Classifichiamo i quadrilateri Che noia! O no?

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Transcript:

Classifichiamo i quadrilateri Che noia! O no? Classe II C Scuola secondaria di primo grado di Incisa I.C. Rignano-Incisa Valdarno Docente: Lucia Ciabini 12 Seminario nazionale sul curricolo verticale 07 Maggio 2017

Quando? Tra metà Novembre e metà dicembre del secondo anno della scuola secondaria di primo grado. Generalità sui poligoni (completamento) Le isometrie (simmetria, rotazione e traslazione) Classificazione e proprietà dei quadrilateri Area di figure piane. Problemi su isoperimetria ed equiestensione Il teorema di Pitagora Similitudine e omotetia In quanto tempo? 10 h suddivise nel seguente modo: 7 h di lezione e laboratorio 2 h verifica orale (6 alunni) 1 h verifica scritta (tutta la classe)

Perché? Utilizzare il linguaggio specifico per definire correttamente un quadrilatero Capire quando quadrilateri più particolari costituiscono un sottoinsieme di una categoria più ampia Utilizzare i diagrammi di Eulero-Venn per rappresentare la classificazione dei quadrilateri Identificare un quadrilatero dalle proprietà delle sue diagonali

Più sinteticamente Per abituare i ragazzi ad affrontare la Geometria in modo più critico Facendoli riflettere sul significato delle parole che utilizzano Per far cadere alcuni STEREOTIPI che anche i libri e gli stessi insegnanti contribuiscono a costruire (Geometria dinamica!)

Come? Mediante la DIDATTICA LABORATORIALE in 5 fasi: 1 FASE L INSEGNANTE PONE DOMANDE O ASSEGNA COMPITI 2 FASE VERBALIZZAZIONE SCRITTA INDIVIDUALE 3 FASE DISCUSSIONE COLLETTIVA 4 FASE AFFINAMENTO DELLA CONCETTUALIZZAZIONE 5 FASE PRODUZIONE CONDIVISA: tutti scrivono le definizioni e le proprietà corrette con le parole giuste Traccia del percorso sulla classificazione dei poligoni di G. Spirito (2005): http://www.cidi.it/cms/doc/open/item/filename/300/classificazione-di-poligoni(2).pdf

La struttura del percorso: 1) Che cosa mi ricordo? 2) Discutiamo e ricostruiamo le definizioni corrette 3) Ricaviamo le proprietà dei quadrilateri 4) Classifichiamo in base alle diagonali 5) Verifichiamo gli apprendimenti

1. Cosa mi ricordo? «Definisci un quadrilatero» La più gettonata: figura con 4 lati e 4 angoli Si è chiarito che le definizioni della geometria cercano di descrivere gli oggetti in modo univoco con il minor numeri di parole. Si concorda quindi che: QUADRILATERO = poligono con quattro lati

«Scrivi, liberamente, tutto ciò che ti ricordi sui quadrilateri; per ogni quadrilatero fai il disegno, scrivi il nome, la definizione, la classificazione, le proprietà e le formule per il calcolo di perimetro e area» Praticamente tutti hanno seguito l ordine: QUADRATO RETTANGOLO ROMBO PARALLELOGRAMMA TRAPEZIO L approccio è corretto e comprensibile pensando alle forme che si trovano nella realtà e quindi più vicine al vissuto dei bambini.

Raccolgo tutti i quaderni e cerco di mettere in evidenza i principali errori e gli stereotipi per ogni classe di quadrilateri

IL QUADRATO Definizione ok Disegno in «posizione classica» 4 diagonali? Formule... Un po di confusione!

IL RETTANGOLO Sempre appoggiato sul lato più lungo Nella definizione viene spesso specificato che la figura ha i lati a due a due uguali Un po di confusione anche sulle formule

IL ROMBO Alunno con DSA Problemi con il disegno (simmetria) Spesso realizzano un quadrato ruotato di 45 Le definizioni sono più rare, più vaghe oppure sovrabbondanti.

IL PARALLELOGRAMMA Sempre appoggiata sul lato più lungo e con l angolo acuto in basso a sinistra. Nella definizione non si fa quasi mai riferimento al parallelismo dei lati. Spesso il poligono viene chiamato parallelepipedo. Le formule di perimetro ed area non vengono riportate.

