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Transcript:

Mani che vedono esplorazione: campo privilegiato di conoscenza

Acuità visiva (o visus): capacità di distinguere diverse forme o punti vicini da una data distanza Campo visivo: ampiezza della scena visibile quando lo sguardo è fisso su un punto dello spazio

Cecità e ipovisione È considerato NON VEDENTE colui che per danni organici non è in grado di percepire alcuna forma o fonte di luce. Si può distinguere: - una cecità reale: l individuo non dispone di nessuna percezione visiva derivante da stimoli luminosi proveniente dall ambiente esterno; - una cecità funzionale: l individuo pur percependo alcuni stimoli visivi non è in grado di organizzarli ed usufruirne operativamente. È considerato IPOVEDENTE colui che per diversi motivi vede poco e male.

Educare alla curiosità adulto come ponte verso la realtà intesa come oggetto concettuale prevenzione pedagogica più che medica: progettare significa integrare! saper fare per saper essere

Area psicomotoria Maternage interrotto Il bambino non vedente ha bisogno di essere toccato: non manipolato medicalmente, ma toccato affettivamente! ha bisogno di tempi più lunghi per imparare a vedersi come separato: il corpo necessita di tempi più lunghi è caratterizzato da stabilità motoria: non riceve stimoli spontanei dall esterno e non è quindi indotto al movimento spontaneo e intenzionale ha una realtà carente: non sa che c è una realtà non le va incontro per conoscerla

Capacità di esplorazione/conoscenza Necessità di esplorare per conoscere: dal concreto all astratto Se gli oggetti arrivano sempre per mano dell adulto, il bambino non ne capirà la provenienza: -comprendere la permanenza dell oggetto -contestualizzare l oggetto - costruire un immagine mentale dell oggetto

Processo di conoscenza del reale Disponibilità al contatto: -il bambino deve sperimentare che vale la pena abbandonare la propriocettività rassicurante ma sterile -la disponibilità al contatto è promossa dall adulto(il bambino è sempre percettivo) Contatto intenzionale e prensione -presuppone la differenzazione tra io e non io -è promosso dalla presenza di stimoli acustici che attivano lo spostamento e il coordinamento acustico-tattile (il bambino è attivo, può decidere se ) Ricerca dell oggetto - Presuppone la nozione di permanenza dell oggetto (si acquisisce con la ripetizione di esperienze acustico-tattili) - Richiede gradualità: oggetto a contatto spazio prossimo spazio remoto.

Relazione funzionale con l ggetto: -uso significativo: superare la fase orale prolungata -consente di stabilire relazioni temporali, spaziali, di causa-effetto -implica la percezione della risposta dell oggetto (il bambino giocando comunica con persone, oggetti, spazi) Conoscenza percettivo formale -discriminare le qualità significative degli oggetti -comporta l esplorazione aptica (esplorazione intenzionale e sistematica) il bambino impara a conoscere gli elementi della realtà Capacità immaginativa e di generalizzazione - Si fonda su numerose e variate occasioni di confronto percettivo tra gli oggetti - È favorita dall uso del linguaggio ascoltato e prodotto - Si consolida grazie a materiale ludico-didattico (il bambino utilizza le sue conoscenze per dominare l ambiente)

Esplorare: funzione operativa e comunicativa Come si esplora un oggetto? - Metodo complementare - Metodo simmetrico - Esplorazione parallela Fasi dell esplorazione aptica: -analisi strutturale -sintesi costruttiva -approccio sincretico

Le qualità del mondo fisico Qltà costitutive: texture, consistenza, temperatura Qltà strutturali: forma, dimensione, posizione Qltà funzionali: azione del soggetto-risposta dell oggetto

Operazioni logiche necessarie alla conoscenza Identificazione delle caratteristiche di un oggetto Associazione/relazione Classificazione Seriazione Numerazione N.B. VERIFICARE SEMPRE GLI APPRENDIMENTI!!

Comunicazione verbale/gestuale Attenzione al verbalismo(parole vuote)e allo sviluppo di ciechismi : dondolii continui e compressione del bulbo oculare in cerca di fosfemi Spesso si incontrano problemi semantici più che grammaticali -conseguente difficoltà relazionale: se io parlo di una cosa e tu ne hai un immagine mentale diversa, non riusciamo a capirci

Il nostro linguaggio Descrittivo: lo aiuta a farsi una prima idea Anticipatorio: la vista può anticipare degli eventi che stanno per accadere, perciò, in alcune occasioni è necessario raccontare anticipando ciò che può succedere Comunicativo: il non vedente non può cogliere la nostra comunicazione gestuale, perciò dobbiamo modulare bene il paraverbale: tono, modulazione, velocità Evocativo: fare riferimenti con esperienze già avute per rafforzare o semplificare un nuovo apprendimento

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Anche i bambini ciechi giocano L importante è saper adattare i giochi: -Regole -Spazi -Materiali -Tempi