FONDI&SICAV. CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2009. Hedge fund nella tempesta Molti hanno tutelato i risparmi



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Transcript:

FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 2 - Numero 10 - Giugno 2009 Hedge fund nella tempesta Molti hanno tutelato i risparmi Consensus Usa Un po di ottimismo sui primi dati positivi Fondi ed Etf Chi punta sull acqua

EDITORIALE La consulenza non è un gioco Dopo i recenti e importanti recuperi dei mercati azionari, c era già chi esultava per lo scampato pericolo. In realtà la situazione economica è ancora difficile e l andamento borsistico di questi giorni ben la rappresenta: indovinare il titolo o il mercato giusto diventa sempre più difficile, la continua volatilità ha fatto che sì che il market timing (ovvero la scelta del momento in cui entrare e uscire dagli investimenti) porti spesso più danni che benefici ai portafogli dei risparmiatori. Il ruolo dei professionisti del mondo della finanza, siano essi gestori o canali distributivi, sta diventando sempre più importante, così come più importante sta diventando l interesse verso la consulenza. Fondamentale, però, è chiarirsi bene che cosa sia questa consulenza di cui tutti parlano, spesso (purtroppo) con poca cognizione di causa. I prossimi mesi o anni rappresenteranno una sfida importante per il mondo del risparmio gestito: un opportunità che il sistema, già provato dai continui disinvestimenti, non può permettersi di non cogliere. Il rischio sulla consulenza è rivedere quanto già vissuto in Italia al debutto del private banking: spesso sono stati cambiati etichetta e ufficio agli addetti titoli più svegli e preparati che magicamente dall oggi al domani sono diventati private banker. Non ripetiamo lo stesso errore che ha poi richiesto anni per essere rimosso. GIUSEPPE RICCARDI La consulenza non è un gioco: la consulenza deve essere professionale, la consulenza richiede sistemi organizzativi e informazioni. Soprattutto la consulenza non deve essere un alibi per spostare l attenzione dei clienti dai prodotti a qualcosa di diverso e meno tangibile, la consulenza non deve diventare un prodotto in più da vendere. Vincere la sfida sulla consulenza è l unica strada per non ritrovarsi con zero tituli. Questo numero Ormai era un idea fissa, che passava di bocca in bocca: gli hedge fund nella tempesta finanziaria dei mesi scorsi sono andato malissimo e sono stati incapaci di fornire performance non correlate con il resto del mercato. C era anche chi diceva che proprio le massicce vendite dei gestori di hedge erano una delle cause della crisi. In pratica erano quasi indicati come gli untori del mercato. E su questa base ci è piaciuta l idea di verificare se davvero questi prodotti speculativi avevano fatto così male come sembrava. E osservando una serie di dati sull universo hedge, che in effetti è enorme, abbiamo riscontrato che nella maggior parte dei casi hanno saputo reggere con grande capacità l impatto della crisi. Ci sono stati alcuni money manager che sono stati travolti, è vero, ci sono stati prodotti che non hanno saputo portare a casa nemmeno uno 0,1% in più rispetto ai più noti benchmark azionari, ma è anche altrettanto vero che i principali indici, come il Tremont, hanno rilevato una sostanziale capacità di difendere il denaro dei sottoscrittori. Chi dava già per morta l industria degli hedge, dovrà ricredersi: non è un prodotto in crisi, non è un prodotto che ha terminato il suo ciclo. Certo, però, che le grandi capacità di molti money manager meriterebbero un sistema regolatorio migliore di quello attuale e soprattutto che venisse fatta piazza pulita di tante iniziative che di hedge hanno solo il nome, ma non certo la capacità professionale. In questo numero, a proposito di gestori, abbiamo trovato una piccola perla: un gestore italiano di un fondo italiano che opera in una categoria importante e piena di prodotti come gli azionari in euro e che è risultato larghissimamente il primo della classe. Si tratta di Nicola Trivelli, che lavora per Sella gestioni e che in tre anni ha fatto il 30% in più del secondo classificato. La sua capacità è stata di individuare la tempesta sui mercati al momento giusto e di azzeccare le mosse opportune. Così è riuscito non solo a preservare i soldi dei suoi sottoscrittori, ma anche a far loro guadagnare qualcosa. A dimostrazione che gestire si può, quando si vuole e si sa fare. ALESSANDRO SECCIANI FONDI&SICAV/Giugno 2009 3

