RETI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA STEM - SOTTOSISTEMA EMERGENZE MOVIMENTAZIONI DA FOCOLAIO/ZONE DI RESTRIZIONE 1. PREMESSA Il presente documento si riferisce agli spostamenti da focolaio e/o zona di restrizione (zona di protezione/zona di sorveglianza) di animali da reddito vivi, soggetti a controllo veterinario. Qusi tutte le informazioni necessarie a generare i report relativi alle movimentazioni in situazioni di emergenza e non, sono contenute nella BDN e nel sistema informativo geografico (GIS) integrato con il sistema telematico di gestione delle emergenze (STEM 1.0) e derivano esclusivamente da detti sistemi (c è l eccezione dei pascoli) Le specie animali per cui sono state sviluppate le procedure di rintraccio sono le seguenti: 1. bovini 2. bufalini 3. ovini 4. caprini 5. suini Il punto di partenza delle operazioni di rintraccio è il GIS integrato a STEM 1.0. La procedura è descritta in dettaglio alla Sezione 4 del presente documento, ma in sintesi la sequenza è la seguente: 1. Identificazione spaziale del focolaio 2. Identificazione della zona di restrizione (zona di protezione/zona di sorveglianza) 3. Identificazione degli allevamenti inclusi nella zona di restrizione 4. Costruzione del report di rintraccio (animali movimentati + aziende di provenienza/destinazione) Le prime 3 operazioni precedentemente descritte sono eseguibili on line, la quarta è prevista in 2 modalità: interattiva ed automatica (vedi punto 4) I destinatari dei servizi descritti nel presente documento sono i 3 livelli gerarchici dei Servizi Veterinari nazionali (MINSAL, Regione, ASL). Gli utenti del sistema visualizzano le informazioni di competenza del livello gerarchico di appartenenza, secondo lo schema di seguito descritto: 1. MINSAL: tutto il territorio nazionale; 2. Regione: tutto il territorio regionale di competenza; 3. ASL: tutto il territorio locale di competenza In sintesi il presente documento si riferisce ai rintracci degli animali vivi in entrata/uscita da aree dove è presente una malattia esotica. 2. DEFINIZIONI 2.1 Rintraccio Per rintraccio si intende l insieme delle procedure veterinarie e informatiche finalizzate a: 1. identificare i capi oggetto di movimentazione da focolaio/zona di restrizione 2. identificare le strutture di provenienza e/o destinazione 3. generare i relativi report il cui formato è descritto nelle figure 2 e 3 (per maggiori dettagli vedi anche la Sezione RINTRACCI del presente documento) 2.2 Movimentazione Per movimentazione si intende qualunque spostamento degli animali in entrata/uscita dalle strutture/aree di seguito elencate in un periodo di tempo definito dalle norme vigenti: 1
1. strutture sedi di focolaio (allevamenti, stalle di sosta,etc) 2. strutture/aree site in zona di protezione 3. struttura/aree site in zona di sorveglianza Le aree qui definite sono quelle di interesse in caso di emergenze, ma la movimentazione può avvenire da/verso qualunque struttura/area, indipendentemente dalla sua localizzazione che può anche essere esterna alla zona di restrizione. Per maggiori dettagli vedere quanto riportato alle voci provenienza e destinazione. 2.3 Focolaio Ai fini del presente documento per focolaio si intende una delle strutture descritte nel seguente elenco in cui sia comparsa una qualsiasi delle malattie elencate in Allegato 1: 1. allevamento/azienda 2. centro genetico 3. centro di raccolta 4. stalla di sosta 2.4 Provenienza Per provenienza si intende qualunque struttura/entità geografica da cui siano stati spostati gli animali la cui presenza è stata rilevata al tempo t 1 nelle strutture/aree territoriali sottoposte a restrizione: 1. allevamento/azienda 2. centro per la produzione di materiale genetico 