UBI PRAMERICA Società di Gestione del Risparmio S.p.A.



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UBI PRAMERICA Società di Gestione del Risparmio S.p.A. Bilancio 2011.

Bilancio al 31 dicembre 2011 UBI PRAMERICA Società di Gestione del risparmio S.p.A. Sede Legale in Bergamo P.zza Vittorio Veneto, 8 Sede Amministrativa in Milano Via Monte di Pietà, 5 Capitale Sociale 19.955.465 Interamente versato Partita Iva Codice Fiscale e numero di iscrizione R.I. di Bergamo 02805400161 Iscritta all Albo delle SGR cod. 106 Gruppo UBI Banca Albo Gruppo n. 03111.2 Soggetta all attività di direzione e coordinamento di UBI Banca

Indice Composizione degli organi sociali pag. 6 Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione dell esercizio 2010 pag. 7 Schemi del Bilancio dell impresa Stato Patrimoniale pag. 24 Conto Economico pag. 26 Prospetto della Redditività Complessiva pag. 27 Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto pag. 28 Rendiconto finanziario pag. 30 Nota Integrativa Parte A Politiche contabili pag. 34 Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale pag. 60 Parte C Informazioni sul Conto Economico pag. 85 Parte D Altre informazioni pag. 97 Allegati al Bilancio pag. 113 Prospetto corrispettivi Società di Revisione Relazione della Società di Revisione Relazione del Collegio Sindacale Deliberazione dell Assemblea Bilancio 2011 5

UBI Pramerica UBI Pramerica: cariche sociali Consiglio di Amministrazione Dott. Giorgio Frigeri Dott.ssa Suzanne Rohe Dott. Diego Paolo Cavrioli Dott. Glenwyn P. Baptist Prof.ssa Marina Brogi Avv. Aldo Maugeri Prof. Sergio Paci Dott. Marco Pedussia Dott. Christopher David Sciglitano Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Collegio Sindacale Dott. Giuseppe Deiure Dott. Fulvio Albini Dott. Giovanni Napodano Dott. Roberto Perego Dott.ssa Patrizia Ferrari Presidente Sindaco effettivo Sindaco effettivo Sindaco supplente Sindaco supplente Direzione Genarale Dott. Andrea Pennacchia Dott. Emilio Franco Dott.ssa Suzanne Rohe Direttore Genarale Vice Direttore Generale Vice Direttore Generale Società di revisione KPMG S.p.A 6 Bilancio 2011

RELAZIONE SULLA GESTIONE Bilancio 2011 7

UBI Pramerica Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione dell esercizio 2011 Scenario macroeconomico Nei primi mesi del 2011 la ripresa dell attività economica a livello mondiale si è rafforzata, diventando meno dipendente dal sostegno pubblico. Al contempo la crescita è rimasta caratterizzata da una marcata dispersione tra i ritmi di crescita dei paesi avanzati e di quelli emergenti. Nei primi la forza della ripresa ha continuato a essere compressa dalle conseguenze delle crisi finanziaria e, in particolare, dalla necessità di risanare i bilanci del settore privato e di quello pubblico, oltre che dalla perdurante debolezza dei mercati del lavoro e immobiliare. Inoltre, in Giappone, il recupero dell economia che si era avviato nei primi due mesi dell anno si è bruscamente interrotto in seguito ai danni alle infrastrutture provocati dal terremoto che ha colpito il paese l 11 marzo. I paesi emergenti, invece, hanno registrato tassi di espansione robusti, che li hanno riportati verso il pieno utilizzo della capacità produttiva. Nella prima parte dell anno il consolidamento della crescita mondiale è stato affiancato da un aumento delle pressioni inflazionistiche, sulla scia dei significativi rincari internazionali delle materie prime alimentari ed energetiche. Le spinte sui prezzi sono state particolarmente pronunciate nelle economie emergenti, caratterizzate da una maggiore incidenza delle materie prime nei panieri di consumo e da ritmi di crescita prossimi a quelli potenziali. A partire dal secondo trimestre si è assistito a un rallentamento economico su scala internazionale, che ha riflesso in gran parte l impatto di shock esogeni: i rincari delle materie prime, aggravati dagli scontri politici in Nord Africa, e le interruzioni lungo le catene produttive provocate dallo Tsunami che ha colpito il Giappone. L indebolimento è stato pronunciato per l economia europea, dopo la crescita eccezionalmente robusta dei primi mesi dell anno; mentre in Giappone la produzione ha continuato a contrarsi, ma a un ritmo più contenuto grazie a un affievolimento delle strozzature lungo le catene di produzione. Negli Stati Uniti, il recupero è proseguito, sebbene a ritmi modesti. Infine nei paesi emergenti la crescita si è mantenuta robusta, nonostante una graduale moderazione, ed è rimasta affiancata da rischi di surriscaldamento. Nella seconda metà dell anno lo scenario macroeconomico è diventato via via più complesso a causa del riacutizzarsi della crisi del debito sovrano nell area dell euro, con la propagazione dei timori sulla sostenibilità del debito pubblico ad alcuni dei paesi più grandi, tra cui anche l Italia. Ad aumentare le incertezze si sono aggiunti dubbi circa il processo di consolidamento delle finanze pubbliche negli Stati Uniti, in seguito alle difficoltà evidenziate dalle trattative tra Democratici e Repubblicani per il raggiungimento di un accordo sull'innalzamento del tetto del debito. L impatto legato al deterioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori a livello internazionale che ne è derivato ha contribuito ad aggravare la perdita di slancio dell economia mondiale, compensando in parte gli impulsi positivi provenienti dal venir meno delle interruzioni dell offerta causate dal terremoto in Giappone e dalla moderazione dei prezzi delle materie prime. La decelerazione della crescita è apparsa sincronizzata a livello globale, con l eccezione degli Stati Uniti che hanno sperimentato un accelerazione della ripresa. Nell area Euro, invece, l attività si è portata verso livelli di stagnazione, con l entrata in recessione di alcuni paesi periferici. Sul rallentamento dell attività hanno influito in maniera preponderante le misure di austerità fiscale introdotte per fronteggiare le tensioni sui debiti sovrani, oltre che la riduzione dell offerta di credito da parte delle banche e il peggioramento della fiducia di imprese e famiglie. In controtendenza, l economia giapponese ha registrato un significativo recupero nel terzo trimestre, spinta dall attività di ricostruzione post-terremoto; tuttavia i dati relativi agli ultimi mesi suggeriscono un nuovo indebolimento della ripresa. Nei paesi emergenti, 8 Bilancio 2011

