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Transcript:

1/6 MISSIONE A TARANTO 14 settembre 2010 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle 18.10 PRESIDENTE. Buonasera faremo uno strappo alla regola, perché non ascoltiamo mai persone per le quali non sia già previsto l intervento. Vi chiediamo quindi se potete essere più brevi possibile, anche perché successivamente dobbiamo ascoltare altre persone che attendono di partecipare alle audizioni. ALDO D IPPOLITO, Consigliere comunale di Statte. La ringrazio, presidente. Sono Aldo D Ippolito, consigliere comunale del comune più inquinato della provincia di Taranto, Statte. Il nostro territorio ospita la stragrande maggioranza di tutte le discariche della provincia, di cui soprattutto le discariche dell Ilva. In passato ha ospitato anche la discarica Ilva Due Mari, saturata, e oggi ospita anche Italcave, con un deposito anche di petcoke. In qualità di consigliere comunale, facendo parte della commissione ecologia e ambiente, nell aprile 2008 presentai una proposta in consiglio comunale per monitorare tutti i rifiuti prodotti dall Ilva; la proposta fu votata all unanimità ma dal 2008 a oggi non abbiamo avuto nessun esito. Successivamente presentai un altra mozione dove chiesi cortesemente di fare una visita all Ilva per verificare lo stato dei fatti. Dopo un anno e mezzo l Ilva ce la accordò, siamo stati nel mese di agosto nella vasta area delle discariche dell Ilva, parliamo di 5.000 ettari di cava dove fanno raccolta di pietrisco e poi colmano di rifiuti. Ho sentito parlare giustamente di malaffare e di occultamento per quanto riguarda i rifiuti, penso che il malaffare relativamente ai rifiuti sia esercitato da coloro i quali commettono illecito nascondendo e scaricando ovunque i rifiuti. Con questa delibera chiesi un presidio permanente dell ARPA per monitorare la provenienza e la qualità del rifiuto che gestisce l Ilva; questo non avviene nonostante ci siano tre grosse aree poste sotto sequestro dall Intendenza di finanza sempre nella zona Mater Gratiae dell Ilva, dove si trova un enorme quantità di pneumatici. Un altra vastissima area di fanghi di dragaggio di un canale di scolo messi cosi, sic et simpliciter sul terreno nudo è stato segnalato ed è

2/6 stato anche messo sotto sequestro dalla finanza; in più c è un altra area vastissima dove sono stoccati i murali in legno smontati dalle Ferrovie che sembra contengano PVC e anche quest area è sotto sequestro. PRESIDENTE. Lo sentiremo quindi dalla guardia di finanza. ALDO D IPPOLITO, Consigliere comunale di Statte. Sicuramente. Inoltre durante la visita abbiamo notato in questa vastissima area tanti grossi cumuli, di 20-30 metri di altezza, vere e proprie montagne di materia. Ho chiesto all ingegner Capogrosso come mai vi fosse questo materiale a terra, sul terreno nudo senza nessuna tutela ed egli mi ha risposto che queste sono MPS, che presumo siano materie prime secondarie, rifiuti in categoria R4 che rendono necessaria una impermeabilizzazione del luogo dove vengono stoccati. Di questa impermeabilizzazione non vi è traccia da nessuna parte. Anche questo, secondo il mio modesto modo di vedere, presidente, è un traffico illecito di rifiuti. PRESIDENTE. Non è un traffico ma uno smaltimento. ALDO D IPPOLITO, Consigliere comunale di Statte. Però chi fa autosmaltimento non può essere controllato e controllore: penso che dovrebbe intervenire un ente come l Arpa PRESIDENTE. Ci sono, c è il NOE e l Arpa. ALDO D IPPOLITO, Consigliere comunale di Statte. Ma dal momento che in quel luogo scaricano giorno e notte in continuazione centinaia e centinaia di camion, se il NOE fa un ispezione PRESIDENTE. Dopo di lei sentiremo i rappresentanti del NOE e quindi chiederemo. ALDO D IPPOLITO, Consigliere comunale di Statte. Quello che chiediamo anche come amministrazione comunale di Statte è un controllo continuativo per conoscere la provenienza e la qualità di questi rifiuti ma anche per tutelare l incolumità dei nostri cittadini. Questo è quanto desideravo comunicarvi.

3/6 PRESIDENTE. La ringrazio. Abbiamo il volume appena pubblicato, contenente la documentazione di Legambiente riguardante la Puglia. Conosciamo quindi i dati che Legambiente ha messo a disposizione del paese; se lei può fornirci qualche elemento nuovo e più preciso riguardo alla presenza della criminalità su questo territorio, sarebbe per noi l interesse maggiore. LEONARDO CORVACE, Legambiente. Signor presidente, a livello generale oggi non siamo in grado di affermare se c è la malavita organizzata o meno dietro il traffico di rifiuti sul nostro territorio, però senza dubbio all inizio degli anni Novanta avevamo una presenza malavitosa in questo campo, con alcune aziende che erano in odore di mafia. PRESIDENTE. Ci dà qualche nome? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Un sospetto PRESIDENTE. Un sospetto è troppo poco, i sospetti li lasciamo da parte, siamo abbastanza garantisti per dire che i sospetti non ci interessano. Se è stata condotta qualche inchiesta con elementi precisi, se vi è stato qualche processo, ci interessa molto saperlo. LEONARDO CORVACE, Legambiente. Negli anni 1993-1994 all interno di un azienda che si chiamava Matra, furono trovati dei mezzi che appartenevano a una cosca malavitosa dell epoca. PRESIDENTE. Di quali mezzi si trattava? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Mezzi di trasporto. La Matra, insieme a un altra azienda, la Magneti Marelli, è stata chiusa per intervento della magistratura, sono in attesa ancora di bonifica, solamente una parte è stata attuata. Queste aziende smaltivano apirolio. PRESIDENTE. Sono state chiuse per motivi ambientali o per motivi di infiltrazioni mafiose? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Per motivi ambientali e per motivi di autorizzazioni non confacenti, cioè per il mancato rispetto delle autorizzazioni. Queste aziende smaltivano apirolio,