3. centro di raccolta 4. stalla di sosta 5. paese membro 6. paese terzo In ambiente BDN è la popolazione animale che risulta presente nelle aziende sede di focolaio o ricadenti nelle zone di restrizione in una finestra temporale definita da chi interroga il sistema (vedi anche quanto riportato alla voce finestra temporale ) I mattatoi sono stati esclusi come struttura di provenienza perché gli animali ivi presenti devono essere macellati ed escono pertanto dall insieme della popolazione di animali vivi e quindi a rischio di contrarre la malattia. Un prerequisito del sistema è quindi che non esistono movimentazioni legali di animali vivi in uscita da mattatoi. 2.5 Destinazione Per destinazione si intende qualunque struttura/entità geografica verso cui sono stati spostati animali provenienti da strutture/aree territoriali sottoposte a restrizione in un arco di tempo t 2 : 1. allevamento (tutte le tipologie: centro genetico, stalla di sosta, centro di raccolta, etc.) 2. mattatoio 3. paese membro 4. paese terzo 3. RINTRACCI 3.1 Rintraccio Per rintraccio si intende l insieme delle attività miranti a definire i dettagli delle movimentazioni animali. 1 vedi Sezione 1 e Figura 1 2 vedi nota precedente 2
Nel corso delle emergenze è necessario identificare e mantenere traccia delle aziende di provenienza e destinazione, del singolo animale/partita di animali spostati da/verso una struttura/area predefinita + la data dello spostamento. In particolare si definisce traceback il rintraccio all indietro nel tempo, cioè l identificazione della provenienza degli animali presenti in una determinata struttura/area in un determinato momento t 0 ; si definisce follow-up il rintraccio in avanti nel tempo, cioè l identificazione della destinazione degli animali usciti da una determinata struttura/area in una finestra temporale definita (vedi). Entrambe le definizioni sono relative e non assolute, si riferiscono cioè ad una entità (allevamento, focolaio, struttura, pascolo, etc.) definita di volta in volta dall utente (vedi anche Fig. 1) 3.2 Definizione della finestra temporale del rintraccio Per finestra temporale si intende un arco di tempo definito in base ai parametri elencati di seguito. t 0 = data del sospetto. Tale data corrisponde all informazione n. 11 dell Allegato II alla Direttiva 82/894/CEE. Poiché ogni zona di restrizione è legata ad un particolare focolaio, la data del sospetto è la data corrispondente all emissione del sospetto per quel particolare focolaio t 1 = data corrispondente all estremo inferiore del periodo di incubazione della malattia moltiplicato per il valore max del relativo fattore di precauzione (vedi Allegato 3) t 2 = data di interrogazione 3 ; t 0 - t 1 = periodo di tempo intercorrente 4 tra la data del sospetto e l estremo inferiore della durata massima del periodo di incubazione per la malattia di interesse; il periodo t 0 - t 1 può essere moltiplicato per un fattore di precauzione (vedi Allegato 3: tabella dei periodi di incubazione). (t 0 - t 1 ) + t 2 = periodo di tempo intercorrente tra la data presunta di ingresso dell infezione nell azienda e la data di adozione dei provvedimenti di restrizione delle movimentazioni. In particolare: nel focolaio t 0 - t 1 = definisce il momento in cui l infezione è entrata nella struttura/area sede del focolaio, nonché il periodo in cui vengono effettuati i rintracci in entrata e in uscita quando lo stato sanitario dell azienda era ancora sconosciuto (= non era stato emesso il sospetto). I valori della finestra temporale sono proposti dal sistema come valori di default che possono essere però modificati dall utente. Da un punto di vista operativo, sia la movimentazione in uscita che in entrata si calcolano dalla data t 0 - t 1 fino a data oggi /data elaborazione. 