ud (2009) 3 Altre attività 1 Trevi FC (2010) 1 1 1 (1 premio) SSBT Bs (2011) 4 Costruzioni Diasorin - Vc (2011) - - Federlegno Mi (2010) 3 3 Servizi 4 (1 premio) 3-4 11 Totali 20 26 5 13 64 32

Bravi prima, bravi dopo Mon / Fatturato (%) 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 00 0,0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Manifattura Screen Service BT (2009) Diasorin (2009) Federlegno (2008) Trevi (2008) Faber (2007) Geox (2007) Carel (2006) Landi (2006) Nice (2005) 33