infine, la crescita si è moderata, risentendo della restrizione delle condizioni monetarie introdotta nei mesi precedenti e della decelerazione del ciclo a livello globale. Nel secondo semestre dell anno la debolezza della domanda internazionale e la moderazione dei prezzi delle materie prime hanno permesso un graduale allentamento delle pressioni inflazionistiche. Nei paesi emergenti il ridimensionamento delle tensioni sui prezzi è stato favorito anche dalle misure di restrizione della politica monetaria introdotte in precedenza, Nel corso del 2011, le Banche Centrali dei paesi avanzati hanno mantenuto, generalmente, politiche monetarie eccezionalmente espansive. La Federal Reserve ha confermato l intervallo-obiettivo per il tasso di interesse sui federal funds tra 0-0.25% e ha annunciato l intenzione di mantenere i tassi di riferimento sui minimi almeno fino al termine del 2014. Inoltre l istituto ha lasciato intendere la possibilità di una terza fase di easing quantitativo (QE3), se dovesse manifestarsi un netto peggioramento dell economia. La Banca del Giappone ha lasciato ancora invariato il corridoio per il tasso di riferimento della politica monetaria tra lo 0.0%-0.1% e ha istituito un fondo destinato al sostegno dei prestiti bancari alle imprese che si trovano nella regione colpita dal terremoto, oltre ad ampliare il programma di acquisto diretto di titoli sul mercato. Anche la Banca d Inghilterra ha mantenuto invariato il tasso di riferimento della politica monetaria allo 0.5% e ha potenziato il programma di acquisito di attività finanziarie. Diversamente rispetto alle altre Banche Centrali dei paesi avanzati, valutando i rincari delle materie prime come un elemento inflazionistico, in aprile e luglio la Banca Centrale Europea ha aumentato il tasso minimo sulle operazioni di rifinanziamento principali, ogni volta di 25 punti base, portandolo all 1.5%. Nel contempo, però, l istituto ha mantenuto in atto una serie di misure eccezionali volte a garantire la liquidità agli istituti finanziari. Inoltre, nell ultima parte dell anno, a fronte del marcato indebolimento della crescita e dell attenuazione della dinamica inflazionistica, la BCE ha riportato il tasso di riferimento all 1%, attraverso due tagli da 25 punti base. Inoltre, ha ampliato gli strumenti di sostegno alla liquidità delle banche, introducendo operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (LTRO), l allentamento dei criteri per l accettazione dei collaterali e il dimezzamento del coefficiente di riserva obbligatoria. In modo desincronizzato rispetto alle politiche monetarie dei paesi avanzati, nella prima parte dell anno le Banche Centrali dei principali paesi emergenti, tra cui Cina, India, Brasile e Russia, hanno avviato interventi volti a rendere le condizioni monetarie meno accomodanti, per contenere i rischi di surriscaldamento. Tuttavia, a fronte dei segnali di rallentamento del ciclo internazionale, a partire dai mesi estivi le Banche Centrali di questi paesi, ad eccezione dell India, hanno intrapreso politiche monetarie maggiormente a supporto della crescita, avviando un graduale allentamento delle politiche monetarie. Andamento dei mercati 1 Mercati Azionari Nel corso del 2011 i mercati finanziari hanno evidenziato una significativa volatilità, risentendo delle differenti prospettive sull evoluzione del quadro di crescita e delle tensioni sul debito sovrano, aggravate anche dall incertezza nella definizione di soluzioni organiche alla crisi. Le fasi di maggiore incremento dell avversione al rischio hanno accentuato la domanda dei titoli pubblici dei paesi ritenuti più solidi, nonché di beni e valute rifugio; ciò è avvenuto a detrimento degli asset ritenuti meno sicuri come le azioni, le obbligazioni corporate e i titoli emessi dai paesi maggiormente colpiti dalla crisi del debito sovrano. 1 Tutte le variazioni percentuali degli indici sono espresse in valuta locale Relazione sulla gestione 9

UBI Pramerica Mercati Azionari Nella prima parte dell anno i mercati hanno beneficiato di una maggiore propensione al rischio da parte degli operatori, favorita soprattutto dalla pubblicazione di indicazioni economiche superiori alle attese e dal temporaneo allentamento delle tensioni in diversi mercati del debito sovrano. Il devastante terremoto avvenuto in Giappone, con i rischi di una crisi nucleare dalle conseguenze difficilmente calcolabili, e le forti tensioni geopolitiche, che hanno avuto il loro epicentro nell Africa Settentrionale e in Medio Oriente, hanno avuto un impatto limitato e abbastanza temporaneo sul clima di fiducia degli operatori. La situazione sui mercati è mutata in maniera significativa nel corso del mese di maggio e dei successivi mesi estivi, quando la propensione al rischio degli investitori si è notevolmente ridotta in un contesto dominato dalla revisione al ribasso delle aspettative sulla crescita mondiale e dalle rinnovate tensioni connesse alla crisi del debito sovrano. Questa ha registrato un escalation negativa in seguito alla riduzione del merito di credito del debito sovrano statunitense da parte di un agenzia di rating e al mancato accordo fra i policy makers europei per la definizione di un piano di sostegno alla Grecia e, più in generale, per una soluzione organica alla crisi. Negli ultimi mesi del 2011 le tensioni sul debito sovrano dell area Euro si sono ulteriormente inasprite, estendendosi a molti paesi dell area e assumendo una rilevanza sistemica che ha influenzato negativamente il clima di fiducia sui mercati, principalmente su quelli europei. Per quanto concerne i singoli mercati, i listini statunitensi, dopo gli ampi ribassi registrati nel corso dell estate, hanno evidenziato alcune fasi di moderato recupero nel secondo semestre; lo Standard & Poors 500 (l indice composto dalle 500 società a maggiore capitalizzazione del mercato USA) ha chiuso l anno in rialzo rispetto ai minimi del periodo, con una variazione positiva dello 0,13% rispetto ai livelli di fine dicembre 2010. Nella seconda parte dell anno le quotazioni azionarie hanno probabilmente risentito in maniera positiva della pubblicazione di alcuni dati macroeconomici, che hanno stemperato i timori di uno scenario recessivo per gli USA, e di una dinamica degli utili aziendali superiore alle attese degli operatori. A livello settoriale le vendite si sono concentrate sui Finanziari, sui Materiali di Base e sugli Industriali, mentre gli acquisti più significativi si sono avuti sui comparti relativi alle Utilities, ai Farmaceutici e ai Consumi non Ciclici. L andamento dei mercati europei è stato strettamente connesso con le tensioni nei mercati del debito sovrano e con la problematica definizione di un approccio condiviso fra le istituzioni dell area per arrivare ad una soluzione strutturale ed organica alla crisi. In questo clima di perdurante incertezza i mercati europei hanno avuto un andamento decisamente più negativo rispetto a quello evidenziato dai listini statunitensi e l indice Euro Stoxx ha chiuso il periodo di riferimento con una pesante flessione del 17,78%). L escalation delle tensioni relative al debito sovrano ha pesato in maniera significativa sulle banche, che hanno dovuto operare anche in un contesto operativo molto difficile, e ha inciso in maniera più negativa sui corsi azionari dei paesi maggiormente coinvolti in questa crisi, che hanno adottato politiche di risanamento molto profonde con ricadute recessive sull evoluzione del quadro congiunturale. In questo contesto l indice DAX tedesco ha subito una flessione annua del 14,71% mentre l indice FTSEMIB ha registrato un trend ribassista più profondo, con una perdita del 25,04%. L indice italiano ha risentito del peso rilevante del comparto bancario, delle negative prospettive sulla crescita e delle tensioni del sistema politico, culminate con l insediamento di un esecutivo di natura tecnica per adottare le necessarie misure di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell economia. Nella prima parte dell anno il clima di fiducia sul mercato giapponese è stato influenzato dal terremoto e dalla conseguente crisi nucleare, anche se le successive misure a livello di politica monetaria e fiscale introdotte dal governo hanno contribuito a stemperare in parte le incertezze degli operatori circa la capacità di recupero dell economia nipponica. Nella seconda parte dell anno il mercato è calato nuovamente in un contesto dominato dal peggioramento della crisi dei debiti sovrani, dalla debolezza della domanda asiatica e 10 Bilancio 2011

