Bussola e binocolo: APPRENDERE DALL ESPERIENZA

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Transcript:

Bussola e binocolo: APPRENDERE DALL ESPERIENZA Da dove vieni? gli domandò il vecchio signore. Che cos è questo grosso libro? disse il piccolo principe. Che cosa fate qui?. Sono un geografo, disse il vecchio signore. Che cos è un geografo? È un sapiente che sa dove si trovano i mari, i fiumi, le città, le montagne e i deserti. È molto interessante, disse il piccolo principe questo finalmente è un vero mestiere! E diede un occhiata tutto intorno sul pianeta del geografo. Non aveva mai visto fino ad ora un pianeta così maestoso. È molto bello il vostro pianeta. Ci sono degli oceani? Non lo posso sapere, disse il geografo. Ah! (il piccolo principe fu deluso) E delle montagne? Non lo posso sapere disse il geografo E delle città e dei fiumi e dei deserti? Neppure lo posso sapere, disse il geografo Ma siete un geografo! Esatto, disse il geografo ma non sono un esploratore. [ ] Non è il geografo che va a fare il conto delle città, dei fiumi, delle montagne, dei mari, degli oceani e dei deserti. Il geografo è troppo importante per andare in giro. da De Saint-Exupéry, Il piccolo principe, R.C.S., Milano 1994 E necessario conoscere ciò che si vuole insegnare, ma, accanto al sapere disciplinare da trasmettere si affiancano altre competenze che sono necessarie per gestire con buoni risultati una situazione di apprendimento. La figura del geografo, nella lettura del Piccolo Principe, ci ricorda la figura del ricercatore accademico, che opera in un laboratorio, in un contesto cioè sganciato dalla vita attiva. La figura dell esploratore rappresenta invece il manovale, l educatore, colui che vive tutti i giorni in trincea, operando concretamente tra mille difficoltà.

La condizione dell insegnante non è certamente quella del geografo che incontra gli esploratori nel suo studio, ma rappresenta una giusta fusione tra queste due figure; potremmo affermare che egli è il mediatore tra il teorico ed il pratico. La nostra intenzione è soffermare l attenzione alla riflessione ed al confronto, non tanto quella di fornire risposte giuste ed assolute; vuole anche valorizzare il lavoro che il ricercatore-insegnante, al pari della figura dell esploratore-geografo, presta comunemente, quotidianamente, impostando la propria riflessione teorica a partire dalla pratica, per poi ritornarci in modo flessibile, modificando concretamente l azione successiva.

Il nostro intervento toccherà le principali questioni teoriche e pratiche per tracciare la metodologia del gioco e dell animazione. Cerchiamo di fare chiarezza. Che cosa significa insegnare? Che cosa significa imparare? Il primo nodo importante è proprio l interazione insegnamento/apprendimento con tutte le problematiche connesse. Le teorie dell insegnamento si esprimono in termini differenti (educazione, istruzione, formazione) e si rifanno a sistemi di valore diversi riferiti alla stessa realtà. L apprendimento può essere inconsapevole o consapevole. Pensiamo a tutti quei processi spontanei che attuiamo in risposta a bisogni fisiologici, biologici o culturali. Si impara a parlare, a soddisfare il bisogno della fame, della sete, a vivere in comunità secondo regole e consuetudini acquisite per immersione ma non si impara, per esempio a scrivere e leggere, fare operazioni se nessuno ci insegna. Le situazioni educative avvengono anche in situazioni quotidiane, lontane dalla scuola, luogo deputato per eccellenza all insegnamento, con persone che diventano insegnanti, inconsapevoli del loro ruolo.

Chi insegna? Chi impara? Queste riflessioni spostano l attenzione sul ruolo che hanno i protagonisti della relazione educativa: bambini e insegnanti. i grandi che amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle? Ma vi domandano: Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre? Allora soltanto credono di conoscerlo. Se voi dite ai grandi: Ho visto una bella casa in mattoni rosa, con dei gerani alle finestre, e dei colombi sul tetto, loro non arrivano a immaginarsela. Bisogna dire: Ho visto una casa di centomila lire, e allora esclamano: Com è bella. da De Saint-Exupéry, Il piccolo principe, R.C.S., Milano 1994

L ingrediente base che ne consegue è l ambito nel quel avvengono le relazioni, il contesto, inteso sia come ambiente temporale e spaziale, che come campo educativo, culturale e/o disciplinare. L emozione è ingrediente essenziale dell apprendimento. Pensiamo al riaffiorare dei nostri ricordi: la mente ripercorre solo alcuni momenti del passato, quelli vissuti con particolare partecipazione emotiva, lasciando nell oblio tutto il resto.

Un altro punto essenziale riguarda le modalità di progettazione, cioè come la situazione di insegnamento/apprendimento possa concretizzarsi, come possa essere programmata, organizzata e gestita. Operando in questa direzione, ne consegue la scelta di particolari piste di lavoro. (continua)