GIUGNO N 10 SOMMARIO S O M 6 18 I portafogli di Mc Gestioni Hedge fund UN ANNO DIFFICILE Soprattutto negli Stati Uniti e in Asia stanno cominciando ad affluire rilevazioni positive. La disoccupazione sembra perdere forza e l economia manifesta qualche segno di ripresa. Meno bene in Europa, dove il Pil è in calo e le vendite al dettaglio sono in diminuzione. Si prevede così la continuazione del trend rialzista sui mercati emergenti e in Usa, anche se gli operatori consigliano ancora la massima cautela Nonostante risultati di gestione nel complesso discreti, la maggior parte dei prodotti speculativi è stata colpita da una serie di smobilizzi. In Italia i privati hanno lasciato in molti casi il settore e la raccolta negativa di questa categoria è stata spesso superiore a quella dei fondi azionari. Le cause di queste difficoltà sono diverse: «I gestori hanno operato in un nuovo mondo di finanziamenti scarsi e instabili, bassa liquidità del mercato, scomparsa o fallimento di prime broker, disinvestimenti forzati a livello generalizzato e valutazioni estreme e irrazionali praticamente in tutte le asset class dove gli hedge investono» PROMOTORI & CONSULENTI FONDI&SICAV Giugno 2009 Carmelo Sarcià:«Con la forza di Credem alle spalle» Crisi Come sostenere il Pf in difficoltà Lavoro Chi cerca i promotori Il direttore commerciale di questa struttura in soli 15 mesi ha portato la sua rete dal 12 al secondo posto nella classifica di raccolta e ha conquistato 15 mila nuovi clienti. Per di più questa performance è stata ottenuta in un periodo difficilissimo per tutta la finanza. «Un contributo determinante, è arrivato dal fronte reclutamento. Attualmente possiamo contare su 678 promotori, 40 dei quali arruolati negli ultimi sei mesi» 44 Professione IL SUPPORTO AL TEMPO DELLA CRISI 40 Intervista a CARMELO SARCIÀ DI CREDEM Molti operatori, che ricavavano la maggior parte dei loro guadagni dalle provvigioni, sono oggi in forte difficoltà, con decurtazioni anche del 50% delle fee. Diverse reti si stanno disinteressando del problema, ma alcune società li stanno sostenendo. C è chi ha garantito comunque i guadagni degli anni migliori, se verranno mantenute le masse gestite, c è chi ha cambiato la struttura provvisionale puntando sulla soddisfazione del cliente finale News Nasce lo Specialista Eurizon Nel momento della crisi finanziaria, molti professionisti hanno problemi a mantenere i loro redditi lavorando nelle reti. Ma niente paura: queste figure sono oggi molto ricercate in altri ambiti per la loro competenza tecnica, la capacità di gestire portafogli con clienti di alto livello e il dinamismo commerciale. Dall intermediazione creditizia e immobiliare, ma anche dal settore medicale arrivano le proposte più interessanti di ricollocamento 48 Mercato del lavoro CERCHIAMO PF 4 FONDI&SICAV / Giugno 2009

GIUGNO N 10 SOMMARIO M A R I O I fondi hi tech hanno seguito il settore di riferimento in un andamento nettamente migliore, rispetto al resto dell economia. Non a caso il Nasdaq ha sovraperformato nettamente lo Standard and Poor s 500. La forza dimostrata da numerose società con un elevata liquidità da investire e debiti minimi o nulli all interno dei loro bilanci è stata la base delle performance. E c è addirittura chi considera ormai questi titoli come difensivi. Certo se ci fosse la ripresa... Azionari tecnologia UN RALLY NON SPECULATIVO 58 Il money manager del fondo Equity euro institutional di Sella capital management è stato uno dei pochi ad avere realizzato una performance positiva negli ultimi tre anni e a essere uscito quasi indenne dalle bufere finanziarie che hanno sconvolto i mercati. Frutto di scelte ben ponderate e di mosse molto coraggiose in una fase in cui tutti gli operatori erano ancora ottimisti sulle prospettive economiche I grandi gestori SUBITO FUORI DALLE BANCHE 66 Un elemento insostituibile, fondamentale per la vita, nello stesso tempo dà corpo a un settore molto promettente per gli investitori. Sono centinaia nel mondo le società che operano in questo comparto e anche il risparmio gestito ne ha preso atto. Ecco tutti i prodotti, attivi e passivi, che consentono di puntare su questo liquido Etf e fondi ORO BLU, PROSPETTIVE D ORO 70 Nonostante l antico detto che sconsiglia gli acquisti in maggio, l indice azionario americano continua a crescere. Questa volta a dare la spinta sono stati i dati sulla disoccupazione migliori del previsto. Certo il fallimento di General motors, il più ingente della storia, e le preoccupazioni sui conti pubblici non aiutano. E gli operatori, pur restando ottimisti, continuano a manifestare ampie perplessità sulla durata e la solidità dei mercati equity Consensus sugli Usa BUY IN MAY 74 3 Editoriale 12 Notizie in breve 82 Certificati 86 My Life, My style Rubriche FONDI&SICAV / Giugno 2009 5

I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI Discreti dati macro Un anno di DJ Eurostoxx Un anno di S&P500 Amaggio e nella prima parte di giugno si sono confermate le tendenze e i movimenti dei mesi precedenti. Il mercato azionario è in forte ripresa e continua la fase di rimbalzo dai minimi testati agli inizi di marzo con una volatilità molto ridotta rispetto al recente passato; l indice obbligazionario governativo area euro Jpm Emu ha perso invece terreno, soffrendo il rialzo dei tassi Soprattutto negli Stati Uniti e in Asia stanno cominciando ad affluire rilevazioni positive. La disoccupazione sembra perdere forza e l economia manifesta qualche segno di ripresa. Meno bene in Europa, dove il Pil è in calo e le vendite al dettaglio sono in diminuzione. Si prevede così la continuazione del trend rialzista sui mercati emergenti e in Usa, anche se gli operatori consigliano ancora la massima cautela sulle scadenze più lunghe sui timori di inflazione che potrebbe generarsi a causa dell ampia offerta di moneta sul mercato, immessa dalle Bce. Migliora a livello globale il contesto macroeconomico, specialmente nell area americana. Alcuni dati market mover hanno infatti spinto al rialzo i listini delle diverse aree geo- grafiche: molto importante è la stabilizzazione in corso sia a livello industriale (Ism manifatturiero a 42,8 a maggio) sia finanziario, mentre continua a soffrire il mercato del lavoro, anche se per la prima volta negli ultimi mesi le richieste continue di sussidi di disoccupazione sono scese sia rispetto alle attese sia rispetto ai dati precedenti. In Europa i segnali di miglioramento non sono così evidenti, il Pil è stato rivisto al ribasso e male sono andate anche le vendite al dettaglio. I mercati emergenti rappresentano invece un tipo di asset class ad alta redditività che andremo gradualmente ad aumentare in portafoglio. La crescita degli emergenti non appare più legata ai consumi nelle aree più sviluppate, bensì alcuni di questi paesi godono di una solida domanda interna e tassi d interesse in diminuzione. Ulteriore segnale di rasserenamento a livello macro arriva anche dal Baltic index, che prosegue il trend al rialzo. Una possibile interpretazione può essere dettata dalla ricostituzione delle scorte da parte della Cina. Si cercava il supporto di dati macro per la prosecuzione del trend rialzista degli strumenti più rischiosi e questa conferma sta lentamente arrivando, almeno su alcune aree geografiche. La visione dei mercati nell immediato futuro è favorevole: diversificazione e cautela nelle scelte d investimento devono rimanere la regola da seguire in qualsiasi situazione. 6 FONDI&SICAV/Giugno 2009