dalla persistente forza dello Yen; a fine anno l indice Nikkei risultava in flessione del 18,77% rispetto al livello di fine 2010. Nelle economie emergenti l attenzione degli investitori si è dapprima concentrata sull impatto degli inasprimenti monetari, in risposta all accelerata dinamica inflazionistica che si è registrata in differenti paesi. In questa fase i listini hanno evidenziato un movimento altalenante, poi, nel corso dei mesi estivi, il significativo aumento dell avversione al rischio da parte degli operatori ha prodotto un marcato deflusso di capitali dai mercati azionari di quest area verso attività ritenute maggiormente sicure. Questa situazione di forte incertezza si è riverberata sull indice MSCI Emerging Markets espresso in Dollari che ha segnato una variazione negativa del 19,98%. Mercati Obbligazionari Nella prima parte del semestre il consolidamento della ripresa nelle principali economie avanzate e un parziale allentamento delle tensioni in diversi mercati del debito sovrano hanno contribuito ad incrementare la propensione al rischio da parte degli investitori. Questi elementi, uniti alle crescenti aspettative di inflazione e ad una conseguente accelerazione dei tempi previsti per l inasprimento monetario in alcune aree (BCE in primis), si sono riflessi in un rialzo dei rendimenti dei titoli pubblici soprattutto negli USA e nei paesi dell area Euro con i più elevati meriti di credito. La tendenza al rialzo dei tassi dei paesi avanzati con i meriti di credito più elevati si è interrotta nel corso dei mesi primaverili, quando valutazioni meno ottimistiche sull evoluzione dell economia statunitense e il riacutizzarsi delle tensioni sui mercati periferici dell area Euro hanno innescato riallocazioni verso investimenti ritenuti maggiormente sicuri. Nel corso dell estate la situazione sui mercati periferici europei, già complicata a causa del declassamento del debito di questi paesi da parte delle agenzie di rating e delle incertezze nella definizione e nell entità della European Financial Stability Facility (EFSF), è peggiorata con l intensificarsi dei timori degli investitori circa una possibile ristrutturazione del debito greco. Le decisioni adottate dal Consiglio dell Unione Europea il 21 luglio in merito a un nuovo programma di sostegno finanziario alla Grecia e alle misure per arginare il rischio di contagio finanziario agli altri paesi non hanno mitigato le tensioni, che si sono riverberate nell andamento degli spread rispetto ai titoli di stato tedeschi. In questo clima di crescente avversione al rischio, i differenziali di rendimento dell Italia hanno cominciato a salire, risentendo anche delle incertezze mostrate dal sistema politico nel definire una coerente strategia di risanamento della finanza pubblica e di rilancio della crescita. Durante l ultima parte dell anno le tensioni sul debito sovrano dell area Euro si sono inasprite ed hanno assunto una rilevanza sistemica. Nonostante le decisioni adottate nel corso dei vertici europei del 26 ottobre e del 9 dicembre la crisi si è a tratti intensificata, risentendo del deterioramento del quadro macroeconomico, dei ripetuti declassamenti dei titoli sovrani e delle banche di alcuni paesi, nonché dei crescenti dubbi degli operatori circa l adeguatezza dei meccanismi per affrontare la situazione messi a punto dalle autorità europee. In questo contesto, nonostante gli ingenti acquisti effettuati dalla BCE nell ambito del Securities Markets Programe, gli spread rispetto al Bund tedesco hanno raggiunto nuovi massimi dall introduzione dell Euro in diversi paesi come la Grecia, il Portogallo, l Italia, la Spagna e la Francia. La preferenza degli investitori per le attività ritenute più sicure ha favorito il proseguimento della riduzione dei rendimenti dei titoli pubblici degli USA, della Germania e del Regno Unito. Per quanto concerne le variazioni registrate, il mercato statunitense ha evidenziato una significativa riduzione dei rendimenti che ha interessato maggiormente la parte più a lunga della curva, in quanto il tasso a due anni ha chiuso l anno a 0,24% dallo 0,60% di fine 2010, mentre il decennale ha subito un calo dal 3,29% all 1,87%. Dopo una fase di risalita nella prima parte dell anno, i tassi tedeschi hanno evidenziato un trend ribassista che ha interessato in maniera più uniforme i vari tratti della curva; il 2 anni ha chiuso il periodo di riferimento allo 0,14% dallo 0,86% e il decennale è passato dal 2,96% all 1,82%. Sulla curva Relazione sulla gestione 11

