Poste: domanda quattro volte l'offerta, verso prezzo 6,75 euro Il maxi collocamento non delude le attese. Passera: 'Errore gravissimo svendere' Redazione ANSA ROMA 22 ottobre 201518:03 Focus L'Ipo di Poste non delude le attese. Al termine del collocamento le richieste risultano pari a circa quattro volte l'offerta. Secondo fonti bancarie il prezzo, che sarà fissato in tarda serata e comunicato domani, si attesterà con ogni probabilità nella parte alta della forchetta ristretta, ossia a 6,75 euro. Passera, errore gravissimo svendere - "Questa quotazione è un errore gravissimo": così Corrado Passera, leader di Italia Unica, sulla vendita di Poste Italiane. Domani domani, venerdì 23 ottobre, Italia Unica attuerà un volantinaggio davanti agli sportelli degli uffici postali di tutta Italia e davanti alle sedi istituzionali e amministrative. "Non si può trasformare un'infrastruttura sociale in un'azienda orientata al profitto", afferma il leader di Italia Unica e candidato sindaco nella città di
Milano. "Sono favorevole alla privatizzazione di quasi tutte le 10mila partecipate pubbliche, ma svendere un'azienda che ha il più grande sistema logistico italiano, la più grande rete retail, la più grande compagnia assicurativa sulla vita, un patrimonio immobiliare sterminato, a un valore bassissimo resta un errore gravissimo", conclude Passera. Ecco i motivi principali della protesta così come sono illustrati nel volantino che sarà distribuito nelle principali città italiane, da Roma a Milano a Napoli. Cinque motivi fondamentali per cui questa quotazione è sbagliata: Provoca un danno economico per lo stato e i cittadini; In breve tempo causerà la chiusura di centinaia di uffici e problemi occupazionali; Mette a rischio 500 miliardi di euro che Poste destina attraverso Cassa Depositi e Prestiti al finanziamento del debito pubblico e degli investimenti per lo sviluppo del paese; Ha aumentato costi dei servizi a scapito della qualità per rendere l'azienda quotatile; Cedere sul mercato il 40 per cento di Poste per 3-4 miliardi di euro significa svendere un bene strategico che svolge un servizio fondamentale per la vita di milioni di italiani". Ipo Poste, verso prezzo collocamento a 6,75 euro giovedì 22 ottobre 2015 18:11 (Reuters) - Poste Italiane è orientata a prezzare l'ipo a 6,75 euro ad azione, esattamente a metà della forchetta indicativa iniziale (6-7,5 euro), anche se una decisione definitiva sarà presa dal Tesoro solamente questa sera, per poi annunciarla domani in conferenza stampa. E' quanto riferiscono alcune fonti. A questo livello di prezzo il Tesoro incasserebbe circa 3,06 miliardi di euro, che salirebbero a 3,36 miliardi nel caso di esercizio integrale della greenshoe. La società esordirebbe con una capitalizzazione di 8,8 miliardi di euro. (Elisa Anzolin, Maria Pia Quaglia)
Insider di Carlo Festa IL SOLE24ORE - 22 ottobre 2015-17:25 Quel pacchettino di Poste Italiane accumulato dal Kuwait tramite la branch londinese Kio Pochi ma buoni. L Ipo di Poste Italiane ha attratto, al di là degli annunci della vigilia che puntavano i riflettori soprattutto sulla Banca centrale cinese e su altri sovereign fund, pochissimi fondi sovrani. Uno di questi sarebbe quello legato ai regnanti del Kuwait. Tuttavia, secondo quanto risulta a questa rubrica, impegnata non sarebbe stata direttamente Kia (cioè la Kuwait Investment Authority) ma al contrario il suo braccio di investimento londinese, cioè The Kuwait Investment Office (Kio). Ma perché Kio ha investito su Poste Italiane? Al di là delle vicinanze nel business tra Italia e Kuwait (che ad esempio è il primo investitore del Fondo Strategico Italiano) e del fatto che nei veicoli d investimento del Kuwait lavorano diversi italiani come gestori, c è una motivazione di rotazione del portafoglio. Molti dei soldi del Kuwait, negli ultimi mesi, sono usciti dalle Borse americane e sono arrivati su quelle europee. Kio, che è guidato da Osama Al Ayoub, avrebbe quindi accumulato una quota attorno a poco meno del 2% di Poste Italiane negli ultimi giorni di sottoscrizione, effettuando gli ordini proprio da Londra. 22/10/2015 17:13 Poste Italiane: chiusa offerta, verso prezzo a 6,75 euro per azione