Tredici prodotti per attaccare Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Mc Fdf America Acc Eur Azionario America Nord America Blend 11 Nordea -North Amer Growth Fund Usd Usd Azionario America Nord America Growth 9 Schroder Us Small Mid-Cap Equity Usd C Acc. Usd Azionario America Nord America Small cap 6 Dexia Equities L Australia C Acc Aud Azionario Asia Australia Stile generico 4 Templeton Bric Fund Eur Eur Azionario Emergenti Globale Stile generico 8 Mc Fdf Europa Eur Azionario Europa Globale Blend 11 Oyster European Opportunities Eur S Eur Azionario Europa Globale Blend 9 Franklin Mutual Global Discovery Fund Eur Eur Azionario Mondiale Globale Blend 9 Etf Lyxor Etf New Energy (Quote A) Eur Azionario Settoriale Energy Stile generico 6 Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Flessibile Mondiale Area generica Stile generico 8 Bot 15/07/09 Eur Monetario Euro Area generica Stile generico 8 Etf Lyxor Euro Cash Eonia Eur Monetario Euro Area generica Stile generico 3 Parvest Short Term (Euro) Eur Eur Monetario Euro Area generica Stile generico 8 La visione dinamica Favorite le azioni Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio medio-alto: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale di medio periodo. L esposizione è pari al 73% sul comparto azionario puro, all 8% su fondi flessibili e al 19% tra titoli obbligazionari e monetari. Il mercato azionario continua a esser favorito dalla mancanza di alternative d investimento e dai bassi tassi d interesse presenti sul mercato monetario. Situazioni debitorie in progressivo miglioramento, materie prime in ripartenza, Cina e Russia che spingono a livello locale per un maggiore accesso al credito per le imprese, anche tramite la creazione di società ad hoc, sono fattori che lasciano ben sperare per una ripresa effettiva nella seconda parte dell anno. La volatilità sui mercati sviluppati è in diminuzione: ha raggiunto un livello prossimo ormai ai valori pre-crisi e questo dato rappresenta un ulteriore fattore positivo per i mercati azionari. Nella costruzione di portafoglio l area americana è da preferire in questa fase di mercato, rispetto quella europea. Le large cap soffrono la fase di rialzo e sono proprio le imprese a media capitalizzazione a battere il mercato mondiale: potrebbero influire le migliorate condizioni di accesso al credito. Le imprese canadesi beneficiano invece degli scambi commerciali che intercorrono con la Cina. In Europa il Dax continua a essere il listino trainante così come l Ibex. Italia e Francia non offrono grandi opportunità d acquisto e diversificazione. Il mese trascorso ha tuttavia confermato le tendenze precedenti; Svizzera e paesi nordici sono in leggero rallentamento e potrebbero risentire delle fluttuazioni delle rispetti- Come suddividere i pesi Etf Lyxor Euro Cash Eonia Eur Bot 15/07/09 Eur Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Etf Lyxor Etf New Energy (Quote A) Eur 8% 6% Franklin Mutual Global Discovery Fund Eur Eur Parvest Short Term (Euro) Eur Eur 8% 9% Oyster European Opportunities Eur S Eur 3% ve valute. Le small cap hanno trainato i mercati al rialzo. Si mantiene buona, nonostante il recente storno, la view sul listino australiano. Gli emergenti asiatici danno invece valore sia in termini relativi sia assoluti e sono mantenuti in portafoglio: stimoli fiscali e monetari impattano positivamente su tutta l area. View molto positiva sul comparto Bric (India in primis, soprattutto in seguito alle recenti elezioni politiche) e sulle energie rinnovabili, che rappresentano la componente residuale del nostro investimento. 8% 9% 11% Mc Fdf America Acc Eur 11% 9% 8% Nordea -north Amer Growth Fund Ist Usd Usd 6% 4% Mc Fdf Europa Eur Schroder Us Small Mid-cap Equity Usd C Acc. Usd Dexia Equities L Australia C Acc Aud Templeton Bric Fund Eur Eur FONDI&SICAV/Giugno 2009 7

