Internazionalizzare, per vivere la globalizzazione come opportunità



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Transcript:

Internazionalizzare, per vivere la globalizzazione come opportunità La globalizzazione Il mondo si fa sempre più piccolo e la globalizzazione è il nuovo ordine che accomuna le popolazioni all inter-dipendenza. La globalizzazione è una strategia economica, perseguita dai Paesi del mondo industrializzato e dalle multinazionali i cui interessi sono rappresentati dai Paesi stessi. L essenza di tale strategia è quella di garantire l accesso aperto ai mercati mondiali (il modello del libero mercato ). 2

Che cosa cambia In tale contesto, l ampliamento progressivo dello ambiente imprenditoriale e l aumento della dinamicità, nonché l accesa competitività, rendono sempre meno efficaci le strategie tradizionali di internazionalizzazione. 3 Due percorsi possibili Il processo di internazionalizzazione può realizzarsi attraverso: l orientamento al Marketing internazionale che corrisponde ad un approccio attivo attivo l orientamento al Commercio internazionale che corrisponde ad un approccio passivo passivo 4

Internazionalizzazione passiva L impresa è orientata all internazionalizzazione passiva quando sono altri operatori economici che trovano conveniente acquistare i suoi prodotti (importatori buyer, trader,, dealer indipendenti, ). Pertanto, il suddetto percorso della impresa esportatrice si caratterizza attraverso: la presenza di soggetti estranei che si accollano il rischio di collocare i suoi prodotti su mercati esteri; la saltuarietà dei rapporti commerciali; la sua scarsa conoscenza dei mercati esteri di sbocco; l assenza della sua attività di ricerca del cliente; l assenza di una sua politica promozionale. 5 Commercio o Marketing internazionale? L approccio passivo è quello dell azienda che - disponendo di un surplus di capacità produttiva - si limita a trovare, nell esportazione, uno sbocco aggiuntivo per ciò che produce. Ben diverso è il percorso dell impresa orientata al Marketing internazionale. Ma prima di addentraci nel ragionamento, è opportuno stabilire un punto fermo sulla definizione di Marketing. 6

Il marketing in parole povere Sapere che cosa è il Marketing non è un problema puramente accademico: è un esigenza operativa fondamentale. Infatti, quando tra le persone che governano un impresa non esiste conoscenza uniforme della funzione di Marketing, l argomento che stiamo affrontando oggi, rischia di risultare più o meno interessante; soprattutto, più o meno utile. 7 Un salto culturale Alla fine del 1965 Philip Kotler scriveva: Il concetto di Marketing sostituisce una più vecchia impostazione commerciale, secondo cui un impresa doveva riuscire a vendere tutto ciò che essa fabbricava. Il concetto di Marketing inverte i termini della questione e chiede all impresa di fabbricare ciò che essa può vendere. Il nuovo concetto, quindi, comporta la ricerca di aree in cui esistano desideri insoddisfatti presso i consumatori. 8

Fin dagli anni 50 negli USA riconoscendo che non era più possibile competere con l arma del prezzo, come non era più possibile mantenere abbastanza a lungo un vantaggio competitivo di qualsiasi genere la teoria aveva già orientato le imprese verso la promozione delle vendite, per conquistare preferenze, perseguendo obiettivi di volume. 9 Alla metà degli anni 60 per far fronte all eccesso di offerta, il concetto di Marketing orientava le imprese USA verso la segmentazione segmentazione del mercato e la differenziazione differenziazione. Il processo di segmentazione del mercato parte dal presupposto che non tutti gli acquirenti di beni si comportano allo stesso modo, quando decidono di acquistare determinati prodotti. Inoltre, ogni impresa deve cercare di differenziarsi; quanto meno, per distinguersi dalle concorrenti, per essere visibile. 10

I pionieri in Italia Nel 1969 uscì il volume di Giorgio Corigliano ( Il Marketing ) che diffuse una definizione del Marketing semplice ed illuminante: Marketing è la funzione tecnica dello scegliere a chi vendere, che cosa vendere e come vendere, nonché del programmare le azioni conseguenti, perseguendo la realizzazione del profitto. 11 Le basi del Marketing Due punti di tale definizione dovrebbero chiarire le idee sulla necessità di segmentare e differenziarsi : a chi vendere ovvero, puntare ad acquirenti potenziali che apprezzano alcuni aspetti dell offerta, piuttosto che ad altri (non sparare nel mucchio per non sprecare energie). che cosa vendere ovvero, puntare tutto sulle peculiarità del prodotto/servizio, piuttosto che sul prodotto in sé, inteso come merce, macchina, impianto, servizio (non sprecare risorse cercando di essere interessanti per tutti). 12