IL TRAPEZIO Molti alunni non lo riportano Definizioni (tutte sbagliate) e disegno fanno spesso riferimento al trapezio isoscele e quindi all uguaglianza di due lati Quasi nessuno riporta le formule

2. Discutiamo e ricostruiamo le definizioni corrette Premessa La classificazione che i ragazzi hanno in mente è una partizione, cioè ogni classe di quadrilateri è considerata un insieme disgiunto dagli altri. Si vuole arrivare ad una classificazione dei quadrilateri di tipo inclusivo, mettendo in evidenza come le figure più particolari e regolari siano casi particolari (sottoinsiemi) di insiemi più grandi.

Premessa L articolabilità dei quadrilateri e l osservazione di modelli dinamici ha consentito una classificazione per inclusione di molti quadrilateri mostrando come, variando la posizione di segmenti vincolati ai vertici, un certo quadrilatero costituisca un caso particolare di una classe più ampia.

Sono domande serie? Dove sta il trucco?

La discussione, condotta leggendo le risposte di molti alunni, ha portato subito alla conclusione che per essere sicuri della risposta si deve conoscere la corretta definizione di rettangolo e di rombo. Con l aiuto di un vocabolario abbiamo cercato le definizioni, sempre precisando che si deve usare il minor numero di parole possibili per definire l oggetto in modo univoco.

Con lo spago: infiniti rettangoli isoperimetrici. Il quadrato è un caso particolare. Con quattro listelli della stessa misura: infiniti rombi isoperimetrici. Il quadrato è un caso particolare. Affermazioni del tipo tutti i quadrati sono rettangoli, ma non tutti i rettangoli sono quadrati e tutti i quadrati sono rombi, ma non tutti i rombi sono quadrati hanno destato qualche perplessità. Utile riflettere su casi non legati alla geometria, ad esempio essere fiorentino ed essere toscano.

Rettangoli, rombi, quadrati Si introduce la rappresentazione di Eulero-Venn Si riassume con l aiuto di figure disegnate, colorate e ritagliate da ogni alunno. Nel caso del rombo si ribadisce come una semplice rotazione non possa cambiare la natura di una figura, e quindi non è corretto dire se si gira diventa un rombo.

Ancora sui rettangoli Abbiamo costruito una tabella dei possibili valori di b e h (numeri naturali) di rettangoli isoperimetrici con P = 36 cm e poi ogni alunno ha riportato h in funzione di b: La relazione che lega i punti sulla retta è: b + h = 18 E interessante soffermarsi sui casi limite (18; 0) e (0; 18), già discussi lavorando con lo spago, e sul caso particolare (9; 9).

Per ogni rettangolo della tabella si è chiesto di calcolare il valore dell area Si arriva, così, a due importanti conclusioni: Il fatto che rettangoli, ed in genere figure geometriche, con lo stesso perimetro non abbiano la stessa area ha sorpreso molti ragazzi. L esercizio sul calcolo delle aree ha rinforzato l idea di quadrato come rettangolo particolare.

Abbiamo, poi, costruito una tabella dei possibili valori di b e h (numeri naturali) di rettangoli equivalenti con A = 36 cm 2 e poi ogni alunno ha riportato h in funzione di b: La relazione che lega i punti sulla retta è: b x h = 36 Si incontra per la prima volta questa curva. Il quadrato, anche questa volta, costituisce un caso particolare.

I parallelogrammi: ora la prof non ci frega! SI: 22 NO: 0 SI: 14 NO: 8

Un alunno ha giustamente osservato che nella definizione si può eliminare l aggettivo opposti : i due lati paralleli non possono certo essere quelli consecutivi! Se i rombi e i rettangoli (e quindi i quadrati) sono parallelogrammi particolari la rappresentazione di Eulero-Venn deve essere la seguente: PARALLELOGRAMMI

E concludiamo con i trapezi, questa volta partendo dalla definizione Partendo dalla definizione i ragazzi hanno disegnato due rette parallele e hanno cercato di costruire dei quadrilateri unendo le due rette, mediante segmenti, in tutti i modi possibili:

Si completa la rappresentazione di Eulero-Venn: Se consideriamo anche i deltoidi, o aquiloni: TRAPEZI PARALLELOGRAMMI DELTOIDI

3. Ricaviamo le proprietà dei quadrilateri

4. Classifichiamo in base alle diagonali Abbiamo costruito una tabella da completare provando le quattro combinazioni: congruenti non congruenti non

Asticelle, elastici e fermacampioni

Se le diagonali si incontrano nel loro punto medio

Se le diagonali non si incontrano nel punto medio di entrambe

5. Verifiche degli apprendimenti

(per alunni con DSA)

Grazie per l attenzione! Lucia Ciabini ciabini@libero.it