UBI Pramerica inglese la riduzione dei rendimenti ha interessato maggiormente la parte a lunga della curva in quanto il tasso a due anni ha registrato un calo dall 1,09% allo 0,32% e quello decennale dal 3,39% all 1,97%. Sul mercato italiano il rialzo significativo dei tassi è avvenuto nella seconda parte dell anno, quando alle tensioni derivanti dalla crisi dell area Euro si sono sommate le debolezze del sistema politico interno. In questa fase lo spread con il decennale tedesco ha superato il livello dei 570 punti base e i tassi sulla parte a breve della curva italiana hanno superato quelli della parte a lunga, con lo spread sul 2-10 anni che si è portato in negativo per la prima volta dal 1994. La situazione è leggermente migliorata durante il mese di dicembre, quando il tasso a due anni dopo aver sfiorato il livello dell 8% è calato sensibilmente al 5%. Il movimento di rialzo dei tassi che ha interessato la curva italiana è stato abbastanza uniforme su tutti i tratti; il rendimento a due anni è passato dal 2,87% al 5,11% e quello decennale dal 4,81% al 7,10%. Nella prima parte del semestre, l aumento della propensione al rischio da parte degli investitori ha favorito un restringimento degli spread creditizi nelle maggiori economie avanzate. In questa prima fase, la performance delle obbligazioni societarie, sia statunitensi che europee, è stata guidata dalla prosecuzione del processo di stabilizzazione/miglioramento dei fondamentali delle società, nonché dalla consistente domanda da parte degli investitori. Da metà maggio le tensioni sui rendimenti dei titoli governativi dei paesi periferici si sono ripercosse anche sul mercato dei corporate bond a partire dai finanziari; al termine del semestre i differenziali di rendimento sulle obbligazioni emesse da società non finanziarie risultavano prossimi a quelli antecedenti la crisi, mentre quelli relativi a società finanziarie risultavano ancora su livelli notevolmente più elevati. Nella seconda parte dell anno il brusco calo della domanda di attività finanziarie ritenute rischiose ha penalizzato il comparto corporate, con un considerevole aumento dei premi per il rischio, soprattutto, per le società finanziarie maggiormente esposte al rischio sovrano a causa della consistenza dei titoli pubblici in portafoglio. Anche i premi al rischio sulle obbligazioni delle società non finanziarie, che si erano ridotti in concomitanza con le attese di nuovi piani europei di sostegno al settore bancario e a quello dei titoli di stato dei paesi maggiormente in difficoltà, nell ultimo parte dell anno hanno ripreso a salire. Nella prima parte dell anno il debito obbligazionario governativo emesso dai paesi emergenti ha registrato un andamento abbastanza stabile, poi l aumento dell avversione al rischio ha contribuito a deprimerne le valutazioni in un contesto molto volatile. Nella seconda parte del periodo di riferimento, infatti, i differenziali di rendimento fra i titoli sovrani a lungo termine dei paesi emergenti denominati in Dollari e quelli del Tesoro statunitense si sono leggermente ampliati; a fine dicembre lo spread misurato dall indice JP Morgan Embi Global era di 415 punti base rispetto ai 288 di inizio anno. Mercati Valutari e Commodities Nel corso dei primi quattro mesi dell anno l Euro ha registrato un apprezzamento nei confronti delle principali valute, beneficiando in larga parte del progressivo ampliamento dei differenziali di interesse a favore della moneta europea e di un parziale attenuamento dei timori circa la sostenibilità delle finanze pubbliche. Nel corso del mese di maggio, però, lo scenario è mutato e l intensificarsi delle preoccupazioni sul debito greco, irlandese e portoghese ha avuto ripercussioni sull area nel suo complesso, favorendo un deprezzamento della moneta comune. L indebolimento dell Euro si è intensificato dopo la fine di agosto, quando le tensioni sui mercati dei debiti sovrani si sono aggravate a fronte anche della mancata definizione di soluzioni condivise ed organiche alla crisi. A fine anno l Euro perdeva il 3,25% rispetto al Dollaro, chiudendo il periodo di riferimento a 1,296 dopo aver superato nel corso della prima parte dell anno anche il livello di 1,45. Il movimento dell Euro nei confronti dello Yen è stato abbastanza simile, anche se il deprezzamento a fine anno risultava dell 8,01%. 12 Bilancio 2011

In un clima di crescenti timori per il pericolo che i conflitti politici in Libia potessero estendersi ad altri grandi paesi produttori e perturbare la produzione mondiale, durante i primi mesi dell anno le quotazioni del greggio hanno mantenuto un impostazione rialzista ed hanno raggiunto un massimo a 125,5 Dollari al barile (qualità brent) ai primi di maggio. Molto probabilmente anche le incertezze sul futuro dell energia nucleare in seguito al terremoto giapponese hanno contribuito ad esercitare pressioni al rialzo sulle quotazioni. Agli inizi di maggio le quotazioni hanno evidenziato una massiccia correzione al ribasso e durante i mesi successivi si sono mantenute all interno di un ampio range compreso fra 120-100 Dollari, risentendo da una parte delle persistenti tensioni geopolitiche nell area mediorientale e dall altra del rallentamento dell economia mondiale. Le quotazioni hanno chiuso l anno a 107 Dollari con un rialzo del 13,65% rispetto ai valori di inizio anno. All interno di uno scenario di crescita dell avversione al rischio, le quotazioni dell oro hanno mantenuto un impostazione rialzista fino a toccare livelli leggermente superiori ai 1900 Dollari l oncia, per poi ripiegare dopo settembre e chiudere l anno al livello di 1574 con un rialzo dell 11,60%. Quadro di riferimento dell industria del risparmio gestito Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (O.I.C.R.) Il dato del patrimonio rappresentativo di Fondi comuni e Sicav, di diritto italiano ed estero, a fine Dicembre 2011, relativo al Sistema Italia, ha raggiunto i 413,0 miliardi di euro. Per UBI Pramerica SGR S.p.A. (di seguito UBI Pramerica SGR) il patrimonio, inclusi i valori dei prodotti relativi alla Sicav Lussemburghese UBI Sicav è di oltre 16,5 miliardi di euro. PATRIMONIO GESTITO VALORI DI MERCATO BASATI SU REPORT ASSOGESTIONI Consuntivo anno 2011 comp% Consuntivo anno 2010 comp% var var % AZIONARI 94.580 22,9% 107.423 23,4% (12.843) -12,0% BILANCIATI 18.277 4,4% 21.305 4,6% (3.028) -14,2% OBBLIGAZIONARI 180.040 43,6% 189.212 41,1% (9.172) -4,8% FONDI DI LIQUIDITA' 48.720 11,8% 62.333 13,5% (13.613) -21,8% FLESSIBILI 62.051 15,0% 67.087 14,6% (5.036) -7,5% FONDI HEDGE 9.353 2,3% 12.689 2,8% (3.336) -26,3% TOTALE 413.022 100,0% 460.049 100,0% (47.027) -10,2% Relazione sulla gestione 13

