QUADERNI
Il passato al presente Raccontare la storia oggi di Paolo Rumiz, Carlo Greppi, David Bidussa
2016 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli Via Romagnosi 3, 20121 Milano (MI) www.fondazionefeltrinelli.it ISBN 978-88-6835-235-6 Prima edizione digitale gennaio 2016 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo elettronico, meccanico, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, senza autorizzazione scritta dalla Fondazione. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. I testi proposti in questo e-book sono la versione ampliata degli interventi tenuti nella sala di lettura della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli il 26 marzo 2015 in occasione del seminario dal titolo La storia la racconteranno ancora i libri di storia? Segui le attività di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli: facebook.com/fondazionefeltrinelli twitter.com/fondfeltrinelli
IL TESTO La storia tradizionalmente l'hanno raccontata gli storici attraverso i libri. Ma il passato ci raggiunge anche attraverso molte altre fonti, altri media e linguaggi: dalle lettere ai film, dai diari alle canzoni, dalle fotografie al web, fino ai luoghi della storia e i nostri stessi ricordi: tracce di memoria disperse nel nostro quotidiano che ci investono direttamente e in prima persona. In questi brevi saggi Paolo Rumiz, Carlo Greppi e David Bidussa riflettono su cosa voglia dire raccontare il passato oggi, dentro e fuori le barriere cartacee del libro, rimettendo in primo piano il coinvolgimento attivo di chi finora la storia l ha soltanto recepita passivamente, ma potrebbe forse tornare a viverla.
Indice Premessa Paolo Rumiz La storia fuori dal libro Carlo Greppi La storia conquistata David Bidussa Oltre il libro di storia Gli autori 13 15 21 31 47
Il passato al presente Raccontare la storia oggi
Premessa Il libro di storia è considerato, ormai da molto tempo, lo strumento attraverso il quale avvicinarsi al passato, il luogo di costruzione, codifica e trasmissione della memoria. Ma tra le pagine di un saggio, tra gli apparati bibliografici, lo studio delle fonti e dei documenti, qualcosa sembra andare irrimediabilmente perduto. Oggi siamo a un bivio della memoria. Aumentano le nostre conoscenze, le informazioni sul nostro passato e gli studi che lo ricostruiscono, eppure ci troviamo a vivere in un eterno presente, nel quale la consapevolezza di essere collocati in un tempo, tra un passato e un futuro, sembra smaterializzarsi progressivamente. Paolo Rumiz, Carlo Greppi e David Bidussa provano a riflettere su cosa voglia dire fare storia oggi, su come sia possibile costruire e mantenere in vita la memoria del nostro passato, dentro e fuori le barriere cartacee del libro. La storia, ci dicono gli autori di questi brevi saggi, è un romanzo polifonico e incompiuto al quale prendono parte mille voci: non soltanto le fonti documentali, ma anche e soprattutto quelle tracce di memoria disperse nel nostro vivere quotidiano, che ci interrogano e ci investono in maniera imprevista, direttamente e in prima persona. È nella scoperta di questa storia, nel viaggio culturale, emozionale, talvolta perfino fisico, verso un passato prossimo o lontano, che la memoria diventa un corpo a corpo con noi stessi, con la nostra vita, con il nostro essere collocati in un tempo. Dobbiamo quindi recuperare il gusto della narrazione, l esperienza diretta dei luoghi della storia, rivalutare l oralità e perfino il mito, scrive Paolo Rumiz, altrimenti il racconto si inaridisce. Per Carlo Greppi, insegnare il passato, trasmettere anche con passione lo studio della storia, significa avventurarsi nella complessità delle vicende umane, anche nei loro tratti più contraddittori. Significa remare contro gli archetipi che sono sempre al lavoro, nel nostro cervello. E significa, suggerisce David Bidussa, misurarsi con le molti fonti della storia, quelle considerate canoniche, ma anche quelle che con fatica consideriamo documenti: dalle lettere ai film, dai diari alle fotografie, fino alle canzoni, ai nostri stessi ricordi. Indagare il passato richiede competenza, studio paziente, preparazione. Ma tutto nasce dalla voglia di sapere, dall insoddisfazione di ciò che si sa, dal volerne sapere di più. Da una specie di ansia, senza la quale il racconto della storia rischia di perde- - 13 -
re la voce e non parlare alle persone alle quali si rivolge. E alla fine di spengersi. E di morire. Il futuro del racconto della storia, dell indagine storica e del libro di storia chiede che si mettano in gioco molte cose, molte competenze professionali, ma anche il coinvolgimento attivo, emotivo, e le inquietudini o le richieste esigenti di chi il racconto della storia finora l ha solo ascoltato e talvolta respinto, ma potrebbe forse tornare a viverlo. E, perché no, a scriverlo. - 14 -