4/6 sostanza che sul nostro territorio viene utilizzato in grossissima parte dall Ilva e in minima parte anche dall Enel. L apirolio e il PCB in generale sono elementi che troviamo in diversi episodi. PIETRO FRANZOSO. Questo avveniva in quali anni? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Tra il 1993 e il 1994. PIETRO FRANZOSO. All epoca si chiamava Ilva o Italsider? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Si chiamava Italsider. La questione dell apirolio lo troviamo anche in altri episodi, per esempio nel 2001 nella Sanac, un azienda che fa parte del gruppo Riva, viene sequestrato un cumulo di materiale contaminato dal PCB, pronto per essere utilizzato nella lavorazione. In quella circostanza pertanto abbiamo avuto grossi sospetti per quanto riguarda lo smaltimento, cioè l eventuale utilizzo da parte di questa azienda di materiale contaminato da PCB proveniente dall Ilva, è un sospetto che avevamo. La Sanac è anche al centro di un altro traffico illecito, risalente a tre o quattro anni fa, relativo ad alcuni camion provenienti da due aziende di Faggiano, fermati dalle forze dell ordine, contenenti materiali che erano destinati appunto alla Sanac. Questa azienda produce refrattari che chiaramente sono contaminati e sono rifiuti. La pratica era quella di trasportare questo materiale presso queste due aziende di Faggiano; i materiali venivano in qualche maniera ripuliti e ritornavano poi alla Sanac per essere molto probabilmente riutilizzati all interno del ciclo produttivo. Tracce di apiroli e PCB le troviamo anche in tante altre discariche abusive che non sto qui a elencare. Per quanto riguarda il traffico illecito registriamo diversi episodi: chiaramente il grosso problema é soprattutto capire dove vanno a finire i rifiuti industriali, essendo l Ilva uno dei maggiori produttori a livello nazionale. Il nostro è anche un territorio, a livello provinciale, dove si trovano molte discariche e altri impianti, ma questo è già stato sottolineato nel passato. Diversi di questi impianti sono stati nel passato al centro del traffico nazionale di rifiuti, è il caso dell Idrochemical: si parlava all epoca di 90.000 tonnellate di rifiuti provenienti da Lanciano. Non mi soffermo nei particolari, comunque

5/6 Lanciano viene fuori anche di recente, quando sette mesi fa le forze dell ordine procedono all arresto di una serie di persone legate alla discarica Vergine. L azienda implicata come intermediaria è sempre di Lanciano. GIOVANNI FAVA. Chi è, Maio? LEONARDO CORVACE, Legambiente. Sinceramente non ricordo, ma se volete posso facilmente informarmi. Sembra che questi rifiuti provenissero dalla Val di Sangro, andavano a finire a Lanciano, dove formalmente dovevano essere trattati e come tali poi arrivavano anche alla discarica Vergine. Quanto meno questa è l accusa da parte della magistratura. In realtà sembra che questi rifiuti non fossero trattati, da qui, di conseguenza l intervento da parte della magistratura. Abbiamo avuto anche altri casi, come l Ecological Service, con migliaia di fusti abbandonati e la fabbrica chiusa al centro di un inchiesta di carattere nazionale e in attesa anche questa di bonifica. Abbiamo poi un caso emblematico che è quello delle Fonderie, un azienda che è stata al centro di diversi episodi, uno per quanto riguarda il trasporto doganale: furono scoperti dalla guardia di finanza con materiale di rifiuto che abitualmente veniva fatto passare dal porto come materia secondaria. Soprattutto, all interno delle Fonderie, sono state ritrovate notevoli quantità di scarti di alluminio in quanto questa azienda che si occupava appunto di alluminio, dalle accuse della magistratura sembra che si accaparrasse gli scarti di alluminio anche di altre realtà italiane che dovevano essere smaltiti come rifiuto e che molto probabilmente venivano invece utilizzati all interno del processo produttivo. Comunque nel momento in cui la fabbrica è stata chiusa, sono stati trovati dei fusti che stanno ancora lì, in stato di pericolosità per quanto riguarda l ambiente. In un secondo momento la magistratura ha potuto anche appurare sempre all interno di quel recinto una discarica abusiva, cioè praticamente altri fusti di scarti di alluminio e di un altra sostanza, polvere di alluminio erano stati stoccati e smaltiti anche in quel caso abusivamente, in uno scavo poi ricoperto. PRESIDENTE. Ci dispiace ma dovremmo interromperla perché abbiamo un ora di ritardo con i nostri ospiti successivi, anche se lei finalmente ci stava fornendo notizie su fatti criminosi o illeciti

6/6 connessi al riciclo dei rifiuti. Abbiamo il comandante della legione carabinieri di Bari che ci aspetta da un ora. Eventualmente se lei ha una relazione scritta e vuole comunicare altre cose che non ha potuto dirci oggi, può farcela avere entro dopodomani mattina quando noi termineremo le audizioni. LEONARDO CORVACE, Legambiente. Sì, presidente, la ringrazio. PRESIDENTE. Dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 18.26.