UBI Pramerica PATRIMONIO GESTITO GRUPPO UBI BANCA Consuntivo anno 2011 comp% Consuntivo anno 2010 comp% var var % AZIONARI 2.362 14,3% 2.734 10,5% (372) -13,6% BILANCIATI 1.293 7,8% 1.51 7,1% (218) -14,4% OBBLIGAZIONARI 9.387 56,9% 11.785 43,1% (2.398) -20,3% FONDI DI LIQUIDITA' 2.782 16,9% 3.715 32,7% (933) -25,1% FLESSIBILI 612 3,7% 840 4,7% (228) -27,1% FONDI HEDGE 68 0,4% 378 1,9% (310) -82,0% TOTALE * 16.504 100,0% 20.963 100,0% (4.459) -21,3% * Di cui 2,5 miliardi di euro appartenenti a UBI Sicav. Dati relativi alle masse gestite da UBI Pramerica SGR Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (O.I.C.R.) Per quanto riguarda i dati patrimoniali al 31 dicembre 2011 la massa dei fondi comuni e delle Sicav promossi da UBI Pramerica e dalla controllata UBI Management Company SA si attesta ad oltre 16,5 miliardi di euro, con un decremento di circa 4,4 miliardi di euro rispetto alle masse gestite da UBI Pramerica SGR al termine del 2010. Tale decremento (per 0,3 miliardi di euro) è in parte da ricondursi all operazione di conferimento del ramo d azienda costituito dei tre Fondi di Fondi Hedge a Tages. SGR S.p.A.. Gestioni Patrimoniali individuali destinate a clientela di tipologia retail e private A fine Dicembre 2011 il patrimonio investito in gestioni patrimoniali individuali della società, sia in titoli che in fondi, direttamente gestite dalla SGR, si è attestato a circa 6,8 miliardi di euro. Da inizio anno si è rilevato un saldo negativo di 942 milioni di euro rispetto al patrimonio di fine 2010. I rapporti in gestione in essere a fine esercizio erano circa 25.800. Eventi gestionali dell esercizio 2011 Di seguito vengono descritti i principali eventi gestionali che hanno caratterizzato l esercizio 2011. L anno 2011 è stato caratterizzato dal difficile contesto globale internazionale le cui cause sono state descritte nelle prime pagine della presente relazione. Tali difficoltà hanno interessato anche l industria del risparmio gestito e delle reti bancarie di collocamento dei prodotti dell industria. Alle difficoltà del settore non è rimasta estranea la Società e le principali reti di collocamento del gruppo di appartenenza. In particolare per quanto riguarda la dinamica delle sottoscrizioni-rimborsi netti relativi a clientela retail e private (escludendo quindi il comparto della clientela istituzionale) nel 2011 si sono registrati deflussi per circa 4,4 miliardi di euro accompagnati da un deprezzamento degli asset in gestione, per effetto delle dinamiche dei mercati finanziari, di circa 0,5 miliardi di euro. 14 Bilancio 2011

Tra gli eventi gestionali di maggior rilievo, dell esercizio 2011, va segnalata la nomina a Direttore Generale del Dott. Andrea Pennacchia, con efficacia dal 1 marzo, a seguito delle dimissioni del Dott. Diego Paolo Cavrioli chiamato a ricoprire nuovi incarichi nell ambito del Gruppo UBI Banca. La copertura del ruolo è avvenuta senza soluzione di continuità. Con efficacia dal 1 ottobre 2011, è stata portata a termine l operazione di conferimento del ramo di azienda costituito dai tre Fondi di Fondi Hedge (Capitalgest Alternative Conservative, Capitalgest Alternative Dynamic, Capitalgest Alternative Equity Hedge) a Tages SGR S.p.A. Tale operazione, che aveva avuto avvio nei primi giorni di aprile 2011 con la sottoscrizione dell accordo tra le parti e con la successiva autorizzazione delle Autorità di Vigilanza competenti in materia, ha prodotto per la Società l assunzione di una partecipazione pari al 10% del capitale sociale della conferitaria Tages SGR S.p.A. e l emersione di una plusvalenza al netto del relativo onere fiscale di circa 0,2 milioni. La partecipazione in oggetto è stata iscritta a bilancio tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, non ricorrendo i presupposti per la rilevazione nella voce partecipazioni, ad un valore di carico pari a 0,45 milioni. Tale ammontare è stato determinato in accordo con il valore del complesso aziendale stabilito con apposita valutazione da uno studio professionale indipendente effettuata ai sensi dell art. 2343 ter, secondo comma, lett.b) del Codice Civile. Alla data del 31 dicembre 2011, per effetto di operazioni sul capitale effettuate da Tages SGR S.p.A. successivamente al conferimento di cui sopra, la percentuale di partecipazione della Società al capitale di quest ultima era pari al 7,74%. Nel mese di febbraio 2011 è stato approvato il DDL di conversione del DL 29/12/2010 n. 225 che ha introdotto tra le altre, la riforma della tassazione dei fondi comuni di investimento di diritto italiano. Tale riforma ha sancito l abbandono del meccanismo di tassazione sul maturato a favore della tassazione al momento del realizzo, con decorrenza dal primo luglio 2011. La società si è pertanto attivata, nel corso del primo semestre 2011, congiuntamente con il proprio outsourcer, RBC-Dexia, al fine di apportare alle proprie procedure, sia informatiche che organizzative e di collocamento, le opportune modifiche al fine di renderle compliant con la nuova normativa nei termini previsti dalla stessa. Nel mese di agosto è stato inoltre approvato un successivo decreto legge con il quale è stata definita la riforma delle cosiddette rendite finanziarie. In particolare è stata innalzata l aliquota di tassazione delle stesse dal 12,5% al 20% ad eccezione dei redditi generati da determinate tipologie di titoli (tipicamente i titoli di stato di paesi appartenenti alla cosiddette white list), con decorrenza 1 gennaio 2012. Tale riforma ha comportato nuovamente la necessità di apportare significative modifiche alle procedure amministrative, organizzative ed informatiche sia in ambito gestioni collettive che, questa volta, anche delle gestioni individuali di portafoglio. Da ultimo nel dicembre 2011 è stato emanato il DL 201/11 che ha introdotto alcune novità in tema di imposta di bollo, di interesse anche per l industria del risparmio gestito. Tale ultime novità devono ancora essere declinate esattamente nei loro effettivi impatti operativi in funzione degli emanandi decreti attuativi. Nel mese di marzo è stata effettuata una generalizzata operazione di repricing dei prodotti di gestione collettiva ed individuale. Tale operazione si è resa necessaria in considerazione dei progressivi incrementi registrati nei costi operativi, negli ultimi esercizi, e degli investimenti effettuati e previsti per mantenere e possibilmente migliorare ulteriormente gli elevati standard qualitativi dei servizi di gestione svolti. Per quanto riguarda la gestione delle disponibilità liquide della società, nel corso del primo semestre è stata completata l operazione di smobilizzo delle quote dei fondi comuni propri rivenienti dal conferimento di ramo di azienda Capitalgest SGR S.p.A. del gennaio 2008, che era stata avviata nel corso dell ultimo trimestre 2010 con la finalità di ridurre ulteriormente il profilo di rischio degli investimenti di proprietà della Società. Nello specifico si segnala che dalle cessioni sopra menzionate la Società ha conseguito un incasso di liquidità di circa 18,5 milioni realizzando un utile lordo pari a circa 2 milioni di euro. Le disponibilità liquide della Società, tra cui quelle rivenienti dalle vendite di cui sopra, sono state impiegate in un Relazione sulla gestione 15