I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI La visione moderata Trend nitido di crescita Come suddividere i pesi 8% 4% Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio medio-alto: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale di medio periodo e l esposizione è al 32% sul comparto obbligazionario, all 8% sul flessibile, al 14% sul monetario e per il rimanente 46% sull azionario. Abbiamo visto in precedenza come il contesto macroeconomico dei diversi paesi industrializzati stia sensibilmente migliorando: non usciremo dalla recessione ma esistono segnali, sia dal lato dei Parvest Global Inflation-linked Bond Eur Eur Etf I-share E Government 6% Bond 1-3 Eur 8% Axa Wf Euro 3-5 Eur Acc Eur Parvest Euro Medium Term Bond Eur Eur Schroder Euro Corporate Bond Eur C Iacc. Eur Parvest Short Term (Euro) Eur Eur 6% 7% Etf Lyxor Euro Cash Eonia Eur 7% 8% 8% consumatori, sia delle imprese, abbastanza confortanti. Il rimbalzo prosegue con una volatilità ridotta, delineando un trend nitido di crescita. Tuttavia le conferme a livello macro non sono arrivate sulla base dei fondamentali. I multipli delle aziende americane ed europee non sono infatti favorevoli se comparati a periodi analoghi nel passato con le medesime strutture di tassi d interesse. Questa divergenza ci spinge a rimanere prudenti, ma è innegabile che a questi valori, e allungando l orizzonte tempora- Franklin Us Equity Fund A Euro Hedged Acc Eur 10% 9% World Express Us Equity Epic Acc Usd 4% 7% Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur 8% Templeton Bric Fund Eur Eur Henderson Pan European Equity I2 Eur IWorld Express European Quantitative Equities Eur Eur Mc Fdf Megatrend Wide Eur le, investire sul comparto azionario abbia un certo senso. Esistono inoltre buone opportunità di acquisto o comparti che più di altri stanno dando valore. Le mid cap in Usa e le small cap in Europa rappresentano buoni investimenti in questa fase e li manteniamo in portafoglio. Stesso discorso per l area asiatica e i paesi emergenti. In questo caso la visione è più strategica che tattica: sono investimenti che se effettuati con una buona diversificazione possono dare valore anche in un orizzonte di medio periodo. Entrambe le aree godono infatti di fondamentali macro più robusti delle economie sviluppate. Un idea di trading di breve, ma da monitorare con molta attenzione perché molto rischiosa, è l immobiliare asiatico: il piano in infrastrutture varato dalla Cina attira le attenzioni degli investitori su scala mondiale. Male a maggio, e probabilmente nelle prossime settimane, il comparto obbligazionario di medio-lungo periodo; la preferenza è per le scadenze più brevi comprese tra i due-tre anni nell area euro, oppure per i titoli più rischiosi legati parzialmente all azionario, come corporate e high yield. Quattordici prodotti per ogni scenario Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Franklin U.S. Equity Fund A Euro Hedged Acc Eur Azionario America Nord America Blend 8 World Express Us Equity Epic Acc Usd Azionario America Nord America Blend 9 Templeton Bric Fund Eur Eur Azionario Emergenti Globale Stilegenerico 4 Henderson Pan European Equity I2 Eur Azionario Europa Globale Blend 8 World Express European Quantitative Equities Eur Eur Azionario Europa Globale Blend 7 Mc Fdf Megatrend Wide Eur Azionario Mondiale Globale Blend 10 Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Flessibile Mondiale Area generica Stile generico 8 Etf Lyxor Euro Cash Eonia Eur Monetario Euro Area generica Stile generico 7 Parvest Short Term (Euro) Eur Eur Monetario Euro Area generica Stile generico 7 Schroder Euro Corporate Bond Eur C Iacc. Eur Obbligazionario Corporate Europa Stile generico 4 Parvest Euro Medium Term Bond Eur Eur Obbligazionario Diversificati Europa Stile generico 8 Axa Wf Euro 3-5 Eur Acc Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 6 Etf I-Share E Government Bond 1-3 Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 8 Parvest Global Inflation-Linked Bond Eur Eur Obbligazionario Inflation linked Area generica Stile generico 6 8 FONDI&SICAV/Giugno 2009

I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI Undici prodotti per difendersi Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Franklin U.S. Equity Fund A Euro Hedged Acc Eur Azionario America Nord America Blend 10 Lemanik Sicav - Mc World Equities Cap Retail Eur Acc Eur Azionario Mondiale Globale Blend 15 Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Flessibile Mondiale Area generica Stile generico 10 Parvest Short Term (Euro) Eur Eur Monetario Euro Areagenerica Stile generico 5 Schroder Euro Corporate Bond Eur C Acc. Eur Obbligazionario Corporate Europa Stile generico 5 Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur Obbligazionario Diversificati Globale Stile generico 10 Axa Wf Euro 3-5 Eur Acc Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 8 Etf I-Share E Government Bond 1-3 Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 8 World Express European Short-Term Bonds Eur Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 7 Mc Fdf Global Bond Eur Obbligazionario Governativo Globale Stile generico 10 Parvest Global Inflation-Linked Bond Eur Eur Obbligazionario Inflation linked Area generica Stile generico 12 La visione prudente Obbligazionario in sofferenza Come suddividere i pesi Parvest Global Inflation-linked Bond Eur Eur Mc Fdf Global Bond Eur World Express European Short-term Bonds Eur Eur Etf I-share E Government Bond 1-3 Eur 7% 10% 8% Axa Wf Euro 3-5 Eur Acc Eur 8% 12% 10% 10% 5% Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio mediobasso: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale almeno superiore all anno e l esposizione è pari al 71% sul comparto obbligazionario, al 5% sul monetario e per il rimanente 25% sul comparto azionario. Il mercato obbligazionario area euro ha sofferto particolarmente nell ultimo mese: il rally dell azionario, le possibili spinte inflazionistiche, l aumento del premio a rischio e la speranza che la crisi sia stata messa alle spalle sono fattori che hanno impattato in maniera negativa sul comparto, specialmente per i titoli sulle scadenze più lunghe. Lo spread Btp-Bund, indicatore dell avversione al rischio presente sul mercato, continua la fase di restringimento, dopo avere raggiunto i massimi all apice della crisi del novembre scorso, e non è da escludere che questa tendenza possa continuare ancora. In questa fase, le obbligazioni italiane Franklin Us Equity Fund A Euro Hedged Acc Eur 5% 15% 10% Lemanik Sicav Mc World Equities Cap Retail Eur Acc Eur Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Parvest Short Term (Euro) Eur Eur Schroder Euro Corporate Bond Eur C Acc. Eur vengono percepite dal mercato come rischiose e il ritorno di appetito degli investitori verso il rischio le favorisce. Le curve dei bond governativi, sia area euro sia americana, si sono gradualmente irripidite nelle ultime settimane ed è la parte a lungo termine a crescere in entrambi i casi. Il mercato sembra cominciare a scontare che l ingente massa monetaria creata dalle banche centrali, attraverso la riduzione dei tassi e le manovre non convenzionali, possa presto trasformarsi in inflazione, mettendo pressione proprio sui tassi a lunga scadenza. Da sottolineare nel mese trascorso la buona performance dei titoli legati all inflazione e delle asset class più rischiose correlate con il mercato azionario. High yield, corporate investment grade e debito emergente infatti stanno regolarmente sovraperformando il mercato obbligazionario area euro. La strategia nell investimento rimane pertanto per un sottopeso di duration sulla parte area euro con investimenti residuali su corporate a elevata garanzia, high yield ed emissioni inflation linked a livello globale. Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur 10 FONDI&SICAV/Giugno 2009