Richiesta di quasi 4 volte. Per Tesoro incasso da 3,3 mld (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 ott - Si e' chiusa all'ora di pranzo l'offerta di azioni di Poste Italiane in vista del collocamento in Borsa che avverra' martedi' 27 ottobre. Sulla base della raccolta ordini della mattinata, secondo quanto risulta a Radiocor, e' altamente probabile che il prezzo del collocamento sara' di 6,75 euro per azione anche se la decisione ultima dei vertici del Ministero dell'economia e delle Finanze, impegnati nel pomeriggio a Milano, sara' assunta nella tarda serata. In questo caso si profilerebbe per il Tesoro un incasso di 3,3 miliardi di euro (considerando una vendita del 38% compreso l'esercizio della greenshoe) e una capitalizzazione di Poste di 8,8 miliardi. La domanda di titoli si e' avvicinata alle quattro volte l'offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato questa mattina dal consorzio dei collocatori. Fon-Sim (RADIOCOR) 22-10-15 17:13:16 (0533)SITO 3 NNNN Poste, chiusa l'offerta per la Borsa. Prezzo verso 6,75 euro L'incasso per il Tesoro potrebbe essere di 3,3 miliardi di euro, considerando il collocamento di un pacchetto del 38% del capitale. La capitalizzazione dell'azienda delle lettere sarebbe di 8,8 miliardi LA REPUBBLICA - 22 ottobre 2015 MILANO - Si è chiusa all'ora di pranzo l'offerta di azioni di Poste Italiane, in vista del collocamento in Borsa che avverrà martedì 27 ottobre. Sulla base della raccolta ordini della mattinata, secondo quanto risulta all'agenzia Radiocor, è altamente probabile che il prezzo del
collocamento sarà di 6,75 euro per azione, anche se la decisione ultima dei vertici del Ministero dell'economia e delle Finanze, impegnati nel pomeriggio a Milano, sarà assunta nella tarda serata. Il prezzo dell'ipo, se confermato, si attesterebbe nel mezzo del range (tra 6 e 7,5 euro) fissato nel prospetto. In questo caso si profilerebbe per il Tesoro un incasso di 3,3 miliardi di euro (considerando una vendita del 38% compreso l'esercizio della greenshoe) e una capitalizzazione di Poste di 8,8 miliardi. La domanda di titoli si è avvicinata alle quattro volte l'offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato questa mattina dal consorzio dei collocatori. Il collocamento istituzionale, che riguarda 317,1 milioni di titoli pari al 70% del totale, sarebbe stato coperto oltre quattro volte mentre la parte rivolta al pubblico indistinto (135,9 milioni di azioni) avrebbe ricevuto un ammontare di ordini che si avvicina alle tre volte i titoli in oggetto. Le prenotazioni, come già emerso nel corso del collocamento, sono arrivate da investitori istituzionali italiani e esteri di alta qualità comprendenti anche fondi sovrani e grandi gestori internazionali. Prima dell'avvio dell'operazione, il ministero aveva annunciato l'intenzione di perseguire una politica dei dividendi nel prossimo biennio, 2015-16, pari ad "almeno l'80%" dell'utile netto consolidato: sulla base delle stime degli analisti e del probabile prezzo di collocamento, il dividend yield supererebbe il 4,5%. CORRIERE DELLA SERA - la quotazione Poste, domanda 4 volte l offerta Si va verso i 6,75 euro per azione Il Tesoro incasserebbe 3 miliardi di euro, che salirebbero a 3,36 miliardi in caso di esercizio integrale della greenshoe di FABIO SAVELLI 52