3.3 Rintracci su focolai Riguardano tutti gli animali in entrata/uscita dalla struttura/area in questo periodo e identificazione delle relative provenienze/destinazioni. La BDN, limitatamente ai bovini ed in parte agli ovicaprini, già fornisce la possibilità di investigare le movimentazioni per singolo capo. L unità epidemiologica di riferimento del report di movimentazione è l allevamento. Nel report aggregato di destinazione (= animali usciti da una azienda) dovrebbe poter essere possibile aggregare sulla base della combinazione codice allevamento + data di spostamento + codice struttura di destinazione. Quindi, tutti gli animali provenienti dalla allevamento 001XY001 che sono usciti uno stesso giorno diretti alla stessa struttura dovrebbero stare su un record solo. I relativi report (report di provenienza/report di destinazione) contengono almeno le seguenti informazioni: 3 In realtà la data t 2 corrisponde alla data di emissione dell Ordinanza Sindacale di Zona di Protezione; poiché però attualmente né l Ordinanza di Zona di Protezione né la relativa data di emissione sono notificate agli amministratori del sistema, come estremo superiore del periodo di tempo t è stata scelta la data di interrogazione del sistema stesso 4 contando all indietro dalla data del sospetto t 0. Esempio: data sospetto (t 0 ): 28 febbraio; lunghezza max periodo di incubazione = 14 gg, valore max fattore di precauzione = 2; t 1 = 1 febbraio. Verranno quindi rintracciati tutti gli animali in entrata/uscita tra il 1 febbraio ed il 28 febbraio compresi 3
i. Specie animale ii. Codice azienda + id-fiscale + specie allevata iii. Regione/Provincia/ASL/Comune di provenienza/destinazione iv. Elenco capi spostati (nel caso di registrazione in BDN dei singoli capi) o numero capi spostati. v. Data dello spostamento nelle ZP/ZS t 0 - t 1 = definisce il momento a partire dal quale le strutture/aree che ricadono in ZP/ZS sono considerate a rischio di essere state infettate. (t 0 - t 1 )+ t 2 = in base alla normativa vigente, è l intervallo di tempo che intercorre tra la data in cui l infezione è presumibilmente entrata e la data di entrata in vigore delle ordinanze di blocco delle movimentazioni. 3.4 Rintracci su zone di restrizione (ZP/ZS) Tutti gli animali in entrata/uscita dalla ZP/ZS in questo periodo e identificazione delle relative provenienze/destinazioni. I relativi report (report di provenienza/report di destinazione) hanno la stessa struttura dei report precedentemente descritti Dalla sezione del portale delle reti che viene attivata in caso di emergenze epidemiche, l utente inserirà il codice azienda + finestra temporale + specie + opzione provenienza o destinazione Gli animali in entrata in questo periodo dovrebbero risultare dal censimento della popolazione animale presente in ZP/ZS che viene fatto ogni volta che vengono dichiarate le ZP/ZS. Tale censimento è obbligatorio in base alla normativa vigente ed è sempre posteriore all entrata in vigore del blocco delle movimentazioni. Figura 1. Schema illustrante la finestra temporale all interno della quale devono essere effettuati i rintracci Focolaio t 0 t 0 t 1 t 0 + t 2 Finestra temporale dei rintracci: t 4
