La sostenibilità dell agroalimentare nel Mediterraneo codice di condotta



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La sostenibilità dell agroalimentare nel Mediterraneo codice di condotta Promoting attractiveness, competitiveness and internationalisation of Agro-food Clusters of the Med Area

Promoting attractiveness, competitiveness and internationalisation of Agro-food Clusters of the Med Area Il seguente elaborato è co-finanziato dalla Commissione Europea (progetto PACMAn). Gli autori sono i soli responsabili di quanto è contenuto nel presente documento. La sostenibilità dell agroalimentare nel Mediterraneo - Codice di condotta 2013 La realizzazione del presente e-book è stata coordinata da Paola Maccani (ERVET), Gianandrea Esposito (ERVET), Francesco Trapani (ERVET), Antonella Samoggia (Università di Bologna Esperto per ERVET). Inoltre, si ringrazia tutto il gruppo di lavoro ed in particolare i partner del progetto PACMAn: Adral, Critt, Cut, Ervet, Info Murcia, Ivace, Kilkis CCI, Praxi Help-Forward, Provincia di Modena, Provincia di Parma. Realizzazioni grafiche: www.musicanti.eu All rights reserved. No part of this book may be reprinted or reproduced or utilised in any form or by any electronic, mechanical or other means, now known or hereafter invented, including photocopying and recording, or in any information storage or retrieval system, without permission in writing from the publisher or authors. Codice ISBN 978-88-908954-1-8

La sostenibilità dell agroalimentare nel Mediterraneo codice di condotta A cura di ERVET Paola Maccani Gianandrea Esposito Francesco Trapani Antonella Samoggia

Indice Sostenibilità significato e strategie 10 1.1 Concetto di sostenibilità 11 1.2 Tematiche riguardanti la sostenibilità nell agroalimentare 12 Filiera agroalimentare soluzioni integrate per la filiera, la logistica e i sistemi di gestione 14 2.1 Filiera agroalimentare: definizione condivisa nel progetto PACMAn 15 2.2 Approccio della catena del valore 15 2.3 Criticità concernenti la sostenibilità nella filiera agroalimentare 15 2.4 Quadro politico e normativo 16 2.5 Casi di studio di aziende agroalimentari innovative e sostenibili 16 2.6 Opportunità 18 2.7 Raccomandazioni finali 18 Innovazione tecnologie innovative, innovazione nei prodotti, processi e servizi 20 3.1 Criticità riguardanti la sostenibilità nel processo di innovazione 21 3.2 Dati sull innovazione 21 3.3 Laboratori nell area MED a supporto della sostenibilità nei segmenti PACMAn 22 3.4 Istituti di formazione 25 3.5 Leggi, regolamenti e politiche a supporto dell innovazione nell area MED 29 3.6 Rassegna bibliografica 30 3.7 Raccomandazioni finali 31

Gestione delle risorse ciclo di vita, impronta ambientale, gestione dei rifiuti, imballaggio sostenibile, risorse umane 34 4.1 Criticità rilevate riguardanti la sostenibilità e la gestione delle risorse 35 4.2 LCA: Valuatione del Ciclo di Vita 35 4.3 Leggi e regolamenti/politiche di sostegno della sostenibilità e della gestione delle risorse nell Area MED 40 4.4 Rassegna bibliografica 42 4.5 Raccomandazioni finali 45 Commercio ed esportazione commercio internazionale, distribuzione e logistica, standard e accordi commerciali 48 5.1 Criticità rilevate relativamente a commercio ed esportazione 49 5.2 Internazionalizzazione e sostenibilità 49 5.3 Rassegna bibliografica 50 5.4 Leggi e regolamenti/politiche di sostegno al commercio e all esportazione nell Area MED 52 5.5 Raccomandazioni finali 52 Qualità e consumo sicurezza e qualità alimentare, stili di vita sani, informazione e supporto alla scelta dei consumatori 54 6.1 Criticità rilevate in materia di qualità e consumo 55 6.2 Opportunità 55 6.3 Certificazioni 55 6.4 Leggi e regolamenti 59 6.5 Rassegna bibliografica 59 6.6 Raccomandazioni finali 60 Appendice Indicatori di sostenibilità dei segmenti agroalimentari, generali e specifici, identificati dalla partnership PACMAn 64 Note 70

01 Sostenibilità significato e strategie Cos è la sostenibilità? La sostenibilità del sistema agroalimentare è stata analizzata considerando quattro dimensioni: ambiente, economia, educazione, etica. Queste dimensioni possono essere complementari o in conflitto e sono legate ad aspetti che riguardano la gestione di un impresa e il contesto in cui opera, come ad esempio: prodotti e processi innovativi, ottimizzazione della logistica, gestione dei rifiuti, qualità e sicurezza dei prodotti, marketing responsabile, formazione, efficienza dei processi aziendali, ecc. Sostenibilità delle organizzazioni La sostenibilità di un impresa comprende strategie e pratiche che mirano a soddisfare le esigenze attuali dei portatori di interesse, garantendo allo stesso tempo la protezione, il sostegno e la valorizzazione delle risorse umane e naturali che saranno necessarie in futuro (The Consumers Goods Forum, 2011). Codice di condotta: metodologia I partner del progetto hanno raccolto informazioni secondo il seguente modello condiviso: Criticità riguardanti la sostenibilità nel settore agroalimentare Leggi e regolamenti Politiche a sostengo della sostenibilità nell area mediterranea Indicatori qualitativi e quantitativi Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment - LCA) Certificazione Educazione e Formazione Ricerca e Sviluppo Casi studio Rassegna bibliografica I contenuti raccolti sono stati riorganizzati nelle seguenti aree tematiche: Filiera produttiva, Innovazione, Gestione delle Risorse, Commercio ed esportazione, Qualità e consumo. Per affrontare lo Sviluppo Sostenibile è importante introdurre la valutazione del Ciclo di Vita di un prodotto. Il concetto di sostenibilità può essere legato a: l intero sistema agroalimentare, la filiera, un singolo segmento/azienda. Il concetto di sostenibilità può essere legato a Il sistema agroalimentare La filiera Un singolo segmento/azienda Servizi e reti Ricerca e Università Associazioni Istituzioni finanziarie Enti Pubblici Altri enti Produzione animale pesce, carne, produzione casearia Produzione vegetale pasta e biscotti, olio, frutta e vegetali, acqua/caffè/tè, vino/alcol Mezzi tecnici Agricoltura, Allevamento Industrie Alimentari Servizi Commercio Macchine per l industria alimentare