A giudicare dalle richieste «la più grande privatizzazione dell Italia dopo oltre un decennio» per dirla con le parole recenti del «Financial Times» somiglia alla fila (stavolta ordinata) in un ufficio postale nel giorno di riscossione della pensione. Quattro a uno. Dove il primo numero sta per chi vuole scommettere su Poste Italiane perché crede di poter avere un buon ritorno dell investimento. E il secondo sta per l offerta effettiva di azioni che il gruppo ha collocato sul mercato: 453 milioni di titoli, pari al 34,7% della società. Titoli che cominceranno ad essere scambiate a Piazza Affari martedì 27 ottobre. Il prezzo di collocamento secondo le ultime indiscrezioni che trapelano dal ministero del Tesoro azionista di controllo della quotanda Poste dovrebbe attestarsi sui 6,75 euro per azione. Esattamente a metà della forchetta (compresa tra i 6 e i 7,5 euro) per una valorizzazione complessiva dell azienda guidata da Francesco Caio che sfiora gli 8,8 miliardi di euro e un ricavato (per il socio di maggioranza) che si aggira sui 3,36 miliardi in caso di esercizio integrale della greenshoe. Ieri pomeriggio in via XX settembre si è svolta l ultima riunione che ha sciolto la riserva sul prezzo di collocamento. Valore che verrà annunciato oggi in conferenza stampa dal ministro dell Economia Pier Carlo Padoan. Diverse fonti bancarie ritengono però che il prezzo dei 6,75 euro sia quello più adeguato per lanciare Poste Italiane in Borsa senza troppi scossoni. Al «conclave» con Padoan ieri erano presenti Vincenzo La Via, direttore generale del Tesoro, ovviamente Caio che in questi giorni ha setacciato Londra e New York a caccia di potenziali investitori istituzionali la presidente Luisa Todini e il direttore finanziario di Poste Luigi Ferraris, oltre alla pletora degli istituti di credito che hanno fatto parte del consorzio di collocamento (Banca Imi, Mediobanca, Ubs, Citigroup, Unicredit, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley, Goldman Sachs e Credit Suisse) e gli advisor di Poste (Rothschild) e del Tesoro (Lazard). L operazione d altronde è particolarmente complessa, perché si tratta della più grande quotazione europea dell anno per un gruppo che ha oltre 143 mila dipendenti e oltre 13mila uffici postali. Non si conoscono ancora i numeri di quanti tra i dipendenti hanno aderito all offerta. Qualche giorno fa si è scritto di circa 23mila persone che hanno scelto di diventare socie dell azienda per la quale lavorano. Per un ammontare di oltre 270mila piccoli risparmiatori. Peraltro la struttura dell offerta vede riservata al pubblico retail il 30% delle azioni e il 70% restante agli
istituzionali, tra cui si dice diversi fondi sovrani. I titoli di Poste si potevano sottoscrivere in banca in questi giorni per un lotto minimo (elevato) di 500 azioni. Che con questo prezzo di collocamento significa un esborso minimo di 3.375 euro. Un investimento che comunque premia il risparmio di lungo periodo per il meccanismo della distribuzione di un azione gratuita ogni venti a patto che il titolo venga tenuto in portafoglio per almeno 12 mesi. Ad ogni modo si tratta di un bel biglietto da visita per il Paese se la domanda per un azienda finora controllata dallo Stato risulta di quattro volte superiore all offerta. Certo le sfide per il management restano e anzi diventano ancor più stringenti: dimostrare ai soci risparmiatori che scommettere su Poste è stata una scelta azzeccata.