NOTIZIE IN BREVE A DESTRA: UN IMMAGINE DI RIGA, CAPITALE DELLA LETTONIA I numeri di maggio Lettonia La peggiore nella Ue Si fa difficile la situazione della Lettonia. Il travagliato paese baltico, infatti, oltre ad avere registrato un calo annuale del Pil di oltre il 18%, il peggiore valore di tutta l Ue a 27, sta affrontando notevoli difficoltà finanziarie. Da una parte un asta per 20 milioni di lati (la valuta locale) di titoli di stato è andata deserta, dall altra parte la Banca centrale è impegnata in una strenua difesa della moneta nazionale e sta comprando centinaia di milioni di euro ogni settimana per sostenere la valuta locale, il cui valore è legato all euro con una banda di oscillazione dell 1%. Inoltre la nazione baltica rischia di vedere abbassato il proprio rating da Raccolta fondi Finalmente in positivo! Dopo mesi di sofferenza del mercato, tornano finalmente in nero i flussi della raccolta dei fondi comuni in Italia, che a maggio hanno fatto registrare +1.572 milioni di euro. Il patrimonio è riuscito a superare la soglia RACCOLTA NETTA mag-09 apr-09 da inizio anno mln. euro mln. euro mln. euro AZIONARI 587 373 273 BILANCIATI -26-106 -1.269 OBBLIGAZIONARI 257-403 -7.086 FONDI DI LIQUIDITÀ 66-193 180 FLESSIBILI 818 472-902 FONDI HEDGE -131-951 -4.272 FONDI APERTI 1.659 12-9.069 FONDI RISERVATI 44 132 265 FONDI HEDGE -131-951 -4.2726 FONDI DI DIRITTO ITALIANO -400-1.967-11.292 Gruppi italiani -514-1.742-10.884 Gruppi esteri 114-225 -407 FONDI DI DIRITTO ESTERO 1.972 1.160-1.785 Gruppi italiani 1.808 1.192-1.516 Gruppi esteri 164-32 -269 GRUPPI ITALIANI 1.294-550 -12.400 GRUPPI ESTERI 278-257 -676 TOTALE 1.572-807 -13.076 Fonte: Assogestioni parte dell agenzia Fitch, se non riuscirà a ottenere la seconda tranche del prestito promesso dal Fondo monetario internazionale. Il governo del premier Valdis Dombrovskis sta tentando di negoziare con il Fondo la possibilità di gestire un deficit statale maggiore, come condizione per avere il prestito, allo scopo di alleviare un poco le ristrettezze economiche in cui versa la popolazione. I credit default swap sul debito lettone sono schizzati ai massimi degli ultimi mesi, anche se le autorità hanno finora ribadito la propria ferma intenzione di mantenere il tasso di cambio ancorato all euro. Gran parte delle attività di prestito nel paese baltico sono in valuta straniera e un eventuale svalutazione avrebbe conseguenze difficili da quantificare sul sistema bancario locale e su quello svedese, che nell area ha investito pesantemente. di 401 miliardi di euro. Il ritorno in territorio positivo ha riguardato, nello specifico, quattro delle sei categorie censite: i prodotti flessibili, gli azionari, gli obbligazionari e i fondi di liquidità. Ancora con segno meno il rendiconto per i prodotti bilanciati e gli hedge. La raccolta più consistente è stata messa a segno dai prodotti flessibili, che erano già stati in positivo ad aprile: la categoria ha chiuso a maggio con +818 milioni di euro e un patrimonio, in crescita, che sfiora 52,7 miliardi di euro (13,1% degli asset complessivi). Per gli azionari, il bilancio tra sottoscrizioni e riscatti è stato pari a 587 milioni di euro, con un consuntivo che da inizio anno è positivo per 273 milioni. Nel periodo in esame il patrimonio investito è cresciuto di quasi 4 miliardi di euro e oggi vale 75,3 miliardi, il 18,8% degli asset investiti in fondi aperti. Dopo la netta frenata dei deflussi registrata ad aprile, i fondi obbligazionari hanno chiuso in positivo con sottoscrizioni per 257 milioni di euro, così come buoni sono stati i flussi per i fondi di liquidità che hanno registrato sottoscrizioni per 66 milioni di euro. Ancora negativa, ma in netta ripresa, anche la raccolta dei fondi hedge che hanno registrato riscatti per 131 milioni di euro. La categoria detiene asset, in crescita, pari a 16,7 miliardi di euro, equivalenti al 4,2% delle masse complessive. 12 FONDI&SICAV/Giugno 2009