02 Filiera agroalimentare soluzioni integrate di filiera, sistemi di gestione, logistica Raccomandazioni L integrazione orizzontale può far fronte al limitato potere contrattuale mostrato dai produttori primari, in modo da ricevere una maggiore quota del valore aggiunto es. organizzazioni di produttori e associazioni, cooperative agricole o consorzi. La competitività delle filiere agroalimentari dipende dall efficiente coordinamento delle relazioni tra gli attori economici e le istituzioni e gli enti pubblici che li affiancano es. gli accordi scritti rappresentano uno strumento volto al miglioramento delle strategie organizzative delle filiere. La razionalizzazione dei trasporti e della logistica mira a ridurre i costi e a garantire margini più elevati, migliorando la qualità dei prodotti e riducendo l impatto sull ambiente, anche attraverso la riduzione delle perdite e sprechi lungo la filiera agroalimentare. Politiche e quadro normativo Codice di condotta per le filiere agroalimentari regionali. Criteri per riconoscere le organizzazioni interprofessionali (OI). Sostenere la capacità di aggregazione di impresa. Sistema di informazione per la sicurezza alimentare per migliorare la sostenibilità della filiera. Criticità rilevate Frammentazione e mancanza di coordinamento all interno dello stesso settore (frammentazione orizzontale). Rapporti sbilanciati lungo la filiera (frammentazione verticale). Mancanza di integrazione all interno del sistema agroalimentare. Casi studio Associazione di produttori nel settore della produzione e trasformazione del pomodoro. Integrazione verticale della filiera lattiero-casearia. Sistema di gestione degli imballaggi in plastica riutilizzabili per tutta la filiera produttiva, che permettono con le loro sponde abbattibili di risparmiare spazi e costi nella movimentazione a vuoto (reverse logistics). Risultati relativi al progetto PACMAn Mappatura della filiera agroalimentare. Database delle organizzazioni agroalimentari dell area MED. Azione pilota: Modello di Governance per la filiera agroalimentare nell area MED. Report sull indagine campionaria ad imprese agroalimentari dell area MED. Attività della filiera per la cooperazione Le percentuali derivano dal sondaggio PACMAn 2012 che ha coinvolto 600 aziende agroalimentari dell area MED. Sistemi agricoli di produzione alimentare Trasformazione degli alimenti Logistica e commercio 33% produzione 17% approvvigionamenti 9% gestione ambientale 38% nuovi prodotti 24% attività di ricerca e sviluppo 23% miglioramento dei processi 23% gestione dei talenti 20% imballaggio (packaging) 19% qualità,tracciabilità, sicurezza alimentare 17% tecnologie di conservazione alimentare 9% gestione ambientale 4% biotecnologia 45% marketing 31% logistica 26% distribuzione e vendita al dettaglio

03 Innovazione tecnologie innovative, innovazione di prodotto e di processo Raccomandazioni Garantire strumenti di trasferimento tecnologico per migliorare la collaborazione e lo sfruttamento dei risultati della ricerca da parte delle imprese. Organizzare attività di formazione professionale permanente, presupposto per politiche di innovazione di successo. Promuovere la ricerca a livello transnazionale attraverso la cooperazione tra attori economici, autorità pubbliche e comunità di ricerca impegnate in tematiche relative all innovazione. Fornire strumenti innovativi e facili da usare per agevolare le PMI agroalimentari nella ricerca di partner tecnologici a sostegno dell innovazione (es. database delle organizzazioni disponibile online). Criticità rilevate Scarsa collaborazione tra mondo accademico ed industria. Difficoltà nell introdurre prodotti e processi produttivi innovativi. Scarsi investimenti in ricerca e sviluppo. Politiche a supporto dell innovazione Comunicazione e informazione tra settore scientifico e mercato. Gestione dei fabbisogni e delle attività di ricerca, diffusione dei risultati. Gruppi di lavoro per fornire supporto e nuove idee. Adozione di nuovi prodotti, processi e tecnologie. Laboratori I partner hanno identificato 25 laboratori attivi nei segmenti produttivi della filiera agroalimentare. Ogni partner si è concentrato sulle specificità del proprio territorio. Maggiori dettagli sulle attività svolte dai laboratori sono disponibili nella versione completa del Codice di Condotta. Corsi di formazione Sono stati organizzati corsi di formazione correlati alla sostenibilità nelle seguenti aree tematiche: Concetto di sostenibilità, Settore agroalimentare, Agricoltura, Imballaggi, Qualità/Certificazioni. Risultati relativi al progetto PACMAn E-Book sui cluster agroalimentari del progetto PACMAn con un focus su innovazione. PACMAn Database online che include i laboratori dell area MED. E-guide per gli operatori del settore. Azione pilota: Catalogo delle tecnologie innovative nel settore agroalimentare. Report sull indagine campionaria approfondita ad imprese agroalimentari dell area MED. Rassegna bibliografica Economia verde e scenari tecnologici; Capacità innovativa volta allo sviluppo sostenibile; Applicazioni di casi di valutazione di impatto ambientale; Applicazione dei risultati della ricerca da parte dell industria agroalimentare.