4. PROCEDURA DI RINTRACCIO I dati relativi ai rintracci sono generati sia in automatico dal sistema SINARSA che in maniera personalizzata e interattiva. Le procedure di rintraccio sono specifiche per malattia. Nell ipotesi che un azienda/allevamento sia focolaio di due malattie distinte verranno generati due report distinti 4.1 Procedura di rintraccio in automatico La procedura automatica di rintraccio viene effettuata periodicamente (per es. tutte le settimane nella giornata di lunedì, basandosi sui focolai e relative zone di restrizione, denunciati tra le 00 del lunedì della settimana precedente e le ore 24.00 della domenica precedente 5 ). Per ogni focolaio vengono definite due zone di restrizione (buffer), una di protezione di diametro inferiore e una di sorveglianza di diametro maggiore che contiene la zona di protezione; i raggi delle zone di protezione sono definiti in base alla normativa vigente. Successivamente, chi di competenza, provvede a ridisegnare la zona che ricade dentro al buffer secondo le indicazioni riportate nelle Ordinanze Sindacali di Zone di Protezione e Sorveglianza, come riportate sui BUR di riferimento (http://www.aib.it/dfp/tabreg.htm3). Vengono così identificati gli allevamenti ricadenti ufficialmente nelle zone di restrizione; il sistema SINARSA si collega quindi alla BDN e tramite web services redige i rintracci di ciascun allevamento nel periodo temporale descritto in Figura 1. In pratica quindi viene generato un report contenente i rintracci per ogni allevamento sia degli animali/partite in entrata che in uscita. I report sono visualizzabili on-line e scaricabili. I dati sono caricati in tabella in modo da poter visualizzare le entrate e le uscite anche su GIS (sviluppo successivo). 4.2 Procedura di rintraccio personalizzata (interattiva) Il punto di partenza della procedura di rintraccio personalizzata è il GIS integrato con STEM 1.0 funzione Mappe (vedi Fig.2) ed è specifico per malattia (Figura 3). Figura 2: Schermata di ingresso a STEM 1.0 5 Esempio: tutti i focolai di afta denunciati tra le 00.00 del 1 aprile e le 24.00 del 7 aprile 5
Figura 3. Mappa generale della distribuzione dei focolai della malattia per cui si interroga il sistema 6
L accesso al sistema attualmente avviene mediante autenticazione dell utente (login e password) all indirizzo http://gis2.izs.it:7777/pls/izs_em/acc_sis.entra%20. Il sistema conserva traccia dell utente che vi accede, e dei relativi diritti di accesso (vedi anche quanto menzionato in Premessa). Utilizzando i tools messi a disposizione da STEM 1.0, l utente può tracciare i confini delle zone di restrizione sia sottoforma di buffer (Figure 4 e 5) che come poligoni, ricalcando le variabili topografiche di interesse (strade, fiumi, etc.) sulla carta geografica 1: 250.000 sottostante (Figura 6). Figura 4. Zona di protezione: buffer di raggio 3 km intorno al focolaio 7
Figura 5. Zona di sorveglianza: elenco allevamenti presenti in un buffer di raggio 10 km intorno al focolaio Figura 6. Confini della zona di protezione riportati su base cartografica 1:250.000 8
Qualunque sia la modalità di disegno scelta dall utente, il sistema genera un report relativo agli allevamenti presenti nelle zone specificate dall utente (protezione e sorveglianza) 6 ; il tracciato record del report è riportato nell Allegato 2. A questo punto, il veterinario può richiedere, sempre a partire dal GIS integrato con STEM 1.0, le movimentazioni degli allevamenti presenti nelle zone richieste dall utente in una finestra temporale a scelta, basata sul periodo di incubazione della malattia e su uno dei possibili valori dei fattori di precauzione. Come misura precauzionale aggiuntiva, all atto della richiesta del report dei rintracci, il sistema potrebbe richiedere nuovamente l autenticazione dell utente (reimmissione di login e la password); il servizio è su richiesta, per cui il sistema invia all utente un messaggio di conferma; il report delle movimentazioni richieste viene mandato come attachment a un secondo messaggio di posta e viene mantenuta traccia della mail inviata. Se il rintraccio è richiesto per una sola specie, è opportuno che il buffer venga costruito includendo solo gli allevamenti di quella specie. Se, invece si vogliono combinare più specie, è necessario scegliere il layer Allevamenti che include tutte le specie. La procedura che crea l elenco inserirà comunque solo le specie previste a pag. 1; sono escluse quindi le specie avicole e gli equini. 