NOTIZIE IN BREVE A DESTRA: IL PALAZZO DEL QUIRINALE A ROMA. SOTTO: IEAN CLAUDE TRICHET, PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA Mercato del lavoro L Italia migliora Il mercato del lavoro per colletti bianchi in Italia, pur non essendo per nulla entusiasmante, sta mostrando qualche segno di miglioramento. Questo è quanto rilevato da una ricerca condotta a livello mondiale su 4.217 aziende in 30 paesi da parte di Antal international Terzo global snapshot sul mercato del lavoro. In Italia circa il 40% delle società ha affermato di essere alla ricerca di personale impiegatizio e dirigenziale e circa il 37% ha dichiarato la volontà di assumere nei prossimi tre mesi. Si tratta di un valore simile alla percentuale di imprese che invece hanno sostenuto di volere operare dei tagli nel prossimo trimestre (38%). La situazione è tutt altro che rosea, ma appare comunque non in pesante deterioramento rispetto a poco Bce «Non abbassiamo più» Iean Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, ha indicato che l attuale livello dei tassi di interesse è appropriato alle condizioni dell economia. Con questa dichiarazione, sono state chiuse le discussioni su un nuovo ipotetico taglio del costo del denaro a luglio. Trichet ha anche spiegato che l acquisto di bond da parte della Bce avrà luogo sia nel mercato primario sia in quello secondario. Inoltre la Banca centrale europea ha rivisto al ribasso le sue previsioni sull andamento dell inflazione dell Eurozona nei prossimi mesi. Per il 2009 è previsto un lieve rialzo tra lo 0,1% e lo 0,5% (in calo rispetto al range 0,1/0,7% fissato in occasione dell ultima riunione). Trichet ha sottolineato che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi variazioni negative dell indicatore dei prezzi al consumo, che lascerebbero poi il passo a successivi, graduali, recuperi verso la fine del 2009. tempo fa. Infatti nel precedente rapporto semestrale la quantità di aziende che volevano assumere era del 51%, mentre quelle che programmavano di farlo nei seguenti tre mesi era pari al 40%. L Italia non sembra messa peggio di altre realtà europee: ad esempio in Svizzera solo il 20% delle imprese ha dichiarato di volere assumere nei prossimi tre mesi, anche se la media mondiale risulta un po migliore. Infatti a livello planetario attualmente il 47% delle aziende appare intenzionato ad assumere, mentre il 44% ha dichiarato di volerlo fare nei prossimi tre mesi. Si tratta in quest ultimo caso di un valore in miglioramento rispetto a sei mesi fa, quando a volere assumere nel successivo trimestre era il 43% delle aziende intervistate in giro per il mondo. Un altro dei temi chiave riguarda l acquisto, annunciato lo scorso 7 maggio, di titoli obbligazionari garantiti per un ammontare vicino a 60 miliardi di euro. Trichet ha confermato che gli acquisti saranno effettuati tanto nel mercato primario (cioè nuove emissioni) che in quello secondario, includendo così vecchie e nuove emissioni. Le operazioni si estenderanno a tutta l Eurozona e avranno inizio a luglio (la conclusione della manovra è fissata per la metà del 2010). La decisione è stata presa all unanimità e si concentrerà sui prestiti con scadenze comprese tra tre e 10 anni. Trichet ha precisato che questi bond dovranno essere utilizzati come garanzia (l ammontare per singola emissione deve essere come minimo di 500 milioni di euro e il livello di affidabilità creditizia almeno AA). I bond saranno assicurati da crediti ipotecari e da prestiti concessi dal settore pubblico. Pertanto, questi titoli sono, in teoria, molto sicuri. In tutti i casi, l obiettivo di questa misura è offrire sostegno a un segmento del mercato dei corporate bond che è stato fortemente penalizzato dalla crisi, ma che ha svolto un ruolo primario tra le fonti di finanziamento delle banche commerciali. 14 FONDI&SICAV/Giugno 2009

