RASSEGNA STAMPA Martedì 24 febbraio 2015 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati 6 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 9 Prime Pagine 14
Rassegna associativa FIDAS
IL GAZZETTINO L Afds vota il direttivo la sezione è in crescita SACILE - (fs) Si rinnova il consiglio direttivo dell Afds di Sacile, la più vecchia sezione della provincia, che nell'ottobre scorso ha festeggiato il 58. anniversario dalla costituzione. L'incontro dell'assemblea ordinaria dei soci per il rinnovo delle cariche sociali per il prossimo quadriennio 2015-2018, è in programma sabato alle 10 alla Casa del volontariato. «Una sezione che gode ancora di ottima salute e le tante iniziative messe in campo lo dimostrano - spiega il presidente Messina - ma anche le nuove adesioni, che nel 2014 sono state 19 e il numero di donazioni ben 456 nell'ultimo anno. In questi anni abbiamo lavorato molto con la comunicazione, perchè rappresenta l'elemento fondamentale della crescita associativa; comunicare non significa solo informare, ma anche e soprattutto entrare in relazione con le persone. Tra associazione di volontariato e socio si deve stabilire un rapporto di fiducia dinamico per garantire una partecipazione globale, trasparenza e, soprattutto, un adeguata comunicazione per un miglior utilizzo delle risorse disponibili». Si spera sabato in una presenza numerosa dei giovani: «Sappiamo che il fabbisogno di sangue è in costante aumento per motivi ormai noti come l'aumento della vita media o l'aumento degli infortuni sul lavoro e sulla strada - conclude Messina - quindi mi auguro una partecipazione numerosa e un incremento di nuovi soci e di donazioni programmate».
IL FATTO NISSENO.IT Caltanissetta, campagna scolastica della Fidas CALTANISSETTA Anche quest anno continua la sensibilizzazione del dono del sangue da parte della FIDAS presso gli istituti superiori della citta e della provincia. Nei giorni scorsi l Associazione si e recata nell Istituto Mottura e grazie alla collaborazione del dirigente scolastico professoressa Laura Zurli e degli insegnanti referenti alla salute Fiorino e Tortorici, si e condiviso un momento ormativo e di sensibilizzazione sulla cultura della donazione. All incontro era presente anche il presidente della FIDAS Ing. Roberto Bonasera che con la collaborazione dei segretari Salvatore Pilato e Roberta Lopiano, ha spiegato l importanza di incrementare quel gruppo prezioso di donatori di sangue che con un gesto semplice ma speciale, salva vite umane. Nell occasione e stato festeggiato con una torta lo studente Francesco Iachetta che ha effettuato la sua prima donazione al compimento del suo diciottesimo anno d eta condividendo con i propri compagni e gli insegnanti tale importante gesto di solidarieta.
Rassegna sangue e emoderivati
NOTIZIARIO ITALIANO.IT Una 'pillola' aiuterà a scoprire tumori con l'analisi del sangue Una 'pillola' per scoprire un tumore con una analisi del sangue. Una diagnosi così semplice, inseguita da decenni, potrebbe diventare possibile in pochi anni grazie ad una tecnica basata su nanoanelli di Dna, messa a punto nell'università californiana di Stanford e descritta sulla rivista dell'accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas). La tecnica si basa su una pillola che, una volta ingerita, libera nanoparticelle fatte di Dna che interagiscono con le cellule del tumore, producendo una proteina-spia solo quando entrano in contatto con le cellule malate. Perciò è sufficiente un prelievo di sangue e andare in cerca della proteina per sapere se c'è un tumore e quanto è esteso. I primi test sui topi sono incoraggianti e secondo i ricercatori, guidati da Sanjiv S. Gambhir, questa nuova tecnica di diagnosi precoce potrebbe diventare una realtà in pochi anni. Molti tumori, come quelli di prostata, colon-retto e ovaie, producono sostanze specifiche (marcatori tumorali), ma diverse fra loro. A complicare le cose, queste sostanze sono spesso prodotte anche dai tessuti sani e nei tumori ai primi stadi sono scarse per essere rilevabili. Per progettare un test valido per tutte le forme di tumore e efficace sin dai primissimi stadi i ricercatori hanno costruito i minuscoli anelli di Dna che contengono il gene che produce la proteina Seap (fosfatasi alcalina embrionale), prodotta esclusivamente negli embrioni umani. Quindi hanno modificato il gene in modo che venga attivato soltanto dalle cellule tumorali. Di conseguenza ogni volta che nel sangue è presente la proteina Seap, questa rivela l'esistenza di un tumore.
