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CERIMONIA INAUGURALE DEL PROGETTO PAMECA IV Intervento del Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Alessandro Pansa Tirana, 11 dicembre 2013 Onorevoli ministri, autorità, gentili ospiti, Italia e Albania sono legate da rapporti d amicizia che affondano le radici in secoli lontani, e negli ultimi anni le loro relazioni bilaterali si sono notevolmente rafforzate non solo in campo economico e commerciale, ma anche nel settore della sicurezza. Sono quindi particolarmente lieto di poter condividere con voi l onore di dare l avvio al progetto PAMECA IV, che mira a consolidare le capacità degli organismi albanesi di law enforcement, per agevolarne il percorso di adeguamento agli standard dell Unione europea. Solo migliorando le capacità organizzative ed operative della polizia schipetara, ed ottimizzando il suo coordinamento con la magistratura e le altre istituzioni, 1

sarà infatti possibile garantire le condizioni di sicurezza necessarie a favorire lo sviluppo del Paese. PAMECA IV è stato concepito allo scopo di supportare il Ministero dell Interno, la Polizia di Stato e la Procura Generale dell Albania nel conseguimento dello status di Paese candidato, in vista della sua piena adesione all Unione europea. Il progetto, che ha iniziato ad operare a pieno regime nello scorso settembre e giungerà a termine nell ottobre del 2016, copre cinque aree di intervento: l organizzazione delle strutture logistiche e delle risorse umane e finanziarie della polizia albanese; il rafforzamento della capacità di contrasto al crimine ed alla corruzione; la tutela dei diritti umani e lo sviluppo della politica comunitaria; la sicurezza stradale; la gestione integrata delle frontiere. Nell ambito del PAMECA IV, l Italia può contare su due validi partner come l Austria e la Francia e sul prezioso sostegno dell Ungheria e del Regno Unito, che attraverso la neo-costituita Agenzia Nazionale Anticrimine profonderanno il massimo impegno nell incrementare gli importanti progressi già compiuti dalle istituzioni albanesi. Oltre ai rispettivi Ministeri dell Interno, prenderanno parte al Consorzio anche i Servizi di 2

Cooperazione Internazionale dei tre Paesi partner, il che assicurerà il massimo e costante coordinamento nella fase attuativa del programma. La stessa sinergia, del resto, è già stata sperimentata, sotto l egida di Europol, nell ambito del gruppo di lavoro EMPACT Balcani occidentali, che fino a tutto il 2013 l Italia guiderà assieme all Austria e con la Francia in veste di responsabile del settore del traffico di armi, perseguendo l obiettivo del contrasto alla criminalità organizzata che dalla regione balcanica si propaga nell intera Europa. Sin dall inizio dell attività di questo gruppo di lavoro, i Paesi dell area balcanica sono stati invitati a prendere parte a una serie di iniziative congiunte. Lo scorso settembre, ad esempio, è stata realizzata l operazione congiunta Europe 2013 contro il traffico internazionale di veicoli, che per la prima volta, su nostra richiesta, ha visto coinvolti, con il supporto operativo di Europol e Frontex, non soltanto gli Stati membri dell Unione europea, ma tutti i Paesi della regione. Ora intendiamo replicare questi i successi e portarli ad esempio dell ottima collaborazione con l Albania, che oltre ad essere uno storico partner dell Italia rientra tra gli obiettivi strategici dell Unione europea, nel quadro delle politiche di stabilizzazione e sostegno rivolte all area balcanica. 3

La prospettiva dell integrazione europea ci deve spingere ad una sempre più intensa collaborazione nella lotta al crimine organizzato, che non deve essere inteso alla stregua di un fenomeno delittuoso da contrastare localmente, ma come una minaccia transnazionale che richiede un costante impegno comune, anche attraverso il rafforzamento delle capacità istituzionali ed operative dei Paesi interessati e mediante la realizzazione di un sistema di gestione integrata delle frontiere in linea con gli standard previsti dall accordo di Schengen. L esigenza di superare i confini nazionali nella lotta al crimine impone quindi l adozione di una politica comune in materia di sicurezza, che non può prescindere dall armonizzazione dei metodi e degli strumenti d indagine. In tale ottica, il controllo delle frontiere si rivela indispensabile per combattere dell immigrazione illegale, cui è correlato l ancor più grave traffico di esseri umani, un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni tali da divenire, in virtù dei suoi enormi profitti, il principale business delle organizzazioni criminali attive lungo la c.d. rotta balcanica. Basti pensare che, secondo i dati forniti da Frontex, nei primi mesi del 2013 la rotta balcanica ha visto un aumento dei flussi migratori irregolari del 23% rispetto allo stesso periodo del 2012. L impegno italiano nell area balcanica è testimoniato, altresì, dall avvio di un altro importante progetto, denominato IPA 2013, che la Commissione 4