04 Gestione delle risorse ciclo di vita, impatto ambientale, gestione dei rifiuti, imballaggi sostenibili, risorse umane Raccomandazioni Ottimizzare le materie prime e l uso delle risorse Selezione di materie prime prodotte in modo sostenibile; integrazione di filiera alimentare per sviluppare attività più efficienti; controllo delle forniture attraverso accordi contrattuali strutturati in sistemi di assicurazione qualità e attraverso audit di terza parte. Ridurre l impatto ambientale del settore agroalimentare Migliorare la produttività dei terreni e aumentare l efficienza dell uso di fertilizzanti, fitofarmaci e acqua a livello globale. Introdurre il Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita), strumento fondamentale per la valutazione e quantificazione dei carichi energetici e ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo l intero ciclo di vita. Ridurre lo spreco di cibo Il confezionamento degli alimenti è una tecnica essenziale per conservarne la qualità e per ridurre al minimo lo spreco di cibo. La funzione dell imballaggio è quella di contenere l alimento, di proteggerlo da contaminazioni di tipo chimico e fisico e allungarne la conservazione; inoltre la confezione consente di trasmettere al consumatore le informazioni sul prodotto. Criticità rilevate Ottimizzazione delle materie prime e delle risorse. Impatto ambientale. Gestione dei rifiuti. Gestione delle risorse umane. Politiche a supporto dell innovazione Gestione dei rifiuti Obiettivi specifici di riciclaggio e di recupero dei rifiuti di imballaggio; introduzione del principio di responsabilità estesa del produttore; incentivi per la gestione efficiente dei rifiuti; valorizzazione del flusso dei rifiuti plastici agricoli. Impatto ambientale Designazione di zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) a seguito di attività agricole intensive; supporto ai produttori a seguito della riduzione di reddito derivante dal minor utilizzo di fitofarmaci; metodi per l elaborazione del programma nazionale di riduzione delle emissioni; obiettivi specifici di impatto ambientale. Altri esempi Conservazione e gestione della biodiversità; qualità e sicurezza alimentare; benessere animale; responsabilità sociale delle imprese (CSR). Perché fare una valutazione del ciclo di vita (LCA) É un analisi globale dell impatto ambientale. É uno strumento di supporto alle decisioni, utile anche in quanto feedback alla progettazione. É fondamentale per realizzare un economia basata sul ciclo di vita del prodotto. Supporta le strategie di mercato, le politiche ed i regolamenti. Risultati relativi al progetto PACMAn Realizzazione di un Codice di Condotta per la sostenibilità dell agroalimentare nell area MED. Azione pilota: Manuale sul green packaging agroalimentare nell area MED. Rassegna bibliografica Valutazione dell impatto ambientale delle produzioni agroalimentari e della distribuzione; Modelli e analisi di sostenibilità.

05 Commercio ed esportazione commercio internazionale, distribuzione e logistica, accordi commerciali e norme Raccomandazioni Migliorare le capacità di gestione delle società I vantaggi derivanti dall accesso a nuovi mercati, che possono essere sfruttati attraverso processi di internazionalizzazione, richiedono rinnovate capacità di gestione aziendale. Introdurre accordi commerciali equi e standard di certificazione Standard privati di certificazione a disposizione delle imprese agroalimentari possono conferire un vantaggio competitivo. Sviluppare trasporti e servizi logistici efficienti ed efficaci Acquisire una conoscenza approfondita sul supporto offerto dalle istituzioni ed enti pubblici che affiancano le imprese Vi è la necessità di una maggiore consapevolezza del ruolo svolto dal settore pubblico, dalle organizzazioni ed associazioni di rappresentanza nel supportare le aziende agroalimentari. Raggruppare le imprese per attività di internazionalizzazione Raggruppare i produttori per migliorare la fornitura strategica di materie prime Criticità rilevate Difficoltà di accesso ai mercati esteri es. scarsa visibilità dei prodotti locali, nuovi mercati non ancora esplorati, volatilità dei prezzi delle materie prime, scarso sostegno istituzionale per l internazionalizzazione. Potere di mercato della grande distribuzione (GDO) es. la crescente diffusione di standard privati da parte della GDO comporta richieste aggiuntive a produttori e trasformatori che si traducono in maggiori requisiti qualitativi e più stringenti tempi di consegna. Eccedenze di produzione es. gestione dei prodotti deperibili. Politiche e quadro normativo Sostenere la capacità di aggregazione delle imprese. Criteri per riconoscere le organizzazioni interprofessionali (OI): norme comuni di produzione, modelli di accordi interprofessionali, azioni collettive per la promozione di prodotti, servizi comuni volti a migliorare la qualità del prodotto. Promuovere l agricoltura contrattualizzata. Internazionalizzazione e sostenibilità La Sostenibilità ambientale è stata considerata come punto di forza dal 40% delle aziende intervistate (indagine PACMAn su 600 aziende), confermando che il tema della sostenibilità può supportare la competitività del settore, piuttosto che limitarlo. Per quanto riguarda altri fattori di competitività, l identità di prodotto emerge come principale caratteristica distintiva, seguita dalla sicurezza alimentare e dalle caratteristiche nutrizionali, dietetiche e/o organolettiche del prodotto. Rassegna bibliografica Opportunità di mercato delle produzioni ecologiche; Strategie per promuovere processi e prodotti sostenibili. Risultati relativi al progetto PACMAn Report sull indagine campionaria approfondita ad imprese agroalimentari dell area MED. Azione pilota: Creazione di un cluster transnazionale fondato sul concetto di prodotto mediterraneo autentico. Mappe per la promozione del sistema agroalimentare nell area MED. E-Book sui cluster agroalimentari del progetto PACMAn. E-guide per operatori del settore. Azione pilota: Modello di Governance per la filiera agroalimentare nell area MED.

06 Qualità e consumo sicurezza e qualità alimentare, stili di vita sani, informazione e supporto alla scelta dei consumatori Raccomandazioni La sfida della sostenibilità è quella di spostare l attenzione dai prodotti ai processi con cui questi vengono ottenuti, così come di creare qualità rispettando l ambiente e gli aspetti sociali. I sistemi agroalimentari dell area MED devono fronteggiare nuove sfide in tema di qualità e salubrità degli alimenti e sicurezza alimentare. Migliorando le attività di comunicazione L attuazione dell etichettatura dei prodotti, in conformità con il nuovo regolamento europeo n. 1169/2011, protegge la salute dei consumatori attraverso la definizione di norme comuni in materia di informazione sugli alimenti. Migliorando l efficenza dei trasporti e della logistica I cambiamenti nelle scelte di consumo pongono nuove sfide per la logistica agroalimentare. La crescente varietà dei prodotti in offerta richiede soluzioni logistiche innovative. Promuovendo la dieta Mediterranea La dieta mediterranea può rappresentare un opportunità per aumentare la sostenibilità agroalimentare, coerentemente ai dati che mettono in relazione l aspetto nutrizionale degli alimenti con il loro impatto ambientale. La dieta mediterranea rappresenta anche l occasione per collegare la promozione dei prodotti locali con attività che mescolano turismo ed educazione alimentare. Criticità rilevate Consapevolezza dei consumatori circa la qualità e la sostenibilità dei prodotti es. scarsa consapevolezza sui benefici dei prodotti ecologici e sull etichettatura ambientale. Ruolo strategico delle certificazioni es. armonizzazione delle norme europee riguardanti l etichettatura dei prodotti UE e non UE, certificazioni percepite come superflue dai clienti delle imprese del packaging. Leggi e regolamentazioni Sistema Nazionale di Qualità con riferimento alla Produzione Integrata. Sistema di informazione sulla sicurezza alimentare. Certificazioni nell area MED Sono state identificate le certificazioni e gli standard privati direttamente o indirettamente correlati alla sostenibilità, con un focus sulla qualità e sicurezza alimentare, specificando obiettivi e segmenti produttivi della filiera agroalimentare interessati. Risultati relativi al progetto PACMAn Azione pilota: Creazione di un cluster transnazionale fondato sul concetto di prodotto mediterraneo autentico. E-Book sui cluster agroalimentari del progetto PACMAn. E-guide per operatori del settore. Rassegna bibliografica Agricoltura biologica e sviluppo sostenibile; Qualità dei prodotti tradizionali locali.