Le aziende che applicano il Marketing studiano il comportamento d acquisto dell acquirente dei loro beni, considerando il prodotto come conseguenza logica di tale studio: l acquirente dei beni è diventato il protagonista del mercato. Così si è chiarito anche il concetto di concorrenza : non tutte le imprese che offrono lo stesso bene sono concorrenti; lo sono veramente quelle che si rivolgono allo stesso tipo di acquirenti (target) e puntano tutto su peculiarità analoghe. 13 Il marketing dei beni industriali e dei servizi Il Marketing è stato inventato, formalizzato e sviluppato per i beni di consumo. Soltanto negli anni successivi alla sua divulgazione e dopo inutili tentativi di adattarlo, il concetto di Marketing è stato riscritto per i beni durevoli (di consumo e d investimento) e per i beni intangibili (i servizi). E sono stati versati fiumi d inchiostro per divulgare cultura di Marketing; tuttavia, le idee degli operatori economici italiani sono rimaste abbastanza confuse per lungo tempo. E, forse, anche nel Terzo Millennio, in alcune aziende lo sono ancora. 14

Quale differenza tra Marketing e Vendite? Sono ancora in molti a confondere i concetti di Marketing e Vendita, ma la differenza è grande, perché il processo di Marketing è molto più ampio. Vendere è soltanto l ultima attività del processo di Marketing. A monte del vendere, il marketing prevede una serie di attività fondamentali che agevolano/determinano la realizzazione degli obiettivi di vendita. 15 Il processo di Marketing è molto vasto e comprende delle attività fondamentali: scoprire quale bene (tangibile, o intangibile) interessi uno o più segmenti di clientela potenziale; realizzare tale bene in termini di qualità costante, rispondente alle aspettative della clientela da servire; affiancargli adeguati servizi che abbiano valore agli occhi del potenziale acquirente; definire il prezzo corretto; comunicare, per invogliare all acquisto; vendere e distribuire il bene, per portarlo a portata di mano del potenziale acquirente identificato. 16

Due approcci diversi L approccio di Vendita s incentra su ciò che si deve vendere e l azione è volta a cercare chi è disposto all acquisto, senza altri supporti. Alla base c è il bisogno di vendere quel che si produce. L approccio di Marketing consente di adattare il prodotto/servizio alle aspettative di coloro che possono acquistarlo. Alla base c è un preciso orientamento per tutta l azienda, poiché il problema non è più quello di produrre; oggi è quello di trovare i clienti. 17 Vendita, compravendita e marketing Acquisti e vendite altro non sono che le due diverse angolazioni di una sola transazione, si dovrebbe comprendere che, sia chi compra, sia chi vende, adottano lo stesso principio di Marketing. Nella pratica: chi vende deve saper individuare gli acquirenti potenziali che siano in grado di apprezzare le peculiarità dei suoi manufatti (o servizi). Questo, per evitare di deludere aspettative inadeguate di vendita. Allo stesso modo, chi acquista deve saper individuare i fornitori potenziali in grado di soddisfare le sue aspettative, per poter scegliere da chi acquistare. Questo spiega perché nella richiesta d offerta - non basta descrivere la merce, il bene tangibile, o intangibile che si intende acquistare. 18

Marketing internazionale Nuovi clienti, nuovi mercati La strada obbligatoria che devono percorrere le imprese italiane nel Terzo Millennio, passa per la ricerca di nuovi clienti e nuovi mercati. Purtroppo - nella definizione dei nuovi mercati di sbocco - la scelta delle PMI è spesso grottesca: si sceglie la pseudo-praticità. praticità. Vale a dire che, nella maggior parte dei casi, si sceglie semplicemente la cosiddetta esportazione di prossimità, oppure si tenta di andare in quei Paesi dei quali si parla molto e in cui tutti vanno. 20