4.3 Operatività della procedura di rintraccio personalizzata 1. Disegnato il buffer STEM carica una tabella con gli allevamenti che ricadono in ZP/ZS (vedi tracciato in Allegato 2) Per sapere se l azienda è focolaio, viene interrogata la tabelle FOCOLAI (prendendo solo i focolai attivi). Se l azienda è focolaio viene riempito il campo FOCOLAIO (S), il campo ID_MALATTIA e data-sospetto. Sulla Tabella Malattie si legge il tempo e il fattore di precauzione. 6 l allevamento/i focolai sono contrassegnati con il relativo codice focolaio a differenza degli altri allevamenti. 9
Se nell elenco ci fossero più focolai, si prende la data sospetto più lontana. 2. Se l utente chiede l elaborazione dei RINTRACCI, l applicazione dapprima riepiloga i dati: a. Indicazione della malattia per cui verrà fornito il report di rintraccio b. Valore minimo della data-sospetto 7 c. Tempo t + fattore di precauzione (N.B l entità del fattore di precauzione può essere definita dall utente) d. E-mail del destinatario a cui sarà inviata la risposta e. Elenco degli allevamenti che ricadono nelle zone di restrizione prescelte (ZP/ZS) f. Richiesta di specificare il tipo di zona di restrizione per cui si richiede il rintraccio (ZP/ZS)) 3. conferma/modifica dei dati presentati da parte dell utente 4. lancio della procedura (web services). 5. Output: il risultato è un file in formato Excel che viene allegato al messaggio di posta elettronica e inviato al richiedente. 6. Copia del messaggio e-mail viene conservato nella cartella Posta Inviata 4.4 Elaborazione periodica ufficiale Gli stessi criteri e procedure si applicano all elaborazione periodica ufficiale dei riepiloghi. 7 In caso di date sospetto plurime, il sistema seleziona la data più precoce 10
Allegato 1: Malattie per le quali sono attivate le procedure di rintraccio nell ambito del sistema SINARSA 1. Afta 2. Pleuropolmonite contagiosa 3. Peste bovina 4. Dermatite nodulare contagiosa 5. Peste suina classica 6. Peste suina africana 7. Malattia vescicolare 8. Stomatite vescicolare 9. Peste dei piccoli ruminanti 10. Rift Valle Fever 11. Bluetongue 12. Vaiolo ovicaprino 13. Peste equina 14. Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) 15. Malattia di Newcastle 11
Allegato 2: Tracciato record degli allevamenti inseriti in ZP/ZS (fornito da GIS di STEM) 1. ID malattia 2. ID focolaio 3. Data_sospetto 4. Data_elaborazione 5. ID utente 6. Proprietario 7. Codice azienda 8. Indirizzo 9. Cod Fiscale 10. Tipo (allevamento/stalla di sosta/etc.) 11. Specie 12. ZP/ZS 13. Comune 14. Provincia 12
Allegato 3: Tabella periodi di incubazione, fattori di precauzione, raggio minimo ZP/ZS delle malattie elencate in Allegato 1 malattia lunghezza max periodo di incubazione (gg) organizzazione di riferimento fattore di precauzione max raggio min ZP raggio min ZS afta 14 OIE 3 3 10 peste equina 14 OIE 3 100 150 peste suina africana 40 UE 3 3 10 bluetongue 60 UE 3 20! peste suina classica 14 OIE 3 3 10 pleuropolmonite contagiosa bovina 180 OIE 2 3 10 dermatite nodulare contagiosa 28 UE 3 3 10 peste dei piccoli ruminanti 21 UE 3 3 10 Rift Valley Fever 6 OIE 3 3 10 peste bovina 21 UE 3 3 10 vaiolo ovicaprino 21 UE 3 3 10 malattia vescicolare 28 UE 4 3 10 stomatite vescicolare 21 UE 3 3 10 influenza aviaria ad alta patogenicità 5 OIE 5 3 10 malattia di Newcastle 6 OIE 4 3 10 N.B. Il raggio minimo della ZP/ZS è stato desunto dalla normativa vigente. 13