01 Sostenibilità significato e strategie

Sostenibilità 1.1 Concetto di sostenibilità DEFINIZIONI DI SOSTENIBILITÀ Una definizione condivisa di sviluppo sostenibile deve concordare su: che cosa deve essere sostenuto; per quanto tempo; che cosa sviluppare (Figura 1.1) Figura 1.1 Definizione di sviluppo sostenibile Che cosa deve essere sostenuto? Natura Terra Biodiversità Ecosistemi Supporto alla vita Servizi per l Ecosistema Risorse Ambiente Comunità Culture Gruppi Luoghi Collegati da soltanto soprattutto ma e o Cosa sviluppare? Persone Sopravvivenza Per quanto infantile tempo? Aspettativa di vita 25 anni Educazione Ora e nel futuro Per sempre Equità Pari opportunità Economia Salute Settori produttivi Consumo Società Istituzioni Capitale Sociale Stati Regioni Fonte: U.S. National Research Council, Policy Division, Board on Sustainable Development, Our Common Journey: A Transition Toward Sustainability (Washington, DC: National Academy Press, 1999) La definizione più diffusa di sostenibilità e di sviluppo sostenibile è quella della Commissione Brundtland delle Nazioni Unite del 20 marzo 1987: Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. 1 Questa definizione mette in evidenza il concetto di equità intergenerazionale, ma si presta a molte interpretazioni differenti. Altri paragrafi dello stesso rapporto sono più specifici, ma raramente citati. Il World Summit on Sustainable Development del 2002 ha introdotto le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economico, sociale e ambientale. Troviamo questi principi anche nelle seguenti definizioni FAO e OCSE. FAO: Con sviluppo sostenibile si intende la gestione e la conservazione delle risorse naturali, e l orientamento del cambiamento tecnologico e istituzionale in modo tale da garantire il mantenimento ed il soddisfacimento dei bisogni umani per le generazioni presenti e future. 2 Il concetto di «sviluppo sostenibile» può essere assimilato a quello di «crescita verde», come mostrato dalla Strategia per una Crescita Verde dell OCSE ( ) la quale definisce con tale espressione un percorso di sviluppo economico coerente con la tutela ambientale e l uso di risorse naturali a lungo termine in modo sostenibile, fornendo allo stesso tempo standard di vita accettabili e la riduzione della povertà. La necessità di una crescita verde nasce dal fatto che lo scenario business as usual non tiene conto dei limiti ambientali e degli interessi della collettività. 3 Un ulteriore punto di vista riguarda la Sostenibilità delle organizzazioni : La sostenibilità nel settore aziendale comprende strategie e pratiche che mirano a soddisfare le attuali esigenze dei portatori di interesse, mentre cerca di proteggere, sostenere e valorizzare le risorse umane e naturali che saranno necessarie in futuro. (The Consumers Goods Forum, 2011) 4 QUATTRO DIMENSIONI DI SOSTENIBILITÀ ADOTTATE DAL PROGETTO PACMAn L approccio metodologico adottato dal progetto PACMAn per analizzare la sostenibilità nel settore agroalimentare considera quattro dimensioni della sostenibilità: Ambiente Economia Educazione Etica. La «dimensione sociale» è suddivisa in due sotto-aree tematiche: etica ed educazione. 5 Ci sono anche altri modi di rappresentare la sostenibilità. 7 Le diverse dimensioni della sostenibilità possono essere complementari o in conflitto. La tabella sviluppata dall OCSE (Figura 1.3) mo- 11

stra un esempio riguardante la crescita verde in agricoltura 8. TIPI DI AZIENDE Le imprese possono individuare una o più delle dimensioni di sostenibilità come fondamentali per il loro successo. Il livello di impegno può essere caratterizzato da tre categorie di leadership delle imprese: reattive, collaboratrici e innovatrici. 9 Reattive. Imprese conformi alla normativa relativa alle dimensioni di sostenibilità; raramente queste imprese faranno investimenti di sostenibilità in modo proattivo oltre il minimo indispensabile. Collaboratrici. Approccio di leadership che riconosce l importanza strategica della sostenibilità dell azienda e della filiera, e quindi applica iniziative maggiormente proattive. Innovatrici. Approccio di leadership che considera la sostenibilità come una priorità strategica. Tali imprese non solo cercano di avere una piattaforma visibile per la sostenibilità, ma la applicano per cambiare e trarre un vantaggio per i propri investitori e la comunità. 1.2 Tematiche riguardanti la sostenibilità nell agroalimentare Dopo aver condiviso il quadro metodologico, al fine di analizzare le quattro dimensioni della sostenibilità adottate da PACMAn nel sistema agroalimentare 10, i partner di progetto hanno concordato di individuare i seguenti elementi. ELEMENTI DI SOSTENIBILITÀ IDENTIFICATI NEL SISTEMA AGROALIMENTARE 1. Analisi della letteratura sulla sostenibilità nella filiera agroalimentare in ogni paese/ regione del progetto PACMAn. 2. Descrizione dei tipi di aziende. 3. Realizzazione dell approccio di filiera: criticità riguardanti la sostenibilità nel settore agroalimentare. 4. Identificazione e selezione degli indicatori qualitativi e quantitativi del livello di sostenibilità nelle quattro dimensioni. 5. Quadro LCA (valutazione del ciclo di vita) 6. Identificazione delle organizzazioni che eseguono LCA nel partenariato PACMAn. 7. Normativa riguardante la sostenibilità nel sistema agroalimentare. 8. Identificazione delle certificazioni dirette o indirette correlate alla sostenibilità nell agroalimentare in ogni regione. 9. Stesura di un elenco di contatti delle organizzazioni che svolgono certificazioni. 10. Formazione professionale. 11. Identificazione dei corsi di formazione in grado di supportare la sostenibilità nel settore agroalimentare, specificando le competenze e gli obiettivi del corso. 12. Politiche a supporto della sostenibilità nel Mediterraneo. 13. Individuazione di incentivi e di altre politiche che sostengono la sostenibilità nel settore agroalimentare. 14. Stesura di un elenco di laboratori che lavorano su aree legate alla sostenibilità agroalimentare. 15. Identificazione delle imprese agroalimentari sostenibili e innovative. Ogni partner ha individuato elementi di sostenibilità nel sistema agroalimentare, con particolare attenzione ai segmenti agroalimentari selezionati per il progetto PACMAn. Approfondimenti sulla Mappa dei segmenti all indirizzo: www.pacmanproject.eu/page/project- documents/doc-2012/01/ma%202_seg- MENTS_FINAL.pdf Una volta raccolti e analizzati i dati, sono stati identificati i temi principali legati alla sostenibilità del settore agroalimentare (Tabella 1.1). Tabella 1.1 - Principali temi individuati riguardanti la sostenibilità Filiera Soluzioni integrate di filiera, sistemi di gestione, logistica Innovazione Tecnologie innovative, innovazione di prodotto e di processo Gestione delle risorse Ciclo di vita, impatto ambientale, gestione dei rifiuti, imballaggi sostenibili, risorse umane Commercio ed esportazione Commercio internazionale, distribuzione e logistica, accordi commerciali e norme Qualità e consumo Sicurezza e qualità alimentare, stili di vita sani, informazione e supporto alla scelta dei consumatori 12