UBI Pramerica deposito vincolato aperto presso Banca Popolare Commercio & Industria con una remunerazione sensibilmente superiore a quella di un impiego a vista. Per quanto riguarda i nuovi prodotti va soprattutto registrata l attività della Società come distributore principale della controllata UBI Management Company S.A.. In particolare va segnalato il collocamento, chiuso nel mese di dicembre 2011, del nuovo comparto della UBI Sicav denominato UBI Sicav Cedola Certa 2012-2015 di cui UBI Pramerica SGR risulta anche essere gestore oltreché distributore principale. Tale prodotto è stato sottoscritto dalla clientela per un ammontare pari a circa 323 milioni. Per quanto riguarda il personale l operazione di conferimento del ramo d azienda a Tages SGR, finalizzata in data 1 ottobre 2011, ha comportato per la Società una riduzione degli organici di 4 unità. Tenuto conto di tale operazione alla data del 31 dicembre 2011 il numero delle persone impiegate nella Società (considerando anche le forme di impiego temporaneo ed i distacchi di pesonale) era di 142, invariato rispetto al dato relativo al termine dell esercizio precedente. Relativamente all esercizio appena trascorso va inoltre sottolineata l attribuzione alla Società dei seguenti riconoscimenti: Premio Alto Rendimento 2011: 2^ classificata nell ambito del premio miglior gestore italiano fondi comuni gruppo BIG. Morningstar Fund Awards 2011: 3^ classificata come società di gestione nella categoria obbligazionaria specializzata; inoltre il fondo UBI Pramerica Obbligazioni Globali è stato inserito nella top selection per la categoria fondi obbligazionari internazionali. Lipper Fund Awards 2011: Il fondo UBI Pramerica Euro B.T. ha ricevuto il premio come miglior fondo "Bond Eurozone - Short Term" a 3, 5 e 10 anni; il fondo UBI Pramerica Portafoglio Moderato come miglior fondo "Mixed Asset EUR Conservative Global" a 5 anni; il fondo UBI Pramerica Euro Corporate ha ricevuto il premio come miglior fondo Bond Euro Corporates a 5 anni; il fondo UBI Pramerica Medio/Lungo Termine ha ricevuto il premio come miglior fondo Bond Eurozone Long Term a 5 anni. Milano Finanza Global Awards 2011: UBI Pramerica SGR ha ricevuto il premio Tripla A fondi comuni d'investimento" per i risultati conseguiti dai fondi UBI Pramerica Portafoglio Moderato e UBI Pramerica Euro Cash. Dal confronto con i dati economici relativi al 31 dicembre 2010 si rileva una contrazione dell utile dell attività corrente prima della imposte stimabile in circa 2,5 milioni (-4,4%); ai 57,6 milioni del precedente esercizio si contrappongono infatti i 55,1 milioni dell esercizio corrente. L analisi delle voci di bilancio più significative dei due esercizi permette di evidenziarne le motivazione in: commissioni nette (commissioni attive al netto delle commissioni passive) che presentano una flessione di circa 5,0 milioni (-5,9%) passando dagli 85,1 milioni del 2010 ai 80,1 del 2011; tale variazione sconta sia un minor apporto di commissioni di performance pari a circa 3,9 milioni, sia una riduzione derivante dalla contrazione delle masse gestite complessive anche se, quest ultimo effetto, parzialmente compensato dall operazione di repricing dei prodotti della Società. oneri operativi, che pur in presenza di una sostanziale continuità rispetto al precedente esercizio, presentano una riduzione di circa 0,7 milioni (-5,4%) rispetto all esercizio precedente; da sottolineare il sostanziale contributo a tale risultato dell outsourcer informatico di gruppo che ha ridotto di circa il 12%, rispetto all esercizio precedente, il costo del proprio servizio. A tale proposito si precisa che, pur in presenza di una riduzione del costo relativo al service in parola, lo stesso si è mantenuto sul medesimo livello qualitativo degli anni precedenti, in relazione alle caratteristiche del servizio stesso. il margine di interesse riporta una sensibile crescita assestandosi a 1,7 milioni contro i 0,9 milioni del 2010 (+88,3%); le motivazioni di tale performance sono sostanzialmente 16 Bilancio 2011