Europea ha recentemente assegnato all Italia allo scopo di migliorare le capacità dei Paesi beneficiari, fra i quali l Albania, nella prevenzione e nel contrasto della corruzione e della criminalità organizzata transfrontaliera, nonché al fine di disarticolare le organizzazioni coinvolte nei traffici illeciti destinati all U.E. Tali iniziative, rivolte agli organismi di law enforcement impegnati nella cooperazione internazionale di natura strategica ed operativa, sono volte a supportare le indagini promuovendo lo scambio sicuro di informazioni mediante l uso delle moderne tecnologie di comunicazione e protezione dei dati. Sempre nell ottica di favorire la stabilità e la sicurezza tra le due sponde dell Adriatico, l Italia si è resa promotrice della recente conferenza dei capi della polizia dell area balcanica, svoltasi lo scorso 10 ottobre a Belgrado, con l intento di creare un percorso comune nella lotta alla criminalità organizzata nel sud-est europeo, attraverso un approccio coordinato che comprende la formazione degli operatori di polizia, la condivisione delle migliori prassi e la pianificazione congiunta di iniziative, anche mediante la sottoscrizione di accordi tecnici e protocolli operativi. Lungo tale direttrice, l Italia ha già siglato con l Albania due importanti intese bilaterali: il piano d azione del 2009, finalizzato alla costituzione di una task force per lo sviluppo dell attività di analisi e per la mappatura della 5

criminalità organizzata albanese in Italia ed italiana in Albania; il protocollo operativo del 2012, che ha istituito un servizio di sorveglianza aeromarittima con mezzi italiani, al fine di monitorare le aree destinate alla coltivazione di sostanze stupefacenti, difficilmente controllabili con mezzi terrestri. Grazie a tale forma di collaborazione, quest anno sono state effettuate 25 missioni di volo che hanno consentito di monitorare 3.618 km 2 del territorio albanese ed individuare 304 piantagioni di marijuana, pari a 4,5 ettari, che avrebbero prodotto circa 32 tonnellate di prodotto finito da immettere sul mercato illecito. La condivisione delle conoscenze e delle migliori prassi operative nell azione investigativa, che si prefigge il progetto PAMECA IV, è stata già attuata in passato dall Italia sia sul piano bilaterale, con percorsi formativi destinati agli operatori di polizia albanesi; sia attraverso programmi di assistenza tecnica della Commissione europea, come lo strumento TAIEX - finalizzato al rafforzamento delle istituzioni ed al loro sostegno nel processo di avvicinamento all Unione europea e nell applicazione della legislazione comunitaria - nonché mediante il memorandum d intesa tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano e l OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), che ha reso possibile 6

organizzare a Tirana 5 moduli formativi in materia di operazioni sottocopertura. Anche il progetto PAMECA IV consentirà l avvio di importanti iniziative nel campo della formazione, tra cui la consulenza strategica, l elaborazione di manuali, l organizzazione di seminari e lo svolgimento di visite di studio presso le strutture degli Stati membri che meglio rispondono alle esigenze dei beneficiari albanesi. PAMECA IV è un progetto ambizioso, ma realistico, che permetterà di rafforzare la fiducia dei cittadini albanesi nei confronti delle forze di polizia grazie al miglioramento della qualità del servizio e della professionalità di ciascun operatore, in linea con i requisiti previsti dall Unione Europea. A giudicare dalla disponibilità e dall assistenza sinora offerte dagli amici albanesi, credo che vi siano tutte le premesse per un grande successo. 7