Sostenibilità Figura 1.2 - Quattro dimensioni di sostenibilità adottate da PACMAn: esempi di aspetti pertinenti 6 Ambiente Economia Educazione Etica Conservazione Energia Acqua Natura Gestione interna Strategic sourcing Miglioramento continuo Ottimizzazione dei trasporti Rapporti con i dipendenti Sicurezza sul luogo di lavoro Equilibrio nella vita lavorativa Stile di vita sano Rapporti con i dipendenti Codice di condotta Volontariato Riduzione dell impatto Rifiuti/Riciclo Gas serra Gestione fine vita Gestione esterna Rifiuti/Riciclo Gas serra Gestione del fine vita Gestione Aziendale Formazione del fornitore Continuità aziendale Forza lavoro sostenibile Coinvolgimento della comunità Evitare la forza lavoro minorile Operazioni di soccorso Riduzione di fame povertà e disagi Gestione Aziendale Imballaggio Impianti di costruzione Approvvigionamento sostenibile Sviluppo dei talenti Diversità e inclusione Formazione Gestione Aziendale Sicurezza del prodotto Marketing responsabile Tracciabilità del prodotto Figura1.3 - Agricoltura e crescita verde Agricoltura e Crescita Verde: Esempi illustrati di complementarietà (+) e differenza (-) Contributo economico dell agricoltura alla crescita verde Contributo ambientale dell agricoltura alla crescita verde Contributo sociale dell agricoltura alla crescita verde Contributo economico della crescita verde all agricoltura Agricoltura come motore dello sviluppo economico, la crescita verde può migliorare le prestazioni agricole (+). Etichette verdi e pagamenti servizi ecosistemici possono portare a rendimenti economici nell agricoltura (+). Lavori e attività più qualificati possono contribuire allo sviluppo rurale (+). Contributo ambientale della crescita verde all agricoltura Le misure ambientali possono rallentare la crescita economica nel breve periodo (-) La crescita verde produrrà co-benefici ambientali nell agricoltura attraverso la tutela e un uso sostenibilie delle risorse (+) Una riforma a supporto della riduzione dello stress ambientale e dell impatto sulll ecosistema può aumentare le entrate delle aziende agricole nelle aree rurali (+). Contributo sociale della crescita verde all agricoltura La crescita verde potrebbe distogliere dagli sforzi per migliorare la sicurezza alimentare nel breve termine (-). La crescita verde comporterà modifiche strutturali nel periodo di transizione (-). Attraverso la crescita verde, sicurezza alimentare, riduzione della povertà, e sviluppo rurale potrebbero migliorare nel lungo periodo (+). Fonte: OCSE, 2011 3 13

02 Filiera agroalimentare soluzioni integrate per la filiera, la logistica e i sistemi di gestione

Filiera agroalimentare 2.1 Filiera agroalimentare: definizione condivisa nel progetto PACMAn Il sistema agroalimentare comprende le aziende e l ambiente in cui operano. Quest ultimo è parte integrante del sistema agroalimentare e svolge un ruolo di rilievo nel sostenere la competitività della filiera di produzione, attraverso le politiche, i servizi e le reti, gli incentivi e l assistenza tecnica (Figura 2.1). La filiera produttiva agroalimentare La parte sinistra della Figura 2.2 mostra la filiera suddivisa in produzioni animali e vegetali. I riquadri grigi descrivono le diverse componenti della filiera. I settori sono stati definiti secondo i codici Ateco 2007. 2.2 Approccio della catena del valore Per definire al meglio il concetto di sostenibilità all interno della filiera, bisogna considerare i prodotti in tutto il loro ciclo di vita, specificando le dimensioni della sostenibilità dal punto di vista aziendale. La sostenibilità può essere legata a differenti livelli della filiera agroalimentare, come mostrato dalla Figura 2.3. Rendere il settore agroalimentare maggiormente sostenibile in termini di performance economica, ambientale, etica e educazione, significa migliorare l efficienza e la redditività, nel lungo termine, di tutti gli attori. 2.3 Criticità concernenti la sostenibilità nella filiera agroalimentare I partecipanti al progetto PACMAn hanno individuato le seguenti criticità in tema di sostenibilità della filiera agroalimentare. PRINCIPALI CRITICITÀ INDIVIDUATE Frammentazione e mancanza di coordinamento all interno dello stesso settore (frammentazione orizzontale) Valencia - Olio d oliva Mancanza di informazioni complete su oli di oliva valenciani (benefici, disponibilità, tempi di consegna, costi, ecc) tra i diversi attori della sua filiera alimentare (alimenti provenienti dalla Spagna) Alentejo - Vino Mancanza di cooperazione tra i produttori (area commerciale) Murcia - Ortofrutta (lavorazione e conservazione), fabbricazione di succhi, macchinari per l industria alimentare. Basso livello di collaborazione trasversale. Modena - Industria casearia/parmigiano reggiano Controllo delle eccedenze di produzione. Rapporti sbilanciati lungo la filiera (frammentazione verticale) Modena - Industria casearia/parmigiano reggiano Elevata frammentazione della filiera del Parmigiano Reggiano Modena - Industria casearia/parmigiano reggiano Elevato potere di mercato della distribuzione nei confronti delle fasi a monte della filiera Valencia - Uva da tavola Difficoltà di relazione con la distribuzione Murcia - Ortofrutta (lavorazione e conservazione), fabbricazione di succhi, macchinari per l industria alimentare La bassa collaborazione a livello verticale (alleanze strategiche e accordi di collaborazione) all interno delle aziende delle diverse filiere impedisce di mettere in pratica sinergie, di condividere le risorse, nonché di sviluppare attività più efficienti e sostenibili. Mancanza di integrazione all interno del sistema agroalimentare Emilia-Romagna - Imballaggio Mancanza di coordinamento e di integrazione tra gli attori regionali Emilia-Romagna - Imballaggio Organizzazione logistica della filiera regionale Modena - Industria casearia/parmigiano reggiano Scarso commercio diretto tra produttori e consumatori CRITT (FR) - Pasta e biscotti, oli e grassi, frutta e vegetali Mancanza di integrazione tra aziende alimentari ed investitori ai sensi della ISO 26000: industria, consumatori, organizzazioni non governative e di servizio, altro. kilkis - Coltivazione dei cereali Il settore cerealicolo in Grecia presenta molte Figura. 2.1 - Sistema agroalimentare Figura 2.2 - Filiera agroalimentare Il sistema agroalimentare La filiera Un singolo segmento/azienda Servizi e reti Ricerca e Università Associazioni Istituzioni finanziarie Enti Pubblici Altri enti Le aziende del sistema agroalimentare Produzione animale pesce, carne, produzione casearia Produzione vegetale pasta e biscotti, olio, frutta e vegetali, acqua/caffè/tè, vino/alcol Mezzi tecnici Agricoltura, Allevamento Industrie Alimentari Macchine per l industria alimentare Servizi Commercio 15