NOTIZIE IN BREVE SOPRA: NICOLAS SARKOZY, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE. SOTTO: LA SEDE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE Francia Quasi quasi se la cava L a Francia, grazie a una serie di ammortizzatori sociali e alle sue peculiarità storiche, si posiziona nel gruppo di paesi meno martoriati dalla recessione. Un recente report curato dall Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha confermato la buona tenuta francese. Nel primo trimestre del 2009, l economia transalpina ha ceduto l 1,2% e, secondo Bruxelles, potrebbe arretrare del 3% quest anno. Meno della Germania (-5,4%) e quasi alla pari con la Spagna (-3,2%). La fase peggiore dovrebbe essere quella attuale, con il fondo della crisi fissato a -3,3% e una probabile lenta ripresa a partire dal 2010. Africa Un grande avvenire Nonostante ciò, il report denuncia la presenza di un tasso di disoccupazione allarmante (ancora lontano dai record negativi di Irlanda, Spagna e paesi baltici) che, nel corso del 2009, raggiungerà i 3 milioni di disoccupati, il 9,6% della popolazione attiva. Ma quali sono i fattori che stanno consentendo alla Francia di scansare una parte rilevante degli effetti della crisi internazionale? In primis, un sistema di protezione sociale che funziona e svolge un ruolo di cuscinetto per le classi più colpite dal rallentamento. In secondo luogo, un sistema bancario sano che ha saputo trarre grandi benefici dall adozione di un approccio prudente alla concessione di crediti: i mutui, per esempio, venivano concessi per un importo massimo pari a un terzo del reddito del richiedente. Il terzo fattore chiave è stato la buona tenuta del mercato immobiliare. Secondo un report di Equilibri, società di studi geopolitici con sede a Milano, il continente africano, malgrado la sua modesta integrazione con l economia mondiale, si sta rivelando l area più colpita dagli effetti indiretti della crisi finanziaria in rapporto alle sue capacità di ripresa. L insufficienza della risposta dei governi africani unitamente al reflusso della domanda globale si ripercuotono sulla crescita aggregata dell Africa. Ma le prospettive di lungo termine del continente, come generazione futura dei mercati emergenti, sono ancora promettenti. Infatti, l Fmi prevede che la crescita africana continuerà a sovraperformare la crescita mondiale, se l economia mondiale inizierà a risollevarsi nel 2010. E se gran parte di questa crescita può essere attribuita al significativo progresso di molte economie africane negli ultimi anni, una buona parte del potenziale si deve anche alla grandissima ricchezza di materie prime. Solo in termini di riserve petrolifere e di gas del continente, l Africa è la terza macroarea più ricca al mondo di idrocarburi, dietro solo a Medio oriente e Russia/Paesi Csi. Ma al di là degli idrocarburi, la ricchezza di materie prime dell Africa si estende anche a vastissimi giacimenti di metalli preziosi e industriali. Inoltre, dato che l esplorazione in Africa è stata limitata negli ultimi tempi, il consensus dell industria indica che ci possono essere grandi quantità di minerali che non sono stati neppure ancora scoperti. «Dato che l Africa è una delle zone più ricche al mondo di risorse naturali», spiega un report di Crédit suisse, «prevediamo che gli investitori esteri si accorgeranno sempre più della vasta ricchezza di minerali del continente negli anni a venire. Ma gli investitori non dovrebbero ignorare i rischi politici, legali e operativi inerenti alle attività economiche in Africa. Considerando questi rischi, notiamo comunque che molti paesi che in passato erano considerati altrettanto incerti, esotici e rischiosi (le aree che vanno dall India alla Cina) negli ultimi anni hanno generato buoni rendimenti per gli investitori. Forse nel ventunesimo secolo sarà il turno dell Africa». 16 FONDI&SICAV/Giugno 2009

HEDGE FUND LA DISAFFEZIONE DEI RISPARMIATORI Un anno difficile Il 2008 è stato un anno difficile per l industria degli hedge fund. L affermazione sembrerà banale, visto che quello appena passato è stato uno degli anni più duri nella storia dei mercati finanziari, ma proprio l industria dei fondi detti impropriamente speculativi si è vista al centro di una tempesta perfetta, con problemi che hanno travalicato le semplici perdite subite in portafoglio. Mirabile al proposito la sintesi data da Bertrand Demole, responsabile hedge fund investimenti alternativi di Pictet & Cie: «Per il settore degli hedge fund nel suo insieme, l anno 2008 resterà sicuramente sedi Boris Secciani Nonostante risultati di gestione nel complesso discreti, la maggior parte dei prodotti speculativi è stata colpita da una serie di smobilizzi. In Italia i privati hanno lasciato in molti casi il settore e la raccolta negativa di questa categoria è stata spesso superiore a quella dei fondi azionari. Le cause di queste difficoltà sono diverse: «I gestori hanno operato in un nuovo mondo di finanziamenti scarsi e instabili, bassa liquidità del mercato, scomparsa o fallimento di prime broker, disinvestimenti forzati a livello generalizzato e valutazioni estreme e irrazionali praticamente in tutte le asset class dove gli hedge investono» 18 FONDI&SICAV/Giugno 2009