A monte, manca la strategia La scelta di un Paese/obiettivo deve essere la conseguenza di un attenta pianificazione strategica dell azienda e di un analisi i del mercato globale. Oggi, l azienda che non è Marketing oriented non può essere competitiva e quindi il suo permanere sul mercato diventa sempre più critico. Molte aziende hanno avviato contatti con Paesi ad economia emergente, ma senza una precisa strategia. I risultati sono stati scarsi: basso controllo della rete distributiva, investimenti elevati in missioni, attività fieristiche che si sono tradotte in ritorni trascurabili, i, approcci commerciali sporadici che hanno indebolito la percezione dell offerta. 21 Ci vuole un salto culturale La comprensione di un mercato difficile, diverso, lontano (non solo in senso geografico) prende origine dal salto culturale dell impresa nel suo insieme. La struttura dell impresa, infatti, può inibire la capacità di internazionalizzare soltanto quando la cultura non viene diffusa all interno dell impresa stessa. 22

La creatività e l innovazione unite al Marketing,, costituiscono la piattaforma dalla quale parte il rilancio delle imprese italiane, soprattutto le PMI. Per questo esse devono investire nel processo di internazionalizzazione che comprende: la penetrazione nei mercati (per comprare e per vendere), le strategie di delocalizzazione, le alleanze internazionali, ecc. Ci sarebbe ancora molto da dire su questo argomento, ma il tempo non lo consente. Tuttavia, è importante un piccolo chiarimento sull innovazione. 23 L innovazione non solo tecnologica! L innovazione è un processo che consiste nell introdurre, in un mercato, in un processo, o in un comportamento, un fattore, un prodotto o un idea nuovi, o vissuti come tali. L azienda nel formulare strategie innovative dovrebbe identificare con chiarezza, prima di tutto, i propri punti di forza e di debolezza e poi disegnare una manovra che sfrutti al massimo le risorse e le competenze di cui essa dispone, neutralizzando i punti di debolezza. 24

Ulteriori condizioni per il successo Le condizioni psicologiche e culturali poi, nel Terzo Millennio, sono determinanti per il successo di un azienda. Infatti, l importanza del Marketing e di un Sistema Qualità metabolizzato (il certificato non basta), devono costituire la premessa indispensabile al processo di internazionalizzazione. L adozione dell innovazione è un processo complesso che non c è tempo di trattare oggi. Anche su questo piano è necessario che le aziende, le PMI in particolare, compiano un salto culturale. 25 Fattori di difficoltà Da tempo si dice: piccolo è bello, ma il nanismo industriale è una barriera all internazionalizzazione. Oggi il 91% del sistema produttivo del nostro Paese è rappresentato dalle PMI. La soluzione del problema è quella di favorire le fusioni, cercando di abbattere tutti i vincoli che ostacolano la nascita di nuovi soggetti. I nostri distretti hanno rappresentato sicuramente un modello, ma per vivere la globalizzazione essi devono darsi da fare. L aggregazione tra piccole imprese è in ritardo, mentre gli investimenti necessari per competere chiedono imprese di maggiori dimensioni. E anche sui modelli organizzativi nelle reti di PMI ci sarebbe molto da dire, ma oggi non c è tempo. 26

Internazionalizzazione e delocalizzazione Internazionalizzare non significa traslocare l azienda, inseguendo il miraggio del basso costo del lavoro. Chi lo ha capito ed ha mantenuto in patria i comparti bonificati dall innovazione che la creatività italiana sa trovare, continua a crescere. 27 COMOEXPORT può dare una mano La mission mission del Consorzio può essere così enunciata: Individuare e monitorare costantemente i problemi tecnici delle PMI associate e del potenziale, per essere in grado di proporre soluzioni che favoriscano l internazionalizzazione delle stesse. Infatti ti 28

Comprendere i problemi tecnici Bisogna individuare e monitorare sistematicamente i bisogni reali delle imprese associate,, venendoli a conoscere attraverso il dialogo, facendo domande. La trappola da evitare è quella di considerare come bisogno l aspettativa di vendere all estero senza un progetto, per salvare il bilancio. Il bisogno è un altra cosa: è la soluzione del problema tecnico di come vendere all estero ; problema che varia da azienda ad azienda. Questo significa, prima di tutto 29 Il salto culturale contribuire al salto culturale che porta le imprese associate all internazionalizzazione. E poi, tutte le altre cose scritte nello Statuto di Comoexport. 30

www.studiobarale.it 31