opportunità di sviluppo, attraverso l implementazione di politiche volte a: valorizzare il ruolo delle associazioni e della cooperazione, a promuovere un agricoltura contrattualizzata (ad esempio nel settore del cereali biologici e della pasta) e a creare un organizzazione interprofessionale per ciascuna coltura, fornendo il supporto scientifico necessario. Le criticità di cui sopra, individuate nei settori scelti dai partner del progetto PACMAn, sono messe in relazione ai partner e territori nella Tabella 2.1. 2.4 Quadro politico e normativo Il quadro politico e normativo è schematizzato nella Tabella 2.2, che illustra le politiche identificate dai partner PACMAn. Rassegna bibliografica Una rassegna della letteratura disponibile sulle filiere sostenibili è riportata nei capitoli successivi. 2.5 Casi di studio di aziende agroalimentari innovative e sostenibili CPR (Italia) La Cooperativa CPR System e una struttura di filiera che produce, movimenta e ricicla imballaggi in plastica a sponde abbattibili ed europallet. CPR System associa oltre 1.000 imprese che comprendono l intera filiera di produzione e distribuzione di frutta e verdura. La logistica CPR garantisce il funzionamento di tutto il sistema attraverso un sistema IT che garantisce il controllo totale e la trasparenza dei costi. Le cassette CPR sono: ecologiche, riutilizzabili, riciclabili, a sponde abbattibili, pratiche ed economiche. Sono realizzate in polipropilene colorato, additivato per resistere ai raggi ultravioletti, riciclabili in ogni loro parte. Sono utilizzabili in tutto il corso della filiera produttiva, dal produttore ortofrutticolo alla grande distribuzione. Permettono, con le loro sponde abbattibili, di risparmiare spazi e costi nella movimentazione a vuoto, (4 casse chiuse occupano lo spazio di una aperta). CANDIASOIL, prodotti Fine Food CandiaSoil produce olio d oliva di alta qualità sull isola di Creta. L azienda produce prodotti locali autentici che vende sui mercati europei. Il commercio viene effettuato per lo più via internet e il quartier generale principale è in Inghilterra. Gli agricoltori che collaborano con l azienda seguono processi e metodi di produzione rispettosi dell ambiente. L azienda collabora per lo più con associazioni di produttori e frantoi che hanno ricevuto la certificazione ISO 22000:2005. AINPO L Organizzazione di Produttori (OP) Ainpo ha l obiettivo principale di commercializzare il pomodoro da industria prodotto nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Nel tempo ha esteso l areale di interesse e coinvolge un totale di 399 soci produttori, 2 cooperative ed un consorzio. La mission dell OP è quella di programmare, produrre e valorizzare tutti i prodotti ortofrutticoli nel rispetto dell Ambiente e secondo criteri basati sulla Sicurezza Alimentare. Tutti i prodotti degli associati sono coltivati secondo i dettami del Disciplinare di produzione integrata della Regione Emilia-Romagna e quindi certificabili con il marchio QC (Qualità Controllata). FATTORIA KOUKAKIS Dal 1977 KOUKAKIS opera come azienda zootecnica con allevamento di bovini da latte; il suo rapido sviluppo ha portato nel 1999 all integrazione verticale della produzione, aggiungendo agli impianti una moderna unità di pastorizzazione. A fine 2003, è stato avviato un allevamento di pecore con elevati standard di funzionamento. Oggi l azienda produce una grande varietà di prodotti caseari (latte, yogurt, formaggio, ecc) secondo i più severi standard di qualità dell Unione Europea e in conformità con gli standard internazionali di certificazione. Questi i principali obiettivi della FATTORIA KOUKAKIS: insistere sui prodotti di alta qualità per arricchire ogni giorno la tavola Figura 2.3 - Concetto di sostenibilità relativo al sistema agroalimentare Il concetto di sostenibilità può essere legato a Il sistema agroalimentare La filiera Un singolo segmento/azienda Servizi e reti Ricerca e Università Associazioni Istituzioni finanziarie Enti Pubblici Altri enti Produzione animale pesce, carne, produzione casearia Produzione vegetale pasta e biscotti, olio, frutta e vegetali, acqua/caffè/tè, vino/alcol Mezzi tecnici Agricoltura, Allevamento Industrie Alimentari Macchine per l industria alimentare Servizi Commercio 16