INVESTIRE IN CINA gnato nella memoria come uno dei peggiori per le performance di gestione, a causa dell andamento particolarmente sfavorevole dei rischi economici e finanziari, ma anche per la virulenza senza precedenti dei rischi sistemici, regolamentari (ad esempio la proibizione delle vendite allo scoperto) od operativi. Anche i gestori di hedge fund hanno dovuto fare i conti con i rischi di controparte, limitare il rischio di finanziamento o di richiamo di margini (margin call), prevedere i rischi di rimborso, o ancora quelli di liquidità. Come corollario, il gestore tipo si è visto spesso costretto a dedicare più tempo all amministrazione del suo fondo, alla negoziazione delle sue relazioni bancarie o all analisi dei flussi operativi che non alla gestione del patrimonio». SPIRALE DI FATTORI ECCEZIONALI Un opinione simile arriva anche da Stefano Gaspari, amministratore delegato di MondoHedge, che spiega come la paralisi delle infrastrutture finanziarie dell ultimo trimestre 2008 sia all origine delle deludenti performance degli hedge fund nello scorso anno: «Se il 2008 si è chiuso per i fondi hedge come il peggiore della loro storia, sia a livello internazionale sia italiano, le motivazioni vanno ricercate in una spirale di fattori eccezionali, imprevedibili e senza precedenti, esterni a questa industria, che hanno sconvolto l intero sistema delle controparti di mercato più importanti per questi gestori (fonti di finanziamento e servizi di custodia, amministrazione, ecc.). I gestori hedge si sono quindi trovati improvvisamente a operare in un nuovo mondo di finanziamenti scarsi e instabili, bassa liquidità del mercato, scomparsa o fallimento di prime broker, disinvestimenti forzati a livello generalizzato e valutazioni estreme e irrazionali praticamente in tutte le asset class dove gli hedge investono». L analisi di Gaspari spiega poi come questa situazione abbia pesato in particolare su alcune strategie hedge «Le limitazioni del divieto di parte delle attività di short selling, che è stato introdotto senza preavviso e che si è aggiunto a quanto menzionato, hanno colpito in primo luogo i fondi con posizioni corte sul settore finanziario, realizzate in ottica di medio/lungo termine e non puramente di trading speculativo, ma anche e soprattutto i gestori Convertible arbitrage che si sono trovati nell impossibilità di coprire il proprio portafoglio lungo sulle convertibili. Le limitazioni hanno inoltre annullato i potenziali benefici che molti gestori stavano prendendo dalle loro posizioni corte sul settore». Come risultato gli hedge fund hanno visto diminuire il proprio grado di decorrelazione con i mercati finanziari e i gestori hedge non hanno potuto fare molto di più che dimezzare le perdite per i loro investitori, rispetto a quelle riportate dai mercati azionari». Il risultato è stato dunque che gli hedge, oltre a essere andati male, hanno visto diminuire, proprio nel momento in cui gli in- Indice Tremont e Msci world a tre anni apr 06 giu 06 ago 06 ott 06 dic 06 feb 07 CS/Tremont Hedge Fund Index Msci World apr 07 giu 07 ago 07 ott 07 dic 07 feb 08 Indice Tremont e Msci world a 10 anni CS/Tremont Hedge Fund Index Msci World apr 08 giu 08 ott 08 dic 08 feb 09 apr 99 ott 99 apr 00 ott 00 apr 01 ott 01 apr 02 ott 02 apr 03 ott 03 apr 04 ott 04 apr 05 ott 05 apr 06 ott 06 apr 07 ott 07 apr 08 ott 08 ago 08 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 260 240 220 200 180 160 140 120 100 80 60 FONDI&SICAV/Giugno 2009 19

HEDGE FUND LA DISAFFEZIONE DEI RISPARMIATORI Indice Tremont e Msci world a cinque anni CS/Tremont Hedge Fund Index Msci World apr 04 lug 04 ott 04 gen 05 apr 05 lug 05 ott 05 gen 06 apr 06 lug 06 ott 06 gen 07 apr 07 lug 07 ott 07 gen 08 apr 08 lug 08 ott 08 gen 09 180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 vestitori ne avevano più bisogno, il proprio grado di decorrelazione con i mercati finanziari. INVESTITORI NON CONTENTI Se da un lato la condizione dei mercati era orrenda, dall altro l industria si è trovata ad affrontare per la prima volta in un decennio investitori tutt altro che contenti dell andamento, oltre che accuse di scarsa trasparenza e di essere fra i principali responsabili dei disa- ge fund è oggi ancora abusato da diversi protagonisti che non neutralizzano alcun rischio di mercato e, per di più, ricorrono talvolta a leve molto elevate per amplificarlo; senza contare gli impostori, i truffatori o i veri e propri ladri. Alcuni fondi vengono pertanto contrabbandati come hedge fund anche se di fatto non sono che fondi tradizionali (long only), come diversi sedicenti hedge fund concentrati su un settore economico o su un paese. Altri falsi hedge fund si avvicinano più alle attività bancarie o assicurative, essendo orientati, ad esempio, verso i prestistri sui mercati. Indubbiamente lo scoppio di numerosi scandali non ha aiutato questi prodotti a ottenere buona stampa. Sotto questo aspetto, interessante appare il commento di Marco Accorroni, ceo di Arkos capital, che prevede comunque un cambiamento da parte del settore nella maniera di rapportarsi ai propri investitori: «Alcune vicende del 2008 legate alle difficoltà di taluni hedge fund, che hanno portato a cattive performance e a bloccare i riscatti dei fondi, unite alla vicenda Maddof, hanno sicuramente reso gli investitori in questi prodotti più cauti. Dopo una prima fase di quasi rifiuto per tutto ciò che era legato al mondo hedge, ora gli investitori sono più aperti e attenti nelle loro scelte e pretendono giustamente da questi prodotti maggiore trasparenza e migliori termini di liquidità». A non aiutare particolarmente la situazione vi è anche il fatto che spesso, senza arrivare al caso estremo delle truffe, nella categoria hedge finisce un po di tutto, anche prodotti che non avrebbero le caratteristiche per essere definiti tali. Per Demole di Pictet, infatti, «sfortunatamente il termine hed- Rendimenti degli hedge nel primo trimestre 2009 Rendimenti cumulati Deviazione standard mensile Massimo drawdown Percentuale di fondi in profitto Fondo migliore Fondo peggiore Indice complessivo 0,90% 1,00% -0,90% 52% 38% -100% Convertible arbitrage 7,70% 2,80% 0,00% 82% 30% -7% Dedicated short 1,20% 5,20% -5,50% 56% 10% -2% Emerging market -0,10% 2,20% -2,20% 53% 17% -17% Equity market neutral -3,50% 3,90% -5,60% 45% 9% -80% Event driven -0,20% 1,00% -1,10% 63% 11% -34% Fixed income arbitrage 3,30% 0,60% 0,00% 62% 38% -10% Global macro 2,60% 1,30% 0,00% 54% 19% -100% Equity long short 0,30% 1,60% -1,50% 47% 28% -19% Managed futures -2,90% 1,10% -2,90% 9% 8% -13% Mutli strategy 3,60% 1,90% -0,10% 63% 14% -14% Fonte: Credit Suisse/Tremont Hedge Fund Index 20 FONDI&SICAV/Giugno 2009