IL PICCOLO Se il sangue è una bomba a orologeria Studi fra Trieste, Bologna e Pavia aggiungono un tassello alla ricerca sulle piastrinopenie ereditarie di Cristina Serra Trieste è uno dei poli medico-scientifici italiani dove, da oltre 15 anni, si studiano le piastrinopenie ereditarie. Si tratta di malattie rare e difficili da diagnosticare che colpiscono le piastrine del sangue, cellule dal ruolo indispensabile senza le quali anche una piccola ferita potrebbe risultare fatale. I malati di piastrinopenie, infatti, rischiano emorragie da trauma, da parto o anche per un semplice intervento dentistico, se i loro valori piastrinici scendono fra 50 e 100 miliardi di cellule per litro di sangue. Possono andare incontro a emorragie spontanee o disturbi peggiori (insufficienza renale e leucemia) se le piastrine sono inferiori a 50 miliardi/lt. Anna Savoia, docente di genetica medica all Università di Trieste e ricercatrice al Burlo Garofalo - insieme a Marco Seri del Policlinico Sant Orsola-Malpighi di Bologna e a Patrizia Noris del Policlinico San Matteo di Pavia - è fra i co-autori di uno studio che ha meritato la copertina della principale rivista internazionale di ematologia: Blood Journal. La ricerca effettuata dai tre gruppi di studiosi finanziati da Telethon nell ambito di un progetto partito nel 2013 ha studiato 128 individui con piastrinopenia ereditaria e le relative famiglie. Dall esame del loro Dna è emerso che undici di essi avevano otto nuove mutazioni in un gene, chiamato Actn-1, già noto per avere un ruolo nella patologia. Applicando tecniche di bioinformatica e di screening veloce dell intero genoma dei soggetti, i ricercatori hanno individuato i casi in cui la sostituzione di un solo aminoacido nella proteina finale codificata dal gene aveva effetti deleteri, poiché determinava una riduzione del numero delle piastrine circolanti che apparivano inoltre più voluminose del normale. Pur essendo patologie di nicchia (l incidenza delle piastrinopenie non è alta: in Italia si stima vi siano circa 500 casi, ma è forse una sottostima) una diagnosi corretta è importante perché evita ai malati di subire, oltre ai fastidi del disturbo in sé, anche una terapia inappropriata, figlia di diagnosi erronea. «La scoperta di Acnt-1 permette finalmente di porre una diagnosi specifica in una percentuale di casi di piastrinopenie ereditarie che, spesso, erano ritenute acquisite - conferma Savoia -. Queste ultime sono, di fatto, malattie autoimmuni, in cui l organismo reagisce contro se stesso producendo auto-anticorpi. E vanno curate con terapie a base di immunoglobuline, fino ad arrivare, nei casi estremi, all asportazione della milza. Per le piastrinopenie ereditarie questo approccio non va bene». L identificazione del nuovo gene Actn- 1 aggiunge un tassello, piccolo ma importante, al complesso quadro delle piastrinopenie ereditarie, dato che nel 50% dei casi esse non sono riconducibili a nessuno dei geni 22 noti, né delle mutazioni finora identificate. «In casi come questo aggiunge Savoia c è per forza un grande lavoro di squadra, a monte. Una parte sostanziale del lavoro è stata fatta proprio a Trieste, al Burlo Garofolo, da Roberta Bottega e Michela Faleschini che operano nel mio gruppo. L ottimo lavoro al microscopio, che ci ha valso la copertina della rivista, è invece merito di Gabriele Baj del Centro di microscopia del dipartimento di scienze della vita». La ricerca del gruppo prosegue: è già stato identificato un nuovo gene corresponsabile delle piastrinopenie, e al momento si lavora per individuare nuove possibili mutazioni.
Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria
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