Filiera agroalimentare Tabella 2.2 - Politiche identificate dai partner PACMAn Riferimento* Buone prassi di filiera per il settore agroalimentare Decisione della Giunta regionale Nr. 443, 4 Aprile 2011 Criteri per riconoscere le Organizzazioni Interprofessionali (OI) a carattere regionale o di circoscrizione economica per tutti i settori produttivi, in applicazione della legge regionale 24/2000. Decisione della Giunta Regionale n. 339 del 14 marzo 2011 Piano di Sviluppo Rurale dell Emilia-Romagna 2007-2013 - Misura 121 - Misura 123 Risoluzione 72/2011 dal 10 giugno. Sistema di informazione per la sicurezza alimentare Politiche a supporto della filiera Istituzione/ Livello territoriale Giunta regionale dell Emilia-Romagna Regionale Giunta Regionale dell Emilia-Romagna Regionale Regione Emilia-Romagna Regionale Ministero della Salute dalla Comunitat Valenciana Regionale Governo Centrale Greco Nazionale Descrizione La delibera approvata il 4 aprile 2011 dalla Giunta regionale individua un codice di buone prassi che viene proposto alle imprese di distribuzione per l adesione ed una prima sperimentazione di un anno, per promuovere un agricoltura che sia sempre più motore di sviluppo sostenibile ed equilibrato per il territorio. Un codice volontario di buone prassi, in base al quale non solo regolare i propri comportamenti, ma anche selezionare le imprese fornitrici. L adesione al codice di buone prassi è volontaria, può riguardare singoli prodotti e intere filiere, deve essere definita all interno di un accordo o contratto di fornitura tra l impresa di produzione e quella di distribuzione conforme alle buone prassi di filiera. Il codice elenca quattro principi a cui devono ispirarsi le imprese distributrici e i fornitori: 1. Qualità del prodotto 2. Tutela ambientale 3. Tutela della salute e dei diritti dei lavoratori 4. Contratti scritti. La Regione, con la delibera di Giunta n. 339 del 14 marzo 2011, applicativa della LR 24/2000, ha definito i criteri per riconoscere le Organizzazioni Interprofessionali a carattere regionale o di circoscrizione economica per tutti i settori produttivi. Le finalità principali consistono nel migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato, contribuire ad un efficace coordinamento dell immissione sul mercato dei prodotti (in particolare attraverso ricerche e studi), accrescere la valorizzazione dei prodotti - nell ottica di un equa ripartizione del valore tra i soggetti della filiera - avendo presente la tematica dei costi di produzione Sostenere la capacità di aggregazione delle imprese attive nel settore lattiero-caseario, in modo da renderle più forti e più competitive sul mercato, in vista dell importante scadenza Europea dell abolizione delle quote latte nel 2015 e la conseguente liberalizzazione del mercato. L obiettivo della risoluzione è quello di fornire uno strumento adeguato alla cosiddetta Food Safety Information System (SISA in spagnolo) per il miglioramento della sostenibilità sociale delle filiere alimentari Valenziane. Tale sistema è stato creato per identificare i principali rischi della filiera alimentare, per prevenirli e reagire in modo più coordinato in caso di una possibile emergenza alimentare. E applicabile a tutte le fasi della filiera alimentare Valenziana (dalle fasi di produzione fino al consumo finale dei prodotti). Il settore cerealicolo in Grecia presenta molte opportunità di sviluppo, attraverso l implementazione di politiche volte a: valorizzare il ruolo delle associazioni e della cooperazione, promuovere un agricoltura contrattualizzata (ad esempio nel settore del cereali biologici e della pasta) e a creare un organizzazione interprofessionale per ciascuna coltura, fornendo il supporto scientifico necessario. *I riferimenti sulla sostenibilità della Filiera agroalimentare sono stati individuati dai partner PACMAn. Tabella 2.1 - Identificazione delle principali criticità nei settori selezionati dai partner Segmenti selezionati Territori Emilia-Romagna Modena Valencia Murcia Alentejo Regione PACA Kilkis Imballaggio Macchine alimentari Industria casearia Olio d oliva/oli e grassi Uva da tavola Pasta & biscotti Ortofrutticolo (produzione, lavorazione e conservazione) Vino Cereali Frammentazione e mancanza di coordinazione al interno dello stesso settore (frammentazione orizzontale). Relazioni sbilanciate lungo la filiera (frammentazione verticale). Mancanza di integrazione all interno del sistema agroalimentare. 17

greca con prodotti sani, aderire alla tradizione, aver sensibilità per le generazioni future, essere attenti all ambiente greco. Al fine di raggiungere questi obiettivi il latte di KOUKAKIS è naturale, 100% proveniente da animali greci, prodotto senza l utilizzo di alcun metodo che ne ridurrebbe l autenticità o qualsiasi caratteristica che lo renderebbe di qualità inferiore. 2.6 Opportunità Nella Figura 2.4 sono riportati i principali ambiti di cooperazione per la filiera. Le percentuali derivano dal sondaggio PACMAn 2012 che ha coinvolto circa 600 imprese dell area del Mediterraneo. 2.7 Raccomandazioni finali La cooperazione orizzontale (es. cooperative o consorzi agricoli) costituisce un valido supporto nel far fronte al limitato potere di mercato dei produttori primari, che possono così beneficiare di una quota maggiore del valore aggiunto. Perché seguire questa raccomandazione Le organizzazioni e le associazioni di produttori rappresentano una valida strategia per aumentare la competitività del settore primario, ottimizzando la qualità della produzione e colmando il divario di potere contrattauale tra produttori, trasformatori e commercianti Il Distretto del Pomodoro da Industria - Nord Italia ha promosso forme di confronto, di collaborazione e di coordinamento tra le parti coinvolte nella filiera, con lo scopo di rafforzarne la competitività, approcciando le nuove sfide del settore in modo compatto e coordinato. L organizzazione interna delle aziende, il loro comportamento strategico e l organizzazione della filiera sono interessate dalla legge regionale dell Emilia-Romagna 24/2000, che ha definito i criteri per riconoscere le organizzazioni interprofessionali a livello regionale per tutti i settori agroalimentari. L importanza degli aspetti legati alla sostenibilità sociale ed etica è riportata anche dalla Provincia di Parma. Sostenere la capacità di aggregazione delle imprese è importante anche per il settore lattiero-caseario, per gestire il problema delle eccedenze di produzione (Provincia di Modena). Rafforzare il ruolo delle associazioni agricole nella gestione della produzione viene in aiuto agli agricoltori biologici in Grecia, come affermato da Kilkis. Candiasoil di Creta collabora per lo più con associazioni di produttori e frantoi che hanno ricevuto la certificazione ISO 22000:2005. La competitività della filiera alimentare dipende da un efficace coordinamento nei rapporti intra-filiera e con gli enti e le associazioni a supporto. Perché seguire questa raccomandazione Gli accordi scritti rappresentano un modo per riorganizzare i processi aziendali ai fini dell integrazione di filiera Molti settori e segmenti analizzati sono caratterizzati da frammentazione e mancanza di coordinamento all interno della filiera (basso livello di collaborazione, frammentazione orizzontale/verticale, ecc). Per favorire lo sviluppo di buone prassi di filiera, la Regione Emilia-Romagna ha approvato la deliberazione di Giunta regionale n. 443/2011, che intende valorizzare relazioni eque fra la distribuzione e i propri fornitori. L iniziativa riguarda prioritariamente i prodotti a qualità certificata che hanno un legame con il territorio e per cui siano salvaguardati principi di equa ripartizione del valore economico, di tutela dell ambiente e delle risorse naturali, di tutela della salute e dei diritti dei lavoratori (Ervet). Alcuni casi di studio sul vino e olio d oliva dimostrano l importanza di collegare la produzione al turismo (ADRAL). In Grecia, nel settore dei cereali, promuovere l agricoltura contrattualizata aiuta a favorire la creazione di un organizzazione interprofessionale (Kilkis). La Fattoria Koukakis in Grecia è giunta all integrazione verticale della produzione, nel 1999, aggiungendo un unità moderna di pastorizzazione (Kilkis). 18