determinate sia dal generalizzato aumento dei tassi d interesse rispetto al periodo precedente, che ha interessato buona parte dell esercizio corrente, sia una più efficiente allocazione delle disponibilità liquide delle società. I principali ratios di bilancio relativi all esercizio 2011 evidenziano un impatto dei costi operativi sulle masse medie gestite pari a 10,26 basis point (9,74 basis point nel 2010) ed un incidenza dei costi operativi sulle commissioni attive (escluse le commissioni di performance) del 11,9%, (12,8%) nel 2010. Relativamente alla fiscalità differita sono state contabilizzate imposte anticipate per un importo di circa 0,3 milioni di euro a fronte dell utilizzo degli accantonamenti effettuati gli scorsi esercizi di circa 0,3 milioni di euro. La contabilizzazione delle imposte anticipate viene fatta sulla scorta delle considerazioni effettuate in sede previsionale circa la probabile formazione nei prossimi esercizi di redditi fiscalmente imponibili. Le imposte differite attive sono generate dalla registrazione, per competenza, di voci di costo la cui deducibilità fiscale si realizzerà negli esercizi successivi. Ai sensi dell articolo 2427 comma 6 bis si precisa che non vi sono effetti significativi per la variazione nei cambi valutari verificatesi successivamente alla chiusura dell esercizio. Le attività di ricerca e sviluppo sono state rivolte soprattutto al costante affinamento e consolidamento delle tecniche di gestione applicate ai diversi portafogli gestiti. In particolare l impegno della Società si è concentrato nelle seguenti aree: aggiornamento delle tecniche di analisi della performance dei prodotti gestiti; sviluppo di tecniche: per gestione dei portafogli anche mediante il supporto di modelli e metodologie quantitative; per la misurazione del rischio/rendimento dei portafogli gestiti; per la valutazione della performance (analisi di performance attribution); sviluppo di modellistica a supporto delle decisioni di asset allocation tattica e per la valutazione del timing di investimento, per lo stock picking e l allocazione valutaria; sviluppo di modelli di pricing degli strumenti finanziari OTC inseriti nei portafogli gestiti; sviluppo del sistema di Risk Management per l analisi del rischio finanziario dei portafogli e la verifica degli indirizzi d investimento. In ottemperanza a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di protezione dei dati personali e dei sistemi informatici e telematici [cfr. "Codice in materia di protezione dei dati personali", art. 34 e Allegato B, regola 19, del d.lg. 30 giugno 2003, n. 196 e Obblighi di sicurezza e documento programmatico: al 30 giugno la redazione del "DPS", "Prima applicazione del Codice in materia di protezione dei dati personali in materia di "misure minime" di sicurezza (artt. 31-36 e Allegato B) al d.lg. n. 196/2003], è stato redatto l aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza ( DPS ) per l'anno 2011. Il DPS contiene l informativa in ambito di elenco del trattamento dei dati personali e delle strutture aziendali preposte, l analisi dei rischi, le misure adottate per la protezione delle aree e dei locali rilevanti, ai fini della custodia e dell accessibilità ai dati, nonché le misure minime di sicurezza e la previsione degli interventi formativi. Eventi avvenuti dopo la chiusura dell esercizio Non si segnalano eventi significativi accaduti successivamente alla chiusura dell esercizio e prima della redazione del presente bilancio. Relazione sulla gestione 17

UBI Pramerica Evoluzione prevedibile della gestione La società conferma le proprie priorità sintetizzabili in due principali linee guida: qualità dell offerta e ulteriore sviluppo dell attività a supporto alle reti distributive. Nel contesto attuale, straordinario e sfidante, la società amplierà la propria offerta commerciale con novità di prodotto orientate in modo specifico alle mutate esigenze di rischio/rendimento del cliente in una situazione di notevole volatilità, mantenendo elevati standard di gestione, grazie al potenziamento dei team di investimento e degli strumenti a loro disposizione. Fornirà al contempo un supporto costante e sempre più qualificato alla rete distributiva, sia con il rafforzamento dei team commerciali, sia attraverso l implementazione di nuovi strumenti di comunicazione tempestivi e fruibili facilmente in qualsiasi momento. Per quanto riguarda le risorse umane, nel corso del 2012, si ipotizza di dare corso ad un limitato numero di assunzioni relative in particolare ad opportuni e mirati inserimenti di personale caratterizzato da specifiche e qualificate competenze. Segnalazione su rischi e incertezze di cui all art.2428 cc I principali rischi ed incertezze relativi al business aziendale sono connessi al mantenimento nel tempo delle masse oggetto di gestione e al conseguimento di performance eccellenti che garantiscano l'incasso di commissioni di incentivo. Al fine di ovviare al primo di tali rischi la società adotta un approccio costantemente rivolto alla produzione di servizi di qualità che soddisfino le esigenze della clientela, attento alle esigenze manifestate dalle reti distributive di cui si avvale e costantemente teso all innovazione di prodotto. Per quanto riguarda il secondo rischio, l'obiettivo della SGR è quello di continuare ad avvalersi di un team di gestione domestico e di un partner che garantiscano un elevato livello qualitativo sia del personale che delle metodologie d'investimento, il cui operato viene costantemente monitorato attraverso il controllo di specifici indicatori di rischio. Si fa inoltre presente che la Società non ha mai operato con strumenti finanziari derivati per conto proprio. Direzione e coordinamento - rapporti con le Società del Gruppo La Società è soggetta all attività di direzione e coordinamento svolta dalla Capogruppo UBI Banca S.c.p.a. Le operazioni della Società con UBI Banca così come con le altre società del Gruppo sono regolate a condizioni di mercato ovvero, in assenza di idonei parametri di riferimento, sulla base dei costi sostenuti. Con riguardo alla prima tipologia di operazioni - operazioni regolate a condizioni di mercato - la convenienza per la Società è di per se stessa garantita. Circa la seconda tipologia di operazioni, la stessa concerne in particolare i contratti di service forniti dalla Capogruppo nelle attività delle aree di governo, di supporto e di business. In particolare i più significativi rapporti economici con la società controllante UBI Banca S.c.p.a., ed i loro effetti sulla situazione patrimoniale dell azienda, possono così essere descritti: 18 Bilancio 2011

a) Servizi ricevuti dalla Capogruppo (settlement, controllo interno, gestione amministrativa del personale): Il corrispettivo per tale tipologia di servizi che è stato di circa 0,7 milioni di euro. b) Personale distaccato dalla Capogruppo: Il costo relativo al distacco, al netto dei recuperi per distacchi IN è stato di circa 1,8 milioni di euro. c) Gestione di una parte del portafoglio di proprietà: Le commissioni attive maturate per tale attività, ammontano a circa 1,4 milioni di euro. d) Attività di Advisory: Il servizio relativo a tale attività ha prodotto ricavi, in termini di commissioni attive, per 0,4 milioni di euro e) Attività di collocamento dei prodotti della SGR: I corrispettivi maturati per l attività di collocamento dei prodotti della SGR (sia gestioni patrimoniali individuali che fondi comuni d investimento) è stato di circa 0,03 milioni di euro. f) Rapporti di conto corrente: UBI Banca è la principale depositaria delle disponibilità liquide di proprietà della SGR. L importo del credito 31 dicembre 2011 era di circa 59 milioni di euro. Gli interessi di conto corrente maturati nel periodo ammontano a circa 1,4 milioni di euro; UBI Banca è inoltre la depositaria delle disponibilità liquide e dei titoli riferibili alle gestioni patrimoniali individuali. L ammontare complessivo di tali valori alla data di bilancio era pari a circa 10.886 milioni di euro. Il corrispettivo delle attività di cui ai punti a) e b) viene determinato sulla base dei costi sostenuti per l erogazione dello stesso. Le attività di cui al punto c) d) e) f) sono remunerate a condizioni di mercato. I principali rapporti con altre società sottoposte all attività di direzione e coordinamento della Capogruppo ed i loro effetti sono di seguito sinteticamente rappresentati: Rapporti con UBI Banca Private Investments, Compagnie Assicurative,a altre Banche del Gruppo e UBI Management Company Attività di collocamento dei prodotti della SGR: I corrispettivi maturati dalle altre Banche del Gruppo, da UBI Banca Private Investments S.p.A. e dalle Compagnie Assicurative del Gruppo per l attività di collocamento dei prodotti della SGR (sia gestioni patrimoniali individuali che fondi comuni d investimento) è stato di circa 167,2 milioni di euro. Alla data del 31 dicembre 2011 il debito nei confronti di tali soggetti ammontava a 36,5 milioni di euro. Rapporti di conto corrente: Presso Banca Popolare Commercio & Industria S.p.A. sono mantenuti alcuni conti correnti di servizio ai quali si è aggiunto (settembre 2011) un conto vincolato remunerato a condizioni concordate. L importo del credito 31 dicembre 2011 era, per i conti di servizio di circa 0,2 milioni di euro, mentre il conto vincolato presentava un saldo pari a circa 60,2 milioni di euro. Gli interessi di conto corrente maturati nel periodo ammontano a circa 0,4 milioni di euro; Attività di gestione di prodotti c.d.unit Linked: La Società svolge il ruolo di gestore di alcuni prodotti Unit Linked istituiti da UBI Assicurazioni Vita S.p.A., attività per la quale ha percepito nel corso del 2011 circa 0,04 milioni di euro di compensi; Gestione di alcuni comparti della UBI Sicav : UBI Pramerica SGR svolge il ruolo di gestore di alcuni comparti della UBI Sicav istituita da UBI Management Company s.a., società di diritto Lussemburghese. Svolge inoltre, a favore di quest ultima, una attività di consulenza in tema di risk management. Complessivamente per tali attività la Società ha incassato commissioni nette per circa 3,0 milioni di euro. Personale distaccato da altre società del Gruppo (diverse dalla Capogruppo): Il costo relativo al distacco è stato di circa 0,6 milioni di euro. Relazione sulla gestione 19

UBI Pramerica Tutti i rapporti economici sopra descritti sono regolati a condizioni di mercato. Rapporti con altre Società del Gruppo (UBISS S.c.p.a.) UBISS S.c.p.a. ha fornito nell esercizio servizi di natura informatica e servizi di info providing in favore della società per un corrispettivo complessivo di circa 5,5 milioni di euro. Tali corrispettivi si possono ritenere conformi a standard di mercato per servizi analoghi. Rapporti con altre parti correlate (Amministratori, Soci, Sindaci e familiari di Società del Gruppo) Nell ambito dei servizi offerti dalla Società alcuni Amministratori, Sindaci di Società del Gruppo e relativi familiari hanno sottoscritto rapporti di gestione patrimoniale individuale. Le commissioni di gestione complessivamente maturate su tali rapporti a favore della SGR nel corso del 2011 sono state pari a 36.200 euro. Si ricorda inoltre che la Società, ha conferito, a partire dall esercizio 2002, la delega di gestione di alcuni fondi comuni a specifiche società riconducibili al medesimo Gruppo di appartenenza del socio Prudential International Investments Corporation. La società si è inoltre avvalsa nel corso dell esercizio del servizio di consulenza sugli investimenti fornito da una società appartenente al medesimo gruppo. Con tale tipologia di operazioni la società intende usufruire della consolidata expertise maturata sui mercati finanziari internazionali, in particolare non-euro, dai diversi team di gestione facenti capo al Gruppo Prudential. I costi complessivi di tali servizi nell esercizio 2011 ammontano a circa 13,5 milioni di euro. Relativamente alle modalità di retribuzione dei servizi effettuati e ricevuti si precisa che laddove le operazioni sono regolate a prezzi di mercato la convenienza dell operazione per la Società è di per se stessa garantita. Per i servizi regolati in base ai costi sostenuti, si precisa che è nell interesse del Gruppo e della Società, nello specifico, accentrare presso altri soggetti del Gruppo lo svolgimento di determinate e specialistiche attività, quali la gestione dei sistemi informativi, espletamento degli adempimenti amministrative e di back office, etc. etc. La convenienza di tale tipologia di operazioni va ravvisata nei seguenti obiettivi, d interesse comune del Gruppo come pure della Società: miglioramento dei livelli di efficienza e produttività; realizzazione di sinergie ed economie di scala; recupero di risorse umane, a vantaggio dell'utilizzo delle medesime per il core business della Società. Si ricorda infine che tutti i rapporti con le controparti appartenenti al Gruppo sono interamente da ricondursi alle ordinarie attività connesse alla prestazione dei servizi d investimento per i quali la Società è autorizzata. 20 Bilancio 2011