Filiera agroalimentare La razionalizzazione dei trasporti e della logistica mira a ridurre i costi di approvvigionamento delle materie prime, ad accelerare le consegne, dotandosi di tecnologie green. Perché seguire questa raccomandazione La crescente varietà dei prodotti in offerta richiede soluzioni logistiche innovative, come riportato da Ervet. Centroplast è una azienda che produce imballaggi flessibili, impegnata a ridurre le emissioni di CO 2 rilasciate nell ambiente attraverso il miglioramento della logistica e dei trasporti. Bestack è oggi in grado di garantire, con la certificazione volontaria di prodotto Bestack Quality Approved, la perfetta impilabilità e prestazione degli imballaggi dei propri soci creando enormi vantaggi in tutta la filiera. CPR opera lungo tutta la filiera produttiva, dal produttore ortofrutticolo alla grande distribuzione. Permette, con le cassette a sponde abbattibili, di risparmiare spazi e costi nella movimentazione a vuoto, (4 casse chiuse occupano lo spazio di una aperta). Figura 2.4 - Attività della catena del valore per la cooperazione commerciale Sistemi agricoli di produzione alimentare Trasformazione degli alimenti Logistica e commercio 33% produzione 17% approvvigionamenti 9% gestione ambientale 38% nuovi prodotti 24% attività di ricerca e sviluppo 23% miglioramento dei processi 23% gestione dei talenti 20% imballaggio (packaging) 19% qualità,tracciabilità, sicurezza alimentare 17% tecnologie di conservazione alimentare 9% gestione ambientale 4% biotecnologia 45% marketing 31% logistica 26% distribuzione e vendita al dettaglio Fonte: interviste a 597 aziende agroalimentari delle regioni PACMAn, 2012 19

03 Innovazione tecnologie innovative, innovazione nei prodotti, processi e servizi

Innovazione 3.1 Criticità riguardanti la sostenibilità nel processo di innovazione L innovazione è strettamente legata alla sostenibilità, poiché consente alle diverse organizzazioni di migliorare il loro impatto ambientale, la loro performance economica e anche la loro responsabilità sociale. A seguire le principali criticità 11 identificate dai partner PACMAn in merito a questo tema. CONNESSIONE TRA IMPRESA E RICERCA Interconnessioni limitate tra impresa e ricerca. I risultati non possono essere adeguatamente sfruttati dalle imprese. La domanda da parte dei soggetti interessati non è coperta dagli istituti di ricerca. Scarsa qualità dei risultati della ricerca applicata (Kilkis/ Agroalimentare). Le aziende hanno difficoltà nella traduzione pratica della R&S e nel reperimento delle competenze (Emilia-Romagna/Imballaggio). INVESTIMENTI IN R&S RICERCA E SVILUPPO Scarsi risultati della ricerca (Kilkis/Agroalimentare). Limitata redditività e capacità di investire in R&S a causa di strategie basate su prezzi bassi piuttosto che sulla qualità (ER/ Imballaggio). Scarsi investimenti in R&S ed efficienza energetica (Murcia/Ortofrutta, lavorazione e conservazione, produzione, macchine dell industria alimentare). NUOVI PRODOTTI/PROCESSI Difficoltà nel lancio di prodotti/processi innovativi (Alentejo/Vino). La mancanza di ricambio generazionale influenza l adozione di nuove tecnologie maggiormente sostenibili e la professionalizzazione del settore (Murcia/Ortofrutta, lavorazione e conservazione, macchine dell industria alimentare). Le risorse spese per la promozione delle colture tradizionali privano della possibilità di reinvestire in un nuovo tipo di coltura più moderno e dinamico (Kilkis/Coltivazione di cereali). Le suddette criticità, individuate nei settori scelti dai partner PACMAn, sono abbinate ai partner e ai territori elencati nella Tabella 3.1. Tutte le criticità individuate riguardano per lo più la dimensione economica della sostenibilità delle aziende o degli interi settori e della filiera. In tutti i casi, comunque, l innovazione è strettamente correlata alla dimensione ambientale. 3.2 Dati sull innovazione Nel 2012 i membri del progetto PACMAn hanno condotto un indagine accurata che ha coinvolto circa 600 aziende agroalimentari in ogni regione aderente al progetto. Secondo il sondaggio le attività di R&S interessano una significativa fetta degli operatori agroalimentari. I due terzi degli intervistati ha dichiarato di aver investito denaro in queste attività. Comunque, secondo le criticità elencate sopra, solo poche aziende sembrano aver raggiunto una dimensione strategica in termini di innovazione, come mostrato dalla Figura 3.1. Figura 3.1 - Quota di fatturato medio annuo investito in R&S e innovazione Fonte: interviste a 597 aziende agroalimentari delle regioni PACMAn, 2012 7% 7% 22% 1% 33% 33% 33% 0% 33% meno dell 1% 22% 1-15% 7% più del 15% 7% Investono ma non quantificano la percentuale 1% Investono in R&S ma non dichiarano la percentuale Tabella 3.1 - Identificazione delle principali criticità Segmenti selezionati Territori Emilia Romagna Murcia Alentejo Kilkis Agroalimentare Imballaggio Ortofrutta (produzione, lavorazione e conservazione) Vino Crescita di cereali Connessione tra prodotto e ricerca Investimenti in ricerca & sviluppo Nuovi prodotti/processi 21